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Guerra di Siria e situazione mediorientale: news e commenti

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Notizia che merita di essere evidenziata per la sua importanza geopolitica

 

 

Israele e Arabia Saudita pronti a collaborare "per fronteggiare l'Iran"

 

L'apertura del capo di Stato Maggiore israeliano: "Scambieremo informazioni, anche dell'intelligence, con qualsiasi Paese moderato dell'area". L'intervista per la prima volta a un quotidiano saudita

 

di CLAUDIO CUCCIATTI

 

16 novembre 2017

 

ROMA - "Israele è pronta a scambiare informazioni, comprese quelle d'intelligence, con i Paesi arabi moderati per affrontare l'Iran. Ci sono molti interessi condivisi tra noi e l'Arabia Saudita". Ad annunciare l'apertura storica verso Riad è il capo di Stato maggiore dell'esercito israeliano, il generale Gadi Eisenkot, in un'intervista al quotidiano saudita Elaph. 

 

La convergenza di vedute tra i due Paesi è dettata dalle mire espansionistiche della repubblica islamica iraniana. "L'Iran progetta di controllare il Medio Oriente con due 'mezzelune sciite': la prima parte dall'Iran e, attraverso l'Iraq, arriva fino in Siria e in Libano. La seconda - spiega Eisenkot - muove dal Bahrein e, attraverso lo Yemen, giunge fino al mar Rosso. Su questa faccenda noi e il regno dell'Arabia Saudita, che non è mai stato nostro nemico e con cui non abbiamo mai combattuto, concordiamo completamente".

 

Si tratta della prima volta in cui un esponente militare dello Stato di Israele viene intervistato da un media del regno wahabita, con il quale Israele non intrattiene relazioni diplomatiche. "Quando si parla dell'asse iraniano c'è un'intesa totale tra noi e loro - ha aggiunto - ho partecipato a un incontro di responsabili militari a Washington e, quando ho sentito il rappresentante saudita parlare, ho trovato la sua visione sull'Iran allineata alla mia".

 

Per quanto riguarda la Siria il generale Eisenkot ha ribadito che Israele insiste perché gli hezbollah, l'Iran e le milizie sciite alleate lascino il Paese. "Non permetteremo che le truppe iraniane si stabiliscano in Siria e le abbiamo già messe in guardia per quanto riguarda la costruzione di industrie o basi militari".

 

Lo Stato ebraico è quindi disposto a condividere informazioni con i Paesi arabi moderati pur di fronteggiare quello che al momento viene ritenuto il nemico più pericoloso nell'area. Con l'Arabia Saudita in particolare, che "non è mai stata un nemico con cui abbiamo combattuto". Arabia che, attraverso il principe ereditario Mohammed Bin Salman, aveva considerato il coinvolgimento dell'Iran nella fornitura di missili ai ribelli in Yemen un "atto di guerra" contro l'Arabia Saudita.

 

L'appoggio di Riad a Tel Aviv, oltre che dai punti di vista geopolitico e religioso (sunniti i sauditi, sciiti gli iraniani), poggia le basi anche su interessi economici contesi con Teheran. In ballo c'è il destino del mercato del petrolio, di cui i due Paesi sono fra i maggiori produttori al mondo. E poi del gas del Qatar, Paese 'ostaggio' dei due litiganti.

 

Di mezzo c'è anche il ritorno dell'Iran sulla grande scena degli investimenti mondiali dopo la fine delle sanzioni legate alla questione nucleare. Ed è anche la pressione alzata da Teheran uno dei fattori che ha convinto Bin Salman a rafforzare repentinamente la propria leadership ordinando l'arresto di 11 principi e decine di ministri.   

 

Quanto al Libano, nonostante la situazione di instabilità derivata dalledimissioni del premier Saad Hariri, il generale ha assicurato che Israele non ha alcuna intenzione di lanciare un attacco contro gli hezbollah, la milizia sciita libanese braccio armato dell'Iran. "Registriamo tentativi iraniani di portare a un escalation di violenza, ma non c'è un pericolo imminente".

 

Un ottimismo, questo, che l'Iran potrebbe ben presto offuscare facendo leva proprio sui ribelli libanesi, approfittando dell'indebolimento del premier israeliano Benjamin Netanyahu, al centro di scandali finanziari, e del rais palestinese Abu Mazen, che non gode più del passato sostegno popolare, per colpire gli interessi di Tel Aviv direttamente dal Libano, con cui Israele confina.  

 

Un aiuto al mantenimento della pace nell'area, secondo Eisenkot, arriva dalla politica regionale del presidente americano Donald Trump che, a detta del generale, "offre un'occasione per costituire nella regione una nuova coalizione internazionale" a sostegno dell'asse sunnita moderato. Ma ha affermato anche di aver apprezzato il lavoro della Russia, abile a "muoversi con accortezza fra Siria, Iran, ed hezbollah da un lato e Stati Uniti e Turchia dall'altro.

 

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Notizia che merita di essere evidenziata per la sua importanza geopolitica

 

Io più che altro me la rido pensando a tutti quei babbei che hanno votato Trump per protestare contro Obama in quanto filo-israeliano e filo-saudita! :risata3:

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Io più che altro me la rido pensando a tutti quei babbei che hanno votato Trump per protestare contro Obama in quanto filo-israeliano e filo-saudita! :risata3:

 

.ghgh .ghgh

 

Esattamente un anno fa, di questi tempi commentavamo le prime indiscrezioni sulla squadra di Trump... bastava vedere i nomi che circolavano per capire quale sarebbe stato il suo approccio al M.O. ... ma allora tutti quanti (o quasi sefz) erano incantati dalla batosta di Hillary per vedere la trollata maxima che il grande incantatore Donald stava mettendo in piedi...

 

Eppure continua a rimanere in piedi l'equivoco che Obama fosse vicino vicino a Ryad e Tel Aviv... .boh

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l'iran vuole 1) rimuovere l'embargo e possibilmente le sanzioni 2) i pozzi dello yemen

l'arabia saudita vuole 1) mantenere l'iran fuori dal mercato del petrolio 2) creare uno stato arabo (s'intende, dall'egitto o anche dal marocco fino all'iraq, israele compreso).

israele vuole gerusalemme. e ,secondariamente, il disarmo di gaza.

 

i primi due paesi rappresentano l'un l'altro una minaccia. e lo stesso vale, a lungo termine, fra israele e sauditi. ma il conflitto fra iran e israele non ha nessun motivo reale di esistere. è un errore storico, frutto di politici mediocri e servili.

 

obama l'aveva capito, e tantato una (perfezionabile) politica degli equilibri. non è che lo staff di trump abbia un'idea diversa, è che non esiste alcuno staff. trump non conta nulla e non vuole contare nulla. ogni decisione in politica estera è affidata ai meno competenti in assoluto: i militari, nelle persone di john kelly e mcmaster.

chi ha votato trump è sicuramente un babbeo, ma per questo prevedibile motivo. non perché obama fosse filo-iran o trump si fosse presentato come anti-"islam".

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l'iran vuole 1) rimuovere l'embargo e possibilmente le sanzioni 2) i pozzi dello yemen

l'arabia saudita vuole 1) mantenere l'iran fuori dal mercato del petrolio 2) creare uno stato arabo (s'intende, dall'egitto o anche dal marocco fino all'iraq, israele compreso).

israele vuole gerusalemme. e ,secondariamente, il disarmo di gaza.

 

i primi due paesi rappresentano l'un l'altro una minaccia. e lo stesso vale, a lungo termine, fra israele e sauditi. ma il conflitto fra iran e israele non ha nessun motivo reale di esistere. è un errore storico, frutto di politici mediocri e servili.

 

obama l'aveva capito, e tantato una (perfezionabile) politica degli equilibri. non è che lo staff di trump abbia un'idea diversa, è che non esiste alcuno staff. trump non conta nulla e non vuole contare nulla. ogni decisione in politica estera è affidata ai meno competenti in assoluto: i militari, nelle persone di john kelly e mcmaster.

chi ha votato trump è sicuramente un babbeo, ma per questo prevedibile motivo. non perché obama fosse filo-iran o trump si fosse presentato come anti-"islam".

 

Israele vuole stabilità (e sicurezza) in M.O. e l'unico modo per ottenerla è fare si che nessuno degli attori dello scenario mediorientale sia libero di agire a proprio piacimento senza pagare un prezzo pesante e che quindi possa prevalere sugli altri, ma che al contrario, ogni azione da parte di chicchessia produca delle gravi controindicazioni: in altre parole che ogni scelta sia condizionata e quindi vincolata da pesi e contrappesi, così che non vi possano essere opzioni a buon mercato ma solo dazi da pagare.

Che poi, se vogliamo andare a vedere, è la stessa politica attuata dalla Gran Bretagna nei confronti delle varie potenze europee tra il '700 ed il '900.

 

In questo momento l'Iran rappresenta un fattore di grave turbativa alla stabilità generale, di disequilibrio complessivo, avendo guadagnato troppo spazio in Iraq, in Siria, in Libano, in Qatar e adesso anche in Yemen. Ergo è necessario contenerlo, ridimensionarlo e quindi riportarlo al suo posto.

Hezbollah, che è una creatura dell'Iran usa la Siria come il proprio parco-giochi e come magazzino dove rifornirsi a buon mercato di armi iraniane. E questo a Israele ovviamente non sta bene, tanto è vero che da quando è cominciata la guerra civile siriana, l'aviazione israeliana ha effettuato decine di raid contro obiettivi hezbollah in territorio siriano, in media uno ogni due settimane, proprio per ridurre il flusso di armi iraniane verso hezbollah.

L'Iran è il bancomat di hezbollah e neanche questo è cosa buona per Israele, perché Israele è certamente in grado di gestire un piccolo pseudo-stato hezbollah limitato alla parte meridionale del Libano, ma non può certo tollerare che questo piccolo stato si allarghi anche alla Siria, diventando così un grande pseudo-stato hezbollah.

