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ico83

Amicizia Vialli - Ravanelli: riflessione

Post in rilievo

1 ora fa, Bob Kelso ha scritto:

Son semplicemente altri tempi, tutto qua

come diceva un utente prima, negli anni 90 si guardava a 20 anni prima come se fosse un epoca di valori e via dicendo

bravo. È proprio cosí.

Qui sembra di essere alla sagra della frase scontata ...

Tipo "non ci sono più le mezze stagioni"...

Gli stessi discorsi che si facevano negli anni '70 e negli '80, anche, sui "valori" che si sono persi.

 

 

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29 minuti fa, ico83 ha scritto:

Non so, si socializza in modo diverso ma è un problema che coinvolge tutte le età. In ogni caso ci sono le ludoteche ad esempio che offrono la possibilità di scambiare due chiacchiere e divertirsi come e anche meglio di una volta.

L’individualismo invece è un problema, concordo. Non è un problema nuovo/recente ma ha assunto una forma nuova. C’è assuefazione all’indifferenza.

Per quanto riguarda la Juve però, come ho già detto, degli elementi con le caratteristiche giuste li abbiam presi, Chiesa e Locatelli ad esempio, ma anche i giovani che si stanno mettendo in mostra in queste settimane.

scopriamoli e vediamo, son ancora dei ragazzini da scoprire, a livello umano ancora sappiamo poco o loro (parlo di Miretti e Rovella)

Vialli aveva un vissuto che l'ha reso così, tante mazzate sportive (Italia '90, Wembley con la Samp e anche i primi due anni di Juve) che lo hanno reso quello che è stato per noi anche a livello mentale e umano

idem Rava, che era tifoso viscerale della Juve e comunque si era misurato in contesti complessi e in cui era difficile emergere alla grande (la B in cui giocava lui con la Reggiana era la B con l'Ascoli di Casagrande, il Brescia di Lucescu, l'Udinese di Balbo e Sensini, la Cremonese di Dezotti e via dicendo...)

trovare gente così ad oggi è complicato, molto complicato

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33 minuti fa, jurgen kohler ha scritto:

Comunque per chi vede boomer dappertutto, vorrei fornire questo pratico specchietto. Così per non dare del boomer a un millenial…

 

 

 

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Grazie del finalmente prezioso intervento (non ti vergognare, citami pure). Però vedi, aldilà della carta d'identità, è il discorso ad essere da boomer, ed è quel che è stato fatto notare.siaccomodi

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3 ore fa, crepuscoilare ha scritto:

Grazie del finalmente prezioso intervento (non ti vergognare, citami pure). Però vedi, aldilà della carta d'identità, è il discorso ad essere da boomer, ed è quel che è stato fatto notare.siaccomodi

9 volte su 10 è usato a sproposito, appioppato a persone che il boom economico (e di nascite, da qui il termine baby associato a boomer) non lo ha mai nemmeno lontanamente vissuto.

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Erano uomini veri, avevano valori sani. La mia prima Juve, la squadra incisa nel mio cuore. Esistevano ordine e disciplina, amicizia, rispetto, si scherzava ma non mancava mai l' impegno costante in allenamento e in campo. E anche intorno alle famiglie dei calciatori c'era una maggiore riservatezza. Oggi per lo più si tratta di bambocci viziati che passano il loro tempo sui social e ad esigere contratti di lusso tramite quegli strozzini dei procuratori, oggi la loro vita privata viene messa in piazza, compresi certi comportamenti vergognosi di alcuni che vengono considerati normali e ovviamente non lo sono. Amicizia, leatà, amore: era tutto più semplice una volta. Oggi, il nulla. Non hanno valori veramente saldi e importanti, pretendono di vincere. La Juve di Vialli andava oltre la vittoria in campo... era il trionfo di un sistema di valori che purtroppo oggi non esistono più. Oggi solo venerazione al dio denaro e gossip: questa è diventata la Juve, un circo.

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5 hours ago, Pavel magno 65 said:

Quelli veri intendi, non è così? 

quelli storici diciamo...

non dico che erano perfetti ma a livello di ambiente credo che siano stati determinanti 

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Come se fosse un problema solo della Juve il fatto che i giocatori non sono più quelli di una volta. I tempi sono cambiati, nel bene e nel male. 

 

Ps i calciatori non sono alieni, sono esseri umani come noi, se loro sono cambiati è perché tutti noi siamo cambiati. 

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10 ore fa, Polposiscion ha scritto:

Ci sono leader e primedonne.

negli ultimi anni abbiamo preso  i secondi, quello è il problema e con Ronaldo da esempio abbiamo peggiorato la situazione.

Con Depay forse una l'abbiamo schivata.poi bisognerebbe spiegare la differenza a Cuadrado e la prossima volta ,magari, passa la palla.

Cuadrado negli ultimi anni è stato il miglior giocatore della Juve, ora non lo facciamo passare per uno "così". Sarebbe stato titolare anche in "vecchie Juventus".

