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Semper Fideles

Scudetto: soddisfazione per la vittoria della propria squadra o l'occasione di rivalsa nei confronti degli avversari?

Post in rilievo

Bel topic, che però gira un po' attorno ad un punto focale senza toccarlo. Già il titolo é surreale.........."occasione di rivalsa"?

Rivalsa? Il termine "rivalsa" vuol significare a) compensare una perdita, un danno ribaltandola su qualcuno o qualcosa e b) scaricare, sfogare su qualcuno o qualcosa la propria insoddisfazione.

Cioé, la Juve (o lo juventino) dopo 6 scudetti di fila, vede la conquista del 7° come........"occasione di rivalsa"?

Per me, il punto focale é questo (si parla di scudetto): gli juventini (molti di quelli che conosco io, almeno) più vincono, più accumulano una sorta di paranoica ed inspiegabile paura di "perdere", che finisce per fagocitare lo stesso desiderio di rivincere. O meglio, il desiderio di vincere si trasforma nel rifiuto di "perdere", che però é un evento che rientra nell'ordine naturale delle cose, anzi é la normalità.

Alla fine di un anno sportivo, praticamente TUTTI "perdono". Tranne chi arriva primo. Abbiamo 19 "perdenti" nel campionato tedesco, 19 nel campionato italiano, 19 nel campionato spagnolo, 31 in Champions League, 31 ai campionati mondiali.............e così via. Un mondo di "perdenti", in pratica.

Ma "perdere" - nel senso di ritrovarsi privi di qualcosa che già si ha - é un concetto poco attinente alle competizioni sportive. Per l'appunto, si perde un qualcosa che già si ha: un lavoro, un portafogli, un partner. Non é un concetto che si può applicare così facilmente allo sport, dove il campione in carica "detiene" un titolo, ma non lo "possiede": non é suo, tanto che lo rimette in palio costantemente, e si riparte, ogni volta, tutti quanti da zero.

Anzi, il sale della competizione é proprio nell'azzeramento continuo delle posizioni: ho vinto, ma ti concedo di risfidarmi. Non esiste la Vittoria esiziale, totale, definitiva.

Questo atteggiamento, a lungo andare, porta a trasformare il sogno di vincere nell'incubo di non vincere. Si prova gioia non per l'evento-Vittoria in sé considerato, ma per il fatto di non aver provato la delusione, l'amarezza della Sconfitta.

 

Nella Champions League avviene l'opposto: più finali si perdono, più lo juventino si identifica proprio con quella figura che, invece, tende ad esorcizzare, rifuggire, schernire quando si trova tra le mura amiche, ossia quella del "Perdente".

Personalmente, non riuscirò mai a capire una parte di tifoseria juventina, che quasi accetta rassegnata sfottò e derisione per il solo fatto di arrivare seconda in Europa, da parte di chi l'Europa nemmeno sa dove si trovi.

 

A questo punto, prevengo una scontata obiezione che muoverà qualcuno, tirando fuori il motto juventino per cui "vincere é l'unica cosa che conta".

Questo motto vuol dire semplicemente che chi é alla Juve, per DNA e tradizione, non può accontentarsi di definire come semplicemente "importante" quello che é l'obiettivo massimo, ossia primeggiare; obiettivo che é quello a cui tendere, senza tentennamenti, senza incertezze. E senza accontentarsi mai.

Il motto vuol dire che non conta tendere, pensare, aspirare a qualcosa di diverso dalla vittoria. Conta quello, e basta.

Vuol dire che se non pensi a vincere come obiettivo, sbagli; non vuol dire che se non vinci - pur se hai dato il massimo - allora non conti nulla ed hai fallito.

La vera, "unica cosa che conta" é il porsi la vittoria come unico traguardo, non il raggiungimento a tutti i costi della vittoria stessa.

"Conta solo la vittoria" non vuol dire che "solo chi vince conta". C'é un oceano di differenza.

