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29 MAGGIO 1985

4 Novembre 1918 - 4 Novembre 2019: ricordiamoli. Anche loro hanno amato la Juventus, come noi l'amiamo

Post in rilievo

bellissimo e molto interessante questo post! è sempre un piacere leggerti!

onore alla memoria di questi ragazzi mandati al macello in quella guerra frutto della follia di pochi!

mio bis-nonno era una ragazzo del '99 per fortuna ritornato vivo da quella follia, fortuna che altri, troppi non hanno avuto!

 

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Tratto dal sito " FRONTE DEL PIAVE " .....   .ehm

 

Alla 3a battaglia dell'Isonzo, 18 Ottobre - 4 Novembre 1915 , la " Brigata Piacenza " partecipa attivamente occupando e sorpassando,

nei giorni 21 e 22, dopo ripetuti e cruenti attacchi, le Cime 3 e 4 del Monte San Michele, ma violente reazioni nemiche ed intenso fuoco

di artiglieria obbligano i reparti ad abbandonare le posizioni ; le perdite di questi 2 giorni sono state di ........  .ehm 

 

33 UFFICIALI  ... e circa ...1000 Uomini di truppa !

 

E tra gli Ufficiali che persero la vita vi era anche il ..... 

 

" CAPITANO "  ENRICO FRANCESCO PIO CANFARI -  nato a GENOVA IL 16 Aprile 1877 - deceduto con Onore e Gloria per la sua Patria

il 22 Ottobre 1915 su quelle Cime, ahimè, lorde di sangue  ....  .ehm  

 

canfari6.jpg

 

( Foto Archivio - Luigi la Rocca )  

 

 

 

.... e tanto tempo fa lessi, ahimè non rammento esattamente dove, che sulla collina di Torino, 

apposta su una pianta, vi è una targa in sua memoria ... e ciò mi ha rimandato a quella pianta

che trovasi a San Martino sulla quale via era ( e speriamo che ci sia ancora )una piccola targa che così recitava :

 

" VIDE LA SUA CIMA TRONCATA DA FUOCO NEMICO " ... o qualcosa di molto simile! 

 

Ovviamente è un " pro-memoria " che rimanda alle cruente battaglie della Guerra d'Indipendenza

di San Martino e Solferino !

 

- N.B. -  a pag.3 aggiunti ulteriori approfondimenti in merito !

 

 

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Ottimo il messaggio. Molti dei nostri fratelli bianconeri più giovani, non per loro colpa, sono all'oscuro della nostra storia.  E non solo di quella della Juve eh?

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8 ore fa, Juventus Memories ha scritto:

@29 MAGGIO 1985 Malvano visse a Milano fino al 71 :)

Riguardo alle tombe della Juve, un caro amico ci sta lavorando da un anno e mezzo, per identificarne la posizione e scriverci un libro...

e' qualcosa di stupendo... 

Ad oggi, dei pionieri della fondazione manca solo Durante!!!!

Cesarini e Hirzer sono purtroppo finiti in una tomba comune :(

..... il MITICO MALVANO ... UN GRANDE ! 

 

Non so se l'hai già letta, ma questa intervista di Caminiti a Malvano e Signora è .... spassosissima .....   .ehm 

 

Umberto MALVANO

 
Malvano1907.jpg
 

«Nato a Moncalieri il 17 luglio 1884 – ricorda Renato Tavella – figlio di Alessandro, assessore della città di Torino, spicca trai ginnasiali del D’Azeglio come uno dei promotori più accalorati all’idea Juventus. Nel gioco si distingue come abile avanti e milita da titolare fino al 1904. Partito per il servizio militare, non partecipa alla vittoria del primo campionato. Invitato in quel periodo a giocare nel Milan, con i rossoneri vince il titolo 1906. Tornato a casa, ritorna a vestire la maglia bianconera fino allo scoppio della Grande Guerra. Negli anni Venti viene nominato tra i vicepresidenti della Federazione Gioco Calcio».
 
