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Kobayashi

Aluko saluta la Juventus: contro la Fiorentina la sua ultima partita

Post in rilievo

2 ore fa, psycone ha scritto:

Può essere...intendiamoci Torino non è' Milano (ad esempio) e a sua volta Milano non è altre città/capitali d'Europa e non.

Per chi ha visto altro fuori dall'Italia ci sta che non si accontenti. La vita alla fine è una e una persona fa 2+2. Tanto sono considerate ancora non professioniste in Italia, c'è il razzismo e Torino rispetto a tante città Europee non è sicuramente chissà cosa. La somma delle cose mi pare tutto fuorché una scusa. Non vedo perché fare i conti con i gusti altrui. Anch'io non vivrei a Torino. Potendo scegliere l'unica città in cui vivrei è Milano. Altre città come Bologna, Torino, Firenze per viverci non le sceglierei mai. Torino giusto per vedere la Juve, ma per il resto se posso fare il mio lavoro in un'altra città (es. Milano) non ci penserei 2 volte.
Mettendomi poi nei panni di una ragazza giovane britannica, abituata alla mentalità e città/vita inglese, vissuta per anni e anni in varie città inglesi e soprattutto praticamente una vita a Londra, è normale che Torino sia considerato poco più che un borghetto. Mi ci fionderei io di corsa a Londra (o in un'altra città inglese). Figuriamoci una ragazza britannica, cresciuta e abituata a vivere in una realtà del genere e non certo Torino.

Bisogna un po' finirla di prendersela sul personale e vedere le cose un po' oggettivamente. Torino non è il centro del mondo solo perché c'è la Juve e ci vuole un po' di onestà intellettuale. Se la ragazza ha la possibilitàè di ritornare in inghilterra ci sta che lo preferisca alla vita torinese (soprattutto in questi anni, vedi situazioni di governo e clima sgradevole in Italia).

opinioni

 

io adoro Torino e la tua adorata milano mi fa cahare

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2 ore fa, leoforzajuve ha scritto:

Io non dico che Torino è il centro del mondo, né lo penso. Dico che non hai bisogno di smerdare il posto dove sei stata se decidi di andartene. 

Ma scusa: ti sembra normale che una professionista, perché quello è, dice che se ne va anche perché la città non ha abbastanza attrattive come piace a lei? 

Ma non facciamo i ridicoli, per piacere.

Ridicola. 

Infatti  !  ..  io  a  Torino  ci  sono  nato  e  c'ho  vissuto  parecchi  anni   prima  di  trasferirmi  in  Toscana  e  non  è  affatto  una  città  cosi  provinciale   o  brutta   come   asserisce   qualcuno  nei  post  precedenti   .. certo  ha  i  suoi  posti  belli  e  caratteristici  come  quelli  più  brutti  o  meno  accattivanti  (  un  po'  come  quasi  tutte  le  città  del mondo ) ...  ma  sinceramente  mi  fanno  un  pò  ridere  quelli che  dicono  che  a  Milano  si  vive  cosi  bene  ( ma fatemi  il  piacere ! )  e/o   quelli  che  dicono  che  Londra   sia  una  città   totalmente  esente  dal   "razzismo"  ( che  poi  ormai  con  sta  questione  del  presunto   "razzismo"  secondo  me  parecchi  ci  stanno  marciando  spesso  sopra  con  delle  modalità  che  personalmente  a  volte   trovo  abbastanza  opportunistiche  ,  ipocrite    e  scarsamente   produttive  rispetto  a  quello  che  dovrebbe  essere  il  reale  problema  da  risolvere ..) .  Diciamo  che  probabilmente  le  bellezze  ed  il  fascino  di Torino  vanno  scoperte  ed  apprezzate  in  maniera  un  po'  diversa  rispetto  ad  altre  città  ,  magari  ci  vorrebbe  un  tipo  di "sensibilità"  un po'  diversa  per  coglierne  meglio  l'essenza  ( che  non  tutti  magari  possiedono ,  è  una  cosa  soggettiva  ovviamente  )  ... tutto  qui... 
ma  al  di  la  di  tutto  ciò  ,  il  fatto  che  lei  dica  che  non  ci  sono  abbastanza  musei  e  negozi  per  le  sue  "esigenze"  (??)    a  mio  parere  è  TREMENDAMENTE  INDICATIVO   del  fatto  che  ( anche )  per  lei   evidentemente  il  campo  da  calcio  fosse/sia   quasi  un  impegno  "secondario" !!  Mi  spiace  Eniola  , ma  con  quelle  dichiarazioni  hai  certamente  incrinato  ( e  non  di  poco  )  quella  immagine  di  "professionista  modello "  che  vorresti  ritagliarti  addosso   (  e  mi  spiace  doppiamente  perché  sinceramente  pensavo  che  fossi  una  persona  un  po'  più  "furba"  rispetto  ad  altre  ...)  . 
Vabbè  ,   cerchiamo  di  trarre   un  insegnamento  positivo  da  tutto  questo  ed  in  futuro  evitiamo  ,  una  volta  per  tutte  ,  di  andare  a  tesserare  "vecchie  glorie "  ormai  in  declino ( o  disarmo , in  alcuni  casi  )  che  EVIDENTEMENTE  interpretano  la   loro  presenza  nel calcio  italiano  come   una  semplice  "gita  di  piacere"  per  arricchire  le  loro  conoscenze  geografiche  e/o  i  loro  album  di  fotografie !  
 