Quindi, l'Iran, via-hezbollah, rappresenta una concreta minaccia per Israele.

 

Per una serie di altre ragioni l'Iran, oltre che per Israele, è una minaccia anche per l'Arabia Saudita.

Da qui la convergenza di Israele e Arabia Saudita in funzione antiiraniana, visto che entrambi i paesi non possono (giustamente) accettare la destabilizzazione che l'Iran rappresenta nel bilanciamento complessivo dello scenario mediorientale.

 

Equilibrio, niente altro che equilibrio. Quello che poi ha garantito la pace in 50 anni di guerra fredda.

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Israele vuole stabilità (e sicurezza) in M.O. e l'unico modo per ottenerla è fare si che nessuno degli attori dello scenario mediorientale sia libero di agire a proprio piacimento senza pagare un prezzo pesante e che quindi possa prevalere sugli altri, ma che al contrario, ogni azione da parte di chicchessia produca delle gravi controindicazioni: in altre parole che ogni scelta sia condizionata e quindi vincolata da pesi e contrappesi, così che non vi possano essere opzioni a buon mercato ma solo dazi da pagare.

Che poi, se vogliamo andare a vedere, è la stessa politica attuata dalla Gran Bretagna nei confronti delle varie potenze europee tra il '700 ed il '900.

 

In questo momento l'Iran rappresenta un fattore di grave turbativa alla stabilità generale, di disequilibrio complessivo, avendo guadagnato troppo spazio in Iraq, in Siria, in Libano, in Qatar e adesso anche in Yemen. Ergo è necessario contenerlo, ridimensionarlo e quindi riportarlo al suo posto.

Hezbollah, che è una creatura dell'Iran usa la Siria come il proprio parco-giochi e come magazzino dove rifornirsi a buon mercato di armi iraniane. E questo a Israele ovviamente non sta bene, tanto è vero che da quando è cominciata la guerra civile siriana, l'aviazione israeliana ha effettuato decine di raid contro obiettivi hezbollah in territorio siriano, in media uno ogni due settimane, proprio per ridurre il flusso di armi iraniane verso hezbollah.

L'Iran è il bancomat di hezbollah e neanche questo è cosa buona per Israele, perché Israele è certamente in grado di gestire un piccolo pseudo-stato hezbollah limitato alla parte meridionale del Libano, ma non può certo tollerare che questo piccolo stato si allarghi anche alla Siria, diventando così un grande pseudo-stato hezbollah.

Quindi, l'Iran, via-hezbollah, rappresenta una concreta minaccia per Israele.

 

Per una serie di altre ragioni l'Iran, oltre che per Israele, è una minaccia anche per l'Arabia Saudita.

Da qui la convergenza di Israele e Arabia Saudita in funzione antiiraniana, visto che entrambi i paesi non possono (giustamente) accettare la destabilizzazione che l'Iran rappresenta nel bilanciamento complessivo dello scenario mediorientale.

 

Equilibrio, niente altro che equilibrio. Quello che poi ha garantito la pace in 50 anni di guerra fredda.

 

 

la priorità di israele è la sua capitale, gerusalemme.

ed equilibrio significa equilibrio, non escalation di alleanze belliche, embarghi, e annessioni territoriali.

la politica dell'amministrazione mcmaster - di tutt'altra scuola rispetto a kissinger, talleyrand e lorenzo de medici , se di scuola si può parlare quando si parla di militari - porta dritti a un conflitto armato fra iran e sauditi, e rispettivi alleati. così come fra america stessa e corea, per motivi puramente propagandistici, non fosse per l' opera silenziosa e paziente dei burocrati cinesi.

quanto a israele, ormai la crisi con l'iran è insanabile. ricordando che si è aperta non perché ai persiani interessasse quacosa della palestina o del libano, ma in conseguenza al conflitto usa-iran, oggi israele è costretto a tutelarsi . quindi capisco anche alleanze disgustose ,come quella con l'arabia saudita, più che altro nell'ottica dell'emergenza attuale.

comunque devo correggere una cosa, l'embargo sull'iran è finito lo scorso anno. quindi la tensione con l'AS non deriva dalla prospettiva di un conflitto di interessi, ma da un conflitto di interessi già presente.

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la priorità di israele è la sua capitale, gerusalemme.

ed equilibrio significa equilibrio, non escalation di alleanze belliche, embarghi, e annessioni territoriali.

la politica dell'amministrazione mcmaster - di tutt'altra scuola rispetto a kissinger, talleyrand e lorenzo de medici , se di scuola si può parlare quando si parla di militari - porta dritti a un conflitto armato fra iran e sauditi, e rispettivi alleati. così come fra america stessa e corea, per motivi puramente propagandistici, non fosse per l' opera silenziosa e paziente dei burocrati cinesi.

quanto a israele, ormai la crisi con l'iran è insanabile. ricordando che si è aperta non perché ai persiani interessasse quacosa della palestina o del libano, ma in conseguenza al conflitto usa-iran, oggi israele è costretto a tutelarsi . quindi capisco anche alleanze disgustose ,come quella con l'arabia saudita, più che altro nell'ottica dell'emergenza attuale.

comunque devo correggere una cosa, l'embargo sull'iran è finito lo scorso anno. quindi la tensione con l'AS non deriva dalla prospettiva di un conflitto di interessi, ma da un conflitto di interessi già presente.

 

Ma infatti. Il conflitto è già in corso ed anche da diversi anni. Si tratta solo di prenderne atto e ragionare di conseguenza.

Solo che non si tratta di un conflitto nel senso tradizionale del termine, con una linea di fronte precisa e reparti schierati l'un contro l'altro armati stile Desert Storm (o anche corridoio di Fulda, o soglia di Gorizia), ma di un conflitto multidimensionale next gen, fluido, evanescente (mi verrebbe da chiamarlo "Desert Shadow") combattuto in teatri diversi, per interposte forze e con metodi non esclusivamente militari e che solo marginalmente coinvolge(rà) i territori nazionali dei due contendenti diretti (giusto un attentato a Ryadh, un'esplosione a Teheran...), i quali territori, io credo, potranno essere colpiti pesantemente solo nel caso di un redde rationem finale: che ritengo comunque improbabile perché sarebbe catastrofico e non solo per il M.O., e di nessuna convenienza per nessuno. Molto meglio quindi (e più profittevole per tutti), una "esternalizzazione" c/terzi del conflitto, multiforme e priva di punti di riferimento precisi.

 

Quindi, via libera ad una Desert Shadow fatta di milizie teleguidate, stati-ombra, terrorismi, attori secondari e locali, leve economiche, attacchi informatici (da Stuxnet ai suoi fratellini virali), ricatti politici, omicidi, sovversione, disinformacija (adesso le chiamano fake news ma è la stessa roba, solo più sofisticata), azioni indirette, crisi improvvise... c'è solo l'imbarazzo della scelta.

 

La partita quindi è già in corso. Non c'è un McMaster o un Mattis a pilotarla a cavallo di una bomba in versione Stranamore, perché loro al massimo sono chiamati a gestirla e si spera in maniera più efficace di quanto abbiano fatto quelli dell'amministrazione Obama: che non era male come presidente in generale, ma che sul Medio Oriente e soprattutto sulla Siria, non ci ha mai capito una beata mazza.

Ed infatti, anche per questo, la Siria è persa, ora come ora, essendo entrata stabilmente nell'orbita iraniana, con il piacione Assad ridotto a pupo dei dinosauri di Teheran: ed il trilaterale di Sochi di oggi che lo confermerà nei fatti.

 

Pazienza, si cambia scenario, in attesa di riaprire il fronte siriano (visto che in M.O. gli scenari si possono solo aprire, ma non si chiudono mai definitivamente): adesso può toccare di nuovo all'Iraq, che non si è mai raffreddato, o al Libano che si fa di nuovo bello caldo, o all'area Golfo-Qatar-Hormuz, che sonnecchia in attesa del risveglio, o magari all'Egitto in equilibrio precario... anche qui c'è solo che da guardare il mappamondo e vedere dove si fermerà a 'sto giro di ruota.

 

Di certo la partita è in corso e non finirà tanto presto. La guerra fredda in Europa (che aveva un piede nel XX Secolo) ha occupato tutti gli ultimi 50 anni. Adesso la guerra tiepida in Medio Oriente (che ha già un piede nel XXI Secolo) rischia di occupare i prossimi 50.

La vedranno finire i nostri nipoti.

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l'iran vuole 1) rimuovere l'embargo e possibilmente le sanzioni 2) i pozzi dello yemen

l'arabia saudita vuole 1) mantenere l'iran fuori dal mercato del petrolio 2) creare uno stato arabo (s'intende, dall'egitto o anche dal marocco fino all'iraq, israele compreso).

israele vuole gerusalemme. e ,secondariamente, il disarmo di gaza.

 

i primi due paesi rappresentano l'un l'altro una minaccia. e lo stesso vale, a lungo termine, fra israele e sauditi. ma il conflitto fra iran e israele non ha nessun motivo reale di esistere. è un errore storico, frutto di politici mediocri e servili.

 

obama l'aveva capito, e tantato una (perfezionabile) politica degli equilibri. non è che lo staff di trump abbia un'idea diversa, è che non esiste alcuno staff. trump non conta nulla e non vuole contare nulla. ogni decisione in politica estera è affidata ai meno competenti in assoluto: i militari, nelle persone di john kelly e mcmaster.

chi ha votato trump è sicuramente un babbeo, ma per questo prevedibile motivo. non perché obama fosse filo-iran o trump si fosse presentato come anti-"islam".

 

Lol.

