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Rhyme

Occhio allo schermo!

Post in rilievo

39 minuti fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

ad esempio uno splendido su Mark Knopfler, personalità di rara intelligenza e cultura, oltre che chitarrista da top ten (o giù di lì) nella storia del rock. 

Quello mi manca, rimedierò.

Posso allora consigliati quello sui Kraftwerk, che ha da dire anche a chi non piace il genere.

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6 minuti fa, perfX ha scritto:

Quello mi manca, rimedierò.

Posso allora consigliati quello sui Kraftwerk, che ha da dire anche a chi non piace il genere.

Prendo nota; hai visto quello su Ingmar Bergman? Mi ha colpito molto; non essendo uno studioso del cinema, non conoscevo la biografia di Bergman; era una persona terribile; egocentrica, asociale, irascibile, vendicativa; assolutamente insopportabile .ghgh

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27 minuti fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

Prendo nota; hai visto quello su Ingmar Bergman? Mi ha colpito molto; non essendo uno studioso del cinema, non conoscevo la biografia di Bergman; era una persona terribile; egocentrica, asociale, irascibile, vendicativa; assolutamente insopportabile .ghgh

Quello di Ingmar 100? Sì, ne avevo anche scritto.

L'ho ritenuto valido come documento biografico sul regista. Per il resto mi aveva un po' deluso, ma è a colpa delle mie aspettative, sul lato dell'analisi o approfondimento artistico.

Era un mostro, neppure il numero di figli ricordava, ma d'altronde non sarebbe stato possibile altrimenti. Tutto quello che portava su pellicola o a teatro da qualche parte doveva provenire, ed è chiaro che provenisse da un'anima totalmente lacerata.

Consiglio, per chi volesse studiare il regista, il recente libro: Il cinema di Ingmar Bergman.

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Il 11/12/2018 Alle 15:51, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

Premetto che non ho visto Bohemian Rhapsody (e a questo punto non so nemmeno se lo vedrò, visto che ascolto i Queen dal 1980 per eredità materna). 

 

Non vorrei essere frainteso: il cinema racconta la vita; la vita non è a compartimenti, e non esiste aspetto della vita che non possa essere raccontato o trasposto; sicuramente la qualità della produzione di un film fa la differenza; converrai con me che ci sono sceneggiature più o meno difficili da realizzare; un film su Freddie Mercury per me, è MOLTO difficile da sceneggiare, e per questo serve una sceneggiatura capolavoro per ricavarne un buon film; siccome le sceneggiature capolavoro sono poche, statisticamente questo genere di produzioni cinematografiche non sono gran che, pur esistendo lodevolissime eccezioni; Amadeus, ad esempio, per me è un film eccezionale; ma ne ricordo molti di più di mediocri, che di entusiasmanti. Molti si avventurano in opere che sono superiori alle loro forze, o qualità. Allora finisce che chi è a corto di idee basa tutto sul toccare le corde emotive dello spettatore, in specie sulla voce di Freddie, il più grande animale da palcoscenico della storia del rock, o sul sound astronomico della chitarra di Brian May, l'astrofisico phd. Ma la complessità psicologica dei personaggi? 

Infatti hai centrato il punto. Il film si basa proprio interamente sulla musica dei Queen, lascia pochissimo all'introspezione psicologica dei personaggi, o meglio... Più o meno le questioni salienti della vita di Mercury vengono pure affrontate, sono gli altri 3 che emergono come macchiette senza un briciolo di profondità. Però alla fine è un blockbusterone e ci sta pure, non mi aspettavo un film di Bergman :D

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In materia di doc artisti, straconsiglio (ne parlai per dei mesi anni orsono con Don Quijotte) Searching for sugar man

Racconta l'incredibile storia dell'artista Sixto Rodgriguez

Non aggiungo altro perche' questa storia reale e' veramente un film.... ahah

 

Voto 12 su 10

 

 

