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VincentJuventus

Esposto di Jdentità Bianconera: i PM di Milano chiedono l'archiviazione

Post in rilievo

Il 28/10/2024 Alle 22:10, VincentJuventus ha scritto:

 

 

 

Chiné, se ci sei, batti un colpo. 

 

Il problema sapete qual è? È che, se la giustizia sportiva non incolpasse e punisse mai nessuno, allora certe nefandezze potrebbero passare anche inosservate: non agisce mai, magari anche per altre squadre per episodi simili non interverrebbe nessuno.

Invece non è così. Anzi, è l'opposto. Per certe squadre, una in particolare, la giustizia sportiva è solerte e punisce senza mezzi termini anche per dare l'esempio alle altre squadre e per reati infinitamente meno importanti o addirittura inesistenti: quello che fai non è illegale, ma secondo me è sleale, quindi ti punisco.

Allora non possono passare inosservati certi comportamenti e soprattutto certe omissioni di interventi.

Nel caso di Conceicao il nostro Motta subito avvisò che si era creato un precedente salvo poi sentirsi rispondere che era stato un errore, quindi nessun precedente. Nel caso della giustizia sportiva manca poco che facciano così: con la Juve abbiamo fatto un errore nel punirla, le altre non le puniremo. Non l'hanno detto, ma lo fanno sistematicamente.

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Il 30/10/2024 Alle 17:33, Totik ha scritto:

Chiné, se ci sei, batti un colpo. 

 

Il problema sapete qual è? È che, se la giustizia sportiva non incolpasse e punisse mai nessuno, allora certe nefandezze potrebbero passare anche inosservate: non agisce mai, magari anche per altre squadre per episodi simili non interverrebbe nessuno.

Invece non è così. Anzi, è l'opposto. Per certe squadre, una in particolare, la giustizia sportiva è solerte e punisce senza mezzi termini anche per dare l'esempio alle altre squadre e per reati infinitamente meno importanti o addirittura inesistenti: quello che fai non è illegale, ma secondo me è sleale, quindi ti punisco.

Allora non possono passare inosservati certi comportamenti e soprattutto certe omissioni di interventi.

Nel caso di Conceicao il nostro Motta subito avvisò che si era creato un precedente salvo poi sentirsi rispondere che era stato un errore, quindi nessun precedente. Nel caso della giustizia sportiva manca poco che facciano così: con la Juve abbiamo fatto un errore nel punirla, le altre non le puniremo. Non l'hanno detto, ma lo fanno sistematicamente.

Quoto

Inter, Report annuncia puntata su ultrà e debiti: è bufera per l’intervista di La Russa 

Domenica prossima l’inchiesta sul club nerazzurro: le parole del Presidente del Senato scatenano le reazioni dei social network 

 

Le infiltrazioni mafiose nella Curva Nord e i problemi finanziari dell’Inter saranno gli argomenti della prossima puntata di Report, in programma domenica 2 febbraio. La trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci ha lanciato un’anticipazione con le parole del Presidente del Senato Ignazio La Russa, grande tifoso nerazzurro, che hanno scatenato le reazioni dei social network: per molti il politico avrebbe di fatto concordato sulle colpe dell’Inter.

Inter sotto inchiesta a Report

Report mette nuovamente sotto inchiesta il mondo del calcio: la trasmissione di giornalismo investigativo della Rai condotta da Sigfrido Ranucci ha annunciato che nella prossima puntata andrà in onda un servizio sulle infiltrazioni mafiose nella Curva Nord dell'Inter e sui segreti finanziari del club campione d’Italia.

 

Nell’anteprima lanciata ieri anche una dichiarazione del Presidente del Senato Ignazio La Russa: le parole del politico, grande tifoso dell’Inter, hanno scatenato una vera e propria bufera sui social.