p.s.:   Quanto  adoro  invece  una  come  Sofie  Pedersen   che  non  parla  (quasi )  mai ,  che  si  schermisce  in  pubblico  , che  non  fa  nulla  di  particolare   per  apparire  mediaticamente   in  prima  linea  , ma  che  in  campo  si  impegna  sempre   al  100%   per  il  bene  della  sua  squadra  (  sperando  che  almeno  lei  non  ci  deluda  con   altre   interviste  o  dichiarazioni  del  genere   quando  -  si  spera  fra  molto  tempo -   ci  saluterà  ,  ovviamente  !! :d )

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6 ore fa, leonardoleo ha scritto:

forse se tu in aereoporto venissi fiutato dai cani antidroga perchè  nero o se fossi l'unico in un vagone ferroviario  a cui vengono chiesti in documenti durante l'attraversamento di una dogana  anche se in prima classe forse faresti meno lo spiritoso e scherzeresti meno. hai ben poco da ridere

Va anche detto che l'Italia è diventata un paese a forte presenza nera nell'arco di pochi anni e che in UK anche per limitare l'arrivo dei neri hanno votato brexit. Pur se sui media britannici i giornalisti sono assolutamente pro neri basta leggere i migliaia di commenti agli articoli del Daily mail, Yahoo news per vedere che l'inglese medio la pensa diversamente.

 

Appena 10 anni fa in Italia la presenza sub-sahariana era marginale. Poi, probabilmente per uniformare il campo, una Francia a forte presenza di neri ha attaccato la Libia rendendo anche l'Italia terra di neri. È successo molto più velocemente che in altri paesi. Tanto che i neri sono ancora per strada. Difficile diventare i primi della classe in 5 o 6 anni quando gli USA hanno i neri da 300 anni ed il gap socioeconomico non è cambiato di una virgola mentre gli Asian hanno superato i bianchi. Ciò porto a chiedere all'anchorman Bill O'Oreally "Se in America i neri hanno una ricchezza pro capite 10 volte inferiore ai bianchi a causa del White privilege, in America esiste anche l'Asian privilege visto che gli asiatici sono più ricchi sia dei bianchi che dei neri?". O'Really concludeva "gli asiatici hanno famiglie unite che tengono all'educazione e fanno studiare i propri figli". Insomma il riscatto dei neri non andrebbe trovato diffondendo una cultura vittimista, operazione alla quale Aluko contribuisce, ma impegnandosi. 

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5 ore fa, psycone ha scritto:

Ok, quindi cosa doveva dire per andarsene? Mi fa schifo la juve? No, perché qualcosa una persona deve pur dirlo per andare via di nuovo dopo 18 mesi e magari rientrare in Inghilterra o altra città Europea.
Ha detto quel che pensa e dunque la verità.

Si, mi sembra normale. Così come magari domani mi offrono un contratto in cina di lavoro, ma dopo 6 mesi mi rendo conto che la vita in Cina e con le loro abitudini-cultura non fa per me e voglio rientrare in Italia. O un'azienda mi dà un contratto di lavoro in una città italiana, ma mi rendo conto che non è lì che voglio portare la mia vita e se ho un'opportunità in un'altra città che mi piace la colgo al volo.

La cosa ridicola è stare a sindacare e permettersi di giudicare le scelte e le opinioni delle altre persone. Soprattutto se decidono di essere oneste e sincere. Forse preferite e siete abituati all'ipocrisia...non saprei altrimenti...

