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Third stone from the sun

Mondiale 1982: quarantesimo anniversario

Post in rilievo

8 ore fa, RogerWaters ha scritto:

Claudio Gentile idolo

In pochi giorni marcò prima Maradona ventunenne e poi Zico che probabilmente in quel periodo era uno dei giocatori più forti in circolazione e del resto rivedendo la sua giocata sul gol di Socrates ci si rende conto delle qualità tecniche di questo giocatore.

Chissà, in un ipotetico paragone che logicamente è un gioco, il valore che  avrebbe oggi Gentile vista la penuria di un certo tipo di difensori.

Che poi era comunque bravo anche quando si sovrapponeva. 

Senza dimenticare lo spessore etico dell'uomo.

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3 ore fa, Third stone from the sun ha scritto:

Senza dimenticare lo spessore etico dell'uomo

Spessore etico che lo portò a dire no alla Juve per senso del dovere verso la federazione che però lo fece fuori dopo che gli era stato garantito il rinnovo. 

 

Capisco le sue lacrime e come viva ancora l'emozione del Mundial, cosa che è comune a tutti i protagonisti di quell'avventura. È evidente come sono stati segnati, in bene ovviamente, da quella esperienza 

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il mondiale 82 è il piu grande successo italiano di tutti gli sport

qualcosa di irripetibile

nessuno vincera mai piu un mondiale battendo in sequenza argentina brasile e germania.

qualcosa di epico che solo gli italiani riescono a fare in questo sport

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52 minuti fa, RogerWaters ha scritto:

la federazione che però lo fece fuori dopo che gli era stato garantito il rinnovo. 

Una vicenda vergognosa.

Tra l'altro la sua carriera di allenatore, che era iniziata bene nell'under 21, è stata segnata da quella triste pagina

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40 minuti fa, Hoolk ha scritto:

 

il mondiale 82 è il piu grande successo italiano di tutti gli sport

qualcosa di irripetibile

nessuno vincera mai piu un mondiale battendo in sequenza argentina brasile e germania.

qualcosa di epico che solo gli italiani riescono a fare in questo sport

Assolutamente d'accordo.

Battuti i campioni del mondo (Argentina), il Brasile più forte dal 1970 e i campioni d'Europa (Germania).

Un trionfo irripetibile, un calcio troppo bello. 🇮🇹

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18 minuti fa, Third stone from the sun ha scritto:

era iniziata bene nell'under 21

Più che bene. Un europeo vinto e un bronzo alle olimpiadi 

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Quella fu un’estate magica. Ero piccolo e ancora non capivo molto del gioco. Mi bastava tifare e gridare a squarciagola ad ogni gol. Poi, crescendo, appassionandomi, studiando, ho arricchito quel bagaglio fatto di sole emozioni e teneri ricordi. Ho scoperto le vicende sportive e quelle umane che si nascondevano nelle pieghe di quei giorni, ho compreso al meglio gesti tecnici di immenso valore. E così il Mundial è diventato un’esperienza globale che ha arricchito la mia vita. Ma ogni immagine di quelle giornate spagnole rappresenta per me una piccola Madeleine che mi permette di rivivere intatte le stesse sensazioni, via via più mature e consapevoli nel corso degli (ahimè, molti) anni.

 

Uno degli argomenti di maggior interesse fu, senza dubbio, la questione del silenzio stampa e di tutte le polemiche, le critiche e le accuse cattive e gratuite verso gli azzurri. In particolare, oltre alla Gazzetta e a Tuttosport, Il Messaggero fu decisamente schierato contro Bearzot, anche a livello personale, specialmente attraverso una delle sue più prestigiose firme dell’epoca come Gianni Melidoni.

Già nel ’78, quello che si autodefinisce “Il giornale di Roma, da sempre”, ci andava giù pesante prima e dopo una brutta amichevole pre-mondiale pareggiata in casa contro la Jugoslavia:

«Ma restiamocene a casa!»; «Bearzot accetta i fischi ma dà i numeri»; «A 15 giorni dal Mundial argentino è d’obbligo chiedersi se è il caso di affrontare l’avventura. Il regolamento internazionale non concede forfait […] ma sarebbe sicuramente più opportuno restarcene a casa» (19/05/1978).

