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Deborah J

GdS: "Superlega, sentenza a marzo. Conseguenze e scenari: la Juve, con il nuovo Board e figure come Del Piero da spendere, sarebbe sicuramente in vantaggio su Real e Barcellona"

Post in rilievo

Il 17/12/2022 Alle 00:46, Forrest Bondurant ha scritto:

Un progetto stupido, fatto con i piedi e comunicato come peggio non si sarebbe potuto… i danni che quella scemenza ha fatto all’immagine della Juve sono ad oggi incalcolabili 

Non è così.

Non avevano bisogno di mettere l'abito della domenica per presentarsi.

Erano le squadre più forti del panorama mondiale, il gran calcio si gioca in Europa e loro erano il calcio, Bayern a parte.

Se fossero rimaste coese a quest'ora all'UEFA le orecchie le sarebbero arrivate sotto le ginocchia.

Sai a ceferin dove gliela ficcavano la vecchietta.

 

 

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Il 17/12/2022 Alle 16:41, Lord Ludwig ha scritto:

Mbappe, Messi e Neymar stanno a Parigi.

Benzema, Modric, Kroos, Marcus Vinicius, Camavinga,e Tchouameni stanno al Real.

Joao Felix e Griezmann stanno all'Atletico.

Pedri, Gavi, Ansu Fati, Busquets, Lewandowski stanno a Barcellona.

Gnabry, Goretzka, Muller e De Ligt stanno al Bayern

 

Che fuori dalla Premier resteranno solo le pippe è una diceria. Certo, se i soldi li spendi per giocatori pensionandi o mezzo rotti poi la forza di tenere i campioni non puoi averla.

Sicuramente l'elenco che hai riportato dimostra che anche fuori dalla Premier ci sono fior di campioni o quantomeno ottimi giocatori.

Ma, ahimé, non ne vedo uno della Juventus e nemmeno di una squadra italiana.

Anzi, la sensazione diffusa è che gran parte delle società che hai citato sopra, oltre, naturalmente, alle inglesi (Chelsea, City, Liverpool, United, Tottenham, Arsenal), con uno schiocco di dita possano sottrarci i giocatori più appetibili del nostro campionato. Mi riferisco, nello specifico, a Vlahovic, Chiesa, Bremer (Juve), Skriniar, Lautaro, Dumfries (Inter), Leao e Theo Hernandez (Milan), Kvaratskhelia e Kim (Napoli). 

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Il 17/12/2022 Alle 22:28, Zaniolo1076 ha scritto:

Quello che mi chiedo anche nel caso in cui si possa fare ma se le big d Europa non ci stanno che senso ha tutto questo? Finiscono tutte le discussioni anche legali...

Sul fatto che non ci stiano bisognerà vedere. Sin da subito si era parlato  di accordi vincolanti per tutti i partecipanti. 

E AA qualchemese fa ha confermato, aggiungendo che ricevevano continue chiamate di altri club per partecipare. 

Comunque a marzo non manca molto, staremo a vedere. 

Io personalmente sono curioso di vedere, in ipotesi di pronuncia favorevole a uefa, se e quali sanzioni ci saranno per i riottosi

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1 ora fa, zebra67 ha scritto:

Sicuramente l'elenco che hai riportato dimostra che anche fuori dalla Premier ci sono fior di campioni o quantomeno ottimi giocatori.

Ma, ahimé, non ne vedo uno della Juventus e nemmeno di una squadra italiana.

Anzi, la sensazione diffusa è che gran parte delle società che hai citato sopra, oltre, naturalmente, alle inglesi (Chelsea, City, Liverpool, United, Tottenham, Arsenal), con uno schiocco di dita possano sottrarci i giocatori più appetibili del nostro campionato. Mi riferisco, nello specifico, a Vlahovic, Chiesa, Bremer (Juve), Skriniar, Lautaro, Dumfries (Inter), Leao e Theo Hernandez (Milan), Kvaratskhelia e Kim (Napoli). 

Infatti.

 

Quello che contesto è il punto di partenza: "la Premier League ridurrà tutti gli altri club a sue succursali".

 

Al momento, direi che per i top club europei funzionano 4 modelli.

 

1) La Premier, indubbiamente il torneo meglio organizzato e con più appeal, in cui 6-7 squadre possono pagare ingaggi mostruosi e diverse altre hanno un budget competitivo col nostro.

2) Il modello "sceicco" del PSG. Il City ovviamente unisce i modelli 1 e 2.

3) Il modello Real Madrid-Barcellona, con alle spalle rispettivamente il governo centrale spagnolo e quello regionale catalano.

4) Il modello Bayern.

 

Che le inglesi prendano chiunque vogliano è falso. PSG, Real e Barca le manderebbe a c..., ma i modelli 2 e 3 per noi non sono applicabili.

