Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

Archiviato

Questa discussione è archiviata e chiusa a future risposte.

29 MAGGIO 1985

9 Febbraio 1941: Genoa-Juventus 2-0, una partita tra bombardamenti, morti, feriti, distruzione!

Post in rilievo

7 ore fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

Amico, uum come non essere totalmente d'accordo con te ?

Se così non fosse, ciò vorrebbe dire che della vita non ho compreso nulla ma proprio nulla,

ed invece di aver vissuto con un pizzico di " cum grano salis ", senza che io me ne sia mai reso conto, 

in maniera inerte ed abulica mi sono limitato a passare le mie giornate davanti ad uno specchio guardandomi

e riguardandomi la punta del naso ...  :statbuon:

 

Grazie a te per lasciato il tuo graditissimo contributo .

Serena Notte, .salveStefano !

Amico mio, grazie a te per il tuo impegno.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Grazie Stefano....una ricostruzione storico-calcistica veramente appassionante (come sempre) !!

P.S. Colausig (forse era il figlio) mitica figurina delle raccolte Panini.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
2 ore fa, Dallas Cowboys ha scritto:

Grazie Stefano....una ricostruzione storico-calcistica veramente appassionante (come sempre) !!

P.S. Colausig (forse era il figlio) mitica figurina delle raccolte Panini.

.... tratto da " Tutto Juve " ... .ehm Gli eroi in bianconero: Luigi COLAUSSI 

 

 

image.jpeg.b93d458c08190bf79e6e766a97c8fe32.jpeg                  image.jpeg.d1a5f64ff646991409ece90e9c6ce124.jpeg     colaussi%2B1942%2Bgenova%2B-%2BCopia.jpg

 

 

 

 

 

Il Paolo Rossi del Mondiale ‘38 – scrive Bruno Perucca su “La Stampa” del 27 dicembre 1991 – ha chiuso il suo rapporto con la vita e con il calcio, dopo mesi di battaglia contro un male che non l’ha perdonato.

Gino Colaussi è morto nella sua Trieste, nell’ospedale di Opicina. Domattina i pochi amici del suo tempo, gli sportivi e la città, lo accompagneranno al cimitero.

Vittorio Pozzo lo aveva inserito nel gruppo azzurro subito dopo il primo campionato del mondo vinto (1934). L’esordio in nazionale del «Cola» avvenne il 27 ottobre 1935 a Praga, con la sconfitta per 1-2 di fronte alla Cecoslovacchia nella partita dell’omaggio italiano ai rivali battuti nella finale di Roma ‘34. C’era ancora Planicka nella porta ceka. Gino Colaussi provò invano ad abbattere quel mito con i suoi tiri. Ci riuscì Pitto ma invano. Due reti di Horak celebrarono la platonica rivincita cecoslovacca.

Da quella gara, Colaussi è rimasto nel Club Italia. Pozzo aveva bisogno di un’ala sinistra vera, scattante, decisa. E il commissario tecnico portò in Francia, ai mondiali ‘38, il giocatore al quale teneva moltissimo malgrado non stesse bene. I postumi di una frattura, si è scritto. Ma in una intervista d’epoca a Giuseppe Meazza si legge: «Gino era nei guai per un dolore inguinale».

Lo si ricorda adesso come il Paolo Rossi del ‘38, perché i suoi gol furono determinanti come quelli di Pablito nell’82 in Spagna. Tenuto a riposo precauzionale da Pozzo nella prima partita con la Norvegia a Marsiglia (infatti la squadra soffrì molto per vincere 2-1), Colaussi partecipò concretamente alle vittorie successive contro Francia e Brasile, con una doppietta alla finale con l’Ungheria. Tre partite, quattro reti del Gino. Sempre suo l’1 a 0. Se i gol contano sempre, quei tre sono stati le chiavi del mondiale vinto.

