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Mormegil

Guerra di Siria e situazione mediorientale: news e commenti

Post in rilievo

Si ma non è che all'Isis interessi più di tanto il destino dei migranti eh, anzi, teoricamente l'Isis dice che i musulmani dovrebbero lasciare l'Europa "corrotta e immorale" e vivere nel "fantastico" califfato di Al Baghdadi! Tra l'altro non servono gli immigrati attuali per gli attentati, l'Isis fa più presa su certe realtà (periferie francesi ecc) dove ormai si rivolge a gente nata e cresciuta in Europa e che non sa nemmeno la lingua dei genitori. Oppure ai convertiti europei che non di rado abbracciano la visione salafita radicale dell'Islam e quindi possono essere più facilmente attratti da discorsi relativi a Jihad ecc. Non è che per prevenire il terrorismo serve chiudere i confini, casomai serve buttare in galera le CENTINAIA di ex Isis (con cittadinanza europea) rientrati in Europa dalla Siria e che girano LIBERI perché formalmente non sono accusati di nulla, chiaramente erano andati in Siria solo per turismo!

 

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Appunto.. e da dove rientrano se non dal territorio italiano?

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Appunto.. e da dove rientrano se non dal territorio italiano?

 

Guarda che non arrivano mica sui barconi, questi rientrano regolarmente, con l'aereo come se nulla fosse. Sono cittadini EUROPEI!

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Guarda che non arrivano mica sui barconi, questi rientrano regolarmente, con l'aereo come se nulla fosse. Sono cittadini EUROPEI!

 

Si ma molti sono segnalati e appena atterrano in Europa li prendono, e non é il primo...

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Si ma molti sono segnalati e appena atterrano in Europa li prendono, e non é il primo...

 

Li prendono e dopo un po' li fanno uscire perché tecnicamente non sanno di cosa accusarli, ne hanno parlato un sacco di testate giornalistiche autorevoli in Europa. Nella sola Londra pare ci siano oltre 200 individui che hanno combattuto con l'Isis in Siria e girano liberi! :|

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Li prendono e dopo un po' li fanno uscire perché tecnicamente non sanno di cosa accusarli, ne hanno parlato un sacco di testate giornalistiche autorevoli in Europa. Nella sola Londra pare ci siano oltre 200 individui che hanno combattuto con l'Isis in Siria e girano liberi! :|

 

Considera però una cosa: un foreign fighter che torna in Europa dopo aver combattuto in Siria o Iraq ha la quasi-certezza di essere attenzionato una volta a casa e quindi lui stesso non si sentirà del tutto libero di fare il comodo suo perché riterrà di avere gli occhi addosso, ma soprattutto i suoi stessi sodali potrebbero avere delle serie remore ad avvicinarlo per tramare assieme a lui, proprio per il rischio di essere a loro volta bruciati da quelli che (ipoteticamente) lo controllano.

Questo potrebbe essere un piccolo deterrente.

 

Per come la vedo io, più che quelli che tornano dopo essere andati a combattere, di cui sappiamo tutto e che quindi sono già belli che sputtanati, sono da temere coloro che invece in questi anni se ne sono rimasti zitti e coperti, perché se anche se dal punto di vista "tecnico-militare" sono senz'altro meno preparati dei FF, godono di perfetto anonimato, completa libertà di movimento e fattore sorpresa.

Il nemico più pericoloso è colui che non sappiamo essere tale.

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Considera però una cosa: un foreign fighter che torna in Europa dopo aver combattuto in Siria o Iraq ha la quasi-certezza di essere attenzionato una volta a casa e quindi lui stesso non si sentirà del tutto libero di fare il comodo suo perché riterrà di avere gli occhi addosso, ma soprattutto i suoi stessi sodali potrebbero avere delle serie remore ad avvicinarlo per tramare assieme a lui, proprio per il rischio di essere a loro volta bruciati da quelli che (ipoteticamente) lo controllano.

Questo potrebbe essere un piccolo deterrente.

 

Per come la vedo io, più che quelli che tornano dopo essere andati a combattere, di cui sappiamo tutto e che quindi sono già belli che sputtanati, sono da temere coloro che invece in questi anni se ne sono rimasti zitti e coperti, perché se anche se dal punto di vista "tecnico-militare" sono senz'altro meno preparati dei FF, godono di perfetto anonimato, completa libertà di movimento e fattore sorpresa.

Il nemico più pericoloso è colui che non sappiamo essere tale.

 

Beh, sei vai a vedere gli attentati in Francia, Belgio, ecc, era spesso gente rientrata dalla Siria!