Ma più dei generali israeliani che ti dicono "L'Arabia Saudita non è mai stata un nemico" chi te lo deve dire?

Ai sauditi della Palestina non gliene frega un'emerita mazza e lo sanno tutti in Medio Oriente, i Saud hanno sempre fatto solo ed esclusivamente operazioni "estetiche" di sostegno ai palestinesi con l'unico obiettivo di apparire come "giusti" agli occhi della popolazione saudita e del mondo arabo, fine. In realtà il legame saudita-israeliano è strategico e, seppur non dichiarato, piuttosto antico. Del resto sono i 2 principali alleati degli USA nella regione, entrambi servono all'America ed entrambi hanno bisogno degli americani, non possono essere nemici.

L'Iran ha una politica estera ideologica, figlia della rivoluzione da cui nasce la Repubblica Islamica. L'Arabia ha una politica estera pragmatica, in cui nemico/amico è un concetto labile e legato agli interessi del paese, del resto la classe dirigente saudita è di formazione anglosassone e con quei criteri ragiona. E oggi più che mai gli interessi sauditi e quelli israeliani convergono, ecco perché anche sulla stampa saudita si inizia a preparare il terreno della "normalizzazione" dei rapporti con lo stato ebraico, a piccoli passi, dosi quotidiane, ma ormai gli analisti arabi danno per certa la cosa, è solo questione di tempo prima di vedere ambasciate israeliane a Riyadh, Abu Dhabi e Manama.

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Ma infatti. Il conflitto è già in corso ed anche da diversi anni. Si tratta solo di prenderne atto e ragionare di conseguenza.

Solo che non si tratta di un conflitto nel senso tradizionale del termine, con una linea di fronte precisa e reparti schierati l'un contro l'altro armati stile Desert Storm (o anche corridoio di Fulda, o soglia di Gorizia), ma di un conflitto multidimensionale next gen, fluido, evanescente (mi verrebbe da chiamarlo "Desert Shadow") combattuto in teatri diversi, per interposte forze e con metodi non esclusivamente militari e che solo marginalmente coinvolge(rà) i territori nazionali dei due contendenti diretti (giusto un attentato a Ryadh, un'esplosione a Teheran...), i quali territori, io credo, potranno essere colpiti pesantemente solo nel caso di un redde rationem finale: che ritengo comunque improbabile perché sarebbe catastrofico e non solo per il M.O., e di nessuna convenienza per nessuno. Molto meglio quindi (e più profittevole per tutti), una "esternalizzazione" c/terzi del conflitto, multiforme e priva di punti di riferimento precisi.

 

Quindi, via libera ad una Desert Shadow fatta di milizie teleguidate, stati-ombra, terrorismi, attori secondari e locali, leve economiche, attacchi informatici (da Stuxnet ai suoi fratellini virali), ricatti politici, omicidi, sovversione, disinformacija (adesso le chiamano fake news ma è la stessa roba, solo più sofisticata), azioni indirette, crisi improvvise... c'è solo l'imbarazzo della scelta.

 

La partita quindi è già in corso. Non c'è un McMaster o un Mattis a pilotarla a cavallo di una bomba in versione Stranamore, perché loro al massimo sono chiamati a gestirla e si spera in maniera più efficace di quanto abbiano fatto quelli dell'amministrazione Obama: che non era male come presidente in generale, ma che sul Medio Oriente e soprattutto sulla Siria, non ci ha mai capito una beata mazza.

Ed infatti, anche per questo, la Siria è persa, ora come ora, essendo entrata stabilmente nell'orbita iraniana, con il piacione Assad ridotto a pupo dei dinosauri di Teheran: ed il trilaterale di Sochi di oggi che lo confermerà nei fatti.

 

Pazienza, si cambia scenario, in attesa di riaprire il fronte siriano (visto che in M.O. gli scenari si possono solo aprire, ma non si chiudono mai definitivamente): adesso può toccare di nuovo all'Iraq, che non si è mai raffreddato, o al Libano che si fa di nuovo bello caldo, o all'area Golfo-Qatar-Hormuz, che sonnecchia in attesa del risveglio, o magari all'Egitto in equilibrio precario... anche qui c'è solo che da guardare il mappamondo e vedere dove si fermerà a 'sto giro di ruota.

 

Di certo la partita è in corso e non finirà tanto presto. La guerra fredda in Europa (che aveva un piede nel XX Secolo) ha occupato tutti gli ultimi 50 anni. Adesso la guerra tiepida in Medio Oriente (che ha già un piede nel XXI Secolo) rischia di occupare i prossimi 50.

La vedranno finire i nostri nipoti.

 

quella che chiami "esternalizzazione" oggi ha fatto 500.000 morti siriani e 11 milioni tra sfollati e rifugiati. tutti evitabili. è una guerra vecchio stile fra iran e arabia saudita , benché priva di dichiarazioni ufficiali e combattuta per interposta persona (sono anni volgari, dopotutto). israele sta per farsi conivolgere, né può fare altrimenti. al di là delle vite umane inutilmente bruciate , la guerra costa, e tanto, anche nella sua versione attuale. i cittadini israeliani la pagheranno fino all'ultimo centesimo, in tasse, debito pubblico, rallentamento del pil. senza nessuna certezza del rientro dagli investimenti, e senza un motivo reale , storico o d'interesse , che non sia la felicità degli azionisti di lockheed martin, boeing, raytheon.

e tutto ciò non farà altro che produrre nuove ondate terroristiche , il che interessa soprattutto noi europei.

 

Non c'è un McMaster o un Mattis a pilotarla a cavallo di una bomba in versione Stranamore, perché loro al massimo sono chiamati a gestirla e si spera in maniera più efficace di quanto abbiano fatto quelli dell'amministrazione Obama: che non era male come presidente in generale, ma che sul Medio Oriente e soprattutto sulla Siria, non ci ha mai capito una beata mazza.

Ed infatti, anche per questo, la Siria è persa, ora come ora, essendo entrata stabilmente nell'orbita iraniana, con il piacione Assad ridotto a pupo dei dinosauri di Teheran: ed il trilaterale di Sochi di oggi che lo confermerà nei fatti.

 

invece è proprio così. quando si crea un vuoto politico, come quello odierno , le decisioni tendono a passare agli organismi autonomi : esercito, magistratura, sindacati, cancellerie , ecc . questo si evidenzia soprattutto in politica estera , unico campo dove le decisioni dei singoli possono rallentare o accelerare il corso degli eventi, e talvolta deviarlo (si veda kissinger).

obama secondo me è stato un politico mediocre in tutto, tranne che nella gestione del MO.

 

 

 

Lol.

Ma più dei generali israeliani che ti dicono "L'Arabia Saudita non è mai stata un nemico" chi te lo deve dire?

Ai sauditi della Palestina non gliene frega un'emerita mazza e lo sanno tutti in Medio Oriente, i Saud hanno sempre fatto solo ed esclusivamente operazioni "estetiche" di sostegno ai palestinesi con l'unico obiettivo di apparire come "giusti" agli occhi della popolazione saudita e del mondo arabo, fine. In realtà il legame saudita-israeliano è strategico e, seppur non dichiarato, piuttosto antico. Del resto sono i 2 principali alleati degli USA nella regione, entrambi servono all'America ed entrambi hanno bisogno degli americani, non possono essere nemici.

L'Iran ha una politica estera ideologica, figlia della rivoluzione da cui nasce la Repubblica Islamica. L'Arabia ha una politica estera pragmatica, in cui nemico/amico è un concetto labile e legato agli interessi del paese, del resto la classe dirigente saudita è di formazione anglosassone e con quei criteri ragiona. E oggi più che mai gli interessi sauditi e quelli israeliani convergono, ecco perché anche sulla stampa saudita si inizia a preparare il terreno della "normalizzazione" dei rapporti con lo stato ebraico, a piccoli passi, dosi quotidiane, ma ormai gli analisti arabi danno per certa la cosa, è solo questione di tempo prima di vedere ambasciate israeliane a Riyadh, Abu Dhabi e Manama.

vuoi che ti trascriva quello che stalin e churchill si dicevano poco prima e poco dopo la seconda guerra mondiale?

tu ti fai influenzare troppo dalle scemenze (erronee tra l'altro) che si dicono in conferenza stampa, un po' come i tifosi di calcio coi propri allenatori, invece dovresti guardare ai fatti nudi e crudi. perché i sauditi hanno finanziato ogni genere di organizzazione terroristica in MO? qual è il vantaggio? perché credono nello jihad di maometto o perché vogliono abbattere i confini nazionali, cosa peraltro riuscita? quando i saud trattavano con gli inglesi nella ww1, lo facevano a nome di tutto il mondo arabo ; le guerre del kippur e dei 6 giorni (cioè le uniche fra israele e arabi) , oltreche essere state combattute anche dalle truppe saudite , sono state finanziate e sollecitate da loro. e non per romanticismo, ma per interesse , tanto nel 1915, quanto nel 1967, quanto nel 1973.

e come l'arabia saudita e ogni altro paese al mondo, anche l'iran conduce una politica pragmatica : vuole il petrolio e vuole venderlo nel mondo al posto dell'arabia saudita, punto. se l'iran fosse fosse mosso da semplice spirito rivoluzionario, perché non esporta l'islam sciita a est, in pakistan o in india?

per concludere , il primo teorico della rivoluzione , l'egiziano sayyid qutb , è di scuola anglosassone: dove si studi, conta relativamente.