È stata l’estate d’oro del calciatore rivelatosi a Trieste ma nato il 4 marzo 1914 a Gradisca d’Isonzo, a 40 chilometri dalla città che lo accolse fra i giovani rossoalabardati, dopo i primi calci ufficiali nell’Itala. Le formazioni giovanili, quindi la prima squadra. Lo volevano già la Spal ed il Messina, quando la Triestina (agosto 1930) mise gli occhi sul ragazzo che segnava grappoli di reti.

Il presidente Celso Carretti lo portò all’allenatore magiaro Stefano Toth dicendogli: «Su questo Colaussi ci credo, lo guardi giocare». Il provino avvenne il 14 settembre 1930 in una amichevole Triestina-Fascio Grion. Affare fatto. Per ingaggio due camicie a righe, che il Gino ha sempre negato di aver ricevuto in regalo: «Le pagai con i rimborsi del viaggio».

Dieci anni a Trieste, quindi nell’estate ‘40 il passaggio alla Juventus, il Genoa aveva offerto 900 mila lire alla Triestina, ma il carisma e l’abilità dei dirigenti bianconeri prevalsero e la Juve se lo aggiudicò per la metà: 450 mila lire. Era comunque la cifra record dell’epoca. Due stagioni a Torino, due anni senza squilli.

Juventus quinta nel torneo ‘40-41, per Colaussi 24 presenze e 5 reti, una delle quali sul campo della Triestina con pareggio di Grezar destinato a venire sull’altra sponda torinese per morire a Superga.

E alla Juve, nel ‘68, arrivò anche per una fugace apparizione il nipote Giordano, rivelatosi anch’egli nella Triestina e passato attraverso Lanerossi e Brescia. Colausig il cognome di Giordano, quello vero della famiglia. Era stato cambiato d’ufficio in Colaussi ai tempi in cui il regime vietava i nomi stranieri.

Nel campionato successivo i bianconeri ottennero il sesto posto. Per il Gino 16 presenze e due gol. Ma vinse la Coppa Italia, prima della cessione al Vicenza. Arrivava la guerra a spaccare l’Italia e anche il football. Dopo, per Colaussi, Padova e Triestina. Un ritorno a casa intervallato da viaggi per la successiva carriera di allenatore, soprattutto dei giovani.

Nella ricerca di lavoro in un mestiere che gli piaceva solo a livello di istruttore, anche otto mesi ad insegnare calcio in Libia. Con lui Biavati, l’attaccante del doppio passo. A pagarli fu un giovane amministratore, un certo Gheddafi. Che li fece penare non poco, prima di saldargli gli stipendi dovuti.

Il bilancio della sua vita di calciatore è 339 presenze e 63 gol in serie A, di 26 e 15 in azzurro.

Intelligenza, fantasia, ragionamento, scatto, tiro e disciplina. Queste le qualità che Vittorio Pozzo riconosceva pubblicamente a Colaussi. E fu il ct a chiedergli, rivolgendosi anche alla fidanzata, di rinviare le nozze per allenarsi al mondiale del ‘38. Gino non ci credeva, non si sentiva fisicamente in grado di rispondere alla chiamata. «Mi bastano pochi tuoi minuti per partita» gli disse il commissario tecnico.

Ne giocò 270, per le quattro reti più importanti della sua vita. 

 

 

... tratto da ...  .ehm   " Il Pallone racconta "  ...        image.jpeg.6c09cbeb762cb40bd2b2884dcb0a3ed1.jpeg   ...  GIORDANO COLAUSIG 

 

 

   

«So di essere stato acquistato come rincalzo – dice il giorno della sua presentazione – ma sono egualmente soddisfatto di questo trasferimento. Naturalmente cercherò di conquistare un posto di titolare, ma soprattutto di essere pronto quando l’allenatore avrà bisogno di me. Mi auguro che non mi succeda come l’anno scorso, di essere girato a un’altra società».
Arrivato nell’estate del 1968 alla corte di Heriberto Herrera, il ventottenne attaccante friulano non avrà fortuna in bianconero. Infatti, dopo i primi allenamenti e le foto ufficiali, sarà ceduto al Genoa senza aver mai la fortuna di indossare la maglia della Juventus.

