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Deborah J

GdS: "La Juve ha creato un solco nella Serie A. Roma e milanesi in sofferenza. Conti in rosso e casse vuote per molte società. I debiti netti toccano 2,1 mld"

Post in rilievo

4 minuti fa, rocciaj ha scritto:

Vero ma non l'hanno mai fatto

vero invece un po retorico se vuoi ma assolutamente vero

La Exor dovrebbe dare centinaia di milioni di euro ogni anno a fondo perso per comprare giocatori?

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7 ore fa, Bomberone1 ha scritto:

Il fatto che la prescrittese ci sia davanti nel commerciale, la dice lunga di quanto la società possa fare meglio in quest'area

Sunning

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intanto l'inter da 3 milioni all'anno ad asamoah e viene da pacchi clamorosi da 40 milioni l'uno tra kondogbia e gabigol.

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Premesso che ho già fatto voto che se Gesù bambino manda la Sfinter in serie B andrò a messa tutte le domeniche per un anno, è chiaro che questa situazione calcistica italiana frena anche noi. Se ci tocca giocare in stadi di mxxxx, fatiscenti, antiquati etc, con squadre troppo deboli, alla lunga si vince sempre in Italia certo ma in Europa non si riesce a diventare competitivi. Purtroppo in Inghilterra e in Spagna (soprattutto) hanno una potenza di fuoco incredibile. Noi possiamo inventarci tutti gli anni qualcosa ma se non si cambia rotta in Italia mi sa che dovremo emigrare in qualche altro campionato estero.

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Qualcuno mi può dire da dove hanno tirato fuori questi 524 milioni di debiti netti? Praticamente saremmo più indebitati dell'Inter secondo la Gazza?

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4 ore fa, Ultrajuves ha scritto:

Da tifoso certo che sarei contento se la Juventus vincesse la Champions. Ci sarebbe la soddisfazione morale, che è quella che spinge a tifare e che fa affezionare alla squadra. Allora, se è per questo non dovrebbe proprio essere contenti, nemmeno se la Juve vince la Coppa Italia. Di certo, se facciamo plusvalenze non mi entra nulla in tasca.

Per ciò che attiene agli investimenti: è evidente che in altre latitudini investono più di noi. Basti pensare ai soldi spesi dal Real per costruire la squadra che ha vinto 3 Champions in quattro anni. Ma sarei ripetitivo, oltre che saccente, dato che i costi (e gli stipendi) dei giocatori del Real li puoi tranquillamente cercare su internet. Potrei citarti tranquillamente anche gli investimenti del Bayern, quelli del Barcellona (tra Neymar, Rakitic e Suarez quasi 300 milioni). 

Io non amo quelli che buttano i soldi nel water alla Moratti maniera, ma bisogna rendersi conto che se si investe (spendendo e, soprattutto, garantendo certi stipendi) prima o poi si vince. Tant'è vero che alcune squadre hanno vinto dopo anni e anni di investimenti (vedi Real, Inter, Chelsea, Barcellona, etc.).

Il punto è sempre lo stesso: siamo stretti come limiti. Per rendere la Juventus attuale competitiva servirebbe 3 nomi di rilievo. Ma stiamo sempre là: se non vendi non compri. E quindi, anche il prossimo anno, se non vanno via i big non arriveranno i giocatori necessari a completare la squadra. 

E' un cane che si morde la coda. 

Poi, oh, posso pure credere che domani Elkann esce pazzo e il prossimo anno compra Iniesta, Di Maria e Carvajal. Ma oggettivamente ci credo poco. 

Gli investimenti di quelle squadre sono stati e sono superiori ai nostri per un semplice motivo: fatturato più alto. E non è così automatico che il fatturato cresca comprando giocatori forti visto che stiamo parlando di ricavi strutturali che richiedono tempo e un determinato tipo di lavoro per vederli crescere. Se fosse bastato avere i migliori giocatori del mondo per spiccare il volo a livello strutturale la Serie A,dopo il dominio internazionale  incostrastato durato quasi 20 anni (1985-2005), sfilza di palloni d'oro, coppe campioni,intercontinetali e uefa, oltre che due finali mondiali in 12 anni della Nazionale, perchè non è comunque rimasta  il campionato più ricco e competitivo del mondo? 