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ci sono dei paesi dove laguerra giustifica il potere israele e arabia saudita sono tra queste

a breve in israele si vota anche se bibi pare favorito ultimamente con tutti gli scandali sta cominciando a rischiare

una guerra contro hezbollah con conseguete paura e vittoria lo blinderebbe

stessa cosain arabia saudita dove mbs entro fine anno salirà al potere ufficialmente gia c'è ufficiosamente

dopo la brutta figura fatta in yemen e in parte in siria gli serve una vittoria per leggittimarsi come una potenza non solo economica ma anche militare

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quella che chiami "esternalizzazione" oggi ha fatto 500.000 morti siriani e 11 milioni tra sfollati e rifugiati. tutti evitabili. è una guerra vecchio stile fra iran e arabia saudita , benché priva di dichiarazioni ufficiali e combattuta per interposta persona (sono anni volgari, dopotutto). israele sta per farsi conivolgere, né può fare altrimenti. al di là delle vite umane inutilmente bruciate , la guerra costa, e tanto, anche nella sua versione attuale. i cittadini israeliani la pagheranno fino all'ultimo centesimo, in tasse, debito pubblico, rallentamento del pil. senza nessuna certezza del rientro dagli investimenti, e senza un motivo reale , storico o d'interesse , che non sia la felicità degli azionisti di lockheed martin, boeing, raytheon.

e tutto ciò non farà altro che produrre nuove ondate terroristiche , il che interessa soprattutto noi europei.

 

possiamo anche chiamarla apocalisse, ma sempre esternalizzazione rimane, guerra in conto terzi.

Tendo ad usare un linguaggio asettico perché l'emotività in questo ambito non serve a nulla se non a fare danni

Per il resto, è certo che Israele pagherà un prezzo, nessuna scelta è mai gratuita. Resta da vedere se il prezzo che pagheranno domani per aver scelto questa strada sarà più o meno basso rispetto a quello che sarebbe toccato loro pagare dopodomani qualora ne avessero scelta un'altra: perché l'Iran rappresenta un motivo molto più che reale, altro che no, e va contenuto quando ancora è possibile farlo. Altrimenti diventa ingestibile e nessun prezzo sarebbe più sufficiente.

 

Quanto al terrorismo, sono del parere che si debba imparare a conviverci.

D'altra parte in Israele ci convivono dalla fine degli anni '60, e se ci riescono loro sarebbe il caso che cominciassimo ad imparare a farlo anche noi, fighetti europei tutta etica e niente palle.

 

 

invece è proprio così. quando si crea un vuoto politico, come quello odierno , le decisioni tendono a passare agli organismi autonomi : esercito, magistratura, sindacati, cancellerie , ecc . questo si evidenzia soprattutto in politica estera , unico campo dove le decisioni dei singoli possono rallentare o accelerare il corso degli eventi, e talvolta deviarlo (si veda kissinger).

obama secondo me è stato un politico mediocre in tutto, tranne che nella gestione del MO.

 

Intendevo dire che sarebbe opportuno andare oltre il solito cliché sinistroide del generale sociopatico pronto a sganciare la bomba fine-di-mondo.

Washington in questa fase non produce più politica mediorientale anche perché il baricentro si è spostato in Medio Oriente ed a prevalere adesso, in quel quadrante, è l'agenda regionale prodotta nelle capitali locali e non più quella globale decisa sul Potomac come invece una volta. Quindi è semmai Washington che adesso correla la propria strategia alle dinamiche mediorientali e non viceversa. Perché l'ultimo ad imporre la propria agenda in Medio Oriente è stato Bush padre e da allora è stato solo un rincorrere a tappare i buchi, un giocare di rimessa, un farsi di fatto dettare il programma, vuoi dalle capitali mediorientali, vuoi dalla questione "guerra al terrorismo", vuoi adesso dalle mura del Cremlino (purtroppo inevitabilmente, vista l'insipienza obamiana in Siria).

Da qui il fatto che al Dipartimento di Stato ed al Pentagono siano passati dall'essere produttori attivi di politica propria a semplici gestori passivi di politica altrui. Ed il fondo lo stiamo toccando con il mentecatto "manciuriano" eletto l'anno scorso.

Mi auguro solo che McMaster e Mattis, che non sono due idioti, riescano a limitare i danni prodotti dall'assenza del loro capo.

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possiamo anche chiamarla apocalisse, ma sempre esternalizzazione rimane, guerra in conto terzi.

Tendo ad usare un linguaggio asettico perché l'emotività in questo ambito non serve a nulla se non a fare danni

Per il resto, è certo che Israele pagherà un prezzo, nessuna scelta è mai gratuita. Resta da vedere se il prezzo che pagheranno domani per aver scelto questa strada sarà più o meno basso rispetto a quello che sarebbe toccato loro pagare dopodomani qualora ne avessero scelta un'altra: perché l'Iran rappresenta un motivo molto più che reale, altro che no, e va contenuto quando ancora è possibile farlo. Altrimenti diventa ingestibile e nessun prezzo sarebbe più sufficiente.

 

 

la mia non è affatto emotività. personalmente preferisco evitare di danneggiare il prossimo, quando possibile. accetto che ciascuno voglia perseguire i propri interessi , anche cinicamente, quello che accetto meno è il "cattivismo" fine a sé stesso.

tu dai per scontato che l'iran voglia conquistare territori fisici come si faceva nel secolo xix, per me non è così. gli stati in MO che intendono acquisire territorio in quanto tale , e non per esclusivo interesse economico, sono israele con gerusalemme (per me a buon titolo, sia per la storia recente , dato che gli arabi risposero con la guerra alla legittima dichiarazione del '48 , sia per la storia remota) , e l'arabia saudita con tutti i terrotori arabi. gerusalemme, israele non hanno petrolio, non interessano all'iran se non per l'alleanza israele-usa. tra l'altro, dal punto di vista culturale-relgioso-storico ebrei e persiani sono due popoli gemelli.

 

 

Quanto al terrorismo, sono del parere che si debba imparare a conviverci.

D'altra parte in Israele ci convivono dalla fine degli anni '60, e se ci riescono loro sarebbe il caso che cominciassimo ad imparare a farlo anche noi, fighetti europei tutta etica e niente palle.

 

io sono per debellarlo, il che significa innanzitutto esinguere le loro fonti finanziarie. devono pensarci gli europei, perché agli americani l'argomento interessa meno di zero.

 

Intendevo dire che sarebbe opportuno andare oltre il solito cliché sinistroide del generale sociopatico pronto a sganciare la bomba fine-di-mondo.

Washington in questa fase non produce più politica mediorientale anche perché il baricentro si è spostato in Medio Oriente ed a prevalere adesso, in quel quadrante, è l'agenda regionale prodotta nelle capitali locali e non più quella globale decisa sul Potomac come invece una volta. Quindi è semmai Washington che adesso correla la propria strategia alle dinamiche mediorientali e non viceversa. Perché l'ultimo ad imporre la propria agenda in Medio Oriente è stato Bush padre e da allora è stato solo un rincorrere a tappare i buchi, un giocare di rimessa, un farsi di fatto dettare il programma, vuoi dalle capitali mediorientali, vuoi dalla questione "guerra al terrorismo", vuoi adesso dalle mura del Cremlino (purtroppo inevitabilmente, vista l'insipienza obamiana in Siria).

Da qui il fatto che al Dipartimento di Stato ed al Pentagono siano passati dall'essere produttori attivi di politica propria a semplici gestori passivi di politica altrui. Ed il fondo lo stiamo toccando con il mentecatto "manciuriano" eletto l'anno scorso.

Mi auguro solo che McMaster e Mattis, che non sono due idioti, riescano a limitare i danni prodotti dall'assenza del loro capo.

 

 

non è un cliché sinistroide, è che l'azienda-esercito ha interessi molto diversi , spesso opposti, da quelli dei cittadini americani. simple as that.

oltre a questo, le prerogative della politica militare sono da sempre, ovunque nel mondo: inettitudine generalizzata , avidità , logica "attacco-reazione" , corruzione. anche adesso lo stanno dimostrando, nella gestione della crisi coreana.

non è vero che bush senior sia stato l'ultimo presidente a prendere decisioni in MO: i contratti usa-iran , ad es, sono stati politica attiva, consapevole, diretta a produrre un'alternativa alle guerre sui pozzi di petrolio e a prevenire lo strapotere di riyad.

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vuoi che ti trascriva quello che stalin e churchill si dicevano poco prima e poco dopo la seconda guerra mondiale?

tu ti fai influenzare troppo dalle scemenze (erronee tra l'altro) che si dicono in conferenza stampa, un po' come i tifosi di calcio coi propri allenatori, invece dovresti guardare ai fatti nudi e crudi. perché i sauditi hanno finanziato ogni genere di organizzazione terroristica in MO? qual è il vantaggio? perché credono nello jihad di maometto o perché vogliono abbattere i confini nazionali, cosa peraltro riuscita? quando i saud trattavano con gli inglesi nella ww1, lo facevano a nome di tutto il mondo arabo ; le guerre del kippur e dei 6 giorni (cioè le uniche fra israele e arabi) , oltreche essere state combattute anche dalle truppe saudite , sono state finanziate e sollecitate da loro. e non per romanticismo, ma per interesse , tanto nel 1915, quanto nel 1967, quanto nel 1973.

e come l'arabia saudita e ogni altro paese al mondo, anche l'iran conduce una politica pragmatica : vuole il petrolio e vuole venderlo nel mondo al posto dell'arabia saudita, punto. se l'iran fosse fosse mosso da semplice spirito rivoluzionario, perché non esporta l'islam sciita a est, in pakistan o in india?

per concludere , il primo teorico della rivoluzione , l'egiziano sayyid qutb , è di scuola anglosassone: dove si studi, conta relativamente.

 

Io mi faccio influenzare dal fatto che conosco l'Arabia Saudita MOLTO bene, tu a quanto pare non la conosci affatto.

Dire che i sauditi vogliono l'abbattimento dei confini nazionali dimostra che non hai la più pallida idea di cos'è quel paese.

