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Giannij Stinson

Mamma Boattin e mamma Galli raccontano... Lisa ed Aurora!

Post in rilievo

Si leggono sempre sui giornali e si ascoltano in TV le interviste alle giocatrici o ai giocatori, si vuole sapere tutto di loro: opinioni sulla partita appena disputata, sulla loro squadra, su compagni e avversari, sul campionato, si cerca spesso poi di scovare anche qualche curiosità a livello privato, come hobby particolari al di fuori della loro attività calcistica, in certi casi, si arriva a scandagliare persino la loro vita sentimentale, un argomento che, però, ritengo dovrebbe essere l’aspetto meno importante da conoscere per i veri tifosi!

 

Io ho pensato invece di ASCOLTARE, una volta tanto, la più IMPORTANTE protagonista nella vita di un atleta: la MAMMA!

Ho scelto le mamme di due protagoniste del nostro campionato di calcio, giocatrici della Juventus e della Nazionale, come Lisa BOATTIN ed Aurora GALLI. Ho posto loro alcune domande per farci raccontare come hanno vissuto e vivono attualmente il rapporto con le loro figlie-atlete, come hanno accolto anni fa la scelta, da parte delle loro “bambine”, di praticare questo sport, come hanno condiviso i loro successi e le loro delusioni e come stanno vivendo oggi l’avventura delle loro figlie in una Società importante come la Juventus.

 

 

Anni fa vostra figlia, presumo ancora piccina, avrà cominciato a tirar calci ad un pallone, ritengo che, allora, mai più avreste immaginato che avrebbe fatto la calciatrice ad altissimi livelli…come avete accolto questa scelta in famiglia?

• Patrizia Saltarelli GALLI: “Aurora ha iniziato prestissimo a giocare, ha subito preferito il pallone alle bambole. Giocava con il fratello e con i suoi amici ed erano proprio loro che la invitavano a giocare tanto era brava. Aveva tante qualità e allora, a cinque anni, l’abbiamo iscritta alla “La Pro Vigevano” nella squadra “primi calci”, dove si è sempre ben comportata ed è sempre stata apprezzata dai suoi allenatori. Poi da lì nel 2007 è passata nel Garlasco giocando con i maschi e successivamente, nelle stagioni 2011-13 all’Inter Milano, la sua prima formazione completamente femminile.”

• Alessandra Catto BOATTIN: Lisa, a 6 anni è andata a nuoto, ma voleva giocare a calcio…, e noi genitori, un po’ scettici su questa scelta, abbiamo insistito che facesse un'altra cosa più adatta alle femmine: ginnastica artistica…ma lei voleva giocare a calcio! Allora dopo tante discussioni abbiamo ceduto alla sua richiesta e ha cominciato a giocare con i maschi nella squadra del nostro paese. La nostra speranza era che si stancasse, invece ha continuato e, vedendo che con l’avanzare dell’età diventava sempre più brava, a questo punto l’abbiamo appoggiata in tutto per tutto! Nel 2011 il passaggio al Venezia, poi al Pordenone e nella stagione 2014-15 al Brescia. Grande la nostra gioia quando abbiamo visto la sua prima convocazione in nazionale!”

 

Vista la carriera che hanno fatto nello sport, posso pensare che abbiate, da mamme premurose ed attente (perdonatemi il termine…), ben “gestito” il rapporto scuola/ sport di vostra figlia, una cosa non sempre facile: ci raccontate come ci siete riuscite?

• PATRIZIA: “Devo dire che sono stata fortunata, Aurora ha una buona memoria e si è sempre applicata, trovando quindi il tempo anche per il calcio! Non era facile con quattro allenamenti alla settimana e poi, specialmente quando è andata alla Torres, i problemi sono aumentati, ma lei è stata brava e se l’è cavata abbastanza bene sia nello studio che nello sport. Io parlavo spesso con i suoi professori al telefono per sapere l’andamento scolastico di Aurora, loro sono stati sempre molto disponibili e gentili, mi parlavano di mia figlia come di una ragazza volitiva ed attenta e questo, per noi genitori, era un motivo di tranquillità.”

• ALESSANDRA: Per Lisa la scuola ha rappresentato purtroppo un problema, ha incontrato sempre delle difficoltà nell’unire lo studio alla sua passione calcistica; la scuola che frequentava non vedeva poi di buon occhio le sue assenze prolungate e questo ha inciso moltissimo sul suo andamento scolastico. Abbiamo allora iscritto Lisa in una scuola privata a Mestre dove ha frequentato con profitto sino alla terza superiore, ma dopo il trasferimento a Brescia si è fermata…Ora ha promesso che…con calma…finirà la scuola e prenderà il diploma!” “Noi non le faremo sconti, dovrà impegnarsi a fondo e siamo sicuri che ci riuscirà, soprattutto per lei e per il suo futuro!”