Il calcio è un'industria, è come tutte le altre industrie assorbe gli effetti dello stato di salute economico generale. Guarda caso il crollo del calcio italiano coincide proprio con la crisi economica che ha colpito si tutta l'Europa, ma in modo particolare proprio noi italiani, in confronto a come hanno affrontato la cosa altri Stati come Germania e Inghilterra. Non si può ridurre tutto a "compriamo Neymar e Ronaldo  e così riduciamo il gap". Se così fosse non  mi spiego come mai un'azienda che fattura più di 100 miliardi l'anno, non scelga manager con questa linea di pensiero per dirigere una sua controllata. Se il ritorno economico fosse così automatico, perchè non lo fanno tutti? 

 

A volte cerchiamo di dare meno importanza alla nostra sete di vittorie da tifosi, che è pur giusto esista, ovviamente, ma che non deve annebbiare la mente distogliendola da quelli che sono i fatti reali. 

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5 minuti fa, Edgarino ha scritto:

Dati non completi. Mettere anche gli introiti da Champions League per favore...

Gli introiti della champions sono compresi nei diritti tv. 113 milioni circa, a cui vanno poi sommati gli effetti che la champions ha  avuto sul botteghino, 16 milioni circa, e sui ricavi commerciali, qualche milione. La finale di Cardiff alla Juve ha portato direttamente 130/135 milioni sul conto economico, soldi che sono messi in tabella ma non specificati come voce unica semplicemente perchè non lo sono. 

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24 minuti fa, rossano92 ha scritto:

Gli investimenti di quelle squadre sono stati e sono superiori ai nostri per un semplice motivo: fatturato più alto. E non è così automatico che il fatturato cresca comprando giocatori forti visto che stiamo parlando di ricavi strutturali che richiedono tempo e un determinato tipo di lavoro per vederli crescere. Se fosse bastato avere i migliori giocatori del mondo per spiccare il volo a livello strutturale la Serie A,dopo il dominio internazionale  incostrastato durato quasi 20 anni (1985-2005), sfilza di palloni d'oro, coppe campioni,intercontinetali e uefa, oltre che due finali mondiali in 12 anni della Nazionale, perchè non è comunque rimasta  il campionato più ricco e competitivo del mondo? 

Il calcio è un'industria, è come tutte le altre industrie assorbe gli effetti dello stato di salute economico generale. Guarda caso il crollo del calcio italiano coincide proprio con la crisi economica che ha colpito si tutta l'Europa, ma in modo particolare proprio noi italiani, in confronto a come hanno affrontato la cosa altri Stati come Germania e Inghilterra. Non si può ridurre tutto a "compriamo Neymar e Ronaldo  e così riduciamo il gap". Se così fosse non  mi spiego come mai un'azienda che fattura più di 100 miliardi l'anno, non scelga manager con questa linea di pensiero per dirigere una sua controllata. Se il ritorno economico fosse così automatico, perchè non lo fanno tutti? 

 

A volte cerchiamo di dare meno importanza alla nostra sete di vittorie da tifosi, che è pur giusto esista, ovviamente, ma che non deve annebbiare la mente distogliendola da quelli che sono i fatti reali. 

A parte il fatto che la crisi ha colpito tutti i paesi d'Europa, Spagna compresa. Eppure le big spagnole sono sempre là. 

Io non ho detto nulla di diverso dai fatti reali. E' vero che gli altri investono di più perché guadagnano di più. Per l'appunto io auspicavo un intervento "di supporto" della proprietà. 

Intervento che non c'è mai stato. 