Un paese dove se sei arabo ma hai il passaporto americano o europeo ti fanno entrare con tanto di tappeti rossi e se invece hai il passaporto egiziano o siriano devi fare i salti mortali per ottenere il visto? Un paese dove il razzismo da "l'Arabia Saudita ai sauditi" è molto radicato, dove c'è una fortissima ostilità verso gli "ingrati e invidiosi arabi del Nord" e via dicendo? Tu ti fai influenzare troppo dai film americani, altro che! Secondo me confondi l'USO che l'Arabia ha fatto dell'estremismo islamico per i suoi INTERESSI (e solo per quelli) con quello che è l'idealismo del jihadista della porta accanto.

Bin Laden combatte i russi e quindi fa gli interessi di USA e Arabia? Bene, bravo, eroe. Inizia a fare l'idealista parlando di califfato, petrolio islamico e andando contro gli interessi sauditi? Mostro, terrorista, ecc. Questo è quanto, i Saud hanno sempre usato l'Islam militante come arma per i loro interessi in varie zone del mondo e internamente per legittimarsi agli occhi di una società estremamente conservatrice, io parlo di establishment chiaramente, non del popolo. O credi veramente che i vari principi sauditi chiusi nei loro palazzi passino le giornate a leggere il Corano e a pregare? :risata3:

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Io mi faccio influenzare dal fatto che conosco l'Arabia Saudita MOLTO bene, tu a quanto pare non la conosci affatto.

Dire che i sauditi vogliono l'abbattimento dei confini nazionali dimostra che non hai la più pallida idea di cos'è quel paese.

Un paese dove se sei arabo ma hai il passaporto americano o europeo ti fanno entrare con tanto di tappeti rossi e se invece hai il passaporto egiziano o siriano devi fare i salti mortali per ottenere il visto? Un paese dove il razzismo da "l'Arabia Saudita ai sauditi" è molto radicato, dove c'è una fortissima ostilità verso gli "ingrati e invidiosi arabi del Nord" e via dicendo? Tu ti fai influenzare troppo dai film americani, altro che! Secondo me confondi l'USO che l'Arabia ha fatto dell'estremismo islamico per i suoi INTERESSI (e solo per quelli) con quello che è l'idealismo del jihadista della porta accanto.

Bin Laden combatte i russi e quindi fa gli interessi di USA e Arabia? Bene, bravo, eroe. Inizia a fare l'idealista parlando di califfato, petrolio islamico e andando contro gli interessi sauditi? Mostro, terrorista, ecc. Questo è quanto, i Saud hanno sempre usato l'Islam militante come arma per i loro interessi in varie zone del mondo e internamente per legittimarsi agli occhi di una società estremamente conservatrice, io parlo di establishment chiaramente, non del popolo. O credi veramente che i vari principi sauditi chiusi nei loro palazzi passino le giornate a leggere il Corano e a pregare? :risata3:

 

 

è buffo. io ti suggerisco di non prendere sul serio i virgolettati delle conferenze stampa - o se non altro di verificare i fatti - e tu mi riporti altri virgolettati che nel migliore dei casi vengono dal twitter arabo.

coesitono due elementi nella politica saudita, quello classico , cominciato nella prima guerra mondiale , e quello successivo alla crisi energetica in occidente. è banale dire che ogni stato compie i propri interessi , una legge dell'evoluzione, si potrebbe aggiungere. ma quali sono, questi interessi? non solo il petrolio, ma anche il califfato.

'siriano', 'iracheno', 'giordano', 'saudita', 'egiziano', 'marocchino' sono invenzioni di cartografi inglesi, a cui gli arabi stessi hanno creduto fino a 10 anni fa. da 5 è nato il progetto dell'isis , che esercita un fascino irresitibile su ogni abitante della regione . la cultura araba , essenzialmente tribale, non prevede costituzioni o confini nazionali , impresa o capitale, classe politica o sacerdotale, spazio pubblico o privato. contempla una sola legge, la sharia. al centro di questa legge una città, la mecca, presso cui ogni fedele deve recarsi una volta nella vita, verso cui deve pregare 5 volte al giorno.

a questa idea tende ogni arabo più o meno consapevolmente, te compreso.

 

tra l'altro sarebbe un'aspirazione comprensibile e verso cui nutrire un certa empatia , se non fosse che coinvolge anche gerusalemme, che agli arabi non appartiene.

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è buffo. io ti suggerisco di non prendere sul serio i virgolettati delle conferenze stampa - o se non altro di verificare i fatti - e tu mi riporti altri virgolettati che nel migliore dei casi vengono dal twitter arabo.

coesitono due elementi nella politica saudita, quello classico , cominciato nella prima guerra mondiale , e quello successivo alla crisi energetica in occidente. è banale dire che ogni stato compie i propri interessi , una legge dell'evoluzione, si potrebbe aggiungere. ma quali sono, questi interessi? non solo il petrolio, ma anche il califfato.

'siriano', 'iracheno', 'giordano', 'saudita', 'egiziano', 'marocchino' sono invenzioni di cartografi inglesi, a cui gli arabi stessi hanno creduto fino a 10 anni fa. da 5 è nato il progetto dell'isis , che esercita un fascino irresitibile su ogni abitante della regione . la cultura araba , essenzialmente tribale, non prevede costituzioni o confini nazionali , impresa o capitale, classe politica o sacerdotale, spazio pubblico o privato. contempla una sola legge, la sharia. al centro di questa legge una città, la mecca, presso cui ogni fedele deve recarsi una volta nella vita, verso cui deve pregare 5 al giorno.

a questa idea tende ogni arabo più o meno consapevolmente, te compreso.

 

tra l'altro sarebbe un'aspirazione comprensibile e verso cui nutrire un certa empatia , se non fosse che coinvolge anche gerusalemme, che agli arabi non appartiene.

 

E poi c'erano i puffi e Gargamella...

Ma veramente credi a tutte le vaccate stereotipate che scrivi sul mondo arabo degne dei peggiori film di 80 anni fa in bianco e nero?

E poi i progetti "unitari" (panarabo o islamico che sia) nascono e godono di una certa simpatia nei paesi arabi POVERI, tra i contadini e i pescatori egiziani, yemeniti, siriani, ecc, che non hanno nulla e che vedono nell'unità araba o islamica l'unica speranza per un riscatto sociale ed economico, non sono cose che riguardano i paesi del golfo che navigano nel lusso e che NON vogliono spartire il loro benessere con nessuno.

Un'Arabia che vuole "abbattere i confini e creare il califfato" come dici tu inizierebbe con il facilitare la concessione di visti ai "fratelli" del mondo islamico, con l'accogliere chi ha bisogno, ecc, con il concedere la cittadinanza a musulmani che vivono lì da decenni, con il farsi sentire "casa dei musulmani", la realtà invece parla di un paese che preferisce lavoratori indiani e filippini a yemeniti ed egiziani, che non concede la cittadinanza se non a uomini d'affari che fanno comodo (vedi Hariri all'epoca). Un paese ideologico dimostra la sua ideologia con i fatti, la Siria "panaraba" ha sempre permesso a ogni arabo di entrarci senza visto, perché "la Siria è di tutti gli arabi". Un paese che vuole il califfato come minimo fa lo stesso con i musulmani! Oggi l'unico paese che attua una politica di accoglienza "islamica" è la Turchia, punto.

I miei virgolettati sono semplicemente il sentimento comune di un paese in cui ho vissuto quasi 9 anni e in cui vive una buona fetta dei miei parenti e amici, perché a differenza tua non amo parlare di cose che non conosco.

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E poi c'erano i puffi e Gargamella...

Ma veramente credi a tutte le vaccate stereotipate che scrivi sul mondo arabo degne dei peggiori film di 80 anni fa in bianco e nero?

E poi i progetti "unitari" (panarabo o islamico che sia) nascono e godono di una certa simpatia nei paesi arabi POVERI, tra i contadini e i pescatori egiziani, yemeniti, siriani, ecc, che non hanno nulla e che vedono nell'unità araba o islamica l'unica speranza per un riscatto sociale ed economico, non sono cose che riguardano i paesi del golfo che navigano nel lusso e che NON vogliono spartire il loro benessere con nessuno.

Un'Arabia che vuole "abbattere i confini e creare il califfato" come dici tu inizierebbe con il facilitare la concessione di visti ai "fratelli" del mondo islamico, con l'accogliere chi ha bisogno, ecc, con il concedere la cittadinanza a musulmani che vivono lì da decenni, con il farsi sentire "casa dei musulmani", la realtà invece parla di un paese che preferisce lavoratori indiani e filippini a yemeniti ed egiziani, che non concede la cittadinanza se non a uomini d'affari che fanno comodo (vedi Hariri all'epoca). Un paese ideologico dimostra la sua ideologia con i fatti, la Siria "panaraba" ha sempre permesso a ogni arabo di entrarci senza visto, perché "la Siria è di tutti gli arabi". Un paese che vuole il califfato come minimo fa lo stesso con i musulmani! Oggi l'unico paese che attua una politica di accoglienza "islamica" è la Turchia, punto.

I miei virgolettati sono semplicemente il sentimento comune di un paese in cui ho vissuto quasi 9 anni e in cui vive una buona fetta dei miei parenti e amici, perché a differenza tua non amo parlare di cose che non conosco.

 

tu confondi nazionalismo e beneficenza. quando è stata fatta l'unità di italia, secondo si pensava a una fraterna spartizione delle ricchezze?