 

Resta il 4, ossia far si che i giovani validi del tuo campionato, se si muovono, devono finire da te, e che i tuoi campioni li cedi solo se sono a fine carriera o se proprio non c'è verso di trattenerli (vedi Bayern con Kroos o Lewandowski), Noi eravamo su quella strada fino a sei anni fa. Prendi la finale del mondiale: Romero era nostro, Molina e De Paul stavano all'Udinese. Oggi dovrebbero essere tutti e tre da noi. Invece abbiamo Di Maria, che come carriera vale gli altri messi insieme, ma di cui noi vedremo pochi sprazzi. Inutile inseguire giocatori a fine carriera, per quanto forti.

 

Altrimenti c'è il modello 5, a cui si sono rivolte molte grandi di anni passati come Ajax, Benfica, Porto: draghi i mercati mondiali alla ricerca di giovani, li lanci, li valorizzi e ti rassegni a vederli partire dopo un paio d'anni. Guadagnandoci però.

 

Per dire: prendere Vlahovic a 70, metterlo in condizioni di rendere al meglio, rivenderlo dopo due anni a 120 a malincuore mi può stare bene. Prenderlo a 70, fargli fare il Mandzukic, definirlo scarpone e poi magari venderlo a 40 no.

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13 ore fa, Lord Ludwig ha scritto:

Infatti.

 

Quello che contesto è il punto di partenza: "la Premier League ridurrà tutti gli altri club a sue succursali".

 

Al momento, direi che per i top club europei funzionano 4 modelli.

 

1) La Premier, indubbiamente il torneo meglio organizzato e con più appeal, in cui 6-7 squadre possono pagare ingaggi mostruosi e diverse altre hanno un budget competitivo col nostro.

2) Il modello "sceicco" del PSG. Il City ovviamente unisce i modelli 1 e 2.

3) Il modello Real Madrid-Barcellona, con alle spalle rispettivamente il governo centrale spagnolo e quello regionale catalano.

4) Il modello Bayern.

 

Che le inglesi prendano chiunque vogliano è falso. PSG, Real e Barca le manderebbe a c..., ma i modelli 2 e 3 per noi non sono applicabili.

Una ricostruzione interessante e condivisibile.

 

13 ore fa, Lord Ludwig ha scritto:

Resta il 4, ossia far si che i giovani validi del tuo campionato, se si muovono, devono finire da te, e che i tuoi campioni li cedi solo se sono a fine carriera o se proprio non c'è verso di trattenerli (vedi Bayern con Kroos o Lewandowski), Noi eravamo su quella strada fino a sei anni fa. Prendi la finale del mondiale: Romero era nostro, Molina e De Paul stavano all'Udinese. Oggi dovrebbero essere tutti e tre da noi. Invece abbiamo Di Maria, che come carriera vale gli altri messi insieme, ma di cui noi vedremo pochi sprazzi. Inutile inseguire giocatori a fine carriera, per quanto forti.

Su questo invece non concordo. Non mi sembra che fino a sei anni fa fossimo sulla strada del Bayern.
Prendiamo per comodità la Juve vincente, cioè 2011/12, fino al periodo che indichi tu (sei anni fa, cioè 2016). Di giovani che erano cardini nella prima squadra ne avevamo poco o nulla, anzi, era una squadra molto "esperta" con Buffon, Chiellini, Barzagli, Bonucci, Evra, Lichtsteiner, Mandzukic, Cuadrado, Khedira.
I "giovani" erano Pogba, che comunque aveva 23 anni ed era al quarto e ultimo campionato con noi, e Morata (24), in prestito.

E non è vero nemmeno che:
- trattenevamo i giovani, in quanto si cedevano nel 2015/16 De Ceglie e Coman; 
-trattenevamo fino a fine carriera i migliori, in quanto perdemmo ad esempio un Vidal che ancora poteva dare un contributo importante.

A mio avviso non abbiamo mai abbracciato in maniera convinta la strada della valorizzazione dei migliori giovani del nostro campionato. Anzi, semmai ci stiamo provando in questi ultimissimi anni più che in passato, con i Locatelli, Chiesa, Vlahovic.

 

14 ore fa, Lord Ludwig ha scritto:

Altrimenti c'è il modello 5, a cui si sono rivolte molte grandi di anni passati come Ajax, Benfica, Porto: draghi i mercati mondiali alla ricerca di giovani, li lanci, li valorizzi e ti rassegni a vederli partire dopo un paio d'anni. Guadagnandoci però.