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2 ore fa, Solouncapitano_ ha scritto:
4 ore fa, Ultrajuves ha scritto:
 
Benissimo, ma sai meglio di me che se non provi a vincere non vinci. La Juventus, spesso, ha desistito dal costruire squadre europee. Per esempio, non è mai successo che arrivassero giocatori come i tre olandesi, Savicevic, Sheva, etc. 
Voglio dire che Berlusconi ha speso (bene) tanti soldi per rendere la squadra forte in Europa. Mentre noi non abbiamo investito quando serviva. 
Io non sono contrario all'autofinanziamento. Dico solo che CON QUESTE ENTRATE in Europa non siamo competitivi, perché il livello basso degli introiti (basso in senso relativo con riguardo europeo, non assoluto) non ci permettono certe spese. 
Quindi servirebbe un aiuto (anche minimo) della proprietà. Che non si vede, invece.
Per cui, per me l'idea di optimum finanziario, etc. rimane un forte freno a mano in questa squadra, che avrebbe potuto vincere molto di più in Europa. E invece ha preferito vivere di occasioni, di finali perse (perse perché nel 90% dei casi eravamo meno forti), piuttosto che imbastire un progetto europeo diretto a prendere certi giocatori.
Poi possiamo parlare di quanto siamo stati bravi a fare 6 finali in 10 anni, però la sostanza non cambia. E' sempre un "vorrei ma non posso". Mancano gli investimenti, amico mio. 

E allora non hai capito come funziona.nessuna proprietà a parte gli sceicchi mette o può mettere soldi a fondo perduto e men che meno lo può fare una società quotata come exxor per comprare i giocatori. Exxor deve una grossa immissione di capitale per salvare la Juve dopo calciopoli ma non può essere un'operazione corrente perché i suoi azionisti giustamente si incaxxerebbero. Non esistono queste scorciatoie che tu e molti altri fantasticate, la soluzione è solo quella di lavorare duramente come si sta facendo per fare della Juve un marchio mondiale e sperare che una volta che i due mostri finiscono si aprano più i giochi. Noi nella situazione è con i vincoli che abbiamo stiamo facendo benissimo ma purtroppo la ossessione cl vi annebbia il giudizio

A parte che si scrive "Exor", ma poi cosa vuol dire "annebbia il giudizio"?

Stiamo dicendo esattamente la stessa cosa, ossia che i nostri dirigenti stanno facendo il massimo con queste entrate. E su questo siamo d'accordo. 

Ciò che non è vero è quello che dici tu, ossia che "i soci si incazzerebbero". I soci chi?

La Exor è una società che investe già in attività disparate, quali la F1 o la vela. Quindi, potrebbe benissimo spendere anche sul marchio Juventus, ma non lo fa.

E' una scelta, non un obbligo. 

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2 ore fa, garrison ha scritto:

Non si possono chiamare investimenti.

Investimento significa utilizzare soldi ora per un maggior ritorno successivo.

Qui il maggior ritorno, potenziale, sarebbe vincere dei trofei calcistici internazionali permettendo così a molti tifosi juventini di piantarla nel sentirsi in difficoltà nelle discussioni da bar sport.

Berlusconi ha speso un fottio di soldi mai rientrati (lo stesso Moratti), come adesso gli sceicchi.

Per avere un ritorno dovresti avere un campionato come la Premier ma aspetta e spera.

A me sembra che il ritorno non consista in così poco, bensì nei milioni (a fiumi) che entrerebbero dal merchandising, dagli sponsor, dall'importanza del marchio a livello internazionale, oltre che ai soldi derivanti dalla vittoria dei trofei.

Berlusconi non è scemo, gli sceicchi nemmeno. C'è un grandissimo ritorno in termini economici. 

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3 ore fa, tommyv ha scritto:

Queste sono le uscite che, se ancora ce ne fosse bisogno, fanno apprezzare ancor di più le scelte di Marotta e C. 

Ma non ho mai criticato la dirigenza. Sto parlando della scelta proprietaria.

Ma va bene così dai. In fondo le convinzioni illusorie fanno parte del tifo. E' difficile vedere oltre il proprio naso .ok 

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9 minuti fa, Ultrajuves ha scritto:

A parte il fatto che la crisi ha colpito tutti i paesi d'Europa, Spagna compresa. Eppure le big spagnole sono sempre là. 