7 ore fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

Prendo nota; hai visto quello su Ingmar Bergman? Mi ha colpito molto; non essendo uno studioso del cinema, non conoscevo la biografia di Bergman; era una persona terribile; egocentrica, asociale, irascibile, vendicativa; assolutamente insopportabile .ghgh

searching for sugar man....segnatelo con il sangue...magnifica storia

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Finalmente Dunkirk


 

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Esordisco con Grandissimo Film, OST eccezionale e caratterizzazione dei personaggi sublime

Voglio lasciare da parte l'aspetto tecnico del film (sonoro, scenografia ed effetti speciali di altissima qualita')

Voglio invece entrare dentro il film, ossia nella psicologia del soldato medio, quello che realmente mi ha sorpreso e conquistato

Vediamo tre luoghi di azione (spiaggia, mare e aria), tutti e tre con tempistiche differenti che finiranno ad incrociarsi nell'ora X, e gia' questo aspetto mi garba molto, sempre apprezzato quando le storie separate finiscono per collidere

Quindi abbiamo il punto di vista dei soldati dell'esercito, della marina e dell'aereonautica, differenti per ragioni diverse, ma tutti intenti a combattere per lo stesso obiettivo

Notiamo fin dall'inizio come il protagonista di terra (che poi andra' in mare) sia un ragazzo che fortunatamente per lui, ragiona con la sua testa, non sta' li a prendere ordini zitto, ma vedendo una spiaggia cosparsa di 400 mila uomini in fila in attesa di salire su una nave da una settimana, comprendere che la sua forse unica possibilita' di salvezza e' andare via dalla spiaggia il piu' velocemente possibile (non potete immaginare come abbia apprezzato questo personaggio, io sarei esattamente come lui penso)

Notiamo come chi pensa di essere salvo, muoia, mentre chi resta sempre vigile riesca a sopravivere

Notiamo come il cameratismo funzioni finche' le cosa vanno bene, ma nel momento in cui c'e' la tua vita in gioco, il cameratismo svanisce come una nuvola di fumo e ti ritrovi un fucile puntato e ti costringono a fare il volantario

Notiamo come l'eroe tra i soldati, ossia l'aviatore, preso da un impeto di orgoglio, sapendo di rimanere senza carburante, abbatta gli ultimi bombardieri per poi atterrare di fortuna e farsi catturare dal nemico con morte certa

Notiamo come il popolo stesso sia stato il vero eroe di questa battaglia, attraversando il mare con imbarcazioni private e/o mercantili e caricando sopra moltissimi soldati dando l'oro la liberta'

 

 

Trovo che in generale il film metta in risalto i veri aspetti della guerra (non le finte esaltazioni etc.), peccato non aver riservato un piccolo capitolo per l'esercito avversario, perche' anche loro avranno vissute le medesime dinamiche, solo che loro perdendo la guerra sono diventati i cattivi e quindi difficile far emergere il lato umano dei tedeschi in questo film

 

Uno dei migliori film di guerra mai visto, secondo il mio parere modestissimo, in questo film la guerra specifica di cui narra e' come se fosse un aspetto secondario (questo film potrebbe essere adattato su ogni guerra moderna mai combattuta)

 

Ribadisco, apprezzato tanto per come descrive la guerra in maniera reale e non esaltante a mo' di zio sam (i nostro grandi capi, avevano messo in preventivo di salvare solo il 10% di quei soldati e non spostavano navi perche' doveva essere pronte per la prossima battaglia, giusto quindi ragionare con la propria testa, siamo solo carne da macello per loro, numeri inutili)

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52 minuti fa, POLARMAN ha scritto:

Finalmente Dunkirk


 

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Esordisco con Grandissimo Film, OST eccezionale e caratterizzazione dei personaggi sublime

Voglio lasciare da parte l'aspetto tecnico del film (sonoro, scenografia ed effetti speciali di altissima qualita')

Voglio invece entrare dentro il film, ossia nella psicologia del soldato medio, quello che realmente mi ha sorpreso e conquistato

Vediamo tre luoghi di azione (spiaggia, mare e aria), tutti e tre con tempistiche differenti che finiranno ad incrociarsi nell'ora X, e gia' questo aspetto mi garba molto, sempre apprezzato quando le storie separate finiscono per collidere