La Russa giustifica la crisi finanziaria dell’Inter

La clip lanciata ieri da Report per anticipare l’inchiesta della prossima puntata, infatti, contiene una dichiarazione di La Russa sulla situazione finanziaria dell’Inter. “Questa non è una normale società in cui il dare e l’avere si devono bilanciare… – ha detto il Presidente del Senato – Qui ci sono in ballo le emozioni e quando ci sono i ballo le emozioni vanno gestite con un’attenzione e una sensibilità diversa da qualunque altra attività imprenditoriale”.

 

Un messaggio, quello di La Russa, che si presta a interpretazioni piuttosto pericolose sul fronte del diritto: il politico di Fratelli d’Italia pare infatti suggerire che, essendoci di mezzo una società di calcio, la legge debba applicarsi in maniera diversa. O, quantomeno, questo è quanto hanno compreso centinaia di utenti dei social network.

Inter, le parole di La Russa scatenano il web

Tra loro, i più agguerriti sono ovviamente quelli della Juventus: dopo aver visto il proprio club essere messo sotto la lente d’ingrandimento della magistratura penale e di quella sportiva per il caso plusvalenze, ai tifosi bianconeri non va giù che le vicende dell’Inter possano essere giudicate con minore severità.

“Ignazio La Russa di fatto ammette la colpevolezza dell’Inter o sbaglio?”, scrive Deadpoor su X, sintetizzando l’interpretazione data da molti juventini alle parole del Presidente del Senato. “Sì, di fatto La Russa ha confermato che l’Inter è aiutata a non fare bancarotta e andare in C”, aggiunge Veloso. “È tutto un circo”, commenta Michael. “Eh certo. Invece quando si trattava di affossare la Juventus e tutti i milioni di tifosi che la seguono… I tifosi bianconeri non hanno emozioni, con loro non si deve essere sensibili…”, scrive Marco.

“Poi si lamentano del calo di interesse per il calcio in Italia. Incredibile questa impunità. Incredibile”, la chiosa di Paolo.

Quoto

Fonte: Virgilio Sport 

 Con le parole di La Russa puoi mandare letteralmente in  5 secondi l'Inter in serie C...sul serio questo sta dicendo che ,sebbene l'Inter abbia commesso tanti illeciti e stia nascondendo il fallimento della sua squadra (anzi oramai tutti sanno che questa è fallita), non deve essere condannata  perchè "ci SonO in BallO le EmoZioNi dei TifosI InTeriSti"?! 

 

 

Queste sono le classiche scuse di alcuni tifosi prescritti che, sapendo PERFETTAMENTE CHE LA LORO SOCIETA' SIA FALLITA (come dimostrato dalle prove della stampa estera e di Jdentità Bianconera), dicono che "anche se l'inter sta commettendo ancora illeciti, per il bene del CalCio ItAliAno nOn deVe esSere CoNDanNata altrImenti perdendo Noi tifosi che ReGgiAmo il Sistema, il calcio italiano diventerà meno seguita del CampIoNaTO fRaNCESE111!!!"

 

Le disdette sono e stanno aumentando sempre di più dopoo che le persone (che poi ci hanno dato ragione) hanno scoperto che l'Inter è una squadra FALLITA e che lo scorso campionato era falsato (e anche questo campionato è falsato) e che non è più CREDIBILE.

 

In pratica il calcio italiano si potrà salvare solo se l'Inter viene CONDANNATA in Serie C (+ revocazione dei loro titoli "vinti") e se vengono cacciati i loro servi e tifosi super antijuventini dalle istituzioni calcistiche.

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Quoto

INTER FALLITA, ILLECITA E ABUSIVA: ANCHE REPORT DENUNCIA

 

Dopo la sconfitta sorprendente a Riyadh nella finale di Supercoppa Italiana, l'Inter di Simone Inzaghi arriverà a San Siro con un unico obiettivo: riscattarsi davanti ai propri tifosi e non perdere terreno nella serrata corsa scudetto con Napoli e Atalanta. Ma se sul campo la sfida sarà cruciale per mantenere vive le ambizioni, fuori dal campo l'Inter è di nuovo sotto i riflettori, e stavolta non per motivi sportivi.