Tra l'altro ora può essere salito il livello di attenzione verso questi elementi, ma sempre parlando di attentati grossi, che richiedono armi, esplosivi, ecc, ma se l'arma è un coltello piuttosto che un furgone rubato non è che puoi fermarli, l'unico modo è la detenzione.

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la politica estera di trump è indecifrabile

domani consegnera tutto il mediooriente alla russia ed iran

con la scelta di spostare la capitale a gerusalemme come primo effetto avrà l'indebolimento di mbs e il rafforzamento di hezbollah ed iran

mbs dopo aver filtrato per lungo tempo con israele dovrà rivedere le alleanze e andra a bussare da putin per rimnanere a galla

israele sarà definitivamente accerchiato

 

con questo clima leprime 3 tappe del giro d'italia vanno annullate

dopo lapagliacciata fatta dagli organizzatori

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la politica estera di trump è indecifrabile

 

 

con questo clima le prime 3 tappe del giro d'italia vanno annullate

 

 

 

 

 

uum A proposito del Giro d'Italia che inizierà da Gerusalemme ...... .brr ::

https://www.oasport.it/2017/11/giro-ditalia-2018-il-percorso-e-le-21-tappe-ai-raggi-x-cronometro-volate-tapponi-alpini-ce-lo-zoncolan/

 

......:

Nella giornata di ieri RCS Sport ha presentato il percorso del Giro d’Italia 2018.

Da Gerusalemme a Roma, per un totale di 3546 chilometri.... !! da Gerusalemme a Roma. .faticaccia

 

Andiamo a vedere, tappa per tappa, cosa ci attendere nel prossimo mese di maggio. ...

 

Venerdì 4 maggio,

1a tappa: Gerusalemme – Gerusalemme (Cronometro, 9.7 km) ***

Una cronometro molto particolare. Tanti cambi direzione, tanti saliscendi: pochi tratti in cui spingere i rapportone e creare velocità, fattore che potrebbe favorire coloro che sanno gestire il mezzo meccanico in curva. Comunque, segnerà i primi divari in classifica, anche tra i big.

 

Sabato 5 maggio,

2a tappa: Haifa – TelAviv (167 km) *

Poco da segnalare. Frazione che sorriderà ai velocisti in tutto per tutto, nonostante un Gpm nella fase centrale che sarà utile solamente per assegnare la prima maglia di miglior scalatore.

 

Domenica 6 maggio,

3a tappa: ... Be’er Sheva – Eilat (229 km) *

Uno sforzo più lungo e con una prima fase di tappa più articolata, ma il discorso non cambia.

Alla fine sarà volata, con la seconda occasione in due giorni per gli sprinter prima del trasferimento in Italia.

 

Lunedì 7 maggio, Riposo . ( ... .chebotta ... .paceebene )

 

Martedì 8 maggio, 4a tappa: Catania – Caltagirone (191 km) ***

 

........ ecc. , ecc.................. bah

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Trump annuncerà Gerusalemme capitale. Palestinesi annunciano 3 giorni di collera

 

 

 

Fonti dell'amministrazione: ambasciata Usa ancora sei mesi a Tel Aviv. La Casa Bianca: 'Non è questione di se, ma di quando'. Israele si prepara alla rivolta palestinese

 

 

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iL presidente Donald Trump nelle prossime ore riconoscerà Gerusalemme quale capitale di Israele e darà indicazione al Dipartimento di Stato di avviare l'iter per il trasferimento della ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme.

L'ambasciata americana in Israele non sarà spostata a Gerusalemme prima di sei mesi. Lo riportano fonti dell'amministrazione Usa, sottolineando come Donald Trump firmerà una proroga che lascerà la rappresentanza diplomatica almeno per un altro semestre a Tel Aviv.

Donald Trump ha informato il presidente palestinese Abu Mazen "della sua intenzione di spostare l'ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme". Lo scrive la Wafa riferendo della telefonata tra i due. Abu Mazen ha ammonito Trump "dei pericoli di una tale decisione sul processo di pace, sulla sicurezza e la stabilità nella regione e nel mondo".

Sulla questione dello spostamento dell'ambasciata Usa a Gerusalemme, il presidente Donald Trump "è stato chiaro sin dall'inizio, non è questione di se, ma di quando", aveva fatto sapere il vice portavoce della Casa Bianca, Hogan Gidley, aggiungendo che "una decisione" verrà resa nota "nei prossimi giorni". Quest'ultima potrebbe rappresentare un atto di riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico.

