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Shinji Ikari

Chiellini: "A Cardiff nessuna lite, eravamo a pezzi all'intervallo. Le finali per noi arrivano sempre nel momento sbagliato"

Post in rilievo

non ci sono scuse caro chiello , le forze siete voi che le dovete amministrare ed arrivare a simili conclusioni non vi fa' certamente onore , purtroppo si continuano a sbagliare le finali ,segno che la programmazione tecnico atletica e' scadente ; a quanto un rafforzamento concreto a questo problema ricorrente?  

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Il 1/6/2020 Alle 20:43, RSsista ha scritto:

Dire che le finali arrivano sempre nel momento sbagliato è un'assurdità. Non è che la data venga resa nota il giorno prima. Hanno un anno di tempo per prepararsi e organizzarsi.

 

 

Perfetto. Parole da sfigato quelle di Chiellini.

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Il 28/5/2020 Alle 07:57, saxon ha scritto:

È una cosa che mi fa incazzare anche a distanza di 23 anni. La superficialità con cui ci approcciammo alla partita sicuri di avere già vinto. Non vedevo tanta superficialità dai tempi in cui ii Brasile si fece fregare dall'italia di bearzot.. Sarebbe stato sufficiente far giocare rampulla per avere una Champions in più.. 

Verissimo.

Affrontammo quella partita come chi va a giocare la partitella tra amici dopo il pic-nic di Pasquetta. Le stesse dichiarazioni di Lippi prima della partita fanno capire con quanta superficialità ci avvicinammo a quella partita: "comunque andrà, avremo fatto una grande stagione". Cavolo, ma come "comunque andrà"? Mica è il Trofeo tim, è la finale di Champions! Sei la squadra più forte del momento, campione d'Europa e del mondo in carica, devi mangiare l'erba!

 

Il presunto rigore su Jugovic, poi, è una scusa sterile che ce la raccontiamo da soli per dare una parvenza di spiegazione alla sconfitta in una partita che si era certi di vincere. Riguardandolo questi giorni, non era un rigore così clamoroso come ce lo raccontiamo: lui e il difensore si strattonano a vicenda e a un certo punto Jugovic cade. Ma è difficile che ti danno un rigore quando attaccante e difensore si strattonano a vicenda, tanto più 23 anni fa.

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Il 26/5/2020 Alle 16:38, Andrea Bianconero ha scritto:

Contro il Dortmund con Zidane, Del Piero, Vieri e Boksic e quelli giocavano con Moeller, Riedle e Chapuisat.

Tutti giocatori di primo piano alla'epoca.

 

Dopo 23 anni ancora continuiamo a sottovalutare quella partita.

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Il 27/5/2020 Alle 18:38, Kriketo ha scritto:

Senza ombra di dubbio, l’unica squadra di calcio che abbia mai giocato una zona “pura” resta l’Olanda degli anni ‘70. Non ha mai vinto nulla, e personalmente credo che le due cose siano in stretta relazione.

Ha solo giocato due finali mondiali consecutive, perdendole entrambe contro i padroni di casa, una ai supplementari e senza Cruijff. Trattasi di un Paese che all'epoca aveva meno di 14 milioni di abitanti e nessuna tradizione calcistica (non andavano ai Mondiali dagli anni '30: 2 partite, 2 sconfitte). Come si possa ridurre tutto ciò a "non ha mai vinto nulla" è davvero inspiegabile. I risultati raggiunti sono stati straordinari (quattro Coppe dei Campioni consecutive) e la legacy incredibilmente ricca e fruttuosa, sino a plasmare sostanzialmente qualsiasi aspetto del calcio attuale. Stai parlando all'incirca della squadra più importante della storia per l'evoluzione delle idee calcistiche.

Se fosse entrato il palo di Rensenbrink allora la zona pura andrebbe bene? .ghgh

 

Abbastanza assurdo il paragone con espressioni moderne di elastico difensivo, senza tener conto e omettendo completamente di evidenziare le contingenze materiali, ossia il cambiamento radicale della regola del fuorigioco, che impone accorgimenti sostanziali in occasione di palla scoperta.

Assurdo non evidenziare l'introduzione del pressing applicata da quella squadra, idea di gioco incredibilmente rivoluzionaria e imprescindibile complemento della zona.

Per non parlare della linea, anche se esistono ancora allenatori medievali che giocano con libero e due stopper .ghgh

Senza considerare che nella zona spuria i meccanismi predominanti sono per l'appunto quelli della zona, che in amplissima misura determinano il comportamento del difensore, mentre i concetti della marcatura a uomo risultano ridotti a sub-categoria dei suoi compiti (la marcatura). E poi la discriminante che introduci tra zona pura e spuria sembra molto arbitraria e applicata in modo scorretto: la perentoria definizione del Milan di Sacchi, per esempio, è decisamente discutibile.

 

Insomma, stai svilendo per evidenti mire strumentali una miniera di idee a cui si sono abbeverati le migliori menti calcistiche.

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