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Guerra di Siria e situazione mediorientale: news e commenti

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  La denuncia lo storico israeliano Zeev Sternhell: “Israele vuole privare i palestinesi dei diritti umani fondamentali. La sinistra non è più in grado di sconfiggere l’ultranazionalismo tossico che si è sviluppato qui, la cui versione europea ha praticamente sterminato la maggioranza del popolo ebraico”.

di Zeev Sternhell, da Haaretz *

Spesso mi chiedo come, tra 50 o 100 anni, uno storico interpreterà la nostra epoca. Quand’è – si chiederà – che la popolazione in Israele ha iniziato a realizzare che lo Stato, nato dalla guerra d’indipendenza, sulle rovine dell’ebraismo europeo, e pagato col sangue dei combattenti, alcuni dei quali erano sopravvissuti all’Olocausto, si è trasformato in una tale mostruosità per i suoi abitanti non ebrei? Quand’è che alcuni israeliani hanno capito che la loro crudeltà e la capacità di prevaricazione sugli altri, palestinesi o africani, ha iniziato a erodere la legittimità morale della loro esistenza come entità sovrana?

La risposta, potrebbe dire quello storico, è racchiusa nelle azioni di parlamentari come Miki Zohar e Bezalel Smotrich e nelle proposte di legge del ministro della Giustizia Ayelet Shaked. La legge dello Stato-nazione, che sembra formulata dal peggiore degli ultranazionalisti europei, è stata solo l’inizio. Dato che la sinistra non ha protestato contro di essa nelle manifestazioni in Rotchild Boulevard, quella è stata l’inizio della fine della vecchia Israele, la cui dichiarazione di indipendenza rimarrà come pezzo da museo. Un reperto archeologico che insegnerà alla gente ciò che Israele sarebbe potuta diventare, se solo la sua società non fosse stata disintegrata dalla devastazione morale causata dall’occupazione e dall’apartheid nei Territori.

La sinistra non è più in grado di sconfiggere l’ultranazionalismo tossico che si è sviluppato qui, la cui versione europea ha praticamente sterminato la maggioranza del popolo ebraico. Le interviste per Haaretz di Ravit Hech a Smotrich e Zohar (3 dicembre 2016 e 28 ottobre 2017) dovrebbero essere ampiamente diffuse su tutti i media in Israele e nel mondo ebraico. In entrambe, si nota non solo un crescente fascismo israeliano, ma anche un razzismo simile al nazismo degli esordi.

Come ogni ideologia, la teoria nazista della razza si è sviluppata nel corso degli anni. All’inizio, ha solo privato gli ebrei dei loro diritti umani e civili. È possibile che, se non ci fosse stata la Seconda Guerra Mondiale, la “questione ebraica” si sarebbe risolta con la sola espulsione “volontaria” degli ebrei dalle terre del Reich. Dopotutto, molti ebrei austriaci e tedeschi erano riusciti ad andarsene in tempo. È possibile che questo sia il futuro dei palestinesi.

Smotrich e Zohar, infatti, non vogliono nuocere fisicamente ai palestinesi, a patto che questi non si ribellino contro i loro padroni ebrei. Vogliono semplicemente privarli dei diritti umani fondamentali, come l’autogoverno nel loro Stato e la libertà dall’oppressione, o l’uguaglianza di diritti nel caso in cui i territori siano ufficialmente annessi a Israele. Per questi due rappresentanti della maggioranza alla Knesset, i palestinesi sono condannati a restare sotto occupazione per sempre. È probabile che anche il Comitato centrale del Likud la pensi così. Il ragionamento è semplice: gli arabi non sono ebrei, quindi non possono rivendicare la proprietà di alcuna porzione della terra che è stata promessa al popolo ebraico.

Secondo il ragionamento di Smotrich, Zohar e Shaked, un ebreo di Brooklin che non ha mai messo piede in questo Paese è il legittimo proprietario di questa terra, mentre un palestinese, la cui famiglia vive qui da generazioni, è uno straniero che vive qui solo grazie alla benevolenza degli ebrei. “Un palestinese – ha detto Zohar a Hecht – non ha alcun diritto all’autodeterminazione nazionale perché non possiede la terra in questo Paese. Per senso del vivere civile gli riconosco la residenza, dato che è nato qui e vive qui; non gli dirò di andarsene. Ma, mi dispiace dirlo, loro hanno un enorme handicap: non sono nati ebrei”.

Da ciò si può presumere che, anche se si convertissero tutti, si facessero crescere i payot (riccioli laterali) e studiassero la Torah, non servirebbe. Questa è la realtà dei richiedenti asilo sudanesi ed eritrei e dei loro figli, che sono israeliani a tutti gli effetti. Era lo stesso con i nazisti. Poi c’è l’apartheid, che si può applicare in determinate circostanze agli arabi con cittadinanza israeliana. La maggior parte degli israeliani non sembra preoccupata.

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4 ore fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

@sol invictusDio (qualsiasi significato abbia per voi questa parola) ce ne scampi. 

 

Sarebbe una catastrofe. 

In genere non sono così pessimista ed anzi tendo a sdrammatizzare certe uscite (tipo quella di ieri di Putin) come delle boutades, ovvero buttanate in francese.

Stavolta però non vedo nulla di buono all'orizzonte in quell'area. Teheran finora ha investito nel regime siriano qualcosa come 5 miliardi di USD solo in linee di credito economiche, a cui vanno aggiunti i costi  per le forniture militari dirette, petrolio (60.000 bariki/giorno), il soldo alle milizie sciite, le armi inviate ad Hezbollah: per un totale di almeno 20 miliardi di USD/anno negli ultimi 4 anni (fonte Bloomberg). http://www.businessinsider.com/iranian-is-delivering-millions-of-barrels-of-oil-to-assad-2015-6?IR=T 

A tutto questo vanno aggiunti i costi sostenuti in Iraq (armi, milizie, tangenti), in Yemen, qualcosa ad Hamas...

Tutto questo porta il totale degli "investimenti" iraniani nella destabilizzazione del Siraq ad una cifra, io credo, di almeno 100/120 di miliardi di USD tra il 2014 ed il 2017, che fanno almeno 25-30/anno, senza contare le linee di credito (che hanno una ricaduta interna all'Iran).

Se consideriamo che il PIL iraniano è stato di circa 400mld/USD nel 2015, ne consegue che le spese iraniane per foraggiare Assad rappresentano almeno il 6% del PIL complessivo, cui ovviamente va aggiunto il budget militare iraniano vero e proprio (15mld USD/anno). Il che porta il tutto ad almeno 40mld/anno ovvero oltre il 10% del PIL. Cosa che non può essere sostenuta a lungo, a meno di gravi squilibri interni.

 

È chiaro che queste cifre, in particolare i 25mld/anno buttati nel Siraq sono un "investimento" che non può considerarsi a fondo perduto e che presuppone un ritorno pesante. È vero che una parte di questi denari avranno ricadute economiche in Iran: per esempio sarebbero state cedute agli iraniani concessioni governative siriane per migliaia di ettari per lo sfruttamento di risorse ed un provider iraniano legato ai Pasdaran ha ottenuto la gestione del traffico telefonico mobile siriano (in pratica Assad si sta vendendo la Siria pezzo a pezzo pur di rimanere al potere); ma non è credibile che Teheran possa accontentarsi di queste briciole quando può avere tutto il piatto: e per piatto intendo non solo l'egemonia sul corridoio sciita dal Mediterraneo al Golfo, ma anche il raggiungimento di quella che è la missione fondativa dell'Iran khomeinista: l'esportazione della rivoluzione islamica di cui uno dei passaggi è il confronto armato con Israele. 

Per questo io credo che nei prossimi anni l'Iran tenterà una proxy-war contro Israele, cosa che aprirà le porte ad ogni scenario immaginabile.

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2 ore fa, Vonpalace ha scritto:

la verità è che bibi andra da trump a chiedere il via libera alla guerrain quanto è l'unica cosa che può salvare la sua carriera politica e se stesso dalla galere in suguito agli scandali considerando problemi di trump possibile un suo appoggio oltre che il lascia passare

tutto il resto sono chiacchere

se c'è un paese assediato quello è l'iran da 100.000 soldati USA nelle varie basi dei paesi del golfo

Capisco,  capisco.... .sisi  .sisi

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2 ore fa, sol invictus ha scritto:

In genere non sono così pessimista ed anzi tendo a sdrammatizzare certe uscite (tipo quella di ieri di Putin) come delle boutades, ovvero buttanate in francese.

Stavolta però non vedo nulla di buono all'orizzonte in quell'area. Teheran finora ha investito nel regime siriano qualcosa come 5 miliardi di USD solo in linee di credito economiche, a cui vanno aggiunti i costi  per le forniture militari dirette, petrolio (60.000 bariki/giorno), il soldo alle milizie sciite, le armi inviate ad Hezbollah: per un totale di almeno 20 miliardi di USD/anno negli ultimi 4 anni (fonte Bloomberg). http://www.businessinsider.com/iranian-is-delivering-millions-of-barrels-of-oil-to-assad-2015-6?IR=T 

A tutto questo vanno aggiunti i costi sostenuti in Iraq (armi, milizie, tangenti), in Yemen, qualcosa ad Hamas...