VLADIMIRO CAMINITI, DA “JUVENTUS 70”
Il passato acquista, a distanza di sessant’anni, una dimensione fiabesca. Bino Hess celebra la democrazia della prima Juventus come simbolo del suo spirito sociale. Invece Umberto Malvano si fa mescere dalla consorte i liquori preferiti e si abbandona all’empito lirico. Chi è Malvano? Oggi è un ometto tondo e liscio. Ha occhietti azzurri e tersi. Vive in uno spazio estraneo alle lotte quotidiane, all’evolversi del mondo. Una scossa di terremoto che squarciasse il pavimento del quarto piano della sua casa di Piazza Sant’Agostino a Milano lo vedrebbe precipitare nell’abisso col sorriso sulle labbra. Malvano è un vecchietto diabolico. Perfettamente superfluo tutto nella sua vita, non la moglie anch’essa juventina con tanto di tessera degli anni d’oro. Superflui studi e letture, passeggiate e viaggi. La Juventus non è stata superflua ma sostanziale. Con la Juventus il Milan, ma non ammette che si avanzi il sospetto. E invece il Milan partecipa al suo empito lirico. Il suo empito lirico è musicale.
Ci guarda con occhietti di vellutata soddisfazione terrena e canta: «Per il gioco del football poche doti sol ci vuoi posseder buon colpo d’occhio, pantalon corto al ginocchio gamba lesta molto fiato, un po’ di english bestemmiato e se il resto anche non c’è lo si mette col toupé». Il toupé? «Amico mio non si distragga… Mi faccia un favore. Legga».
È seduto in poltrona, vestito di blu, inforca un paio di occhiali. Con un sorriso trionfante cava da una tasca quattro fogli dattiloscritti. Li sventola. Con la vocetta dei nani amici di Biancaneve ordina alla moglie, una signora ben conservata e assai simpatica, di riempire il suo e il mio bicchiere. Eseguito. «Mi faccia un favore, legga».
«Abbiamo letto la chiara smentita che ella ha dato alle voci nuovamente ricorrenti di una fusione col Torino. Dio sia lodato! Speriamo che non se ne parli mai più…” Interrompo la lettura. Faccio notare che sono venuto per sentire da lui la rievocazione della Juventus pionieristica. Non si allarma. Sorride. «Intanto legga, non c’è fretta, ogni cosa a suo tempo…» Proseguo nella lettura. “Per noi che da tanti, tanti anni, ci sentiamo orgogliosi dei nostri colori sarebbe stato come se la Juventus, nostra amorosa madre sportiva, abbandonasse noi, suoi figli di sempre, per sposare uno sconosciuto, che non potremmo mai, assolutamente mai, amare neanche in minimissima parte: La preghiamo tanto: ci preservi da così grande jattura e voglia scusare questo sfogo dettato dal cuore…».
Torno alla carica specificando la ragione del mio viaggio. Non si allarma, sorride e risponde: «Introduzione al tema. Ogni cosa a suo tempo…». Ma lei ha giocato nella Juventus? Chiedo malignamente. Attacca a cantare. «Dare i calci avanti indietro sì così così così, sbagliar gol d’un solo metro sì così così così. Imparar bene l’ofsay, questo mai poi mai poi mai e se il referee dà torto fare il morto il morto il morto». Canta beatamente. Io coi fogli del suo discorso tra le mani (facciamo un bel quadretto). La signora Malvano mesce altro liquore. «Ma non ha ancora bevuto niente! Guardi mio marito quant’è arzillo! E guardi qui. Questa era la mia tessera!». Anche lei bianconera, signora? «Si capisce…».
«La conobbi alla Juventus. Seguiva tutte le trasferte. Era dama patronessa. Fummo insieme anche a Losanna. Non sa di Losanna?». No, non so di Losanna… Mi dica lei… Andò con la Juventus a Losanna? «Sì, con la Juventus…». Lei in che molo giocava? «Ala sinistra…». Giocava bene? «Ah, come giocavamo!». Correvate tutti dietro il pallone? «Macché! Giocavamo molto bene… Avevamo ottimi maestri inglesi…». Me ne ha parlato Hess. M’interrompe brusco. Sorride. «Hess… Una riserva… Venne poi in prima squadra… Non può sapere… Glielo dico io… Triangolazioni perfette assolute rasoterra al centro o alla mezzala. Facevamo gli allenamenti al Motovelodromo mettendo le sedie come ostacoli. Una specie di slalom col pallone. Era utilissimo. Ogni giorno, finito lo studio o il lavoro, andavamo a correre un’ora a Piazza d’Armi… Avevamo un fiato che non finiva mai…».