Innanzitutto non è un'intervista, per chi parla di intervista, ma un suo pezzo per il Guardian per il quale da un po' tiene una rubrica. E le sue parole prendono dunque un altro peso. 

Se poi se ne va perché ha un'offerta migliore, poteva andarsene senza insultare la città che l'ha ospitata. Non ha detto nulla contro la Juve, certo, ma di nuovo dà fiato a chi ci odia con motivazioni che francamente poteva risparmiarsi. 

Infine, e qui smetto proprio di risponderti, l'ipocrisia la trovo in chi dice a prescindere "ha ragione". 

"Le grandi giocatrici vogliono un ambiente in cui evolversi eccetera eccetera".

Da noi si dice "aricala da ssa pianta", ossia "scendi da quella pianta", abbassati al nostro livello, scendi dal piedistallo. 

Parlo di presunzione. Ma qualche solone verrebbe a dirmi che le ho dato della scimmia. Perché bisogna essere "politicamente corretti". Io penso che questo qualcuno sia l'ipocrita.

L'Italia non è ancora un Paese multirazziale come la Francia o l'Inghilterra. Ma non ho tempo né voglia di mettermi a parlare di questo, e di tutte le idiozie che quotidianamente può capitare di incontrare. Io sono abruzzese, al Nord troverei qualche idiota che per questo magari non mi darebbe casa. 

Io ripeto: questo pezzo, nella sua rubrica, poteva risparmiarselo.

Vado a lavorare, stamattina devo uscire presto. 

Sono curioso di vedere per chi firma, il primo dicembre. Vedremo. 

 

 

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Che bella sparata che ha fatto...complimenti. Su tutti i giornali ora si parla di Torino città razzista e arretrata. 

 

Probabilmente rosica perché nessuno la riconosceva per strada...

 

Opinione del tutto personale, il calcio femminile in Italia è già di medio/basso livello (ma è ancora in embrione) di ste prime donne venute da fuori (a svernare 1 stagione...) ne possiamo fare anche a meno. 

 

Eniola statt’ a casa

cit. 

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Incredibile come nello stesso topic nell'arco di una pagina i complimenti si trasformino in insulti. Imbarazzante come cosa. 

Io direi come al solito che si esagera, forse esagera lei e di sicuro esagerano molti qui. Non si e' trovata bene, forse sul razzismo un po' esagera o forse no (e' fuori di dubbio che sia un fenomeno in aumento), pero' dice che con i tifosi della juve non ha avuto nessun problema e anzi ci fa i complimenti. 

Non si riesce insomma ad esprimere pensieri senza insultare o esagerare (sia lei che i tifosi) 

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11 ore fa, Broke. ha scritto:

@Teo9 ecco le motivazioni .ghgh 

 

edit: per far arrivare a tutti questa intervista non sarebbe meglio postarla in j forum?

Commenteró con 'facepalm'

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7 ore fa, Paolo Bosco ha scritto:

il  fatto  che  lei  dica  che  non  ci  sono  abbastanza  musei  e  negozi  per  le  sue  "esigenze"  (??)    a  mio  parere  è  TREMENDAMENTE  INDICATIVO   del  fatto  che  ( anche )  per  lei   evidentemente  il  campo  da  calcio  fosse/sia   quasi  un  impegno  "secondario" !!

.quotone

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7 ore fa, Paolo Bosco ha scritto:

si  schermisce

OT: applausi perché usi l'espressione corretta. Ormai ovunque si leggerebbe "schernisce". O tempora, o mores!

Non che ci fosse bisogno di questo per riconoscere la tua proprietà di linguaggio! .ottimo

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Una situazione ambigua dalla quale non esce bene nessuno.

Da un lato, pretedere che l'Italia non abbia un problema di razzismo rispetto a molti altri paesi europei e' veramente ipocrita (cioe', la Lega e' il maggior partito della nazione - un partito che fa del razzismo il suo cavallo di battaglia). E' un fatto, a prescindere da giustificazioni o motivazioni eventuali.

Dall'altro, dire che si e' "stancata" e decidere di andarsene a Novembre e' molto poco professionale. Di certo dietro ci sono degli interessi personali che poco hanno a che fare con Torino o l'Italia (non e' che il razzismo aumenta in autunno...)

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Faceva più bella figura a dire che ha dell'altro da fare, non lamentarsi che la controllano in aeroporto come tutti.