 

Il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte degli Stati Uniti dovrebbe essere annunciato dal presidente americano Donald Trump nella giornata di domani, mercoledì 6 dicembre. Lo riporta il New York Times. Invece secondo la Cnn, che cita fonti dell'amministrazione Usa, la decisione potrebbe slittare. A provocare un rinvio rispetto ai tempi previsti sarebbe la discussione apertasi all'interno della Casa Bianca in seguito allepressioni degli alleati, dalle cancellerie europee a quelle dei paesi arabi. In particolare si starebbe valutando come controbilanciare la decisione tenendo conto anche delle istanze dei palestinesi.

 

Le reazioni. I palestinesi hanno annunciato "3 giorni di collera" da mercoledì a venerdì per protesta contro la volontà di Donald Trump di trasferire l'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme. Tutte le fazioni palestinesi hanno condannato Trump definendo la sua politica "un ricatto". "Chiamiamo tutto il nostro popolo in Israele e nel mondo - hanno detto - a raccogliersi nei centri delle città e di fronte alle ambasciate e consolati israeliani con l'obiettivo di portare la generale rabbia popolare".

 

Papa Francesco e il presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) si sono parlati oggi al telefono sulla questione relativa all'annunciato spostamento dell'ambasciata Usa in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme. Lo conferma all'ANSA il portavoce della Santa Sede, Greg Burke, specificando che la conversazione è avvenuta "per iniziativa di Abbas".

"Il mio pensiero va ora a Gerusalemme. Al riguardo, non posso tacere la mia profonda preoccupazione per la situazione che si è creata negli ultimi giorni e, nello stesso tempo, rivolgere un accorato appello affinché sia impegno di tutti rispettare lo status quo della città, in conformità con le pertinenti Risoluzioni delle Nazioni Unite", ha poi detto il Papa in udienza generale, invitando a "saggezza e prudenza, per evitare di aggiungere nuovi elementi di tensione in un panorama mondiale già convulso e segnato da tanti e crudeli conflitti".

 

Abu Mazen in precedenza ha telefonato al presidente russo Vladimir Putin informandolo "sulle minacce per la città di Gerusalemme". Ne dà notizia la Wafa aggiungendo che Abu Mazen ha aggiornato Putin sulla telefonata con Donald Trump e sulla sua "intenzione di trasferire l'ambasciata a Tel Aviv". "Occorre muoversi immediatamente - ha spiegato Abu Mazen - per proteggere Gerusalemme e i suoi santuari islamici e cristiani che sono esposti a rischi".

 

Il sistema di difesa israeliano si sta preparando per una "possibile violenta" rivolta palestinese in Israele, principalmente a Gerusalemme. La polizia israeliana, lo Shin Bet e il comando centrale dell'esercito - riferiscono i media d'Israele - hanno tenuto in questi giorni numerose riunioni in tal senso.

 

"Non si può retrocedere dalla soluzione a due Stati. Guardiamo con grande preoccupazione tutti i fatti e tutte le decisioni che sembrano contraddire la strada che la comunità internazionale ha imboccato da tanto, troppo tempo senza vedere il traguardo". Lo ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano. Il capo della Farnesina ha spiegato di aver ribadito la posizione in un incontro bilaterale col segretario di stato Usa Rex Tillerson.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha espresso ieri sera lasua "preoccupazione" a Trump "sulla possibilità che gli Stati Uniti riconoscano unilateralmente Gerusalemme come capitale dello stato d'Israele". Lo ha reso noto un comunicato dell'Eliseo, precisando che Macron ha ricordato che la questione dello "status di Gerusalemme dovrà essere risolto nel quadro dei negoziati di pace fra israeliani e palestinesi".

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avvertito il capo della Casa Bianca che l'eventuale riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele rappresenta "una linea rossa per i musulmani" e che potrebbe portare alla rottura delle relazioni diplomatiche della Turchia con Israele. Erdogan è intervenuto davanti al gruppo parlamentare del suo partito Akp ad Ankara.

 

L'Arabia Saudita esprime "seria e profonda preoccupazione" per un eventuale riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte degli Stati Uniti: una mossa che "irriterebbe i sentimenti dei musulmani nel mondo". Lo riferisce una nota del ministero degli Esteri di Riad ripreso dall'agenzia di Stato. I diritti dei palestinesi su Gerusalemme "non possono essere cambiati", aggiunge la nota.