 

In effetti, proprio durante la partita, il programma Report andrà in onda con un'inchiesta che promette di scoperchiare uno scandalo che da tempo oscura il nome del club nerazzurro. A partire dalle infiltrazioni mafiose nella Curva Nord, fino ai segreti finanziari che da mesi inquietano non solo i tifosi, ma l'intero panorama calcistico. Sigfrido Ranucci, conduttore del programma, ha anticipato che l'inchiesta svelerà nuovi retroscena e dettagli inediti, portando sotto la lente delle autorità anche calciatori di spicco e dirigenti. La vicenda, che ha coinvolto anche la Curva Sud del Milan, è destinata a lasciare un segno indelebile nel mondo del calcio italiano.

 

Nel frattempo, la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), attraverso le parole del presidente Gravina, continua a monitorare l’indagine in corso, aspettando l’esito del processo che vedrà coinvolti diversi membri del club, tra cui Hakan Calhanoglu, Simone Inzaghi e Javier Zanetti. Tuttavia, nonostante ciò, l'ombra dell'illegalità aleggia ancora su una società che non sembra mai pagare veramente per le sue connivenze.

 

E ora basta. L’Inter deve pagare per le sue azioni, per l’immunità che ha goduto troppo a lungo e per il sistema corrotto che l’ha protetta da ogni accusa. È inaccettabile che una società che ha alimentato legami mafiosi nelle proprie curve e si è mossa nell'ombra con pratiche discutibili continui a giocare al calcio senza alcuna conseguenza. Il calcio non può e non deve tollerare un simile scandalo. L’Inter non merita solo una punizione esemplare, ma dovrebbe essere radiata. La legge è la stessa per tutti, e nessuna società deve rimanere al di sopra di essa. Se non si agirà con severità, il nostro calcio continuerà a marcire, corrotto dalle sue stesse ombre. È ora che l’Inter paghi, e che paghi caro.

 

Fonte: Tribuna.com

 

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7 minuti fa, andreabeppeprato82 ha scritto:

Sta faccia da ciabatta consumata mi fa impazzire... società pignorata, debito da 800Ml, norme per fargli dilazionare gli stipendi per non andare del *, ma il problema non è il debito..

E con gli interessi il debito supera il miliardo...quell'anteprima riconferma nuovamente che l'Inter è FALLITA e hanno nascosta la cosa attraverso imbrogli 

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"L'Inter non può fallire", Report accende i riflettori sul caso dei nerazzurri: "Peggio del crack Parmalat"

Domenica sera, 2 febbraio, la trasmissione Rai Report approfondirà il caso-Inter, completamente oscurato dai quasi tutti i media, ma che avrebbe numerose "puntate" da scrivere in maniera onesta e finalmente obiettiva.

"L'Inter non può fallire", il titolo dell'inchiesta della trasmissione, Report poi fa notare che il caso del club nerazzurro sarebbe ben più grave del "crack Parmalat". Il tutto condito dalle dichiarazioni di La Russa, seconda carica dello Stato, che ha detto che l'Inter "non può essere trattata come tutte le altre aziende", quindi il passivo è solo fatto per dare "emozioni" alla tifoseria. Roba cabarettistica.

Il problema è che tanti altri club piccoli, tra cui la Reggina, che rappresentato territori e generano emozioni, sono stati fatti fallire a fronte si di buco di bilancio, ma di dieci volte inferiori a quelli del club milanese.

  Quoto

Fonte: Tuttoreggina 

Quoto

Inter, non solo il caso ultras: l'inchiesta di Report investe Oaktree e la regolarità dell'iscrizione al campionato

In arrivo la nuova puntata della trasmissione guidata da Sigfrido Ranucci, che coinvolgerà anche la Covisoc, il Ministro Abodi e il presidente Gabriele Gravina

 

Domenica 2 febbraio, riflettori puntati sulla nuova puntata di Report, che investe l’Inter e il fondo Oaktree, subentrato al gruppo guidato da Steven Zhang. Dalle anticipazioni fornite dalla trasmissione di Sigfrido Ranucci al cuore dell’inchiesta, fino alle divisive dichiarazioni rilasciate dal presidente del Senato, Ignazio La Russa. Una volta acquisito il materiale della puntata, è attesa anche la replica del club e del presidente Beppe Marotta nei prossimi giorni.