Io non ho detto nulla di diverso dai fatti reali. E' vero che gli altri investono di più perché guadagnano di più. Per l'appunto io auspicavo un intervento "di supporto" della proprietà. 

Intervento che non c'è mai stato. 

Si ma bisogna pure ricordarsi che  Barca e Real sono state tenute a galla da politiche economiche sleali nei confronti della concorrenza durante gli anni 2000, legge Beckham su tutte, e da aiuti statali che l'UE ha riconosciuto come non leciti visto che questi due club sono considerati come società no profit, cosa che chiaramente non sono, e  di conseguenza hanno usufruito di aliquote più basse per oltre 20 anni, dal 1990. 

 

Che poi a livello economico il calcio spagnolo non è mai stato una stella splendente, a parte quelle due, e anzi spesso alcune squadre di livello, Valencia su tutte, sono state pure a un passo dal fallimento. Germania e Inghilterra invece hanno costruito quello che hanno con le proprie forze e con le proprie idee, e ora ne traggono i benefici. Noi non abbiamo avuto aiuti loschi da parte di nessuno ente bancario o statale, nè abbiamo avuto idee su cui lavorare per costruire qualcosa di nuovo e al passo coi tempi. Questo ci ha portati da essere il primo campionato del mondo al quarto nel giro di un lustro, senza che nemmeno ce ne accorgessimo.

Ci vorrebbe qualche investimento in più da parte della proprietà per rimpolpare quanto meno la voce dei ricavi commerciali,  ma nessuno ha negato che questo non possa avvenire a stretto giro di posta. Anche perchè ora stiamo entrando nella seconda metà della durata contrattuale con Jeep, quindi in teoria potrebbero già essere a lavoro per un nuovo contratto  nel giro di un anno o due. 

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6 minuti fa, rossano92 ha scritto:

Si ma bisogna pure ricordarsi che  Barca e Real sono state tenute a galla da politiche economiche sleali nei confronti della concorrenza durante gli anni 2000, legge Beckham su tutte, e da aiuti statali che l'UE ha riconosciuto come non leciti visto che questi due club sono considerati come società no profit, cosa che chiaramente non sono, e  di conseguenza hanno usufruito di aliquote più basse per oltre 20 anni, dal 1990. 

 

Che poi a livello economico il calcio spagnolo non è mai stato una stella splendente, a parte quelle due, e anzi spesso alcune squadre di livello, Valencia su tutte, sono state pure a un passo dal fallimento. Germania e Inghilterra invece hanno costruito quello che hanno con le proprie forze e con le proprie idee, e ora ne traggono i benefici. Noi non abbiamo avuto aiuti loschi da parte di nessuno ente bancario o statale, nè abbiamo avuto idee su cui lavorare per costruire qualcosa di nuovo e al passo coi tempi. Questo ci ha portati da essere il primo campionato del mondo al quarto nel giro di un lustro, senza che nemmeno ce ne accorgessimo.

Ci vorrebbe qualche investimento in più da parte della proprietà per rimpolpare quanto meno la voce dei ricavi commerciali,  ma nessuno ha negato che questo non possa avvenire a stretto giro di posta. Anche perchè ora stiamo entrando nella seconda metà della durata contrattuale con Jeep, quindi in teoria potrebbero già essere a lavoro per un nuovo contratto  nel giro di un anno o due. 

Infatti  sto dicendo proprio questo. 

Eppure sento dire da alcuni utenti sempre le medesime cose. 

Secondo me questo è il momento in cui la Juventus deve diventare grande sul serio. E serve un aiuto della proprietà. 

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7 minuti fa, Ultrajuves ha scritto:

Infatti  sto dicendo proprio questo. 

Eppure sento dire da alcuni utenti sempre le medesime cose. 

Secondo me questo è il momento in cui la Juventus deve diventare grande sul serio. E serve un aiuto della proprietà. 