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Bel topic, che però gira un po' attorno ad un punto focale senza toccarlo. Già il titolo é surreale.........."occasione di rivalsa"?

Rivalsa? Il termine "rivalsa" vuol significare a) compensare una perdita, un danno ribaltandola su qualcuno o qualcosa e b) scaricare, sfogare su qualcuno o qualcosa la propria insoddisfazione.

Cioé, la Juve (o lo juventino) dopo 6 scudetti di fila, vede la conquista del 7° come........"occasione di rivalsa"?

Per me, il punto focale é questo (si parla di scudetto): gli juventini (molti di quelli che conosco io, almeno) più vincono, più accumulano una sorta di paranoica ed inspiegabile paura di "perdere", che finisce per fagocitare lo stesso desiderio di rivincere. O meglio, il desiderio di vincere si trasforma nel rifiuto di "perdere", che però é un evento che rientra nell'ordine naturale delle cose, anzi é la normalità.

Alla fine di un anno sportivo, praticamente TUTTI "perdono". Tranne chi arriva primo. Abbiamo 19 "perdenti" nel campionato tedesco, 19 nel campionato italiano, 19 nel campionato spagnolo, 31 in Champions League, 31 ai campionati mondiali.............e così via. Un mondo di "perdenti", in pratica.

Ma "perdere" - nel senso di ritrovarsi privi di qualcosa che già si ha - é un concetto poco attinente alle competizioni sportive. Per l'appunto, si perde un qualcosa che già si ha: un lavoro, un portafogli, un partner. Non é un concetto che si può applicare così facilmente allo sport, dove il campione in carica "detiene" un titolo, ma non lo "possiede": non é suo, tanto che lo rimette in palio costantemente, e si riparte, ogni volta, tutti quanti da zero.

Anzi, il sale della competizione é proprio nell'azzeramento continuo delle posizioni: ho vinto, ma ti concedo di risfidarmi. Non esiste la Vittoria esiziale, totale, definitiva.

Questo atteggiamento, a lungo andare, porta a trasformare il sogno di vincere nell'incubo di non vincere. Si prova gioia non per l'evento-Vittoria in sé considerato, ma per il fatto di non aver provato la delusione, l'amarezza della Sconfitta.

 

Nella Champions League avviene l'opposto: più finali si perdono, più lo juventino si identifica proprio con quella figura che, invece, tende ad esorcizzare, rifuggire, schernire quando si trova tra le mura amiche, ossia quella del "Perdente".

Personalmente, non riuscirò mai a capire una parte di tifoseria juventina, che quasi accetta rassegnata sfottò e derisione per il solo fatto di arrivare seconda in Europa, da parte di chi l'Europa nemmeno sa dove si trovi.

 

A questo punto, prevengo una scontata obiezione che muoverà qualcuno, tirando fuori il motto juventino per cui "vincere é l'unica cosa che conta".

Questo motto vuol dire semplicemente che chi é alla Juve, per DNA e tradizione, non può accontentarsi di definire come semplicemente "importante" quello che é l'obiettivo massimo, ossia primeggiare; obiettivo che é quello a cui tendere, senza tentennamenti, senza incertezze. E senza accontentarsi mai.

Il motto vuol dire che non conta tendere, pensare, aspirare a qualcosa di diverso dalla vittoria. Conta quello, e basta.

Vuol dire che se non pensi a vincere come obiettivo, sbagli; non vuol dire che se non vinci - pur se hai dato il massimo - allora non conti nulla ed hai fallito.

La vera, "unica cosa che conta" é il porsi la vittoria come unico traguardo, non il raggiungimento a tutti i costi della vittoria stessa.

"Conta solo la vittoria" non vuol dire che "solo chi vince conta". C'é un oceano di differenza.

 

Chapeau, soprattutto per la parte finale

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Rivalsa? Il termine "rivalsa" vuol significare a) compensare una perdita, un danno ribaltandola su qualcuno o qualcosa e b) scaricare, sfogare su qualcuno o qualcosa la propria insoddisfazione.