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11 ore fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

... adesso ... soprattutto ... contano  ... .ehm    image.jpeg.501021ca98ce6da75334e845818fa910.jpeg

Era così anche prima. Se a Maradona non lo avessero riempito di soldi col cavolo che sarebbe andato al Napoli. Ricordi il balletto di Del Piero e Tacchinardi dopo uno dei suoi gol nella stagione 97-98? Tacchinardi lo ha raccontato ed il significato sta nel fatto che in quel periodo Alex e la società stavano contrattando il rinnovo dove lui voleva più di quello che gli offrivano.

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3 ore fa, jurgen kohler ha scritto:

9 volte su 10 è usato a sproposito, appioppato a persone che il boom economico (e di nascite, da qui il termine baby associato a boomer) non lo ha mai nemmeno lontanamente vissuto.

Si sa cos'è un boomer, a te invece cosa non è chiaro nella locuzione "discorso da boomer"?🙄

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4 minuti fa, crepuscoilare ha scritto:

Si sa cos'è un boomer, a te invece cosa non è chiaro nella locuzione "discorso da boomer"?🙄

È un fatto generazionale, una generazione cresciuta in un contesto irripetibile che non può essere compresa da chi è cresciuto nella generazione X, figuriamoci dai millenials. 
Perciò appioppare questa locuzione a un millenial non ha senso, è solo un ossimoro.

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Adesso, jurgen kohler ha scritto:

È un fatto generazionale, una generazione cresciuta in un contesto irripetibile che non può essere compresa da chi è cresciuto nella generazione X, figuriamoci dai millenials. 
Perciò appioppare questa locuzione a un millenial non ha senso, è solo un ossimoro.

Tu hai problemi seri di comprensione del testo, ragioni come un mulo e scrivi assurdità. Comprendere cosa sia un boomer è assai semplice per chi ha sinapsi a posto, non è che devi esserlo necessariamente: è una categoria antropologica. Ora scrivo a Barbero di infilarsi di dietro una ventina di podcast, perchè non è nato ai tempi dei longobardi🙃

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Quella Juve è una di quelle che ho più amato che ci fece vincere la Champions e poi inspiegabilmente venne smantellata ma per fortuna facemmo altre 2 stagioni memorabili con i nuovi

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16 ore fa, ico83 ha scritto:

Quando siamo diventati solo un asset senz’anima che cerca personaggi di dubbio valore con ingaggi astronomici che ti prendono per la gola per due milioni in più?

Cosa non ha funzionato?

Perché spediamo i giovani talenti in prestito a destra e a manca quando dimostrano di avere, oltre alle qualità tecniche, dei valori ormai rari da trovare?

 

Perdonate lo sfogo ma io davvero non riesco a rassegnarmi a codesta decadenza.

Era quel calcio a essere un altro calcio, un'altra epoca.

Certo, anche la Juve di allora, appartenendo a un altro calcio e un'altra epoca, era un'altra Juve.

Ma va riconosciuto che il far prevalere la fredda logica commerciale e "aziendalistica" non è una caratteristica solo del calcio attuale: basti pensare che nel periodo da te citato avevamo come DG un certo Luciano Moggi, che al di là della sua insuperabile bravura non può essere certo considerato un personaggio da libro Cuore...

Era uno che dove vedeva l'affare, entrava a gamba tesa, uno che e ci metteva poco a vezzeggiarti un giorno per poi non rinnovarti il contratto o addirittura venderti una settimana dopo. Se non "funzionavi", eri un peso, non era quel tipo di dirigente che si lascia intenerire da situazioni personali difficili, da problemi sentimentali o altro: non funzioni, trovati un'altra sistemazione oppure te la trovo io.

Nel frattempo sono intervenute normative che hanno dato sempre più potere ai procuratori dei giocatori: Moggi darebbe comunque 3 piste a Paratici e 10 a Cherubini e Arrivabene, ma non potrebbe più fare il Deus ex machina come un tempo.

Quindi per me una certa spersonalizzazione, una perdita della genuinità del calcio, si può far risalire già ai tempi dell'episodio Vialli-Ravanelli da te citato; poi la situazione è indubbiamente peggiorata.

Al giorno d'oggi, nella realtà attuale della Juve, è difficile individuare l'esatto confine (se vogliamo ragionare in termini negativi), lo spartiacque, tra prevalenza di logica aziendalista/mancanza di passione e di sentimento e, viceversa, mancanza di bravura professionale, di competenza.

In altri termini, non so se certi nostri errori strategici siano dovuti a questa prevalenza di fredde logiche economico/contabili e mancanza di vero attaccamento e amore per la Juve, o viceversa a semplice incompetenza (o comunque competenza di gran lunga inferiore a quella del citato Lucianone).

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52 minuti fa, ronny80 ha scritto:

Ormai basta rimpiangere anche una cosa di appena un anno fa e automaticamente sei un "boomer", anche se hai 15 anni .ghgh

 

Avendo finito i like ti ricompenso con una sana risata 😂

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1 ora fa, zebra67 ha scritto:

Era quel calcio a essere un altro calcio, un'altra epoca.