Io penso che il lavoro che stanno facendo in questi anni, dallo stadio alla Continassa, da Vinovo che passerà  interamente alle giovanili al nuovo brand e via discorrendo, stia preparando il terreno per spiccare finalmente il volo con l'inizio del nuovo decennio. Alla fin fine noi dobbiamo internazionalizzarci, e per farlo serve una struttura solida sotto e strategie rivolte all'esterno e al passo coi tempi. Non potevamo pretenere 40 milioni l'anno da FCA nel 2014 quando è stasto firmato il rinnovo solo perchè sua azienda sorella. Magari potremmo sederci al tavolo con i loro manager tra un anno o due e chiedere anche il doppio di quello che attualmente prendiamo oggi. Stesso discorso con Adidas e con qualsivoglia altro tipo di sponsor che abbiamo oggi .ok Io so solo che nel 2013 beccavamo 60 milioni dal commeciale, ora ne becchiamo circa 120. il 100% di crescita in 5 anni non è poco, poi raggiunti determinati livelli è più facile crescere, come disse lo stesso Agnelli tempo fa riferendosi ai top club che stanno sopra i 300 milioni di ricavi commerciali.  

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Prima o poi se c'è una giustizia divina le  milanesi falliranno
Impossibile.
Ti sei mai chiesto perchè Fiorentina, Napoli e Parma furono fatte fallire, mentre Lazio e Roma no?
E le sporcherie di Cragnotti nn furono certo inferiori a quelle di Tanzi, eh.

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23 minuti fa, rossano92 ha scritto:

Io penso che il lavoro che stanno facendo in questi anni, dallo stadio alla Continassa, da Vinovo che passerà  interamente alle giovanili al nuovo brand e via discorrendo, stia preparando il terreno per spiccare finalmente il volo con l'inizio del nuovo decennio. Alla fin fine noi dobbiamo internazionalizzarci, e per farlo serve una struttura solida sotto e strategie rivolte all'esterno e al passo coi tempi. Non potevamo pretenere 40 milioni l'anno da FCA nel 2014 quando è stasto firmato il rinnovo solo perchè sua azienda sorella. Magari potremmo sederci al tavolo con i loro manager tra un anno o due e chiedere anche il doppio di quello che attualmente prendiamo oggi. Stesso discorso con Adidas e con qualsivoglia altro tipo di sponsor che abbiamo oggi .ok Io so solo che nel 2013 beccavamo 60 milioni dal commeciale, ora ne becchiamo circa 120. il 100% di crescita in 5 anni non è poco, poi raggiunti determinati livelli è più facile crescere, come disse lo stesso Agnelli tempo fa riferendosi ai top club che stanno sopra i 300 milioni di ricavi commerciali.  

Mah guarda, io penso che dal punto di vista commerciale la Juventus debba crescere ancora tanto. Anzi, io penso che bisogna ampliare molto l'area del merchandising (ancora carente). Forse, da questo punto di vista, l'idea del nuovo logo è stata vincente, perché permette più appeal nel mondo asiatico; se ci fai caso il nuovo logo sembra un ideogramma. 

A livello economico, comunque, bisogna crescere tantissimo. Altrimenti resteremo sempre al palo. 

Vedremo cosa saprà fare la dirigenza...

 

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Quoto

Goal Economy - Juventus, i big restano ma i conti vanno monitorati

Marco Bellinazzo
 
Marco Bellinazzo de "Il sole-24 ore" spiega il senso dell'alert di Banca Imi: cedere un campione non è necessario, ma gli aspetti critici non mancano.
 

Per una bizzarra congiunzione astrale proprio Banca Imi, la banca d’investimento del Gruppo Intesa Sanpaolo guidata dal neo presidente della Lega Gaetano Miccichè, qualche giorno fa ha messo in fibrillazione i tifosi juventini, con un report sui conti bianconeri in cui evidenziava la necessità di cedere un big e fare una ricca plusvalenza per restare tre le società più ricche d’Europa.

Ma davvero la Juventus in estate sarà costretta a vendere, ad esempio, il gioiello Dybala? La Joya bianconera, stando ai numeri appena diffusi dal Cies, varrebbe infatti ben 174 milioni di euro, e consentirebbe nel caso una plusvalenza per il club bianconero di oltre 150 milioni.

