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dimas87

Bonucci: “Guardiola mi voleva, gli ho risposto così! Con Ronaldo ci allenavamo meno perché…”

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A The Athletic, il difensore centrale della Juventus e della Nazionale ha parlato di diverse tematiche: dal feeling con Guardiola a Cristiano Ronaldo, passando per Conte. Ecco le sue parole: “Avevo questo sogno di essere allenato da Pep Guardiola. Il momento in cui ci siamo avvicinati di più è stato nel 2016. Ero vicinissimo al City. Avevamo fatto praticamente tutto poi però la Juventus ha deciso di non vendermi”.

 

GUARDIOLA – “L’anno scorso ho parlato di nuovo con Pep. Mi voleva ma gli ho detto: ‘La Juventus è casa mia. Sono felice qui. Mi sento a casa qui’. Volevo recuperare il terreno perso andando al Milan per una stagione. Tornare a essere un simbolo della Juventus è la cosa più emozionante che potessi fare. Quando sono andato al Milan, potevo andare al City ma c’erano cose che si dovevano incastrare e io non volevo aspettare e avevo dato parola al Milan. L’anno scorso ho parlato con Pep che mi voleva ma sono stato io a dirgli ‘questa è casa mia’ sto bene qui e mi sento a casa. Devo riconquistare il terreno perso con quell’anno a Milano ma questo è uno stimolo non una paura, tornare ad essere il simbolo della Juve per me è la cosa più eccitante che ci possa essere in questo momento della mia carriera".

 

LUKAKU - "Romelu ha dimostrato di essere un attaccante completo. Può decidere da solo le partite. Quando lo affronti devi essere impegnato 100 minuti a partita, non concedere mai il corpo a corpo, essere pronto a scappare quando la sua squadra ha la palla libera perché è sempre pronto ad attaccare la profondità. È bravo dentro l’area nel corpo a corpo, quindi bisogna cercare di giocare d’anticipo e poi sono situazioni che aiutano la lettura della giocata avversaria, su quello riesci ad anticiparlo ma se ti fai prendere la posizione non riuscirai mai ad anticiparlo e a tenere lo scontro fisico perché è una forza della natura".

 

MENTALITA' - "Penso che in questi due anni con Sarri e Pirlo ci sia stata difficoltà nel ricambio. Noi negli anni abbiamo perso Khedira, Mandzukic, Matuidi, Higuain, tutti giocatori di personalità, di grande tecnica, per un processo di ringiovanimento. Ai giovani entrare nella mentalità Juve e far capire cosa vuol dire…la Juve ha costruito le sue vittorie su essere una squadra che non molla mai e non si arrende mai. Anche quando tutto sembra finito non si da mai per vinta. Quella è stata la mentalità. Farlo capire ai giovani in questi 2 anni è stato più difficile. Hai un’individualità come Cristiano che ti accentra tanto, attira molto la critica perché se non fai una partita fatta bene la colpa è del giovane, della Juve che non è squadra o non ha mentalità mentre noi, come squadra e mentalità per un periodo l’abbiamo mantenuta poi è stato difficile con ricambio generazionale. Ma già adesso che comunque i nostri giovani iniziano ad avere 50 partite con la Juve capiscono la mentalità tra virgolette operaia. È giusto giocare a bene a calcio ma devi faticare, sacrificarti, essere umile, non puoi lasciare per strada nessun dettaglio, tutto deve essere fatto al 101% il 100 non basta".

 

QUANDO LA JUVE HA VINTO - "Quando la Juve ha vinto c’erano 10 campioni, 10 buoni giocatori, 4 gregari ma tutti avevano la stessa mentalità, ovvero dobbiamo vincere. Non importa come. Una partita giochiamo bene e basta, una partita meniamo e basta, una partita difendiamo e basta però dobbiamo portare a casa il risultato. Questo negli ultimi due anni, per la voglia di proporre qualcosa di diverso, è stato un po' messo da parte, pensando di poter cambiare la storia della Juve. Io credo che, e ne parlavo anche con Gigi e Giorgio, che il Barcellona vince in quel modo perché è la storia del Barcellona dai tempi di Cruyff, il Liverpool vince il quel modo per la sua storia. Anche la Juve ha la sua storia. Poi magari in Europa puoi fare più fatica ma arriverà anche in Europa il momento in cui tornerà ad essere vincente".