Sappiamo tutti come andò a finire…

 

Nell’82, alla luce delle opache prove del primo turno, prima del secondo girone in cui avremmo affrontato Brasile e Argentina, si sprecarono i pronostici catastrofici e nei commenti si passò direttamente agli insulti:

«All’Italia il terribile compito di far da pallottoliere ai titani, nel senso che, in caso di pareggio tra i sudamericani, varranno i gol segnati o da segnare e per costoro non ci sarà altra possibilità di sfogo che la porta di Zoff» (Gianni Melidoni, Il Messaggero, 24/06/1982).

«Il gioco italiano è il più brutto al Mundial […], un gioco stracco e sanguisuga fondato sul marcamento a uomo che ha il potere di deprimere perfino la buona volontà degli avversari. Il nulla rappresentato su un campo di calcio» (Gianni Melidoni, Il Messaggero, 25/06/1982).

«La nostra gloria si regge sui “se” di una qualificazione ridicola» (Gianni Melidoni, Il Messaggero, 04/07/1982).

«L’armata Brancazot è ambasciatrice di un calcio comodo e noioso» (Gianni Melidoni, Il Messaggero, 05/07/1982).

«Bearzot sta già predisponendo la ritirata. È un ventriloquo. Fa del proprio ombelico il centro del mondo. Vuole fare il protagonista, gli piace la scena, gli applausi da circhi […]. Tardelli non intende marcare nessuno. Non ce la fa proprio. È in coma atletico. (Lino Cascioli, Il Messaggero, 10/06/1982).

 

Maurizio Mosca e i suoi colleghi dalle pagine del Corriere della Sera lanciavano i loro strali contro il C.T.:

«Nel vedere l’Inghilterra aumenta la nostra rabbia nei confronti della Nazionale italiana» (Maurizio Mosca, Il Corriere della Sera, 21/06/1982).

«L’Italia già pensa al dopo-Mundial» (Titolo de Il Corriere della Sera, 28/06/1982).

«Siamo al calcio del coitus inerruptus» (Carlo Grandini, Il Corriere della Sera, 28/06/1982).

«Bearzot figurerebbe intorno al ventesimo posto in una classifica ideale dei migliori allenatori italiani […]. I suoi errori tattici sono macroscopici […]. È probabilmente sprofondato in un preoccupante stato confusionale» (Mario Gherarducci, Il Corriere della Sera, 28/06/1982).

«Basterebbe saper perdere. Non c’è tecnico preparato e in buona fede che in partenza non dia l’Italia sconfitta, magari vistosamente» (Titolo de Il Corriere della Sera, 29/06/1982).

«Alcuni dei più brillanti fra i nostri allenatori, quali Pace, De Sisti, Fascetti, Agroppi, Catuzzi e Corso […] considerano Bearzot molto superato […], obsoleto, vecchio, non più competitivo» (Enrico Arcelli, Il Corriere della Sera, 29/06/1982).

 

Salvo, poi, vedere ciascuno rimangiarsi tutto dopo la notte di Madrid:

«Grazie azzurri […]. Avete fatto una cosa immensa, avete dato agli italiani dei giorni incredibili, emozioni e palpiti che ci hanno unito nel vostro trionfo» (Maurizio Mosca, Il Corriere della Sera, 12/07/1982).

«Enzo Bearzot è il condottiero più brillante della storia azzurra dopo Vittorio Pozzo» (Carlo Grandini, Il Corriere della Sera, 13/07/1982).

«Dopo essersi imposta sulla scuola sudamericana, più spettacolare che pratica, gli azzurri hanno puntato su quella europea e l’hanno egualmente travolta portando nel firmamento l’esclusiva novità del gioco all’italiana» (Gianni Melidoni, Il Messaggero, 13/07/1982).

«Il miglior tecnico dei campionati del mondo: Bearzot» (Lino Cascioli, Il Messaggero, 13/07/1982).