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32 minuti fa, Solouncapitano_ ha scritto:

Ha i problemi che la tua risposta e quella di altri qua sopra spiegano molto meglio di 100 trattati  

Il problema che esattamente come ha scritto lei l'Italia è un paese di almeno due o tre decenni indietro dal punto di vista della tolleranza o se vogliamo essere più eufemistici della sensibilità razziale.

I geni che commentano con frasi tipo "è riuscita a lamentarsi dei cani antidroga"  forse dovrebbero cercare di capire sempre che ne siano capaci che il problema non è essere sottoposti a controllo ma avere la sensazione di essere "casualmente" sempre quelli sotto controllo per il colore della pelle. Io non ho nessun dubbio che questo accada a Torino così come ovunque in Italia specie se non sei un "*"famoso e riconosciuto come può essere Pogba. Ho avuto amici e conoscenti di colore americani e inglesi professionisti e benestanti che viaggiando in Italia hanno sentito esattamente lo stesso tipo di sgradevole attenzione e discriminazione nella loro esperienza comune. Questo succede regolarmente perché l'insensibilità e il pregiudizio perché i negri vucumpra delinquenti è comune in una larga parte della popolazione e il fatto che perfino dirigenti di club ad alto livello non si vergognino neanche di certe frasi imbarazzanti o la costante sottovalutazione del razzismo che esiste perché molti hanno questa auto immagine degli italiani buoni ne è la testimonianza più chiara. Nulla di nuovo o stupefacente Eni da persona intelligente quale è ha usato la penna per sollevare il problema che chiaramente molti ignorano primo perché sono degli ignoranti in generale come si legge in alcuni dei post qui sopra, secondo perché se non le vivi o hai amici che le vivono di certe situazioni non ti accorgi.

Quindi mi staresti accusando di sottovalutare il razzismo? Hai cannato completamente, mi spiace. 

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2 minutes ago, Broke. said:

Quindi mi staresti accusando di sottovalutare il razzismo? Hai cannato completamente, mi spiace. 

se leggendo quello che ha scritto rispondi "quale e' il suo problema" l'impressione e' quella.

 

Oltretutto Aluko non parla di razzismo in senso stretto ma di generale insensibilita'  che e' una cosa talmente palese in Italia ovunque e in ogni discorso che e' inutile pure negarlo 

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1 ora fa, Teo9 ha scritto:

Commenteró con 'facepalm'

La roba sui musei e negozi è raccapricciante. Cioè, magari è sincera e la apprezzo per aver detto la verità senza fare giri di parole, ma esternare certe cose secondo me non ha senso, ti ridono dietro per quelle frasi (giustamente). Sul discorso “occhiatacce” o “cani antidroga” preferisco lasciar perdere

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1 minuto fa, Solouncapitano_ ha scritto:

se leggendo quello che ha scritto rispondi "quale e' il suo problema" l'impressione e' quella.

 

Oltretutto Aluko non parla di razzismo in senso stretto ma di generale insensibilita'  che e' una cosa talmente palese in Italia ovunque e in ogni discorso che e' inutile pure negarlo 

Eh sì, solo in Italia c’è insensibilità. Sterling viene bombardato di ululati a partite alterne in Premier, giusto per fare un esempio 

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strano che sia aluko che ekroth vuotino il sacco solo dopo aver chiuso il rapporto.

 

la sensazione è che in questo caso tutta questa storia sia una exit strategies per un'atleta più interessata ai suoi progetti extracampo in divenire.

 

dice che ha contribuito a migliorare la nostra immagine e quella della serie A ma ha tirato una bordata molto pesante

 

comunque è doveroso prendere sul serio le sue lamentele e farsi un'esame;

può essere una "furbata" per uscire pulita rispetto ala fatto che risolve il contratto perché ha in ballo altri progetti

può essere una critica vera

o entrambe

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La Aluko ha detto testualmente che "gli ultimi sei mesi sono stati difficili". Gli altri dodici i cani non la sniffavano e i negozianti non la guardavano male?

Sono robe ridicole come quella dei musei, il nostro Egizio è più importante di quello di Londra, per dire, abbiamo l'unico museo della fantascienza d'Europa e collezioni da fare invidia a chiunque, come quella sulla Sindone e dobbiamo sentirci dire che non c'è abbastanza?

Criticare l'accoglienza nella città di Don Bosco e del Cottolengo?

Cos'altro aspettarsi da una che si è sentita discriminata anche in nazionale, ma ora ci racconta che noi siamo addirittura vent'anni indietro? Torni in Inghilterra e si diverta.

