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Sergione

Guardiola: "La Juve non mi ha mai cercato. Allegri non cerca l'estetica? Discorso antico, mai visto un allenatore che non vuole giocare bene e vincere"

Post in rilievo

7 minuti fa, ZizouZidane ha scritto:

Sono d’accordo. Anche se credo che Allegri abbia grosse responsabilità sulla sconfitta di Cardiff. Ma può capitare. 
 

La differenza tra coloro che, qua dentro, difendono Allegri a spada tratta qualunque cosa accada e me è proprio questa: a me non è mai venuto in mente di criticare l’allenatore nelle stagioni di cui parli. E quando l’ho fatto , mi sono sempre riferito a contenuti e fatti oggettivi. Agli strenui difensori, invece, non viene in mente di criticarlo negli ultimi due anni e mezzo, in cui, oggettivamente, ha sbagliato tutto. 

Ma infatti penso che i difensori dell'Allegri II siano pochi. Io tolgo dalla valutazione solo 01/23-06/23 oggettivamente invalutabile, il resto del suo secondo ciclo è da buttare. Ma semplicemente perché Allegri non è quello di cui ha bisogno la Juventus in questa particolare fase storica. Su Cardiff possiamo dirne di ogni ma avevamo contro uno squadrone, il resto della stagione fu perfetta. Esattamente come quella di Berlino. Non farà palmarès ma per me con una squadra che non era assolutamente favorita in Europa, arrivare a 90 minuti dal triplete due volte è un risultato incredibile. E molti degli ossessionati di Allegri oggi, tra i quali evidentemente tu non rientri, scrivevano fesserie ora come allóra. E se Max è diventato così integralista e chiuso nelle sue idee, è anche colpa delle critiche assolutamente sterili, ignoranti e insensate che ha ricevuto negli anni PRECEDENTI al suo ritorno.

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Ancora una volta. Se vinci significa che giochi bene. Qualunque modo di giocare tu usi.

 

Il resto è aria fritta

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8 minuti fa, DOJ ha scritto:

Di tutte le discussioni possibili, quella sul bel gioco è la più surreale tra tutte. Non esiste un metro di bellezza universale, che è per definizione soggettiva. A ognuno di noi piacciono persone e cose differenti. Certo, a volte siamo influenzati dall'ambiente in cui viviamo, e sviluppiamo una sorta di piacere o rifiuto per quello che vediamo piacere o rifiutare attorno a noi.

Per fortuna che nel calcio ognuno ha il suo modo di giocare, attaccare, difendere, pensare, soffrire, divertirsi. Immaginate che noia sarebbe se tutti giocassero allo stesso modo, che sia il catenaccio o il tiki taka.

Allegri ha il suo modo di pensare (e chi è in buona fede sa che è sempre cambiato a seconda delle squadre che ha allenato), così come De Zerbi, che va di moda ora, ha il suo; oggi è così, domani chissà se sarà lo stesso quando allenerà un top team che ha più pressioni.
 

Seguo il calcio da parecchio tempo per poter affermare che una cosa è certa: non è mai esistito un allenatore vincente che non si sia adattato ai suoi giocatori. Chi li ha voluti ingabbiare a un proprio modo di vedere le cose, contro la natura tattica e tecnica della squadra che allenava, ha sempre perso.

Ma, infatti, nessuno parla di bel gioco in senso estetico. 
 

“Lui (De Zerbi) ci dice: 'Non giochiamo così per fare bel calcio, giochiamo così per far gol agli avversari.’”

Dunk, capitano del Brighton. 

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Già è stato detto di mandare il curriculum in società visto che capisce così tanto di calcio?

Solita argomentazione che si usa qua dentro quando si dicono le stesse cose di guardiola

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1 ora fa, garrison ha scritto:

Tra l'altro ovviamente nessuno ha mai detto alla Juve che per vincere bisogna per forza "giocare male", al netto del fatto che non é oggettivo cosa sia "giocare bene".

 

ricorda l'oggettivo entusiamo di tutti quando abbiamo asfaltato la lazio con un ottimo gioco

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Adesso, davis ha scritto:

Già è stato detto di mandare il curriculum in società visto che capisce così tanto di calcio?

Solita argomentazione che si usa qua dentro quando si dicono le stesse cose di guardiola

🏆 Te la meriti 

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2 minuti fa, umbertoI ha scritto:

 

ricorda l'oggettivo entusiamo di tutti quando abbiamo asfaltato la lazio con un ottimo gioco

Che dovrebbe esserci sempre dopo una vittoria sia sofferta, che dominando... invece pr.ai no si gioisce più perché si è perso di vista il senso delle cose....

