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Rhyme

Occhio allo schermo!

Post in rilievo

7 ore fa, Alessandro29 ha scritto:

Eh, hai pienamente ragione. Ricordiamoci sempre che gli Oscar sono i loro premi, celebrano prima di tutto il cinema americano, loro stessi quindi. La cosa non deve sorprendere.

Indubbiamente.

Non è facile da rendersene conto perché spesso americano e globale tendono ad assere sinonimi in molte cose nella cultura occidentale e vale pure per il cinema.

Pure io davo molta più importanza agli Oscar alcuni anni fa...poi se uno va a vedersi la storia del cinema e ad aumentare le proprie visioni si rende conto di quanto poco importino e di quanto siano limitati.

Appunto sono un loro premio...e di una certa cinematografia, nemmeno tutta.

Però, come dicevo prima, secondo me più passano gli anni e più si sente la necessità di un cambiamento in quest'ottica.

Se negli anni e decenni passati c'era gran quantità e qualità di pellicole americane di grande livello, adesso non è più così.

Servirebbe veramente una maggior apertura, per tanti motivi.

 

7 ore fa, Alessandro29 ha scritto:

Bello poter vedere il film in sala col regista e poterne dibattere, dà molto alla visione, arricchisce l'esperienza. Se poi è uno del livello di Cuaron...

Da me non lo danno Roma, anche se ho letto potrebbero prolungare la presenza nelle sale di qualche giorno, ma non so se amplierebbero anche il numero di sale. Poi, figuriamoci, molti gestori di sale stanno già con la bava alla bocca per Boldi e De Sica, non si sbatteranno di certo, purtroppo.

Chissà se almeno ci sarà la classica uscita in home video

Da quel poco visto è sembrata veramente una persona squisita...disponibile e ha dato sempre risposte anche interessanti.

Non ha voluto dare molte spiegazioni sul senso del film perché giustamente dice che ognuno deve ritrovarci un senso proprio e svilupparci un proprio pensiero, se un regista spiega il film limita il punto di vista e lo spazio di pensiero dello spettatore.

Ma ha parlato, come dicevo, della nascita produttiva del film, della scelta del bianco e nero, del senso del ricordo che il film ha per lui, dell'esperienza con Netflix che per lui è stata positiva per via della distribuzione in sala e di altro.

Sì, comunque la permanenza nei cinema è stata prolungata fino al 12 dicembre...credo negli stessi cinema, non so se se ne sono aggiunti altri.

 

In home video spero proprio che venga rilasciato...ma è uno dei miei dubbi legati alla distribuzione di Netflix.

Ad esempio Okja, di Bong Joon-ho, non è uscito in home video e Annihilation è uscito solo negli Stati Uniti.

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Il 7/12/2018 Alle 10:40, Juve stile di vita ha scritto:

Se fatti bene io amo soprattutto quelli sugli artisti, ma anche sugli sportivi. Alla "Toro scatenato", pero', non alla "Pelè" :d

"Tonya" tu l'hai visto? Quello è un bel biopic sportivo con personalità, su un personaggio peraltro poco conosciuto dal grande pubblico. 

la storia della Harding io l'ho visssuta in prima persona e ne rimasi scioccato, della mia eta' solo chi a memoria corta non ricorda cosiì' come in pochi ricordano l'aggressione alla Monica Seles direttamnte in campo durante un match

 

ma suppongo sia normale, sono fatti brutti del mondo dello sport, e solitamente lo tacciano perche' fa' brutta pubblicita'...l'agressione della Seles per me fu' ancora piu' scioccante perche' esterna dal pubblico

 

Il 7/12/2018 Alle 10:40, Juve stile di vita ha scritto:

Se fatti bene io amo soprattutto quelli sugli artisti, ma anche sugli sportivi. Alla "Toro scatenato", pero', non alla "Pelè" :d

"Tonya" tu l'hai visto? Quello è un bel biopic sportivo con personalità, su un personaggio peraltro poco conosciuto dal grande pubblico. 

rimandendo in topic....allora consiglio Bleed - Piu forte del destino....bellissima storia sportiva pugilistica con colonna sonora eccezionale

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17 ore fa, Alessandro29 ha scritto:

Eh, hai pienamente ragione. Ricordiamoci sempre che gli Oscar sono i loro premi, celebrano prima di tutto il cinema americano, loro stessi quindi. La cosa non deve sorprendere.

personalmente mai guardato un film perche' ha vinto l'oscar..piu' che altro allora guardo chi vince la Palma dìOro perche' cinema piu' alternativo con sceneggiatori geniali premiati in molti casi

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Ho visto anche io Bohemian Rhapsody.

