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Post in rilievo

2 ore fa, The Tasmanian Devil ha scritto:

Comunque, considerazione generale, ho vissuto per 40 anni in un mondo parallelo 😁:

ho sempre fatto quello che ho voluto in Italia e in Europa in generale rispettando leggi e consuetudini che davvero mi fanno sentire libero.

Sto vedendo, certo un sospetto ce lo avevo, sui social (e non ho FB 😅) e sui media un fiorire di filo sovietici da far spavento.

È da giorni che leggo degli indiani d’America (😅), quando zio caro forse bisognerebbe anche dire da dove arrivano i primi coloni americani e da come è strutturata etnicamente la loro socialità: sicuramente il più grande crogiolo di etnie, origini, passati diversi.

 

Ora a me frega il giusto (ho letto pure di filo cinesi, praticamente il colmo dei colmi, l’elogio del feudalesimo sociale), ma mi piacerebbe davvero che tutti questi filo sovietici vadano a vivere nella Russia di Putin per qualche anno: scelgano pure loro il posto, la grande città o l’aperta  campagna (senza elettricità o acqua corrente 😁), provino a fare impresa o a esercitare libertà basilari che in occidente diamo per scontate.


Girerei un bel documentario 😆

 

Poi le amministrazioni americane fanno quello che fanno, sono ancora un Paese giovane, grande vastità e popolazione ancora contenuta ma inclusiva appunto di tutte le etnie che li han portati ad uno sviluppo unico con tanti distinguo (sarà mica uguale vivere a New Orleans o a New York, in Nevada o in Alaska) e contraddizioni pazzesche.

 

Però zio santo sembra che siano gli Ukraini che debbano chiedere scusa al mondo se non crepano in silenzio senza combattere, se non acclamano Putin come un salvatore, sembra che abbiano chi sa che colpe a voler vivere meglio e ad avere una vita migliore.

 

Non dico che il modello che abbiamo saputo costruire (e che diamo tantissimo per scontato) sia l’unico o il migliore (io stesso sono a favore di un capitalismo più etico dove il fine di una amministrazione sia la serenità e il benessere dei suoi cittadini) e trovo assurde alcune nostre derive consumistiche, perché una società del genere non può stare in piedi.

Ma un conto è una critica costruttiva, un conto è la marea di stronxate (non mi viene un altro termine, scusate) che sto leggendo e sentendo in sti giorni.

 

 

Ma meno male che comincia a venire meno l'idealizzazione che per decenni e decenni è andata avanti di una società che ha esportato in tutto il mondo un modello di pensiero per cui si deve vivere la vita, lavorare e arrivare a fine mese con i grandi obiettivi di comprare il prossimo iphone 5 (e poi 6, 7, 8, 9 ecc), di comprarsi una macchina di lusso o di fare una vacanza esotica. Che bellezza, mamma mia, una vita piena di significato quella che propone come modello la più grande potenza del mondo di oggi...

Il problema secondo me non è che la gente cominci ad aprire gli occhi sul vuoto concettuale e valoriale alla base della società americana e sul rischio che una totale americanizzazione socio-culturale potrebbe portare per il mondo, il problema è che il modello che gli oppongono, dalla guerra fredda in poi è molto peggio... ovvero come dici tu quello sovietico...  costituito da una serie di idealizzazioni fittizie (cosa c'è mai stato di realmente comunista, di realmente marxista nella società sovietica? O in altre realtà "comuniste" sviluppatesi in giro per il mondo? Assolutamente nulla...) che mascherano la realtà di uno stato di polizia in mano a una piccola cricca come nei peggiori stati canaglia del Terzo Mondo.

Ma la presa che quelle idealizzazioni fanno sulla gente e anche sugli intellettuali è una spia evidente del fatto che anche americanizzarsi del tutto è stato un fallimento, che dopo che ti sei comprato l'ultimo iphone o fatto una vacanza ai Caraibi resta ben poca sostanza nel profondo... tanto che gli stessi Americani finiscono per essere gente che crede a qualsiasi cosa, che si beve qualsiasi scemenza e che si inventa una religione al giorno pur di provare a colmare il vuoto alla base della loro società.