La risposta all’interrogativo sollevato dal report di Banca Imi, però, è no. Ciò non vuol dire tuttavia che la dirigenza bianconera oggi non debba monitorare i conti con più attenzione per eliminare qualche squilibrio che sta emergendo nel prepotente percorso di crescita che dal 2010 la società presieduta da Andrea Agnelli ha intrapreso.

Il primo semestre dell’esercizio 2017/2018 si è chiuso con un utile di 43,3 milioni, ma erano 72 milioni nell’analogo periodo dell’esercizio precedente. Ciò principalmente a causa di minori plusvalenze e di maggiori costi per personale tesserato (7,7 milioni) e ammortamenti (13,5 milioni).

Nella semestrale inoltre risultano anticipati incassi dell’intera annata per 49 milioni (come i 25,7 milioni frutto della sottoscrizione di 29.300 abbonamenti). Questo significa che nel rendiconto sull’intera stagione 2017/18 sarà registrata con ogni probabilità una perdita. La stessa Banca Imi prevede ricavi a 457 milioni e una perdita di 16,8 milioni.

Ora, tre bilanci in utile (per 2, 4 e 42 milioni) danno alla Juventus un ampio margine nell’ottica del Fair Play Finanziario (che ammette un rosso massimo di 30 milioni nel triennio). Significa grosso modo che la Juve nei prossimi due anni potrebbe perdere 70 milioni senza rischiare sanzioni. Tuttavia, la società bianconera è chiamata dalla Exor ad autofinanziarsi e quindi, a prescindere dal Fair play UEFA, deve essere in grado di produrre liquidità sufficiente per le esigenze di cassa e mettere in cascina le risorse per i momenti bui.

Il patrimonio netto è al momento di 137 milioni, ma al 31 dicembre 2017 l’indebitamento finanziario netto è cresciuto a 279,7 milioni, in peggioramento di 117,2 milioni rispetto a giugno, in gran parte per gli esborsi legati al calciomercato. Sempre al 31 dicembre 2017 la società bianconera dispone di linee di credito bancarie per 546 milioni, utilizzate per complessivi 413 milioni. Un indebitamento sostenibile, legato anche a investimenti infrastrutturali importanti (su tutti Stadium e Continassa), ma che c’è bisogno di ridurre per non incrementare eccessivamente la spesa per interessi.

Il conto economico dei bianconeri, d’altronde, potrebbe essere messo sotto pressione nelle prossime stagioni da due fattori. Il fatturato corre infatti verso i 500 milioni, ma si determineranno due eventi che rallenteranno il tasso di crescita delle entrate della Juve. Da una parte la riforma della Champions, con 4 club italiani e un market pool meno ampio, impedirà di eguagliare le somme incamerate nelle ultime edizioni (come gli oltre 100 milioni della Champions 2017). Dall’altra parte, il decreto firmato dal ministro dello Sport Luca Lotti, che ha rivisto i criteri di ripartizione degli introiti tv della Serie A, inciderà sul budget: la Juventus nel triennio 2018/21 dovrebbe incassare intorno ai 120 milioni annui rispetto ai 104 della stagione 2017/18, ma senza la modifica della Melandri ne avrebbe percepiti una ventina in più.

Sul versante commerciale poi la Juve ha lavorato bene in questi anni, ma il report di Banca Imi sottolinea una certa difficoltà nel tenere il passo delle big d’Europa, come dimostrano i ricavi da sponsorizzazione tecnica: la Juventus ha un accordo con Adidas da 23 milioni a stagione, ma il Manchester United da Adidas ne ottiene 94 milioni. Il main sponsor Jeep del resto alla Juve frutta 21 milioni, ma è poco se paragonato ai 70 milioni a stagione garantiti da Fly Emirates al Real Madrid o ai 63 milioni incassati dal Manchester United grazie a Chevrolet.

Per i conti bianconeri un aspetto critico è rappresentato soprattutto dal costo della rosa. Al 30 giugno 2017 le spese per il personale ammontavano a 262 milioni e gli ammortamenti a 83 milioni. A cui si sommano altri costi operativi per quasi 100 milioni. Fanno oltre 440 milioni di spese fisse contro i 411 milioni di ricavi strutturali (senza plusvalenze).

