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BLACKEAGLE

Napoli, la Procura Figc archivia l'inchiesta sul protocollo Covid

Post in rilievo

La società Napoli, tifosi e sta gente in FIGC e Coni legato ad ambienti napoletani, sono dei veri e proprio delinquenti legalizzati....non mi stupisce. 

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Parliamo di questa gentaglia , ma di cosa ci stupiamo?

Nessuno Stato, legge, protocollo può entrare se pendagli da forca come quei due in foto non vogliono

 Viene solo da vomitare

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Attraverso i canali ufficiali del CONI, sono state rese disponibili pochi minuti fa le motivazioni con le quali il Collegio di Garanzia, a Sezioni Unite, ha dato ragione al Napoli nell’ambito della contesa con la FIGC relativa alla famosa partita non giocata contro la Juventus. Nelle 13 pagine redatte dall’organo giudicante, guidato da Franco Frattini, si legge come il Collegio di Garanzia non condivida le valutazioni del Giudice Sportivo e della Corte Sportiva di Appello, giunti alla considerazione che il Napoli avesse “orientato la propria condotta al precipuo scopo di non disputare il predetto incontro, o, comunque, di precostituirsi una scusa per non disputarla”. Una valutazione che però, secondo il Collegio di Garanzia, “non tiene conto, in generale, del sistema disegnato dal legislatore emergenziale e, in particolare, del criterio di gerarchia delle fonti”. 

A impedire il viaggio un atto previsto dalla Circolare del Ministero della Salute L’organo giudicante del CONI evidenzia infatti come la fonte competente a disciplinare i fatti di causa fosse la circolare del Ministero della Salute n. 21463 del 18 giugno 2020, avente ad oggetto «Modalità attuative della quarantena per i contatti stretti dei casi COVID-19», in ragione anche del rinvio effettuato dal Protocollo FIGC del 28 settembre 2020. Essa, evidenzia il Collegio, prevede al settimo comma “una facoltà, concessa al Dipartimento di prevenzione, non un obbligo” di consentire l’accesso allo stadio e la disputa della gara ai soggetti risultati negativi ai test a cui si sottopone il gruppo squadra dopo una positività. “Tale facoltà - si legge nelle motivazioni - non è stata esercitata dal richiamato Dipartimento; anzi, quest’ultimo ha agito in modo del tutto opposto, esercitando la diversa prerogativa riconosciuta dalla legge”. Cioè prevedere l’isolamento anche per un componente del gruppo squadra, la scelta fatta dal Dipartimento di prevenzione. Ne deriva così che a impedire la partenza del Napoli non fosse la nota del 4 ottobre 2020, ore 14.13 della ASL Napoli 2 Nord, “ma va, invece, individuato nelle due note del 3 ottobre 2020, ore 16.53”, che “rappresentano gli atti oggettivamente impeditivi dell’attività cui sarebbe stata tenuta la SSC Napoli in applicazione della normativa federale. Quegli atti rappresentano il c.d. factum principis, che ha impedito la prestazione della SSC Napoli, sia perché entrambi sono atti amministrativi di fonte superiore rispetto alle norme federali, che cedono di fronte ai medesimi, sia perché applicativi di una Circolare emergenziale del Ministero della Sanità, sia perché coerenti proprio con il procedimento previsto dal comma 6 della richiamata Circolare”. 

Il Napoli ha rispettato il Protocollo FIGC. In conclusione, se l’impedimento al viaggio del club di De Laurentiis va trovato nelle due note del 3 ottobre, il Collegio evidenzia come la prestazione del Napoli, cioè partecipare alla partita, fosse “divenuta impossibile per effetto dei richiamati provvedimenti, che escludono, peraltro, considerato il pieno rispetto della normativa vigente, una responsabilità di quest’ultima società. Responsabilità che, di certo, non può essere individuata, come invece concludono le decisioni endofederali, nella richiesta di chiarimenti circa la condotta da tenere. Infatti, sotto questo profilo, la SSC Napoli ha applicato il Protocollo FIGC vigente all’epoca dei fatti di causa, che rimanda, con riferimento alla procedura da osservare in caso sia accertata la positività al COVID- 19 di un calciatore, alla citata Circolare del Ministero della Salute del 18 giugno 2020 e, dunque, all’esclusiva competenza della ASL territorialmente competente”. 