Cioé, la Juve (o lo juventino) dopo 6 scudetti di fila, vede la conquista del 7° come........"occasione di rivalsa"?

Per me, il punto focale é questo (si parla di scudetto): gli juventini (molti di quelli che conosco io, almeno) più vincono, più accumulano una sorta di paranoica ed inspiegabile paura di "perdere", che finisce per fagocitare lo stesso desiderio di rivincere. O meglio, il desiderio di vincere si trasforma nel rifiuto di "perdere", che però é un evento che rientra nell'ordine naturale delle cose, anzi é la normalità.

Alla fine di un anno sportivo, praticamente TUTTI "perdono". Tranne chi arriva primo. Abbiamo 19 "perdenti" nel campionato tedesco, 19 nel campionato italiano, 19 nel campionato spagnolo, 31 in Champions League, 31 ai campionati mondiali.............e così via. Un mondo di "perdenti", in pratica.

Ma "perdere" - nel senso di ritrovarsi privi di qualcosa che già si ha - é un concetto poco attinente alle competizioni sportive. Per l'appunto, si perde un qualcosa che già si ha: un lavoro, un portafogli, un partner. Non é un concetto che si può applicare così facilmente allo sport, dove il campione in carica "detiene" un titolo, ma non lo "possiede": non é suo, tanto che lo rimette in palio costantemente, e si riparte, ogni volta, tutti quanti da zero.

Anzi, il sale della competizione é proprio nell'azzeramento continuo delle posizioni: ho vinto, ma ti concedo di risfidarmi. Non esiste la Vittoria esiziale, totale, definitiva.

Questo atteggiamento, a lungo andare, porta a trasformare il sogno di vincere nell'incubo di non vincere. Si prova gioia non per l'evento-Vittoria in sé considerato, ma per il fatto di non aver provato la delusione, l'amarezza della Sconfitta.

 

Nella Champions League avviene l'opposto: più finali si perdono, più lo juventino si identifica proprio con quella figura che, invece, tende ad esorcizzare, rifuggire, schernire quando si trova tra le mura amiche, ossia quella del "Perdente".

Personalmente, non riuscirò mai a capire una parte di tifoseria juventina, che quasi accetta rassegnata sfottò e derisione per il solo fatto di arrivare seconda in Europa, da parte di chi l'Europa nemmeno sa dove si trovi.

 

A questo punto, prevengo una scontata obiezione che muoverà qualcuno, tirando fuori il motto juventino per cui "vincere é l'unica cosa che conta".

Questo motto vuol dire semplicemente che chi é alla Juve, per DNA e tradizione, non può accontentarsi di definire come semplicemente "importante" quello che é l'obiettivo massimo, ossia primeggiare; obiettivo che é quello a cui tendere, senza tentennamenti, senza incertezze. E senza accontentarsi mai.

Il motto vuol dire che non conta tendere, pensare, aspirare a qualcosa di diverso dalla vittoria. Conta quello, e basta.

Vuol dire che se non pensi a vincere come obiettivo, sbagli; non vuol dire che se non vinci - pur se hai dato il massimo - allora non conti nulla ed hai fallito.

La vera, "unica cosa che conta" é il porsi la vittoria come unico traguardo, non il raggiungimento a tutti i costi della vittoria stessa.

"Conta solo la vittoria" non vuol dire che "solo chi vince conta". C'é un oceano di differenza.