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Quello che dice la signora Aluko probabilmente ha molto di vero, sia sul fronte "razzismo" che sul fronte scarsità, da un certo punto di vista, dell'offerta di eventi e similia da parte della città di Torino.

 

E non nego che come torinese le sue parole mi facciano male, ma non tanto perchè le dice la signora Aluko, che poi in fondo chissenefrega, quanto semmai che compaiono sul The Guardian, che piaccia o meno è un quotidiano di rilevanza mondiale.

 

Detto ciò da una signora che, da curriculum, non è più una pischella ma donna adulta, laureata, avvocato, titolare di prestigioso master, scrittrice di libri, editorialista del prestigioso The Guardian, consulente della League statunitense ecc. ecc. mi aspetterei, prima di scrivere o all'interno dello scritto stesso una minore superficialità e maggiore capacità di analisi.

 

In estrema sintesi, circa le due questioni di fondo:

 

- razzismo - siamo indietro di 20 anni: siamo indietro di non 20 ma 30-40 anni non nell'integrazione ma nelle dinamiche demografiche circa l'immigrazione dal terzo mondo rispetto alla Gran Bretagna, ma anche Francia, Olanda, Blegio o Germania. Nei primi 4 casi, perchè paesi con forte tradizione coloniale che al superamento di quella fase storica sono stati naturali poli attrattivi dalle ex colonie, nel caso della Germania  perchè economia industriale potentissima leader in europa che aveva necessità di manodopera che non aveva in casa quando noi come Italia eravamo ancora poveri e fonte di emigrazione più che punto di arrivo di immigrati (e vale comunque anche per gli altri paesi citati, vedasi ad esempio la strage di italiani nelle miniere belghe)

 

per cui, in Italia popolazione nera,benestante, borghese, inserita a livelli medio-alti nella società è sostanzialmente inesistente. gli unici sono sostanzialmente atleti professionisti (calcio, basket), che li conti sulle dita di un paio di mani in una città italiana. Non è questione di razzismo, e questione di tempi.

 

- Torino che non offre chissà cosa come eventi ecc.: da un lato dipende cosa ti interessa, dall'altro è ovvio che una città di medie dimensioni come è Torino avrà meno offerta rispetto a Londra, da dove proviene, che è una delle 2-3 caput mundi presenti oggi su scala globale. Per cui se pensi di arrivare a Torino (ma vale per il 99% delle città del mondo) e poter avere lo stesso stile di vita che avevi a Londra sei fondamentalmente un cretino o un pavernu, alla faccia della donna di mondo che vuol far credere di essere.

 

Dall'altro lato ancora mi chiedo come una persona che è già impegnatissima facendo allo stesso tempo a) l'atleta professionista, b) la studentessa in un master in un terzo paese, c) la scrittrice/editorialista/consulente, d) pendolare di lusso, visto che la sua famiglia si divide tra Uk e Nigeria... trovi ancora chissà quanto tempo ed energie per dedicarsi a chissà che vita mondana; detto francamente qualcosa non torna.

 

Ergo, una certa superficialità posso comprenderla dalla Petronella di turno, aspirante soubrette e influencer che usa il calcio come leva per farsi notare ma  poi sotto il mascara c'è il nulla,  ma da una donna con il curriculum della Aluko mi sarei aspettato maggiore moderazione negli argomenti. Perchè se hai "testa", come sembrerebbe avere la signora in questione, non puoi limitarti a guardare la faccia della medaglia che più ti fa comodo, ma dovresti avere la capacità, addirittura l'istinto, di analizzare le cose e capire il perchè delle cose, andando oltre alla superficialità.

 

Quindi delle due l'una:

 

- la signora non è poi tutto questo "genio" che lo storytelling mediatico ci racconta

- la signora non è cretina e si rende perfettamente conto dei miei due punti precedenti ma siccome la nouvelle vague dominante sui mass media mainstream, soprattutto se di sinistra come nel caso del Guardian, è buttare tutto in caciara puntando sul razzismo e magari pure sul #metoo (strano che non abbia detto che siamo tutti porcelloni che le mettevano le mani sul * in ogni dove), è un modo per fare notizia (chi l'avrebbe calcolata se si fosse limitata a scrivere che si era stufata e voleva fare altro?), magari pure ergersi a paladina dei diritti ecc. e usare cose del genere come leva per la sua carriera mediatica/dirigenziale/politica. Insomma siamo al classico chiagnere e fottere.

 

Siccome a pensar male si fa peccato e spesso ci si azzecca, probabilmente la signora è probabilmente un mix di entrambi i punti precedenti.