Nessuna mala fede. In conclusione, le motivazioni del Collegio di Garanzia si soffermano anche sulla presunta mala fede della società azzurra: la richiesta di chiarimenti non era un atto volto a non disputare la partita con la Juve, ma “la diretta applicazione della richiamata Circolare”. E infine: “ne discende, ancora, non solo l’assenza di mala fede da parte della SSC Napoli, che ha agito in piena coerenza con quanto previsto dalla normativa vigente, ma anche la infondatezza della tesi, sostenuta dalla CSA, del c.d. dolo da preordinazione, proprio per l’assoluto rispetto del Protocollo da parte della Società e della sussistenza di un provvedimento, che è il factum principis, e che ha reso impossibile una condotta diversa”.

In futuro non sarà possibile un nuovo caso? Il Collegio di Garanzia del CONI, infine, si sofferma anche sul nuovo Protocollo FIGC del 30 ottobre che ha reso obbligatoria anziché facoltativa la deroga della trasferta in bolla: non è applicabile al caso Napoli, perché modificato in un periodo successivo. Tuttavia, ma questo il Collegio non lo scrive proprio perché non può interessarsi del nuovo Protocollo, questa previsione dovrebbe consentire di evitare il ripetersi di un caso analogo, essendo ora obbligatorio e non più facoltativo il passaggio in bolla della squadra in vista della trasferta.

 

-tuttomercatoweb.com

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Mi viene da pensare che 3-0 a tavolino più penalizzazione in due gradi siano stati fatti per salvarsi la faccia, sapendo che poi  il coni avrebbe sistemato tutto...... mi sbaglierò.....
Non ti sbagli infatti.... .ok

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Diciamoci la verita' : tutti gli uomini che a vario titolo lavorano nella figc o comunque per la figc fanno schifo al kaiser da tempo immemore !

Che vergogna di istituzione! E 'un concentrato di rifiuti, di inetti, di vili, di corrotti e venduti.....vergogna !

Chissà cosa avrà da dire quella faccia da sedere di gravina .....muttley...è uscito da questa storia, assieme a quell'accozzaglia ridicola che lavora nella procura federale, con le ossa rotte e un protocollo covid che vale meno di una cicca di sigaretta

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2 minuti fa, Vittorio Emanuele II ha scritto:

una domanda. Ma in generale i tifosi del Napoli cosa pensano di De Laurentiis?

Che è un pappone, egocentrico, tirchio, megalomane e vanaglorioso. I più cattivi, aggiungono che ha anche dei difetti.

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Ci sarebbe tanto materiale per chiudere con questo teatrino calcistico italiano, ma proprio perchè si verificano queste porcherie io da sempre considero la vittoria del  campionato di calcio nostrano il primo obiettivo, ecco perchè mi incaxxo se facciamo di tutto per perderlo come ad esempio affidando la squadra a uno che passava di lì. 

6 minuti fa, SuperEagle ha scritto:

Situazione, per me, imbarazzante.

Non che tu debba ammetterlo per forza eh, ma quantomeno sentirlo nell'anima.

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2 minuti fa, Pavel magno 65 ha scritto:

Non che tu debba ammetterlo per forza eh, ma quantomeno sentirlo nell'anima.

La questione è semplice, i giudici FIGC massacrano il Napoli parlando di preordinazione dolosa e di strategie per sottrarsi all’impegno sportivo, e la Procura nemmeno ritiene di fare partire il procedimento disciplinare. Neanche la contestazione.

Qualcuno dovrebbe dimettersi, da quelle parti.

 

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