Ma come nacque la Juventus? «Mio papà era sindaco di Torino…». Interessante… «Al tempo di Voli…. Pure assessore alle finanze, era un personaggio della grande Torino…». Ma i compagni di gioco? Se li ricorda? «È difficile, è difficile, non stanno mica dietro la finestra… Io ho smesso di giocare nel 1916. Cinquanta anni fa… Quasi tutti sono morti…».
Dice sua moglie, con atteggiamento sospiroso. «Quanti begli amici sono morti, mio Dio!». Ed esce dalla stanza in compagnia del suo sospiro.
«La memoria ci tradisce quando si è vecchi… Ed io sono vecchio…». Sorride. «Però certe cose non si possono dimenticare del tutto. Eravamo studenti di seconda e quarta ginnasio… Ci trovavamo all’uscita del D’Azeglio e tutti i giorni si andava a correre e a giocare alla barra in Piazza d’Armi… Giocavano al football alcuni inglesi impiegati in fabbriche di pizzi e tulli… Anche degli svizzeri… Il gioco ci piacque, mettemmo cinquanta centesimi l’uno per il primo pallone…». Hess mi ha detto che lui versò dieci lire… «Lui effettivamente stava meglio quanto a soldi… Il pallone ci costò dodici lire…». Hess mi ha detto che costò sessanta lire… «Davvero? Costò invece dodici lire, lo fece venire Mister Savage, un bell’uomo, giocava veloce, era mezzala sinistra. Lo fece venire da Nottingham, il club dove aveva giocato. Era il 1896. Eravamo bambini. Avevamo dieci anni. Tutti i giorni giocavamo alla barra…». E cantavate quella canzone? «La cantavamo dopo… Sul motivo della “Vedova Allegra”… La nostra prima divisa comprendeva una camiciola rosa, di tela… C’era Guido Botto, campione italiano di velocità, c’era Luigi Gibezzi, è morto l’anno scorso a Milano, un ingegnere, era stato per lavoro in America, non poteva più camminare. Era alto un metro e ottantacinque, era biondo e con gli occhi azzurri. Ogni volta che mi incontrava mi faceva una grande festa, e poi mi dava pacche sulle spalle, e mi voleva abbracciare… Ricordi che bei tempi, ricordi? Gridava. C’era il terzino Chapiron, studente, c’era Gioachino Armano. In seconda linea c’erano Varetti, Goccione, Diment. Poi c’era Luigi Forlano, il centravanti, era un toro. Poi c’ero io… E il futuro generale Ferrero… Un grand’uomo… I primi tempi giocavamo in Piazza d’Armi… Duecento o trecento persone come spettatori. Tiravamo una corda tutt’intorno. La porta era fatta con due pali e una corda tesa alla quale attaccavamo una striscia di tela perché si vedesse… Così giocavamo nel 1897… Ci riunivamo nell’officina dei fratelli Canfari in Corso Re Umberto…. Dietro l’officina c’era una stanza abbastanza grande con sedie e panche… I fratelli Canfari fabbricavano biciclette… Mi ricordo come fosse ora… Un cancello, una porta… E lì fu deciso il nome… Si discusse per ore… Mi ha fatto parlare troppo… Ora legga, ora legga…».
Sorride e beve. Leggo. «Cosa posso dirvi di nuovo su quei tempi che sanno quasi di leggenda tanto sono belli e lontani? Ad esempio potrei dirvi della nostra missione pionieristica per la diffusione del nostro amato gioco: diffusione gioconda ed entusiastica; potrei narrarvi i nostri viaggi goliardici con i nostri cori scanzonati; potrei dirvi gli scherzi, le burle, la fresca allegria di quel gruppo di giovanissimi che trovava già un poco anziano il nostro primo presidente che aveva appena vent’anni. E sono di quei primi tempi le canzoni più suggestive: per esempio, il canto del Montriond (Losanna) trasformato in bianconero o le parole famose della Vedova “Allegra”: “Per il gioco del football, poche doti sol ci vuol, posseder buon colpo d’occhio pantalon corto al ginocchio”».