Ovviamente mi sono emozionato, ovviamente mi sono commosso, ovviamente mi sono venuti i brividi.

Ma stiamo parlando dei Queen...le loro canzoni, a maggior ragione in un sistema audio come quello di un buon cinema, emozionano a prescindere, anche con lo schermo vuoto.

Per me poi Bohemian Rhapsody è probabilmente la più bella canzone esistente, figuriamoci.

Se commento il film però devo scindere questo aspetto e valutare il film nella sua struttura.

E l'ho trovato un film mediocre.

Ha grossi problemi di scrittura, è un film che scorre male e in modo eccessivamente frenetico e scollegato...mi ha dato l'impressione di un mega trailer.

Non approfondito nei momenti in cui invece dovrebbe esserlo, personaggi che rimangono sagome e non sono scritti e descritti bene, risvolti psicologici dei personaggi e del protagonista in particolare affrontati in modo superficiale.

Insomma, film parecchio debole...ma era anche pronosticabile perché è un film che ha avuto una produzione difficile sin da subito.

Ma è ovvio che sia emozionante e che vengano i brividi...mi veniva la pelle d'oca ad ogni prima nota di ogni canzone accennata e quando puntualmente si interrompevano dopo pochi secondi era una tortura.

Chiaramente molto belli i 20 minuti finali, dove hanno lasciato l'esplosione totale delle loro canzoni.

Avrei apprezzato di più se avessero messo le vere immagini del concerto...avrei strutturato il film come un grande crescendo fino all'esplosione reale degli ultimi 20 minuti. O almeno per una parte.

Ma va bene anche così...è emersa maggiormente la bravura di Malek che è stato comunque bravo.

 

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Il 8/12/2018 Alle 11:58, POLARMAN ha scritto:

la storia della Harding io l'ho visssuta in prima persona e ne rimasi scioccato, della mia eta' solo chi a memoria corta non ricorda cosiì' come in pochi ricordano l'aggressione alla Monica Seles direttamnte in campo durante un match

 

ma suppongo sia normale, sono fatti brutti del mondo dello sport, e solitamente lo tacciano perche' fa' brutta pubblicita'...l'agressione della Seles per me fu' ancora piu' scioccante perche' esterna dal pubblico

 

rimandendo in topic....allora consiglio Bleed - Piu forte del destino....bellissima storia sportiva pugilistica con colonna sonora eccezionale

Io non ne sapevo nulla perché è un fatto successo prima che io nascessi e in Italia credo se ne sia parlato solo allora. 

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4 ore fa, Juve stile di vita ha scritto:

Io non ne sapevo nulla perché è un fatto successo prima che io nascessi e in Italia credo se ne sia parlato solo allora. 

esatto, come ti dicevo

 

ma allora, vatti a rivedere le immagini (se non le hanno fatte sparire) della coltellata che la Seles si prende in campo mentre gioca...impressionante

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A Quiet Place

Stra consigliato da un amico, mi sono buttato e l'ho guardato

Allora dell'horror non ha nulla (io la chiamo suspence, attesa al limite), la storia interessante (pagherei oro per avere un mondo simile, non cosi' estremo ma simile ahah ), lo svolgersi carino

Diciamo un filmetto dalle poche pretese che si lascia guardare perché particolare la storia

Se amate il silenzio, consigliatissimo ahah 

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Il 8/12/2018 Alle 11:58, POLARMAN ha scritto:

la storia della Harding io l'ho visssuta in prima persona e ne rimasi scioccato, della mia eta' solo chi a memoria corta non ricorda cosiì' come in pochi ricordano l'aggressione alla Monica Seles direttamnte in campo durante un match

 

ma suppongo sia normale, sono fatti brutti del mondo dello sport, e solitamente lo tacciano perche' fa' brutta pubblicita'...l'agressione della Seles per me fu' ancora piu' scioccante perche' esterna dal pubblico

 

rimandendo in topic....allora consiglio Bleed - Piu forte del destino....bellissima storia sportiva pugilistica con colonna sonora eccezionale

La partita ad amburgo della seles credo passasse in diretta e non l'ho vista subito, ma poco dopo il fattaccio......incredibile come possa essere successo.e chi si scorda la faccia di monica......incredula e sofferente, una pagina nera dello sport.idem la storia della harding e la rivale nancy kerrigan.