 

Aggiungo poi che, seguendo su instagram la suddetta ma anche la Ekroth e altre, ho notato che nel periodo trascorso qui, le straniere (di nazionalità differenti) stanno sempre tra di loro nel tempo libero, la sensazione è che tendano ad isolarsi dalle italiane. Non so di chi sia colpa, forse di tutti e di nessuno, certo che se sei in terra straniera e passi poi il tempo solo o quasi esclusivamente tra stranieri è un po' difficile integrarsi. Un po' di impegno umano fuori dal campo e di autocritica dalle ultime due straniere andate via in modo polemico forse non guastava.

 

Al netto delle eventuali colpe della Juve, di Torino, dell'Italia, persone così meglio perderle che trovarle.

 

 

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10 minuti fa, Tetti Fré ha scritto:

La Aluko ha detto testualmente che "gli ultimi sei mesi sono stati difficili". Gli altri dodici i cani non la sniffavano e i negozianti non la guardavano male?

Sono robe ridicole come quella dei musei, il nostro Egizio è più importante di quello di Londra, per dire, abbiamo l'unico museo della fantascienza d'Europa e collezioni da fare invidia a chiunque, come quella sulla Sindone e dobbiamo sentirci dire che non c'è abbastanza?

Criticare l'accoglienza nella città di Don Bosco e del Cottolengo?

Cos'altro aspettarsi da una che si è sentita discriminata anche in nazionale, ma ora ci racconta che noi siamo addirittura vent'anni indietro? Torni in Inghilterra e si diverta.

100%

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9 minuti fa, Mark Caltagirone ha scritto:

Quello che dice la signora Aluko probabilmente ha molto di vero, sia sul fronte "razzismo" che sul fronte scarsità, da un certo punto di vista, dell'offerta di eventi e similia da parte della città di Torino.

 

E non nego che come torinese le sue parole mi facciano male, ma non tanto perchè le dice la signora Aluko, che poi in fondo chissenefrega, quanto semmai che compaiono sul The Guardian, che piaccia o meno è un quotidiano di rilevanza mondiale.

 

Detto ciò da una signora che, da curriculum, non è più una pischella ma donna adulta, laureata, avvocato, titolare di prestigioso master, scrittrice di libri, editorialista del prestigioso The Guardian, consulente della League statunitense ecc. ecc. mi aspetterei, prima di scrivere o all'interno dello scritto stesso una minore superficialità e maggiore capacità di analisi.

 

In estrema sintesi, circa le due questioni di fondo:

 

- razzismo - siamo indietro di 20 anni: siamo indietro di non 20 ma 30-40 anni non nell'integrazione ma nelle dinamiche demografiche circa l'immigrazione dal terzo mondo rispetto alla Gran Bretagna, ma anche Francia, Olanda, Blegio o Germania. Nei primi 4 casi, perchè paesi con forte tradizione coloniale che al superamento di quella fase storica sono stati naturali poli attrattivi dalle ex colonie, nel caso della Germania  perchè economia industriale potentissima leader in europa che aveva necessità di manodopera che non aveva in casa quando noi come Italia eravamo ancora poveri e fonte di emigrazione più che punto di arrivo di immigrati (e vale comunque anche per gli altri paesi citati, vedasi ad esempio la strage di italiani nelle miniere belghe)

 

per cui, in Italia popolazione nera,benestante, borghese, inserita a livelli medio-alti nella società è sostanzialmente inesistente. gli unici sono sostanzialmente atleti professionisti (calcio, basket), che li conti sulle dita di un paio di mani in una città italiana. Non è questione di razzismo, e questione di tempi.

 

- Torino che non offre chissà cosa come eventi ecc.: da un lato dipende cosa ti interessa, dall'altro è ovvio che una città di medie dimensioni come è Torino avrà meno offerta rispetto a Londra, da dove proviene, che è una delle 2-3 caput mundi presenti oggi su scala globale. Per cui se pensi di arrivare a Torino (ma vale per il 99% delle città del mondo) e poter avere lo stesso stile di vita che avevi a Londra sei fondamentalmente un cretino.

 

Dall'altro lato ancora mi chiedo come una persona che è già impegnatissima facendo allo stesso tempo a) l'atleta professionista, b) la studentessa in un master in un terzo paese, c) la scrittrice/editorialista/consulente, d) pendolare di lusso, visto che la sua famiglia si divide tra Uk e Nigeria... trovi ancora chissà quanto tempo ed energie per dedicarsi a chissà che vita mondana; detto francamente qualcosa non torna.