Quindi abbiamo il punto di vista dei soldati dell'esercito, della marina e dell'aereonautica, differenti per ragioni diverse, ma tutti intenti a combattere per lo stesso obiettivo

Notiamo fin dall'inizio come il protagonista di terra (che poi andra' in mare) sia un ragazzo che fortunatamente per lui, ragiona con la sua testa, non sta' li a prendere ordini zitto, ma vedendo una spiaggia cosparsa di 400 mila uomini in fila in attesa di salire su una nave da una settimana, comprendere che la sua forse unica possibilita' di salvezza e' andare via dalla spiaggia il piu' velocemente possibile (non potete immaginare come abbia apprezzato questo personaggio, io sarei esattamente come lui penso)

Notiamo come chi pensa di essere salvo, muoia, mentre chi resta sempre vigile riesca a sopravivere

Notiamo come il cameratismo funzioni finche' le cosa vanno bene, ma nel momento in cui c'e' la tua vita in gioco, il cameratismo svanisce come una nuvola di fumo e ti ritrovi un fucile puntato e ti costringono a fare il volantario

Notiamo come l'eroe tra i soldati, ossia l'aviatore, preso da un impeto di orgoglio, sapendo di rimanere senza carburante, abbatta gli ultimi bombardieri per poi atterrare di fortuna e farsi catturare dal nemico con morte certa

Notiamo come il popolo stesso sia stato il vero eroe di questa battaglia, attraversando il mare con imbarcazioni private e/o mercantili e caricando sopra moltissimi soldati dando l'oro la liberta'

 

 

Trovo che in generale il film metta in risalto i veri aspetti della guerra (non le finte esaltazioni etc.), peccato non aver riservato un piccolo capitolo per l'esercito avversario, perche' anche loro avranno vissute le medesime dinamiche, solo che loro perdendo la guerra sono diventati i cattivi e quindi difficile far emergere il lato umano dei tedeschi in questo film

 

Uno dei migliori film di guerra mai visto, secondo il mio parere modestissimo, in questo film la guerra specifica di cui narra e' come se fosse un aspetto secondario (questo film potrebbe essere adattato su ogni guerra moderna mai combattuta)

 

Ribadisco, apprezzato tanto per come descrive la guerra in maniera reale e non esaltante a mo' di zio sam (i nostro grandi capi, avevano messo in preventivo di salvare solo il 10% di quei soldati e non spostavano navi perche' doveva essere pronte per la prossima battaglia, giusto quindi ragionare con la propria testa, siamo solo carne da macello per loro, numeri inutili)

Beh è cmq un film di netta impronta britannica, dallo staff al cast, non vi era alcun interesse a mostrare il punto di vista del nemico, soprattutto per un fatto storico come quello di Dunkirk.

Cmq si davvero un gran film in cui Nolan e il suo cast danno il meglio del loro tipico ed inconfondibile repertorio.

A proposito di Dunkirk, qui dal punto di vista politico e tattico, l'altra volta mi son visto L'ora più buia con un gigantesco Gary Oldman.

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1 ora fa, POLARMAN ha scritto:

Finalmente Dunkirk


 

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Voglio lasciare da parte l'aspetto tecnico del film (sonoro, scenografia ed effetti speciali di altissima qualita')

Voglio invece entrare dentro il film, ossia nella psicologia del soldato medio, quello che realmente mi ha sorpreso e conquistato

Vediamo tre luoghi di azione (spiaggia, mare e aria), tutti e tre con tempistiche differenti che finiranno ad incrociarsi nell'ora X, e gia' questo aspetto mi garba molto, sempre apprezzato quando le storie separate finiscono per collidere

Quindi abbiamo il punto di vista dei soldati dell'esercito, della marina e dell'aereonautica, differenti per ragioni diverse, ma tutti intenti a combattere per lo stesso obiettivo