RONALDO  “La presenza di Cristiano ha avuto una grande influenza su di noi. Solamente allenarsi con lui ci ha dato qualcosa in più ma inconsciamente i giocatori hanno iniziato a pensare che la sua presenza da sola bastasse per vincere le partite. Abbiamo cominciato a mancare un po’ nel lavoro quotidiano, nell’umiltà, nel sacrificio, nella voglia di esserci giorno dopo giorno per il tuo compagno di squadra. Penso che lo si vedesse. Forse era scontato che se davamo la palla a lui ci avrebbe fatto vincere la partita”.

 

CONTE – “Antonio Conte è stato un allenatore davvero importante per me e ha cambiato la mia carriera con la mentalità che mi ha dato e le conoscenze calcistiche che mi ha trasmesso. Da allora ho cercato di prendere qualcosa da ogni allenatore con cui ho lavorato”.

 

 

 

 

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leggo questa intervista e non so se piangere o buttarmi dal balcone......

 

la parte su "QUANDO la Juve ha vinto.."  è francamente imbarazzante....la  prima Juve di Lippi era una macchina da guerra che giocava un calcio magnifico all'epoca....forse Bonucci lo ha dimenticato

 

non capisco perchè noi dobbiamo sempre essere quelli del 1-0 e tutti dietro 

 

 

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Forse Ronaldo era talmente egoista che non vi faceva allenare con lui...

 

Ah... Non smetterò mai di prendere in giro quelli che pensavano fosse lui il problema. Cioè ritenere problema un attaccante che ti segna ogni partita è difficile... Manco al bar se ne escono con queste cose, il forum però stupisce sempre. .ghgh 

 

Ovviamente, con tutto ciò, i topic sulla crescita degli scarsi del centrocampo si aprivano come funghi quando questi azzeccavano una partita ogni 10.

Mentre per Ronaldo solo critiche... Un gol a partita? Non valeva nulla. La squadra non sa fare 3 passaggi di fila? Sudditanza nei suoi confronti. Segnava solo lui? Egoista.

 

 

Meglio che vado a consolarmi con la plusvalenza... Mi è arrivato il bonifico qualche giorno fa... Come dite? Abbiamo fatto minusvalenza perfino con Ronaldo... ah beh. sefz 

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2 minuti fa, Adrianick ha scritto:

.doh

 

Vietargli qualunque uscita pubblica dovrebbe essere al primo posto degli ordini del giorno della dirigenza. 

Invece ha detto cose giuste.. anzi, troppo giuste. Praticamente riconosce il fatto che si fossero posati su Ronaldo. Ora tocca pedalare.

 

Non stiamo sempre a criticare..

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Adesso, CoD3Ex ha scritto:

Invece ha detto cose giuste.. anzi, troppo giuste. Praticamente riconosce il fatto che si fossero posati su Ronaldo. Ora tocca pedalare.

 

Non stiamo sempre a criticare..

Cose giuste? 

La storia della Juventus citata come una Juve operaia? Questo non sa una mazza della nostra storia. Tacesse e basta. 

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Strano che adesso nn si facciano più di passaggi di fila e si giochi a 30 metri dalla porta... Chissà mai chi ha inciso sul ritornare su questa strada.. 

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Ha detto una cosa molto vera: negli ultimi due anni pensavano di essere in vacanza e che Cristiano li facesse vincere da soli

 

Ha confermato che alcuni sono arrivati qui con la mentalità sbagliata...

 

Ora si devono riabituare a lavorare duro

 

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Intervista ai limiti del disgustoso

la parte sulla nostra storia è proprio da voltastomaco, una concezione talmente povera e mediocre di noi che mi ripugna

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Questa critica continua ai giovani è fastidiosa, nei momenti difficoltà sono i senatori che devono tirare per i capelli la squadra, mentre così mi sa di scaricare la colpa sugli altri. Non si mai che si assuma anche lui un po' di colpa 

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9 minuti fa, Davide5maggio ha scritto:

leggo questa intervista e non so se piangere o buttarmi dal balcone......