Tutto questo per dire cosa? Che secondo me tutti gli ultimi avvenimenti (ma si sarebbe dovuto agire in tal senso già da ben prima, dalla fine della guerra fredda quando il terreno era fertile per staccarsi da ogni tipo di "blocco") dovrebbero far riprendere coscienza agli stati europei del loro posto nel mondo, del fatto che l'Europa è sempre stata la culla del mondo e della civiltà e che i modelli e le società create al di fuori (USA, Russia, nemmeno parlo della Cina perché mi verrebbero i conati...) non sono altro che enormi degenerazioni di pensieri, culture e filosofie nate, come sempre del resto, in Europa. Dovrebbero far prendere coscienza del fatto che l'Unione Europea dovrebbe piantarla di essere solo un unione di burocrati ed economisti che pendono costantemente dalle labbra delle potenze extraeuropee e trasformarsi in qualcosa di ben più solido, coeso e, perché no, anche innovativo. La base di storia, valori, cultura, pensieri, esperienze politiche che trovi in questa parte del mondo non esiste altrove e andrebbe sfruttata in maniera più profonda e concreta che dal mero punto di vista turistico.

L'Europa dovrebbe smetterla di essere un bambino impaurito sempre alla ricerca di una sottana materna (USA, Russia, Cina) sotto la quale nascondersi... e tornare a essere lei l'adulta, come durante gli ultimi 25 secoli di storia a eccezione dell'ultimo...

Ma forse la mia è una visione troppo idealista...  😕

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27 minuti fa, Mescaleros ha scritto:

Ma meno male che comincia a venire meno l'idealizzazione che per decenni e decenni è andata avanti di una società che ha esportato in tutto il mondo un modello di pensiero per cui si deve vivere la vita, lavorare e arrivare a fine mese con i grandi obiettivi di comprare il prossimo iphone 5 (e poi 6, 7, 8, 9 ecc), di comprarsi una macchina di lusso o di fare una vacanza esotica. Che bellezza, mamma mia, una vita piena di significato quella che propone come modello la più grande potenza del mondo di oggi...

Il problema secondo me non è che la gente cominci ad aprire gli occhi sul vuoto concettuale e valoriale alla base della società americana e sul rischio che una totale americanizzazione socio-culturale potrebbe portare per il mondo, il problema è che il modello che gli oppongono, dalla guerra fredda in poi è molto peggio... ovvero come dici tu quello sovietico...  costituito da una serie di idealizzazioni fittizie (cosa c'è mai stato di realmente comunista, di realmente marxista nella società sovietica? O in altre realtà "comuniste" sviluppatesi in giro per il mondo? Assolutamente nulla...) che mascherano la realtà di uno stato di polizia in mano a una piccola cricca come nei peggiori stati canaglia del Terzo Mondo.

Ma la presa che quelle idealizzazioni fanno sulla gente e anche sugli intellettuali è una spia evidente del fatto che anche americanizzarsi del tutto è stato un fallimento, che dopo che ti sei comprato l'ultimo iphone o fatto una vacanza ai Caraibi resta ben poca sostanza nel profondo... tanto che gli stessi Americani finiscono per essere gente che crede a qualsiasi cosa, che si beve qualsiasi scemenza e che si inventa una religione al giorno pur di provare a colmare il vuoto alla base della loro società.

Tutto questo per dire cosa? Che secondo me tutti gli ultimi avvenimenti (ma si sarebbe dovuto agire in tal senso già da ben prima, dalla fine della guerra fredda quando il terreno era fertile per staccarsi da ogni tipo di "blocco") dovrebbero far riprendere coscienza agli stati europei del loro posto nel mondo, del fatto che l'Europa è sempre stata la culla del mondo e della civiltà e che i modelli e le società create al di fuori (USA, Russia, nemmeno parlo della Cina perché mi verrebbero i conati...) non sono altro che enormi degenerazioni di pensieri, culture e filosofie nate, come sempre del resto, in Europa. Dovrebbero far prendere coscienza del fatto che l'Unione Europea dovrebbe piantarla di essere solo un unione di burocrati ed economisti che pendono costantemente dalle labbra delle potenze extraeuropee e trasformarsi in qualcosa di ben più solido, coeso e, perché no, anche innovativo. La base di storia, valori, cultura, pensieri, esperienze politiche che trovi in questa parte del mondo non esiste altrove e andrebbe sfruttata in maniera più profonda e concreta che dal mero punto di vista turistico.