 

GIULIO RIPOSIO, “HURRÀ JUVENTUS” DELL’AGOSTO 1968
Il neo acquisto juventino è nipote della famosa ala sinistra Gino Colaussi, ventisei volte nazionale nell’epoca aurea di Vittorio Pozzo. Si dà il caso che il 5 maggio 1940, allorquando lo zio giocò l’ultima sua partita in maglia azzurra (Italia-Germania 3-2) segnandovi l’ultimo dei suoi numerosi goal, egli fosse l’ala sinistra della Juventus. Il nipote dunque, che allora non era ancora nato, rivestirà ora a quasi trent’anni di distanza la stessa gloriosa maglia bianconera. Giordano Colausig è nato a Gradisca (vicino a Gorizia) il 16 dicembre 1940. Fu appunto a Gradisca, mentre muoveva i primi passi come calciatore che lo scoprì l’allenatore filosofo Scopigno, il quale se lo portò al Vicenza. Eravamo nel 1961 ed egli per cinque anni giocò tra le file vicentine affermandosi nel 1964 e 1965 come la spalla ideale del grande centravanti Vinicio.
Nella stagione 1966-67 passò alla Roma, in cui ebbe un’annata molto soddisfacente, entrando nel cuore dei tifosi capitolini, i quali nell’anno successivo considerarono il suo trasferimento all’Inter un segno di incompetenza da parte dei dirigenti della società giallorossa. In effetti, non già per incompetenza questi cedettero il loro valido centrocampista, ma vi furono costretti per ragioni di cassetta. Durante la sua permanenza a Roma Colausig si era sposato, ma tuttavia il suo rimpianto di lasciare la Capitale era compensato dalla speranza che la nuova grande società milanese lo avrebbe utilizzato nel modo più intonato ai suoi meni tecnici notevoli. Invece nel novembre egli fu dirottato al Brescia. Nello sfortunato campionato della squadra provinciale lombarda, destinata a retrocedere egli ebbe modo di confermare le sue doti di giocatore tenace, volitivo, caparbio e versatile, quelle doti che gli accattivarono l’ingaggio della Juventus.
Giordano Colausig è alto metri 1,72 e pesa sessantaquattro chilogrammi. Morfologicamente dunque egli è un longilineo data la sproporzione fra statura e peso: ciò nonostante è dotato di una resistenza fisica veramente notevole. L’anno prossimo le maglie disponibili per ogni squadra saranno tredici e non sarà quindi difficile per il neo juventino farsi bene apprezzare guadagnandosi un posto come titolare, forse appunto come tredicesimo giocatore. Evidentemente se la Juventus lo ha acquistato lo ha fatto in base alle pregevoli caratteristiche del giocatore, che Heriberto saprà valorizzare nel modo più opportuno. Questa è la speranza di Giordano Colausig, razza Piave, e questo è pure l’augurio che sinceramente gli dedichiamo convinti che la sua forte personalità, le sue doti tecniche e il suo temperamento potranno fare di lui uno dei migliori jolly del prossimo campionato.
 
 
Grazie a te per aver apprezzato. Per ciò che concerne le " Figurine Panini ", per ciò che concerne le figurine " RARE ",
la mia mente, da sempre, mi rimanda a  -  Figurina, Calciatori Panini 1963/64 - PIZZABALLA "- RARISSIMA -   File:Pizzaballa-1963-64.jpg - Wikipedia
 
 
tratto da " calciomercato.com "  ....  .ehm ( articolo inerente l' 80esimo compleanno di Pizzaballa - 14 Settembre 2019 ) 
 
L’Introvabile Pizzaballa che compie 80 anni ci dà modo di ragionare su una passione - quella per le figurine - che unisce generazioni di italiani e non passa mai di moda, anche se oggi le «figu» sono state affiancate dalle «card« e la coccoina è un profumo che sa di nostalgia.
 