 

Nello sport si alternano successi e insuccessi, gioie e delusioni e spesso questi momenti li avete vissuti lontano da loro. Per i successi e le gioie credo che conti poco la lontananza dai genitori, ma invece per le delusioni…?

• PATRIZIA: “Per le delusioni…tante, tante telefonate! I suoi primi amori…i problemi che sorgevano con gli allenatori, per fortuna non molti…Passavo molto tempo ad incoraggiarla e consolarla per cercare di tranquillizzarla il più possibile! Devo dire che io e mio marito molto spesso siamo riusciti nell’intento…anche se non è stato sempre facile!”

• ALESSANDRA: “Capitolo delusioni, certo ci sono stati dei momenti difficili come in tutte le ragazze della sua età e poi la lontananza non aiuta a risolverli. Noi però ci mandiamo messaggi più volte al giorno e ci sentiamo spesso, ma quando vedo che il suo morale è a terra, allora prendo la macchina e parto…la lontananza, i chilometri non contano, l’importante in certi frangenti della vita è ESSERCI!”

 

Le mamme sono le persone che meglio possono elencare con tutta sincerità e “competenza” pregi e difetti delle loro figlie, è possibile farne un breve e…discreto elenco?

• PATRIZIA: “Cominciamo dai difetti…Aurora è un po’ testarda ed anche, a volte, ha la così detta “coda di paglia…” e qui ha preso un po’ da mio marito!!” E’ disordinata, la sua stanza spessissimo faceva paura…, “un CAOS ordinato” sosteneva lei…ma ero io che poi mettevo tutto a posto!” “Qualità principale: la sua generosità, questa invece è una qualità che le ha regalato mio marito…; disponibile con tutti quelli che le chiedono aiuto. Aurora ASCOLTA, ha questa innata capacità di ascoltare, cosa sempre più rara in questi tempi e cerca in ogni modo di risolvere i problemi, è una ragazza molto sensibile e questo è importante nella vita e nello sport!”

• ALESSANDRA: Lisa è un po’ cocciuta e questo a volte è un difetto, ma a volte anche una qualità, dipende dalle circostanze! Un difetto che ha sempre avuto è che le dà fastidio: la critica, insomma è un po’ permalosa, anche se poi certe critiche, ragionandoci sopra le accetta, specialmente se arrivano da noi o da persone nelle quali lei ha fiducia! Un pregio che le riconosco è la sua organizzazione per quanto riguarda le sue cose personali, è sostanzialmente ordinata a casa e penso anche quando è fuori, in albergo o in stanza con altre compagne di squadra. Lisa ha poi un bel carattere, gioviale sorridente, ha una parola buona con tutti, ha in generale un atteggiamento positivo, non si lamenta mai troppo anche quando dentro di se ne avrebbe motivo.”

 

Oggi le vostre “ragazze” sono in una Società come la Juventus, come avete vissuto questo “passaggio” sportivo e come le seguite in casa a Torino o nelle trasferte?

• PATRIZIA: “L’abbiamo lasciata libera di decidere, c’era un’altra Società che la cercava, ma alla fine ha scelto la Juve, una Società che garantiva una grande professionalità e poi Aurora con Rita Guarino allenatrice si è sempre trovata molto bene anche quando era convocata nelle Nazionali giovanili. Per quanto riguarda la nostra presenza alle partite, non ci sono molti problemi, cerchiamo di seguirla il più possibile in casa e in trasferta. Il nostro sabato pomeriggio è dedicato a lei…per Torino non ci sono problemi, ma anche in trasferta quando la partita non è lontanissima, mio marito non si fa scrupoli a fare anche centinaia e centinaia di chilometri pur di essere presente sugli spalti.”

• ALESSANDRA: Lisa era felicissima, per la squadra, lei è sempre stata tifosa Juventina e poi perché ha trovato come allenatrice Rita Guarino, persona squisita anche al di fuori dal campo; le è stata vicina anche in nazionale quando ne ha avuto bisogno, per il carattere di Lisa è la persona giusta in campo e fuori.” “ Noi siamo lontani da Torino, ma non importa, ci siamo organizzati e 500 chilometri di strada non ci spaventano affatto! Il nostro sabato è interamente dedicato a Lisa, alla sua squadra e alla partita. Devo dire che comunque ci sono anche delle trasferte con squadre non molto lontane da dove abitiamo come Verona, Brescia, Mozzanica, i chilometri non sono stati mai un problema, pensa che lo scorso anno siamo pure andate a Chieti, andata e ritorno nella stessa giornata!”

