Ci sono due premesse importanti da fare su questo lavoro. La prima riguarda la raccolta dei dati. Ne ho letti tanti in giro, anche molto discordanti tra loro. Ho deciso perciò di fare nell’unico modo soddisfacente possibile: ho preso carta e penna e ho verificato da solo, creandomi delle mie tabelle con le informazioni che volevo. Per farlo mi sono servito dei comunicati ufficiali della Juventus e del database di Transfermarkt.it, integrandolo con eventuali altre informazioni reperite nel web. Questa raccolta dati non andrebbe comunque utilizzata con riferimento ad un singolo infortunio o episodio (per il quale a volte servirebbero maggiori informazioni, le info sono approssimative o non abbiamo dettagli), ma nel suo insieme, guardando più ai trend e ai numeri all’interno delle varie stagioni. Non è insomma una ricerca scientifica, ma una base di dati per poter inquadrare meglio la situazione attuale e cercare di contestualizzarla. Anche perché per limiti di tempo non ho considerato (come non li considera nemmeno Transfermarkt) tutte quelle partite in cui un calciatore è uscito per infortunio, o quelle in cui era presente in panchina ma di fatto solo per fare presenza. Ci sono poi persino i comunicati ufficiali che – sono info protette da privacy – a volte non comunicano tutto, omettendo alcune cose. E, infine, è un’analisi che può essere fatta solo sulla “diagnosi” secca dell’infortunio, non sulla sua causa. Limiti praticamente invalicabili, ma che è bene sottolineare.
La seconda premessa è che questo non è e non vuole essere, anche se qualcuno proverà a farlo strumentalizzandolo, un articolo “contro” qualcuno. Ogni responsabile della preparazione atletica che si è succeduto alla Juventus negli ultimi anni è un professionista con grande esperienza e nessuno vuole insegnare il mestiere a nessuno. Anche perché sarebbe difficile intendersi su quali parametri utilizzare, nel caso, per il giudizio da dare ad un lavoro molto complesso: il numero di infortuni? La capacità della squadra di mantenere l’intensità nei 90 minuti? I km percorsi? I risultati? I trofei? I gol segnati negli ultimi 15′? E ancora: è preferibile un preparatore che finisce la stagione con qualche infortunio in più ma con la squadra capace di mantenere ottime prestazioni atletiche o un preparatore con meno infortuni ma prestazioni di livello leggermente inferiore? Servirebbero inoltre una serie di dati, che non abbiamo, sulle performance atletiche dei singoli calciatori per formulare un “giudizio” che possa avvicinarsi ad essere anche solo “interessante”.
E quindi? Quindi l’obiettivo di questo articolo è piuttosto quello di capire quanto e in che modo gli infortuni abbiano inciso nelle ultime 4 stagioni, con particolare focus su questa, ovviamente, e sugli infortuni muscolari che, banalizzando (per forza di cose, poi si dovrebbe entrare nel dettaglio dei singoli casi e dei vari giocatori), sono quelli che in teoria si potrebbero/dovrebbero evitare.
Inizio allora proprio con il dato che più di tutti mi ha incuriosito e mi ha spinto a pubblicare questo lavoro. Finora, stagione 2021-22, il 72% delle gare saltate per infortunio dai giocatori della Juventus, sono state saltate a causa di un infortunio muscolare. È tanto, tantissimo, un dato anomalo che andrebbe contestualizzato un minimo proprio per questo.
Le partite non disputate per infortunio finora sono state 135, tantissime anche queste; quelle saltate per un infortunio muscolare ben 97. Ci sono 11 giocatori che hanno subito almeno un infortunio muscolare da 2 giornate di stop (media entità) e ben 8 hanno avuto più di un infortunio diverso o una ricaduta all’interno della stagione. In media, abbiamo 2,6 giocatori fermi ai box per un infortunio muscolare ogni partita. Pur essendo ancora a marzo iniziato, infine, già 13 volte su 37 (ovvero il 35% delle volte), Allegri ha avuto 5 o più giocatori contemporaneamente indisponibili per infortunio.
Sono numeri altamente condizionanti sui quali è più che normale interrogarsi perché hanno impattato in modo decisivo sulla possibilità dell’allenatore di schierare la migliore formazione possibile (5 o più giocatori fuori significa non avere a disposizione 1/5 della rosa, a volte 1/4).