Tutto questo porta il totale degli "investimenti" iraniani nella destabilizzazione del Siraq ad una cifra, io credo, di almeno 100/120 di miliardi di USD tra il 2014 ed il 2017, che fanno almeno 25-30/anno, senza contare le linee di credito (che hanno una ricaduta interna all'Iran).

Se consideriamo che il PIL iraniano è stato di circa 400mld/USD nel 2015, ne consegue che le spese iraniane per foraggiare Assad rappresentano almeno il 6% del PIL complessivo, cui ovviamente va aggiunto il budget militare iraniano vero e proprio (15mld USD/anno). Il che porta il tutto ad almeno 40mld/anno ovvero oltre il 10% del PIL. Cosa che non può essere sostenuta a lungo, a meno di gravi squilibri interni.

 

È chiaro che queste cifre, in particolare i 25mld/anno buttati nel Siraq sono un "investimento" che non può considerarsi a fondo perduto e che presuppone un ritorno pesante. È vero che una parte di questi denari avranno ricadute economiche in Iran: per esempio sarebbero state cedute agli iraniani concessioni governative siriane per migliaia di ettari per lo sfruttamento di risorse ed un provider iraniano legato ai Pasdaran ha ottenuto la gestione del traffico telefonico mobile siriano (in pratica Assad si sta vendendo la Siria pezzo a pezzo pur di rimanere al potere); ma non è credibile che Teheran possa accontentarsi di queste briciole quando può avere tutto il piatto: e per piatto intendo non solo l'egemonia sul corridoio sciita dal Mediterraneo al Golfo, ma anche il raggiungimento di quella che è la missione fondativa dell'Iran khomeinista: l'esportazione della rivoluzione islamica di cui uno dei passaggi è il confronto armato con Israele. 

Per questo io credo che nei prossimi anni l'Iran tenterà una proxy-war contro Israele, cosa che aprirà le porte ad ogni scenario immaginabile.

israele ogni anno riceve finanziamenti miliardari dagli stati uniti per la maggiorparte in armamenti

parte di questi vengono girati ai tagliagole in siria oltre alle lienee di credito agli stessi

al momento i fatti ci dicono che già  israele fa una proxy-war in siria finanziando vari gruppi di ribelli/tagliagole e fornedogli assistenza di qualunque genere anche medica

quindi finiamola di dire che israele li usa per difendersi el'iran per offendere l'obiettivo è lo stesso

israele spende più del10% del pil nella difesa

la verità e che israele ultimamente comel'iran a manie di grandezza e dopo la scoperta dei vari giacimenti di petrolio sopratutto con il confine del libano tenterà di prenderli utilizzando la scusa degli hezbollah, in siria non ci va il petrolio si trova vicino al confine turco e tocca duro perchè se bibi è un'esaltato erdogan è peggio,israele vuole ilconflitto in iran e provoca da tempo alla fine ci riuscirà anche se la speranza è che vada via bibi e venga un moderato stessa cosa in iran

 

 

ma per molti di voi il discorso è sempre lo stesso

qualunque cosa fà israele è nel giusto

qualunque cosa fa l'iran è nel torto

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11 ore fa, Vonpalace ha scritto:

israele ogni anno riceve finanziamenti miliardari dagli stati uniti per la maggiorparte in armamenti

Paragone totalmente inappropriato perché mescoli carne e pesce: Israele riceve (attore passivo) dagli USA linee di credito e aiuti militari che poi utilizza per le proprie forze armate (quelle israeliane)

L'Iran invece fornisce (attore attivo) alla Siria linee di credito e aiuti militari per rafforzare le altrui forze armate (quelle siriane)

Se proprio volevi fare un paragone, allora dovevi raffrontare Israele Vs Siria (ambedue ricettori) oppure Iran Vs Stati Uniti (ambedue fornitori).

Il giochetto di cambiare l'ordine degli addendi in questo caso non funziona perché il risultato cambia eccome, visto che politicamente e strategicamente hanno un significato enormemente diverso.

 

11 ore fa, Vonpalace ha scritto:

parte di questi vengono girati ai tagliagole in siria oltre alle lienee di credito agli stessi

Israele fornisce aiuto medico e probabilmente un po' di armi a qualche piccolo gruppetto ribelle a ridosso delle alture del Golan per creare una zona cuscinetto contro gli avventurismi Hezbollah più o meno come ha fatto negli anni ottanta quando sosteneva la milizia cristiana di Haddad nel sud libano,  come cuscinetto contro gli avventurismi Hezbollah.  In ogni caso si tratta di un supporto enormemente inferiore, visto che quello iraniano ai suoi tagliagole siriani si aggira sui miliardi di USD.  In secondo luogo, il supporto che Israele fornisce è funzionale alla difesa dei confini israeliani, mentre invece quello iraniano è palesemente offensivo e punta ad ottenere stabili basi in Siria. È l'Iran ad essere fuori dai propri confini, non certo Israele.

 

11 ore fa, Vonpalace ha scritto:

al momento i fatti ci dicono che già  israele fa una proxy-war in siria finanziando vari gruppi di ribelli/tagliagole e fornedogli assistenza di qualunque genere anche medica

Al momento i fatti dicono che la proxy war in Siria a supporto del suo pupazzo Assad, l'Iran la sta combattendo da almeno cinque/sei anni e la prova è il livello di perdite subite dai pasdaran nei combattimenti: circa 2.100 morti (di cui alcune centinaia di iraniani etnici ed il resto mercenari sciiti afghani e pakistani reclutati direttamente nell'IRGC). Israele in Siria non ha subito neanche una perdita: cosa che è sufficiente a  confermare il suo bassissimo profilo nella guerra civile siriana, nella quale finora ha utilizzato unicamente l'aviazione con alcune centinaia di raid che hanno arrostito il cuXX ad un po' di barbuti impegnati a fornire armi ad Hezbollah.

Poi la frase "assistenza di qualunque genere anche medica" è da standing ovation dell'assurdo. Avessi detto "anche armi chimiche" capirei: ma assistenza "anche medica" va oltre il surreale. Non sapevo che fornire assistenza medica fosse un crimine di guerra.... ahah

 

11 ore fa, Vonpalace ha scritto:

quindi finiamola di dire che israele li usa per difendersi el'iran per offendere l'obiettivo è lo stesso

Cosa, cosa, cosa?

Devo forse spiegarti la differenza tra deterrenza e proiezione strategica? Vuoi forse paragonare il grado di vulnerabilità di Israele che ha una popolazione di 8,5m di abitanti con quella dell'Iran che ne ha 80?  O la superficie territoriale di Israele di 21.000 km2 (quanto l'Emilia) con quella iraniana di 1.650.000 km2?

Israele non ha la minima profondità strategica ( ammesso tu sappia ciò che vuol dire) ed ogni cm2 del suo territorio è pesantemente vulnerabile quindi deve essere difeso altrimenti è il disastro,  mentre l'Iran ha ampie zone totalmente invulnerabili, che gli garantiscono ampi margini di sopravvivenza, tanto che avrebbero problemi anche gli americani. Israele non può permettersi perdite umane oltre un certo livello-base, quindi ogni vita è preziosa; l'Iran può permettersi di sacrificare milioni di uomini senza battere ciglio: come durante la guerra Iran-Iraq quando centinaia di migliaia di basij diciottenni prelevati dalle scuole furono gettati a ondate umane contro le trincee irachene, stile 1Gm,  morendo a decine di migliaia per conquistare un km di territorio. In un conflitto totale convenzionale  l'Iran ha un potenziale di sopravvivenza enormemente superiore a quello israeliano (e comunque basterebbe guardare una carta geografica senza paraocchi ideologici per rendersene conto).

Chi è che ha le sue milizie sui confini del vicino? Israele su quelli iraniani oppure l'Iran su quelli israeliani?

Chi è che ha piazzato i suoi burattini a distanza di cannone dal territorio dell'altro? L'Iran con Hezbollah e gli altri criminali in Siria e nel Libano, oppure Israele non si sa bene dove?

Chi è che dai tempi di quel pecoraio di Khomeini minaccia di cancellare Israele dalle carte geografiche? L'Iran dei fanatici ayatollah oppure i Grigi delle Pleiadi? 

E tu mi vieni a parlare di "stessi obiettivi"... .doh 

Israele ha un unico obiettivo: sopravvivere. Che però a molti dà fastidio.

11 ore fa, Vonpalace ha scritto:

israele spende più del10% del pil nella difesa

Fonte? A me risulta attorno al 6%.  Che sono alte ma inevitabili per la sua vulnerabilità intrinseca.

 

11 ore fa, Vonpalace ha scritto:

verità e che israele ultimamente comel'iran a manie di grandezza e dopo la scoperta dei vari giacimenti di petrolio sopratutto con il confine del libano tenterà di prenderli utilizzando la scusa degli hezbolla

E quali sarebbero di grazia le "manie di grandezza" di uno stato più piccolo del Piemonte? Espandersi dove? Annettere chi?