Il bergamasco Gianluigi Pizzaballa - portiere dal 1958 al 1980 con le maglie di Atalanta (con cui vinse una storica Coppa Italia), Roma, Verona, Milan e di nuovo Atalanta - è stato un buon portiere (vestiva quasi sempre di nero come i numeri uno di una volta, ha parato per anni a mani nude) che è diventato leggenda proprio perché «Introvabile», raro, preziosissimo (e parliamo ovviamente della sua figurina). Il mistero è stato svelato qualche anno fa. Pizzaballa raccontò che quando il fotografo della Panini raggiunse il ritiro dell’Atalanta per fare le foto ai giocatori - era l’estate del 1963 - lui era infortunato, a casa con il gomito fratturato. Il fotografo lasciò perdere, non tornò e annunciò alla Panini che la foto di Pizzaballa non c'era. L'album uscì lo stesso e solo qualche mese dopo Pizzaballa ebbe la consolazione della sua figurina e migliaia di ragazzini italiani ( e non solo " ragazzini " aggiungo io ) scoprirono che faccia aveva " L'INTROVABILE " . 
 
Nato a Verdello, figlio di un fornaio e di una casalinga, otto tra fratelli e sorelle, la necessità di lavorare per portare il pane a casa; Pizzaballa - prima di diventare professionista - lavorò come commesso in una drogheria e la sua storia - ij fondo - è la stessa dei tanti ragazzi cresciuti nel dopoguerra. Poi il calcio gli diede la tranquillità economica. Sarebbe stato uno dei tanti, non fosse per quella figurina introvabile e ambitissima per completare l’album. 
 
Buona giornata, .salve Stefano !
 

          

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il 10/2/2022 Alle 07:41, Aho ha scritto:

Non sono riuscito a leggere la parte sportiva di quello che hai scritto, Stefano; tutto il resto ha preso il sopravvento. Non conoscevo questa tragedia.

E continuo a provare un profondo disprezzo per i militari, di qualunque nazione essi siano.

Amico, buongiorno !

 

Ti ringrazio per aver apprezzato, e soprattutto, per aver lasciato il tuo contributo .

 

Cordialmente, .salveStefano !

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
2 minuti fa, creeping_future ha scritto:

Grazie per questo ennesimo pezzo di storia (sportiva e non) Stefano! Una storia che non conoscevo affatto! 

Grazie a te, caro " fratello bianconero ", per aver partecipato e per aver manifestato il tuo apprezzamento .

 

Buon proseguimento di giornata, .salveStefano !

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
23 ore fa, garrison ha scritto:

Oltre ad unirmi ai complimenti al topic, amaramente quoto anche la seconda parte.

Nell'ultimo secolo l'umanità ha vissuto drammi terribili, come addirittura due conflitti mondiali.

Io ogni volta che li sento raccontare (o vedo film dedicati) non mi capacito, da nato negli anni '70 che l'unica "guerra" che ha visto é stata quella in TV in Kuwait, che ci possa essere stata una tale violenza ed una tale volontà di sopraffazione dell'uomo sull'uomo.

Che però probabilmente erano normali nelle epoche precedente, posto che la storia dell'uomo é anche una storia di guerre.

Forse quest'epoca (non cristallina ma senz'altro più pacifica) definita "buia" da tanti, non é così male.

...... e di ciò vivamente ti Ringrazio 

 

Tra l'altro, anch'io, ho assai apprezzato il tuo intervento . 

 

Cordialmente, .salve Stefano

Il 10/2/2022 Alle 07:53, gobbone ha scritto:

grazie @29 MAGGIO 1985. Non conoscevo questo fatto. Sapevo del bombardamento ma non collegavo la partita alla stessa data.

 

.... e come al solito, il carissimo amico .. @gobbone .. mi onora della sua graditissima presenza : Grazie !

Il 10/2/2022 Alle 08:19, Third stone from the sun ha scritto:

Molto interessante come sempre.

