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La Carogna

La strana avversione della Juventus al "talento"

Post in rilievo

Il talento, se non avversato, è quantomeno visto con sospetto.

 

E d'altra larte basta leggere i giudizi su Vlahovic, Chiesa, Soulè..

 

È come se si fosse affermata questa credenza (che tende a privilegiare i gregari):

 

"Meglio una mediocrità conosciuta che una crescita imprevedibile".

 

Spero che potremo cambiare trama .ok

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Non comprendo, francamente, le levate di scudi cui sto assistendo contro le considerazioni esposte nel topic.

 

La mentalità della Juventus è sempre stata di un certo tipo (con l’eccezione del periodo lippiano).

 

Vorrei fare un esempio pratico: Dani Alves e Cancelo, due tra i migliori terzini degli ultimi anni, a Torino hanno fatto gli esterni di metà campo o, addirittura, d’attacco. Se avessimo avuto Marcelo, probabilmente gli sarebbe toccata la stessa sorte. Noi prediligiamo da sempre la fase difensiva e la fisicità. Non mi sembra una bestemmia farlo notare.

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6 minuti fa, zebra67 ha scritto:

Ti ringrazio, ma trattandosi di calcio non è Verità oggettiva, ma solo la mia modesta opinione.

Certo alla fine sono pareri ma io lo condivido in questo caso e non solo 

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Posto qui la "teoria" di un giornalista che a me piace poco, ma che va molto per la maggiore (cazzullo), che sembrerebbe confermare il titolo del topic

 

Nils Liedholm, il più grande allenatore degli anni 70 e 80, una volta mi disse che le squadre hanno un loro Dna, una mentalità, una cultura. L’Inter ad esempio, da Herrera a Mourinho passando per Trapattoni, è quasi sempre stata una squadra all’italiana, difesa e contropiede; mentre il Milan, da Rivera agli olandesi, era più portato a fare gioco. Quando la Roma di Liedholm (e poi quella di Eriksson) veniva a giocare a Torino con la Juve, dominava la partita; Di Bartolomei saliva a centrocampo, Bruno Conti rientrava, in mezzo Falcao, Ancelotti, Prohaska e poi Toninho Cerezo avevano sempre la palla loro. Poi Platini lanciava Boniek in contropiede, e segnava la Juve. Che era più forte della Roma, ma spesso la subiva, perché questa era la mentalità della squadra di Trapattoni, come di quella di Parola e dello stesso Allegri: costruiamo intanto una barriera difensiva; il gol prima o poi arriva.

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Classici argomenti da juventini che credono troppo alle argom,entazioni di chi ci odia.
Capisco che il contenuto vada oltre il titolo del topic, ma "La strana avversione della Juventus al talento" non si può leggere. E' proprio insultante.
 

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49 minutes ago, capitangazzella said:

Ma se Douglas Costa era sempre rotto. Quando non era infortunato o non tornava da un infortunio e aveva più di 20 minuti nelle gambe, cioè quasi mai, giocava sempre.

Ma per favore, non diciamo eresie.

 

Poi, DNA di che? La Juventus fu la prima squadra a giocare a altissimi livelli con il tridente offensivo, quando tutti giocavano il 4-4-2 sacchiano fatto di pressing esasperato che aveva oppresso tutti i giocatori di fantasia. Leggiti la recente intervista di Ancelotti e dei motivi per cui rifiutò Baggio al Parma negli anni '90. Lippi fu rivoluzionario.

 

E lasciamo perdere il fatto già negli anni '50 la Juve giocava col tridente Charles, Sivori, Boniperti, mentre negli anni '60 fu l'Inter a introdurre il catenaccio esasperato.

 

Vincere non è importante ma è l'unica cosa che conta significa che alla Juve devi lavorare sempre per ottenere il massimo. E infatti la Juve è sempre la prima a complimentarsi con gli avversari per le vittorie. Non vuol dire che devi vincere e non conta come. Dipende. Se hai Lippi in panchina vinci con un calcio offensivo, con Allegri no. Oppure secondo te Allegri rappresenta il DNA Juve e Lippi no?

Sicuramente tu ne sai di più di me ma io, tolta la parentesi lippi, ricordo tutte squadre che puntavano più al pragmatismo che al talento.

 

Trapattoni, Capello, Conte, Allegri hanno sempre pensato prima a non prenderle che a farne uno in più.

 

Lippi è l'unico che è uscito da questa mentalità ed infatti ha fatto 4 finali di CL.