È estasiato. Canta anche sua moglie. Sorride. Su questo sorriso si può ricamare. Un po’ è il sorriso della vecchiaia, un po’ il sorriso dell’ultimo pioniere. Qualcosa di estatico e struggente come trecce bionde, come cavalli lanciati nel sole, come la poesia di Gozzano… Tutto ciò in un sorriso, anche la farsa, il tradimento, la conquista di Milano; il calcio nei primi del Novecento è Genova, Milano, Torino, con rare infiltrazioni vercellesi o alessandrine; gli svizzeri giocano meglio di noi, gli inglesi ci insegnano tutto, scendono dalle navi e insegnano. La Juventus è una squadra democratica che alterna nei primi anni i presidenti, i due fratelli Canfari sono i primissimi, poi uno dei ragazzi della panca di Corso Re Umberto, si chiama Favale e firma la tessera del campione italiano delle riserve, studente in chimica, Ettore Corbelli.
Umberto Malvano va militare a Pavia, nel Genio. Mi racconta che lo avvicina uno del Milan. «Chi me lo fa fare ad andare tutte le domeniche a Torino? Ero libero di decidere e gioco nel Milan. Cosa succede? Succede che debbo giocare contro la mia Juventus…». Memorabile sfumatura di sorriso. «Non può immaginare quello che provai… Più di un’emozione… Io ero un forte giocatore, quella volta non valevo niente… Si giocò quella partita del 1906 che poteva garantire lo scudetto al Milan al campo del Velodromo… Sbagliai un goal tutto solo davanti a Durante per l’emozione… Mi tremavano le gambe… I compagni mi accusarono di averlo fatto apposta… Nella partita successiva non giocai… Il Milan vinse quel campionato proprio contro la mia Juventus, ma io non c’ero…».
Malvano sorride, e si bea del suo sorriso. Ha ripreso possesso dei suoi fogli dattiloscritti. Non potrà mai separarsene. Sono passate due ore che sto nel suo appartamentino grazioso come una stanza di bambini; la signora Mary entra ed esce con le sue bottiglie di liquore; ogni tanto arriva un giovinotto che dev’essere uno dei nipoti della signora Mary o del dottor Umberto. La signora Mary era patronessa e questo mi fa pensare a fiumi di champagne e a dolcissimi valzer… Così dovettero conoscersi… Oppure cavalcando un pomeriggio al Valentino… Chissà… Certo la signora Mary è di una grande famiglia torinese, la famiglia Dalmazzo, anch’essa benemerita juventina.
Con un sussurro di voce Malvano mi informa della cosa più delicata, l’attività federale. «Deve sapere che per molti anni, fino al 1915, sono stato vice presidente della Federazione e ci fu molto lavoro. Il presidente era l’avvocato Bozzino della Pro Vercelli. I vice presidenti eravamo io e l’ingegner Francesco Mauro… Si lavorava tutta la settimana, certe volte si andava a letto alle quattro del mattino, lavorammo per uno scandalo, si erano fatti pagare…». Sorride con una sfumatura di superiorità garantita. Mi pare di intuire che quello scandalo fosse stato da lui svelato. «Mi raccomando, non imbratti la storia con questi fatti… Giuri che non scriverà niente…».
Tace, si guarda intorno…. Sua moglie è uscita dalla stanza. Sussurra. «C’erano anche allora degli sportmen che si facevano corrompere… Io fui incaricato di condurre l’inchiesta e andai fino in fondo… Confessarono e furono squalificati… Il presidente del Genoa Davidson, un vecchio grassone, era furibondo… Non sapeva niente… Ma non potevo transigere…». Sì, dottor Umberto, ha ragione. Non bisogna transigere con i professionisti!
 