L'unica mania di Israele, lo ripeto, è voler sopravvivere. Solo che a molti di voi questa cosa dà fastidio.

Enormemente fastidio.

 

Quanto al "petrolio", in realtà si tratta di gas naturale offshore e non è ai confini del Libano,   ma in un'area del Mediterraneo orientale.

Israele prenderà e sfrutterà (e già lo sta facendo) le risorse che si trovano entro la propria ZEE che vuoi dire zona economica esclusiva che ogni stato litoraneo ha, Libano compreso. 

E fino a prova contraria,  gli unici che finora hanno sboronato sono stati proprio gli Hezbollah che hanno minacciato Israele di fargli saltare le piattaforme offshore.

11 ore fa, Vonpalace ha scritto:

ma per molti di voi il discorso è sempre lo stesso

qualunque cosa fà israele è nel giusto

qualunque cosa fa l'iran è nel torto

Lo stesso dicasi per gli antiglobalisti/antimperialisti/antisionisti/anti-che-*-ne-so di una certa destra e di una certa sinistra (che non fa differenza, visto che la spazzatura puzza di qualunque colore essa sia) secondo i quali,  qualsiasi cosa Israele fa è sbagliata a prescindere.

Ebbene, ti informo di una cosa: per quanto mi riguarda Io Israele lo difendo a prescindere, anche quando commette errori.  E sai perché?  Perché piaccia o non piaccia, è l'unica democrazia in quel troiaio che si chiama Medio Oriente

 

Buona giornata.

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Il 2/3/2018 Alle 13:27, sol invictus ha scritto:

Lunedì prossimo, Netanyahu sarà in visita ufficiale negli States: scopo della visita, tastare il polso a Trump sulle intenzioni americane in M.O. ed in particolare in Siria, alla luce sia dell'evoluzione della situazione sul terreno, sia del palese disimpegno di Washington nella regione,  recentemente ribadito dal comandante del Centcom,  secondo il quale la priorità americana "rimane la guerra allo Stato islamico". 

A questo punto, visto che lo Stato Islamico non esiste più ed attualmente non rappresenta alcuna minaccia oggettiva se ne ricava che ora come ora Washington non ha intenzione di ampliare il proprio impegno in Siria al di là di quanto sta facendo e che quindi ha di fatto appaltato la soluzione della questione siriana alla triade Russia-Iran-Turchia. 

Ergo, Netanyahu, rientrerà a casa con un problema in più (l'attuale disimpegno americano pur nell'ottica di una solida amicizia con Washington - ed a questo punto, in ogni caso, provvederanno le lobbies al congresso a lavorarsi la parte intelligente dell'amministrazione Trump) ma con una incertezza di meno: quella che nella futura sistemazione della Siria, l'Iran avrà la parte del leone, forse non così appariscente ma di sostanza. Infatti, gli verrà consentito di muoversi liberamente in Siria, dove cercherà di rendere effettivo sul campo quello che finora è un disegno strategico ambizioso: il cosiddetto "asse della resistenza" che passando da Hezbollah sul fronte della Galilea, alle milizie sciite in Siria sul fronte del Golan, magari ad Hamas sul fronte sud (che è sunnita, ma che non disdegna i rapporti con Teheran), cercherà di stringere Israele in una specie di assedio, contando sulla profondità strategica che il dominio del Siraq offre all'Iran e che invece manca fisicamente allo stato ebraico. 

Per  come la vedo io, Teheran sta cercando di replicare contro Israele, ma su scala enormemente più ampia, la tattica utilizzata contro le sacche ribelli in Siria per indurle alla resa: progressivo accerchiamento,  isolamento, indebolimento e quindi bombardamento indiscriminato (Aleppo, Goutha. ..), questa volta però attraverso l'utilizzo di decine di migliaia di razzi sparati dal sud-Libano,  Siria  e Gaza (se Hamas accettasse il rischio), allo scopo di saturare le difese ABM israeliane.

A quel punto,  sotto pesante pressione, per Israele sarebbe inevitabile una risposta durissima, magari contro lo stesso territorio iraniano (raid contro i terminal petroliferi e pioggia di Harpoon dai sottomarini, forse anche contro la centrale di Busher)  con conseguente incendio di tutta l'area mediorientale.

 

Tempistica prevista, imho: due/tre anni a partire dalla fine della fase "calda" della guerra civile in Siria.

Spero ovviamente di sbagliarmi, ma salvo un ritorno di Washington sulla scena siriana per limitare l'overpowering di Teheran (magari in accordo con Mosca,  a Putin rieletto), temo andremo verso una escalation militare, preludio ad una nuova guerra mediorientale.

 

Non penso che andrà a finire così, ci potrebbe essere una guerra ma non la inizieranno gli iraniani. 

Gli iraniani saranno fanatici ma sono furbi, non hanno quell'impulsività irrazionale dei Saddam & co. Una volta preso il controllo di Iraq, Siria e Libano loro sono a posto, non hanno alcuna ragione per infastidire Israele adesso. Casomai è il contrario, sarà Israele con i paesi del golfo a fare di tutto per portare USA & Nato a valutare una guerra contro l'Iran, magari con la scusa dello sviluppo di armi nucleari o per esportare la democrazia, quello ovviamente è un dettaglio, di fatto l'Iran ha come nemico principale il duo lobby ebraica - petrodollari, quanto basta per far muovere lo zio Sam. 

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9 ore fa, sol invictus ha scritto:

 

Paragone totalmente inappropriato perché mescoli carne e pesce: Israele riceve (attore passivo) dagli USA linee di credito e aiuti militari che poi utilizza per le proprie forze armate (quelle israeliane)

L'Iran invece fornisce (attore attivo) alla Siria linee di credito e aiuti militari per rafforzare le altrui forze armate (quelle siriane)

Se proprio volevi fare un paragone, allora dovevi raffrontare Israele Vs Siria (ambedue ricettori) oppure Iran Vs Stati Uniti (ambedue fornitori).

Il giochetto di cambiare l'ordine degli addendi in questo caso non funziona perché il risultato cambia eccome, visto che politicamente e strategicamente hanno un significato enormemente diverso.

 

Israele fornisce aiuto medico e probabilmente un po' di armi a qualche piccolo gruppetto ribelle a ridosso delle alture del Golan per creare una zona cuscinetto contro gli avventurismi Hezbollah più o meno come ha fatto negli anni ottanta quando sosteneva la milizia cristiana di Haddad nel sud libano,  come cuscinetto contro gli avventurismi Hezbollah.  In ogni caso si tratta di un supporto enormemente inferiore, visto che quello iraniano ai suoi tagliagole siriani si aggira sui miliardi di USD.  In secondo luogo, il supporto che Israele fornisce è funzionale alla difesa dei confini israeliani, mentre invece quello iraniano è palesemente offensivo e punta ad ottenere stabili basi in Siria. È l'Iran ad essere fuori dai propri confini, non certo Israele.

 

Al momento i fatti dicono che la proxy war in Siria a supporto del suo pupazzo Assad, l'Iran la sta combattendo da almeno cinque/sei anni e la prova è il livello di perdite subite dai pasdaran nei combattimenti: circa 2.100 morti (di cui alcune centinaia di iraniani etnici ed il resto mercenari sciiti afghani e pakistani reclutati direttamente nell'IRGC). Israele in Siria non ha subito neanche una perdita: cosa che è sufficiente a  confermare il suo bassissimo profilo nella guerra civile siriana, nella quale finora ha utilizzato unicamente l'aviazione con alcune centinaia di raid che hanno arrostito il cuXX ad un po' di barbuti impegnati a fornire armi ad Hezbollah.

Poi la frase "assistenza di qualunque genere anche medica" è da standing ovation dell'assurdo. Avessi detto "anche armi chimiche" capirei: ma assistenza "anche medica" va oltre il surreale. Non sapevo che fornire assistenza medica fosse un crimine di guerra.... ahah

 

Cosa, cosa, cosa?

Devo forse spiegarti la differenza tra deterrenza e proiezione strategica? Vuoi forse paragonare il grado di vulnerabilità di Israele che ha una popolazione di 8,5m di abitanti con quella dell'Iran che ne ha 80?  O la superficie territoriale di Israele di 21.000 km2 (quanto l'Emilia) con quella iraniana di 1.650.000 km2?

Israele non ha la minima profondità strategica ( ammesso tu sappia ciò che vuol dire) ed ogni cm2 del suo territorio è pesantemente vulnerabile quindi deve essere difeso altrimenti è il disastro,  mentre l'Iran ha ampie zone totalmente invulnerabili, che gli garantiscono ampi margini di sopravvivenza, tanto che avrebbero problemi anche gli americani. Israele non può permettersi perdite umane oltre un certo livello-base, quindi ogni vita è preziosa; l'Iran può permettersi di sacrificare milioni di uomini senza battere ciglio: come durante la guerra Iran-Iraq quando centinaia di migliaia di basij diciottenni prelevati dalle scuole furono gettati a ondate umane contro le trincee irachene, stile 1Gm,  morendo a decine di migliaia per conquistare un km di territorio. In un conflitto totale convenzionale  l'Iran ha un potenziale di sopravvivenza enormemente superiore a quello israeliano (e comunque basterebbe guardare una carta geografica senza paraocchi ideologici per rendersene conto).