Lei nego' sempre di sapere che l'ex marito assoldo' un tale per aggredire la kerrigan,ma li' la carriera, che era gia' in calo termino' poco dopo, alle olimpiadi di lillehamer fra pianti e salti sbagliati, fu dramma.

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9 ore fa, POLARMAN ha scritto:

esatto, come ti dicevo

 

ma allora, vatti a rivedere le immagini (se non le hanno fatte sparire) della coltellata che la Seles si prende in campo mentre gioca...impressionante

Inquietante.Mi ricordo il viso di monica...l'espressione.....

 

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Performance (sadismo), di Donald Cammell e Nicolas Roeg, 1968 (realizzazione), 1970 (distribuzione).

 

Il nostro uomo, implicato nel realizzare affari loschi e truci al soldo di uomini altrettanto loschi, si muove nella spenta Inghilterra di fine anni '60 in cui vibra soltanto l'emozione dettata dal sesso o dalla droga. Per sfuggire a una situazione al quanto complicata trova rifugio in casa mezza diroccata che si rivelerà abitata da personaggi sui generis, anche se in linea con la psichedelia dell'epoca.

 

Questo thriller, dove il da poco scomparso Roeg si occupa più dell'immagine e Cammel della scrittura, ha una certa fama di cult movie per via di contare sulla produzione e interpretazione di uno stralunato Mick Jagger e di una messa in scena al quanto ardita. Fin dalle prime sequenze, in un montaggio che assembla scene differenti ma intrinsecamente legate si svela nella propria follia visiva, quasi come fosse una jam session cinematografica volta a riportare su celluloide lo straniamento mentale dovuto all'assunzione di stupefacenti.

 

Il risultato, forse perché avevo sentito un gran parlare del film, non m'ha convinto del tutto. Certo è apprezzabile il non voler rifugiarsi nella regia più banale e nella storiella dalla facile lettura, il finale ne è il miglior esempio, ma per il resto non v'è nulla di clamoroso o memorabile.

 

Tre volti, di Jafar Panahi,  2018.

 

Il MacGuffin ci è subito offerto dal video registrato da una ragazzina che, chiedendo aiuto alla famosissima attrice iraniana Jafari - che, come tutti nel film, interpreta se stessa -, mostra il suo suicidio. Dubbiosa sulla veridicità del video, assieme all'amico regista Panahi, l'attrice decide di andare al villaggio della ragazza per capirci qualcosa.

 

Il film potrebbe entrare nel canone dei road movie, ma sarebbe riduttivo in quanto l'opera ha sì un suo fulcro nel pick up del regista, questo infatti è l'ambientazione di buona parte del film e funge come da dolly grip o cavalletto per la cinepresa, ma è molto di più per via della sua intrinseca protesta contro l'oscurantismo del governo iraniano postrivoluzionario. Questo perché il film non potrebbe di per sé esistere in quanto a Jafar Panahi è stato vietato di svolgere il suo mestiere, oltre a non poter lasciare l'Iran, e per di più propone frammenti del mondo prerivoluzionario totalmente mal visti dal potere odierno.

 

In questo racconto dell'Iran rurale, in bilico tra la sua ancestrale ospitalità e i tentativi, spesso riusciti, di sottomettere la donna, il film non brilla per volontà di accattivarsi il pubblico ma nel suo alternarsi di non fiction e momenti costruiti prosegue senza inciampi. Paradossalmente, dopo quanto detto sull'importanza dell'automobile, le scene più gustose si svolgono lontano da questa. La sequenza finale, ma non solo, dà misura del valore del film. Premiato per la sceneggiatura a Cannes, è un film su cui farci più che un pensiero.

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18 ore fa, POLARMAN ha scritto:

esatto, come ti dicevo

 

ma allora, vatti a rivedere le immagini (se non le hanno fatte sparire) della coltellata che la Seles si prende in campo mentre gioca...impressionante

da grande appassionato di tennis, lo ricordo benissimo; tra l'altro ne condizionò pesantemente una carriera che - pur ad altissimo livello - avrebbe potuto consacrarla come tennista più forte di tutti i tempi. Prima di quell'aggressione era lanciatissima e le suonava regolarmente a Steffi Graf. 

