Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

Archiviato

Questa discussione è archiviata e chiusa a future risposte.

Deborah J

Juve femminile, il tecnico Rita Guarino: "Ho grandi talenti e il problema di Allegri: contro di noi le altre giocano sempre la gara dell'anno"

Post in rilievo

 

Torino, 3/10/2017.

Lo spogliatoio della Sisport è diventato il regno della Juventus Women, il regno di Rita Guarino. Pur nella sacralità del luogo, l’atmosfera è lontana anni luce da quella rarefatta e distante dell’iperprofessionismo maschile. C’è la musica ad accompagnare la preparazione all’allenamento, «ma,vedete, anche in questo è diverso dagli uomini. Nel loro spogliatoio la musica significa euforia oppure è ascoltata con le cuffie, per isolarsi. Da noi è diverso: è un momento di aggregazione e condivisione». Sorpresa da una partenza così lanciata, 3-0 in trasferta? «Stupita proprio no, lavoriamo da due mesi per questo. Auspicavamo un inizio così. Abbiamo avuto 50 giorni di tempo per trasformare un gruppo di ottime giocatrici in una squadra, ci siamo riuscite molto bene. Ora nessuna euforia, sappiamo che il campionato è lungo e i dettagli faranno la differenza. Lavoriamo attraverso lo studio dell’avversario, conosciamo gli aspetti del gioco in cui dobbiamo migliorare». Cosa non le è piaciuto? «Dovremo trovare la condizione necessaria affinché le partite durino 90 minuti mantenendo la stessa identità di gioco e la stessa intensità. Su questo aspetto dobbiamo crescere». E’ uno dei migliori gruppi che abbia mai allenato? «Ho allenato categorie nazionali giovanili, è diverso. La grande differenza è che adesso ho più tempo per lavorare.E non è poco».C’è qualcosa che il calcio femminile deve imparare da quello maschile? «Dobbiamo crescere a livello tattico. Alle ragazze manca background perché spesso cominciano tardi e sono costrette a imparare tutto e subito. Ecco la nostra missione più grande: il lavoro che si riesce a fare oggi con le bimbe è discorso che puoi programmare e che avrà uno sviluppo futuro. Mi auguro di non dover aspettare 20 anni, tra 10 anni sono sicura che vedremo un altro calcio».Come negli Stati Uniti? «Gli Usa non possono essere un modello per noi, per tanti motivi. E a livello difensivo siamo già più organizzati: dobbiamo puntare a campionati come Spagna, Francia, Germania, Inghilterra». Finora in Italia cosa è mancato? «La qualità del campionato, è mancata la possibilità di avere molte partite di alta intensità che aiuta, il fatto che non in tutte le società c’è stata la possibilità di far allenare le ragazze quotidianamente. Molte giocatrici di Serie A si allenano la sera perché di giorno svolgono un altro lavoro. Come in molte società dilettantistiche femminili l’avvento di società professionistiche, come la Juventus, che possano mettere a disposizione strutture e possibilità a tempo pieno, aiuta non poco». Cosa può insegnare invece il calcio femminile agli uomini? «E’ uno sport puro, non c’è malizia, non c’è simulazione, c’è molto fair play. E spero che rimanga sempre così». Sente ancora pregiudizi attorno al movimento? «C’è diffidenza solo da parte di una fetta minoritaria di pubblico, quello più “ignorante”, se permettete la parola. La situazione rispetto a prima è migliorata. Il sociale è cambiato, ma siamo ancora lontani dalla cultura soprattutto nordeuropea. C’è maggiore apertura mentale, c’è il riconoscimento della donna nello sport, però certi stereotipi fanno parte di una cultura e serve tempo per estirparli. La Juve sta contribuendo, dando al movimento una visibilità incredibile». Sabato arriva la Res Roma a Vinovo. «Partita difficile, come lo saranno tutte. Del resto giochiamo ogni volta contro due avversari alla volta». In che senso? «Il primo è la squadra che affrontiamo, l’altro è la motivazione della squadra avversaria a batterci». Si sente come Allegri, da questo punto di vista? «Anche per la prima squadra maschile è così: chi affronta la Juve gioca la partita dell’anno, per noi è lo stesso. La Roma è una squadra caparbia e ha un ottimo allenatore che stimo molto. Sabato mi aspetto di vedere tanta gente a Vinovo». Alle partite ci sono tanti giovani: le giocatrici saranno un modello da seguire? «Deve essere così. Ed è molto importante per tutto il movimento femminile. E’ fondamentale essere un modello per le più giovani. E’ un aspetto che negli anni scorsi è mancato: per le bambine un conto è identificarsi con campioni uomini, un altro potersi specchiare in campionesse e prospettare il proprio futuro ispirandosi a giocatrici. E’ mancata tale tipologia di esperienza,ora con la Juve questo può cambiare ancora di più»

 

Tuttosport.com

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Siamo noi che consentiamo di fargli giocare la partita dell'anno, se corressimo per 95" min anzichè i soliti primi 30 non ci sarebbe mai partita.

Preparazione fisica e tenuta atletica non da Juventus

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

 

Non sono io a dovertele spiegare e non è questo il luogo dove parlare di inadempienze eventuali della Juventus.

 

 

Non mi interessa in quanto non sono cose riconducibili in alcun modo alla Juventus FC e quindi alla Juventus Women FC di cui si parla in questa sezione .ok

 

 

Parliamo del contenuto dell'articolo, grazie.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.