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Deborah J

Ibrahimovic: "Io Ibra grazie alla Juventus, nessuno è come me. Ho imparato alla Juve a fare gol. Capello mi diceva: Se non segni, non abbiamo bisogno di te"

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TORINO - Se per molti campioni la MLS statunitense è l'anticamera della pensione, per Zlatan Ibrahimovic potrebbe rivelarsi solo una delle tante esperienze vissute in giro per il mondo. Lo svedese sembra infatti voglia di tornare a giocare in Europa e a 37 anni fa ancora gola a molti club, con il Milan a guidare la fila. E lui intanto si racconta alla BBC, in perfetto stile "Ibra": «Io vengo da un altro pianeta, lo 'Zlatan Planet', con qualche cosa che nessuno ha mai visto. Sono un ragazzo di quella zona che tutti chiamano 'ghetto'. Mi vedevano diverso, non mi facevano sentire benvenuto, ma ho mostrato loro qualcosa di diverso e ora gli altri mi seguono. Quando ho deciso di andare in Inghilterra, ho parlato prima con diversi giocatori che conoscevo. Tutti mi dicevano di non andare, che non sarebbe stato un bene per la mia carriera, perché in Inghilterra si viene giudicati dopo appena una stagione. Se non fai bene la prima diranno tutti "che non servi a nulla", e che non ce l'hai fatta in Inghilterra. Queste parole hanno innescato in me la sfida: era quello che volevo sentirmi dire. Pensavano fossi vecchio; poi io, a 35 anni, ho fatto sembrare la Premier vecchia. Era una sfida e io non le ho mai rifiutate. La Premier dovrebbe esser felice del fatto che io non sia andato in Inghilterra 10 anni prima, altrimenti la sua storia sarebbe stata ben diversa». 

 

GRAZIE JUVE - Eppure le difficoltà sono arrivate, in una forma inedita per Ibra che però non è certo il tipo da arrendersi senza lottare: «Lo United era la squadra giusta per me: il club e la maglia che dovevo far brillare e io l'ho fatto. Lì mi sono sentito come 'Benjamin Button', stavo diventando ogni giorno più giovane. Poi, purtroppo, mi sono infortunato. Quando è successo non ho capito a cosa sarei andato incontro, perché non avevo mai avuto un infortunio serio. Ero come Superman, indistruttibile. Nessuno poteva 'rompermi'. Allora mi sono detto "questo non e' modo di smettere di giocare a calcio, voglio tornare e giocare come facevo prima"». Come ha fatto per tanti anni dopo essere esploso e divenuto campione alla Juventus: «All'inizio della carriera non era così importante fare gol ma avere qualità e tecnica. A un certo punto è diventato diverso. Alla Juve mi hanno fatto capire 'qui siamo ad alti livelli, sei un attaccante, quindi devi darci gol. Se non li fai, non abbiamo bisogno di te'. Tutto era nuovo per me: grande squadra, grandi giocatori, grande allenatore, grande storia - ha spiegato -. Dal primo giorno di allenamento alla Juve ho sentito Capello gridare "Ibra". Prendeva i ragazzi delle giovanili e li faceva allenare con me: loro crossavano, io dovevo fare gol. Ogni giorno per 30 minuti. Io volevo solo andare a casa perche' ero stanco e non volevo piu' tirare, ne' vedere la porta e i portieri. Sentivo sempre quell'urlo "Ibra" e sapevo cosa significasse. Tiravo, tiravo. Bei tiri, brutti tiri. Alla fine sono diventato una macchina, davanti alla porta segnavo. Specialmente in Italia, è difficile per un attaccante. Anzi è la posizione più difficile, perché sono bravi tatticamente. Ricordo - racconta - una gara contro Maldini e Nesta. Contro di loro – e con un portiere come Dida contro – hai mezza chance. Per fortuna mi allenavo con Buffon, Thuram e Cannavaro: se superavo i difensori, poi dovevo superare Buffon. Diciamo che mi sono allenato in un ambiente ideale per imparare a fare gol e i gol poi sarebbero arrivati».

 

Tuttosport.com

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6 minuti fa, Shiryu ha scritto:

Essere ringraziati da una divinità è incredibile. 

Se consideriamo Ibra una divinità, abbiamo una brutta considerazione per le divinità. Ibra è un megalomane

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3 minuti fa, Amdir ha scritto:

Se consideriamo Ibra una divinità, abbiamo una brutta considerazione per le divinità. Ibra è un megalomane

Ahi, occhio alla blasfemia. Confessati alla prima chiesibra che trovi.

