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* Aragorn *

Oggi esce il mio libro: vi dovevo un grazie

Post in rilievo

Oggi è una bella giornata per me.

 

Vedo infatti finalmente realizzato un progetto a cui ho lavorato duramente per oltre due anni, tra speranze, delusioni e incertezze.

 

La casa editrice "Robin Edizioni" pubblica oggi il mio libro "In due senza casco - noi che negli anni 90" e se pubblico qui la notizia, oltre che per condividerla con amici virtuali di ormai vecchissima data, è anche perchè il tutto è iniziato proprio qui, quasi per gioco, con un post intitolato (vado a memoria, potrei sbagliare) "Tanta nostalgia degli anni 90". Da anni gestisco una pagina facebook dedicata agli anni 90, ma quello che fino ad allora era stato un semplice gioco, un modo per ricordare oggetti, personaggi, giocattoli e video dell'epoca, cominciò a prendere forma in un vero e proprio libro quando proposi agli utenti di VS di condividere i loro ricordi di quel decennio su queste pagine. Molti amici cominciarono a caricare foto e video di ogni genere e ancora meglio, alcuni di loro si misero addirittura a ricordare le loro esperienze adolescenziali, le prime sbornie, le notti in discoteca, le vacanze... fu allora che mi dissi: "Perchè non fare un libro raccontando le MIE/NOSTRE esperienze?". Eh sì, perchè tutte le storie raccontate erano così simili alle mie che trasformarle in un vero e proprio libro mi sembrò lì per lì un buon modo per preservare la memoria di quegli anni ormai così lontani nel tempo, ma sempre vicini nel cuore.

 

Non so se sono riuscito nell'intento, so però di essermi impegnato al massimo nel provarci. Perciò grazie, grazie a tutti coloro che presero parte a quel topic, veri e propri pionieri di quanto ora mi ritrovo tra le mani. Vi lascio la foto della copertina del libro e la prima parte della prefazione, che nell'edizione andata in stampa è stata ridotta per motivi di spazio e schiaffata in quarta di copertina. All'amico Fra, che oltre a partecipare al topic mi aiutò a risolvere alcuni dubbi che avevo in un paio di passaggi, dedico un bel fuck per gli eventuali errori che troverà in quanto di seguito riportato: questa parte non è stata soggetta ad editing proprio perchè tagliata e ridotta, quindi è rimasta così com'era. .uff

 

Un abbraccio,

 

Cristiano.

 

 

roscini-cover.jpg

 

 

 

In un vecchio albo dell'intrepido indagatore dell'Incubo, Dylan Dog, una volta lessi una citazione che suonava più o meno così: "I ricordi sono la cosa più bella che abbiamo, eppure ci rendono tristi". È una frase che mi ha affascinato sin dal primo momento che l’ho letta, anche perché a distanza di anni non sono ancora riuscito a stabilire se sia vera oppure no. Da un lato, se proviamo a chiudere gli occhi cercando di evocare un momento particolarmente felice della nostra vita, è naturale che sopraggiunga un velo di tristezza all’idea che non saremo più in grado di poterlo rivivere. Non a quelle condizioni, non con lo stesso trasporto emotivo. Penso a un ricordo d’infanzia, magari legato a una persona che non c’è più, un istante supremo di gioia che per qualche ragione è rimasto fissato nella memoria, come il file di un computer che ogni tanto riapriamo, per rileggere cosa scrivevamo. Guardando la cosa da questo punto di vista è innegabile che il processo legato al ricordo abbia in effetti un riscontro spiacevole, perché subentra l’implacabile meccanismo della nostalgia, quello strano miscuglio di sensazioni agrodolci  che contrae la pancia e riempie il cuore di una malinconica tristezza. Ma se tuffarci nella memoria di ciò che è stato è un passatempo così sconfortante, per quale motivo ci sorprendiamo spesso a rievocare immagini ed emozioni che ci sono ancora tanto care, nonostante siano sepolte sotto la pesante coltre del tempo? Perché conserviamo album fotografici che immortalano esistenze scomparse, ci emozioniamo ancora ascoltando canzoni che conosciamo a memoria o ritorniamo in luoghi che abbiamo amato in passato, sebbene oggi non ci rappresentino più nulla? A cosa serve la nostalgia, se non a ricordarci che il tempo scorre in un'unica direzione e noi non possiamo fare niente per cambiarla? Dev’esserci per forza una risposta a tutte queste domande, altrimenti il nostro comportamento apparirebbe davvero troppo irrazionale. Sì, c’è senz’altro un perché a giustificare l’esistenza di polverosi armadi nascosti nei recessi della nostra mente, cassetti che una volta aperti riescono a sprigionare una tale quantità di colori e sentimenti in grado di travolgere il nostro equilibrio emotivo.

