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Il Giornale: "Approvata la norma definita anti SuperLega, ma c’è il nodo costituzionalità: in caso di ricorsi, potrebbe essere fatta valere la libertà di associazione"

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Il messaggio ai naviganti della Federcalcio è in piena sintonia con l’Uefa: ogni tentativo di fuga in avanti da parte dei club è irricevibile. Dunque, ieri il presidente Gravina (appena eletto nell’Esecutivo Uefa ma da subito sintonizzato con il presidente Ceferin quando è scoppiata la «bomba» dei 12 club secessionisti) ha approvato la norma definita - ça va sans dire - anti SuperLega: previste sanzioni in caso di partecipazione a tornei privati non riconosciuti dalle istituzioni sportive, in primis per quanto riguarda la Figc l’esclusione dal nostro campionato. Quindi niente affiliazione per chi «al 28 giugno, data di scadenza delle iscrizioni, dovesse voler partecipare a competizioni di natura privatistica». E sul livello delle sanzioni, si entra nell’argomento spinoso della legittimità costituzionale della norma: in caso di ricorsi, potrebbe essere fatta valere la libertà di associazione. In più potrebbe verificarsi - nel caso di interventi sanzionatori dell’Uefa - anche una violazione del diritto alla concorrenza previsto dall’Unione Europea a proposito di antitrust (Uefa e Fifa agiscono in regime di monopolio). Un primo segnale dalla Figc doveva comunque arrivare. Da qui a pensare a un’esclusione dei club «ribelli» (in teoria nel gruppo SuperLega sarebbe rimasta solo la Juventus) ce ne corre. «Chi ha interpretato la SuperLega come un atto di debolezza da parte di alcune società che vivono un momento di difficoltà economica e insurrezione nel sistema calcio, sbaglia. Sicuramente, è un tema delicato da approfondire

 

Il Giornale

 

 

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Ma il senso di fare una norma in fretta e furia che potrebbe, molto probabilmente, venir stracciata? 

 

Pure se domani decidono di andare in superlega farebbero ricorso e la  nuova regola verrebbe bloccata in attesa della decisione finale. 

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Quando interessa a loro ci mettono pochissimo a creare le norme. Mi auguro che venga fatta stracciare al più presto da chi ha il potere di farlo e non sia schiavo della UEFA 

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3 minuti fa, Lucas "CR7" Hector ha scritto:

Ma infatti quella clausola viene smontata in poco tempo...stanno facendo rumore e chiasso per nulla.

Doppiamente figura di M.

L'unico messaggio che passa è quello che si ha a che fare con dei pecoroni corrotti ed ignoranti.

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Asfaltabile piuttosto agevolmente e potrebbe essere il “cavallo di Trroia” a favore della Superlega... il silenzio di quest’ultima, la mancanza di reazioni, però non mi lascia “tranquillo” sulle reali intenzioni di quest’ultima di andare fino in fondo.

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non possono impedire che i club facciano una associazione. 

 

La UEFA ha orchestrato una campagna mediatica per nascondere la polvere sotto il tappeto. 

 

Comunque mi fa piacere che escano articoli su cosa è la UEFA e cosa ha fatto nel calcio. LA gente poi ci pensa, non dalla prossima stagione ,ma non è finita la faccenda SL.

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14 minuti fa, Lucas "CR7" Hector ha scritto:

Ma infatti quella clausola viene smontata in poco tempo...stanno facendo rumore e chiasso per nulla.

tutto fumo e poco arrosto .ok 

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Ma magari ci liberiamo di questa federazione polverosa  guidata da vecchi tromboni attaccati a una poltrona ottenuta col voto di club falliti. 

Sogno una superlega alternativa alla Champions e al campionato 

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15 minuti fa, Gobbo88 ha scritto:

Quando interessa a loro ci mettono pochissimo a creare le norme. Mi auguro che venga fatta stracciare al più presto da chi ha il potere di farlo e non sia schiavo della UEFA 

Non capisco perché l’Italia si sia mossa subito mentre in Spagna e Inghilterra no

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23 minuti fa, Miocuggino ha scritto:

Ma il senso di fare una norma in fretta e furia che potrebbe, molto probabilmente, venir stracciata? 