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Ho come la sensazione che a Ibra sia sfuggita di mano sta cosa dell’essere una divinità, ormai è un disco rotto e comunque non ha mai raggiunto i livelli di Ronaldo e Messi, probabilmente è stato il migliore tra gli umani 

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14 minutes ago, Shiryu said:

Essere ringraziati da una divinità è incredibile. 

L'unica divinità nel calcio è quello  a cui quel ladro di Modric gli ha rubato il pallone d'oro

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E io che pensavo che la Juve rubava... Quindi sta dicendo che il lavoro e la serietà erano di casa? Zlatan gobbo pagato da agnelli!!!

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12 minuti fa, Manny Calavera ha scritto:

La cosa che apprezzo di Ibra e' l'umilta'

Comunque grande giocatore. Mercenario ma grande giocatore,  ovviamente preso da moggi, grande direttore.

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La cosa più bella è che per tutta l'intervista fa lo spaccone, ma appena si inizia a parlare della Juve diventa un po' più """umile""" e più serio

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Considerato da sempre un mercenario...Ibra è uno dei pochi di quella Juve ad aver sempre sentito suoi quei due scudetti...diversamente da altri presunti non mercenari che li avevano dimenticati il giorno dopo essere andati via...

 

E non si è mai fatto troppi problemi a rivendicarli anche quando indossava maglie che gli avrebbero "consigliato" di parlare diversamente...


E per questo da parte mia avrà sempre il massimo rispetto...spaccone o non spaccone...

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8 minutes ago, Chreezy said:

Sempre dolci parole per noi.

Ma se ieri diceva che il milan era il club piu grande dove ha mai giocato..ma ancora andate dietro a sto charlatano

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L'ultimo Ibrahimovic da noi non mi piaceva per niente, però solo Cobolli Gigli poteva avere la brillante idea di impacchettarlo all'Inter .doh visto che prendeva solo 1,5 milioni all'anno potevano darlo in prestito e al ritorno in A lo si vendeva alle giuste cifre (da 40 milioni in su) o almeno ci si rimediava uno scambio degno. Ma vabbè, seppur a pensarli ancora oggi mi vengono i brividi, i giorni li fanno diventare solo un piccolo ricordo del passato

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La megalomania di Ibra non scalfisce neanche un po' la stima e l'affetto che da sempre provo per lui. Il suo parlare da "essere superiore" mi fa solo sorridere per il modo in cui lo fa. Lui diventa tenerissimo e "umano" solo quando parla della Juventus. .@@

 

Zlatan... noi dovremmo ringraziare te per tutte le volte che hai difeso la Juventus, soprattutto quando si tocca farsopoli.  Sei uno dei pochissimi ex che non ha mai avuto peli sulla lingua quando si è trattato di rispedire al mittente le accuse infamanti, dicendo frasi del tipo: "La Juve l'hanno affossata per gelosia perchè vinceva troppo".  Come non volerti bene? 

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1 ora fa, Shiryu ha scritto:

Essere ringraziati da una divinità è incredibile. 

non e' la prima volta che ci ringrazia o parla bene di noi..

solo un anno alla juve per lui, ma eternamente riconoscente ...

al contrario di altri.......

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16 minuti fa, Deborah J ha scritto:

La megalomania di Ibra non scalfisce neanche un po' la stima e l'affetto che da sempre provo per lui. Il suo parlare da "essere superiore" mi fa solo sorridere per il modo in cui lo fa. Lui diventa tenerissimo e "umano" solo quando parla della Juventus. .@@

 

Zlatan... noi dovremmo ringraziare te per tutte le volte che hai difeso la Juventus, soprattutto quando si tocca farsopoli.  Sei uno dei pochissimi ex che non ha mai avuto peli sulla lingua quando si è trattato di rispedire al mittente le accuse infamanti, dicendo frasi del tipo: "La Juve l'hanno affossata per gelosia perchè vinceva troppo".  Come non volerti bene? 

parole sante!

"il suo essere superiore" fa parte del personaggio al quale ha deciso da sempre di attenersi...molti non l hanno capito.

La fa apposta, si prende gioco dei media.....in questo mondo quando sei un campione o fai cosi' o ti schiacciano quando loro  non servi piu',

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