Notiamo fin dall'inizio come il protagonista di terra (che poi andra' in mare) sia un ragazzo che fortunatamente per lui, ragiona con la sua testa, non sta' li a prendere ordini zitto, ma vedendo una spiaggia cosparsa di 400 mila uomini in fila in attesa di salire su una nave da una settimana, comprendere che la sua forse unica possibilita' di salvezza e' andare via dalla spiaggia il piu' velocemente possibile (non potete immaginare come abbia apprezzato questo personaggio, io sarei esattamente come lui penso)

Notiamo come chi pensa di essere salvo, muoia, mentre chi resta sempre vigile riesca a sopravivere

Notiamo come il cameratismo funzioni finche' le cosa vanno bene, ma nel momento in cui c'e' la tua vita in gioco, il cameratismo svanisce come una nuvola di fumo e ti ritrovi un fucile puntato e ti costringono a fare il volantario

Notiamo come l'eroe tra i soldati, ossia l'aviatore, preso da un impeto di orgoglio, sapendo di rimanere senza carburante, abbatta gli ultimi bombardieri per poi atterrare di fortuna e farsi catturare dal nemico con morte certa

Notiamo come il popolo stesso sia stato il vero eroe di questa battaglia, attraversando il mare con imbarcazioni private e/o mercantili e caricando sopra moltissimi soldati dando l'oro la liberta'

 

 

Trovo che in generale il film metta in risalto i veri aspetti della guerra (non le finte esaltazioni etc.), peccato non aver riservato un piccolo capitolo per l'esercito avversario, perche' anche loro avranno vissute le medesime dinamiche, solo che loro perdendo la guerra sono diventati i cattivi e quindi difficile far emergere il lato umano dei tedeschi in questo film

 

Uno dei migliori film di guerra mai visto, secondo il mio parere modestissimo, in questo film la guerra specifica di cui narra e' come se fosse un aspetto secondario (questo film potrebbe essere adattato su ogni guerra moderna mai combattuta)

 

Ribadisco, apprezzato tanto per come descrive la guerra in maniera reale e non esaltante a mo' di zio sam (i nostro grandi capi, avevano messo in preventivo di salvare solo il 10% di quei soldati e non spostavano navi perche' doveva essere pronte per la prossima battaglia, giusto quindi ragionare con la propria testa, siamo solo carne da macello per loro, numeri inutili)

Mi fa piacere ti sia piaciuto. Potresti completare vedendo L'ora più buia, che mostra quel particolare frangente della guerra ma visto dalle stanze del potere inglese, con Churchill primo ministro. Chiaramente, film diverso, ma si completano e integrano a vicenda.

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17 minuti fa, Smartengine ha scritto:

Beh è cmq un film di netta impronta britannica, dallo staff al cast, non vi era alcun interesse a mostrare il punto di vista del nemico, soprattutto per un fatto storico come quello di Dunkirk.

Cmq si davvero un gran film in cui Nolan e il suo cast danno il meglio del loro tipico ed inconfondibile repertorio.

A proposito di Dunkirk, qui dal punto di vista politico e tattico, l'altra volta mi son visto L'ora più buia con un gigantesco Gary Oldman.

vero che la produzione e' britannica, ma se "leggi" bene il film, io vedo una grossa accusa ai loro capi dell'epoca

in primis a loro bastava salvarne 40 mila, fregandosene degli altri 360 mila

le navi erano a pochi km di costa, ma non le hanno mosse in prospettiva della battaglia successiv fregandosene delle vite umane

in ultimo i veri erori sono stati rappresentati dai pescatori britannici accorsi con le propie navi

 

ergo partendo da questo punto di vista molto oggettivo ed apprezzabile, un piccolo scorcio della relata' tedesca creando una specie di specchio l'avrei apprezzato maggiormente rendendelo veritiero a 360 imho

 

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17 minuti fa, Alessandro29 ha scritto:

Mi fa piacere ti sia piaciuto. Potresti completare vedendo L'ora più buia, che mostra quel particolare frangente della guerra ma visto dalle stanze del potere inglese, con Churchill primo ministro. Chiaramente, film diverso, ma si completano e integrano a vicenda.