L'Europa dovrebbe smetterla di essere un bambino impaurito sempre alla ricerca di una sottana materna (USA, Russia, Cina) sotto la quale nascondersi... e tornare a essere lei l'adulta, come durante gli ultimi 25 secoli di storia a eccezzione dell'ultimo...

Ma forse la mia è una visione troppo idealista...  😕

purtroppo si. si è buttata in caciara una grande occasione. per il resto concordo al 100% con il tuo messaggio.

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12 ore fa, SuperTalismano ha scritto:

Per quanto ne sappiamo, potrebbe pure finire domani con i nuovi negoziati

Nel senso che se Putin toglie la "denazificazione" (cioè la caduta di Zelensky) dalle condizioni per trattare, il resto (Crimea alla Russia, autonomia del Donbass, e status neutrale dell'Ucraina) viste le condizioni sul campo (che vedono, seppur lentamente rispetto a quanto preventivato, l'avanzamento dei russi), potrebbero pure essere accettate dagli ucraini

 

Non accadrà mai, specie dopo l'ennesima strage di innocenti di ieri a Donetsk da parte dei "buoni".

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4 ore fa, Cro88 ha scritto:

Si questo è anche vero. C'è da dire che i cinesi non sono propriamente dei guerrafondai come i russi, tendono a fare le cose più per vie economiche e diplomatiche che una guerra vera e propria....

Da questo punto di vista Xi Jinping è molto più politico di Putin che era ed è rimasto più militare. 

Assolutamente, per il cinese la cosa piu' importante e' il soldo, dove hanno fatto l'espansione in Asia questa e' stata economica, dove vivo e' un esempio. Infatti mi ha un po' sorpreso l'atteggiamento avuto da Pechino con Hong Kong, che con tutta la repressione e perdita di autonomia che c'e' stata negli ultimi anni e' andata a perdere parte dell'importanza regionale che aveva sempre avuto.

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6 ore fa, Doctor Who ha scritto:

A Taiwan sono piu' intelligenti, non hanno un presidente pseudo-eroe che e' disposto per principi belli e giusti, ma fuori portata, a far radere al suolo il suo paese. Non hanno mai forzato la questione indipendenza proprio perche' sanno le conseguenze che porterebbe tale decisione, quindi se ne stanno belli e comodi nella loro isola, hanno molti dei loro business nella mainland China. E secondo me anche a Pechino, nonostante i ricorrenti proclami, la situazione attuale sta piu' che bene. 

che ragionamento , un presidente che vuol difendere l'indipendenza di uno stato sovrano ora è uno pseudo - eroe

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Ma se ad una persona gli sta sul catzo sia il modello capitalista statunitense che il modello autoritario russo/cinese come lo possiamo definire? chiedo per un caro amico .the

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9 minuti fa, Kamioka ha scritto:

Ma se ad una persona gli sta sul catzo sia il modello capitalista statunitense che il modello autoritario russo/cinese come lo possiamo definire? chiedo per un caro amico .the

Avanguardia

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14 minuti fa, Kamioka ha scritto:

Ma se ad una persona gli sta sul catzo sia il modello capitalista statunitense che il modello autoritario russo/cinese come lo possiamo definire? chiedo per un caro amico .the

Progressista ponderato ? 🤔

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35 minuti fa, Styno91 ha scritto:

che ragionamento , un presidente che vuol difendere l'indipendenza di uno stato sovrano ora è uno pseudo - eroe

 

 

In effetti uno che da anni favorisce massacri verso la popolazione civile Ucraina nella parte Est del proprio paese, è un eroe a tutto tondo. 

 

Il premio Nobel per la pace non glielo leva nessuno. 

(Cosa tra l'altro possibile  .ghgh

 

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5 minuti fa, Masula ha scritto:

 

 

In effetti uno che da anni favorisce massacri verso la popolazione civile Ucraina nella parte Est del proprio paese, è un eroe a tutto tondo. 

 

Il premio Nobel per la pace non glielo leva nessuno. 

(Cosa tra l'altro possibile  .ghgh

 

Ma basta con sta propaganda sul Donbass a giustificare tutto , basta !!!