 

 

 

Anzitutto, la memoria è esperienza. Quando ci troviamo di fronte a una situazione nota, sappiamo come agire sulla base del comportamento tenuto in passato in un contesto analogo: se girando l’angolo di una via ci siamo ritrovati dentro a un tombino, è estremamente probabile in un’altra occasione sceglieremo un percorso diverso (o magari la prenderemo più larga); se impennare con lo scooter ci ha portato a schiantarci contro l’asfalto, forse la volta successiva eviteremo di fare acrobazie, non fosse altro perché i motorini costano. In casi del genere il ricordo ha un effetto benefico, perché ci impedisce di ripetere errori già fatti in passato.

Ma non è solo questo. Evocare immagini che appartengono a un tempo che non esiste più è secondo me anche un modo per sentirle ancora vicine, per ridare vigore a emozioni mai sopite di istanti che hanno caratterizzato la nostra esistenza: il primo bacio, l’affettuosa carezza di una persona scomparsa, le risate condivise con gli amici in quella particolare serata che sebbene sia ormai lontana nel tempo, la ricordiamo nei minimi dettagli assieme alla gioia che ci aveva procurato. Inoltre, a ben vedere, i ricordi hanno anche un effetto lenitivo nei momenti di sconforto: servono ad esempio ad alleviare il dolore per la morte di una persona. Di fronte alla tomba di un nostro caro infatti, quali sono le immagini che il cervello ci suggerisce per prime? Quelle dell’istante in cui ci ha lasciato o le tante che ci rammentano il perché lo abbiamo amato? É un meccanismo di autodifesa, un argine alla sofferenza che il nostro organismo mette in atto in maniera del tutto naturale. E penso infine anche alla soddisfazione che certi ricordi riescono a farci provare: sapere ad esempio di aver raggiunto un determinato traguardo a dispetto di chi magari ci sottovalutava, è un elemento che anche a distanza di tempo riesce ancora a riempirci d’orgoglio. Non è così anche per voi?

 

 

 

 

 

 

Questo libro narra la storia di un gruppo di adolescenti ed è ambientato nella seconda metà degli anni ’90. Non ha la pretesa di voler rappresentare un’intera generazione,  al massimo una parte di essa.  Molti quarantenni di oggi troveranno qualche analogia con le loro esperienze giovanili, altri magari potranno non ricavarne nessuna: pazienza. Non si può scrivere o parlare a nome di tutti. Dal canto mio, ho cercato di addentrarmi all’interno di un’età che è forse la più difficile da analizzare, perché ricca di mille sfaccettature. L’adolescenza è infatti il periodo della vita in cui finisce l’infanzia e si comincia ad avvertire il diritto a ritagliarsi una propria indipendenza; è il momento nel quale gli amici soppiantano i genitori nel ruolo di confidenti, quello in cui sbocciano aspirazioni come fiori di primavera e le prime esperienze sono condivise all’interno di un ristretto gruppo di coetanei. È l’età dei segreti, dei vorrei ma non posso, degli sbagli che non sono sbagli perché non si ha l’esperienza per capirlo; l’età delle scoperte, delle passioni, delle illusioni. L’età della magia, quella in cui tutto sembra possibile. Quella che forma il carattere, che ci trasporta nell’era della maturità, quando gran parte degli amici d’infanzia si saranno dispersi come granelli di polvere al vento, lasciandoci in eredità il bagaglio di conoscenze necessario a diventare adulti.

 

 

 

Nelle storie che seguono ho volutamente inserito contesti che risulteranno passibili di giudizi morali molto severi: ci sta. Tuttavia, volendo rappresentare con efficacia la mia generazione, ho scelto di evitare versioni politicamente corrette che avrebbero snaturato l’obbiettivo che mi ero posto. Uno dei più grandi scrittori contemporanei, Stephen King, è solito dare un consiglio a chi si cimenta nella sua stessa arte: “Scrivi quel che ti pare, ma scrivi onestamente. Non barare, perché il lettore se ne accorgerebbe”. È ciò che ho cercato di fare. Ecco perché nelle pagine di questo libro non leggerete di ragazzi che bevono Coca-Cola mentre decantano poesie: non sarei stato sincero. Non ho conosciuto nessuno che facesse cose del genere.  La maggior parte delle persone che ho incontrato io a diciott’anni beveva birra e discuteva di argomenti di poca importanza. Molti fumavano sigarette, qualcuno spinelli. Altri facevano addirittura peggio. È perciò di questa realtà che posso parlarvi con sincerità, perché non ne conosco altre.