si si, e' gia' li pronto....ma difficilmente avro' lo stesso piacere nella visione, tranne che per la peerfomance di uno dei mie attori preferiti...Churcill, essendo un film a lui dedicato, verra' sicuramente osannato e portato in gloria dagli inglesi come il salavatore della partia, imho non e' altro che un altro assassino di guerra

 

immaginiamo se Hitler avesse vinto la guerra, un film simile sarebbe a lui dedicato ahah per non piangere

 

lo sai che sono strano bro, non te la prendere

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7 minuti fa, POLARMAN ha scritto:

si si, e' gia' li pronto....ma difficilmente avro' lo stesso piacere nella visione, tranne che per la peerfomance di uno dei mie attori preferiti...Churcill, essendo un film a lui dedicato, verra' sicuramente osannato e portato in gloria dagli inglesi come il salavatore della partia, imho non e' altro che un altro assassino di guerra

 

immaginiamo se Hitler avesse vinto la guerra, un film simile sarebbe a lui dedicato ahah per non piangere

 

lo sai che sono strano bro, non te la prendere

In parte. Però tieni conto durante la visione che l'osannato Churchill alle prime elezioni dopo la guerra perse e non fu più primo ministro .ghgh 

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2 ore fa, POLARMAN ha scritto:

Impressionato nel vedere la foto di Bale nei panni di Cheney

Irriconoscibile .ghgh

 

Ieri sera ho beccato un film che mi è sempre piaciuto e che non vedevo da taaantissimi anni, Mio cugino Vincenzo, mi fa morire, l'oscar dovevano darla Joe Pesci, altro che a Marisa Tomei .asd

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12 ore fa, Smartengine ha scritto:

Irriconoscibile .ghgh

 

Ieri sera ho beccato un film che mi è sempre piaciuto e che non vedevo da taaantissimi anni, Mio cugino Vincenzo, mi fa morire, l'oscar dovevano darla Joe Pesci, altro che a Marisa Tomei .asd

pensa te, ne ho guardato una buona ora....quando in aula smonta le accuse e' mortale

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12 ore fa, Smartengine ha scritto:

Irriconoscibile .ghgh

 

Ieri sera ho beccato un film che mi è sempre piaciuto e che non vedevo da taaantissimi anni, Mio cugino Vincenzo, mi fa morire, l'oscar dovevano darla Joe Pesci, altro che a Marisa Tomei .asd

Fenomenale.

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10 minuti fa, Alessandro29 ha scritto:

Peccato per Dogman fuori dalla lista dei 9 per il film straniero agli Oscar

non sapevo che A Quiet Place fosse candidato....guardato per caso l'altro giorno

ma Balck Panther, mi ricordo male o lo scorso anno agli oscar erano prewsenti gli attori in costume?

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2 ore fa, POLARMAN ha scritto:

non sapevo che A Quiet Place fosse candidato....guardato per caso l'altro giorno

ma Balck Panther, mi ricordo male o lo scorso anno agli oscar erano prewsenti gli attori in costume?

Non lo ricordo, non la vidi. Pure Quiet Place candidato? Sì? Non l'ho visto ma a occhio non mi pare un film da serata degli Oscar...

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7 ore fa, Alessandro29 ha scritto:

Peccato per Dogman fuori dalla lista dei 9 per il film straniero agli Oscar

Peccato davvero.

Per me è un film migliore della gran parte dei film americani usciti in questo misero anno e che invece agli Oscar ci saranno.

Lo trovo nettamente superiore anche ad altri inseriti nella pre selezione per il film straniero, come il bruttino Opera senza autore.

Ma mi dispiace anche per l'ancor più bello "Tramonto" di Nemes, per Non-Fiction, per Girl...tutti film che meritavano moltissimo.

E tutti film, insieme a Roma e Un affare di famiglia, che meritavano nomination anche in altre categorie come miglior film, miglior sceneggiatura, miglior regia, miglior attore...a seconda dei casi.

Ma vabbè, pazienza.

Comunque quest'anno potrebbe essere più interessante del solito perché potrebbero trovare spazio in molte categorie due film non americani come Roma e Cold War (che esce questo giovedì).