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4 ore fa, enialis88 ha scritto:

Veramente interessa a tutti gli appassionati di calcio, indipendentemente che da che squadra essi tifino. 

In particolare i tifosi delle grandi squadre si esaltano nel vedere la loro squadra giocare bene ed essere dominate. 

Se proponi un gioco di * meno gente guarderà la tua squadra, meno gente si appassionerà al calcio e meno soldi avrai.

Te invece puoi sempre goderti il risultato a fine partita invece di guardatela. 

per 30 anni le abbiamo seguite per radio e a nessuno veniva in mente il concetto di dominare e di gioco o non gioco.

la tua opinione c'entra veramente poco con lo sport e nemmeno le parole di Guardiola ti hanno acceso la 💡 

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6 minuti fa, ZizouZidane ha scritto:

Ma, infatti, nessuno parla di bel gioco in senso estetico. 
 

“Lui (De Zerbi) ci dice: 'Non giochiamo così per fare bel calcio, giochiamo così per far gol agli avversari.’”

Dunk, capitano del Brighton. 

Gli altri che invece giocano in modo diverso, giocano per farselo nella propria porta? Ognuno ha il proprio modo e la propria strategia per fare un goal in più dell'avversario e non trovo quello di De Zerbi necessariamente più efficace. Innanzitutto lui lo applica in squadre che non hanno pressione, perché giocare al Sassuolo sapendo che anche perdere una partita ogni tanto non comporta nulla di grave, è diverso che farlo dove ogni tre giorni è molto importante.

Al Brighton si è trovato 5/6 giocatori estremamente interessanti che infatti sono andati via quest'estate a top team (non credo solo perché valorizzati da un allenatore che è arrivato in corsa). Quest'estate si è fatto prendere giocatori (forti o meno non importa) adatti a come voleva giocare. Sicuramente è un conoscitore di calcio, nel senso che conosce molti calciatori, ma ciò che ha fatto a Sassuolo, Shaktar e Brighton viene sopravvalutato in maniera incredibile. Ogni cosa è ingigantita. Ricordiamoci che Allegri ha vinto un campionato di Serie C e una panchina d'oro al Cagliari ancora prima di andare al Milan, quindi ha dimostrato di saper fare anche senza i campioni in rosa. Con i campioni ha vinto e secondo me il lavoro fatto con i giovani alla Juventus è stato molto sottovalutato

3 ore fa, agosjuve ha scritto:

magari avessimo ancora Matuidi al posto degli attuali centrocampisti... 🙄 

appunto, il problema è che questi non capiscono la differenza tra un Matuidi e un Khedira, rispetto a un Locatelli o un Miretti. Credono che si possano fare le stesse cose, soprattutto con la stessa continuità ogni domenica.

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6 minuti fa, mattjuve92 ha scritto:

Che dovrebbe esserci sempre dopo una vittoria sia sofferta, che dominando... invece pr.ai no si gioisce più perché si è perso di vista il senso delle cose....

Permettimi di non concordare del tutto. Se vinci dominando , l'entusiasmo è sicuro. Una vittoria sofferta a me porta entusiasmo se avviene dopo aver provato in tutti i modi di vincerla attaccando e creando occasioni con continuità e riuscendovi, magari al 90° , dopo che il portiere avversario ha fatto miracoli. Una vittoria sofferta per un gol ad inizio partita e portata a casa solamente dopo aver difeso nella nostra metà campo per 80 minuti ,e grazie solo agli errori di mira degli avversari , a me porta solo depressione.

Ognuno ha i sui gusti.

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Nel calcio ci sono varie filosofie di gioco. Non ce n'è una che è la verità assoluta.

Si può vincere in diversi modi.

Max è un allenatore che bada al sodo, punta alla solidità difensiva, il resto passa in secondo piano.

Il suo calcio può non piacere, a me non è mai piaciuto; però è questo, dopo 8 anni lo conosciamo oramai benissimo. È inutile continuare a chiedergli qualcosa che non può o non vuole dare.

 

 

 

 

 

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3 minuti fa, MassiPace73 ha scritto:

per 30 anni le abbiamo seguite per radio e a nessuno veniva in mente il concetto di dominare e di gioco o non gioco.

la tua opinione c'entra veramente poco con lo sport e nemmeno le parole di Guardiola ti hanno acceso la 💡 

Non siamo più negli anni '80 da un pezzo. 