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19 minuti fa, ZizouZidane ha scritto:

Non comprendo, francamente, le levate di scudi cui sto assistendo contro le considerazioni esposte nel topic.

 

La mentalità della Juventus è sempre stata di un certo tipo (con l’eccezione del periodo lippiano).

 

Vorrei fare un esempio pratico: Dani Alves e Cancelo, due tra i migliori terzini degli ultimi anni, a Torino hanno fatto gli esterni di metà campo o, addirittura, d’attacco. Se avessimo avuto Marcelo, probabilmente gli sarebbe toccata la stessa sorte. Noi prediligiamo da sempre la fase difensiva e la fisicità. Non mi sembra una bestemmia farlo notare.

Concordo sulle conclusioni; un po' meno sugli esempi, perchè è vero che Dani Alves e Cancelo hanno giocato qualche partita a centrocampo, ma nel complesso (vado a memoria) hanno fatto l'80% se non più delle partite da terzini.

 

Non sono  molto d'accordo neanche con gli esempi fatti da chi ha aperto il topic:

Ronaldo è andato via a fine carriera (chiedere a Manchester)

Dybala per le condizioni fisiche (chiedere a Roma)

Di Maria perchè giocava in ciabatte

In Kulusewski personalmente non vedo nulla

Morata da noi giocava appunto nel ruolo di Mandzukic e 12 gol in quel ruolo ne valgono 21 da centravanti

 

 

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Più che della Juventus storicamente,  l’’avversione è da parte della tifoseria di ultima generazione, quella soggiogata dal periodo agnelliano&affini

 

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9 minuti fa, ZizouZidane ha scritto:

Non comprendo, francamente, le levate di scudi cui sto assistendo contro le considerazioni esposte nel topic.

 

La mentalità della Juventus è sempre stata di un certo tipo (con l’eccezione del periodo lippiano).

 

Vorrei fare un esempio pratico: Dani Alves e Cancelo, due tra i migliori terzini degli ultimi anni, a Torino hanno fatto gli esterni di metà campo o, addirittura, d’attacco. Se avessimo avuto Marcelo, probabilmente gli sarebbe toccata la stessa sorte. Noi prediligiamo da sempre la fase difensiva e la fisicità. Non mi sembra una bestemmia farlo notare.

Scusami, perché per Lippi vale l'asserzione "eccezione" mentre per Allegri l'avverbio "sempre"?

 

Con Lippi la squadra era offensiva, con Allegri no. Perché l'esperienza di Allegri assurge al rango di rappresentare la storia della Juve?

 

Mi citerai il Trap, immagino. Che però ha perso una finale di Coppa Campioni per la sua volontà di schierare 4 attaccanti invece di mettere Furino a coprire un centrocampo stanco. E che nella finale di Coppa delle Coppe dell'anno dopo schierò 3 attaccanti + un centrocampista offensivo come Vignola. In un momento storico in cui tutto sommato direi che la Juve fosse la squadra più offensiva del calcio italiano rispetto, ad esempio, un'Inter che ha veramente fatto catenaccio per almeno il 90% della sua storia e che per certi versi introdusse il catenaccio in Italia.

 

Non è che di trovi nulla di male a dire che la Juve ha sempre avuto una mentalità di un certo tipo. Se fosse vero.

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7 minutes ago, PiazzaSanCarlo said:

Classici argomenti da juventini che credono troppo alle argom,entazioni di chi ci odia.
Capisco che il contenuto vada oltre il titolo del topic, ma "La strana avversione della Juventus al talento" non si può leggere. E' proprio insultante.
 

Ma secondo me è una mentalità anche italiana comunque, non solo Juventina.

 

Solo il milan di berlusconi giocava con un sistema iper offensivo (per i parametri di quel tempo) con solo Gattuso a dare equilibrio.

 

Però avevano anche Stam, Nesta, Maldini in difesa .ghgh 

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14 minuti fa, ZizouZidane ha scritto:

Non comprendo, francamente, le levate di scudi cui sto assistendo contro le considerazioni esposte nel topic.

 

La mentalità della Juventus è sempre stata di un certo tipo (con l’eccezione del periodo lippiano).

 

Vorrei fare un esempio pratico: Dani Alves e Cancelo, due tra i migliori terzini degli ultimi anni, a Torino hanno fatto gli esterni di metà campo o, addirittura, d’attacco. Se avessimo avuto Marcelo, probabilmente gli sarebbe toccata la stessa sorte. Noi prediligiamo da sempre la fase difensiva e la fisicità. Non mi sembra una bestemmia farlo notare.