( tratta da " IL PALLONE RACCONTA " )
 
 
 
 
 
malvano4.jpg
 
 IL " REDUCE "  UMBERTO MALVANO  .. ed .. HERIBERTO HERRERA ... nel 1965 !  
 
( Foto tratta da " ARCHIVIO ROSSONERO " .... sì, perchè, Malvano giocò anche nel Milan ... ma facciamo finta di non saperlo ....  .ghgh
 
situazione che, peraltro, vale anche per il nostro 2° Presidente Enrico Canfari .... ed anche qui .... mettiamola così : perdoniamo Loro
perchè non sanno cos'hanno fatto  ..... .sisi  )

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La Grande Guerra fu un qualcosa di devastante, come assurdi gli interessi loschi che la mossero. Interessi, non ideologie. Perche' credo che non possa essere sbagliato manifestare attaccamento per la propria Patria. Sbagliatissimo invece servirsi delle ideologie per attaccare, distruggere e sopraffare altri popoli. E' bello che il mondo sia pieno di popoli e nazioni e che ciascuno conservi le proprie identita' ma senza sfociare nell' odio verso chi è diverso. Quelle maledette trincee, quanti giovani, quanti padri di famiglia si sono portate via!! E spesso chi sopravviveva, non era piu' la stessa persona. A volte ci lamentiamo di come va in Italia oggi, eppure apparteniamo a quelle generazioni che per grazia di Dio, non hanno mai saputo cosa significa vivere la guerra, la fame, le persecuzioni, e che il cielo ce ne scampi sempre!Abbiamo sicuramente altri problemi, forse viviamo guerre e persecuzioni in maniera diversa rispetto ad allora. La speranza è che tutti questi giovani che hanno dato la vita per nostra bella Italia siano una esortazione a preservare cio' che ci hanno lasciato per lasciarlo a nostra volta, nelle migliori condizioni possibili, alle generazioni future. Onore a caduti di tutte le guerre, e in particolare a questi fratelli juventini. W l' Italia, sempre.

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TOPIC BELLISSIMO. Grazie all'autore.

 

Siamo l'unico paese al mondo che festeggia la fine di una guerra dove abbiamo preso calci nel * da nemici e alleati e non festeggia la fine di una guerra VINTA.

 

bah

 

andate a vedere le celebrazioni di questi giorni in francia e inghilterra! loro si che onorano come si deve i loro soldati caduti.

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16 ore fa, colpodimano ha scritto:

Bellissimo, grazie.

 

16 ore fa, Michael Laudrup ha scritto:

Davvero toccante,certi eventi e soprattutto certi sacrifici non vanno mai dimenticati, Grazie Stefano, ancora una volta ti distingui. 

 

14 ore fa, pablito77! ha scritto:

Grazie Stefano. È sempre un piacere abbeverarsi nei tuoi saggi sulla Juventinità che fu. 
Ignoravo totalmente le storie di cui sopra. 

 

13 ore fa, alex65viareggio ha scritto:

Ottimo. Complimenti

 

12 ore fa, Furia Ceca1985 ha scritto:

.allah

 

11 ore fa, re david ha scritto:

Onore a loro 

 

10 ore fa, bilbao77 ha scritto:

Ottimo lavoro,fa piacere in questo forum leggere qualcosa di serio invece dei soliti inutili battibecchi..