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Toni Capuozzo, alla luce della sua esperienza di ex inviato al fronte, alza l'asticella dell'analisi e descrive l'intervento militare in Ucraina senza risparmiare appunti a nessuno. Nemmeno all'Italia, che una posizione chiara l'ha presa decidendo di inviare armi agli ucraini. "Quelle armi non cambiano la sorte del conflitto. E poi ci siamo bruciati la possibilità di svolgere un ruolo di mediazione. Immaginate se avessimo fatto anche di più con i profughi, senza però inviare le armi"

 

Di certo, un eventuale ruolo di mediazione con il presidente russo lo aveva compromesso pure Luigi Di Maio, che in tv definì Putin peggio di un animale (salvo poi rendersi conto del passo falso). "Un disastro. Con che faccia gli potremmo chiedere di trattenersi dall'invadere Kiev? Ma allora ha ragione Volodymyr Zelensky: dovremmo mandare gli aerei all'Ucraina. Se ti metti l'elmetto, non puoi darti malato. Non puoi fare la guerra per procura", commenta Capuozzo, registrando anche una certa debolezza d'azione da parte dei leader europei: "Quando Draghi dice che 'con abbiamo mai visto l'Europa così unita', in un certo senso ha ragione. Ma non l'abbiamo nemmeno mai vista così impotente. Unita nell'impotenza. 

E poi c'è il ruolo delle notizie, che durante una guerra diventano esse stesse un'arma da orientare contro il nemico. "La chiamata alle armi psicologica dell'informazione è parallela alle accuse di filoputinismo",

Per certi versi, questa è una guerra tra opposti fascismi. Quanto ai gruppuscoli ucraini, più che il battaglione Azov, che pure avrebbe impedito ad alcuni profughi di lasciare Mariupol, trovo preoccupante la presenza di organizzazioni quali Centuria, che è trasversale a tutte le forze armate ucraine e le rifornisce di cadetti"

E sulla controversa ipotesi che i militari ucraini abbiano impedito l'evacuazione di gruppi di civili, offre un punto di vista inedito: "Chi difende un centro abitato è quello più interessato a far sì che non tutti i civili lo abbandonino, perché dopo quella città può essere rasa al suolo. È credibile dal punto di vista logico. Le interviste ai profughi di Mariupol, che riferivano proprio questo, erano plausibili. Dopodiché, se non sei sul posto, non puoi saperlo con certezza"

Quel che si può sapere, anche a chilometri di distanza dal fronte, è che la guerra è destinata ad allargarsi a nuovi protagonisti. Non più e non solo russi e ucraini. "Un pezzetto di Siria in Europa lo stiamo già trasportando: anzitutto, i 16.000 dell'esercito di Bashar Al Assad, che si sono uniti ai russi. Ma dall'altra parte, ci sono americani che stanno reclutando miliziani di Idlib, appartenenti al fronte di Al Nusra", esamina Capuozzo, evocando il rischio di una riproposizione degli scenari del conflitto in Siria. "C'è il rischio che il conflitto s' incancrenisca. Non mi sorprenderebbe, ad esempio, se anziché sferrare l'attacco finale a Kiev, i russi disponessero una sorta di assedio medievale, guadagnando nel frattempo terreno a Sud. L'altro rischio, appunto, è che la guerra si allarghi", afferma il giornalista.

Il punto di non ritorno - annota l'ex inviato di guerra - è ormai stato raggiunto. "Non si può non tener conto di ciò che sta succedendo sul terreno. L'idea putiniana di un cambio di regime mi pare tramontata, ma lo è anche l'integrità territoriale dell'Ucraina. Non è possibile ripristinare lo status quo ante", dice. La sua analisi, dunque, non è assolutoria nei confronti del presidente russo ma nemmeno verso la controparte. "È chiaro che Putin non è uno stinco di stanco, ma la politica della stessa Ucraina è stata piuttosto avventuriera. Se so che il mio vicino ha un pitbull, non cerco di saltare la sua siepe Quello che sta avvenendo è la cronaca di un disastro annunciato", aggiunge, definendo "una forzatura evidente" l'associazione tra Putin e Hitler. 