 

Mi dite se posso trovare Roma in streaming? Uno streaming lecito, ovviamente. Ho abbonamento a Sky, Netflix, compro qualche volta su Chili ecc. 

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Il 9/12/2018 Alle 22:42, Rhyme ha scritto:

Ho visto anche io Bohemian Rhapsody.

Ovviamente mi sono emozionato .... 

E l'ho trovato un film mediocre.

E' quasi scontato per film di questo genere. E' come voler mettere il mare in un secchiello, per citare sant'Agostino. 

Meglio un docufilm ben fatto che un film senza spessore e profondità. 

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22 minuti fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

E' quasi scontato per film di questo genere. E' come voler mettere il mare in un secchiello, per citare sant'Agostino. 

Meglio un docufilm ben fatto che un film senza spessore e profondità. 

Ma secondo me no.

Semplicemente perché, come dicevo nella risposta a Juve stile di vita nella pagina precedente, non esistono generi, tipi di film, argomenti, soggetti o storie che non possano tramutarsi in film di grande qualità.

Il fatto che Bohemian Rhapsody parli dei Queen è una cosa a parte, non influisce sul prodotto cinematografico in sè o sui suoi difetti.

Ad esempio ci sono film come "Love and Mercy" o come il semi-sconosciuto "Control" che sono strutturati in maniera praticamente identica...eppure sono ottimi film.

I problemi di Bohemian Rhapsody, a mio avviso, sono problemi in primis di sceneggiatura, nel collegare le varie scene, nel descrivere i personaggi, nel presentare la loro personalità....e sono problemi comuni a tutti i generi.

27 minuti fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

da grande appassionato di tennis, lo ricordo benissimo; tra l'altro ne condizionò pesantemente una carriera che - pur ad altissimo livello - avrebbe potuto consacrarla come tennista più forte di tutti i tempi. Prima di quell'aggressione era lanciatissima e le suonava regolarmente a Steffi Graf. 

 

Mi dite se posso trovare Roma in streaming? Uno streaming lecito, ovviamente. Ho abbonamento a Sky, Netflix, compro qualche volta su Chili ecc. 

Roma uscirà su Netflix mi sembra il 14 dicembre, tra pochi giorni.

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1 ora fa, Rhyme ha scritto:

Ma secondo me no.

Semplicemente perché, come dicevo nella risposta a Juve stile di vita nella pagina precedente, non esistono generi, tipi di film, argomenti, soggetti o storie che non possano tramutarsi in film di grande qualità.

Il fatto che Bohemian Rhapsody parli dei Queen è una cosa a parte, non influisce sul prodotto cinematografico in sè o sui suoi difetti.

Ad esempio ci sono film come "Love and Mercy" o come il semi-sconosciuto "Control" che sono strutturati in maniera praticamente identica...eppure sono ottimi film.

I problemi di Bohemian Rhapsody, a mio avviso, sono problemi in primis di sceneggiatura, nel collegare le varie scene, nel descrivere i personaggi, nel presentare la loro personalità....e sono problemi comuni a tutti i generi.

Premetto che non ho visto Bohemian Rhapsody (e a questo punto non so nemmeno se lo vedrò, visto che ascolto i Queen dal 1980 per eredità materna). 

 

Non vorrei essere frainteso: il cinema racconta la vita; la vita non è a compartimenti, e non esiste aspetto della vita che non possa essere raccontato o trasposto; sicuramente la qualità della produzione di un film fa la differenza; converrai con me che ci sono sceneggiature più o meno difficili da realizzare; un film su Freddie Mercury per me, è MOLTO difficile da sceneggiare, e per questo serve una sceneggiatura capolavoro per ricavarne un buon film; siccome le sceneggiature capolavoro sono poche, statisticamente questo genere di produzioni cinematografiche non sono gran che, pur esistendo lodevolissime eccezioni; Amadeus, ad esempio, per me è un film eccezionale; ma ne ricordo molti di più di mediocri, che di entusiasmanti. Molti si avventurano in opere che sono superiori alle loro forze, o qualità. Allora finisce che chi è a corto di idee basa tutto sul toccare le corde emotive dello spettatore, in specie sulla voce di Freddie, il più grande animale da palcoscenico della storia del rock, o sul sound astronomico della chitarra di Brian May, l'astrofisico phd. Ma la complessità psicologica dei personaggi? 