E' già qualcosa, rispetto al solito.

 

Comunque le nomination per gli Oscar non sono ancora state comunicate. A Quiet Place rientra "solo" nella short list della categoria miglior colonna sonora.

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16 ore fa, Rhyme ha scritto:

Peccato davvero.

Per me è un film migliore della gran parte dei film americani usciti in questo misero anno e che invece agli Oscar ci saranno.

Lo trovo nettamente superiore anche ad altri inseriti nella pre selezione per il film straniero, come il bruttino Opera senza autore.

Ma mi dispiace anche per l'ancor più bello "Tramonto" di Nemes, per Non-Fiction, per Girl...tutti film che meritavano moltissimo.

E tutti film, insieme a Roma e Un affare di famiglia, che meritavano nomination anche in altre categorie come miglior film, miglior sceneggiatura, miglior regia, miglior attore...a seconda dei casi.

Ma vabbè, pazienza.

Comunque quest'anno potrebbe essere più interessante del solito perché potrebbero trovare spazio in molte categorie due film non americani come Roma e Cold War (che esce questo giovedì).

E' già qualcosa, rispetto al solito.

 

Comunque le nomination per gli Oscar non sono ancora state comunicate. A Quiet Place rientra "solo" nella short list della categoria miglior colonna sonora.

Mi da l'idea che agli americani quando proponi un film italiano fuori dall'idea cinematografica che loro hanno del nostro Paese non vada bene. O fai film alla Dolce vita, stile La grande bellezza o la loro attenzione non la catturi, in quanto fuori dai canoni in cui ci inquadrano.

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7 ore fa, Alessandro29 ha scritto:

Mi da l'idea che agli americani quando proponi un film italiano fuori dall'idea cinematografica che loro hanno del nostro Paese non vada bene. O fai film alla Dolce vita, stile La grande bellezza o la loro attenzione non la catturi, in quanto fuori dai canoni in cui ci inquadrano.

Sarebbe grave se avessero questi pregiudizi.

Avrebbe più senso una preferenza generale, senza guardare il paese di provenienza...ma nella cinquina del miglior film straniero sono sempre entrati, negli anni, film anche molto diversi tra loro.

E, tornando indietro, rientrò nella short-list anche un film come La sconosciuta...e ancora più addietro negli anni, furono nominati e vinsero l'Oscar film italiani molto differenti tra loro e differenti da quella tipologia.

 

Credo semplicemente che Dogman sia piaciuto all'Academy meno di altri o più probabile ancora (direi quasi sicuro) non hanno visto tutti i film più meritevoli e hanno votato a simpatia o su passaparola.

In queste categorie funziona così...un po' in tutte, a dire il vero, ma nel caso del film straniero e del film d'animazione funziona così non solo per decretare le nomination, ma anche per votare il vincitore.

Solo se un film rientra anche nella categoria del miglior film i giurati sono costretti a vederlo.

E può essere il caso di Roma ma anche di Cold War.

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Il 18/12/2018 Alle 19:54, Alessandro29 ha scritto:

Non lo ricordo, non la vidi. Pure Quiet Place candidato? Sì? Non l'ho visto ma a occhio non mi pare un film da serata degli Oscar...

storia originale, attori buoni, colonna sonora chiaramente candidata

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1 minuto fa, POLARMAN ha scritto:

storia originale, attori buoni, colonna sonora chiaramente candidata

Credo che uno di questi giorno lo vedo, è disponibile .sisi 

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Asik Kerib,  S. Paradjanov e D. Abashidze, 1989.

 

Kerib è un ashug, uno di quei bardi o musici di cui ogni cultura si dota e in ognuna delle quali prende un nome differente. Kerib è innamorato ed è amato da una ragazza, ma a tenerli lontani è il padre di lei che non vuole concedere in sposa la figlia senza che gli sia dato il dovuto. Per far questo il giovane ashug parte per guadagnare il dovuto, mentre l'amata fa voto di aspettarlo mille notti.