Quello che tornerà del passato è che l'Europa, come dopo la seconda guerra mondiale, sarà un continente accovacciato sotto l'ala protettiva degli Stati Uniti. Anche se, paradossalmente, Joe Biden mi sembra più risoluto nell'escludere una guerra contro la Russia. 

Noi europei siamo più vocianti", conclude Capuozzo, stigmatizzando anche i sentimenti anti-Russia che rischiano "di far compattare ancora di più il Paese attorno al leader". 

 

Il giornale. 

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3 minuti fa, Styno91 ha scritto:

Ma basta con sta propaganda sul Donbass a giustificare tutto , basta !!!

 

 

A parte che vorrei sapere cosa starei giustificando  .ghgh

 

 

Ma quindi fammi capire, siccome i Russi sono cattivi e hanno invaso l'Ucraina, Zelensky è automaticamente un santo e un apostolo anche se ha permesso stragi e massacri sui civili? 

 

"Ha fatto anche cose buone" (Cit) 

 

Vabbè, dimenticavo che siamo in Italia  .ghgh

 

 

 

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5 minuti fa, jolly88 ha scritto:

Toni Capuozzo, alla luce della sua esperienza di ex inviato al fronte, alza l'asticella dell'analisi e descrive l'intervento militare in Ucraina senza risparmiare appunti a nessuno. Nemmeno all'Italia, che una posizione chiara l'ha presa decidendo di inviare armi agli ucraini. "Quelle armi non cambiano la sorte del conflitto. E poi ci siamo bruciati la possibilità di svolgere un ruolo di mediazione. Immaginate se avessimo fatto anche di più con i profughi, senza però inviare le armi"

 

Di certo, un eventuale ruolo di mediazione con il presidente russo lo aveva compromesso pure Luigi Di Maio, che in tv definì Putin peggio di un animale (salvo poi rendersi conto del passo falso). "Un disastro. Con che faccia gli potremmo chiedere di trattenersi dall'invadere Kiev? Ma allora ha ragione Volodymyr Zelensky: dovremmo mandare gli aerei all'Ucraina. Se ti metti l'elmetto, non puoi darti malato. Non puoi fare la guerra per procura", commenta Capuozzo, registrando anche una certa debolezza d'azione da parte dei leader europei: "Quando Draghi dice che 'con abbiamo mai visto l'Europa così unita', in un certo senso ha ragione. Ma non l'abbiamo nemmeno mai vista così impotente. Unita nell'impotenza. 

E poi c'è il ruolo delle notizie, che durante una guerra diventano esse stesse un'arma da orientare contro il nemico. "La chiamata alle armi psicologica dell'informazione è parallela alle accuse di filoputinismo",

Per certi versi, questa è una guerra tra opposti fascismi. Quanto ai gruppuscoli ucraini, più che il battaglione Azov, che pure avrebbe impedito ad alcuni profughi di lasciare Mariupol, trovo preoccupante la presenza di organizzazioni quali Centuria, che è trasversale a tutte le forze armate ucraine e le rifornisce di cadetti"

E sulla controversa ipotesi che i militari ucraini abbiano impedito l'evacuazione di gruppi di civili, offre un punto di vista inedito: "Chi difende un centro abitato è quello più interessato a far sì che non tutti i civili lo abbandonino, perché dopo quella città può essere rasa al suolo. È credibile dal punto di vista logico. Le interviste ai profughi di Mariupol, che riferivano proprio questo, erano plausibili. Dopodiché, se non sei sul posto, non puoi saperlo con certezza"

Quel che si può sapere, anche a chilometri di distanza dal fronte, è che la guerra è destinata ad allargarsi a nuovi protagonisti. Non più e non solo russi e ucraini. "Un pezzetto di Siria in Europa lo stiamo già trasportando: anzitutto, i 16.000 dell'esercito di Bashar Al Assad, che si sono uniti ai russi. Ma dall'altra parte, ci sono americani che stanno reclutando miliziani di Idlib, appartenenti al fronte di Al Nusra", esamina Capuozzo, evocando il rischio di una riproposizione degli scenari del conflitto in Siria. "C'è il rischio che il conflitto s' incancrenisca. Non mi sorprenderebbe, ad esempio, se anziché sferrare l'attacco finale a Kiev, i russi disponessero una sorta di assedio medievale, guadagnando nel frattempo terreno a Sud. L'altro rischio, appunto, è che la guerra si allarghi", afferma il giornalista.