Uno squilibrio destinato ad accentuarsi senza la correzione delle plusvalenze. È questo, in defintiva, il senso dell’alert lanciato da Banca Imi. Un allarme che Marotta e Paratici hanno già recepito nella sessione invernale 2018 della campagna trasferimenti incassando plusvalenze per 18,2 milioni grazie alle cessioni, con la formula della recompra, di alcuni giovani prospetti come Lirola al Sassuolo e Mattiello alla Spal. Proprio la lunga lista di giovani controllati rappresenta la polizza assicurativa del club in caso di bisogno. Prima di mettere sul mercato Dybala, la Juve ha possibilità di fare cassa con questi asset. Certo è che davanti a un assegno da 130/150 milioni per la Joya, neppure in casa Juve probabilmente si potrebbe dire di no.

 

goal.com

 

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dobbiamo sicuramente fare meglio nel commerciale, assurdo essere dietro l'inter. Nel resto siamo avanti anni luce, eppure le milanesi continuano a spendere senza preoccuparsi dei debiti, come se questi potessero essere infiniti. Prima o poi dovrà succedere qualcosa.

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15 minuti fa, Nerull ha scritto:

 

Cose già conosciute, che rimarcano come il settore del merchandising e delle sponsorizzazioni siano quelli con maggior tasso di crescita.

Non resta che aspettare i rinnovi dei contratti e nel frattempo comprare una maglia all'anno a testa

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55 minuti fa, Acrobat ha scritto:

Impossibile.
Ti sei mai chiesto perchè Fiorentina, Napoli e Parma furono fatte fallire, mentre Lazio e Roma no?
E le sporcherie di Cragnotti nn furono certo inferiori a quelle di Tanzi, eh.

Cragnotti e sopratutto Tanzi fecero delle robe e non solo nel calcio, ma perche' nessuno ha mai richiesto indietro quei titoli?Tanzi truffo' migliaia di persone comuni e quei soldi sporchi servirono per farsi belli.....

 

Roma e Lazio se si chiamavano Poggibonsi e vigor Lamezia erano fallite 20 anni fa......agganci politici in alto loco e le solite banche mafiose le hanno salvate.

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1 ora fa, Ultrajuves ha scritto:

Infatti  sto dicendo proprio questo. 

Eppure sento dire da alcuni utenti sempre le medesime cose. 

Secondo me questo è il momento in cui la Juventus deve diventare grande sul serio. E serve un aiuto della proprietà. 

Magari.....poi a giugno via il solito big e maroyta che si fa i selfie col bilancio immacolato...

Ma se Elkann ha le braccine Corte.....siamo a punto e a capo

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7 ore fa, enrico955 ha scritto:

Continua a punzecchiare, se ti rode qualcosa, ci sono  diverse soluzioni per farsi passare il prurito:patpat:

Comunque io sono tranquillo, cerca di esserlo anche tu, e se poi ti riesce difficile interpretare

ciò che uno scrive, te lo spiego in modo più terra terra.

La mia non era una critica alla famiglia Agnelli, tutt'altro, la mia stima nei loro confronti è incondizionata e 

riconosco benissimo la loro importanza nella gestione della Juventus, e finchè è nelle loro mani, io ho fiducia in  loro,

se ciò non ti è chiaro, vatti a rileggere tutti i miei post, non troverai mai una critica nei loro confronti.

Andiamo al nocciolo della discussione, se riesci a fare un pò di mente locale, ricorderai bene quante volte, fiat e i marchi collegati ad Exor

sono apparse come main sponsor sulle maglie della Juve, e non sempre adeguatamente retribuite,

in poche parole, Juventus fa parte del loro assets, e come tale lo sfruttano.

In quanto al prossimo rinnovo, spero che tu abbia ragione, ciò che serve alla Juve ben venga, sempre e, da chiunque, io non ci sputo sopra.

Da una parte dici che è una cosa loro, dall’altra che la sfruttano. Sono due cose incompatibili. Comunque sono ragionamenti molto banali, chiacchiere da bar.

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