 

10 ore fa, ronny80 ha scritto:

Onore a loro, è sempre bello leggere pagine di eventi legati alla nostra storia.

 

10 ore fa, tv in bianco e nero ha scritto:

bello! toccante e profondo. 

 

10 ore fa, eternobianconero ha scritto:

Onore a quella generazione di giovani che si è sacrificata anche per noi (in tutto e per tutto) e che meriterebbe più rispetto e riconoscenza!

 

Grazie Stefano per questa discussione emozionante e commovente al tempo stesso! .ok

 

10 ore fa, Il Fiorentino ha scritto:

Bellissimo post.

Grazie

 

 

10 ore fa, Lorerock ha scritto:

Post maravigliavo 

 

10 ore fa, Juve 76 77 ha scritto:

Quando una pagina di storia eroica ma al contempo dolorosa si coniuga al sacrificio di tanti juventini che offrirono alla Patria il fiore dei propri anni quando avrebbero dovuto solo calcare i campi gioiosi del football non possono che uscir fuori pagine così poetiche e tristemente malinconiche.

 

9 ore fa, aiace ha scritto:

Ideali che oggi non esistono più... Grazie per il tuo sforzo  per la memoria che tieni viva della Juventus.

 

9 ore fa, pie 36 ha scritto:

Onore a loro e a tutti i caduti per la Patria 

 

 

9 ore fa, Francesco Juve 2000 ha scritto:

@29 MAGGIO 1985

 

Grazie per tenere sempre presente nel forum il ricordo di epoche oramai lontane e contemporaneamente le vicende bianconere legate ad ognuna di loro .ok

 

 

9 ore fa, Trepere ha scritto:

Letto d'un fiato. Grazie Stefano!

.juve

 

8 ore fa, LoSka ha scritto:

Bel post, una memoria che fa riflettere.

 

8 ore fa, Twim92 ha scritto:

Ottimo post.

 

8 ore fa, Aaron Ramsey 91 ha scritto:

I veri eroi della storia, e direi anche il vero calcio fatto di passione e non interessi .salve

 

7 ore fa, PiazzaSanCarlo ha scritto:

Bellissimo topic. Un doveroso ricordo di tutti i soci caduti al fronte.
Sempre grazie a Stefano che fa un ottimo lavoro in merito alle questioni storiche del nostro glorioso club.

 

6 ore fa, sganaplino ha scritto:

Grazie per il ricordo doveroso! Post da incorniciare 👏🏽👏🏽👏🏽

 

2 ore fa, ullio ha scritto:

bellissimo e molto interessante questo post! è sempre un piacere leggerti!

onore alla memoria di questi ragazzi mandati al macello in quella guerra frutto della follia di pochi!

mio bis-nonno era una ragazzo del '99 per fortuna ritornato vivo da quella follia, fortuna che altri, troppi non hanno avuto!

 

 

1 ora fa, dankos2 ha scritto:

Post meraviglioso, complimenti e grazie per averlo fatto. 

Grazie di cuore a tutti voi per aver letto .. apprezzato .. partecipato ! 

 

Per molte ragioni, che non vado ad elencare, temevo che questo mio .. anzi .. nostro " Omaggio " a quei giovani " Uomini " che

avevano la JUVENTUS NEL CUORE ... NELLA MENTE ... NELL' ANIMA  ... avrebbe avuto scarso e/o ostile riscontro, ed invece,

lasciatemelo dire, mi avete piacevolmente sorpreso dimostrando sensibilità ed interesse ! 

 

Va da sè che, questo mio/nostro " OMAGGIO " va esteso anche a tutti coloro che, pur non essendo juventini, persero la vita 

e/o riportarono gravissimi danni fisici in quella atroce ed efferata guerra ! 

 

Buona serata a tutti voi !  

 

.salveStefano

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Tra i più bei topic mai letti da quando sono iscritto a questo Forum.