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52 minuti fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

Premetto che non ho visto Bohemian Rhapsody (e a questo punto non so nemmeno se lo vedrò, visto che ascolto i Queen dal 1980 per eredità materna). 

 

Non vorrei essere frainteso: il cinema racconta la vita; la vita non è a compartimenti, e non esiste aspetto della vita che non possa essere raccontato o trasposto; sicuramente la qualità della produzione di un film fa la differenza; converrai con me che ci sono sceneggiature più o meno difficili da realizzare; un film su Freddie Mercury per me, è MOLTO difficile da sceneggiare, e per questo serve una sceneggiatura capolavoro per ricavarne un buon film; siccome le sceneggiature capolavoro sono poche, statisticamente questo genere di produzioni cinematografiche non sono gran che, pur esistendo lodevolissime eccezioni; Amadeus, ad esempio, per me è un film eccezionale; ma ne ricordo molti di più di mediocri, che di entusiasmanti. Molti si avventurano in opere che sono superiori alle loro forze, o qualità. Allora finisce che chi è a corto di idee basa tutto sul toccare le corde emotive dello spettatore, in specie sulla voce di Freddie, il più grande animale da palcoscenico della storia del rock, o sul sound astronomico della chitarra di Brian May, l'astrofisico phd. Ma la complessità psicologica dei personaggi? 

Su questo sono d'accordissimo.

Per quanto riguarda un personaggio, dipende da tanti fattori.

Una sceneggiatura può affrontare e descrivere un personaggio in tanti modi diversi e può farlo anche su molti livelli differenti...può entrare molto nel profondo, mediamente o rimanere più a galla.

E ognuno di questi modi può produrre un risultato più buono o meno buono.

Per quanto riguarda il personaggio di Freddie Mercury, onestamente lo ritengo un personaggio cinematograficamente mediamente normale...proprio perché sono stati rappresentati milioni e milioni di personaggi nella storia del cinema e molti anche immaginari, quindi teoricamente più complessi da ideare.

Credo che sia impossibile riprodurre la sua voce, credo che sia impossibile per qualsiasi cantante della storia interpretare quei pezzi come lui, è impossibile che un altro gruppo abbia tale impatto nella musica e nella società mondiale...ma questi sono lati extracinematografici.

Ma non è così difficile fare un buon film che sui Queen o Freddie, anzi...perché è un tipo di comunicazione ed espressione da un punto di vista differente rispetto a quello con la quale si sono espressi loro.

Ci sono tanti temi più complessi da raccontare che si vedono annualmente in molti film e tanti personaggi più complessi da rendere cinematograficamente.

Non serve per forza un capolavoro.

Torno ancora sugli esempi di "Love & Mercy" e "Control" perché sono davvero dei film "sovrapponibili" anche a questo. Love and Mercy vede al centro i Beach Boys con sguardo principale su Brian Wilson, Control vede al centro i Joy Division con sguardo principale su Ian Curtis e Bohemian Rhapsody vede al centro i Queen con sguardo principale su Freddie Mercury. Tutti e 3 i film mostrano l'evoluzione dei 3 gruppi dal loro inizio, raccontano qualcosa di loro, come lavoravano, la produzione dei brani, i concerti live, gli incontri con produttori, amici e pubblico e anche i lati più in ombra che siano problemi di droga, problemi fisici, problemi psicologici, problemi legati ad un ambiente corrosivo e le situazioni anche molto drammatiche che hanno vissuto i 3 membri.

Il copione è molto simile e Love and Mercy e Control non sono film memorabili, non passeranno alla storia...Control è già tanto se l'hanno visto più di 10 mila persone.

Però in 2 casi c'è un lavoro per me ottimo e in 1 caso c'è un lavoro decisamente meno buono.

 

Secondo me diversi film biografici risultano opere minori o non eccellenti perché spesso gli autori si accontentano di raccontare il personaggio...e questo tipo di approccio può portare al massimo ad un buon film.

Ma il cinema è molto di più, il cinema deve raccontare tramite la potenza delle immagini, non tramite due o tre dati biografici rappresentati in serie...anche se bene.

Se voglio conoscere la biografia di un personaggio mi leggo un libro o guardo un documentario, appunto (e questo vale anche per i film storici o di guerra)...il cinema deve andare oltre.