 

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"«Alcuni dei più brillanti fra i nostri allenatori, quali Pace, De Sisti, Fascetti, Agroppi, Catuzzi e Corso […] considerano Bearzot molto superato […], obsoleto, vecchio, non più competitivo» (Enrico Arcelli, Il Corriere della Sera, 29/06/1982)."

 

E niente,fa già ridere così....

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Just now, Nonseinormale65 said:

"«Alcuni dei più brillanti fra i nostri allenatori, quali Pace, De Sisti, Fascetti, Agroppi, Catuzzi e Corso […] considerano Bearzot molto superato […], obsoleto, vecchio, non più competitivo» (Enrico Arcelli, Il Corriere della Sera, 29/06/1982)."

 

E niente,fa già ridere così....

Corsi e ricorsi storici, le pasionarie del calcio moderno a tutti i costi ci sono sempre state.

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8 ore fa, Nonseinormale65 ha scritto:

"«Alcuni dei più brillanti fra i nostri allenatori, quali Pace, De Sisti, Fascetti, Agroppi, Catuzzi e Corso […] considerano Bearzot molto superato […], obsoleto, vecchio, non più competitivo» (Enrico Arcelli, Il Corriere della Sera, 29/06/1982)."

 

E niente,fa già ridere così....

Che poi se Enrico Arcelli è chi penso sia, trattasi comunque di un preparatore atletico che ha avuto una storia professionale abbastanza significativa.

È stato autore anche di numerose pubblicazioni...

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11 ore fa, gianmarcocapecci ha scritto:

Uno degli argomenti di maggior interesse fu, senza dubbio, la questione del silenzio stampa

Grazie per il contributo.

I trafiletti da te riportati ed il paradosso finale del ribaltamento dei giudizi e delle valutazioni da parte di chi si era scagliato contro la nazionale è indicativo.

Il bello è che stiamo parlando di 40 anni fa...

Devo dire che, vedendo anche il documentario di Sky, mi ha fa colpito anche rivedere la platea di giornalisti e firme di primissimo livello che seguirono direttamenre la nazionale tra i quali  Gianni Brera, Mario Soldati e  Giovanni Arpino.

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Il 1982 è stato per me un anno indimenticabile, e la vittoria del Mundial fu la ciliegina sulla torta, la guarnizione finale su un dolce che è rimasto impresso nella mia memoria. Ricordo chiaramente tutto dall'inizio, dal girone di qualificazione ai mondiali iniziato con un quadruplo 2-0 per poi iniziare a faticare verso la fine; le polemiche di campanile che spingevano per la convocazione dei vari campioni delle squadre tifate. La stampa romana che batteva incessantemente per Pruzzo, l'indignazione per l'aspettare il bollito e malvivente Paolo Rossi, fissazione malata del CT. 

E sponda Milano ecco la grancassa per Beccalossi, con Bearzot che alla fine perse le staffe nei confronti di una cafona indaista che lo insultò con un "scimmione *" e schiaffeggiò la ragazza.

La convocazione di Selvaggi, allora al Cagliari, solo per far numero e non mettere pressione sulle spalle di Rossi scatenò i grossi nomi del giornalismo sportivo; ma Bearzot sapeva che in caso di mancata entrata in forma di Pablito un giocatore come Pruzzo avrebbe creato pressione per giocare titolare.

Le difficoltà nel girone con Polonia, Perù e Camerun; partite pareggiate con un gioco sterile, con giocatori fuori fase e idee spente; solo dei lampi di Conti e Graziani ci permisero di arrivare alla fase successiva accompagnati dal rintocco delle campane a morto.

E qua si vide il "meglio" della stampa italiana (sportiva e non): insulti, accuse, patenti di demenza e malafede: Rossi e Cabrini vennero praticamente accusati di omosessualità per essere in stanza assieme e questa fu una delle gocce che fece traboccare il vaso.

Pure i dirigenti federali ci misero del loro: Sordillo, presidente FIGC dichiarò ai giornali che stava per andare a "schiaffeggiare i giocatori", colpevoli di uno schifo di prestazione.

Partì un silenzio stampa che proseguì sino alla fine della competizione, gestito come unici referenti da Bearzot e Dino Zoff.

