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andreasv

Crescita calcio femminile, vediamo qualche dato

Post in rilievo

sport.quotidiano.net

05 marzo 2024

 

’’Women 4 Football’’. Il pallone raccontato al femminile: "Passi da gigante col professionismo"

 

...l’evento “Women4Football“, organizzato dall’Associazione Italiana Calciatori e Aiac, ha celebrato al meglio il calcio femminile offrendo una fotografia luminosa del movimento in rosa in Italia. Il convegno medico scientifico e la successiva tavola rotonda durante la quale sono intervenuti il Presidente AIC Calcagno, il Vicepresidente AIAC Vossi, la numero uno della Divisione Serie A, Federica Cappelletti, e l’ex (?) calciatrice Sara Gama, oggi vicepresidente AIC, sono stati l’occasione per approfondire i più importanti temi che contribuiscono a definire la specificità dell’attività sportiva praticata da una donna.

 

... è il Presidente della Figc Gabriele Gravina a fornire i dati più interessanti: "La Federazione ha riconosciuto il professionismo alle calciatrici ma vogliamo valorizzare al meglio il movimento. Il calcio femminile ha una base di tifosi differenziata che noi dobbiamo intercettare per accrescerla: ad oggi il 70% di fan seguono questo movimento da meno di 5 anni, vuol dire che è cresciuto moltissimo l’interesse grazie a una maggiore visibilità e a migliori condizioni di accesso alla pratica: le 25mila tesserate del 2017 sono arrivate oggi a oltre 43mila a testimonianza di un trend in crescita e tra i dati confortanti ci sono quelli che riguardano la formazione di allenatrici, che oggi sono 525, quadruplicate rispetto alla stagione 2014-15. Vogliamo fare di più, abbiamo le potenzialità ma si deve agire come sistema".

 

Quoto

Lunedi 4 marzo a Milano convegno e tavola rotonda

 

I recenti provvedimenti normativi e l’impegno di una parte del Sistema Sportivo stanno gradualmente restituendo alla pratica agonistica delle donne il valore, sportivo e mediatico, ricercato da anni. Per tracciare un bilancio di questo primo periodo di professionismo femminile in Italia e, attraverso il benchmark internazionale, delineare le prospettive di sviluppo della pratica del calcio femminile, Associazione Italiana Calciatori e Associazione Italiana Allenatori hanno organizzato un workshop tra Istituzioni nazionali e internazionali che si svolgerà a Milano, lunedi 4 marzo prossimo, a partire dalle ore 17,30, al Talent Garden Studios (via Arcivescovo Calabiana, 6). L’incontro rientra nell’iniziativa “Women4Football”, giornata dedicata al calcio femminile che prevede anche il convegno “Calcio Femminile: dal campo alla scienza” (ore 15:30).
Con il Presidente AIC Umberto Calcagno e il Vicepresidente AIAC Pierluigi Vossi, daranno vita alla tavola rotonda il Presidente FIGC Gabriele Gravina, la Presidente della Divisione Calcio Femminile Federica Cappelletti, e le esperienze internazionali di Laura Georges (Vicepresidente FFF - Fédération Française de Football), Kelly Simmons (Sports Consultant - Former FA Director of the Women's Professional Game and FA Director of Development) e Sara Gama (Vicepresidente AIC).

 

https://www.assocalciatori.it/news/“women4football”

 

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lfootball.it

8 Agosto 2024

 

Report Calcio: tesserate, investimenti e stime di crescita per il movimento femminile

 

Nel 2022-2023 la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha investito 7,6 milioni di euro nel calcio delle donne.


È solo uno dei dati che si leggono nella 14ª edizione del ReportCalcio, il rapporto annuale sul calcio italiano e internazionale sviluppato dal Centro Studi federale in collaborazione con Arel, Agenzia di Ricerche e Legislazione, e PwC Italia.

Una sezione dedicata al  calcio femminile con alcuni numeri noti e altri che meritano un approfondimento.

Da un lato è ormai conosciuto il numero delle tesserate, decina più decina meno, di 42.852, più che raddoppiate in un arco temporale che va dal 2008 al 2022 (quindi in quattordici anni).