Secondo me è lì il maggior problema...anche se credo che sia comunque un "problema" sovrastimato, perché se poi uno va a pensarci emergono una marea di grandi film di questo tipo e anche tanti ottimi film. Quindi poi la percentuale va a finire che torna in equilibrio.

Comunque se già uno si limita a organizzare il racconto in modo qualitativo, il film risulta buono...è qui, per me, il problema di Bohemian Rhapsody, perché non lo fa.

Altrimenti avrebbe spiccato molto di più, perché a differenza di altri casi, questo film ha dalla sua dei personaggi molto amati e delle canzoni così spettacolari che anche 3 note bastano a far venire i brividi coinvolgendo anche le sensazioni derivate dalla vista...già così infatti molti lo hanno apprezzato e sta facendo incassi record.

Quindi, a dire il vero, è un materiale da film molto più "facile" di altri.

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10 minuti fa, Rhyme ha scritto:

Su questo sono d'accordissimo.

....

Quindi, a dire il vero, è un materiale da film molto più "facile" di altri.

Non ho visto i due film da te citati, in compenso sabato pomeriggio ho avuto modo di vedere un docufilm strepitoso su Jim Morrison (con la voce narrante di Morgan), che ho apprezzato molto di più del film di Oliver Stone, che a mio parere ha colto ben poco della straordinaria personalità del leader dei Doors, nel bene e nel male. 

 

Apprezzo molto il tuo post, anche se non concordo in toto con la chiosa; per me è "facile" solo all'apparenza. Ma può essere benissimo che mi sbagli. 

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26 minuti fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

Non ho visto i due film da te citati, in compenso sabato pomeriggio ho avuto modo di vedere un docufilm strepitoso su Jim Morrison (con la voce narrante di Morgan), che ho apprezzato molto di più del film di Oliver Stone, che a mio parere ha colto ben poco della straordinaria personalità del leader dei Doors, nel bene e nel male. 

 

Apprezzo molto il tuo post, anche se non concordo in toto con la chiosa; per me è "facile" solo all'apparenza. Ma può essere benissimo che mi sbagli. 

"Facile" nel senso che chiaramente è un progetto avvantaggiato.

Mentre ero al cinema e partivano le canzoni pensavo "Potrebbero esserci anche due ore di un vecchio in costume con l'hula hoop, queste canzoni con questo sonoro mi farebbero venire le lacrime e i brividi ugualmente".

Mica tutti i "materiali di base" per film hanno questi vantaggi sefz

Perché chiaramente va a toccarti le emozioni e ti coinvolge maggiormente a prescindere, tendendo a farti focalizzare meno sui lati cinematografici e farti notare meno gli eventuali difetti.

Nei 20 minuti finali sono stato continuamente a lottare contro le lacrime, perdendo regolarmente, e quando esci dal cinema così rischia di cambiare del tutto il giudizio sul film.

 

Io invece non ho visto ne il film di Oliver Stone ne il documentario su Morrison, cercherò di recuperare.

Però comunque per comunicare del tutto la personalità di un personaggio o per conoscerne appieno la vita o il lavoro, un documentario è l'unica strada, secondo me...quello vale sempre.

Vale anche nel caso di un capolavoro, perché il cinema ha altri mezzi e altri obiettivi, principalmente.

Subentra il laro romanzato, subentra il lato visivo. Il cinema prende spunto dalla realtà per rendere più credibile il mondo del fantastico, ma non la riproduce. Quindi anche nel caso di un capolavoro, noi potremmo conoscere il Freddie Mercury, il Jim Morrison, il Mozart fantastici dello schermo inseriti nel mondo fantastico, non quelli reali e la loro vera essenza...come se fossero personaggi immaginari, insomma.

Ecco perché secondo me bisogna sempre scindere quello che vediamo sullo schermo dal corrispettivo reale.

 

 

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6 ore fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

da grande appassionato di tennis, lo ricordo benissimo; tra l'altro ne condizionò pesantemente una carriera che - pur ad altissimo livello - avrebbe potuto consacrarla come tennista più forte di tutti i tempi. Prima di quell'aggressione era lanciatissima e le suonava regolarmente a Steffi Graf. 

 

Mi dite se posso trovare Roma in streaming? Uno streaming lecito, ovviamente. Ho abbonamento a Sky, Netflix, compro qualche volta su Chili ecc. 

pensa te' che io feci l'abbonamento a tele+ (ora sky) proprio per vedermi il tennis che all'epoca era quasi impossibile vedere

ho iniziato con Lendl, Becker, Edberg...per poi arrivare il mio idolo dell'epoca (ero giovane e capivo poco di tecnica) Agassi

oggi gia' sto' male per quando smettera' il Re

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3 ore fa, Rhyme ha scritto:

Su questo sono d'accordissimo.