 

 

 

Insomma, se ritenete deprecabile parlare di simili argomenti, potete chiudere qua il libro e cercarne altri. Non ve ne farò una colpa: come ho già detto, non ho la presunzione di riuscire a raccontare il vissuto di chiunque. Se invece avete conosciuto contesti analoghi a quelli precedentemente descritti, allora vi invito a proseguire. Perché in tal caso, vi potrà capitare di imbattervi in qualche passaggio che vi è a suo modo familiare, come il viso di un vecchio compagno di scuola incontrato per caso a distanza di molti anni. Perché in realtà, non c’è niente di così straordinario nei racconti che seguono. Sono storie comuni, storie di tutti i giorni. Storie di ragazzi normali. Storie degli anni ’90.

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2 minuti fa, bobminator ha scritto:

Si c'hè i guadrini da buttà via, mette l'opra e pù va via!!

Il prossimo lo scrivo in perugino e ti assumo come consulente, mi pare che ormai lo parli meglio di molti miei concittadini. sefz

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io c'ero!!! Ahahahah

Ricordo perfettamente quel magnifico topic che avevi creasti e della tua idea del libro, partecipai attivamente .ghgh

Che dire sono davvero felice che il tuo progetto abbia visto la luce, per curiosità dove lo si potrà comprare? 

ancora BRAVO Cristiano!!

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20 minuti fa, Crêuza de mä ha scritto:

io c'ero!!! Ahahahah

Ricordo perfettamente quel magnifico topic che avevi creasti e della tua idea del libro, partecipai attivamente .ghgh

Che dire sono davvero felice che il tuo progetto abbia visto la luce, per curiosità dove lo si potrà comprare? 

ancora BRAVO Cristiano!!

È ordinabile in quasi tutte le librerie italiane :) fu un topic stupendo, peccato non averlo salvato sul Pc :(

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I miei migliori complimenti al caro Cristiano, una delle anime della vecchia community di VS (quanti ricordi, anche su questa ci sarebbe da scrivere un libro -.-). Ho bene in mente sia il topic sugli anni '90, in cui per ovvi motivi anagrafici ero uno dei pochi a condividere più ricordi della seconda metà del decennio che della prima, che quello in cui chiedevi un'opinione su alcuni passaggi del manoscritto che ti lasciavano dubbioso. È stato un piacere, così come lo è sapere che sei riuscito nell'impresa di farti pubblicare il libro.

 

Ma se non mi hai citato nei ringraziamenti finali del libro ritiro tutto. .dah

 

P.S. Avrei un paio di curiosità sui meccanismi editoriali, ma magari poi te li chiedo in privato. sefz

 

 

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1 ora fa, Fra The Best ha scritto:

I miei migliori complimenti al caro Cristiano, una delle anime della vecchia community di VS (quanti ricordi, anche su questa ci sarebbe da scrivere un libro -.-). Ho bene in mente sia il topic sugli anni '90, in cui per ovvi motivi anagrafici ero uno dei pochi a condividere più ricordi della seconda metà del decennio che della prima, che quello in cui chiedevi un'opinione su alcuni passaggi del manoscritto che ti lasciavano dubbioso. È stato un piacere, così come lo è sapere che sei riuscito nell'impresa di farti pubblicare il libro.

 

Ma se non mi hai citato nei ringraziamenti finali del libro ritiro tutto. .dah

 

P.S. Avrei un paio di curiosità sui meccanismi editoriali, ma magari poi te li chiedo in privato. sefz

 

 

Chiedi pure, sarò ben felice di rispondere se posso... riguardo ai ringraziamenti la vuoi sapere una cosa? Avevo fatto una lista di persone da ringraziare e c’erano anche gli utenti di vecchiasignora.com, ma non ho ben capito per quale motivo non li hanno inseriti nel libro bah

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I miei complimenti! Ricordo bene quel topic a cui per quanto possibile contribuii anche io. Sono molto felice per questo tuo traguardo! E' una bella soddisfazione!

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Complimenti, Aragorn. Solo una curiosità: hai inserito canzoni, marche, citazioni? Come hai fatto con il copyright? Grazie. 

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1 ora fa, Gobbum ha scritto:

Complimenti, Aragorn. Solo una curiosità: hai inserito canzoni, marche, citazioni? Come hai fatto con il copyright? Grazie. 

In realtà il libro non è una raccolta di nomi, cose e musica, ma la storia di un gruppo di adolescenti negli anni 90. Le canzoni citate a margine di ogni paragrafo, tante, non necessitano di alcun genere di copyright perché sono appunto semplicemente citate, non riprodotte.