Complimenti Stefano!

Amicimissimo ( trattasi di un " superlativo "  .. alla .. " massima potenza " .. sefz ) ... as usual ... Grazie - Grazie - ed ancora - Grazie !

 

Buonissimissima giornata, .salveStefano !

Il 10/2/2022 Alle 08:50, emmepi54 ha scritto:

Grazie amico mio. Lo vedi che ho ragione io di quello che penso e scrivo  su cosa che sei e rappresenti per tutti noi.  Quando penso a cosa sia e debba essere un tifoso della Juventus, mi vieni in mente tu. Una persona colta, sensibile, educatissima, che fa ricerche incredibili per metterle a disposizione di tutti noi. Ho letto tutto di un fiato ciò che hai scritto su questa drammatica pagina di storia che in parte conoscevo.   Sono particolarmente legato ai drammatici eventi della 2^ guerra mondiale per le mie origini. Mia madre era di Bergiola, paesino sulle pendici delle Alpi Apuane (Massa Carrara). Lei, con tutta la sua famiglia, padre, madre, due sorelle ed un fratello, si trasferì in provincia della Spezia, dove nacqui io, l'8 settembre del 1956. A settembre del1944, a Bergiola, vi fu una rappresaglia delle SS tedesche e delle brigate nere, comandate da Reder,  uccisero, 170 civili, tra anziani, donne e bambini, bruciandoli vivi nella scuola elementare. Mia madre perse tutti i parenti ed i compagni di scuola che aveva. Ricordo che,  ogni anno, i miei mi portavano nel cimitero di quel paesino a far visita alle vittime di quell'eccidio.  Fu una cosa che mi tocco' molto, tanto che, ancora oggi, ogni anno ci vado e mi commuovo sempre. Conosco i fatti da te esposti perché, della 2^ guerra mondiale, ho letto molto, proprio per l'aneddoto di cui ho parlato e che ha contribuito a formare il mio carattere. Ringraziandoti ancora, un abbraccio ed un saluto.

Amico, con riferimento a ciò che del tuo, emotivamente assai intenso messaggio, ho evidenziato in rosso, uum che dire, se non che,

fatto salvo il mio sincero e profondo Ringraziamento per ciò che hai scritto e che rimanda alla mia persona, io stento a riconoscermi

ed a ritrovarmi nella tua apologia di eccelse doti " umane/culturali " che, ne sono perfettamente conscio, non appartengono al mio DNA .

 

E se tu dovessi ipotizzare che ciò che ho appena scritto altro non sia che un insipido frutto maturato sull'albero della " Falsa Modestia ",

sebbene potresti anche tu incorrere in chissà quale ostica e virulenta reazione , dovresti metterti in contatto con colei che, da " illo tempore ",

condivido il  .. .lazy .. talamo  e le incombenze .. .uncinetto ... .coffee ... quotidiane : ATTENZIONE PERO' ... CHI E' MIO AMICO ... IN AUTOMATICO ..

ASSURGE AL RUOLO DI SUO NEMICO ... per la serie .... si rischia di finire così  .chebotta 

 

E tornando ad essere " seri " , con riferimento a ciò che invece ho messo in evidenza in verde, non ho parole che possano appieno esprimere

la mia solidarietà ed il mio sgomento per ciò che di " bestiale " ( " tragico " non renderebbe appieno il disgusto che avverto ) accadde nei

confronti dei parenti di tua moglie ( che Cordialmente .salveSaluto ) ed a tutti coloro che persero la vita in quel vero e proprio eccidio !

 

Eccidio di Bergiola Foscalina - Wikipedia      ECCIDIO DI BERGIOLA FOSCALINO - RIPOSINO IN PACE - 

 

 

Ancora Grazie .. e .. a Dio piacendo .. alla mia prossima " puntata " a tinte bianconere !

 

.salveStefano !