Per quanto riguarda un personaggio, dipende da tanti fattori.

Una sceneggiatura può affrontare e descrivere un personaggio in tanti modi diversi e può farlo anche su molti livelli differenti...può entrare molto nel profondo, mediamente o rimanere più a galla.

E ognuno di questi modi può produrre un risultato più buono o meno buono.

Per quanto riguarda il personaggio di Freddie Mercury, onestamente lo ritengo un personaggio cinematograficamente mediamente normale...proprio perché sono stati rappresentati milioni e milioni di personaggi nella storia del cinema e molti anche immaginari, quindi teoricamente più complessi da ideare.

Credo che sia impossibile riprodurre la sua voce, credo che sia impossibile per qualsiasi cantante della storia interpretare quei pezzi come lui, è impossibile che un altro gruppo abbia tale impatto nella musica e nella società mondiale...ma questi sono lati extracinematografici.

Ma non è così difficile fare un buon film che sui Queen o Freddie, anzi...perché è un tipo di comunicazione ed espressione da un punto di vista differente rispetto a quello con la quale si sono espressi loro.

Ci sono tanti temi più complessi da raccontare che si vedono annualmente in molti film e tanti personaggi più complessi da rendere cinematograficamente.

Non serve per forza un capolavoro.

Torno ancora sugli esempi di "Love & Mercy" e "Control" perché sono davvero dei film "sovrapponibili" anche a questo. Love and Mercy vede al centro i Beach Boys con sguardo principale su Brian Wilson, Control vede al centro i Joy Division con sguardo principale su Ian Curtis e Bohemian Rhapsody vede al centro i Queen con sguardo principale su Freddie Mercury. Tutti e 3 i film mostrano l'evoluzione dei 3 gruppi dal loro inizio, raccontano qualcosa di loro, come lavoravano, la produzione dei brani, i concerti live, gli incontri con produttori, amici e pubblico e anche i lati più in ombra che siano problemi di droga, problemi fisici, problemi psicologici, problemi legati ad un ambiente corrosivo e le situazioni anche molto drammatiche che hanno vissuto i 3 membri.

Il copione è molto simile e Love and Mercy e Control non sono film memorabili, non passeranno alla storia...Control è già tanto se l'hanno visto più di 10 mila persone.

Però in 2 casi c'è un lavoro per me ottimo e in 1 caso c'è un lavoro decisamente meno buono.

 

Secondo me diversi film biografici risultano opere minori o non eccellenti perché spesso gli autori si accontentano di raccontare il personaggio...e questo tipo di approccio può portare al massimo ad un buon film.

Ma il cinema è molto di più, il cinema deve raccontare tramite la potenza delle immagini, non tramite due o tre dati biografici rappresentati in serie...anche se bene.

Se voglio conoscere la biografia di un personaggio mi leggo un libro o guardo un documentario, appunto (e questo vale anche per i film storici o di guerra)...il cinema deve andare oltre.

Secondo me è lì il maggior problema...anche se credo che sia comunque un "problema" sovrastimato, perché se poi uno va a pensarci emergono una marea di grandi film di questo tipo e anche tanti ottimi film. Quindi poi la percentuale va a finire che torna in equilibrio.

Comunque se già uno si limita a organizzare il racconto in modo qualitativo, il film risulta buono...è qui, per me, il problema di Bohemian Rhapsody, perché non lo fa.

Altrimenti avrebbe spiccato molto di più, perché a differenza di altri casi, questo film ha dalla sua dei personaggi molto amati e delle canzoni così spettacolari che anche 3 note bastano a far venire i brividi coinvolgendo anche le sensazioni derivate dalla vista...già così infatti molti lo hanno apprezzato e sta facendo incassi record.