 

Davvero emozionante, bellissimo. Quando ci si immerge nella storia (immensa, lo vedete) della Juventus, in specie in pagine così lontano (e quindi sconosciute a molti) si rimane a bocca aperta. Quanti uomini, quanti grandi uomini hanno fatto grande la nostra Juventus...perchè solo grandi uomini potevano gettare le radici che ancora sorreggono questo grande, grandissimo Club.

 

Un'occasione per rileggere anche Vladimiro Caminiti e le sue interviste ad alcuni dei Pionieri.

 

Si nota come i primi juventini declinassero sempre e comunque il verbo vincere, vuoi se legato al calcio o se a vicende immani quali la Grande Guerra. Parlavano sempre di vincere. Ecco che allora capiamo che la Juve è nata proprio così come la vediamo da sempre (e ben prima degli Agnelli): con quegli stilemi, quelle sue visioni, quella tensione titanica alla vittoria e ad un modo di intendere dunque (caparbio, tenace "fino alla fine") anche le occorrenze della vita.

 

Lo spirito della Juventus, gettato da quei ragazzi lì, è sempre quello, lo si coglie ancora in filigrana, nonostante il cumulo di 122 anni e di un mondo (anche del calcio) completamente cambiato. Eppure, in questo mondo che muta fin troppo velocemente, la Juve ancora e sempre ricorda a se stessa e a noi i versi immortali che Corrado Corradino vergò per il frontespizio del primo Hurrà Juventus (1915):

"La vittoria è del forte che ha fede"

 

Lì c'è tutta la Juve, ci sono tutti gli juventini.

 

Grazie, Stefano, per questa emozione, queste memorie, questa nostalgia che ci spinge a ricordare chi siamo e dunque a fissare e tenere fermi i canoni per il presente ed il futuro.

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Che belli questi racconti di vita e storia, spesso molto più genuini di quelli della pazza modernità, ancor più quando riguardano il bianconero.
@@ 
 

Onore a chi sacrificò la propria vita anche per le generazioni future, noi compresi!

.salve
 

Grandioso Stefano.

E che te lo dico a fare?!? .ehmsefz 
.juve 

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14 minuti fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

 

 

Grazie di cuore a tutti voi per aver letto .. apprezzato .. partecipato ! 

 

Per molte ragioni, che non vado ad elencare, temevo che questo mio .. anzi .. nostro " Omaggio " a quei giovani " Uomini " che

avevano la JUVENTUS NEL CUORE ... NELLA MENTE ... NELL' ANIMA  ... avrebbe avuto scarso e/o ostile riscontro, ed invece,

lasciatemelo dire, mi avete piacevolmente sorpreso dimostrando sensibilità ed interesse ! 

 

Va da sè che, questo mio/nostro " OMAGGIO " va esteso anche a tutti coloro che, pur non essendo juventini, persero la vita 

e/o riportarono gravissimi danni fisici in quella atroce ed efferata guerra ! 

 

Buona serata a tutti voi !  

 

.salveStefano

Come si può non leggere quello che posti ci. apri sempre nuove porte su cose che i più non conoscono, grazie per la tua passione e buona serata a te. 

 

PS forse te l’ho già detto, secondo me dovrebbero farti “verde” a vita per quello che fai sul forum

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16 minuti fa, Luigi Rampa ha scritto:

Onore ai caduti!

 

4 minuti fa, Chreezy ha scritto:

Gran bel topic, pezzi di storia intramontabile.

 

Complimenti ai baffi di Luigi Forlano, fantastici.sefz

 Grazie ad entrambi per aver letto-apprezzato-partecipato ! 

 

Buon proseguimento, .salveStefano

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Se la targa è stata messa dentro lo stadio nel gennaio del 1920, il suo primo ricovero è stato al campo di Corso Sebastopoli che non esiste più da quasi cent'anni, essendo stato demolito nel 1922. Dubito fortemente che la lapide esista ancora, ma mai perdere la speranza.

 

Comunque, se posso farti un appunto, hai scritto che "Hurrah" sospese le pubblicazioni nell'ottobre 2016: ovvio refuso, si tratta dell'ottobre 1916. Capita :)

 

Complimenti e grazie!