 

Il calcio femminile in Italia non garantisce molti “introiti” per le calciatrici, considerate come in altri sport femminili ancora delle dilettanti, come vedete il futuro post calcio per le vostre figlie?

• PATRIZIA: “Bella domanda, difficile risposta…Io ho fiducia in Aurora, spero che continui l’Università per avere poi possibilità concrete di trovare un lavoro. E’ una ragazza piena di risorse e tanta volontà. Il suo desiderio è quello di aprire una palestra e di rimanere nel mondo dello sport, vedremo…ci penseremo più concretamente fra qualche anno, ma è certo che finire l’Università è molto importante e sono sicura che Aurora ce la farà a far bene entrambe le cose: studiare e giocare!”

• ALESSANDRA: “Il post calcio di Lisa mi dà qualche preoccupazione, l’importante è che prenda il diploma. Il Calcio femminile, almeno in Italia, non dà nessuna sicurezza da un punto di vista economico; Lisa vorrebbe trovare un lavoro nell’ambito sportivo, ma anche qui occorre avere una preparazione adeguata, serve sempre più professionalità e competenza e queste cose si ottengono studiando, Lisa lo sa… e sono fiduciosa che al momento giusto saprà affrontare il problema.”

 

In fine, come posso dimenticare la figura del PAPA’… cosa ne pensa di questa attività sportiva della figlia e come segue emotivamente sugli spalti la partita…?

• PATRIZIA: “Mio marito è stato fondamentale sin dall’inizio per incentivare i figli a fare dello sport e infatti, oltre ad Aurora, ho altri due figli che hanno sempre fatto attività sportiva. Per Aurora è stato ed è il suo primo tifoso…un tifoso/papà spesso benevolmente critico, quando vede in campo qualcosa che non va per il verso giusto…”“Dovevi dare la palla di prima…, dovevi aspettare a tirare…e così via…” Un “secondo allenatore” durante le partite, era quasi sempre attaccato alla cancellata che delimita il campo e lei durante la partita un’occhiata al papà la dava sempre…Ora fortunatamente un po’ meno…poi come si è visto da queste due prime partite con la Juventus gli spettatori sono tantissimi e gli è praticamene impossibile proseguire nel suo intento…penso con il sollievo anche di Aurora!” Comunque ritengo che la sua caparbietà e la sua determinazione abbiano favorito la crescita sportiva di Aurora.”

• ALESSANDRA: “Papà contento e orgoglioso di sua figlia, anche perché affermarsi in uno sport per le donne è più difficile e Lisa, con la sua grinta e la sua volontà, ha superato ogni aspettativa. Sugli spalti guarda la partita sempre con una certa emozione, a volte coglie dei difetti sul gioco di Lisa o della squadra che, a fine partita, cerca di farle notare con una certa discrezione…ricevendo per tutta risposta: “Io ho un’allenatrice e faccio quello che dice lei…” e tutto finisce con un abbraccio!

 

Ringrazio la Signora Patrizia e la Signora Alessandra per questa bella intervista, sono sicuramente le prime SUPER tifose delle loro ragazze, ma soprattutto sono delle MAMME e l’importante per loro sarà vederle sempre serene e felici di là dai risultati ottenuti sul campo, alla fine VINCE sempre il CUORE!

 

Mario Merati (calciodonne.it)

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Boattin e Galli come abbiamo notato in molti sono le giocatrici che come peso nella rosa, per ruolo, carattere, qualità e continuità sono insostituibili, sono basilari per il gioco e l'equilibrio della struttura della squadra, delle vere e proprie "pietre angolari".

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Ci tengo comunque a farle sapere che sono un bravo ragazzo, alla fine dei conti uhuh

 

[Plot Twist] e saresti pronto a "tradire" la tua Rosucci così su due piedi ??!! :d ..ih..ih..

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Devono sicuramente amare molto il calcio, non deve essere stato facile per loro farsi strada in squadre maschili prima di avere una certa considerazione

 

Anche nel rugby fino all'under 12 le squadre sono miste: le ragazze più dedicate e convinte si fanno largo a mazzate ;)

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