Nel Report si fa onestamente cenno a un gap con le principali realtà europee definito “ancora rilevante”, soprattutto se confrontato con paesi come il Belgio, oltre 50.000 tesserate con una popolazione di meno di 12 milioni di persone, con le nazioni scandinave, Danimarca, Norvegia e Svezia che registrano tra le 70.000 e le 140.000 calciatrici tesserate), con l’Olanda (circa 135.000 tesserate a fronte di una popolazione di 17,5 milioni di abitanti), la Spagna campione del mondo in carica (quasi 85.000, un aumento di poco meno di 30.000 calciatrici rispetto al 2019), la Francia (circa 167.000) e le finaliste dell’ultimo Europeo, ovvero  Germania (187.000) e Inghilterra (201.000).

Crescono gli arbitri donne: 2.264 nel 2022-2023, con l’Italia best practice in Europea e tra le top-5 al mondo.

La finale di Coppa Italia 2024 tra Roma e Fiorentina con 530.000 telespettatori medi su Rai 2 (3,5% di share) ha fatto segnare il record storico nel  calcio femminile italiano a livello di club. Roma-Barcellona, gara dei quarti di Champions League disputata  all’Olimpico nel marzo del 2023 con 39.454 spettatori, è invece la partita di calcio femminile italiano con la più alta affluenza allo stadio nella storia.


Tra il 2019-2020 e il 2022-2023 i ricavi prodotti centralmente dalla Divisione  Calcio femminile (escludendo quindi i proventi generati autonomamente dai diversi club) sono cresciuti del 147%, con un incremento che ha contraddistinto tutte le voci di entrata: diritti audiovisivi +216%, ricavi commerciali +94%, contributi serie A +192%.

Le stime di crescita riportate nel Report fanno invece riferimento a studi Uefa che prendono in considerazione la media dei paesi europei. Se oggi in Italia ci sono 10,2 milioni di appassionati al calcio delle donne, si prevede una crescita di 2,2 volte entro il 2033, fino a 22,6 milioni. Stesso discorso vale per il valore commerciale del  calcio femminile italiano che potenzialmente potrebbe crescere di 7,1 volte, passando dai € 6,6m del 2021 ai € 46,7m del 2033.

La crescita media dell’audience tv per partita della serie A – dai 68.617 telespettatori su Sky Sport (PayTv) nella stagione 2018-2019 ai 119.459 per le prime 11 gare trasmesse su Rai/Raisport fino alla fine del 2023 – fa un po’ a pugni con l’attuale situazione dei diritti tv del massimo campionato italiano. Ricordiamo infatti che tra la Divisione Serie A Femminile Professionistica e i broadcaster è in corso una trattativa privata per la trasmissione di una partita di campionato a scelta (pacchetto A del bando proposto) e per quella di tutte le partite per ogni giornata (pacchetto C), decisione che lascia presupporre che le offerte pervenute non abbiano raggiunto i minimi richiesti.

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ilpost.it

14 ottobre 2024

 

Trentamila spettatori sono ancora un’eccezione per la Serie A femminile

 

Si raggiunge un pubblico così ampio quando l'ingresso è gratuito, come domenica per Juventus-Roma; nonostante questo il movimento è in crescita lenta ma costante

 

...

 

Allo Stadium c’erano circa 33mila persone a vedere la partita, tra le quali circa 500 tifosi della Roma in trasferta.

 

...

 

Nell’ultimo report sul calcio della FIGC  si legge che nella stagione 2022-2023 l’affluenza media negli stadi della Serie A è stata di 465 spettatori per partita.

 

Pochissimi, se paragonati ai 29.371 della Serie A maschile o ai circa 2mila del campionato femminile di pallavolo, anche se nel 2017-2018 erano meno della metà (208).

 

Nel 2023-2024 sono ulteriormente cresciuti rispetto alla stagione precedente.