è ovvio che l'arabia saudita oggi non possa sopportare un'immigrazione di disoccupati pari a quella che sopportano i paesi europei. altra cosa è quello che scrivo io.

prima citi il generale di israele , e io ti faccio notare che le sue parole erano inesatte e dettate dalle contingenze. poi scrivo che l'isis , il cui progetto dichiarato è il califfato, è stato riempito di soldi dall'arabia saudita e tu non sai spiegarmi perché, non sai dirmi quale sia stato il vantaggio economico di questa o quella compagnia saudita che non si potesse ottenere senza finanziare il terrorismo. scrivo che gli stati nazionali arabi sono stati inventati in inghilterra e in francia , e tu sorvoli. scrivo che dalla prima guerra mondiale agli anni 70 l'UNICA politica dei sauditi è stata quella di creare lo stato arabo, e tu rispondi con insulti tristissimi.

io ragiono per argomentazioni e fatti storici, non sulla base della mia o tua biografia, o di questa o quella provvisoria comunanza di interessi (hitler e stalin stipulano patti nel 39 e nel 40, e 1 anno dopo si affrontano nella guerra più devastante di sempre).

in ogni caso, pensavo fosse scontato ma evidentemente non è così, quello che si impara in 10 pagine di uno come thesiger ieri o haykel oggi (senza nominare i libri con la "l" maiuscola, come quelli di t.e.lawrwnce) vale 50 anni di anonimi , poco invidiabili soggiorni lavorativi tipo il tuo.

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tu confondi nazionalismo e beneficenza. quando è stata fatta l'unità di italia, secondo si pensava a una fraterna spartizione delle ricchezze?

è ovvio che l'arabia saudita oggi non possa sopportare un'immigrazione di disoccupati pari a quella che sopportano i paesi europei. altra cosa è quello che scrivo io.

prima citi il generale di israele , e io ti faccio notare che le sue parole erano inesatte e dettate dalle contingenze. poi scrivo che l'isis , il cui progetto dichiarato è il califfato, è stato riempito di soldi dall'arabia saudita e tu non sai spiegarmi perché, non sai dirmi quale sia stato il vantaggio economico di questa o quella compagnia saudita che non si potesse ottenere senza finanziare il terrorismo. scrivo che gli stati nazionali arabi sono stati inventati in inghilterra e in francia , e tu sorvoli. scrivo che dalla prima guerra mondiale agli anni 70 l'UNICA politica dei sauditi è stata quella di creare lo stato arabo, e tu rispondi con insulti tristissimi.

io ragiono per argomentazioni e fatti storici, non sulla base della mia o tua biografia, o di questa o quella provvisoria comunanza di interessi (hitler e stalin stipulano patti nel 39 e nel 40, e 1 anno dopo si affrontano nella guerra più devastante di sempre).

in ogni caso, pensavo fosse scontato ma evidentemente non è così, quello che si impara in 10 pagine di uno come thesiger ieri o haykel oggi (senza nominare i libri con la "l" maiuscola, come quelli di t.e.lawrwnce) vale 50 anni di anonimi , poco invidiabili soggiorni lavorativi tipo il tuo.

L' Arabia ha finanziato dei ribelli (non l'Isis ma il FSA ed altri) proprio per il discorso che ho fatto, per i suoi INTERESSI, che sono quelli di portare la Siria nel suo gruppo e non in quello iraniano. La stessa Arabia che finanziava gli islamisti in Siria, in chiave anti-iraniana, elargiva miliardi all'esercito egiziano e a Sisi per abbattere gli islamisti in Egitto! Tu stai raccontando un paese che non esiste, un paese con ideali e valori rivoluzionari, io ti sto dicendo che invece è un paese pragmatico, che va dove ci sono i suoi interessi. L' Arabia non nasce con slogan rivoluzionari stile Iran khomeinista, nasce da un imam e un capo tribù che si alleano per interessi reciproci, il primo voleva "purificare" la penisola arabica da quelle che riteneva "deviazioni" dall'Islam puro, il secondo voleva dominare quelle terre e crearci una SUA nazione (si chiama Arabia Saudita, non Arabia islamica, il che dice tutto), il primo oggi resiste nella figura di imam che parlano di come vestirsi, come mangiare e come trombare ma che si guardano bene dal parlare di Gerusalemme o di paese succube degli USA, il secondo resiste in una dinastia piena di miliardi che si allea con chi gli garantisce che non perderà quei miliardi.

 

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L' Arabia ha finanziato dei ribelli (non l'Isis ma il FSA ed altri) proprio per il discorso che ho fatto, per i suoi INTERESSI, che sono quelli di portare la Siria nel suo gruppo e non in quello iraniano. La stessa Arabia che finanziava gli islamisti in Siria, in chiave anti-iraniana, elargiva miliardi all'esercito egiziano e a Sisi per abbattere gli islamisti in Egitto! Tu stai raccontando un paese che non esiste, un paese con ideali e valori rivoluzionari, io ti sto dicendo che invece è un paese pragmatico, che va dove ci sono i suoi interessi. L' Arabia non nasce con slogan rivoluzionari stile Iran khomeinista, nasce da un imam e un capo tribù che si alleano per interessi reciproci, il primo voleva "purificare" la penisola arabica da quelle che riteneva "deviazioni" dall'Islam puro, il secondo voleva dominare quelle terre e crearci una SUA nazione (si chiama Arabia Saudita, non Arabia islamica, il che dice tutto), il primo oggi resiste nella figura di imam che parlano di come vestirsi, come mangiare e come trombare ma che si guardano bene dal parlare di Gerusalemme o di paese succube degli USA, il secondo resiste in una dinastia piena di miliardi che si allea con chi gli garantisce che non perderà quei miliardi.

 

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no, l'arabia saudita non solo ha finanziato l'isis, ma ne è stato il fondatore. è coi soldi dai saud che l'isis si è distaccato da al qaida (qui è la differenza con la vecchia strategia della sobillazione tipo fsa o iran-huthi).

l'ideologia, la rivoluzione, l'islamismo e tutte 'ste stronzate sono l'ultima cosa che conta. non che non esistano anche in arabia saudita, la patria del wahabismo, ma come ho detto altre volte il punto fondamentale è l'identità araba, la sua formazione alla fine dell' ottocento , la sua crisi attuale, la sua mancanza di alternative al corano.

re vittorio emanuele ii non era un conquistatore mongolo alla gengis khan, era vagamente interessato all'italia , ma fondamentalmente faceva affari come li fanno i saud. quando l'italia gli è stata consegnata, non aveva nessun motivo per tirarsi inditero.

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no, l'arabia saudita non solo ha finanziato l'isis, ma ne è stato il fondatore. è coi soldi dai saud che l'isis si è distaccato da al qaida (qui è la differenza con la vecchia strategia della sobillazione tipo fsa o iran-huthi).

l'ideologia, la rivoluzione, l'islamismo e tutte 'ste stronzate sono l'ultima cosa che conta. non che non esistano anche in arabia saudita, la patria del wahabismo, ma come ho detto altre volte il punto fondamentale è l'identità araba, la sua formazione alla fine dell' ottocento , la sua crisi attuale, la sua mancanza di alternative al corano.

re vittorio emanuele ii non era un conquistatore mongolo alla gengis khan, era vagamente interessato all'italia , ma fondamentalmente faceva affari come li fanno i saud. quando l'italia gli è stata consegnata, non aveva nessun motivo per tirarsi inditero.

L'identità arabo-islamica non c'entra nulla. Chi la rappresenta poi? Perché i Saud e non, per esempio, gli hascemiti da sempre custodi della Mecca? Perché i salafiti e non Al Azhar? Stai mettendo nel calderone cose che non c'entrano nulla con il discorso. Uno che vive realmente con gli ideali di Corano, Islam, ecc non tiene tutti i suoi soldi nelle banche svizzere e americane, su dai, non prendiamoci per i fondelli. Quello di cui parli tu casomai è Bin Laden, non certo i Saud. L'Isis è una creatura di Zarqawi, neanche saudita ma giordano. E non è altro che l'evoluzione di Al Qaeda in un contesto di guerra e invasione, guerra e invasione a cui i Saud hanno partecipato in modo attivo con gli americani, infatti chi simpatizza per l'Isis ODIA i Saud "traditori dell'Islam e servi dei crociati". Se poi non vuoi ancora capire che i Saud sono tra i principali garanti della sicurezza d'Israele nella regione allora pace, vuol dire che non vuoi vedere ciò che non asseconda le tue bizzarre convinzioni sul Medio Oriente.

 

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L'identità arabo-islamica non c'entra nulla. Chi la rappresenta poi? Perché i Saud e non, per esempio, gli hascemiti da sempre custodi della Mecca? Perché i salafiti e non Al Azhar? Stai mettendo nel calderone cose che non c'entrano nulla con il discorso. Uno che vive realmente con gli ideali di Corano, Islam, ecc non tiene tutti i suoi soldi nelle banche svizzere e americane, su dai, non prendiamoci per i fondelli. Quello di cui parli tu casomai è Bin Laden, non certo i Saud. L'Isis è una creatura di Zarqawi, neanche saudita ma giordano. E non è altro che l'evoluzione di Al Qaeda in un contesto di guerra e invasione, guerra e invasione a cui i Saud hanno partecipato in modo attivo con gli americani, infatti chi simpatizza per l'Isis ODIA i Saud "traditori dell'Islam e servi dei crociati". Se poi non vuoi ancora capire che i Saud sono tra i principali garanti della sicurezza d'Israele nella regione allora pace, vuol dire che non vuoi vedere ciò che non asseconda le tue bizzarre convinzioni sul Medio Oriente.

 

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la rapprsentano i saud perche sono la maggior potenza economica e perché hanno la mecca , conquistata agli hascemiti non si sa per quale motivo visto che non ci sono risorse di nessun tipo nella regione.

la nazionalità di zarqawi, che è un ladro di polli qualsiasi, non conta nulla. contano i finanziamenti. se si nega che siano stati elargiti dai saud fin dalle origini dell'organizzazione, parliamo del nulla.

in questi decenni i saud hanno demandato il conflitto militare con l'iran alla gestione americana (l'alleanza con gli usa non intacca minimamente i progetti politici sul MO, anzi... e agli statunitensi frega meno di zero dell'isis) , questo è interpretato dalla popolazione minuta come un "i bianchi ci arrubbano il petrolio". la diffidenza verso i saud nasce dal risentimento contro gli usa (tu stesso qualche tempo fa scrivevi che l'isis è il prodotto di un complotto saud-usa-massoni ebrei).

ma se , poniamo , si rifondasse un califfato , la capitale oggi non potrebbe che essere la mecca, o medina.