 

Pure se domani decidono di andare in superlega farebbero ricorso e la  nuova regola verrebbe bloccata in attesa della decisione finale. 

L'hanno fatto per rendere la vita difficile a chi vuole fare la SL, su "spinta" della UEFA. Sperano di accordarsi con i club, secondo me, ed evitare una SL totalmente fuori dal controllo della UEFA... 

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27 minutes ago, bianconero75 said:

Asfaltabile piuttosto agevolmente e potrebbe essere il “cavallo di Trroia” a favore della Superlega... il silenzio di quest’ultima, la mancanza di reazioni, però non mi lascia “tranquillo” sulle reali intenzioni di quest’ultima di andare fino in fondo.

Infatti, hanno messo una clausola vessatoria, facilmente impugnabile e annullabile che può aprire percorsi del tutto nuovi come fu per la "sentenza Bosman".

 

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se si realizzasse la superlega il conto in banca del ducetto ceferin piangerebbe lacrime amare

penso che si potrebbe transare questa situazione elargendo all'uefa una percnetuale degli introitidella superlega imho

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18 minutes ago, actarus said:

Non capisco perché l’Italia si sia mossa subito mentre in Spagna e Inghilterra no

Perchè in questo paese vige il servilismo più estremo verso il più, forte, l'uefa in questo caso. E poi in questi giorni mr gravina è stato chiamato dall'uefa per ricevere degli incarichi ufficiali.

Gli spagnoli sono di certo più tosti degli italiani.

In quanto ai britannici, quelli fanno sempre a modo loro.

 

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Una zappa sui piedi, se prima si organizzavano una Champions alternativa, ora si organizzeranno per un vero e proprio campionato europeo, il che mi renderebbe molto molto felice. Sono convinto che qualora si organizasse non sbaglierebbero il colpo. 

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A me tutto queato non fa altro che ridurre l'interesse verso le competizioni organizzate dalla Uefa.

Inviato dal mio FIG-LX1 utilizzando Tapatalk

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41 minuti fa, Miocuggino ha scritto:

Ma il senso di fare una norma in fretta e furia che potrebbe, molto probabilmente, venir stracciata? 

 

Pure se domani decidono di andare in superlega farebbero ricorso e la  nuova regola verrebbe bloccata in attesa della decisione finale. 

Evidentemente il "pericolo" superlega non è scongiurato come vogliono far credere. 

Che poi vorrei capire quale danno possa comportare alla Figc se i suoi 3 migliori club per storia e trofei riescano a colmare parzialmente il gap economico (ridistribuendo per forza di cose parte di quei soldi nel mercato italiano) con le big europee. 

Già immagino l'anno prossimo lazio Napoli e Inter che escono ai gironi di CL. Che bel risultato per il calcio italiano sefz

 

 

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1 minuto fa, Antojuve66 ha scritto:

Mossa sbagliata di Gravina e FIGC. Prenderanno tranvate nei tribunali.

 

 

sei uno dei pochi in italia che ha fiducia nei tribunali italiani  sefz 

tra  l'altro coi ricorsi dell'una o dell'altra parte la diatriba potrebe andare avanti per anni

nel frattempo cosa facciamo?

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Trovo assurdo che le società di serie A siano imbrigliare da leggi e regolamenti, mutualità varie. Società come la Juventus conta meno di Benevento e Crotone.  Assurdo e ci credo che si stanno rompendo le palle.

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Vi metto il resoconto di ieri sera di Sky Calcio CLub. Apprezzabile l'intervento di Falvio Tranquillo che forse meglio di molti ha inqudrato la questione.

 

Ieri sera Flavio Tranquillo è stato ospite della trasmissione “Sky Calcio Club”, tra Caressa, Bergomi, Marchegiani, Piccinini e Di Canio. Si è parlato, ovviamente, di Superlega e di applicabilità del modello americano al calcio europeo.