 

Il segretario generale della Lega araba, Ahmed Aboul Gheit, ha invitato Donald Trump a "evitare qualsiasi iniziativa capace di mutare lo status giuridico e politico di Gerusalemme", sottolineando "la minaccia rappresentata da un tale passo per la stabilità della regione". "Siamo riuniti non per provocare sentimenti" ostili "ma per mettere in guardia sulle pericolose ricadute di questa fase", ha detto Aboul Gheit n un discorso alla riunione straordinaria dell'organizzazione dei paesi arabi al Cairo.

 

"L'Ue sostiene la ripresa di un significativo processo di paceverso la soluzione dei due Stati": lo ha detto l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini dopo la bilaterale col segretario di stato Usa Rex Tillerson. "Qualsiasi azione che possa minare questi sforzi deve essere assolutamente evitata - ha aggiunto Mogherini -. Deve essere trovato un modo, attraverso il negoziato, di risolvere lo status di Gerusalemme come futura capitale di entrambe gli Stati, così che le aspirazioni di entrambe le parti possano essere soddisfatte. "Ne parleremo col premier Nethanyahu lunedì prossimo qui a Bruxelles e col presidente Abbas all'inizio del prossimo anno", ha concluso. In una precedente nota Mogherini aveva messo in guardia sulle possibili "conseguenze di qualsiasi decisione o azione unilaterale che coinvolga lo status di Gerusalemme", avvertendo: "Potrebbe avere serie ripercussioni sull'opinione pubblica in larghe parti del mondo".

Consolato a americani,evitare spostamenti - Il Consolato degli Stati Uniti a Gerusalemme ha diramato un comunicato in cui invita il personale americano, i loro familiari e in più in generale i cittadini americani, ad evitare spostamenti non essenziali in parti della città e in Cisgiordania in vista di possibili manifestazioni domani. Lo si legge in un tweet del Consolato americano a Gerusalemme

Casa Bianca, Trump fermo in sua decisione - Il presidente Trump "e' fermo nella sua decisione" su Gerusalemme: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders, spiegando come si continui a lavorare per assicurare che questa decisione sia la migliore possibile nell'interesse degli Stati Uniti. Alla domanda se il presidente non tema violenze, la portavoce ha risposto: "Vengono pesati con attenzione tutti gli aspetti"

Cnn, riposizionate alcune truppe Usa - Un piccolo gruppo di truppe Usa e' stato riposizionato per essere più vicino a paesi che presentano timori di disordini in seguito all'atteso annuncio del presidente Donald Trump del riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele e l'indicazione di voler spostare nella città da Tel Aviv l'ambasciata americana. Lo riferisce la Cnn citando fonti ufficiali americane. Si tratterebbe principalmente di Marine solitamente impiegati per la sicurezza di ambasciate Usa.

ansa

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Berlino est è stata per 50 anni capitale della Germania Orientale, mentre Berlino ovest non lo è stata della Germania Occidentale solo perché sarebbe stato un suicidio strategico mettere governo, parlamento e istituzioni della Rft sotto il tiro diretto dei carri armati sovietici. Quindi hanno preferito Bonn, più lontana e sicura.

 

Per questa ragione non vedo per quale strano motivo Gerusalemme ovest non possa essere la capitale di Israele, lasciando Gerusalemme est ai palestinesi, con la zona muro del pianto/spianata delle moschee ad amministrazione comune.

 

Davvero non capisco dove sia il problema. .nono .nono

 

 

Ps: ovviamente sto parlando di capitale in senso "formale", perché di fatto Gerusalemme ovest capitale di Israele lo è già, visto che Knesset, consiglio dei ministri, presidenza ed istituzioni varie sono là da molto tempo.

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Berlino est è stata per 50 anni capitale della Germania Orientale, mentre Berlino ovest non lo è stata della Germania Occidentale solo perché sarebbe stato un suicidio strategico mettere governo, parlamento e istituzioni della Rft sotto il tiro diretto dei carri armati sovietici. Quindi hanno preferito Bonn, più lontana e sicura.

 

Per questa ragione non vedo per quale strano motivo Gerusalemme ovest non possa essere la capitale di Israele, lasciando Gerusalemme est ai palestinesi, con la zona muro del pianto/spianata delle moschee ad amministrazione comune.

 

Davvero non capisco dove sia il problema. .nono .nono

 

Il "piccolo" problema è che troppi israeliani (soprattutto quelli al governo ora) considerano Gerusalemme "unica e indivisibile"...