Chi è che ha le sue milizie sui confini del vicino? Israele su quelli iraniani oppure l'Iran su quelli israeliani?

Chi è che ha piazzato i suoi burattini a distanza di cannone dal territorio dell'altro? L'Iran con Hezbollah e gli altri criminali in Siria e nel Libano, oppure Israele non si sa bene dove?

Chi è che dai tempi di quel pecoraio di Khomeini minaccia di cancellare Israele dalle carte geografiche? L'Iran dei fanatici ayatollah oppure i Grigi delle Pleiadi? 

E tu mi vieni a parlare di "stessi obiettivi"... .doh 

Israele ha un unico obiettivo: sopravvivere. Che però a molti dà fastidio.

Fonte? A me risulta attorno al 6%.  Che sono alte ma inevitabili per la sua vulnerabilità intrinseca.

 

E quali sarebbero di grazia le "manie di grandezza" di uno stato più piccolo del Piemonte? Espandersi dove? Annettere chi?

L'unica mania di Israele, lo ripeto, è voler sopravvivere. Solo che a molti di voi questa cosa dà fastidio.

Enormemente fastidio.

 

Quanto al "petrolio", in realtà si tratta di gas naturale offshore e non è ai confini del Libano,   ma in un'area del Mediterraneo orientale.

Israele prenderà e sfrutterà (e già lo sta facendo) le risorse che si trovano entro la propria ZEE che vuoi dire zona economica esclusiva che ogni stato litoraneo ha, Libano compreso. 

E fino a prova contraria,  gli unici che finora hanno sboronato sono stati proprio gli Hezbollah che hanno minacciato Israele di fargli saltare le piattaforme offshore.

Lo stesso dicasi per gli antiglobalisti/antimperialisti/antisionisti/anti-che-*-ne-so di una certa destra e di una certa sinistra (che non fa differenza, visto che la spazzatura puzza di qualunque colore essa sia) secondo i quali,  qualsiasi cosa Israele fa è sbagliata a prescindere.

Ebbene, ti informo di una cosa: per quanto mi riguarda Io Israele lo difendo a prescindere, anche quando commette errori.  E sai perché?  Perché piaccia o non piaccia, è l'unica democrazia in quel troiaio che si chiama Medio Oriente

 

Buona giornata.

israele è un attore attivo in quanto fornisce aiuti economicimilitari a varie milizie

tutti gli eserciti al  loro interno hanno un'apparato medico, fornire assistenza medica solo ed esclusivamente ai miliziani di una fazione secondo me deve essere considerato un aiuto militare, potrei capirti se israele fornisce aiuto anche ai civili, nessuno parlava di crimini contro l'umanità ma di aiuti militari

al momento l'iran è i suoi dicono alleati non sconfinano in israele,israele sconfina in siria e libano

isareleprima aveva comeobiettivo quello di sopravvivere con laprimagenerazione ora l'obiettivo è quello di espandersi e dettare legge ildiscorso sul territorio e lasua grandezza non a senso, anzi l'iran si sta espandendo in siria etc etc prorpio per avere profondita strategica.

 

mi stai accusando di essereun no global un antisionista(mi aspettavo pure un antisemita),ma per quanto ti può sembrare strano sei completamente fuori strada,probabilmente l'opposto

difendere in tutto e per tutto israele non fa altro che indebolire israele e renderlo molto vulnerabile,israele è un apese solo quasi isolato politicamnete grazie alle politiche di bibi

nel 1973 l'occidente per difendere le ragioni giuste(secondo me) di israele di sobbarco una crisi energetica con conseguente recessione, la sua popolarità era alta il piccolo stato che si difendeva dagli attachi esterni e vinceva  e non si ci penso 2 volte

la situazione di oggi e completamente l'opposta, l'accordo sul nucleare iraniano è accettato e appoggiato da tutti 10anni fa non sarebbe stato lo stesso,

per non parlare delle votazioni all'onu sull'ambasciata usa a gerusalemme dove prativcamente a favore hanno votato solamnete gli stati uniti e altri 9 stati galoppini di 3 protettorati a tutti gli effetti e 4 dove al somma degli abitanti fa quanto quelli di canicattì, probabilmente 20 anni sarebbe andata in modo completamente diverso,

inoltre questo fa aumetare l'antisionismo i movimenti  di boicattaggio sono almassimo storico, casi limite come quello dell'albergatore uruguayano che si rifiuta di ospitare israeliani(israeliani non ebrei potevano anche essere cristiani)perchènon condivide le politiche di quel paese , ho visto con i miei ochhi una situazione simile in centroamerica dove in una struttura in centroamerica gestita da israeliani dove la maggiorparte degli ospiti erano israeliani postleva(essendo un esperto di israele sai che dopo il servizio militare è moda in israele farsi un viaggio di 6 mesi)e gli ospiti nordeuropei decidevano dia andare via prima per non condividere la struttura(per la cronaca io sono rimasto tutto il periodo).

israele al momento è in una botte di ferro l'allenza con gli usa e forte e basta come garanzia ma solo soli

se domani come presidente degli usa ci sarà uno diametralemnte opposto a trump avverso ad israele(cosa molto improbabile ma anche l'elezione di trump lo era) sarebbe alla mercè di tutto il medioriente e di sicuro non potrà fidarsi dei nuovi alleati sunniti.

israele deve fare di tutto per abbassare le tensioni invece fa completamente l'opposto grazie a quel pazzo di bibi con sparate alla colin powell per coprire i suoi problemi.

 

buona serata

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18 ore fa, Vonpalace ha scritto:

cusando di essereun no global un antisionista(mi aspettavo pure un antisemita),ma per quanto ti può sembrare strano sei completamente fuori strada,probabilmente l'opposto

difendere in tutto e per tutto israele non fa altro che indebolire israele e renderlo molto vulnerabile,israele è un apese solo quasi isolato politicamnete grazie alle politiche di bibi

nel 1973 l'occidente per difendere le ragioni giuste(secondo me) di israele di sobbarco una crisi energetica con conseguente recessione, la sua popolarità era alta il piccolo stato che si difendeva dagli attachi esterni e vinceva  e non si ci penso 2 volte

la situazione di oggi e completamente l'opposta, l'accordo sul nucleare iraniano è accettato e appoggiato da tutti 10anni fa non sarebbe stato lo stesso,

per non parlare delle votazioni all'onu sull'ambasciata usa a gerusalemme dove prativcamente a favore hanno votato solamnete gli stati uniti e altri 9 stati galoppini di 3 protettorati a tutti gli effetti e 4 dove al somma degli abitanti fa quanto quelli di canicattì, probabilmente 20 anni sarebbe andata in modo completamente diverso,

inoltre questo fa aumetare l'antisionismo i movimenti  di boicattaggio sono almassimo storico, casi limite come quello dell'albergatore uruguayano che si rifiuta di ospitare israeliani(israeliani non ebrei potevano anche essere cristiani)perchènon condivide le politiche di quel paese , ho visto con i miei ochhi una situazione simile in centroamerica dove in una struttura in centroamerica gestita da israeliani dove la maggiorparte degli ospiti erano israeliani postleva(essendo un esperto di israele sai che dopo il servizio militare è moda in israele farsi un viaggio di 6 mesi)e gli ospiti nordeuropei decidevano dia andare via prima per non condividere la struttura(per la cronaca io sono rimasto tutto il periodo).

israele al momento è in una botte di ferro l'allenza con gli usa e forte e basta come garanzia ma solo soli

se domani come presidente degli usa ci sarà uno diametralemnte opposto a trump avverso ad israele(cosa molto improbabile ma anche l'elezione di trump lo era) sarebbe alla mercè di tutto il medioriente e di sicuro non potrà fidarsi dei nuovi alleati sunniti.

israele deve fare di tutto per abbassare le tensioni invece fa completamente l'opposto grazie a quel pazzo di bibi con sparate alla colin powell per coprire i suoi problemi.

ok. Posso concordare su molte cose.

Il fatto è che la maggior parte delle volte che mi è capitato di confrontarmi sulla Shoah, oppure sulla questione israeliana, mi sono trovato di fronte soggetti tendenzialmente antisemiti, oppure pregiudizialmente ostili a Israele, quindi parto in automatico ripagandoli con la stessa moneta.

Ben felice quindi di essermi sbagliato nel tuo caso. .ok

Personalmente, non ho particolare simpatia per Bibi (anche se ho un enorme rispetto per suo fratello Yoni) quindi non ci penso proprio a difenderlo come persona o come leader. Concordo sulla montante avversione nei confronti di Israele e se la soluzione fosse solo quella di rimuovere Bibi, bè allora ben venga.

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Il 3/3/2018 Alle 14:49, JuventusOnly ha scritto:

Non penso che andrà a finire così, ci potrebbe essere una guerra ma non la inizieranno gli iraniani. 