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la rapprsentano i saud perche sono la maggior potenza economica e perché hanno la mecca , conquistata agli hascemiti non si sa per quale motivo visto che non ci sono risorse di nessun tipo nella regione.

la nazionalità di zarqawi, che è un ladro di polli qualsiasi, non conta nulla. contano i finanziamenti. se si nega che siano stati elargiti dai saud fin dalle origini dell'organizzazione, parliamo del nulla.

in questi decenni i saud hanno demandato il conflitto militare con l'iran alla gestione americana (l'alleanza con gli usa non intacca minimamente i progetti politici sul MO, anzi... e agli statunitensi frega meno di zero dell'isis) , questo è interpretato dalla popolazione minuta come un "i bianchi ci arrubbano il petrolio". la diffidenza verso i saud nasce dal risentimento contro gli usa (tu stesso qualche tempo fa scrivevi che l'isis è il prodotto di un complotto saud-usa-massoni ebrei).

ma se , poniamo , si rifondasse un califfato , la capitale oggi non potrebbe che essere la mecca, o medina.

 

No, io dicevo che in Medio Oriente molti credono all'Isis come complotto IRANIANO in risposta a chi, qui, scriveva dell'Isis come complotto americano-israeliano, ecc. Come a dire che a ogni complottista fa comodo vedere quello che gli conviene e attribuire le cose scomode a chi gli sta antipatico.

L'Isis è semplicemente una scheggia impazzita della resistenza irachena che ha sfruttato le circostanze per passare dal "liberiamo l'Iraq" a un qualcosa di più ambizioso, adottando tra l'altro i metodi brutali del baath di Saddam e, sfruttando il malessere della popolazione sunnita verso il dominio iraniano-sciita sul paese, è riuscita a legittimarsi inizialmente tra gli iracheni sunniti.

 

Tornando ai Saud, l'avere Mecca o Medina non c'entra nulla, anche perché Mecca e Medina NON sono wahhabite, la popolazione del Hijaz storicamente NON è mai stata wahhabita, possiamo dire che i wahhabiti di Najd (zona centrale dell'Arabia) in un certo senso "occupano" il Hijaz da 100 anni. E i Saud non possono ergersi a rappresentanti della Ummah per un motivo banalissimo, perché rappresentano una corrente minoritaria e sostanzialmente insignificante fuori dalla penisola arabica. Già i hanbaliti, tra le 4 scuole sunnite, sono quelli meno numerosi, se poi prendi i wahhabiti (che sono gli estremisti del hanbalismo) capisci che in realtà, su 1.7 miliardi di musulmani, parliamo di qualcosa che non ha assolutamente i numeri per rappresentare l'Islam sunnita.

 

E infine, come ti ho già spiegato, i Saud sono semplicemente degli abili manipolatori che usano il wahhabismo per legittimarsi e ottenere ciò che vogliono, spesso anche in modo grottesco. Per anni insegni ai bambini sauditi che "non ci si può alleare con gli infedeli contro altri musulmani" (questo si leggeva sui testi di scuola sauditi fino a 25 anni fa) e poi, appena Saddam invade il Kuwait, ecco Ibn Baz (massimo teologo del wahhabismo dell'epoca) che legittima, con passaggi dei testi sacri alla mano, l'alleanza con gli "infedeli giusti" americani contro il "musulmano ingiusto" Saddam! :risata3:

Praticamente siete rimasti in 2 gatti a vedere i Saud come qualcosa di autenticamente islamico, tu e un po' di beduini sauditi! :patpat:

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No, io dicevo che in Medio Oriente molti credono all'Isis come complotto IRANIANO in risposta a chi, qui, scriveva dell'Isis come complotto americano-israeliano, ecc. Come a dire che a ogni complottista fa comodo vedere quello che gli conviene e attribuire le cose scomode a chi gli sta antipatico.

L'Isis è semplicemente una scheggia impazzita della resistenza irachena che ha sfruttato le circostanze per passare dal "liberiamo l'Iraq" a un qualcosa di più ambizioso, adottando tra l'altro i metodi brutali del baath di Saddam e, sfruttando il malessere della popolazione sunnita verso il dominio iraniano-sciita sul paese, è riuscita a legittimarsi inizialmente tra gli iracheni sunniti.

 

Tornando ai Saud, l'avere Mecca o Medina non c'entra nulla, anche perché Mecca e Medina NON sono wahhabite, la popolazione del Hijaz storicamente NON è mai stata wahhabita, possiamo dire che i wahhabiti di Najd (zona centrale dell'Arabia) in un certo senso "occupano" il Hijaz da 100 anni. E i Saud non possono ergersi a rappresentanti della Ummah per un motivo banalissimo, perché rappresentano una corrente minoritaria e sostanzialmente insignificante fuori dalla penisola arabica. Già i hanbaliti, tra le 4 scuole sunnite, sono quelli meno numerosi, se poi prendi i wahhabiti (che sono gli estremisti del hanbalismo) capisci che in realtà, su 1.7 miliardi di musulmani, parliamo di qualcosa che non ha assolutamente i numeri per rappresentare l'Islam sunnita.

 

E infine, come ti ho già spiegato, i Saud sono semplicemente degli abili manipolatori che usano il wahhabismo per legittimarsi e ottenere ciò che vogliono, spesso anche in modo grottesco. Per anni insegni ai bambini sauditi che "non ci si può alleare con gli infedeli contro altri musulmani" (questo si leggeva sui testi di scuola sauditi fino a 25 anni fa) e poi, appena Saddam invade il Kuwait, ecco Ibn Baz (massimo teologo del wahhabismo dell'epoca) che legittima, con passaggi dei testi sacri alla mano, l'alleanza con gli "infedeli giusti" americani contro il "musulmano ingiusto" Saddam! :risata3:

Praticamente siete rimasti in 2 gatti a vedere i Saud come qualcosa di autenticamente islamico, tu e un po' di beduini sauditi! :patpat:

 

no, io ricordo perfettamente una tua allusione a ub fantomatico finanziamento americano dell'isis. ma tu o un altro non fa alcuna differenza, dato che la psicosi complottistica investe l' "asse" us-isis , come chiunque può verificare:

http://www.bbc.com/news/world-middle-east-28745990

https://mobile.nytimes.com/2014/08/27/world/middleeast/isis-conspiracy-theories-include-a-purported-american-plot.html

tra l'altro solo un povero ritardato potrebbe credere al complotto iran-isis, dato che l'iran stesso è stato colpito da loro attentati.

ma questo è marginale. "scheggia impazzita" è una locuzione giornalistica, non spiega nulla. la domanda è perché perché l'arabia saudita abbia promosso economicamente "l'impazzimento" di questa "scheggia". che poi "impazzimento" non è , visto che a differenza do al qaida ha obiettivi altamente politici , e "scheggia" neppure, dato che la sua nascita corrisponde alla liquidazione innazitutto economica (soldi di chi?) di al qaida.

comunque te l'ho detto, se neghi che i saud abbiano finanziato l'isis, non c'è molto di cui discutere.

ti consiglio di leggere due volte i post, dato che una non basta. il hijaz è stata una conquista bellica, l'ho scritto. e ho aggiunto: inspegabile, secondo la tua visione del mondo saudita. oggi, non cento anni fa, il controllo politico della regione di chi è? dei whahabiti o degli hascemiti? anzi, sarebbe più appropriato chiedersi: cosa resta oggi degli hascmeiti in SA?

io faccio queste distinzioni , specifico, in senso puramente politico, non religioso. tu la metti come se si considerassero l'un l'altro movimenti ereticali. invece la dottrina è una, la stessa per tutti. poi esistono differenze su alcuni aspetti della sua applicazione, ma sono irrilevanti, come dimostra l'esempio di ibn baz, e tanto più oggi che l'arabia saudita ha deciso di allargare le maglie della legge per alcune categorie sociali, come le donne. è come se mi dicessi che vittorio emanuele ii non era adatto a rappresentare l'italia perché preferiva boeuf a la bourguignon alla pastiera o che la prussia non potesse guidare ciò che restava dell'impero perché guglielmo ii frequntava più violentieri le gasthauser che i teatri d'opera, o che bergoglio non può fare il papa perché , tra le altre cose, gesuita.