Ma tutti questi ingredienti contribuirono a cementare il gruppo, ad alzare il livello di risentimento nei confronti di chiunque remasse contro; e nel silenzio la determinazione e lo stato di forma di Rossi salivano pronti ad esplodere.

Finimmo in un gironcino con Argentina e Brasile, condannati a morte sicura e sappiamo come è andata finire.

 

Il resto è storia.

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3 ore fa, Third stone from the sun ha scritto:

Grazie per il contributo.

I trafiletti da te riportati ed il paradosso finale del ribaltamento dei giudizi e delle valutazioni da parte di chi si era scagliato contro la nazionale è indicativo.

Il bello è che stiamo parlando di 40 anni fa...

Devo dire che, vedendo anche il documentario di Sky, mi ha fa colpito anche rivedere la platea di giornalisti e firme di primissimo livello che seguirono direttamenre la nazionale tra i quali  Gianni Brera, Mario Soldati e  Giovanni Arpino.

È stato emozionante vedere una roccia come Gentile commuoversi dopo 40 anni al ricordo di Italia Brasile..questo fa capire come fu granitica quella squadra e come abbia cementato il gruppo anche dopo la fine delle rispettive carriere.

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Il 5/7/2022 Alle 11:15, Third stone from the sun ha scritto:

Una vicenda vergognosa.

Tra l'altro la sua carriera di allenatore, che era iniziata bene nell'under 21, è stata segnata da quella triste pagina

fu una roba ridicola... gli era stata promessa la Nazionale maggiore (fresca campione del Mondo) e invece fu affidata a Donadoni, che veniva da un anno appena buono col Livorno... e insieme a Donadoni in quello stesso luglio 2006 fu piazzato nell'Under 21 Casiraghi, 2 raccomandati 1 peggio dell'altro

eravamo in piena calciopoli, la volontà di tenere fuori Gentile in quanto ex gloria bianconera fu palese e clamorosa

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Il 4/7/2022 Alle 11:19, Third stone from the sun ha scritto:

Si è stato un aspetto importantissimo in tutta la vicenda.

Il libro di Garanzini che ho citato in apertura riporta i fatti attraverso la testimonianza diretta di Bearzot e la narrazione dell'autore che all'epoca era uno degli inviati a seguito della spedizione.

Nel documentario che è passato ieri su Sky, non so se l'hai visto, c'era l'intervento diretto di Sconcerti, all'epoca inviato di Repubblica che ha riportato un pò quello che era il clima che tu hai ben descritto .

Credo che Sconcerti , a differenza di Garanzini, sia stato almeno inizialmente molto critico con la gestione del C.T

Io per questioni anagrafiche non posso ricordare quali fossero stati i giornalisti, mi riferisco a quelli importanti le prime firme, a salire sul carro dopo essere stati in conflitto (e forse il termine è riduttivo) all'inizio del torneo.

Mi sarebbe piaciuto aver avuto  l'opportunità di approfondire questa parte della storia, molti dei protagonisti la ritengono ancora oggi un fattore che rese ancor più unito il gruppo ai fini del successo finale.

C'è un immagine di Gentile che urla qualcosa  verso la tribuna stampa alla fine di Italia Brasile che la dice tutta...

Sconcerti giunse quasi alle mani con Tardelli..... a proposito del filmato di sky, a me è parso che tendesse ad enfatizzare i meriti dei giocatori di una certa squadra, quando invece gentile annullò Maradona e Zico, Zoff fece quella parata, Paolo Rossi una tripletta. O forse sono io ad essere fazioso? 

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1 ora fa, fab4gatto ha scritto:

Sconcerti giunse quasi alle mani con Tardelli..... a proposito del filmato di sky, a me è parso che tendesse ad enfatizzare i meriti dei giocatori di una certa squadra, quando invece gentile annullò Maradona e Zico, Zoff fece quella parata, Paolo Rossi una tripletta. O forse sono io ad essere fazioso? 