Gli iraniani saranno fanatici ma sono furbi, non hanno quell'impulsività irrazionale dei Saddam & co. Una volta preso il controllo di Iraq, Siria e Libano loro sono a posto, non hanno alcuna ragione per infastidire Israele adesso. Casomai è il contrario, sarà Israele con i paesi del golfo a fare di tutto per portare USA & Nato a valutare una guerra contro l'Iran, magari con la scusa dello sviluppo di armi nucleari o per esportare la democrazia, quello ovviamente è un dettaglio, di fatto l'Iran ha come nemico principale il duo lobby ebraica - petrodollari, quanto basta per far muovere lo zio Sam. 

sono d'accordo ahimè!

io spero che se mai si aprisse uno scenario simile, anche se l'Italia fa parte della Nato, che si tiri fuori il prima possibile....abbiamo tanti problemi e risolvere i problemi di altri, attualmente dovrebbe essere l'ultimo dei nostri pensieri!

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Vorrei focalizzare l'attenzione sull'uso dei media e sull'osservatorio siriano..


è mai possibile che ogni volta che Assad, i russi o chi per loro aprono il fuoco contro ISIS o formazioni riconducibili ad Al Qaeda fanno una carneficina di civili e non accoppano nemmeno un misero miliziano dell'ISIS/AQ?

No perchè l'Osservatorio siriano per i diritti umani deve chiarire, delle due l'una:

1) o questi cattivoni di russi dispongono di armi di un livello che noi nemmeno possiamo immaginare e si divertono a fare strage di civili lasciando liberi di scorrazzare i miliziani dell'ISIS/AQ (visto che stante i dati dell'osservatorio non ne hanno beccato neppure uno)

2) oppure se ci sono state effettivamente le centinaia di vittime civili come tristissimo ma purtroppo fisiologico effetto collaterale dei bombardamenti contro ISIS/AQ i morti in seno all'organizzazione terroristica dovrebbero essere migliaia.

ma per quanto tempo ancora il nostro senso critico dovrà essere ostaggio di figuri come Osama Suleiman e la sua cricca?

queste domande non dovrei pormele io, ma chi riporta queste veline, dopotutto sarebbe pagato per questo

e tutto sommato non ce l'ho nemmeno così tanto con questo imbroglione che si atteggia a paladino dell'umanità, no, mi fa orrore questa massa di giornalisti al guinzaglio che difendono a spada tratta il loro diritto di scrivere, raccontare e riportare veline di dubbia provenienza, ma che hanno rinunciato pacificamente da anni al loro diritto di pensare autonomamente.
Questi signori oltre a essere i cani da guardia dei maiali orwelliani sono anche i responsabili della deriva tragicomica dell'informazione alternativa o indipendente. Hanno svilito e screditato a tal punto l'informazione "ufficiale" che molte persone ritengono sia più plausibile dare retta ai simpatici svitati che da un canale di youtube spiegano l'instabilità mediorientale facendo un minestrone con templari, nuovo ordine mondiale, omini grigi e l'immancabile Soros.

 

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3 ore fa, OrgoglioBlack&White ha scritto:

Vorrei focalizzare l'attenzione sull'uso dei media e sull'osservatorio siriano..


è mai possibile che ogni volta che Assad, i russi o chi per loro aprono il fuoco contro ISIS o formazioni riconducibili ad Al Qaeda fanno una carneficina di civili e non accoppano nemmeno un misero miliziano dell'ISIS/AQ?

No perchè l'Osservatorio siriano per i diritti umani deve chiarire, delle due l'una:

1) o questi cattivoni di russi dispongono di armi di un livello che noi nemmeno possiamo immaginare e si divertono a fare strage di civili lasciando liberi di scorrazzare i miliziani dell'ISIS/AQ (visto che stante i dati dell'osservatorio non ne hanno beccato neppure uno)

2) oppure se ci sono state effettivamente le centinaia di vittime civili come tristissimo ma purtroppo fisiologico effetto collaterale dei bombardamenti contro ISIS/AQ i morti in seno all'organizzazione terroristica dovrebbero essere migliaia.

ma per quanto tempo ancora il nostro senso critico dovrà essere ostaggio di figuri come Osama Suleiman e la sua cricca?

queste domande non dovrei pormele io, ma chi riporta queste veline, dopotutto sarebbe pagato per questo

e tutto sommato non ce l'ho nemmeno così tanto con questo imbroglione che si atteggia a paladino dell'umanità, no, mi fa orrore questa massa di giornalisti al guinzaglio che difendono a spada tratta il loro diritto di scrivere, raccontare e riportare veline di dubbia provenienza, ma che hanno rinunciato pacificamente da anni al loro diritto di pensare autonomamente.
Questi signori oltre a essere i cani da guardia dei maiali orwelliani sono anche i responsabili della deriva tragicomica dell'informazione alternativa o indipendente. Hanno svilito e screditato a tal punto l'informazione "ufficiale" che molte persone ritengono sia più plausibile dare retta ai simpatici svitati che da un canale di youtube spiegano l'instabilità mediorientale facendo un minestrone con templari, nuovo ordine mondiale, omini grigi e l'immancabile Soros.

 

Oppure, molto semplicemente, per il regime e per i russi chi non è con loro è automaticamente un terrorista? Ecco quindi che bombardare intere città che non sono pro-regime diventa "guerra al terrorismo".

Dovete capire che il regime non ragiona come una democrazia occidentale, ragiona come Hitler a suo tempo, nella città X non vogliono Hitler? La città X si rade al suolo.

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5 minuti fa, JuventusOnly ha scritto:

Oppure, molto semplicemente, per il regime e per i russi chi non è con loro è automaticamente un terrorista? Ecco quindi che bombardare intere città che non sono pro-regime diventa "guerra al terrorismo".

Dovete capire che il regime non ragiona come una democrazia occidentale, ragiona come Hitler a suo tempo, nella città X non vogliono Hitler? La città X si rade al suolo.

Quindi secondo te in Siria non esistono terroristi all'infuori di ISIS e pensi che il regime sganci bombe "ad cazzum" indiscriminatamente su tutti i civili che non sono schierati dalla sua parte, ho capito bene?? Le 2000 sigle che si ispirano ad Al Qaeda non esistono più in Siria??

 

A me questo  Osama Suleiman mi da l'impressione di raccontare solo la SUA verità, di essere palesemente anti Assad e che chiunque sia schierato quest'ultimo sia una persona meritevole e degna.

 

 

 

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1 ora fa, OrgoglioBlack&White ha scritto:

Quindi secondo te in Siria non esistono terroristi all'infuori di ISIS e pensi che il regime sganci bombe "ad cazzum" indiscriminatamente su tutti i civili che non sono schierati dalla sua parte, ho capito bene?? Le 2000 sigle che si ispirano ad Al Qaeda non esistono più in Siria??

 

A me questo  Osama Suleiman mi da l'impressione di raccontare solo la SUA verità, di essere palesemente anti Assad e che chiunque sia schierato quest'ultimo sia una persona meritevole e degna.

 

 

 

Leggi il mio post del 27/2: là potrai trovare molte risposte alle tue domande

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1 ora fa, sol invictus ha scritto:

Leggi il mio post del 27/2: là potrai trovare molte risposte alle tue domande

Ciao sol, 

ho letto il tuo intervento qualche giorno fa e lo sono andato a rileggere ora per rinfrescarmi la memoria...

Giustamente tu dici che Assad ha giocato sporco, ha infiltrato elementi sovversivi nell'opposizione in modo da poterli marchiare tutti come terroristi e attaccarli indiscriminatamente. Ed il giochetto brutto, barbaro e criminale quanto vuoi mi sembra riuscito in pieno.

Qua se non sbaglio correva l'anno 2011, giusto??

 

Oggi siamo a marzo 2018, sono passati ben 7 anni in cui l'opposizione moderata è stata letteralmente trucidata da tutte le parti in causa:

-Sono stati abbandonati dagli USA& alleati

-Sono stati massacrati dall'isis

-Sono stati massacrati dalle altre sigle terroristiche legate ad AQ

-Sono stati massacrati dal regime

 

Oggi corre l'anno 2018, in 7 anni di guerra non è rimasto quasi più nulla, gli oppositori moderati sopravvissuti sono diventati estremisti a loro volta.

 

Quindi alla luce della situazione ATTUALE è sbagliato dire che quelli rimasti sono in gran parte, se non tutti, terroristi?? E' sbagliato dire che l'osservatorio siriano racconta una verità che non esiste più da qualche anno ormai?

 

Ps: La mia era una critica ai nostri giornalisti e media in generale, forse con la risposta a @JuventusOnly sono andato un attimo fuori dal discorso che volevo fare senza volerlo.

Io non punto il dito contro l'osservatorio siriano che, giustamente, fa informazione a modo suo tirando l'acqua al proprio mulino, quanto piuttosto a chi riporta queste veline di dubbia affidabilità come unica e sola verità di una situazione a dir poco caotica, senza uno straccio di verifica o approfondimento.