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1 ora fa, *35allori* ha scritto:

Questo lo abbiamo ancora disponibile 

Complimenti Cri .smack 

Grazie Mari :) questo è più recente ma non lo ricordavo, quasi due anni fa... l’altro allora era del 2014 più o meno

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12 ore fa, * Aragorn * ha scritto:

Chiedi pure, sarò ben felice di rispondere se posso... riguardo ai ringraziamenti la vuoi sapere una cosa? Avevo fatto una lista di persone da ringraziare e c’erano anche gli utenti di vecchiasignora.com, ma non ho ben capito per quale motivo non li hanno inseriti nel libro bah

Semplicemente volevo capire come si è svolto l'editing e che tipo di accordi avete raggiunto per quanto riguarda il lato economico. Ho lavorato per una casa editrice siciliana e volevo sapere se e quanto possa convenirmi sottoporre loro un mio manoscritto.

 

Come ti dicevo, puoi anche rispondermi in privato. sefz

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35 minuti fa, Fra The Best ha scritto:

Semplicemente volevo capire come si è svolto l'editing e che tipo di accordi avete raggiunto per quanto riguarda il lato economico. Ho lavorato per una casa editrice siciliana e volevo sapere se e quanto possa convenirmi sottoporre loro un mio manoscritto.

 

Come ti dicevo, puoi anche rispondermi in privato. sefz

Per quanto riguarda l’editing, lo ha fatto la CE: dopodichè hanno rimandato il manoscritto a me con le loro correzioni chiedendomi di controllarle e aggiungere o eliminare eventuali passaggi che non mi piacevano. Diciamo che ho gradito la collaborazione e la persona che mi ha seguito era molto competente e affabile.

 

Per la seconda domanda, la Robin è una CE a doppio binario: alcuni manoscritti li pubblicano senza chiedere niente, in altri casi richiedono un contributo che si materializza in copie acquistate dallo scrittore. Io avevo inviato il libro a dieci case editrici, sei delle quali mi hanno fatto pervenire una proposta: ho scelto quella della Robin che prevedeva trenta copie acquistate da me, anche difronte ad altre proposte gratuite. Per due motivi: primo perché la robin arriva in tutte le librerie, secondo perché trenta copie per me le avrei comunque acquistate (infatti ne ho richieste sessanta). .ok

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3 minuti fa, * Aragorn * ha scritto:

Per quanto riguarda l’editing, lo ha fatto la CE: dopodichè hanno rimandato il manoscritto a me con le loro correzioni chiedendomi di controllarle e aggiungere o eliminare eventuali passaggi che non mi piacevano. Diciamo che ho gradito la collaborazione e la persona che mi ha seguito era molto competente e affabile.

Quindi avete fatto tutto "a distanza"? O vi siete anche incontrati e avete discusso di persona con l'editor?

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25 minuti fa, Fra The Best ha scritto:

Quindi avete fatto tutto "a distanza"? O vi siete anche incontrati e avete discusso di persona con l'editor?

No no, tutto a distanza tramite mail. E mi ci è voluta tanta pazienza, perché come chiaramente capirai fremevo dalla voglia di vederlo pubblicato: ho firmato il contratto ad aprile 2017 e non ho più avuto loro notizie fino a marzo di quest’anno. Nel contratto c’era scritto “pubblicazione entro un anno”, è arrivata proprio sul gong sefz

2 minuti fa, Roland Deschain ha scritto:

Dev'essere una soddisfazione non da poco.

Grande .allah

Ho l'impressione di aver messo qualcosina anch'io in quel thread, nel mio piccolo :d

C’eri c’eri, me lo ricordo .ghgh non ricordo i nomi di tutti coloro che hanno partecipato alla discussione ma tu c’eri sicuramente .ok 

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davvero complimenti, riuscire a farsi pubblicare un libro è una grandissima soddisfazione.
Ma soprattutto ciò che è ancora più esaltante è l'essere riusciti a fare tutti i passi di un percorso che parte da un'idea alla sua realizzazione completa. Ogni giorno vengono a tutti decine di idee "si potrebbe fare questo", "ma possibile che nessuno ha mai pensato a questo", poi il più delle volte muore lì. Tu ci hai creduto e hai insistito, bravo.

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6 ore fa, Fimow ha scritto:

davvero complimenti, riuscire a farsi pubblicare un libro è una grandissima soddisfazione.
Ma soprattutto ciò che è ancora più esaltante è l'essere riusciti a fare tutti i passi di un percorso che parte da un'idea alla sua realizzazione completa. Ogni giorno vengono a tutti decine di idee "si potrebbe fare questo", "ma possibile che nessuno ha mai pensato a questo", poi il più delle volte muore lì. Tu ci hai creduto e hai insistito, bravo.

Ci avevo provato altre volte a scrivere un libro, ma non ero mai arrivato a finirlo. Evidentemente non avevo trovato il tema giusto .ghgh pensa che ero talmente entusiasta nello scrivere quel libro che appena l’ho terminato ne ho scritto un altro, ambientato stavolta nella mia infanzia, che ora riposa nel cassetto della mia scrivania in attesa degli eventi.

 

Grazie per il complimento, Fimow! :)

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