Sconcerti è sempres stato un invidioso, rancoroso e maleducato. Rancoroso perché gli da fastidio che i calciatori siano le prime donne del mondo del calcio e non i giornalisti (arrivò anche ad offendere Antognoni), anzi che non lo sia lui. In quell'occasione, l'Italia aveva deciso il silenzio stampa. Gli azzurri stavano entrando in campo per l'allnamento e Dossena e Gentile decisero di fare uno scherzo e finsero di concedere un'intervista a Ezio Luzzi. In realtà muovevano solo le labbra senza parlare. Arriva Tardelli e per scherzo invita dei giornalisti a seguirlo se vogliono intervistarlo. Sconcerti si arrabbia e lo insulta. Dopo un pesante scambio di insulti, Sconcerti invita Tardelli ad andare fuori a sistemare le cose. Tardelli vorrebbe ma inizia l'allenamento e purtroppo Sconcerti si salva dalle mazzate.😔

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7 ore fa, Juvecentus84 ha scritto:

fu una roba ridicola... gli era stata promessa la Nazionale maggiore (fresca campione del Mondo) e invece fu affidata a Donadoni, che veniva da un anno appena buono col Livorno... e insieme a Donadoni in quello stesso luglio 2006 fu piazzato nell'Under 21 Casiraghi, 2 raccomandati 1 peggio dell'altro

eravamo in piena calciopoli, la volontà di tenere fuori Gentile in quanto ex gloria bianconera fu palese e clamorosa

Donadoni dovevano testarlo per capire se era adatto al Milan (risposta: no). Casiraghi da buon frequentatore dell'ambiente romano era un raccomandato.

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Il 4/7/2022 Alle 10:56, garrison ha scritto:

Di questa grande vittoria voglio però ricordare il clima che la stampa e la tifoseriia crearono sulla nazionelae PRIMA delle vittorie contro Argentina e Brasile.

In particolare i giornali deridevano apertamente Bearzot ed i calciatori (che inventarono il silenzio stampa), molti speravano di prenderne tante contro l'Argentina per vedere cacciato Bearzot (reo tra l'altro di aver preferito Rossi a pruzzo e di non aver portato beccalossi - si rpese pure uno schiaffone da una tifosa per questo -).

Dopo la vittoria fu tutto dimenticato e molti giornalisti fecero una totale inversione ad U, anzi mollti proclamarono di averci sempre creduto ed i tifosi scesero in piazza a festeggiare.

Sotto alcuni punti di vista mi ricordano anche vicende attuali dove si leggono tifosi che si augurano sconfitte sonore della Juve pur di veder  cacciate guide tecniche a loro poco gradite.

Lo schiaffone fu Bearzot che lo tirò a quella ragazza che lo insultava.

Altri tempi, nei quali eravamo meno politicamente corretti e non faceva scandalo un uomo di una certa età che tirasse un ceffone ad una ragazzina maleducata (Bearzot sì scusò ma disse anche che si era comportato come si sarebbe comportato il padre della ragazza)

 

 

Per quanto riguarda il rapporto tra la stampa e la Nazionale vi invito a leggere un libro meraviglioso: “Dov’è la vittoria” di Sermonti.

 

Un racconto giorno per giorno, della cronaca dei giornali. Con nomi e cognomi e quotidiano di riferimento sefz

 

Nella prima parte sono meravigliose le teorie (soprattutto di stampa romana) per le quali quella nazionale era una squadra sopravvalutata piena di giocatori che magari vincevano in Italia perché si sa che c’era sempre l’aiutino, ma che nei fatti in Europa non avevano mai combinato nulla (oh, vi ricorda niente? .ghgh )

 

Poi vabbè, meraviglioso il salire sul carro del vincitore e l’intestarsi i meriti, secondo i giornalisti che volevano un calcio più offensivo Bearzot dall’Argentina aveva finalmente iniziato a  sviluppare un calcio più offensivo. Viceversa secondo quelli che consideravano Bearzot nemmeno idoneo a fare il sano calcio all’italiana, per loro finalmente dall’Argentina iniziammo a difendere come da tradizione. 
 

Altri ancora che lanciavano polemiche a destra e manca… li troviamo anche oggi  (Gramellini… Sconcerti… .ghgh )

 


 

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Oggi 8/7 ricorre invece il quarantesimo della semifinale Italia Polonia.

La meno celebrata tra le ultime partite decisive per la vittoria finale  del torneo. 