E' mai possibile che riesco a documentarmi meglio su un forum di calcio piuttosto che andandomi a comprare il giornale in edicola??

Personalmente, ma sono in buona compagnia, trovo la nostra stampa vomitevole e se in questo periodo si da tanto peso alle fake news penso che buona parte della colpa sia proprio da addebitare alla vergognosa stampa "ufficiale" talmente scarsa che induce i lettori,giustamente interessati ad approfondire l'argomento, a informarsi tramite canali alternativi, con tutti i rischi del caso.

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Quindi secondo te in Siria non esistono terroristi all'infuori di ISIS e pensi che il regime sganci bombe "ad cazzum" indiscriminatamente su tutti i civili che non sono schierati dalla sua parte, ho capito bene?? Le 2000 sigle che si ispirano ad Al Qaeda non esistono più in Siria??
 
A me questo  Osama Suleiman mi da l'impressione di raccontare solo la SUA verità, di essere palesemente anti Assad e che chiunque sia schierato quest'ultimo sia una persona meritevole e degna.
 
 
 
Sicuramente è anti-Assad, come lo sono gran parte dei siriani. È questo il punto, Assad è riuscito a convincervi di essere un presidente di tutti, amato da tutti e che ci sono solo un po' di terroristi cattivi da uccidere, quindi chi dice cose contro il regime è amico dei terroristi. Le cose non stanno esattamente così. E poi ritenere ogni siriano armato che combatte contro il regime un terrorista non è sicuramente il modo corretto per comprendere la situazione.

Inviato dal mio SM-G935F utilizzando Tapatalk

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7 ore fa, JuventusOnly ha scritto:

Sicuramente è anti-Assad, come lo sono gran parte dei siriani. È questo il punto, Assad è riuscito a convincervi di essere un presidente di tutti, amato da tutti e che ci sono solo un po' di terroristi cattivi da uccidere, quindi chi dice cose contro il regime è amico dei terroristi. Le cose non stanno esattamente così. E poi ritenere ogni siriano armato che combatte contro il regime un terrorista non è sicuramente il modo corretto per comprendere la situazione.

Inviato dal mio SM-G935F utilizzando Tapatalk
 

Guarda il mio non voleva esserr un discorso sui terroristi e non,quanto piuttosto che TUTTA l'informazione che ci arriva lo fa tramite una fonte,l'osservatorio, che è assolutamente di parte.

Capisci che io,lettore, mi sento preso in giro da queste notizie, un pó come se,al contrario, al telegiornale passassero le notizie prese da sputnik.ci rendiamo conto??

È talmente palese il suo essere schierato che,secondo me,a lungo andare sta ottenendo l'effetto contrario.

 

Ps: d'accordo che Assad è un criminale, ma oggi nel 2018 quali sono le altetnative credibili??

penso che se si è scelto di non intervenire nel 2011 farlo adesso peggiorerebbe ancora di più una situazione già estrema di suo.

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9 ore fa, OrgoglioBlack&White ha scritto:

Ciao sol, 

ho letto il tuo intervento qualche giorno fa e lo sono andato a rileggere ora per rinfrescarmi la memoria...

Giustamente tu dici che Assad ha giocato sporco, ha infiltrato elementi sovversivi nell'opposizione in modo da poterli marchiare tutti come terroristi e attaccarli indiscriminatamente. Ed il giochetto brutto, barbaro e criminale quanto vuoi mi sembra riuscito in pieno.

Qua se non sbaglio correva l'anno 2011, giusto??

 

Oggi siamo a marzo 2018, sono passati ben 7 anni in cui l'opposizione moderata è stata letteralmente trucidata da tutte le parti in causa:

-Sono stati abbandonati dagli USA& alleati

-Sono stati massacrati dall'isis

-Sono stati massacrati dalle altre sigle terroristiche legate ad AQ

-Sono stati massacrati dal regime

 

Oggi corre l'anno 2018, in 7 anni di guerra non è rimasto quasi più nulla, gli oppositori moderati sopravvissuti sono diventati estremisti a loro volta.

 

Quindi alla luce della situazione ATTUALE è sbagliato dire che quelli rimasti sono in gran parte, se non tutti, terroristi?? E' sbagliato dire che l'osservatorio siriano racconta una verità che non esiste più da qualche anno ormai?

 

Ps: La mia era una critica ai nostri giornalisti e media in generale, forse con la risposta a @JuventusOnly sono andato un attimo fuori dal discorso che volevo fare senza volerlo.

Io non punto il dito contro l'osservatorio siriano che, giustamente, fa informazione a modo suo tirando l'acqua al proprio mulino, quanto piuttosto a chi riporta queste veline di dubbia affidabilità come unica e sola verità di una situazione a dir poco caotica, senza uno straccio di verifica o approfondimento.

E' mai possibile che riesco a documentarmi meglio su un forum di calcio piuttosto che andandomi a comprare il giornale in edicola??

Personalmente, ma sono in buona compagnia, trovo la nostra stampa vomitevole e se in questo periodo si da tanto peso alle fake news penso che buona parte della colpa sia proprio da addebitare alla vergognosa stampa "ufficiale" talmente scarsa che induce i lettori,giustamente interessati ad approfondire l'argomento, a informarsi tramite canali alternativi, con tutti i rischi del caso.

Ciao B&W

Nel casino siriano di una cosa possiamo essere certi: che oramai non esistono più certezze. Alcuni analisti parlano di una "fase 4", di una Siria 4.0; siamo oltre la protesta sociale, (1.0)  siamo oltre la guerra civile(2.0), siamo oltre la radicalizzazione islamista Isis & C (3.0). Quella che era una crisi locale si è trasformata in una crisi regionale sempre più vasta,  che si estende oramai dal Bosforo, al mediterraneo orientale,  all'oceano indiano e golfo persico. Sono in gioco gli interessi di superpotenze  e semipotenze che intervengono, sia con i rispettivi proxies,  sia direttamente: finora tenendosi a distanza ed evitando scontri diretti, ma con margini di rischio sempre più elevati.

A questo punto non ha davvero più senso parlare di regime e di terroristi, di lealisti e di opposizione, di estremisti e di moderati, ma solo di un groviglio inestricabile in cui non esistono più torti o ragioni, ma dove in compenso abbondano le milizie, buona parte delle quali straniere, da una parte e dall'altra. Tutte le categorie sono saltate e lo stesso esercito siriano è formato da una accozzaglia di milizie: che poi sono le uniche ancora disposte a combattere. Della popolazione siriana, chi poteva scappare l'ha fatto e chi non ha voluto o  potuto è rimasto  e adesso, di quelli che sono rimasti, i primi combattono per rimanere vivi,  ed i secondi sopravvivono in attesa di essere ammazzati.

Assad ha appaltato la propria sopravvivenza a Russia e Iran ed è un burattino nelle mani di Teheran e Mosca, interessato unicamente a mantenere una quota di potere per sé e per il proprio  clan di fedelissimi, a costo di svendere la Siria pezzo a pezzo. In cambio si fa rendere "accettabile" dall'Occidente (aprés moi,  le deluge...) il quale ha a sua volta appaltato a Russia e Iran la patata bollente della pacificazione siriana: che arriverà, ma che sarà la pace di un cimitero abbandonato.

Ma quanto durerà questa pseudopace basata sulla forza bruta? Durerà il tempo che ci metteranno gli sconfitti di oggi a riorganizzarsi,  oppure i vincitoi a provare qualche ulteriore azzardo, ritenendosi invincibili. E allora sarà di nuovo scontro aperto.

D'altra parte,  quale legittimità può avere un governo che si regge solo sulle armi degli alleati e sulla forza bruta? Se Batista fosse riuscito a ricacciare i barbudos sulla Sierra Madre,  mantenendosi in piedi solo grazie agli aiuti americani senza risolvere le cause che avevano innescato la rivolta, sarebbe stato legittimato a governare ancora? E lo scià, se l'esercito avesse scelto di schiacciare la rivolta delle masse di Khomeini (e avrebbe potuto farlo, passando con i carri sopra i dimostranti,  stile Tienanmen), quale credibilità avrebbe avuto il suo governo?

Il calderone siriano è la pentola del diavolo: non può uscirne nulla di buono. Per questo temo che dalla Siria 4.0 non potrà uscire che una Siria 5.0 ancora peggiore.

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21 minuti fa, sol invictus ha scritto:

Ciao B&W

Nel casino siriano di una cosa possiamo essere certi: che oramai non esistono più certezze. Alcuni analisti parlano di una "fase 4", di una Siria 4.0; siamo oltre la protesta sociale, (1.0)  siamo oltre la guerra civile(2.0), siamo oltre la radicalizzazione islamista Isis & C (3.0). Quella che era una crisi locale si è trasformata in una crisi regionale sempre più vasta,  che si estende oramai dal Bosforo, al mediterraneo orientale,  all'oceano indiano e golfo persico. Sono in gioco gli interessi di superpotenze  e semipotenze che intervengono, sia con i rispettivi proxies,  sia direttamente: finora tenendosi a distanza ed evitando scontri diretti, ma con margini di rischio sempre più elevati.