 

quoto tutto ovviamente. Per quanto riguarda il titolo, l'ho detto nelle righe iniziali, non è certamente quello più appropriato per la discussione ( eufemismo :d) . Con quel " rivalsa" intendevo dire che il tifoso che ho rappresentato con quei commenti trovati in rete, "utilizza" e desidera la vittoria del campionato unicamente per potersi bullare con il compare antijuventino o per evitare che il suddetto possa festeggiare e\o evitare di subire egli stesso quegli sfottò che ha fatto in questi ultimi anni. Perchè non esiste che tu baratteresti volentieri la sconfitta di Berlino nel 2015 con 10-15 scudetti sicuri ( anzichè vincere a Berlino e giocarti gli scudetti, nel senso che non sono "assicurati"), come detto appunto dal tifoso citato. Non esiste che per te la soddisfazione di vincere uno scudetto nell'anno della VAR ( sempre per potersi bullare con gli antijuventini ovviamente) assume la stessa valenza di ben 3 Champions League, non esiste. Il succo del discorso rimane questo.

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Per me non è tanto vincere lo scudetto in se, è il non far vincere qualcosa agli altri in Italia che ultimamente mi da più soddisfazione,chi non riconosce i meriti di chi vince ma cerca di infangarli non merita pietà,devono soffrire il più al lungo possibile.

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Rivalsa? Il termine "rivalsa" vuol significare a) compensare una perdita, un danno ribaltandola su qualcuno o qualcosa e b) scaricare, sfogare su qualcuno o qualcosa la propria insoddisfazione.

Cioé, la Juve (o lo juventino) dopo 6 scudetti di fila, vede la conquista del 7° come........"occasione di rivalsa"?

Per me, il punto focale é questo (si parla di scudetto): gli juventini (molti di quelli che conosco io, almeno) più vincono, più accumulano una sorta di paranoica ed inspiegabile paura di "perdere", che finisce per fagocitare lo stesso desiderio di rivincere. O meglio, il desiderio di vincere si trasforma nel rifiuto di "perdere", che però é un evento che rientra nell'ordine naturale delle cose, anzi é la normalità.

Alla fine di un anno sportivo, praticamente TUTTI "perdono". Tranne chi arriva primo. Abbiamo 19 "perdenti" nel campionato tedesco, 19 nel campionato italiano, 19 nel campionato spagnolo, 31 in Champions League, 31 ai campionati mondiali.............e così via. Un mondo di "perdenti", in pratica.

Ma "perdere" - nel senso di ritrovarsi privi di qualcosa che già si ha - é un concetto poco attinente alle competizioni sportive. Per l'appunto, si perde un qualcosa che già si ha: un lavoro, un portafogli, un partner. Non é un concetto che si può applicare così facilmente allo sport, dove il campione in carica "detiene" un titolo, ma non lo "possiede": non é suo, tanto che lo rimette in palio costantemente, e si riparte, ogni volta, tutti quanti da zero.

Anzi, il sale della competizione é proprio nell'azzeramento continuo delle posizioni: ho vinto, ma ti concedo di risfidarmi. Non esiste la Vittoria esiziale, totale, definitiva.

Questo atteggiamento, a lungo andare, porta a trasformare il sogno di vincere nell'incubo di non vincere. Si prova gioia non per l'evento-Vittoria in sé considerato, ma per il fatto di non aver provato la delusione, l'amarezza della Sconfitta.

 

Nella Champions League avviene l'opposto: più finali si perdono, più lo juventino si identifica proprio con quella figura che, invece, tende ad esorcizzare, rifuggire, schernire quando si trova tra le mura amiche, ossia quella del "Perdente".

Personalmente, non riuscirò mai a capire una parte di tifoseria juventina, che quasi accetta rassegnata sfottò e derisione per il solo fatto di arrivare seconda in Europa, da parte di chi l'Europa nemmeno sa dove si trovi.

 

A questo punto, prevengo una scontata obiezione che muoverà qualcuno, tirando fuori il motto juventino per cui "vincere é l'unica cosa che conta".

Questo motto vuol dire semplicemente che chi é alla Juve, per DNA e tradizione, non può accontentarsi di definire come semplicemente "importante" quello che é l'obiettivo massimo, ossia primeggiare; obiettivo che é quello a cui tendere, senza tentennamenti, senza incertezze. E senza accontentarsi mai.

