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andreasv

Ricordando Gaetano Scirea

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RICORDANDO GAETANO SCIREA 

 

Indimenticato e indimenticabile. Avevamo descritto così Gaetano Scirea, in occasione dell’inaugurazione della mostra a lui dedicata. Aggettivi che infrangono le barriere del tempo, così come la sua classe, dentro e fuori dal campo, la cui purezza rimane inscalfibile e inarrivabile a distanza di generazioni. In realtà, quando si descrivono un Campione ed un Uomo così grandi, le parole diventano sempre riduttive.

 

Per questo, a 32 anni di distanza da quella tragica notte del 3 settembre 1989 in cui “Gai” ci lasciò, vogliamo solo stringerci in un abbraccio alla famiglia di Gateano e a tutto il popolo bianconero per ricordare un esempio senza eguali, il cui valore va al di là di qualsiasi parola.

 

Ciao Gateano. Sarai sempre con noi.

 

 

 

Juventus.com

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Sarebbe bello se chi l'ha vissuto da tifoso ne condividesse un ricordo in particolare, giusto per far conoscere una parte di Gaetano Scirea a chi o non era ancora nato o era troppo piccolo.

Mio padre (interista) lo definiva un "cavaliere", uno che si faceva valere ma che manteneva sempre quell'aura particolare. Ma lui non seguiva molto e non è mai sceso in particolari.

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24 minuti fa, Zutroy ha scritto:

Sarebbe bello se chi l'ha vissuto da tifoso ne condividesse un ricordo in particolare, giusto per far conoscere una parte di Gaetano Scirea a chi o non era ancora nato o era troppo piccolo.

Mio padre (interista) lo definiva un "cavaliere", uno che si faceva valere ma che manteneva sempre quell'aura particolare. Ma lui non seguiva molto e non è mai sceso in particolari.

Io l'ho visto solo in TV e mi ricordo in particolare il colpo di tacco in area al bernabeu (anche se avevo 8 anni) in finale con la Germania.

Un anno esatto dall'anniversario di quando morì nell'incidente, la domenica dopo si giocava con l'Atalanta (Juve di Maifredi...prima in casa dopo l'anniversario...vecchio Delle Alpi).

Ed io "obbligavo" il mio povero papà ad accompagnarmi allo stadio a vedere la Juve (che lui da interista anche se moderato non sopportava assolutamente) almeno a settembre, prima dell'apertura delle scuole (abitavamo a circa 150 km da Torino).

Andammo a vedere il match, non ricordo bene se ci fu un minuto di silenzio o venne fatto un annuncio all'altoparlante per ricordare Gaetano.

Ebbene, mio papà che non si scomponeva mai, figuriamoci per il calcio e non esultava manco quando segnava l'inter, quando lo guardai in quel momento applaudiva (come tutto lo stadio) in maniera quasi accanita, nel ricordo di Scirea.

Perché, mi ha spiegato, "Per Scirea é giusto farlo".

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Scirea prima di essere un grandissimo Campione è stato un modello di Uomo ed di umanità. Grandissima Persona.

Ascoltatelo con il tuo tono indimenticabile, umile e sereno...

 

 

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Grande giocatore, il miglior libero della storia del calcio italiano, ma soprattutto grande uomo. 

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L'uomo è stato così grande che per certi versi ha oscurato il calciatore.

 

E allora vorrei ricordare che Gaetano Scirea è stato un giocatore di gran classe. Quando l'Italia ai mondiali del 1982 era in difficoltà, Scirea era l'unico a non tremare: guidò la difesa con eleganza e autorità anche nella fase a gironi, nei pomeriggi afosi di Vigo, anima di un gruppo che sarebbe diventato grande ma che ancora soffriva alla ricerca di una sua identità.

 

Martellini durante quel mondiale lo definì immenso e, quando Scirea sbagliò un lancio, se non erro nella semifinale con la Polonia, dichiarò con enfasi che era il primo errore di un mondiale ineccepibile.

 

Non a caso, qualche anno fa, la gazzetta pubblicò una graduatoria e Gaetano Scirea risultò essere il calciatore italiano con la più alta media voto ai mondiali. Cosa non da poco, considerando che disputò 3 mondiali, giocando 18 partite.

 

Campione del mondo con la nazionale e con la Juventus, le sue doti migliori erano un incredibile senso della posizione che gli permetteva di guidare con maestria la difesa, un anticipo formidabile che gli consentiva di giocare molto pulito in un'epoca in cui i difensori praticavano un calcio molto "maschio", tecnica notevole per un difensore, visione di gioco e capacità di inserimento invidiate dai centrocampisti.

 

Morì quando era allenatore in seconda della Juve, aveva appena debuttato. Chissà come sarebbe stato come allenatore. Però si era alla vigilia degli anni '90: stava arrivando la generazione dei "santoni" e lui, leale e umile, non penso che ci si sarebbe trovato a suo agio.

 

Ciao, grande capitano della mia infanzia.

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6 minuti fa, capitangazzella ha scritto:

L'uomo è stato così grande che per certi versi ha oscurato il calciatore.

 

una definizione impeccabile che descrive appieno quello che era...

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25 minutes ago, FuoriDalCoro said:

Scirea prima di essere un grandissimo Campione è stato un modello di Uomo ed di umanità. Grandissima Persona.

Ascoltatelo con il tuo tono indimenticabile, umile e sereno...

 

 

 

20 minutes ago, FuoriDalCoro said:

tutto da vedere 

 

 

 

 

Grazie davvero .

Lacrime 

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Dal punto di vista calcistico, per me, è stato uno dei più forti difensori che ho visto. Uno dei pochissimi di quel ruolo a giocare a testa alta. Riusciva, molte volte, nell'uno contro uno a togliere il pallone all'avversario in modo impeccabile. Interpretò il ruolo di libero direi modernizzandolo.

Dal punto di vista umano riuscii a conoscerlo in un ritiro , mi pare anno 84, a Villar Perosa. Gentilissimo ed umilissimo. Era, finito l'allenamento, sempre a disposizioni di tutti. 

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