A questo punto non ha davvero più senso parlare di regime e di terroristi, di lealisti e di opposizione, di estremisti e di moderati, ma solo di un groviglio inestricabile in cui non esistono più torti o ragioni, ma dove in compenso abbondano le milizie, buona parte delle quali straniere, da una parte e dall'altra. Tutte le categorie sono saltate e lo stesso esercito siriano è formato da una accozzaglia di milizie: che poi sono le uniche ancora disposte a combattere. Della popolazione siriana, chi poteva scappare l'ha fatto e chi non ha voluto o  potuto è rimasto  e adesso, di quelli che sono rimasti, i primi combattono per rimanere vivi,  ed i secondi sopravvivono in attesa di essere ammazzati.

Assad ha appaltato la propria sopravvivenza a Russia e Iran ed è un burattino nelle mani di Teheran e Mosca, interessato unicamente a mantenere una quota di potere per sé e per il proprio  clan di fedelissimi, a costo di svendere la Siria pezzo a pezzo. In cambio si fa rendere "accettabile" dall'Occidente (aprés moi,  le deluge...) il quale ha a sua volta appaltato a Russia e Iran la patata bollente della pacificazione siriana: che arriverà, ma che sarà la pace di un cimitero abbandonato.

Ma quanto durerà questa pseudopace basata sulla forza bruta? Durerà il tempo che ci metteranno gli sconfitti di oggi a riorganizzarsi,  oppure i vincitoi a provare qualche ulteriore azzardo, ritenendosi invincibili. E allora sarà di nuovo scontro aperto.

D'altra parte,  quale legittimità può avere un governo che si regge solo sulle armi degli alleati e sulla forza bruta? Se Batista fosse riuscito a ricacciare i barbudos sulla Sierra Madre,  mantenendosi in piedi solo grazie agli aiuti americani senza risolvere le cause che avevano innescato la rivolta, sarebbe stato legittimato a governare ancora? E lo scià, se l'esercito avesse scelto di schiacciare la rivolta delle masse di Khomeini (e avrebbe potuto farlo, passando con i carri sopra i dimostranti,  stile Tienanmen), quale credibilità avrebbe avuto il suo governo?

Il calderone siriano è la pentola del diavolo: non può uscirne nulla di buono. Per questo temo che dalla Siria 4.0 non potrà uscire che una Siria 5.0 ancora peggiore.

Guarda sinceramente dopo l'intervento russo mi risultava abbastanza scontato che Assad sarebbe rimasto, lo dissi già un'annetto fa intervenendo in questa discussione.

Credo che la cosa più saggia da fare sia prendere atto della situazione e lasciare che il regime e i suoi alleati provino a stabilizzare le aree controllate, certo bisognerà chiudere gli occhi e tapparsi il naso, i metodi sicuramente saranno brutali, ma non vedo come si possa cambiare la situazione senza un pesante azione militare occidentale, con tutti i rischi del caso.

Si sarebbe potuto intervenire anni fa, quando la crisi non era ancora degenerata, farlo adesso credo che porterebbe più danni che benefici.

E comunque, sarò molto sincero, reputavo Assad il male minore già dall'inizio. Francamente sono sempre stato molto scettico su quello che sarebbe potuto venire al posto suo, ho ancora in mente quanto successo in Libia ed Iraq in conseguenza del rovesciamento dei locali governi/dittature.

 

Detto questo si parla di un'alleanza di ferro tra Assad Russia ed Iran, io invece non li vedo come un fronte compatto, piuttosto credo ci sia solo una convergenza di intenti dovuta alla crisi siriana, ma penso che una volta stabilizzata la situazione ci saranno forti spaccature fra Mosca e Teheran, hanno obiettivi troppo divergenti.In particolare le scaramucce al confine con Israele rischiano di far esplodere un conflitto di proporzioni enormi, paragonabile alle 2 guerre mondiali del secolo scorso, dal quale la Russia

credo si voglia tenere mooolto lontana.

 

22 minuti fa, sol invictus ha scritto:

Tutte le categorie sono saltate e lo stesso esercito siriano è formato da una accozzaglia di milizie: che poi sono le uniche ancora disposte a combattere.

Estrapolo dal contesto questa tua frase perchè osservando le vicende in Siria ho notato un pattern comune tra la Siria, la Turchia e l'Iran, ed è il ruolo dell'Esercito regolare e quello delle milizie.

Tanto per la Siria (assadista) quanto per la Turchia, l'esercito è coinvolto solo a livello di reparti specialistici: forze corazzate, aviazione, artiglieria pesante, forze speciali.

In linea ci sono soprattutto milizie alleate o più o meno fedeli a chi controlla gli assetti specialistici: la loro versione di Free Syrian Army per i Turchi e le varie milizie autonome nella Milizia di Difesa Nazionale per la Siria. Mi chiedo: in considerazione dei successi che nel vicino Iraq ha ottenuto anche la mobilitazione di milizie analoghe, è possibile ipotizzare un nuovo pattern regionale?

Da eserciti "pesanti", a forze a più livelli, con la fanteria destinata ad essere fornita da formazioni semipermanenti o semiregolari?

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2 ore fa, OrgoglioBlack&White ha scritto:

Guarda il mio non voleva esserr un discorso sui terroristi e non,quanto piuttosto che TUTTA l'informazione che ci arriva lo fa tramite una fonte,l'osservatorio, che è assolutamente di parte.

Capisci che io,lettore, mi sento preso in giro da queste notizie, un pó come se,al contrario, al telegiornale passassero le notizie prese da sputnik.ci rendiamo conto??

È talmente palese il suo essere schierato che,secondo me,a lungo andare sta ottenendo l'effetto contrario.

 

Ps: d'accordo che Assad è un criminale, ma oggi nel 2018 quali sono le altetnative credibili??

penso che se si è scelto di non intervenire nel 2011 farlo adesso peggiorerebbe ancora di più una situazione già estrema di suo.

Infatti ormai è andata, non si può fare nulla. Anche perché la Siria che conoscevamo prima del 2011 non esiste nemmeno più, praticamente 1/3  della popolazione (quasi tutti sunniti) ha lasciato il paese, intere regioni sono state svuotate dai loro abitanti e ripopolate con componenti filo-regime (anche di non siriani), mezzo milione di morti (a stare bassi), un paese distrutto che probabilmente non verrà nemmeno ricostruito in tempi ragionevoli, per tornare alle condizioni di vita del 2011 (se ci torneranno) mi sa che i siriani dovranno aspettare almeno 20 anni. Ormai non esistono interventi "riparatori" in Siria, rimarrà una ferita gigantesca che sicuramente segnerà generazioni intere di arabi sunniti nella regione, con tutte le conseguenze che sappiamo sul fanatismo/terrorismo che sa usare benissimo queste tragedie per alimentarsi. 

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1 ora fa, JuventusOnly ha scritto:

Infatti ormai è andata, non si può fare nulla. Anche perché la Siria che conoscevamo prima del 2011 non esiste nemmeno più, praticamente 1/3  della popolazione (quasi tutti sunniti) ha lasciato il paese, intere regioni sono state svuotate dai loro abitanti e ripopolate con componenti filo-regime (anche di non siriani), mezzo milione di morti (a stare bassi), un paese distrutto che probabilmente non verrà nemmeno ricostruito in tempi ragionevoli, per tornare alle condizioni di vita del 2011 (se ci torneranno) mi sa che i siriani dovranno aspettare almeno 20 anni. Ormai non esistono interventi "riparatori" in Siria, rimarrà una ferita gigantesca che sicuramente segnerà generazioni intere di arabi sunniti nella regione, con tutte le conseguenze che sappiamo sul fanatismo/terrorismo che sa usare benissimo queste tragedie per alimentarsi. 

Tutto tristemente vero e purtroppo il rischio è che la penetrazione iraniana in siria possa innescare un conflitto ancora peggiore con israele.

La mia paura più grande è che ci stiamo avvicinando ad un'enorme "resa dei conti" in salsa mediorientale.spero di sbagliarmi,ma la sensazione è quella.

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2 ore fa, OrgoglioBlack&White ha scritto:

In linea ci sono soprattutto milizie alleate o più o meno fedeli a chi controlla gli assetti specialistici: la loro versione di Free Syrian Army per i Turchi e le varie milizie autonome nella Milizia di Difesa Nazionale per la Siria. Mi chiedo: in considerazione dei successi che nel vicino Iraq ha ottenuto anche la mobilitazione di milizie analoghe, è possibile ipotizzare un nuovo pattern regionale?

Da eserciti "pesanti", a forze a più livelli, con la fanteria destinata ad essere fornita da formazioni semipermanenti o semiregolari?