D’accordissimo.

Essere tifosi non significa avere per forza il “paraocchi”.

Ma qui si critica con estrema facilità chi prova a fare una minima e personale analisi critica e costruttiva.

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La Juventus ha preferito vendere Zidane per prendersi Nedved.

 

Per quanto abbia fatto bene il ceco, mi sembra la dimostrazione più evidente di come storicamente il talento puro non sia l'elemento principale e che viene ricercato.

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15 minuti fa, TorToruga ha scritto:

Sicuramente tu ne sai di più di me ma io, tolta la parentesi lippi, ricordo tutte squadre che puntavano più al pragmatismo che al talento.

 

Trapattoni, Capello, Conte, Allegri hanno sempre pensato prima a non prenderle che a farne uno in più.

 

Lippi è l'unico che è uscito da questa mentalità ed infatti ha fatto 4 finali di CL.

Trapattoni giocava con Bettega Rossi Platini e boniek tutti insieme. E Cabrini terzino che praticamente era un'ala aggiunta

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23 minuti fa, TorToruga ha scritto:

Sicuramente tu ne sai di più di me ma io, tolta la parentesi lippi, ricordo tutte squadre che puntavano più al pragmatismo che al talento.

 

Trapattoni, Capello, Conte, Allegri hanno sempre pensato prima a non prenderle che a farne uno in più.

 

Lippi è l'unico che è uscito da questa mentalità ed infatti ha fatto 4 finali di CL.

Io non ne so più di te. Però ricordo...

 

La prima Juve di Conte giocava un calcio spettacolare. Ricordo un Juve - Milan 2-0 o, visto che non conta il risultato, un Genoa - Juventus 0-0 (con goal regolare annullato) da leccarsi i baffi per il calcio moderno, europeo (piace questo termine), aeroso che propose la Juve. Il terzo anno soprattutto non fu più così. Ma perchè il terzo anno rappresenta il paradigma della storia juventina e il primo no?

 

Trapattoni... giocava in un'epoca in cui la regola era: in trasferta si difende, in casa si attacca. Forse perché all'epoca non esistevano squadre materasso e nelle trasferte europee spesso il clima nello stadio non era semplicissimo da gestire. Tutto sommato, rispetto ad altre realtà di quel periodo, non era particolarmente difensivo, anzi. nella finale di Coppa Campioni 1983 schierò 4 giocatori offensivi come Bettega, Rossi, Platini e Boniek. E probabilmente la perse per questo, perché la squadra era stanca e avrebbe avuto bisogno di un incontrista in più a centrocampo come Furino. Ma durante quella Coppa Campioni giocò un calcio spettacolare con una vittoria in casa dei campioni dell'Aston Villa storica per il calcio italiano. L'anno dopo, quando Bettega smise, invece di imparare dalla lezione dell'anno prima, nella finale di Coppa delle Coppe, contro il fortissimo Porto dell'epoca, giocò di nuovo schierando 3 attaccanti + Vignola (vincendo).

 

Anche la Juve di Zoff non era catenacciara. E siccome non contano i risultati, includerei anche Maifredi. Poi ci fu la seconda esperienza di Trapattoni, che schierava Baggio, Ravanelli, Moeller e Vialli contemporaneamente (più centrocampisti di costruzione come Marocchi e offensivi come Dino Baggio) e legnò il Borussia in finale di Uefa con 3 goal fuori e 4 in casa (o 3?). Altro che catenacciara. Andate a vedere la vittoria a Milano contro il Milan di Capello per 3-1.

 

Quindi, lo dico ancora: a me pare che in qualche modo, spinti dalla propaganda dei media, si voglia rendere universale l'esperienza di Allegri alla Juve. Il manifesto di un DNA juventino difensivo che non esiste nella realtà dei fatti.

 

P.S.: Lippi fece 4 finali di fila (includo la Uefa del '95), ma anche Trapattoni non scherzò quanto a finali....

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34 minuti fa, Shingo Tamai ha scritto:

Capisco, sei uno di quelli che ha il suo albo d’oro personalizzato che annovera le finali perse…

Guarda caso, però, chi i campioni li ha sfruttati veramente in finale é arrivato e ha pure vinto, e questi sono fatti oggettivi, non certo opinioni personali che (solo) per te sono verità assoluta.

Comunque, ribadisco, invidio le tue poche pretese.

 

PS: é nella natura umana non accontentarsi (mi sembra abbastanza razionale, no?).

Campioni morali delle finali perse! Mi sembra un pensiero molto interista, se devo dirla tutta.