Il motto vuol dire che non conta tendere, pensare, aspirare a qualcosa di diverso dalla vittoria. Conta quello, e basta.

Vuol dire che se non pensi a vincere come obiettivo, sbagli; non vuol dire che se non vinci - pur se hai dato il massimo - allora non conti nulla ed hai fallito.

La vera, "unica cosa che conta" é il porsi la vittoria come unico traguardo, non il raggiungimento a tutti i costi della vittoria stessa.

"Conta solo la vittoria" non vuol dire che "solo chi vince conta". C'é un oceano di differenza.

 

Eccezionale .allah

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Dico la verità, di sfottere gli altri mi interessa zero, non l'ho mai fatto a 10 anni, ne a 15, ne a 20 tanto meno adesso che ne ho 43.

Per quanto mi riguarda, vincere ancora nel giardino di casa sarebbe una piccola festa ( ma sempre una festa ), la monotonia annoia, una dolcissima noia ma cmq noia. A dare un sapore davvero ottimo al settimo concorrerebbero due cose: l'interminabile vendetta di Farsopoli, vincere con il VAR. Su Farsopoli non aggiungo niente, sul VAR dico che dovesse vincere un'altra si monterebbe una nuova legenda in stile "per una volta che si è fatto il sorteggio puro degli arbitri ha vinto il Verona".

Anche se probabilmente, in caso di trionfo bianconero, il VAr diventerebbe esso stesso demonio.

 

Detto questo, ci tengo a precisare, che il desiderio primario è la Champions, vincerla sarebbe eccezionale.

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Bel topic, che però gira un po' attorno ad un punto focale senza toccarlo. Già il titolo é surreale.........."occasione di rivalsa"?

Rivalsa? Il termine "rivalsa" vuol significare a) compensare una perdita, un danno ribaltandola su qualcuno o qualcosa e b) scaricare, sfogare su qualcuno o qualcosa la propria insoddisfazione.

Cioé, la Juve (o lo juventino) dopo 6 scudetti di fila, vede la conquista del 7° come........"occasione di rivalsa"?

Per me, il punto focale é questo (si parla di scudetto): gli juventini (molti di quelli che conosco io, almeno) più vincono, più accumulano una sorta di paranoica ed inspiegabile paura di "perdere", che finisce per fagocitare lo stesso desiderio di rivincere. O meglio, il desiderio di vincere si trasforma nel rifiuto di "perdere", che però é un evento che rientra nell'ordine naturale delle cose, anzi é la normalità.

Alla fine di un anno sportivo, praticamente TUTTI "perdono". Tranne chi arriva primo. Abbiamo 19 "perdenti" nel campionato tedesco, 19 nel campionato italiano, 19 nel campionato spagnolo, 31 in Champions League, 31 ai campionati mondiali.............e così via. Un mondo di "perdenti", in pratica.

Ma "perdere" - nel senso di ritrovarsi privi di qualcosa che già si ha - é un concetto poco attinente alle competizioni sportive. Per l'appunto, si perde un qualcosa che già si ha: un lavoro, un portafogli, un partner. Non é un concetto che si può applicare così facilmente allo sport, dove il campione in carica "detiene" un titolo, ma non lo "possiede": non é suo, tanto che lo rimette in palio costantemente, e si riparte, ogni volta, tutti quanti da zero.

Anzi, il sale della competizione é proprio nell'azzeramento continuo delle posizioni: ho vinto, ma ti concedo di risfidarmi. Non esiste la Vittoria esiziale, totale, definitiva.

Questo atteggiamento, a lungo andare, porta a trasformare il sogno di vincere nell'incubo di non vincere. Si prova gioia non per l'evento-Vittoria in sé considerato, ma per il fatto di non aver provato la delusione, l'amarezza della Sconfitta.

 

Nella Champions League avviene l'opposto: più finali si perdono, più lo juventino si identifica proprio con quella figura che, invece, tende ad esorcizzare, rifuggire, schernire quando si trova tra le mura amiche, ossia quella del "Perdente".