 

 

 

 

Il 10/2/2022 Alle 11:52, B E N E V E N T U S ha scritto:

non riesco a immaginare squadre di calcio che viaggiavano, giungevano allo stadio, giocavano,

stadi pieni di spettatori proprio nel mezzo di bombardamenti, guerre, distruzioni, macerie, strade distrutte.:|

 

p.s. e magari qualche genoano di allora in mezzo a sto bordello festeggio' anche per aver battuto "la storica rivale" (stile fiorentina o napoli odierne),

ma questa è solo una mia ipotesi probabilmente mai verificatasi

 Amico, il tuo sgomento, è pari al mio : come sia stato possibile giocare la partita .. ed il solo pensare di andare allo stadio in un triste e tragico

contesto come quello che ho narrato .. per me resta e resterà per sempre un mistero .. anzi .. fu un modo d'agire in totale antitesi rispetto a

quei sentimenti che, più o meno impliciti/educati/coltivati nella " natura umana ", dovrebbero ingenerare in te quella sorta di " alert " che,

in automatico, ti invia il seguente messaggio : " MA CHE .diablo DIAVOLO STAI FACENDO ? " 

 

Tra l'altro, se vai a pag. 2 di questo topic, troverai un post in cui, incredibile ma vero, i casi, definiamoli " anomali ", di quella giornata calcistica,

furono ben 3 ( più " storto " di così quel turno di campionato non avrebbe potuto essere ) 

 

Grazie per aver partecipato e per aver lasciato il tuo gradito contributo ! 

 

.salveStefano !

Il 10/2/2022 Alle 12:22, dodi ha scritto:

Bellissimo topic, molto interessante. 

Troppo gentile !  Grazie ! 

 

Buon proseguimento, .salveStefano !

Il 10/2/2022 Alle 13:03, Morglum ha scritto:

Grande contributo Stefano. Sei di gran lunga l'utente più saggio del forum .allah

speriamo lo leggano anche coloro che equiparano l'attuale fastidiosa emergenza sanitaria alle devastanti dittature del secolo scorso... e magari riflettano, ma ne dubito .sisi

 

..... Amico mio, se il sottoscritto è " il più saggio del forum ", allora vuol dire che, da queste parti, ahimè, siamo messi proprio male ... :statbuon: 

 

Però, cosa vuoi che ti dica, per non saper nè .. .giornale .. leggere .. nè  .scrittore.. scrivere, seppur io sia conscio dei miei enormi limiti, 

incasso e porto a casa ...  sefz

 

Grazie .. Grazie .. ed ancora .. Grazie !

 

.salveStefano !

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il 10/2/2022 Alle 13:05, Hoolk ha scritto:

oggi rinviano le partite se muore di infarto un cristiano nel piazzale dello stadium

 

Il 10/2/2022 Alle 16:46, Doktor Flake ha scritto:

Ma infatti la storia dell'Europa è fatta di guerra 

Ma voglio dire, fino a fine '800 la guerra era uno strumento diplomatico come tanti altri 

Tensione tra stati, una bella guerra, e si torna come prima 

Solo che fino al 1800 andavi di cavalli e spada, nel 1870 lo facevi con i moschetti che sparavano una palla al minuto 

A un certo punto si son trovati a fare la guerra successiva con mitragliatori, bombe, aerei ecc ecc 

Alla fine la scoperta del Nucleare ha forse spaventato un po' tutto il mondo 

 

 

Il 10/2/2022 Alle 20:12, Dellasus ha scritto:

Quando gli altri parlano di scudetti puliti…

 

Il 10/2/2022 Alle 20:17, Juventinocomasco ha scritto:

Direi che hai visto,  e molto più da vicino, la guerra in Jugoslavia con ampio utilizzo del nostro spazio aereo per i bombardamenti (a cui hanno partecipato anche Arei della nostra aviazione)

..... ed infine, amici miei, sperando di non aver dimenticato nessuno, Grazie anche a tutti voi per aver partecipato a questa discussione ! 

 

Buon proseguimento a tutti, .salve Stefano !

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.