Nel mondo globale degli anni 20 del 2000 contano 3 cose per espandere il brand di una squadra di calcio: campioni (che pesano più delle squadre in cui giocano), vittorie, spettacolo. 

Servono tutte e tre per attrarre pubblico, aggredire mercati e fette di consumatori non fidelizzati, aumentare gli introiti.

Poi per carità, si può sempre far finta di vivere ancora nel 1978 e di ascoltare la partita alla radio...

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1 ora fa, Eymerich ha scritto:

E, aggiungerei io, di QUALITÀ di palle goal create. Un tiro impossibile da 30 metri e un uno contro uno non hanno la stessa percentuale di riuscita.

che dipende dai calciatori. 

perchè se fai una tattica per creare più occasioni da gol possibile, a prescindere da chi alleni, ecco che 'giochi per far gol all'avversario' (cit), ma non per vincere. perché se tu ne devi creare 10 di occasioni prima che i tuoi centrino la porta, e l'avversario che gioca coperto ne crea tre e stai 3 a zero sotto, perché quello ha tre cecchini in area lanciati in ripartenza  meno stanchi dei tuoi 8 stacanovisti alle prese col pressing per 90 minuti.... ecco che la tua tattica è disastrosa. 

in questo modo l'Italia ha insegnato calcio per lustri, perchè il calcio è questa roba qui da 100 e passa anni.

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2 minuti fa, Mr Blonde ha scritto:

Non siamo più negli anni '80 da un pezzo. 

Nel mondo globale degli anni 20 del 2000 contano 3 cose per espandere il brand di una squadra di calcio: campioni (che pesano più delle squadre in cui giocano), vittorie, spettacolo. 

Servono tutte e tre per attrarre pubblico, aggredire mercati e fette di consumatori non fidelizzati, aumentare gli introiti.

Poi per carità, si può sempre far finta di vivere ancora nel 1978 e di ascoltare la partita alla radio...

eh, perché vanno tutti allo stadio a vedere una Juve stile Sassuolo, che finisce a metà classifica ma gioca bene. sicuro guarda.

quello che hai scritto è falso, strumentale.

chi vince diverte perché gioca sempre bene.

chi perde annoia perché gioca male.

questo è lo sport, sindacare il valore di una vittoria a seconda dei gusti e delle cose che hai scritto, è orribile e antisportivo..  e davvero non interessa a nessuno sportivo.

 

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33 minuti fa, Joel Barish ha scritto:

Ma infatti penso che i difensori dell'Allegri II siano pochi. Io tolgo dalla valutazione solo 01/23-06/23 oggettivamente invalutabile, il resto del suo secondo ciclo è da buttare. Ma semplicemente perché Allegri non è quello di cui ha bisogno la Juventus in questa particolare fase storica. Su Cardiff possiamo dirne di ogni ma avevamo contro uno squadrone, il resto della stagione fu perfetta. Esattamente come quella di Berlino. Non farà palmarès ma per me con una squadra che non era assolutamente favorita in Europa, arrivare a 90 minuti dal triplete due volte è un risultato incredibile. E molti degli ossessionati di Allegri oggi, tra i quali evidentemente tu non rientri, scrivevano fesserie ora come allóra. E se Max è diventato così integralista e chiuso nelle sue idee, è anche colpa delle critiche assolutamente sterili, ignoranti e insensate che ha ricevuto negli anni PRECEDENTI al suo ritorno.

certamente le critiche ricevute anche mentre vinceva lo avranno segnato, perché Allegri era l'allenatore per definizione non integralista.
Io dico sempre che lui nei suoi 5 anni alla Juventus ha allenato 5 squadre diverse, e ad ognuna si è adattato cercando di tirare fuori il meglio dei giocatori, invece che ingabbiarli in un modulo e in una propria idea. Nel ciclo di ora, il primo anno lo ha voluto affrontare con l'integralismo di cui tu parli, il secondo ha cercato di affidarsi a certi punti di riferimento (come Pogba, Di Maria e gli altri big) che sono venuti meno, ma nonostante il Mondiale, la società dimissionaria, la penalizzazione e tutto il resto è arrivato in Champions con una squadra che non era sicuro ci arrivasse, e lo ha fatto nell'unico modo in cui era possibile farlo. Il resto è fantascienza.