Personalmente, non riuscirò mai a capire una parte di tifoseria juventina, che quasi accetta rassegnata sfottò e derisione per il solo fatto di arrivare seconda in Europa, da parte di chi l'Europa nemmeno sa dove si trovi.

 

A questo punto, prevengo una scontata obiezione che muoverà qualcuno, tirando fuori il motto juventino per cui "vincere é l'unica cosa che conta".

Questo motto vuol dire semplicemente che chi é alla Juve, per DNA e tradizione, non può accontentarsi di definire come semplicemente "importante" quello che é l'obiettivo massimo, ossia primeggiare; obiettivo che é quello a cui tendere, senza tentennamenti, senza incertezze. E senza accontentarsi mai.

Il motto vuol dire che non conta tendere, pensare, aspirare a qualcosa di diverso dalla vittoria. Conta quello, e basta.

Vuol dire che se non pensi a vincere come obiettivo, sbagli; non vuol dire che se non vinci - pur se hai dato il massimo - allora non conti nulla ed hai fallito.

La vera, "unica cosa che conta" é il porsi la vittoria come unico traguardo, non il raggiungimento a tutti i costi della vittoria stessa.

"Conta solo la vittoria" non vuol dire che "solo chi vince conta". C'é un oceano di differenza.

 

.salve Chapeau !

 

Sei la " prova provata " che, in ogni tifoseria , nessuna esclusa , se alla " ragione " ed al " buon senso " ci affidiamo ,

con un po' di " buona volontà " è possibile discernere e disgiungere " Menti Illuminate " da quelle che rimandano

ai tanti ,troppi , " Minus Habentes " che inquinano e lordano " L'Emisfero Calcio " !

 

Buona Notte ! .salve Stefano

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vincere la champions, arrivare 15esimo in campionato ed essere eliminato al primo turno di coppa italia mi andrebbe più che bene.

se vinciamo la Champions mi va bene pure arrivare ottavi

 

io voglio primeggiare nei "Bar" europei

di sfottere il napulillo o il romanillo la mattina non me ne frega niente

 

e considera che se la vinciamo, bolliranno i fegati di mezza Italia, non avrebbero più niente a cui appellarsi

dicono tutti così e poi al primo pareggino con l'atalanta in trasferta partono i suicidi di massa sefz

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Entrambe le cose, negli ultimi anni più la seconda della prima.

Per chi pensa che vincendo la Champions faremmo stare zitti tutti, sappiate fin d'ora che non sarà così, ricordo bene che nel '96 non servì a nulla da questo punto di vista :d , detto questo vinciamola una volta per tutte !!

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Noi siamo solo tifosi, e poter parlare, prendere in giro un amico e anche soddisfacente.vincere in Europa sarebbe il top ma non prenderesti o meglio non ti vanteresti quasi con nessuno.vincere in italia e veder piangere chi non ci riesce e molto bello soprattutto in virtù del giorno dopo che per noi tifoso e l unica cosa che abbiamo in fondo.quelli che vincono premi ecc dono i calciatori. Ps la Champions da emozioni uniche perciò io voglio. Vincere tutto

 

Uno scudetto a Napoli lo farebbero diventare più importante di una Champions

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L'anno in cui vinceremo la Champion's potrò accontentarmi anche di un secondo posto in Italia.

Perciò visto che per quest'anno ho brutte sensazioni mi auguro che, nell'edizione che si annuncia fra le più toste degli ultimi anni, riusciremo finalmente a spuntarla noi (sognare... bella cosa).

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si vincono gli scudi ormai per impedire agli altri di farlo.

5 ore dopo lo scudo vinto è già dimenticato per assuefazione.

La champions è un anomalia e una mancanza per un club come la Juve.

Per questo, già si è perso troppo tempo dietro a tanti scudi e finali perse.