“Io sarei molto cauto nel dire ‘prendo il sistema americano e lo applico’ perché sono molto meno convinto che sia impossibile applicarlo, perché tutti i motivi tecnici addotti nella sostanza ci sono anche in America. Ne pesco uno: la diversa fiscalità. Gli Stati Uniti hanno 50 Stati e 50 fiscalità. LeBron James passando da Cleveland a Los Angeles ha perso 21 milioni di quella che è la nostra IRPEF, eppure la regola per Cleveland e Los Angeles è la stessa.
Non è un problema di applicare un modello, è questione di vedere tutto assieme. Se vedi quei grafici sono la fotografia di un sistema che sul lungo periodo non è sostenibile. Sostenibile vuol dire che nel medio-lungo periodo si sostiene, non che c’è qualcuno che lo tiene in piedi. È quella la chiave.

[Caressa: “Si potrebbe fare il salary cap? È una cosa che ha funzionato negli Stati Uniti con NBA”]

“Il Salary Cap non è uno strumento di controllo dei costi. Il salary cap è uno strumento che garantisce che ci sia una cosa che si chiama equilibrio competitivo, che è quello che caratterizza in primis qualsiasi lega, non solo americana, ma sicuramente quelle più di successo in America e che loro ritengono, e li risultati sono dalla loro parte, sia la chiave, veramente, per creare quell'equilibrio, poi anche economico, che autoalimenta tutto il circolo virtuoso”

[Caressa: “Quindi una lega virtuosa ha parametri di partecipazione, contratto collettivo e equilibrio competitivo”]

“Ha queste tre cose. Contratto collettivo: ci sono delle difficoltà tecniche, ma si può fare un contratto collettivo fuori dagli Stati Uniti. Una categoria, che si riconosce come tale, va dal legislatore dicendo: “Noi siamo i calciatori europei professionisti e facciamo un contratto collettivo in cui normiamo tutto quello che ci riguarda, e questo è l'unico contratto che firmerò, sia che sia al Milan che sia all’Ajax...
Qual è l'interesse per lo Stato? Ci saranno molte meno controversie e ci sarà molta più semplificazione, molto più controllo, perché tutti avranno lo stesso contratto.
Li dentro ci metti tutti i meccanismi, anche di equilibrio economico del sistema, che ci vuoi, puoi e riesci a mettere. Per fare questo ci vuole anche una parte sindacale e non solo una datoriale. Uno degli assenti, secondo me, dalla discussione di questa settimana, è un soggetto forte di sindacato giocator

[Caressa:”Il sindacato calciatori ha detto ‘pensate a questo, intento noi giochiamo 70 partite all’anno e non va bene”]

“Io penso che ancora una volta la chiave sia che se prendi ogni singola questione e la spacchetti, non vai a casa più. Tu devi prendere l'intero problema e dire: “A livello di sistema sarà interesse di tutti mettere in sicurezza questo sistema?’ Io penso di sì.
'Che cosa possiamo trovare ?' Possiamo trovare nuove regole, un nuovo modo di rapportarci in cui, evidentemente, abbiamo tutti e due interesse a che il sistema torno sostenibile, perché significa che anche i calciatori tra dieci anni, tra vent'anni, tra cinquant'anni, potranno godere di quello di cui stanno godendo quelli di oggi”

[Sandro Piccinini: “Ma chi è che impone questo sistema Flavio?”]

“Lo impone il comune interesse, però evidentemente, se la parte imprenditoriale o datoriale ritiene di volerci e doverci guadagnare in termini imprenditoriali. Torniamo al discorso di prima, perché se invece dice: Non importa. Quando poi mancano 10, 50, 600, ce li metto io', è inutile che perdiamo tempo”

[Luca Marchegiani: “Il progetto mi sembra fosse proprio questo. Creare un insieme di squadre che con una competizione di quel tipo di livello garantisse l’auto-sostenibilità”]