Quest'anno, invece, non trovo integralismo nel modo in cui sta gestendo l'annata, anzi, credo sia in sintonia con la società e vedo l'ambiente molto più compatto anche su quello che serve fare in campo. Perché ricordiamoci che una grande squadra la vedi nella continuità - ogni tre giorni - non certo nella partita eccezionale giocata una volta al mese.

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1 minuto fa, Causio Brazil ha scritto:

Permettimi di non concordare del tutto. Se vinci dominando , l'entusiasmo è sicuro. Una vittoria sofferta a me porta entusiasmo se avviene dopo aver provato in tutti i modi di vincerla attaccando e creando occasioni con continuità e riuscendovi, magari al 90° , dopo che il portiere avversario ha fatto miracoli. Una vittoria sofferta per un gol ad inizio partita e portata a casa solamente dopo aver difeso nella nostra metà campo per 80 minuti ,e grazie solo agli errori di mira degli avversari , a me porta solo depressione.

Ognuno ha i sui gusti.

La "depressione" viene magari quando come in questi anni non riesci a competere o lottare per il vertice,  se lotti per il vertice primo, sicuramente stai facendo bene, secondo appassiona sempre terzo festeggi e non ti deprimi.... l'ultima parte di stagione dello scudetto del milan le partite furono tutto tranne che avvincenti con vittorie sofferte e risicate, non credo che si siano depressi i tifosi nel festeggiare lo scudetto.... va tutto di pari passo se non competi per vincere sicuramente stai sbagliando qualcosa e allora valuti cose c'è di sbagliato in tutto, nello staff che allena, nella dirigenza che acquista, nei giocatori che scendono in campo.... se invece arrivi primo o lotti fino alla fine per arrivarci di conseguenza vorrà dire che hai fatto bene  dentro e fuori dal campo...

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8 minuti fa, MassiPace73 ha scritto:

per 30 anni le abbiamo seguite per radio e a nessuno veniva in mente il concetto di dominare e di gioco o non gioco.

la tua opinione c'entra veramente poco con lo sport e nemmeno le parole di Guardiola ti hanno acceso la 💡 

Quindi a te sarebbe bastato accendere la radio alla fine della partita ed ascoltare i risultati, perché in fondo non cambiava niente.

Le radiocronache e la descrizione delle azioni c'erano anche allora e procuravano emozioni e discussioni quando le si ascoltava.

Ora capisco perché in fondo Allegri ti va sempre bene, guardare una partita dal vivo o leggere il risultato sulle pagine dei giornali cambia ben poco.

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4 ore fa, Rispetto per la Juventus ha scritto:

Balle, queste sono le stronzàte che vi raccontate voi. 
 

La Juventus così come qualsiasi squadra, avrà lo stadio pieno e interesse da parte dei tifosi in base al fatto se vince o se perde. 
 

Se si vince e si gioca bene, benissimo, ma se si vincono le coppe giocando male chi se ne frega. 
 

Tu in piazza a festeggiare ci vai se vinci non se giochi bene. 
 

 

Il giocare bene aiuta a vincere , la preparazione della partita adminchiam non lo fa...

Sperare che qualcuno inventi la giocata ti può andare bene una o due volte ma in una stagione e in Europa la paghi cara....vedasi questi due anni e mezzo di acciuga....

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9 minuti fa, mattjuve92 ha scritto:

La "depressione" viene magari quando come in questi anni non riesci a competere o lottare per il vertice,  se lotti per il vertice primo, sicuramente stai facendo bene, secondo appassiona sempre terzo festeggi e non ti deprimi.... l'ultima parte di stagione dello scudetto del milan le partite furono tutto tranne che avvincenti con vittorie sofferte e risicate, non credo che si siano depressi i tifosi nel festeggiare lo scudetto.... va tutto di pari passo se non competi per vincere sicuramente stai sbagliando qualcosa e allora valuti cose c'è di sbagliato in tutto, nello staff che allena, nella dirigenza che acquista, nei giocatori che scendono in campo.... se invece arrivi primo o lotti fino alla fine per arrivarci di conseguenza vorrà dire che hai fatto bene  dentro e fuori dal campo...

Io ti ho fatto la differenza di umore tra due partite vinte soffrendo. Se  sposti l'argomento su di uno scudetto vinto, posso dirti che non mi ha mai portato alcuna depressione anzi.....

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8 minuti fa, Causio Brazil ha scritto:

Quindi a te sarebbe bastato accendere la radio alla fine della partita ed ascoltare i risultati, perché in fondo non cambiava niente.