Comunque Trump si sta rivelando veramente un folle, questo non capisce che caos rischia di scoppiare nella regione se fa una scelta del genere! Praticamente manda all'aria le ultime e poche speranze di pace, obbliga di fatto la Giordania a rompere i rapporti diplomatici con Israele (Re Abdallah non può permettersi un'ambasciata israeliana ad Amman con Gerusalemme definitivamente andata) e molto probabilmente farà virare buona parte dei paesi arabi verso Russia e Cina. Praticamente rischia di cambiare tutto l'assetto geopolitico del Medio Oriente!

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Il "piccolo" problema è che troppi israeliani (soprattutto quelli al governo ora) considerano Gerusalemme "unica e indivisibile"...

Comunque Trump si sta rivelando veramente un folle, questo non capisce che caos rischia di scoppiare nella regione se fa una scelta del genere! Praticamente manda all'aria le ultime e poche speranze di pace, obbliga di fatto la Giordania a rompere i rapporti diplomatici con Israele (Re Abdallah non può permettersi un'ambasciata israeliana ad Amman con Gerusalemme definitivamente andata) e molto probabilmente farà virare buona parte dei paesi arabi verso Russia e Cina. Praticamente rischia di cambiare tutto l'assetto geopolitico del Medio Oriente!

 

La divisione è l'unica possibilità ragionevole. E se non erro c'erano già stati approcci in passato.

Poi, che Trump sia un perfetto idiota non ci piove.

E temo che un eventuale impeachment possa essere anche più dannoso della sua permanenza per altri tre anni, perché causerebbe un vuoto di potere ed un conflitto interno inaudito.

Rimane da sperare che fra tre anni venga preso elettoralmente a calci in *.

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La divisione è l'unica possibilità ragionevole. E se non erro c'erano già stati approcci in passato.

Poi, che Trump sia un perfetto idiota non ci piove.

E temo che un eventuale impeachment possa essere anche più dannoso della sua permanenza per altri tre anni, perché causerebbe un vuoto di potere ed un conflitto interno inaudito.

Rimane da sperare che fra tre anni venga preso elettoralmente a calci in *.

 

3 anni sono troppi, questo se va avanti così rischia seriamente di portarci alla terza guerra mondiale!

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3 anni sono troppi, questo se va avanti così rischia seriamente di portarci alla terza guerra mondiale!

 

... ..Trump-Netanyahu.png?resize=350%2C200&ssl=1. .

.jared-kushner-ivanka-trump.jpg

 

.... .... e i figli di papà ... .. .doh .doh !!!

 

.uhm ARRESTATELI TUTTI QUANTI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI…..!!!,

incominciando dalle 2 teste MALATE Trump & Nethanyau (e prole al seguito ) .help

: URGE UN TEAM DI PSICHIATRI PER PATOLOGIE CRIMINALI AL PIU' PRESTO !!! .

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il problema è che nè Israele nè la Palestina riconoscono lo stato dell'altro....Israele lo vuole tutto per sè tenendo fuori i palestinesi e i palestinesi dopo aver stabilito che la Palestina è uno stato arabo governato dalla Sharia si son fregati da soli......nè uno nè l'altro può avere per sè Gerusalemme se non in due stati.....unica soluzione possibile!

 

Trump .doh

gli americani devono essere veramente idioti ad aver portato questo ad essere presidente perchè non si rendono conto delle minchiate che farà da qui in avanti ancora....

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Ma io non credo che trump si svegli la mattina e dichiari gerusalemme capitale ignorando le conseguenze di questo atto. Ha dei consiglieri, sa benissimo ciò che fa. Probabilmente si tratta di una cambiale elettorale che lo zio beniamino ha voluto riscuotere. E che non sia fatto apposta per crear la turbolenza necessaria per aver la scusa di intervenire in libano, siria, o iran. Io non credo alle idiozie, nè alle casualità. Questi sanno benissimo cosa vogliono e dove vogliono arrivare. Dire trump è un idiota, non regge, perchè ha uno staff e dei consiglieri. Non sono tutti idioti, e per ogni decisione illustrano al presidente lo scenario conseguente. Poi decidono. Se abbiano deciso la scintilla per una siria 2.0, dove hanno perso la faccia, o per una guerra all’iran, o un intervento in libano, non lo so. Ma sono sicuro che sanno esattamente ciò che fanno, e se non lo sapessero, glie lo spiegherebbero bene gli israeliani, che fessi non sono.

 

Quindi smettetela di dire che trump è idiota, è una semplificazione che mi fa dubitare della nostra di intelligenza

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il problema è che nè Israele nè la Palestina riconoscono lo stato dell'altro....Israele lo vuole tutto per sè tenendo fuori i palestinesi e i palestinesi dopo aver stabilito che la Palestina è uno stato arabo governato dalla Sharia si son fregati da soli......nè uno nè l'altro può avere per sè Gerusalemme se non in due stati.....unica soluzione possibile!