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1 ora fa, Tetti Fré ha scritto:

Se la targa è stata messa dentro lo stadio nel gennaio del 1920, il suo primo ricovero è stato al campo di Corso Sebastopoli che non esiste più da quasi cent'anni, essendo stato demolito nel 1922. Dubito fortemente che la lapide esista ancora, ma mai perdere la speranza.

 

Comunque, se posso farti un appunto, hai scritto che "Hurrah" sospese le pubblicazioni nell'ottobre 2016: ovvio refuso, si tratta dell'ottobre 1916. Capita :)

 

Complimenti e grazie!

- Amico, con riferimento a ciò che mi hai segnalato riguardo " HURRA' ! ", Tu , e tutti coloro che mi onorano della loro gradita presenza nei miei topic, 

avete il " DIRITTO / DOVERE " di segnalarmi eventuali " refusi " e/o " clamorose topiche " che dir si voglia !

 

Il fatto che ci sia qualcuno che, senza preconcetto alcuno, " vegli sui miei scritti, ma soprattutto, su di me " è per me fonte di sincero appezzamento ;

ad una certa età " prendere fischi per fiaschi " è prassi consolidata per ( quasi ) tutti gli esseri umani ed un " supporto esterno " è sempre il benvenuto !

 

Oltretutto, in questo viaggio a ritroso nel tempo in quella che è la " Leggenda Bianconera " numeri e date si " riproducono " come conigli, e le mie ormai

arrugginite " sinapsi cerebrali " denotano palesi segnali di stanchezza nel tenere il " ritmo" necessario ed idoneo per poter scorrere su e giù per le " fasce

laterali " ( tradotto : pagine ) del nostro forum ....  .ghgh 

 

A mia parziale discolpa mi affido e mi rifugio nell'atavico e superclassico .... .paceebene sbaglia anche il prete a dir Messa ... .ghgh 

 

Tra l'altro ho " ritrovato " altri riscontri che stasera ( sempre che non mi .lazy addormenti sul PC ) o domani aggiungerò in questa discussione ! 

 

E riguardo a quella " LAPIDE ", diversi testi la citano, però, visto e considerato che, almeno fino ad ora, nessuno è riuscito a dirci ove essa sia e/o

potrebbe essere ... quasi quasi potremmo anche supporre che essa sia come ... .ehm " L'ARABA FENICE : TUTTI SANNO DOV'E' MA NESSUNO LA TROVA ! " 

 

Io spero e mi auguro che sia relegata in qualche anfratto di vecchi magazzini e/o depositi ... e che un giorno ritorni alla " Luce " per essere ove merita d'essere                    collocata, e cioè, nella nostra " CASA "  ... a far  ... " BELLA MOSTRA DI SE' " ( nonostante essa sia foriera di tristissime vicende ) .

 

Quella " LAPIDE " ... con quei ... " 170 NOMI " , per chi ha in sè una " JUVENTINITA'  MATURA .. DOTTA .. CONSAPEVOLE ", specie per ciò che concerne una triste

ma fondamentale pagina  del " lontano vissuto bianconero ", ricorrendo ad una iperbole, potrebbe assurgere al ruolo di una metaforica " STELE di ROSETTA " 

( la celeberrima " Stele Egizia " grazie alla quale fu poi possibile decifrare gli astrusi, e fino a quel momento, incomprensibili " Geroglifici " ) 

 

CENTOSETTANTA  NOMI ... MA SOPRATTUTTO ... PERSONE ... ATTRAVERSO LE QUALI POTREMMO RISALIRE AD EVENTI INERENTI LA " JUVENTUS F.C. 1897 "

ED AL MOMENTO A TUTTI NOI ANCORA MISCONOSCIUTI ! 

 

Grazie per aver letto .. partecipato .. apprezzato ! 

 

Serena Notte !   .salveStefano

 

 

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