Le radiocronache e la descrizione delle azioni c'erano anche allora e procuravano emozioni e discussioni quando le si ascoltava.

Ora capisco perché in fondo Allegri ti va sempre bene, guardare una partita dal vivo o leggere il risultato sulle pagine dei giornali cambia ben poco.

eh, sai com'è, io tifo.

e tifo uno dei partecipanti a una competizione agonistica sportiva.

un concetto strano da afferrare, evidentemente?

il teatro non lo ascolto per radio.

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Adesso, MassiPace73 ha scritto:

eh, perché vanno tutti allo stadio a vedere una Juve stile Sassuolo, che finisce a metà classifica ma gioca bene. sicuro guarda.

quello che hai scritto è falso, strumentale.

chi vince diverte perché gioca sempre bene.

chi perde annoia perché gioca male.

questo è lo sport.

 

Il calcio è un prodotto di intrattenimento che si deve allineare al mercato per essere competitivo. 

Negli ultimi 15 anni è cambiato il calcio. Oggi le partite si giocano a ritmi sempre più alti, più intensi. L'obiettivo è di ridurre al minimo i tempi morti all'interno del match, per non annoiare lo spettatore. Anche il prototipo del calciatore è cambiato: oggi si affermano ad alti livelli quasi solo giocatori che coniugano una fisicità fuori dal comune ad un tecnica almeno medio-alta. 

Le "piccole" non sono più rinunciatarie, nemmeno in trasferta; tutti o quasi cercano di movimentare gioco anziché addormentarlo. 

È cambiato il paradigma ed è normale che sia così perché se il bacino dei consumatori potenziali è aumentato a dismisura. 

Poi ripeto, se preferisci trincerarti dietro a cieche banalità (se vinci giochi bene/se perdi male) e soffermarti sul dito anziché sulla luna, affari tuoi...

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1 minuto fa, Causio Brazil ha scritto:

Io ti ho fatto la differenza di umore tra due partite vinte soffrendo. Se  sposti l'argomento su di uno scudetto vinto, posso dirti che non mi ha mai portato alcuna depressione anzi.....

Ma normale che se batti una squadra 3 a 0 creando tanto  ci sia entusiasmo ma non vedo perché dovresti deprimerti se vinci "soffrendo"... giocassimo da soli o al pc posso capire ma nulla è scontato  quamdo si scende in campo e tutto va conquistato, sopratutto poi quando non hai una squadra competitiva come al solito... poi  nessuno dice che fa schifo vincere e dominare, per me non ha senso proprio fare il paragone, perché se vinci vuol dire che hai fatto meglio degli altri se perdi no.. abbiamo vinto 9 scudetti quasi tutti dominati anche con allegri eppure qualcuno brontolava lo stesso....

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9 minuti fa, Mr Blonde ha scritto:

Il calcio è un prodotto di intrattenimento che si deve allineare al mercato per essere competitivo. 

Negli ultimi 15 anni è cambiato il calcio. Oggi le partite si giocano a ritmi sempre più alti, più intensi. L'obiettivo è di ridurre al minimo i tempi morti all'interno del match, per non annoiare lo spettatore. Anche il prototipo del calciatore è cambiato: oggi si affermano ad alti livelli quasi solo giocatori che coniugano una fisicità fuori dal comune ad un tecnica almeno medio-alta. 

Le "piccole" non sono più rinunciatarie, nemmeno in trasferta; tutti o quasi cercano di movimentare gioco anziché addormentarlo. 

È cambiato il paradigma ed è normale che sia così perché se il bacino dei consumatori potenziali è aumentato a dismisura. 

Poi ripeto, se preferisci trincerarti dietro a cieche banalità (se vinci giochi bene/se perdi male) e soffermarti sul dito anziché sulla luna, affari tuoi...

fratello, ciò che hai scritto non c'entra nulla col discorso che una squadra professionistica ha un seguito più alto se vince. non se gioca bene e perde: anzi ti dirò che il blasone delle vittorie conseguite comporta che i tifosi si legano e poi puoi perdere e giocare di melma cone lo UTD che il seguito rimane. e se l'Arsenal non vince mai,non frega nulla a nessuno dell'Arsenal.

perché alla gente piace il merito: chi vince ha più meriti di chi perde e viene premiato, seguito , osannato.

chi gioca come piace a te, non interessa ai mercati , a me, agli sportivi, a nessuno.

solo questa è la verità.

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