 

Trump .doh

gli americani devono essere veramente idioti ad aver portato questo ad essere presidente perchè non si rendono conto delle minchiate che farà da qui in avanti ancora....

Quando i palestinesi avrebbero stabilito che la Palestina deve essere governata dalla sharia? Mi deve essere sfuggito!!! Che poi, anche se lo dovessero decidere, sarebbero comunque cavoli loro.

E sul riconoscimento reciproco i palestinesi hanno riconosciuto Israele il giorno stesso in cui hanno accettato di sedersi ad un tavolo con loro 25 anni fa, se per 50 anni ti ritengo un invasore che ha rubato la mia terra e poi mi siedo al tavolo per decidere dei confini del mio futuro stato, dichiarando praticamente di volere solo il 22% di quello che rivendicavo prima, allora ti ho già concesso tutto quello che potevo per la pace rinunciando a quel 78%, a quel punto toccava agli altri fare la loro parte ritirandosi e smettendola con nuove colonie e terre espropriate e invece gli altri hanno sempre fatto finta di nulla.

 

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Sì ma qui mi pare si stia uscendo un po' dal seminato. Lo spostamento dell'ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme è un falso problema, perché già adesso Gerusalemme funziona di fatto come capitale dello stato ebraico. Quindi mi pare che tutto questo gridare al lupo sia un po' come scoprire che l'acqua è bagnata.

Il problema, imho non è lo spostamento in sé perché in fondo, se anche avvenisse, non cambierebbe nulla in termini pratici:

 

1) il parlamento di Israele (la Knesset), la sede del governo, del presidente della repubblica, della Corte suprema e di tutte le altre istituzioni sono già adesso a Gerusalemme ovest. Rimangono a Tel Aviv solo le ambasciate straniere (per questioni politiche) e il ministero della difesa (per ragioni di sicurezza). Il cuore politico istituzionale di Israele è già da decenni a Gerusalemme ovest.

 

2) la decisione americana è solo americana, nel senso che nessuno obbliga gli altri paesi a fare altrettanto. Quindi, chi non vuole può benissimo mantenere la propria ambasciata a Tel Aviv.

 

3) la quasi totalità dei paesi musulmani non intrattiene relazioni ufficiali con Israele quindi, non avendo ambasciate o rappresentanze diplomatiche, la situazione per loro non cambierebbe di una virgola rispetto a quella attuale.

 

Il punto quindi è un altro.

Il punto è che un atto come quello annunciato da Trump, che rischia di caricarsi di un valore simbolico spropositato rispetto al suo valore effettivo, non dovrebbe essere semplicemente fine a sé stesso, bensì dovrebbe essere compiuto nel contesto di un progetto di sistemazione dell'area mediorientale alla luce sia degli sviluppi siriani sia della minaccia iraniana e dello scontro in atto tra paesi sunniti e asse sciita: in altre parole dovrebbe rappresentare il passo finale di un riallineamento generale tra un blocco "occidentale" (tra Usa, monarchie sunnite del golfo e Israele) e blocco "orientale" (tra Iran, asse sciita e Russia) e con la Turchia in posizione tutta da definire.

Ma perché questo avvenga ci vogliono forza politica e capacità tattiche e strategiche, in altre parole ci vorrebbe uno Reagan 2.0, certo di essere rieletto e quindi dotato di visione, tempo e respiro politico sufficiente a completare il percorso di riassetto, e non certo una specie di piccione da tiro al bersaglio come Trump, che nella migliore delle ipotesi rischia di ritrovarsi tra un anno (dopo le elezioni di mid-term) a giocare il ruolo di anatra zoppa con un Congresso nemico e i senatori preoccupati solo di pararsi il * in vista delle presidenziali del 2020, e che in quella peggiore ha la seria possibilità di rimanere impiccato ad un impeachment con conseguente vuoto di potere devastante e paralisi di tutta l'amministrazione.

Tutto questo con un Medio Oriente in ebollizione, gli Stati Uniti nella palude e la Russia e l'Iran a spadoneggiare nella regione.

 

Per questo dico che Gerusalemme-capitale è un non-problema: ci fosse stato un Reagan alla Casa Bianca o anche un Bush sr., in grado di gestire la situazione con capacità e forza avrei applaudito ad una decisione del genere, ma con Trump rischia veramente di rimanere un gesto simbolico del tutto avulso dal contesto, fine a sé stesso e foriero di guai.