 

la parte su "QUANDO la Juve ha vinto.."  è francamente imbarazzante....la  prima Juve di Lippi era una macchina da guerra che giocava un calcio magnifico all'epoca....forse Bonucci lo ha dimenticato

 

non capisco perchè noi dobbiamo sempre essere quelli del 1-0 e tutti dietro 

 

 

Non vedo cosa abbia detto di sbagliato, francamente...

Soprattutto non trovo alcuna attinenza con quanto hai scritto, forse hai travisato le parole.

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Quando c'è un intervista ad un qualsiasi nostro giocatore dopo 20 secondi piombano subito gli haters😁😁 e anche se dice 2 + 2 = 4 lo si massacra comunque... fenomeni!😂

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Aridaje con sta cosa della storia .ghgh guarda caso sempre gli stessi ne parlano nelle interviste 

 

La storia del Barcellona? È cambiata infatti con Cruyff, vuol dire che si può cambiare il dna di una società 

 

Volere è potere 

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11 minuti fa, 19.7.9 ha scritto:

Leggere che lo scorso anno è stato vicino al city fa male..

Fa male perché non ci è andato? 

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2 minuti fa, bilbao77 ha scritto:

Quando c'è un intervista ad un qualsiasi nostro giocatore dopo 20 secondi piombano subito gli haters😁😁 e anche se dice 2 + 2 = 4 lo si massacra comunque... fenomeni!😂

Si, ok, ma leggila l'intervista che sto 2+2 non so manco dove sta di casa. 

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12 minuti fa, 19.7.9 ha scritto:

Leggere che lo scorso anno è stato vicino al city fa male..

perché non è andato, giusto?

pensa, avremmo potuto probabilmente tenerci Demiral e forse anche Romero e avremmo una difesa giovane, granitica e cazzutissima

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7 minuti fa, Davide5maggio ha scritto:

leggo questa intervista e non so se piangere o buttarmi dal balcone......

 

la parte su "QUANDO la Juve ha vinto.."  è francamente imbarazzante....la  prima Juve di Lippi era una macchina da guerra che giocava un calcio magnifico all'epoca....forse Bonucci lo ha dimenticato

 

non capisco perchè noi dobbiamo sempre essere quelli del 1-0 e tutti dietro 

 

 

E invece ha perfettamente ragione.

La Juve di Lippi era composta come dice lui, un mix tra campioni, buoni giocatori e gregari, con un solo obiettivo: vincere.

Ed è vero che, quando c'era da soffrire, la Juve sapeva farlo e sapeva usare il fioretto come la scure, a seconda della situazione.

Tutti ricordano la Juve che annichilisce l'Ajax, o il Milan, ma in quegli anni c'era anche la Juve che a Madrid si difende con le unghie e coi denti (e un Peruzzi paratutto) per poi ribaltarla a Torino. C'era la Juve che andava in Grecia a soffrire per portare a casa un pareggio 1-1. C'era la Juve che andava nei campi di Serie A e sapeva adeguarsi a tutto.

Capisco la narrazione del "la Juve dominante di Lippi", ed è vera, ma non era solo questo. Era anche una squadra con gli attributi, che quando c'era da lottare in trincea lo faceva.

 

Ed anche la Juve del Trap, era una squadra simile. Solida, a volte magnifica ma, quando serviva, diventava un muro. La nostra storia è questa, la Juventus è una squadra guerriera e versatile, operaia e dominante, un guerriero vichingo che mena come un fabbro o un moschettiere di corte che ti massacra con eleganza.

Bonucci dice cose sacrosante, qui.

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Guardate che tra dieci o venti anni i giocatori saranno cambiati ma la storia e il modo d'essere della Juve saranno sempre gli stessi.

Ha detto solo sacrosante verità; l'identità di un club non la puoi cambiare con uno schiocco di dita.

E certe cose non cambieranno mai in cento e rotti anni.

Non vale solo per noi.

Che poi non lo si voglia accettare è un altro discorso e ci sta tutto.

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