 

Ergo, una certa superficialità posso comprenderla dalla Petronella di turno, aspirante soubrette e influencer che usa il calcio come leva per farsi notare, ma da una donna con il curriculum della Aluko mi sarei aspettato maggiore moderazione negli argomenti. Perchè se hai "testa", come sembrerebbe avere la signora in questione, non puoi limitarti a guardare la faccia della medaglia che più ti fa comodo, ma dovresti avere la capacità, addirittura l'istinto, di analizzare le cose e capire il perchè delle cose.

 

Quindi delle due l'una:

 

- la signora non è poi tutto questo "genio" che lo storytelling mediatico ci racconta

- la signora non è cretina e si rende perfettamente conto dei miei due punti precedenti ma siccome la nouvelle vague dominante sui mass media mainstream, soprattutto se di sinistra come nel caso del Guardian, è buttare tutto in caciara puntando sul razzismo e magari pure sul #metoo (strano che non abbia detto che siamo tutti porcelloni che le mettevano le mani sul * in ogni dove), è un modo per fare notizia (chi l'avrebbe cacolata se si fosse limitata a scrivere che si era stufata e voleva fare altro?), magari pure ergersi a paladina dei diritti ecc. e usare cose del genere come leva per la sua carriera mediatica/dirigenziale/politica. Insomma siamo al classico chiagnere e fottere.

 

Siccome a pensar male si fa peccato e spesso ci si azzecca, probabilmente la signora è probabilmente un mix di entrambi i punti precedenti.

 

Aggiungo poi che, seguendo su instagram la suddetta ma anche la Ekroth ho notato che nel periodo trascorso qui, le straniere (di nazionalità differenti) stanno sempre tra di loro nel tempo libero, la sensazione è che tendano ad isolarsi dalle italiane. Non so di chi sia colpa, forse di tutti e di nessuno, certo che se sei in terra straniera e passi poi il tempo solo o quasi esclusivamente tra stranieri è un po' difficile integrarsi. Un po' di impegno umano fuori dal campo e di autocritica dalle ultime due straniere andate via in modo polemico forse non guastava.

 

 

.ok 

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28 minuti fa, Mark Caltagirone ha scritto:

Quello che dice la signora Aluko probabilmente ha molto di vero, sia sul fronte "razzismo" che sul fronte scarsità, da un certo punto di vista, dell'offerta di eventi e similia da parte della città di Torino.

 

E non nego che come torinese le sue parole mi facciano male, ma non tanto perchè le dice la signora Aluko, che poi in fondo chissenefrega, quanto semmai che compaiono sul The Guardian, che piaccia o meno è un quotidiano di rilevanza mondiale.

 

Detto ciò da una signora che, da curriculum, non è più una pischella ma donna adulta, laureata, avvocato, titolare di prestigioso master, scrittrice di libri, editorialista del prestigioso The Guardian, consulente della League statunitense ecc. ecc. mi aspetterei, prima di scrivere o all'interno dello scritto stesso una minore superficialità e maggiore capacità di analisi.

 

In estrema sintesi, circa le due questioni di fondo:

 

- razzismo - siamo indietro di 20 anni: siamo indietro di non 20 ma 30-40 anni non nell'integrazione ma nelle dinamiche demografiche circa l'immigrazione dal terzo mondo rispetto alla Gran Bretagna, ma anche Francia, Olanda, Blegio o Germania. Nei primi 4 casi, perchè paesi con forte tradizione coloniale che al superamento di quella fase storica sono stati naturali poli attrattivi dalle ex colonie, nel caso della Germania  perchè economia industriale potentissima leader in europa che aveva necessità di manodopera che non aveva in casa quando noi come Italia eravamo ancora poveri e fonte di emigrazione più che punto di arrivo di immigrati (e vale comunque anche per gli altri paesi citati, vedasi ad esempio la strage di italiani nelle miniere belghe)

 

per cui, in Italia popolazione nera,benestante, borghese, inserita a livelli medio-alti nella società è sostanzialmente inesistente. gli unici sono sostanzialmente atleti professionisti (calcio, basket), che li conti sulle dita di un paio di mani in una città italiana. Non è questione di razzismo, e questione di tempi.