 

Spero ovviamente di sbagliarmi e che la cosa faccia parte di un progetto di ampio respiro, ma ho seri, serissimi dubbi che le cose stiano in questi termini.

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Sì ma qui mi pare si stia uscendo un po' dal seminato. Lo spostamento dell'ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme è un falso problema, perché già adesso Gerusalemme funziona di fatto come capitale dello stato ebraico. Quindi mi pare che tutto questo gridare al lupo sia un po' come scoprire che l'acqua è bagnata.

Il problema, imho non è lo spostamento in sé perché in fondo, se anche avvenisse, non cambierebbe nulla in termini pratici:

 

1) il parlamento di Israele (la Knesset), la sede del governo, del presidente della repubblica, della Corte suprema e di tutte le altre istituzioni sono già adesso a Gerusalemme ovest. Rimangono a Tel Aviv solo le ambasciate straniere (per questioni politiche) e il ministero della difesa (per ragioni di sicurezza). Il cuore politico istituzionale di Israele è già da decenni a Gerusalemme ovest.

 

2) la decisione americana è solo americana, nel senso che nessuno obbliga gli altri paesi a fare altrettanto. Quindi, chi non vuole può benissimo mantenere la propria ambasciata a Tel Aviv.

 

3) la quasi totalità dei paesi musulmani non intrattiene relazioni ufficiali con Israele quindi, non avendo ambasciate o rappresentanze diplomatiche, la situazione per loro non cambierebbe di una virgola rispetto a quella attuale.

 

Il punto quindi è un altro.

Il punto è che un atto come quello annunciato da Trump, che rischia di caricarsi di un valore simbolico spropositato rispetto al suo valore effettivo, non dovrebbe essere semplicemente fine a sé stesso, bensì dovrebbe essere compiuto nel contesto di un progetto di sistemazione dell'area mediorientale alla luce sia degli sviluppi siriani sia della minaccia iraniana e dello scontro in atto tra paesi sunniti e asse sciita: in altre parole dovrebbe rappresentare il passo finale di un riallineamento generale tra un blocco "occidentale" (tra Usa, monarchie sunnite del golfo e Israele) e blocco "orientale" (tra Iran, asse sciita e Russia) e con la Turchia in posizione tutta da definire.

Ma perché questo avvenga ci vogliono forza politica e capacità tattiche e strategiche, in altre parole ci vorrebbe uno Reagan 2.0, certo di essere rieletto e quindi dotato di visione, tempo e respiro politico sufficiente a completare il percorso di riassetto, e non certo una specie di piccione da tiro al bersaglio come Trump, che nella migliore delle ipotesi rischia di ritrovarsi tra un anno (dopo le elezioni di mid-term) a giocare il ruolo di anatra zoppa con un Congresso nemico e i senatori preoccupati solo di pararsi il * in vista delle presidenziali del 2020, e che in quella peggiore ha la seria possibilità di rimanere impiccato ad un impeachment con conseguente vuoto di potere devastante e paralisi di tutta l'amministrazione.

Tutto questo con un Medio Oriente in ebollizione, gli Stati Uniti nella palude e la Russia e l'Iran a spadoneggiare nella regione.

 

Per questo dico che Gerusalemme-capitale è un non-problema: ci fosse stato un Reagan alla Casa Bianca o anche un Bush sr., in grado di gestire la situazione con capacità e forza avrei applaudito ad una decisione del genere, ma con Trump rischia veramente di rimanere un gesto simbolico del tutto avulso dal contesto, fine a sé stesso e foriero di guai.

 

Spero ovviamente di sbagliarmi e che la cosa faccia parte di un progetto di ampio respiro, ma ho seri, serissimi dubbi che le cose stiano in questi termini.

 

Invece è un problema perché hai dato il definitivo KO a tutte le voci pacifiste del mondo arabo. Io da palestinese potrei anche dire "in fondo non cambia nulla, era occupata prima, rimane occupata ora" ma allo stesso tempo non posso più farmi prendere in giro con i discorsi relativi ad accordi di pace, 2 stati e 2 popoli, ecc. Con la mossa di Trump si torna agli anni 80, al "noi o loro".

Quindi hai bruciato in un attimo le fatiche politiche, mediatiche e culturali degli ultimi 25 anni nel mondo arabo, atte a far accettare all'opinione pubblica l'idea dei confini del 1967 e della possibilità di convivere. Senza contare che, in un momento così delicato, hai dato una mano agli estremismi, perché ad esultare sono sicuramente quelli come l'Isis che la buttano sul piano musulmani vs crociati/ebrei per i quali la mossa di Trump è solo "l'ennesima prova dell'alleanza tra gli infedeli contro i musulmani".