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Inutile girarci intorno,si possono vincere anche 20 scudi ma finché non si porterà a casa la champions avranno un appiglio..giustamente

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vincere è sempre bello.

 

qualsiasi cosa si vinca.

esatto, si gioca per vincere tutto mica per presenza, anche la supercoppa che a tanti fa schifo, ma intanto ne abbiamo buttata un altra

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dicono tutti così e poi al primo pareggino con l'atalanta in trasferta partono i suicidi di massa sefz

 

la mia preoccupazione è che al momento non mi sembra abbiamo una squadra che possa puntare alla champions, a scanso di annate "magiche" o comunque con una buona sorte di fortuna

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Ovvio che ho presente la grandezza che potrebbe rappresentare vincere la Champions e baratterei qualsiasi cosa pur di vincerla, ma io tifo Juve a Napoli, vi lascio immaginare con chi combatto la mia battaglia :)

 

Inviato dal mio SM-T116 utilizzando Tapatalk

 

 

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Personalmente, ogni vittoria per me è l'occasione di festeggiare la vittoria della MIA squadra, non per sfottere gli altri.

Quando la Juventus segna un gol me ne frego di fare il dito medio al settore ospiti, quando alziamo una coppa me ne frego che inda napoli o roma hanno chiuso la stagione con 0 tituli, per me conta solo la Juve.

 

Però, da juventino che vive a napoli, aggiungo che la vittoria è anche l'occasione per tirare un sospiro di sollievo: perchè so che eviterò una buona parte di insulti (ed anche belli pesanti, che alcuni vogliono far passare per sfottò calcistici) da parte di colleghi, amici e parenti.

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I tifosi della Juventus che dicono che "Quest'anno col VAR bisogna vincere per forza altrimenti dicono che rubiamo"... Ma che tifosi sono???

Avete bisogno della conferma altrui che qua s'è vinto 6 anni senza aiuti?? Suvvia.

Ognuno segue la squadra con le proprie sacrosante motivazioni però a volte se ne dicono di cotte e di crude.

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Bisogna vincere tutto Scudetto e Champions, e vincerli per la Juventus, non per altro.

 

Non baratterei mai 6 anni del genere per una Champions, sennò saremmo l'Inter.

 

Ciò che rende grande una squadra è la continuità nella vittoria, la ciclicità, la costanza ai vertici .ok

 

Perfetto, da scolpire nella pietra.

.goodpost

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Sono bianconero e come tale ogni anno voglio vincere scudetto,Champions e coppa Italia, i discorsi sul Var li lascio volentieri agli altri.

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Io vincerei scudetti per sempre...anche se ormai la maggioranza dei tifosotti viziati guarda solo alla Champions (che però la vince solo una squadra in europa, e serve tanta tanta fortuna negli episodi)

In italia dovremmo vicere sempre, sia per il piacere di vincere che per non lasciar trionfare gli altri fegati marci

 

Personalmente, ogni vittoria per me è l'occasione di festeggiare la vittoria della MIA squadra, non per sfottere gli altri.

Quando la Juventus segna un gol me ne frego di fare il dito medio al settore ospiti, quando alziamo una coppa me ne frego che inda napoli o roma hanno chiuso la stagione con 0 tituli, per me conta solo la Juve.

 

Però, da juventino che vive a napoli, aggiungo che la vittoria è anche l'occasione per tirare un sospiro di sollievo: perchè so che eviterò una buona parte di insulti (ed anche belli pesanti, che alcuni vogliono far passare per sfottò calcistici) da parte di colleghi, amici e parenti.

 

Condoglianze e solidarietà per la tua difficile situazione :d

 

 

Uno scudetto a Napoli lo farebbero diventare più importante di una Champions

 

A napoli festeggiano lo scudetto di trent anni fa....mentre gli juventini sfracassano le palle e si intristiscono per l ultima champions di vent anni fa mentre si vincono scudetti a raffica...

Proprio una differenza clamorosa :d

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