 

Incompatibile con storia e obiettivi bianconeri. Quando escono fuori le solite storie sulla dirigenza che "non sa vendere" rispondo sempre che il compito storico della Juve non è comprare tre giovani a 10, valorizzarli per un paio d'anni, per poi cederli a 50 alle big europee.
Noi, semmai, li paghiamo un pò più di 10 perché in genere vogliamo correre meno rischi e li prendiamo più "pronti", con esperienze già significative, però li compriamo nell'ottica di sfruttarli per provare a vincere, non con la consapevolezza di doverli rivendere 2 anni dopo. Poi può anche accadere che li si perda (e qui torniamo al mio precedente post: ormai il campionato italiano è diventato una bancarella alla quale si rivolgono i top club europei delle categorie da te citate), però da noi un acquisto oneroso non è mai fatto nell'ottica e con la consapevolezza di avere un ruolo di meri valorizzatori per una successiva rivendita.

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59 minuti fa, zebra67 ha scritto:

Su questo invece non concordo. Non mi sembra che fino a sei anni fa fossimo sulla strada del Bayern.
Prendiamo per comodità la Juve vincente, cioè 2011/12, fino al periodo che indichi tu (sei anni fa, cioè 2016). Di giovani che erano cardini nella prima squadra ne avevamo poco o nulla, anzi, era una squadra molto "esperta" con Buffon, Chiellini, Barzagli, Bonucci, Evra, Lichtsteiner, Mandzukic, Cuadrado, Khedira.
I "giovani" erano Pogba, che comunque aveva 23 anni ed era al quarto e ultimo campionato con noi, e Morata (24), in prestito.

E non è vero nemmeno che:
- trattenevamo i giovani, in quanto si cedevano nel 2015/16 De Ceglie e Coman; 
-trattenevamo fino a fine carriera i migliori, in quanto perdemmo ad esempio un Vidal che ancora poteva dare un contributo importante.

A mio avviso non abbiamo mai abbracciato in maniera convinta la strada della valorizzazione dei migliori giovani del nostro campionato. Anzi, semmai ci stiamo provando in questi ultimissimi anni più che in passato, con i Locatelli, Chiesa, Vlahovic.

Attenzione, il "modello Bayern" non significa SOLO giovani. Significa soprattutto che cedi solo quei campioni che non vogliono proprio saperne di restare, ed alle tue condizioni, guadagnandoci tanto. E la cessione di Pogba del 2016 rientra in questo (ammesso e non concesso che abbiano tentato in tutti i modi di convincerlo a restare), Come vi rientra l'acquisto di Pjanic. Quello di Higuain fu un errore non perché non si possano spendere cifre simili per un centravanti di 28 anni, ma perché non si tenne conto del fatto che Gonzalo non era un fanatico del culto del corpo tipo CR7, nel qual caso avrebbe garantito 6-7 anni da 30-40 gol complessivi, ma al contrario un cultore delle abbuffate di asado. La cessione di Coman fu un errore, quella di De Ceglie... dai, cosa doveva fare ancora per dimostrare di essere scarso, a quasi trent'anni?

 

Sui nomi che citi, invece, Buffon era arrivato da noi a 23 anni, Chiellini a 21, Bonucci a 23. Non è che devi avere la squadra perennemente giovane, devi però saperli trattenere dopo averli fatti diventare campioni.

 

La strada dei giovani la stiamo percorrendo di più ora, ma sempre con tentennamenti e ritorni sulle cariatidi, perché non abbiamo più la solidità del 2016 a causa di operazioni economicamente sciagurate e rinnovi assurdi a chi non aveva più nulla o quasi da dare.

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2 minuti fa, Lord Ludwig ha scritto:

La strada dei giovani la stiamo percorrendo di più ora, ma sempre con tentennamenti e ritorni sulle cariatidi, perché non abbiamo più la solidità del 2016 a causa di operazioni economicamente sciagurate e rinnovi assurdi a chi non aveva più nulla o quasi da dare.

Questo è sacrosanto, e infatti è il leit motiv della mia teoria secondo la quale la rosa attuale non è "scarsa" nel senso letterale della parola; è solamente lacunosa in certi ruoli e assemblata male, una sorta di maldestro Frankenstein, in quanto non è frutto di un piano strategico definito e coerente, ma di una serie di interventi-tampone per tentare di arginare falle o apportare correttivi.
Quindi i tentennamenti, i rinnovi insensati, i ritorni di cariatidi ai quali fai riferimento, oltre all'individuazione di profili non sempre azzeccati (Arthur su tutti).
 