Paolo Rossi segnò un'altra doppietta che ci spedì in finale contro la Germania.

Polonia priva del suo miglior giocatore Boniek.

A tra proposito, tutti noi ne siamo a conoscenza, la Juventus oltre ad avere gran parte della rosa che si sarebbe laureata campione da mondo, ebbe l'onore di avere tra i suoi giocatori e protagonisti in bianconero anche Platini, leader della Francia, anch'essa semifinalista on Spagna 82 e il già citato Boniek.

Questo per rimarcare ancora una volta la grandezza della nostra squadra in quel periodo.

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14 ore fa, AG10 ha scritto:

Lo schiaffone fu Bearzot che lo tirò a quella ragazza che lo insultava.

Altri tempi, nei quali eravamo meno politicamente corretti e non faceva scandalo un uomo di una certa età che tirasse un ceffone ad una ragazzina maleducata (Bearzot sì scusò ma disse anche che si era comportato come si sarebbe comportato il padre della ragazza)

 

 

Per quanto riguarda il rapporto tra la stampa e la Nazionale vi invito a leggere un libro meraviglioso: “Dov’è la vittoria” di Sermonti.

 

Un racconto giorno per giorno, della cronaca dei giornali. Con nomi e cognomi e quotidiano di riferimento sefz

 

Nella prima parte sono meravigliose le teorie (soprattutto di stampa romana) per le quali quella nazionale era una squadra sopravvalutata piena di giocatori che magari vincevano in Italia perché si sa che c’era sempre l’aiutino, ma che nei fatti in Europa non avevano mai combinato nulla (oh, vi ricorda niente? .ghgh )

 

Poi vabbè, meraviglioso il salire sul carro del vincitore e l’intestarsi i meriti, secondo i giornalisti che volevano un calcio più offensivo Bearzot dall’Argentina aveva finalmente iniziato a  sviluppare un calcio più offensivo. Viceversa secondo quelli che consideravano Bearzot nemmeno idoneo a fare il sano calcio all’italiana, per loro finalmente dall’Argentina iniziammo a difendere come da tradizione. 
 

Altri ancora che lanciavano polemiche a destra e manca… li troviamo anche oggi  (Gramellini… Sconcerti… .ghgh )

 


 

Credo che sia impossibile, per quanto ci proviamo, raccontare a chi all'epoca non era nato la quantità di critiche che accompagnarono la spedizione spagnola. E anche i mesi precedenti.

 

Mai vista una cosa del genere. Una violenza verbale pazzesca. Le discussioni sulla liason fra Cabrini e Rossi, gli insulti a Bearzot, gli insulti a Antognoni e Tardelli (si volevano Massaro e Beccalossi a centrocampo), a Rossi da parte della stampa romana (si voleva Pruzzo). Poi ci si lamentava del solito scudetto rubato dalla Juve (siccome la Fiorentina era a pari punti alla penultima e quindi si doveva per forza giocare lo spareggio, sic et simpliciter).

 

Le polemiche che accompagnarono l'Italia ai mondiali del 2006, quando fu chiesto che gli juventini fossero esclusi, non erano nulla, una camomilla prima di andare a letto al confronto.

29 minuti fa, Third stone from the sun ha scritto:

Oggi 8/7 ricorre invece il quarantesimo della semifinale Italia Polonia.

La meno celebrata tra le ultime partite decisive per la vittoria finale  del torneo. 

Paolo Rossi segnò un'altra doppietta che ci spedì in finale contro la Germania.

Polonia priva del suo miglior giocatore Boniek.

A tra proposito, tutti noi ne siamo a conoscenza, la Juventus oltre ad avere gran parte della rosa che si sarebbe laureata campione da mondo, ebbe l'onore di avere tra i suoi giocatori e protagonisti in bianconero anche Platini, leader della Francia, anch'essa semifinalista on Spagna 82 e il già citato Boniek.

Questo per rimarcare ancora una volta la grandezza della nostra squadra in quel periodo.

Dici? Sul forum ho letto tante volte "la Juventus non ha mai avuto grandi giocatori, non è squadra da top player". :o

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