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14 minuti fa, Matthew34 ha scritto:

La Juventus ha preferito vendere Zidane per prendersi Nedved.

 

Per quanto abbia fatto bene il ceco, mi sembra la dimostrazione più evidente di come storicamente il talento puro non sia l'elemento principale e che viene ricercato.

Lippi lo ha raccontato centinaia di volte. Basta con questa favoletta. Zidane voleva andare via, altrimenti la Juve non lo avrebbe venduto.

E quando andò via, Lippi pensava che al mondo un centrocampista offensivo con le caratteristiche di Zidane non esisteva, quindi hanno preso un altro tipo di centrocampista offensivo.

20 minuti fa, ArturoFC93 ha scritto:

Più che della Juventus storicamente,  l’’avversione è da parte della tifoseria di ultima generazione, quella soggiogata dal periodo agnelliano&affini

 

Perfetto. Direi anche soggiogati dai media anti-juventini dell'era social che per pochi click vogliono riscrivere la storia della Juve facendola passare per quello che non è.

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Una montagna di scuse per non vedere la realtà. I giocatori tecnici sono mal visti perché sono difficili da gestire, sono "teste calde" che fanno un po' quello che vogliono e questo cozza con l' idea retrograda del calcio all' italiana dove tutto deve essere sotto controllo. Il tempo delle scuse è finito.

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32 minuti fa, SenzaDiTe ha scritto:

Posto qui la "teoria" di un giornalista che a me piace poco, ma che va molto per la maggiore (cazzullo), che sembrerebbe confermare il titolo del topic

 

Nils Liedholm, il più grande allenatore degli anni 70 e 80, una volta mi disse che le squadre hanno un loro Dna, una mentalità, una cultura. L’Inter ad esempio, da Herrera a Mourinho passando per Trapattoni, è quasi sempre stata una squadra all’italiana, difesa e contropiede; mentre il Milan, da Rivera agli olandesi, era più portato a fare gioco. Quando la Roma di Liedholm (e poi quella di Eriksson) veniva a giocare a Torino con la Juve, dominava la partita; Di Bartolomei saliva a centrocampo, Bruno Conti rientrava, in mezzo Falcao, Ancelotti, Prohaska e poi Toninho Cerezo avevano sempre la palla loro. Poi Platini lanciava Boniek in contropiede, e segnava la Juve. Che era più forte della Roma, ma spesso la subiva, perché questa era la mentalità della squadra di Trapattoni, come di quella di Parola e dello stesso Allegri: costruiamo intanto una barriera difensiva; il gol prima o poi arriva.

Queste son * per giustificare il gioco da cioccolatai. Il "Dna" esiste fino ad un certo punto e centra poco con il gioco. È una roba che appartiene più al lato irrazionale del calcio, quello della macumba, cabala ecc.

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30 minuti fa, PiazzaSanCarlo ha scritto:

Classici argomenti da juventini che credono troppo alle argom,entazioni di chi ci odia.
Capisco che il contenuto vada oltre il titolo del topic, ma "La strana avversione della Juventus al talento" non si può leggere. E' proprio insultante.
 

Forse avrei dovuto specificare "della Juventus ATTUALE".

 

Comunque nel contenuto ho scritto che la Juventus, nella sua storia, ha avuto fiori fior di campioni.

Questa "avversione" degli ultimi 10 anni è quantomeno "contestabile", proprio riguardando il nostro passato.

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41 minuti fa, capitangazzella ha scritto:

Scusami, perché per Lippi vale l'asserzione "eccezione" mentre per Allegri l'avverbio "sempre"?

 

Con Lippi la squadra era offensiva, con Allegri no. Perché l'esperienza di Allegri assurge al rango di rappresentare la storia della Juve?

 

Mi citerai il Trap, immagino. Che però ha perso una finale di Coppa Campioni per la sua volontà di schierare 4 attaccanti invece di mettere Furino a coprire un centrocampo stanco. E che nella finale di Coppa delle Coppe dell'anno dopo schierò 3 attaccanti + un centrocampista offensivo come Vignola. In un momento storico in cui tutto sommato direi che la Juve fosse la squadra più offensiva del calcio italiano rispetto, ad esempio, un'Inter che ha veramente fatto catenaccio per almeno il 90% della sua storia e che per certi versi introdusse il catenaccio in Italia.

 

Non è che di trovi nulla di male a dire che la Juve ha sempre avuto una mentalità di un certo tipo. Se fosse vero.

Evidentemente consociamo due storie juventine diverse.

Capita.

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