Il punto di non ritorno - annota l'ex inviato di guerra - è ormai stato raggiunto. "Non si può non tener conto di ciò che sta succedendo sul terreno. L'idea putiniana di un cambio di regime mi pare tramontata, ma lo è anche l'integrità territoriale dell'Ucraina. Non è possibile ripristinare lo status quo ante", dice. La sua analisi, dunque, non è assolutoria nei confronti del presidente russo ma nemmeno verso la controparte. "È chiaro che Putin non è uno stinco di stanco, ma la politica della stessa Ucraina è stata piuttosto avventuriera. Se so che il mio vicino ha un pitbull, non cerco di saltare la sua siepe Quello che sta avvenendo è la cronaca di un disastro annunciato", aggiunge, definendo "una forzatura evidente" l'associazione tra Putin e Hitler. 

Quello che tornerà del passato è che l'Europa, come dopo la seconda guerra mondiale, sarà un continente accovacciato sotto l'ala protettiva degli Stati Uniti. Anche se, paradossalmente, Joe Biden mi sembra più risoluto nell'escludere una guerra contro la Russia. 

Noi europei siamo più vocianti", conclude Capuozzo, stigmatizzando anche i sentimenti anti-Russia che rischiano "di far compattare ancora di più il Paese attorno al leader". 

 

Il giornale. 

Di Maio e disastro costituiscono una coppia di lemmi consolidata

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1 minuto fa, Styno91 ha scritto:

Ma basta con sta propaganda sul Donbass a giustificare tutto , basta !!!

Propaganda di che?

E' propaganda parlare di genocidio, questo è sicuro

 

Non è assolutamente propaganda parlare di un governo centrale che ha fatto ammuffire una situazione di quel genere in un suo territorio periferico (assumendo decisioni ridicole e provocatorie, come togliere la lingua russa dalle lingue ufficiali dello stato Ucraino, ben sapendo che una grossa parte della propria popolazione lo parla), ignorando delle palesi violazioni dei diritti umani in quelle zone, anzi, integrando nelle proprie brigate regolare gruppi DICHIARATAMENTE neonazisti

 

Ora va bene tutto, ma anche basta sta beatificazione di Zelensky

Lui e Poroshenko non hanno fatto nulla per risolvere civilmente la questione del Donbass, anzi, l'hanno solo acuita, e la conseguenza è il disastro che stiamo vedendo

 

Che poi Putin non abbia dichiarato guerra per questo, è pacifico, ma la questione di fondo esiste, e se non è stata risolta è anche colpa di Zelensky

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17 minuti fa, Masula ha scritto:

 

 

In effetti uno che da anni favorisce massacri verso la popolazione civile Ucraina nella parte Est del proprio paese, è un eroe a tutto tondo. 

 

Il premio Nobel per la pace non glielo leva nessuno. 

(Cosa tra l'altro possibile  .ghgh

 

piccolo dettaglio: pandora papers. sta tutto scritto, nero su bianco. e non si tratta di inchiesta della pravda o sputnik.

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10 minuti fa, Masula ha scritto:

 

 

A parte che vorrei sapere cosa starei giustificando  .ghgh

 

 

Ma quindi fammi capire, siccome i Russi sono cattivi e hanno invaso l'Ucraina, Zelensky è automaticamente un santo e un apostolo anche se ha permesso stragi e massacri sui civili? 

 

"Ha fatto anche cose buone" (Cit) 

 

Vabbè, dimenticavo che siamo in Italia  .ghgh

 

 

 

inutile. non se ne esce. chi cerca di ragionare è stigmatizzato come putiniano, fascista, no vax ecc. e questo è molto triste. stamani altra siparietto deprimente con parenzo (cui vorrei tanto chiedere cosa ne pensa delle infinite risoluzioni onu che condannano lo stato di israele, bellamente disattese) e friedman che ridono in faccia a franco cardini. ripeto, franco cardini. ma poi tutti sti giornalisti con l'elmetto che c'avranno da ridere. boh

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31 minuti fa, Kamioka ha scritto:

Ma se ad una persona gli sta sul catzo sia il modello capitalista statunitense che il modello autoritario russo/cinese come lo possiamo definire? chiedo per un caro amico .the

Me 😄 

 

Ma tra i due modelli da te c’è una differenza abissale: nel primo sei libero di provare (non ho detto riuscire ma provare puoi) a costruirti alternative senza render conto a nessuno.