“Però per la verità ci hanno presentato un comunicato di 2 pagine e qualche riga e un accenno generico a un criterio in salari del 55% del fatturato, che è un po’ pochino. Se tu non cambi totalmente la logica per esempio che ha portato la UEFA a fare il fair play finanziario che è una misura compressiva, in economia vanno fatte con molta attenzione. Se tu riesci a controllare un po’ i costi e a triplicare i ricavi va bene uguale. Se non riesci a triplicare i ricavi devi scendere coi costi. Se hai un indebitamento fortissimo lo devi tenere sotto controllo. Ma questo è un atteggiamento di un certo tipo. Se invece il problema è “Si ma io ho un altro obiettivo” allora davvero non potrà succedere e non sarà questione di format, quanto e quante sono le squadre. È sempre un problema di sistema. Quello che abbiamo detto alla fine integra una scelta obbligata: non c’è dubbio che tu hai maggior efficacia di un sistema quando in un settore economico, in un subsettore economico le realtà sono omogenee. Se tu metti un settore economico in cui stanno assieme un’azienda da 3000 addetti, una da 300 e una da 30 non funziona per nessuna delle tre. In questa situazione è evidentemente difficile arrivare al punto in cui quella da 3000 gioca con quella da 3000, quella da 300 e quella da 300 e quella da 30 con quella da 30, ma va posta in questa maniera. E poi si può anche dire non ce la sentiamo, non è giusto, però deve essere evidente che se lo fai hai determinati vantaggi e se non lo fai non hai determinati vantaggi”

[Fabio Caressa: “Però è anche vero che il calcio, come sua struttura, essendo a punteggio basso, permette a quella di 30 di battere quella di 3000”]

“E allora però o le metti tutte da 30 o tutte da 3000. Provocatoriamente, se vuoi un sistema economico sostenibile. Sennò, nel lungo periodo, non lo è. Non si possono volere tutte e due le cose, cioè quella da 3000 e quella da 30 perché una volta o sette volte - e le rispetto moltissimo - vince quella da 30, cosa che è vero. Ma pur essendo vero, nel lungo periodo, è devastante economicamente. A meno che non tieni tutti in equilibrio, anche se mi sembra non sia andata bene.

[Luca Marchegiani: “Però la vittoria nella singola partita è la possibilità che il calcio garantisce a quella che vale 30 di poter arrivare a 300 e a 3000. Facendo un discorso che quelli da 3000 stanno solo con quelli da 3000 aumenta il divario, giocano solo tra di loro”]

È giustissimo ciò che dici, ma la stai prendendo come unica possibilità. Hai uno che spende 3000 comunque, indipendentemente da tutto. E uno che non può spendere più di 30, comunque, indipendentemente da tutto. Che è la fotografia di come è stato finora. Se l’Atalanta può arrivare a 3000, ci arriverà. Se è più brava a scegliere i giocatori, vince le partite e batte quelli da 3000, è automaticamente da 3000 perché poi potrà fare la Champions League.

[Fabio Caressa: “Se le permetti di giocare con quelli da 3000. Perché se gioca da sola non ci arriva mai”]

Questa realtà qui è particolarissima. Non esiste una realtà in cui tu devi scegliere come tuoi collaboratori o consorziati i tuoi avversari sul campo, i tuoi concorrenti e soprattutto queste situazioni sono dinamiche, perché magari l’Atalanta 10 anni fa non pensava di arrivare in semifinale di Champions, mentre adesso se resisteva 3 minuti magari la giocava una semifinale di Champions. Gli equilibri cambiano. Una scelta possibile è non far cambiare certi equilibri. È molto difficile, è culturalmente tremendo, ma una scelta che aiuta l’efficienza del sistema è non farli cambiare.

[Fabio Caressa: “Ma nel momento in cui non funziona perché la gente si ribella devi trovare un’altra soluzione”]

Allora devi prendere un’altra strada, che è quella di compressione. Ma deve essere una compressione vera”

Di un altro livello.

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Immagino che non c'è altra via che l'adesione ai rispettivi campionati nazionali. Ma immagino che i club "scissionisti" faranno si che si calmino le acque, e quando potranno fare ripartire il progetto, senza che si possa tornare indietro, e senza che nessuno possa fare il voltagabbana, ritenteranno un altra volta. 

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