Per avere maggiore contesto, sono andato a controllare le 3 stagioni precedenti (lo so: sarebbe bello analizzare 10 anni, 15 anni, mille campionati: ho anche una vita e sono un semplice tifoso; lo facessi, dovrei chiedere poi la fattura a qualcuno ).
La passata stagione, quella dell’accoppiata Pirlo-Bertelli, il rapporto tra infortuni muscolari e infortuni complessivi è stato molto più basso, il 55% (rispetto al 72% di quest’anno). Le gare saltate complessivamente per infortunio muscolare sono state solamente 69 (su 1097 complessive), il 6%: quest’anno come detto siamo già a 97 (su 888, l’11%) e non è finita. La media è stata di 1,3 infortunati muscolari per partita (invece di 2,6: la metà) e le gare in cui Pirlo ha avuto 5+ infortunati sono state appena 4 su 52 (il 7%, contro il 35% di quest’anno).
Parliamo di una differenza significativa. Ma è così solo rispetto alla passata stagione?
No. La stagione precedente, quella targata Sarri-Tognaccini, il rapporto tra muscolari e infortuni totali è stato addirittura ancora più basso, il 52%, e il numero complessivo di gare saltate per infortunio è stato di 96 (quest’anno lo abbiamo già superato con 1/4 di stagione rimanente). La media di infortunati muscolari per partita è stata di 1,8 e le gare con 5+ infortunati sono state 11 (il 21% del totale, contro il 35% di questa stagione).
E l’ultima stagione (intendo la quinta) di Allegri-Folletti? Andò meglio o più o meno come quest’anno? Dipende.
Il rapporto muscolari / infortuni totali fu del 54%, in linea con le stagioni di Sarri-Pirlo. Quindi un rapporto “corretto”, non anomalo come quest’anno. L’anomalia, però, fu anche quell’anno riscontrabile nell’alto numero di infortuni sia complessivo (193 gare saltate), sia specifico dei muscolari (105). La media di infortunati muscolari è stata di 2 per partita, dato che effettivamente si avvicina più di tutti al 2,6 di quest’anno. Anche il numero di gare con almeno 5 infortunati, è stata su livelli simili rispetto a quest’anno: 17 partite su 51, ovvero il 33% delle gare (contro il 35% di quest’anno).
Non è mio obiettivo, come detto, “giudicare” il lavoro di professionisti bravi e preparati, e non lo farò. Però, guardando i dati, e quindi solamente dall’esterno, e proiettandoli a questa stagione e all’impatto che potrebbero avere (ancora di più) gli infortuni, noto nelle ultime due stagioni di Folletti una tendenza: il numero di infortuni è in genere molto elevato, quello dei muscolari è molto elevato e soprattutto gli infortuni tendono a “raggrupparsi” e sovrapporsi, mettendo in difficoltà l’allenatore nelle scelte. Possiamo individuare in particolare un trend, che preoccupa: mentre nelle altre due stagioni nelle ultime 10 giornate di campionato (prendiamole come metro) la situazione era tutto sommato gestibile (0 gare da 5+ infortunati per Bertelli e anzi la media di 1 infortunato a gara, meravigliosa; 4 gare da 5+ infortunati per Tognaccini), con Folletti è avvenuto un disastro di accumuli (9 su 10 partite della fine del campionato 2018-19 con 5+ infortunati e una condizione fisica preoccupante che per fortuna non ha impattato sulla vittoria dello Scudetto, archiviato con anticipo). Quest’anno non siamo ancora arrivati alle ultime 10 di campionato, ma la tendenza delle ultime giornate è già preoccupante, con la scorsa partita in cui erano addirittura 8 gli infortunati (5 muscolari), e difficilmente questo numero scenderà in maniera significativa a breve (anzi, dalla prossima c’è da aggiungere almeno Zakaria, altro “muscolare”).
Ripeto: non abbiamo elementi per giudicare il lavoro svolto quest’anno, ma la tendenza un po’ mi preoccupa (quindi, per rispondere alla domanda dell’articolo: sì, abbiamo un problema infortuni in generale, e muscolari in particolare) e andrebbe magari analizzata da chi di dovere.