Nel secondo non sei libero di far niente, a meno di diventare un esule o un ricercato.

 

Poi ragazzi diciamocela tutta: così come è messo il mondo, questo pianeta 10 miliardi di persone non le reggerà.

Questo temo sia il dato che tutte le superpotenze hanno in agenda e non è che ci son tanti modi per far decrescere in maniera considerevole la popolazione mondiale…

 

Bisogna proprio cambiare prospettive e modelli sociali, ma non ce la faremo mai 😅.

 

E se dovessi scegliere con la pistola puntata alla testa (ma spero di non doverlo mai fare), punterei a stare nel Nord America piuttosto che in Cina/Russia…

 

 

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Ognuno può trovare l'episodio storico legittimante che vuole, andando a scavare da qui al Pleistocene.
Sarebbe meglio rimanere nel presente e nella percezione globale delle cose, cercando di uscire dalla propria percezione.
L'Ucraina è uno stato. Questo è un fatto, ed è considerato tale globalmente.
La sovranità ucraina è riconosciuta da tutto il mondo, ufficialmente anche dai russi stessi fino a 20 giorni fa, russi che loro malgrado ne hanno personalmente tracciato i confini. 
Le repubbliche indipendentiste del Donbass, invece, sono riconosciute esclusivamente da 5 paesi.
La maggior parte di questi paesi, tra l'altro, ha iniziato a riconoscerle soltanto ora (coincidenze...). 
Tradotto: per il mondo intero, o quasi, il Donbass non ha ragione di essere uno stato indipendente, mentre l'Ucraina lo è.
Mi sembrava il caso di ricordarlo.

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1 minuto fa, The Tasmanian Devil ha scritto:

Me 😄 

 

Ma tra i due modelli da te c’è una differenza abissale: nel primo sei libero di provare (non ho detto riuscire ma provare puoi) a costruirti alternative senza render conto a nessuno.

Nel secondo non sei libero di far niente, a meno di diventare un esule o un ricercato.

 

Poi ragazzi diciamocela tutta: così come è messo il mondo, questo pianeta 10 miliardi di persone non le reggerà.

Questo temo sia il dato che tutte le superpotenze hanno in agenda e non è che ci son tanti modi per far decrescere in maniera considerevole la popolazione mondiale…

 

Bisogna proprio cambiare prospettive e modelli sociali, ma non ce la faremo mai 😅.

 

E se dovessi scegliere con la pistola puntata alla testa (ma spero di non doverlo mai fare), punterei a stare nel Nord America piuttosto che in Cina/Russia…

 

 

una domanda: sai cosa si intende per conventio ad excludendum? anche io starei nel nord america piuttosto che in cina o in russia. tra l'altro sono anche bianco (passami l'ironia), quindi.

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5 minuti fa, The Tasmanian Devil ha scritto:

Me 😄 

 

Ma tra i due modelli da te c’è una differenza abissale: nel primo sei libero di provare (non ho detto riuscire ma provare puoi) a costruirti alternative senza render conto a nessuno.

Nel secondo non sei libero di far niente, a meno di diventare un esule o un ricercato.

 

Poi ragazzi diciamocela tutta: così come è messo il mondo, questo pianeta 10 miliardi di persone non le reggerà.

Questo temo sia il dato che tutte le superpotenze hanno in agenda e non è che ci son tanti modi per far decrescere in maniera considerevole la popolazione mondiale…

 

Bisogna proprio cambiare prospettive e modelli sociali, ma non ce la faremo mai 😅.

 

E se dovessi scegliere con la pistola puntata alla testa (ma spero di non doverlo mai fare), punterei a stare nel Nord America piuttosto che in Cina/Russia…

 

 

Il problema dell'aumento della popolazione è strettamente connesso a povertà e disequilibrio socio-economico. Europa e NordAmerica infatti non sono "problematici" in tal senso 😕

 

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4 minuti fa, Styno91 ha scritto:

Siamo arrivati a Panama papers, meglio abbandonare il topic 

perché? puoi spiegare? non è una inchiesta seria? lo stesso biden ha dichiarato che di voler “contrastare gli schemi sleali che danno un vantaggio alle grandi aziende”.se vuoi abbandono io.