Quindi, a dire il vero, è un materiale da film molto più "facile" di altri.

trovo che il personaggio inventato sia molto piu' facile da caratterizzare in quanto tavolozza bianca da decorare a tuo piacere

invece riuscire a trasmettere allo spettatore l'anima di un personagio realmente esistito, e' per me impossibile

mia stupidissima idea, solo il personaggio stesso potrebbe avvicinarsi, ma un esterno non puo' comprendere il tutto

 

invece trovo che molti film ISPIRATI a storie realmente accadute ma abbellite o variate per essere messe a pellicola, risultino molto belli

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3 ore fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

Non ho visto i due film da te citati, in compenso sabato pomeriggio ho avuto modo di vedere un docufilm strepitoso su Jim Morrison (con la voce narrante di Morgan), che ho apprezzato molto di più del film di Oliver Stone, che a mio parere ha colto ben poco della straordinaria personalità del leader dei Doors, nel bene e nel male. 

 

Apprezzo molto il tuo post, anche se non concordo in toto con la chiosa; per me è "facile" solo all'apparenza. Ma può essere benissimo che mi sbagli. 

dove lo hai visto bro?

 

Concordo sui Doors film, ma devi ammettere che Val Kilmer fu' strepitoso a livello di movenze e somilianza pura, quel modo un po' femminile di porsi era veramente identico a Jim

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2 ore fa, Rhyme ha scritto:

"Facile" nel senso che chiaramente è un progetto avvantaggiato.

Mentre ero al cinema e partivano le canzoni pensavo "Potrebbero esserci anche due ore di un vecchio in costume con l'hula hoop, queste canzoni con questo sonoro mi farebbero venire le lacrime e i brividi ugualmente".

Mica tutti i "materiali di base" per film hanno questi vantaggi sefz

Perché chiaramente va a toccarti le emozioni e ti coinvolge maggiormente a prescindere, tendendo a farti focalizzare meno sui lati cinematografici e farti notare meno gli eventuali difetti.

Nei 20 minuti finali sono stato continuamente a lottare contro le lacrime, perdendo regolarmente, e quando esci dal cinema così rischia di cambiare del tutto il giudizio sul film.

 

Io invece non ho visto ne il film di Oliver Stone ne il documentario su Morrison, cercherò di recuperare.

Però comunque per comunicare del tutto la personalità di un personaggio o per conoscerne appieno la vita o il lavoro, un documentario è l'unica strada, secondo me...quello vale sempre.

Vale anche nel caso di un capolavoro, perché il cinema ha altri mezzi e altri obiettivi, principalmente.

Subentra il laro romanzato, subentra il lato visivo. Il cinema prende spunto dalla realtà per rendere più credibile il mondo del fantastico, ma non la riproduce. Quindi anche nel caso di un capolavoro, noi potremmo conoscere il Freddie Mercury, il Jim Morrison, il Mozart fantastici dello schermo inseriti nel mondo fantastico, non quelli reali e la loro vera essenza...come se fossero personaggi immaginari, insomma.

Ecco perché secondo me bisogna sempre scindere quello che vediamo sullo schermo dal corrispettivo reale.

 

 

ottima chiusura, concordo in toto

 

P.S. In un mese mi son rivisto Shine 3 volte, che film....e per tornare in tema, questo film prende spunto da fatti realmente accaduti (il Rack 3 ne ha mandati parecchi al manicomio veramente)

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19 ore fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

Non ho visto i due film da te citati, in compenso sabato pomeriggio ho avuto modo di vedere un docufilm strepitoso su Jim Morrison (con la voce narrante di Morgan), che ho apprezzato molto di più del film di Oliver Stone, che a mio parere ha colto ben poco della straordinaria personalità del leader dei Doors, nel bene e nel male. 

 

Apprezzo molto il tuo post, anche se non concordo in toto con la chiosa; per me è "facile" solo all'apparenza. Ma può essere benissimo che mi sbagli. 

Quel documentario sui Doors lo vidi anch'io, lo consiglio a mia volta.

Ma in generale la programmazione di skyarte propone degli ottimi documentari sulla musica. Me ne ricordo uno molto buono su Bowie, poi la serie dedicata agli album fondamentali della musica italiana, e tanti altri...

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12 minuti fa, perfX ha scritto:

Quel documentario sui Doors lo vidi anch'io, lo consiglio a mia volta.

Ma in generale la programmazione di skyarte propone degli ottimi documentari sulla musica. Me ne ricordo uno molto buono su Bowie, poi la serie dedicata agli album fondamentali della musica italiana, e tanti altri...

ad esempio uno splendido su Mark Knopfler, personalità di rara intelligenza e cultura, oltre che chitarrista da top ten (o giù di lì) nella storia del rock. 

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