La mia analisi non si è fermata qui, ad ogni modo. Mi sono domandato infatti se questi dati non fossero un po’ “falsati” dai giocatori infortunati cronici. Ho confrontato perciò i “super-infortunati” (muscolari) di quest’anno con le stagioni precedenti per cercare eventuali anomalie, e ne ho trovate tante. Non su Chiellini, che proviene purtroppo da una stagione con 17 gare saltate per infortunio muscolare (diciamo con rispetto parlando che ormai è usurato dalle tante battaglie e dall’età che avanza), ma sugli altri sì. Danilo, ad esempio, non aveva una storia particolarmente preoccupante con i muscolari e quest’anno è già in doppia cifra di gare saltate; Chiesa l’anno prima non aveva sofferto particolarmente di infortuni muscolari e quest’anno è anche lui in doppia cifra (il crociato è traumatico, non conta); Bernardeschi era solito saltare massimo 2-3 gare l’anno per infortuni muscolari e quest’anno è già quasi alla doppia cifra (9); Dybala, il tanto chiacchierato Dybala, stessa cosa. Ramsey nemmeno lo conto. Insomma, Chiellini a parte, non pare esserci una strage dei “soliti noti”, ma di nuovi.
Ho provato anche un approccio statistico, applicando il metodo di Turkey che serve per eliminare gli outlier dalle analisi. Tolti i valori statisticamente anomali, la situazione è apparsa ancora più preoccupante rispetto al passato.
Al 72% di rapporto infortuni muscolari / complessivi di questa stagione (confermato), infatti, si è contrapposto quello rivisto delle passate: il 31% dell’anno di Pirlo, addirittura un incredibile 3% dell’anno di Sarri e un altrettanto ottimo 6% del quinto anno di Allegri (effettivamente Folletti fu molto condizionato nei numeri complessivi, quell’anno, da un paio di giocatori perennemente infortunati: nello specifico Douglas Costa e Barzagli). La differenza, insomma, non solo non si assottiglia senza outlier, ma si fa ancora più preoccupante: qualcosa quest’anno non sta funzionando.
Mi sono, infine, chiesto se questa stagione fosse in qualche modo “diversa” dalle altre per cause oggettive e universali che al momento mi sfuggono (chessò, il clima, gli impegni ravvicinati, l’Europeo giocato in estate, ecc…). Ho quindi letto un interessante lavoro prodotto da RadioRossonera.it (aggiornato a inizio 2022) dove si confrontavano proprio i dati degli infortuni muscolari delle big. Vi riporto il grafico relativo.
Metto le mani avanti: c’è qualche difformità sui dati (io sono stato molto più “restrittivo” nella definizione di “muscolare” e ho considerato solo la rosa della prima squadra), ma l’anomalia pare la Juventus (oltre ovviamente al Milan), non le altre. Il Napoli al momento della rilevazione aveva 1/3 in meno dei nostri infortuni muscolari e Atalanta e Inter meno della metà: non siamo insomma dinanzi ad una “pandemia di muscolari” globalizzata, quanto piuttosto ad un nostro problema specifico.
Conclusione: come detto nella premessa, non è mio compito giudicare il lavoro di Allegri e Folletti, che comunque per ruolo sono responsabili (che è un concetto diverso da “colpevoli”) degli infortuni. Mi pare di aver però portato all’attenzione un po’ di dati che evidenziano quantomeno una situazione preoccupante che, se dovesse continuare su questo trend, farebbe raggiungere numeri di infortuni e infortuni muscolari record. È un qualcosa su cui eventualmente, chi ha i mezzi ed è pagato per farlo, farà delle valutazioni più approfondite per evitare che soprattutto la prossima stagione non si rischi di precluderci l’obiettivo dello Scudetto che, dopo l’acquisto straordinario di Vlahovic, tutti noi vorremmo lottare (al meglio) per vincere.
Di seguito i dati nudi e crudi raccolti a partire da quelli più “vecchi”. Ovviamente, quelli di questa stagione sono parziali.
G.D. = Gare in cui il calciatore era a disposizione
INF = Gare saltate per infortunio
% INF = Percentuale di gare saltate per infortunio rispetto alle gare in cui il calciatore era a disposizione
MU = Gare saltate infortunio muscolare
% MU = Percentuale di gare saltate per infortunio muscolare rispetto alle gare in cui il calciatore era a disposizione
MU/INF = Percentuale di infortuni muscolari rispetto al totale degli infortuni
Articolo di Antonio Corsa del 1 marzo 2022