 

- Torino che non offre chissà cosa come eventi ecc.: da un lato dipende cosa ti interessa, dall'altro è ovvio che una città di medie dimensioni come è Torino avrà meno offerta rispetto a Londra, da dove proviene, che è una delle 2-3 caput mundi presenti oggi su scala globale. Per cui se pensi di arrivare a Torino (ma vale per il 99% delle città del mondo) e poter avere lo stesso stile di vita che avevi a Londra sei fondamentalmente un cretino o un pavernu, alla faccia della donna di mondo che vuol far credere di essere.

 

Dall'altro lato ancora mi chiedo come una persona che è già impegnatissima facendo allo stesso tempo a) l'atleta professionista, b) la studentessa in un master in un terzo paese, c) la scrittrice/editorialista/consulente, d) pendolare di lusso, visto che la sua famiglia si divide tra Uk e Nigeria... trovi ancora chissà quanto tempo ed energie per dedicarsi a chissà che vita mondana; detto francamente qualcosa non torna.

 

Ergo, una certa superficialità posso comprenderla dalla Petronella di turno, aspirante soubrette e influencer che usa il calcio come leva per farsi notare ma  poi sotto il mascara c'è il nulla,  ma da una donna con il curriculum della Aluko mi sarei aspettato maggiore moderazione negli argomenti. Perchè se hai "testa", come sembrerebbe avere la signora in questione, non puoi limitarti a guardare la faccia della medaglia che più ti fa comodo, ma dovresti avere la capacità, addirittura l'istinto, di analizzare le cose e capire il perchè delle cose, andando oltre alla superficialità.

 

Quindi delle due l'una:

 

- la signora non è poi tutto questo "genio" che lo storytelling mediatico ci racconta

- la signora non è cretina e si rende perfettamente conto dei miei due punti precedenti ma siccome la nouvelle vague dominante sui mass media mainstream, soprattutto se di sinistra come nel caso del Guardian, è buttare tutto in caciara puntando sul razzismo e magari pure sul #metoo (strano che non abbia detto che siamo tutti porcelloni che le mettevano le mani sul * in ogni dove), è un modo per fare notizia (chi l'avrebbe calcolata se si fosse limitata a scrivere che si era stufata e voleva fare altro?), magari pure ergersi a paladina dei diritti ecc. e usare cose del genere come leva per la sua carriera mediatica/dirigenziale/politica. Insomma siamo al classico chiagnere e fottere.

 

Siccome a pensar male si fa peccato e spesso ci si azzecca, probabilmente la signora è probabilmente un mix di entrambi i punti precedenti.

 

Aggiungo poi che, seguendo su instagram la suddetta ma anche la Ekroth e altre, ho notato che nel periodo trascorso qui, le straniere (di nazionalità differenti) stanno sempre tra di loro nel tempo libero, la sensazione è che tendano ad isolarsi dalle italiane. Non so di chi sia colpa, forse di tutti e di nessuno, certo che se sei in terra straniera e passi poi il tempo solo o quasi esclusivamente tra stranieri è un po' difficile integrarsi. Un po' di impegno umano fuori dal campo e di autocritica dalle ultime due straniere andate via in modo polemico forse non guastava.

 

Al netto delle eventuali colpe della Juve, di Torino, dell'Italia, persone così meglio perderle che trovarle.

 

 

Thuram... a buon intenditor...

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Io comunque di offese alla città di Torino non ne vedo. Londra è ai massimi livelli mondiali per offerta culturale; per fare un esempio, visto che qualcuno ha citato il Museo Egizio, ricordo che il British Museum ha la più grande collezione di archeologia di quell'area, al di fuori del museo del Cairo... per non parlare del numero e della qualità di collezioni d'arte. E immagino che il discorso dello shopping sia analogo, anche se su questo punto sono poco preparato. Evidentemente era abituata a standard molto alti, c'è poco da fare, anche se magari le parole scritte non sono state del tutto opportune, e forse sarebbe stato meglio "tenere duro" per rispettare fino in fondo l'impegno professionale. Evito di commentare il tema del razzismo perché sembra che alcuni siano piuttosto irritabili qui dentro. E mi sembra davvero assurdo commentare portando "io ci vivrei /non ci vivrei" come "argomento". 

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Detto in maniera molto breve che la penso come Gianni nelle riflessioni che ha fatto in chiusura all'articolo e come Paolo su Torino e Milano e che sono molto contento di aver abbracciato Aluko lo scorso anno, vi dico solo una cosa su questo discorso delle città.

 

Mi sapete dire cosa c'è da vedere a Wolfsburg, dove vi è una delle due più forti squadre del nostro continente? Le giocatrici dovrebbero scappare già il primo giorno, praticamente!

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