Ad uscire vincitori oggi sono i Hamas, Hezbollah, Iran, ecc, tutti quelli che hanno sempre ritenuto il processo di pace una farsa e una presa per i fondelli.

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Invece è un problema perché hai dato il definitivo KO a tutte le voci pacifiste del mondo arabo. Io da palestinese potrei anche dire "in fondo non cambia nulla, era occupata prima, rimane occupata ora" ma allo stesso tempo non posso più farmi prendere in giro con i discorsi relativi ad accordi di pace, 2 stati e 2 popoli, ecc. Con la mossa di Trump si torna agli anni 80, al "noi o loro".

Quindi hai bruciato in un attimo le fatiche politiche, mediatiche e culturali degli ultimi 25 anni nel mondo arabo, atte a far accettare all'opinione pubblica l'idea dei confini del 1967 e della possibilità di convivere. Senza contare che, in un momento così delicato, hai dato una mano agli estremismi, perché ad esultare sono sicuramente quelli come l'Isis che la buttano sul piano musulmani vs crociati/ebrei per i quali la mossa di Trump è solo "l'ennesima prova dell'alleanza tra gli infedeli contro i musulmani".

Ad uscire vincitori oggi sono i Hamas, Hezbollah, Iran, ecc, tutti quelli che hanno sempre ritenuto il processo di pace una farsa e una presa per i fondelli.

 

Guarda che non stiamo dicendo cose molto diverse.

Trump per me è inadeguato perché non credo abbia preparato il terreno per una scelta di questo tipo, né possieda la forza (politica, tattica, intellettuale...) sufficiente per gestirne le conseguenze. E per "preparare il terreno" intendo un accordo preventivo con le monarchie sunnite, usando come catalizzatore l'Iran, in grado di annullare il (prevedibile) mantra crociati/ebrei vs musulmani (più o meno come fece Bush padre nella prima guerra del golfo, allorché ad essere catalizzatore fu l'Iraq) e che contenga al suo interno la suddivisione di Gerusalemme in "due capitali di due stati".

 

In questo modo non si butterebbe via nulla, ma anzi si potrebbe usare il problema Iran (pericolo comune) per risolvere la questione israelo-palestinese.

È ovvio che fine a sé stessa la decisione di Trump sia solo paglia sul fuoco, utile a fare il gioco dei fanatici: il fatto è che non dovrebbe essere fine a sé stessa ma parte di un disegno di ampio respiro.

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Guarda che non stiamo dicendo cose molto diverse.

Trump per me è inadeguato perché non credo abbia preparato il terreno per una scelta di questo tipo, né possieda la forza (politica, tattica, intellettuale...) sufficiente per gestirne le conseguenze. E per "preparare il terreno" intendo un accordo preventivo con le monarchie sunnite, usando come catalizzatore l'Iran, in grado di annullare il (prevedibile) mantra crociati/ebrei vs musulmani (più o meno come fece Bush padre nella prima guerra del golfo, allorché ad essere catalizzatore fu l'Iraq) e che contenga al suo interno la suddivisione di Gerusalemme in "due capitali di due stati".

 

In questo modo non si butterebbe via nulla, ma anzi si potrebbe usare il problema Iran (pericolo comune) per risolvere la questione israelo-palestinese.

È ovvio che fine a sé stessa la decisione di Trump sia solo paglia sul fuoco, utile a fare il gioco dei fanatici: il fatto è che non dovrebbe essere fine a sé stessa ma parte di un disegno di ampio respiro.

 

Questa è teoria.

La pratica è che Gerusalemme è talmente tanto sentita che ora rischi di bruciare la già poca popolarità delle monarchie sunnite (disposte al dialogo) e spostare i popoli arabi su posizioni filo-iraniane. Già non sono pochi nel Levante quelli che "meglio l'Iran che combatte per la Palestina che i fratelli arabi che l'hanno venduta", figurati ora!

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Qualcuno cerchi su Google Jerusalem Embassy Act

 

Dopodichè cerchi la definizione di "ipocrisia".

 

E poi vediamo quanta colpa ha Trump se il medio-oriente è popolato per lo più da minus habentes.

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Qualcuno cerchi su Google Jerusalem Embassy Act

 

Dopodichè cerchi la definizione di "ipocrisia".

 

E poi vediamo quanta colpa ha Trump se il medio-oriente è popolato per lo più da minus habentes.

 

Se una legge del 95 viene "ignorata" per 22 anni ci sarà stato un motivo, no?

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