Certo, anche la Juve di allora, appartenendo a un altro calcio e un'altra epoca, era un'altra Juve.

Ma va riconosciuto che il far prevalere la fredda logica commerciale e "aziendalistica" non è una caratteristica solo del calcio attuale: basti pensare che nel periodo da te citato avevamo come DG un certo Luciano Moggi, che al di là della sua insuperabile bravura non può essere certo considerato un personaggio da libro Cuore...

Era uno che dove vedeva l'affare, entrava a gamba tesa, uno che e ci metteva poco a vezzeggiarti un giorno per poi non rinnovarti il contratto o addirittura venderti una settimana dopo. Se non "funzionavi", eri un peso, non era quel tipo di dirigente che si lascia intenerire da situazioni personali difficili, da problemi sentimentali o altro: non funzioni, trovati un'altra sistemazione oppure te la trovo io.

Nel frattempo sono intervenute normative che hanno dato sempre più potere ai procuratori dei giocatori: Moggi darebbe comunque 3 piste a Paratici e 10 a Cherubini e Arrivabene, ma non potrebbe più fare il Deus ex machina come un tempo.

Quindi per me una certa spersonalizzazione, una perdita della genuinità del calcio, si può far risalire già ai tempi dell'episodio Vialli-Ravanelli da te citato; poi la situazione è indubbiamente peggiorata.

Al giorno d'oggi, nella realtà attuale della Juve, è difficile individuare l'esatto confine (se vogliamo ragionare in termini negativi), lo spartiacque, tra prevalenza di logica aziendalista/mancanza di passione e di sentimento e, viceversa, mancanza di bravura professionale, di competenza.

In altri termini, non so se certi nostri errori strategici siano dovuti a questa prevalenza di fredde logiche economico/contabili e mancanza di vero attaccamento e amore per la Juve, o viceversa a semplice incompetenza (o comunque competenza di gran lunga inferiore a quella del citato Lucianone).

Concordo con il tuo intervento completamente, consentimi di aggiungere che fino a pochissimi anni fa c'era meno separazione dei ruoli in ogni ambito ( industriale, commerciale ecc) il capo scendeva in campo in tutti i sensi, aveva il polso della squadra, percepiva con il senso dell'esperienza e riusciva ad anticipare come certe dinamiche umane si sarebbero sviluppate. Moggi avrebbe mai preso uno rappresentato dalla mamma? Mai. Avrebbe avuto il giusto pregiudizio in questo caso su come sarebbe stato il comportamento dell'atleta sul campo. Questo è per portarti un esempio ce ne potrebbero essere altri. Io penso che la vera differenza sia questa, il materiale umano prima che sportivo. 

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1 minuto fa, insetto ha scritto:

Concordo con il tuo intervento completamente, consentimi di aggiungere che fino a pochissimi anni fa c'era meno separazione dei ruoli in ogni ambito ( industriale, commerciale ecc) il capo scendeva in campo in tutti i sensi, aveva il polso della squadra, percepiva con il senso dell'esperienza e riusciva ad anticipare come certe dinamiche umane si sarebbero sviluppate. Moggi avrebbe mai preso uno rappresentato dalla mamma? Mai. Avrebbe avuto il giusto pregiudizio in questo caso su come sarebbe stato il comportamento dell'atleta sul campo. Questo è per portarti un esempio ce ne potrebbero essere altri. Io penso che la vera differenza sia questa, il materiale umano prima che sportivo. 

Hai detto cose molto interessanti, soprattutto quella sulla maggiore separazione dei ruoli rispetto al passato.
Agnelli ne fa un vanto, ma chi delega compiti e mansioni non dovrebbe trascurare la propria funzione di supervisore e che in caso di perplessità la parola finale, anche per il settore "delegato", spetta sempre al capo.

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Tempi diversi. Capisco l'intento nostalgico, ma non le considerazioni sulla Juve attuale. Dubito che il problema si possa ravvisare in una "mancanza di valori".

Piuttosto, qualcosa è andato storto a livello di gestione sportiva, con poi chiare ripercussioni su scelte tecniche e di campo.

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È cambiato che sono pian piano venute a mancare le colonne portanti di quelle Juventus (anche quelle mediocri post platini). Gianni ed Umberto Agnelli, Chiusano, Boniperti. Il 2006 è stato il punto di rottura definitivo.

La morte di Umberto ha spezzato l'anima storica della Juventus, il mantenimento di linee di condotta che garantivano specifiche modalità di scelta dei giocatori e di gestione del gruppo.

È anche vero che oggi è molto complesso fidelizzare i giocatori per via dell'ingigantirsi degli ingaggi e dei costi delle negoziazioni per acquistare singoli giocatori.

È subentrato il concetto - che personalmente ripugno - dell'istant team.

Poi vedi il Real che mantiene uno zoccolo duro di ultratrentenni ancora oggi vincenti.

Per finire, la scelta degli allenatori. Non si riesce più ad osare come avvenne per Trap e Lippi. Perché si ha paura di osare. 

 

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