 

ripeto l'ultima volta, se vuoi discutere con me prendi atto che all'origine dell'isis ci sono i soldi sauditi, e ragiona di conseguenza, per quanto ti è possibile. altrimenti io passo, ché la cosa diventa anche stucchevole

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no, io ricordo perfettamente una tua allusione a ub fantomatico finanziamento americano dell'isis. ma tu o un altro non fa alcuna differenza, dato che la psicosi complottistica investe l' "asse" us-isis , come chiunque può verificare:

http://www.bbc.com/news/world-middle-east-28745990

https://mobile.nytimes.com/2014/08/27/world/middleeast/isis-conspiracy-theories-include-a-purported-american-plot.html

tra l'altro solo un povero ritardato potrebbe credere al complotto iran-isis, dato che l'iran stesso è stato colpito da loro attentati.

ma questo è marginale. "scheggia impazzita" è una locuzione giornalistica, non spiega nulla. la domanda è perché perché l'arabia saudita abbia promosso economicamente "l'impazzimento" di questa "scheggia". che poi "impazzimento" non è , visto che a differenza do al qaida ha obiettivi altamente politici , e "scheggia" neppure, dato che la sua nascita corrisponde alla liquidazione innazitutto economica (soldi di chi?) di al qaida.

comunque te l'ho detto, se neghi che i saud abbiano finanziato l'isis, non c'è molto di cui discutere.

ti consiglio di leggere due volte i post, dato che una non basta. il hijaz è stata una conquista bellica, l'ho scritto. e ho aggiunto: inspegabile, secondo la tua visione del mondo saudita. oggi, non cento anni fa, il controllo politico della regione di chi è? dei whahabiti o degli hascemiti? anzi, sarebbe più appropriato chiedersi: cosa resta oggi degli hascmeiti in SA?

io faccio queste distinzioni , specifico, in senso puramente politico, non religioso. tu la metti come se si considerassero l'un l'altro movimenti ereticali. invece la dottrina è una, la stessa per tutti. poi esistono differenze su alcuni aspetti della sua applicazione, ma sono irrilevanti, come dimostra l'esempio di ibn baz, e tanto più oggi che l'arabia saudita ha deciso di allargare le maglie della legge per alcune categorie sociali, come le donne. è come se mi dicessi che vittorio emanuele ii non era adatto a rappresentare l'italia perché preferiva boeuf a la bourguignon alla pastiera o che la prussia non potesse guidare ciò che restava dell'impero perché guglielmo ii frequntava più violentieri le gasthauser ai teatri d'opera, o che bergoglio non può fare il papa perché , tra le altre cose, gesuita.

 

ripeto l'ultima volta, se vuoi discutere con me prendi atto che all'origine dell'isis ci sono i soldi sauditi, e ragiona di conseguenza, per quanto ti è possibile. altrimenti io passo, ché la cosa diventa anche stucchevole

Stucchevole è non riuscire a comprendere le BASI del mondo arabo contemporaneo e continuare a parlarne con fare da grande intenditore.

L'Isis è, internamente al wahhabismo a livello ideologico, la corrente di OPPOSIZIONE alla politica dei Saud.

L'imam che benedice i Saud parla dell'Isis come eretici e quello che benedice l'Isis parla dei Saud come traditori, anzi ti dirò di più, i simpatizzanti dei movimenti islamisti nella regione chiamano i Saud e i Nahyan (sovrani degli Emirati) "i sionisti arabi". Questi sono FATTI. In che lingua te lo devo spiegare?

L' Arabia e tutto il mondo arabo sunnita hanno appoggiato la rivolta siriana in generale, in chiave anti-iraniana, perché nessun paese arabo sunnita può permettersi l'Iran che domina su Iraq, Siria e Libano.

Tra l'altro parli di complotti e poi basi tutto il tuo ragionamento su una visione complotttistica, in cui i Saud sostengono l'Isis, quando l'unico fatto certo è che i sauditi hanno finanziato in questi anni sia l'esercito iracheno che quello libanese per contrastare Al Qaeda nei 2 paesi.

Sul finanziamento all'Isis tra l'altro non serve cercare chissà chi, il mondo islamico è fatto di una rete capillare di finanziatori di varie forme di Jihad, non servono i governi per far arrivare i soldi a qualcuno, tra l'altro dimentichi che le tribù sunnite dell'Iraq da sole sono in grado di finanziare l'Isis per anni, visto che hanno avuto il potere per decenni e hanno i miliardi nelle banche della regione. O devo portarti in giro per Amman a vedere le ville hollywoodiane delle migliaia di funzionari iracheni ex fedelissimi di Saddam? Pensi sia veramente difficile per questa gente sostenere una rivolta sunnita in Iraq? Tra l'altro il sostegno di molti ex baathisti al jihadismo salafita iracheno in chiave anti-iraniana è, a differenza delle tue eresie, PROVATA da tutte le fonti di intelligence.

Infine su hascemiti e Saud non hai proprio compreso il mio discorso, era per dire che la leadership islamica al massimo la può pretendere chi rappresenta gran parte della ummah, che siano gli hascemiti, Al Azhar o Erdogan cambia poco, sono tutte espressioni dell'Islam sunnita ashaarita, ovvero il 90% dei sunniti del mondo dal Marocco all'Indonesia, mentre il wahhabismo è un fenomeno locale, circoscritto alla regione del golfo e che quindi non può rappresentare la ummah per ovvi motivi.

 

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Tra l'altro parli di complotti e poi basi tutto il tuo ragionamento su una visione complotttistica, in cui i Saud sostengono l'Isis, quando l'unico fatto certo è che i sauditi hanno finanziato in questi anni sia l'esercito iracheno che quello libanese per contrastare Al Qaeda nei 2 paesi.

 

la perla delle perle. non serve aggiungere altro.

 

a chi vuole informarsi

 

http://www.bbc.com/news/world-middle-east-35101612

https://mobile.nytimes.com/2017/06/19/opinion/saudi-arabia-qatar-isis-terrorism.html

http://www.independent.co.uk/News/uk/terror-funding-report-home-office-saudi-arabia-jihadis-attacks-suppress-tory-uk-release-sensitive-a7773146.html

http://www.independent.co.uk/news/people/julian-assange-clinton-foundation-isis-same-money-saudi-arabia-qatar-funding-a7397211.html

https://www.channel4.com/news/factcheck/factcheck-qa-is-saudi-arabia-funding-isis

http://www.bbc.com/news/world-middle-east-29004253

http://www.washingtoninstitute.org/policy-analysis/view/saudi-funding-of-isis

 

 

 

p.s. il referente politico è sempre quello con i soldi, come sto cercando di spiegarti da 2 gg. ma non in arabia , ovunque nel mondo e da sempre nella storia. ma non lo capirai neanche questa volta, abituato come sei alle * da conferenza stampa, che poi è tipico dei complottisti (intendo, oscillare fra credulità e incredulità assolute)

p.p.s. ma poi pure su al qaida nega... mastro andrea, fate piuttosto parrucche!

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la perla delle perle. non serve aggiungere altro.

 

a chi vuole informarsi

 

http://www.bbc.com/n...e-east-35101612

https://mobile.nytim...-terrorism.html

http://www.independe...e-a7773146.html

http://www.independe...g-a7397211.html

https://www.channel4...ia-funding-isis

http://www.bbc.com/n...e-east-29004253

http://www.washingto...funding-of-isis

 

 

 

p.s. il referente politico è sempre quello con i soldi, come sto cercando di spiegarti da 2 gg. ma non in arabia , ovunque nel mondo e da sempre nella storia. ma non lo capirai neanche questa volta, abituato come sei alle * da conferenza stampa, che poi è tipico dei complottisti (intendo, oscillare fra credulità e incredulità assolute)

p.p.s. ma poi pure su al qaida nega... mastro andrea, fate piuttosto parrucche!

 

Lol, sono io quello che mi baso sulle **** da conferenza stampa e poi mi metti i link di articoli spazzatura di BBC e varie in cui l'elemento fondante di ogni articolo è "forse", "si ipotizza" e "potrebbe" andando a fare ragionamenti di una banalità sconcertante, ovvero l'Arabia è la culla del wahhabismo, l'Isis è wahhabita, quindi l'Arabia finanzia l'Isis? Queste sono le PROVE? :risata3:

Che poi ti ho detto in tutte le lingue che l'Isis altro non è che un wahhabismo "clandestino" di OPPOSIZIONE al wahhabismo "istituzionale" (e quindi corrotto dalla politica) dei Saud, mica ho negato che è sempre wahhabismo e che la radice del male è lì, quello lo sanno tutti.

 

Se vogliamo parlare di finanziamenti al terrorismo...tieni, divertiti! Mica sei l'unico a saper fare copia/incolla... :patpat:

 

https://www.nbcnews.com/news/world/newly-released-bin-laden-document-describes-iran-al-qaeda-link-n816681

http://www.newsweek.com/irans-secret-funding-al-qaeda-exchange-attacks-us-targets-exposed-bin-laden-699370

https://www.theatlantic.com/international/archive/2017/11/al-qaeda-iran-cia/545576/

https://www.cbsnews.com/news/iran-osama-bin-laden-al-qaeda-before-september-11-terror-attacks-cia-documents/

https://www.bloomberg.com/view/articles/2017-11-03/iran-and-al-qaeda-best-of-frenemies

 

P.S: il punto di base è molto semplice, non puoi fingere di disprezzare i complottisti e poi presentare tesi da complottista.

Al Qaeda degli anni 80, finanziata da americani e sauditi in chiave anti-russa e quella post guerra del golfo che dichiara guerra a USA e Saud (rei di aver "profanato" la terra sacra dell'Islam concedendo basi agli "infedeli") sono due cose molto diverse, ma a quanto pare non riesci a capirlo. E l'Isis rientra nel SECONDO filone, quello anti-regimi arabi "corrotti e servi dei crociati". Se invece dici il contrario e ritieni i Saud finanziatori dell'Isis stai automaticamente dicendo che CIA e servizi segreti occidentali, da alleati dei sauditi, di fatto supportano il terrorismo, ovvero sei immerso fino al collo nel complottismo più becero. Oppure stai dicendo che sono tutti dei polli che non riescono a provare una cosa tanto evidente come sostieni tu!

L'unica tesi di finanziamento "statale" all'Isis che può avere un minimo di credibilità casomai riguarda il Qatar e la Turchia, ovvero quelli che attualmente stanno su posizioni "islamiste" nella regione.

 

P.P.S: spiegami in base a quale logica UN attentato dell'Isis in Iran dimostra in modo inconfutabile che non possono essere loro i finanziatori dell'Isis (so bene che non è così, è solo per vedere come ragioni) ma DECINE di attentati di Alqaeda/Isis in Arabia (soprattutto contro polizia ed esercito) negli ultimi 15 anni non possono dimostrare la stessa cosa? Qui non è più un discorso di opinioni, è chiaramente malafede.

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