 

Come è già chiaro la storia è un fiaba, e come in ogni fiaba tutto ciò che avviene e si incontra è legato a un destino che dovrà rivelarsi. E così ogni elemento presente nella fiaba e nel film è simbolo, cioè rimando a qualcosa di oltre. Sta a Kerib, e a noi che lo seguiamo, svelare il piano nascosto.

 

Il film, naturalmente bellissimo trattandosi di Paradjanov, si inserisce in quella linea stilistica che il regista inizia con Sayat Nova. Quindi anche qui dominano le scenografie riccamente allegoriche e storiche, in questo caso azere; si susseguono incessantemente i canti, le danze, i colori… Certo rispetto a Sayat Nova è più libero nei movimenti della cinepresa, pur riscontrandosi sempre quella attenzione e la predisposizione per una messa in scena frontale dei personaggi.

 

Il film è dedicato al carissimo amico di Paradjanov morto poco tempo prima, Tarkovskij, attraverso una suggestiva scena finale.

 

Paris, Texas, W. Wenders, 1984.

 

Il film è il racconto di una continua ricerca: ricerca di un nome, di un fratello, di una moglie e un figlio. In pratica la ricerca, in fondo, di sé resa sempre difficile dalla propria storia e dalle scelte a volte più subite che prese.

 

Non ho mai visto altri film di Wenders perciò non posso dire cosa sia più tipico del regista o di cosa invece sia una peculiarità di questo film. In ogni caso il film riesce a non cadere mai nelle oltre due ore e già questo è significativo di quanto ben realizzato. C'è un bellissimo lavoro sul colore, sul campo lungo; ma anche poi nelle scene più intime, e dico intime non a caso. E' infatti in due scene finali, di una straordinaria tecnica sia cinematografica che recitativa, dove pian piano si accumolano tutti quei sentimenti privatissimi e intimi che si sigilla la grandezza dell'opera. Scene dove recita nientemeno che la figlia di Kinski, inconfondibili gli occhi, che con "labbra di carne e capelli di grano" rimane indelebile per chiunque guardi il film.

 

Penso che il film non si limiti ad essere importante per le proprie qualità che ho brevemente riassunto, ma anche per come abbia in qualche maniera influenzato 

quasi tutte le migliori pellicole americane del successivo ventennio.

 

 

Senza pietà, A. Lattuada, 1948.

 

Il film, come ci viene spiegato in un didascalico e pedagogico cartello iniziale, vuole raccontare come la guerra e il contesto di imbarbarimento che porta con sé svia dalla bontà anche l'animo meglio intenzionato.

 

E' così che conosciamo questa giovane che nel fortunoso viaggio in treno verso Livorno viene scambiata per una prostituta; ambiente, quello della prostituzione, che poi andrà effettivamente a conoscere. Come lei è un soldato nero americano, che deve quindi difendersi da un doppio stereotipo, e vedremo non sarà facile.

 

C'à da notare che nonostante il film rientri in pieno nel neorealismo il racconto è altamente scritto, romanzato proprio per far emergere l'intento descritto in apertura. E così, proprio per questo motivo, i personaggi più loschi appaiono più come gangster di un classico noir, e il nostro coprotagonista è esasperato nei suoi atteggiamenti per far ben capire di che genere di uomo si tratti. Insomma realismo sì, ma sotto un bel po' di pagine scritte; come nel - spoiler- 

 

 

tragico finale che è quasi in stile hollywoodiano per spettacolarità e, mi ripeto, esasperazione dell'idea che si vuole mandare. Tra l'altro, a scrivere quelle pagine, è anche un giovane Fellini. E per rimanere in tema Felliniano nel film appare Giulietta Masina che, manco a dirlo, ruba la scena a chiunque le stia accanto.

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Per Dogman spero che Marcello Fonte possa essere nominato come miglior attore, dopo tutti i premi che sta ricevendo una qualche domanda se la dovrebbero fare anche da quelle parti.

 

Mentre Tramonto di Nemes non ho avuto modo di vederlo, anche se mi sarebbe piaciuto.

 

 

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