5 minuti fa, Nepali Me ha scritto:

Ognuno può trovare l'episodio storico legittimante che vuole, andando a scavare da qui al Pleistocene.
Sarebbe meglio rimanere nel presente e nella percezione globale delle cose, cercando di uscire dalla propria percezione.
L'Ucraina è uno stato. Questo è un fatto, ed è considerato tale globalmente.
La sovranità ucraina è riconosciuta da tutto il mondo, ufficialmente anche dai russi stessi fino a 20 giorni fa, russi che loro malgrado ne hanno personalmente tracciato i confini. 
Le repubbliche indipendentiste del Donbass, invece, sono riconosciute esclusivamente da 5 paesi.
La maggior parte di questi paesi, tra l'altro, ha iniziato a riconoscerle soltanto ora (coincidenze...). 
Tradotto: per il mondo intero, o quasi, il Donbass non ha ragione di essere uno stato indipendente, mentre l'Ucraina lo è.
Mi sembrava il caso di ricordarlo.

differenze tra slovenia e croazia (1991) e donbass? grazie.

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1 ora fa, Masula ha scritto:

 

Non accadrà mai, specie dopo l'ennesima strage di innocenti di ieri a Donetsk da parte dei "buoni".

mi son perso qualcosa?

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Adesso, lou 65 ha scritto:

inutile. non se ne esce. chi cerca di ragionare è stigmatizzato come putiniano, fascista, no vax ecc. e questo è molto triste. stamani altra siparietto deprimente con parenzo (cui vorrei tanto chiedere cosa ne pensa delle infinite risoluzioni onu che condannano lo stato di israele) e friedman che ridono in faccia a franco cardini. ripeto, franco cardini. ma poi tutti sti giornalisti con l'elmetto che c'avranno da ridere. boh

come dissi tempo fa,la scocietà è tutta focalizzata a ragionare in fazioni, su tutto.

 

Ormai ,il gergo comune per controbattere qualsiasi analisi che cerchi di analizzare temi di attualità viene controbattuta con le solite argomentazioni: fascista,razzista,terrorista,comunista, ecc...

Non c'è più la voglia di ragionare, il che porterebbe discutendo in maniera costruttiva con altre persone, ad ampliare le propie vedute e anche a cambiare idea,perchè no.

 

Il pensiero unico ,fa ormai parte di noi e chi prova a metterlo in discussione,deve essere "bullizzato",relegato ai margini della società,giustificando il tutto con una semplice parola "è pericoloso".

 

Quando qualcuno decide in maniera autoriataria che ,un ragionamento espresso giusto o sbagliato che sia,debba  essere eliminato perchè potrebbe essere pericoloso,bhe ragazzi,la nostra amata democrazia ormai è alla frutta.

 

 

 

 

 

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3 minuti fa, jolly88 ha scritto:

come dissi tempo fa,la scocietà è tutta focalizzata a ragionare in fazioni, su tutto.

 

Ormai ,il gergo comune per controbattere qualsiasi analisi che cerchi di analizzare temi di attualità viene controbattuta con le solite argomentazioni: fascista,razzista,terrorista,comunista, ecc...

Non c'è più la voglia di ragionare, il che porterebbe discutendo in maniera costruttiva con altre persone, ad ampliare le propie vedute e anche a cambiare idea,perchè no.

 

Il pensiero unico ,fa ormai parte di noi e chi prova a metterlo in discussione,deve essere "bullizzato",relegato ai margini della società,giustificando il tutto con una semplice parola "è pericoloso".

 

Quando qualcuno decide in maniera autoriataria che ,un ragionamento espresso giusto o sbagliato che sia,debba  essere eliminato perchè potrebbe essere pericoloso,bhe ragazzi,la nostra amata democrazia ormai è alla frutta.

 

 

 

 

 

beh, però il solo fatto che comunque si possano esprimere opinioni è già confortante. in altre parti del mondo non è così scontato, anzi. L'Europa è un bel posto.

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