 

Nel 2022-2023 gli spettatori di tutte le partite di Serie A femminile sono stati in totale 60.414, appena il doppio di quanti ce n’erano domenica allo Stadium in una singola partita;

 

La partita col maggior numero di spettatori di quel campionato (nel quale non si è mai giocato in stadi di squadre maschili) fu un Roma-Fiorentina con 2.767 persone.

 

...

 

Le persone che guardano la Serie A femminile in televisione o da altri dispositivi stanno crescendo: nel 2018-2019 le partite, all’epoca trasmesse su Sky, avevano un’audience media di 68.617 spettatori.

 

Nel 2022-2023 su La7 (quindi in chiaro) si arrivò a 119.256 spettatori di media.

 

Dallo scorso anno le partite di Serie A femminile sono trasmesse da DAZN e dalla Rai, che ne mostra in chiaro una a settimana.

 

Juventus-Roma è stata trasmessa su Rai 2 e secondo la Rai è stata seguita da 432mila spettatori con il 4,3 per cento di share. 

 

La Supercoppa italiana giocata lo scorso gennaio, sempre uno Juventus Roma su Rai 2, venne guardata da 440mila spettatori.

 

...

 

In generale però il calcio femminile in Italia non è ancora uscito dalla sua nicchia di pubblico, come invece è successo in altri paesi come Inghilterra e Spagna, che non a caso si sono giocate l’ultima finale dei Mondiali. Le uniche volte in cui riesce a farlo è quando si lega di più a quello maschile, giocando negli stadi delle squadre maschili, con i tifosi delle squadre maschili, in partite percepite come importanti anche nel calcio maschile. Non è ancora chiaro se questa affiliazione andrebbe sfruttata ulteriormente, facendo di fatto coincidere il tifo per le squadre maschili con quello per le squadre femminili (cosa che avviene in parte da quando le seconde sono diventate diretta espressione delle prime), o se invece il calcio femminile dovrebbe puntare su un pubblico diverso.

 

...

 

 

Le calciatrici tesserate stanno aumentando: nel 2008-2009 in Italia erano 18.854; nel 2022-2023 sono diventate 42.852.

 

Le ragazzine che giocano a calcio sono quasi triplicate, visto che nel 2008-2009 le tesserate FIGC tra i 10 e i 15 anni erano 6.628 e nel 2022-2023 erano 17.721. 

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20 ore fa, andreasv ha scritto:

In generale però il calcio femminile in Italia non è ancora uscito dalla sua nicchia di pubblico, come invece è successo in altri paesi come Inghilterra e Spagna, che non a caso si sono giocate l’ultima finale dei Mondiali.

In italia il calcio femminile, se vuole avere più seguito, deve raggiungere dei risultati con la nazionale. 

In questo modo il pubblico può aumentare di conseguenza. 

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1 ora fa, Edivad ha scritto:

In italia il calcio femminile, se vuole avere più seguito, deve raggiungere dei risultati con la nazionale. 

In questo modo il pubblico può aumentare di conseguenza. 

Concordo, ma ci vogliono anche riforme, maggiori investimenti e progetti seri da parte della federazione e dei club altrimenti si finisce come il Giappone, che aveva vinto il mondiale del 2011 ma che poi non ha avuto alcun seguito in termini di visibilità e crescita del movimento, se non negli ultimi anni, con l'ingresso nel professionismo (assurdo che ci siano arrivati più o meno nello stesso momento in cui è entrata l'Italia) e l'ottimo lavoro a livello giovanile. Una vittoria casuale di un mondiale o di un europeo può avere effetti solo nell'immediato ma non cambierebbe di molto le cose.