Inter, inchiesta Report su Oaktree: domenica la nuova puntata

Dal fatidico 19 maggio 2024,  che ha segnato la fine dell'era Zhang, alle nubi che si addensano attorno agli ultimi movimenti di Oaktree, per un’Inter che presentava un maxi debito al momento del “passaggio di proprietà”. Domenica prossima, 2 febbraio, focus del programma condotto da Sigfrido Ranucci sulle presunte infiltrazioni mafiose nella Curva Nord dell’Inter e su quelli che è possibile definire “segreti finanziari” del club campione d’Italia. 

La versione del Ministro dello Sport, Andrea Abodi, e la risposta piccata del numero uno della FIGC, Gabriele Gravina, a margine del caso Inter e del fondo americano che gestisce la società nerazzurra. All’epoca, il gruppo Zhang aveva lasciato il timone dopo non essere riuscito a restituire un prestito di 360 milioni, ma a non convincere sono le deroghe concesse al club nei giorni del passaggio di testimone. Deroghe che non sono state certe concesse ad altre aziende.

Da La Russa ad Abodi: coinvolta anche la Covisoc

“Qui ci sono in ballo le emozioni”, aveva detto nei giorni scorsi il presidente del Senato Ignazio La Russa, da sempre grande tifoso dell’Inter. Ma il quesito di Report, unitamente ad alcuni esperti del settore economico-finanziario, risulta legittima: i bilanci si fanno con le emozioni? Ed è qui che torna di moda la parola “chiarezza”, che in questi casi fa rima con “trasparenza“.

Emozioni che, secondo La Russa, “vanno gestite con una sensibilità diversa da qualunque altra attività imprenditoriale”, ma con regole NOIF da rispettare e da applicare. Chi è chiamato a monitorare tali passaggi? La Covisoc, ente di controllo commissariato dal Governo Meloni all’alba della scorsa estate, con l’obiettivo di sostituire tale organismo con un’agenzia terza per il controllo dei costi e dei bilanci dei club professionistici.

Un’organizzazione voluta fortemente dal Ministro dello Sport, Andrea Abodi, che ha fatto chiarezza sulla posizione del governo, che presenta una visione opposta a quella del presidente della Federcalcio Gravina: “Dovremo dimostrare che una commissione terza, indipendente ed esterna al sistema, possa da un lato rispettare l’autonomia delle decisioni e dall’altro garantire una maggiore efficienza. E questo non vale solo per i controlli diretti all’equilibrio economico-finanziario, ai corretti adempimenti, ma anche alla struttura proprietaria dei club, che deve arrivare fino al beneficiario finale”.

E poi ha aggiunto: Deve esserci trasparenza. Se ne sentiva il bisogno, perché c’è una norma interna alla Federazione, ma probabilmente non c’è stata un’applicazione della norma sistematica e trasparente, che possa mettere tutti dentro questa scatola che deve essere di vetro”.

La risposta di Gravina ad Abodi

Sempre ai microfoni degli inviati di Report, è arrivata la risposta di Gabriele Gravina ad Andrea Abodi e a chi ha provato a mettere in dubbio serietà e trasparenza della Covisoc: “Le decisioni della Covisoc, – dice il presidente della FIGC – che sono state impugnate presso organi terzi come TAR e Consiglio di Stato, hanno sempre dato ragione alla Covisoc”, ha sottolineato con orgoglio.

E sul caso Inter, ha precisato: “Molte volte si confonde il debito del club con il debito che è in capo al soggetto titolare della partecipazione societaria. Il problema non è il debito, il problema è vivere le condizioni di poter soddisfare il proprio debito”.

Fonte: Virgilio Sport

 

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