Credo che nei conflitti a medio-bassa intensità la tendenza sia oramai quella. Impegnare gruppi di irregolari o di contractors porta alcuni vantaggi rispetto alle forze regolari: evita il "ritorno a casa" di bare avvolte nella bandiera; consente di portare a termine lavori sporchi senza metterci la faccia; consente di concentrare le proprie risorse solo laddove veramente necessarie; probabilmente consente dei risparmi monetari (soprattutto se si considera il costo per preparare un soldato al giorno d'oggi). Inoltre, evita di superare quella soglia psicologica del paese che entra in guerra, "mandando i propri ragazzi a fare il lavoro che altri ragazzi dovrebbero fare": cosa che ha ricadute positive politiche perché consente di fermarsi un passo prima delle "scelte irrevocabili".

 

Gli americani si sono riempiti di contractors in Iraq, adesso lo fanno in russi in Siria (la compagnia Wagner), così come lo avevano fatto in Ucraina orientale e prima ancora in Georgia, dove avevano mandato avanti milizie di Abkhazi, Ossetini e Cosacchi. 

Pure l'Iran, che durante la guerra contro Saddam non aveva esitato a sacrificare ondate umane formate da migliaia di adolescenti, adesso ricorre a questo espediente per risparmiare i propri pasdaran. Quindi il trend è consolidato in questo tipo di conflitti, che sono un miscuglio di terrorismo/insurgence/guerriglia urbana e fiammate improvvise brevi ma violente. 

D'altra parte non è stato inventato nulla: le guerre nella ex-Jugoslavia, soprattutto quella in Bosnia, sono state un esempio di conflitti combattuti per milizie e bande irregolari; prima, negli anni ottanta, in Angola, Mozambico ed Etiopia, le forze pro-regime erano un miscuglio di truppe regolari e "consiglieri" d'oltrecortina, con specialisti russi all'antiaerea e come piloti d'elicottero, elementi della DDR ai servizi di sicurezza, nordcoreani e cecoslovacchi come consiglieri-combattenti e con la carne da cannone fornita dai cubani, ai quali si opponevano fronti nazionali formati da milizie semi-tribali sostenute da consiglieri sudafricani e contractors (allora si diceva mercenari) rhodesiani e portoghesi.

Dalla parte opposta, un classico esempio di proxy sono stati i Contras antisandinisti in Nicaragua. 

Insomma, finché è possibile e finché la situazione tattica non impone un intervento più "muscolare" e diretto, il ricorso al conto terzi è prassi piuttosto consolidata.

 

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1 ora fa, OrgoglioBlack&White ha scritto:

Tutto tristemente vero e purtroppo il rischio è che la penetrazione iraniana in siria possa innescare un conflitto ancora peggiore con israele.

La mia paura più grande è che ci stiamo avvicinando ad un'enorme "resa dei conti" in salsa mediorientale.spero di sbagliarmi,ma la sensazione è quella.

È anche la mia sensazione. Lo scrivevo giusto qualche post fa. Io propendo per qualche azzardo iraniano; l'amico Only vede più una pressione israeliana per cercare di tirare dentro gli USA con qualche pretesto. Insomma, ognuno l'innesco lo vede a modo suo: un po' tutti però paventiamo qualcosa di grosso di qua ai prossimi anni....

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3 ore fa, sol invictus ha scritto:

Credo che nei conflitti a medio-bassa intensità la tendenza sia oramai quella. Impegnare gruppi di irregolari o di contractors porta alcuni vantaggi rispetto alle forze regolari: evita il "ritorno a casa" di bare avvolte nella bandiera; consente di portare a termine lavori sporchi senza metterci la faccia; consente di concentrare le proprie risorse solo laddove veramente necessarie; probabilmente consente dei risparmi monetari (soprattutto se si considera il costo per preparare un soldato al giorno d'oggi). Inoltre, evita di superare quella soglia psicologica del paese che entra in guerra, "mandando i propri ragazzi a fare il lavoro che altri ragazzi dovrebbero fare": cosa che ha ricadute positive politiche perché consente di fermarsi un passo prima delle "scelte irrevocabili".

Tutto condivisibile, aggiungo che in ambito militare io pensavo anche ad una migliore operatività in azioni di guerriglia urbana dove i reparti regolari hanno più difficoltà ad agire visto gli spazi ristretti e regole d'ingaggio molto più severe, ma anche la diminuita capacità degli Stati arabi di mantenere in linea grandi masse di armati in reparti non specializzati(o la diminuita volontà di entrare in terre fuori dai confini nazionali con i reparti regolari per la turchia ad esempio) assegna una particolare funzione alle singole milizie, cioè quella di tenere il campo.

3 ore fa, sol invictus ha scritto:

Gli americani si sono riempiti di contractors in Iraq, adesso lo fanno in russi in Siria (la compagnia Wagner), così come lo avevano fatto in Ucraina orientale e prima ancora in Georgia, dove avevano mandato avanti milizie di Abkhazi, Ossetini e Cosacchi. 

Pure l'Iran, che durante la guerra contro Saddam non aveva esitato a sacrificare ondate umane formate da migliaia di adolescenti, adesso ricorre a questo espediente per risparmiare i propri pasdaran. Quindi il trend è consolidato in questo tipo di conflitti, che sono un miscuglio di terrorismo/insurgence/guerriglia urbana e fiammate improvvise brevi ma violente. 

D'altra parte non è stato inventato nulla: le guerre nella ex-Jugoslavia, soprattutto quella in Bosnia, sono state un esempio di conflitti combattuti per milizie e bande irregolari; prima, negli anni ottanta, in Angola, Mozambico ed Etiopia, le forze pro-regime erano un miscuglio di truppe regolari e "consiglieri" d'oltrecortina, con specialisti russi all'antiaerea e come piloti d'elicottero, elementi della DDR ai servizi di sicurezza, nordcoreani e cecoslovacchi come consiglieri-combattenti e con la carne da cannone fornita dai cubani, ai quali si opponevano fronti nazionali formati da milizie semi-tribali sostenute da consiglieri sudafricani e contractors (allora si diceva mercenari) rhodesiani e portoghesi.

Dalla parte opposta, un classico esempio di proxy sono stati i Contras antisandinisti in Nicaragua. 

Insomma, finché è possibile e finché la situazione tattica non impone un intervento più "muscolare" e diretto, il ricorso al conto terzi è prassi piuttosto consolidata.

 

Le compagnie di contractor come la Wagner russa o la vecchia Blackwater americana tendo a considerarle qualcosa di diverso.

In Siria dal 2013 sono state create decine di milizie gestite direttamente dalle intelligence dei vari reparti dell'esercito e non mi stupirebbe se questa compartecipazione diretta dei singoli gruppi armati potrebbe in futuro essere addirittura istituzionalizzata.

Un esempio possono essere le Forze di mobilitazione popolare definite dal primo ministro iraqeno Al-Abadi “un istituzione ufficiale all’interno delle istituzioni dello Stato” e soprattutto gli Hezbollah che sono in grado addirittura di contendere il monopolio della forza ai regolari libanesi.

4 ore fa, sol invictus ha scritto:

È anche la mia sensazione. Lo scrivevo giusto qualche post fa. Io propendo per qualche azzardo iraniano; l'amico Only vede più una pressione israeliana per cercare di tirare dentro gli USA con qualche pretesto. Insomma, ognuno l'innesco lo vede a modo suo: un po' tutti però paventiamo qualcosa di grosso di qua ai prossimi anni....

Un'eventuale conflitto con Israele scatenerebbe la III guerra mondiale.

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22 ore fa, OrgoglioBlack&White ha scritto:

Un'eventuale conflitto con Israele scatenerebbe la III guerra mondiale

Questo non credo. Tutte le precedenti guerre mediorientali sono cominciate e finite senza scatenare l'apocalisse e non vi è ragione di pensare che una prossima guerra possa andare diversamente.

Poi, ovvio, se per qualsiasi ragione Israele fosse sul punto di soccombere, allora inevitabilmente dovrebbe fare ricorso alla soluzione estrema. Ma è uno scenario del tutto improbabile, a cui nessuna delle grandi potenze permetterà che si arrivi.

Israele ha negli USA un buon amico, ma anche con Mosca ha un discreto rapporto: per dire, gli aerei russi impegnati in Siria, in caso di emergenza avevano la possibilità di atterrare su  basi israeliane: questo significa, per forza di cose, che Tel Aviv era costantemente informata dagli stessi comandi russi dei piani di volo degli aerei russi in Siria, cosa che richiede accordi ai massimi livelli tra i due paesi. In questi ultimi due o tre anni ci sono state centinaia di incursioni aeree israeliane in Siria, e mai una volta c'è stato contatto con aerei russi, o con sistemi AA in mano ai russi, e anche questo è significativo, visto che stiamo parlando di un'area ristretta in cui non passa inosservato manco un aquilone: ergo, i russi lasciano passare i caccia israeliani. L'F16 abbattuto due settimane fa è stato colpito da una batteria iraniana ed è una faccenda diversa.  

Tutto questo per dire che non arriveremo mai al punto in cui Israele si troverà a dover scegliere tra il soccombere ed il nuclearizzare Teheran, perché nessuno lascerà che Israele sia messo con le spalle al muro. 

Quindi, una guerra in M.O. la ritengo possibile, ma non verrà lasciata degenerare in una guerra mondiale.

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