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ilsole24ore

6 Dicembre 2024

 

Il calcio femminile italiano cresce anche sui social media

 

A chi può interessare in Italia il calcio femminile? A molti, a giudicare dal report della Figc (Federazione Italiana Gioco Calcio) relativo alla stagione 2023-2024. La community social sta per toccare quota 200mila followers (+38mila rispetto al 2023) con 24 milioni di visualizzazioni totali dei contenuti video e +150 milioni di impression (dato che indica il numero di volte che un utente vede comparire un contenuto nel proprio feed); numeri raggiunti attraverso la pubblicazione di quasi 4000 contenuti di varia natura su cinque piattaforme (Facebook, X, Instagram, YouTube e TikTok), divisi tra i profili istituzionali e un unico profilo che si occupa contemporaneamente di due campionati nazionali (negli altri paesi le seconde serie sono praticamente invisibili sui social). E non è tutto, perché anche i profili social delle calciatrici convocate in Nazionale hanno visto accrescere il numero di followers: dai 3,1 milioni del 2019/2020 ai quasi 6 milioni del 2022/2023.

 

La crescita del calcio femminile italiano

 

In un Paese come l’Italia dove il gioco del pallone è lo sport più popolare (sono 34 milioni i tifosi, pari al 66% della popolazione), i dati del calcio femminile mostrano un trend in forte crescita sotto tutti i punti di vista. Tra il 2008 e il 2022 le calciatrici tesserate per la Figc sono più che raddoppiate, passando da 18.854 a 42.852 (+ 125,8%) e consentendo all’Italia di entrare nella top 15 mondiale (14° posto nel ranking); mentre nello stesso periodo, le calciatrici di età compresa tra i 10 e i 15 anni sono passate da 6.628 a 17.721 (+167,4%). Inoltre, in base alle stime Uefa, anche i tifosi del calcio femminile italiano sono in crescita. Attualmente il pubblico è pari a 10,2 milioni (il 20% della popolazione): di questi, il 46,4% sono donne, il 28,5% hanno un’età compresa tra i 18 e i 34 anni e 1 su 3 si è interessato alla squadra femminile perché già tifoso di quella maschile. Le previsioni dicono che entro il 2033 i tifosi saranno circa 22,6 milioni.

 

Il professionismo nella Serie A femminile

 

Uno dei grandi traguardi raggiunti dal calcio femminile italiano è quello del passaggio al professionismo avvenuto il primo luglio 2022. Una conquista che riconosce una serie di tutele alle calciatrici: oltre allo stipendio anche l’assicurazione, la maternità e la pensione). L’introduzione di questa modifica importantissima ha avuto degli impatti decisivi sugli asset contrattuali, economici e societari. Prima di questo passaggio, per esempio, non era necessaria la sottoscrizione di un contratto tra atleta e società, ma solo il deposito presso la Lega del tesseramento (con obbligo del solo deposito degli accordi economici). Da due anni, invece, i contratti prevedono tutele legali, sanitarie e in tema di maternità, oltre al versamento di contributi previdenziali al Fpsp (Fondo pensione sportivi professionisti) istituito dall’Inps.

 

A fronte dell’introduzione del professionismo, il monte ingaggi della Serie A nella stagione 2022/2023 ha superato i 10,1 milioni di euro, in aumento del 60% rispetto al 2021/2022 (6,3 milioni di euro) e più del doppio rispetto al 2019/2020. Nel 2023/2024, invece, si è toccata quota 12 milioni di euro. Anche in questo caso le previsioni Uefa dicono che nel 2033 il monte ingaggi del calcio femminile italiano crescerà più di 7 volte, arrivando a 47 milioni di euro.

Inoltre, se prima della modifica le squadre potevano scegliere l’assetto societario che preferivano (persona o capitale), oggi la Legge 91/81 prevede l’obbligo per le società professionistiche di adottare la forma di società di capitali; una manovra che ha reso le calciatrici un asset fondamentale per i club, rinforzandone la struttura patrimoniale.

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lfootball.it

17 dicembre 24 

 

Niente rinnovo del fondo per il professionismo nello sport femminile

 

Il fondo triennale introdotto con il decreto Nannicini, a cui aveva aderito la FIGC per l’introduzione del professionismo nel calcio femminile, non verrà rinnovato.

 

A comunicare la fumata nera l’on. Chiara Gribaudo, promotrice del nuovo emendamento.  

 

“... il mio emendamento alla legge di Bilancio per rifinanziare il fondo per lo sport professionistico femminile è stato bocciato”, ha dichiarato l’on. Gribaudo.

 

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