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1 ora fa, zebra67 ha scritto:

Incompatibile con storia e obiettivi bianconeri. Quando escono fuori le solite storie sulla dirigenza che "non sa vendere" rispondo sempre che il compito storico della Juve non è comprare tre giovani a 10, valorizzarli per un paio d'anni, per poi cederli a 50 alle big europee.
Noi, semmai, li paghiamo un pò più di 10 perché in genere vogliamo correre meno rischi e li prendiamo più "pronti", con esperienze già significative, però li compriamo nell'ottica di sfruttarli per provare a vincere, non con la consapevolezza di doverli rivendere 2 anni dopo. Poi può anche accadere che li si perda (e qui torniamo al mio precedente post: ormai il campionato italiano è diventato una bancarella alla quale si rivolgono i top club europei delle categorie da te citate), però da noi un acquisto oneroso non è mai fatto nell'ottica e con la consapevolezza di avere un ruolo di meri valorizzatori per una successiva rivendita.

Attenzione, io sono d'accordo. La mia Juve ideale è quella che riesce a prendere Platini pagando pure pochissimo e poi non lo vende per nessuna cifra al mondo. Già nel 1995 però vendevamo Baggio, nel 2001 Zidane...

 

Io non dico che DOBBIAMO imitare l'Ajax. Infatti indico il modello Bayern. A quelli che però mi dicono: "serve la superlega, sennò la Premier cattiva ci porta via tutto" dico: mentre sognate la SL, concretamente, cosa si fa? E' meglio spendere i soldi per pagare l'ingaggio a un Di Maria, che ti fa tre assist contro il Maccabi, poi sta un mese in infermeria, e a luglio ti saluta? O è meglio investire su giovani di prospettiva? Eh, mi rispondono, ma se poi un giovane esplode te lo portano via! OK, ammesso sia così, meglio averlo avuto in squadra e guadagnarci no? Prendiamo Iling: se mi diventa il nuovo Garrincha e lo teniamo per 15 anni, ottimo. Ma se proprio non riusciamo a competere con l'ingaggio che gli offre un City, non è meglio averlo avuto con noi 2-3 anni e poi cederlo a 100+ milioni, piuttosto che non averlo mai preso?

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IN EUROPA

DALLA MULTA AL BANDO DALLE COPPE
L’UEFA NON ESCLUDE SANZIONI PESANTI

Anche Nyon

ha aperto un’investigazione

E sullo sfondo resta la questione della Superlega

@MARCOGUIDI13 ,DI MARCO GUIDI

 

Non c’è solo il fronte interno. Anche a Nyon osservano interessati gli sviluppi dell’inchiesta della Procura di Torino (e di riflesso della Procura federale) sulla Juventus. Lo scorso 1 dicembre la Uefa ha ufficialmente aperto una sua indagine sul club bianconero «in stretta cooperazione con le autorità italiane», come scritto nel comunicato diramato dalla prima camera del Cfcb (Organo di controllo finanziario dei club). Il nodo della questione è sempre quello: gli ultimi bilanci della Juve. Gli stessi che hanno portato, il 23 agosto, al settlement agreement tra le due parti. Un accordo, però, che l’Uefa si riserva di stracciare in caso dall’indagine emerga che «la situazione finanziaria del club fosse significativamente differente da quanto valutato dalla Cfcb» in passato o «ci siano nuovi fatti sostanziali». A quel punto, Nyon potrebbe intraprendere azioni legali verso la Juve e comminare sanzioni sulla base delle regole procedurali della Cfcb. La domanda è ovvia: cosa rischia la squadra bianconera?

Le misure disciplinari Dirlo oggi è complesso e anche azzardato. L’indagine Uefa è aperta da meno di un mese e i tempi non saranno brevi. L’intenzione di Nyon è arrivare a una decisione finale prima di giugno, andando di pari passo con la Procura federale. Nella nota in cui si annunciava l’investigazione sulla Juve si parlava di precise «misure disciplinari», contenute nell’Articolo 29 del “Procedural rules governing the UEFA Club Financial Control Body”. Si va dal semplice avvertimento (warning) alla reprimenda, sino addirittura alla revoca di un trofeo. Non sono questi i casi della Juve. Gli altri provvedimenti: multa, trattenuta dei proventi derivanti da competizioni Uefa, restrizioni nell’iscrizione della lista A dei giocatori per una competizione europea, squalifica sull’anno corrente o esclusione futura dalle manifestazioni Uefa. È soprattutto quest’ultima sanzione a preoccupare i tifosi bianconeri, anche se da Nyon invitano alla prudenza: per arrivare a un provvedimento così severo devono essere dimostrate irregolarità gravi. Sullo sfondo resta il discorso Superlega, che ha un peso logico anche sull’indagine. Dopo il parere dell’avvocato generale della Corte di giustizia europea, si attende per marzo il pronunciamento della stessa corte. Se dovesse essere a favore della Uefa, poi Juve, Real Madrid e Barcellona andrebbero incontro a sanzioni quasi certe. Che, però, in questo caso dovrebbero limitarsi a multe di un certo peso.

 

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