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Vs News

Il sogno di Thiago Motta spiegato in un libro: "Dare ai tifosi le emozioni dei 10 del passato"

Post in rilievo

Sarebbe bello tornare a vivere emozioni guardando la Juve giocare.

Negli ultimi 4 anni non è più capitato.

 

E speriamo di tornare a vedere un 10 con estro e qualità da campione.

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I 10 del passato,come pure quelli di adesso,non sono super amanti degli schemi.Schemi che secondo molti appassionati di calcio, reputano fondamentali per il famoso "bel gioco".Il bel gioco,è la libertà di fantasia,liberando i fuoriclasse(10) dagli schemi.Non c'è bel gioco senza fuoriclasse,o perlomeno ottimi calciatori,perchè le giocate di un 10(e non solo)non le costruisce un allenatore sulla lavagnetta.

Quindi credo che Motta stia cercando di dire che serve giocatori,altrimenti rischia di far figurucce come ha fatto inevitabilmente Mister Massimiliano Allegri,negli ultimi anni,con squadre più che mediocre (e figc annessa).

 

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Eh già perché Maradona,Platini,Zico ecc... le emozioni le regalavano grazie ai rispettivi allenatori.

PS.Un po' di anni fa giocava nei dilettanti un "10" un certo Paolo Scarrone (mi pare con un passato nelle giovanili del Milan)... facevo km per andarlo a vedere e ogni due punizioni ne piazzava una all'incrocio dei pali... come fare non credo glielo abbia mai detto nessun allenatore 

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3 ore fa, LiamBrady10 ha scritto:

tu prega Dio che gli acquistino dei giocatori da juventus, sennò, secondo me, ci sarà da ridere. Da sempre, sono i giocatori che fanno grande un allenatore MAI viceversa!

Nel calcio è il COLLETTIVO che rende forte la SQUADRA …

 

SEMPRE FORZA JUVENTUS 

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Si sta mistificando un po troppo per me.... alla fine le emozioni nel calcio le da una squadra che gioca bene, che ha giocatori di qualità che ti fanno le grandi giocate e sorpattutto le fa la vittoria, se non vinci poi il resto viene meno... i tifosi dei club che puntano alla vittoria finale poi sono soddisfatti se arriva il trofeo che ne esalta poi il cammino.. se parliamo di emozione circoscritta in una partita be ci si emoziona per uno schema eseguito alla perfezione ma ci si emoziona soprattutto dalla qualità della giocata e quindi poi dalla qualità dei o del giocatore nell'eseguirla... insomma nel calcio l'emozione che resta è quasi sempre la giocata del campione... il lancio preciso che un giocatore normale non vede, il dribbling, l'eurogol....

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1 ora fa, carlein ha scritto:

Eh già perché Maradona,Platini,Zico ecc... le emozioni le regalavano grazie ai rispettivi allenatori.

PS.Un po' di anni fa giocava nei dilettanti un "10" un certo Paolo Scarrone (mi pare con un passato nelle giovanili del Milan)... facevo km per andarlo a vedere e ogni due punizioni ne piazzava una all'incrocio dei pali... come fare non credo glielo abbia mai detto nessun allenatore 

Beh, però negli anni '90 a un certo punto ci fu una sorta di guerra al numero 10 tradizionale, che non trovarono più posto nelle grandi squadre. Ancelotti, allievo di chi fu capostipite di questa tendenza cioè Arrigo Sacchi, mandò via Zola dal Parma e rifiutò Baggio perché non si adattavano al 4-4-2 fisso che voleva praticare. Del Piero in nazionale soffrì moltissimo perché Sacchi lo schierava a sinistra chiedendogli di svolgere compiti da terzino. E si potrebbe continuare.

 

Quindi... sicuramente Platini, Maradona e Zico le emozioni le regalavano perché erano dei fenomeni. Però all'epoca erano lasciati liberi di esprimersi, spesso con una squadra che era loro totalmente "asservita". Costruire una squadra che protegga il talento è comunque un merito dell'allenatore. Anni dopo proprio Carlo Ancelotti, che si è sempre dichiarato pentito di quei suoi esordi, si inventò il modulo ad albero di Natale per far coesistere Pirlo e Rui Costa. A metà anni '90 uno dei due (presumibilmente Rui Costa perché Pirlo poteva essere il centrale di classe nel centrocampo a 4) molto semplicemente sarebbe stato fatto fuori.

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Anche Allegri aveva scritto una prefazione:

voglio dare ai tifosi le emozioni della "corazzata Potemkin" 

Dibattito compreso.

 

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4 ore fa, LiamBrady10 ha scritto:

tu prega Dio che gli acquistino dei giocatori da juventus, sennò, secondo me, ci sarà da ridere. Da sempre, sono i giocatori che fanno grande un allenatore MAI viceversa!

Sembra quasi tu stia sperando che fallisca, ma forse è una mia impressione...

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6 minuti fa, actarus7 ha scritto:

Anche Allegri aveva scritto una prefazione:

voglio dare ai tifosi le emozioni della "corazzata Potemkin" 

Dibattito compreso.

 

Ha fatto di "meglio"..

Ha scritto (si fa per dire) un libro dal titolo:

"È molto semplice"

 

sefz

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5 ore fa, Vs News ha scritto:

Thiago Motta nella prefazione parla di come il calcio di oggi tra ritmi e tecnologia pare ormai aver accantonato la maglia numero 10. Per il portoghese invece "

Ma Thiago Motta non è brasiliano con nazionalità italiana? 

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Finalmente una bellissima aria fresca, interessanti le riflessioni di Thiago.

Non si parla più di gabbione, di mettersi a specchio, di non prenderle, di spettacolo al circo, ma di calcio, di numeri 10, di gioco e di sogni dei tifosi.

E nel forum si dialoga di più, si discorre di chi arriverà, di come ci schiereremo, di chi predilige il tecnico per la sua idea di calcio, di che Juve sarà, è un grande nuovo inizio.

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6 ore fa, LiamBrady10 ha scritto:

tu prega Dio che gli acquistino dei giocatori da juventus, sennò, secondo me, ci sarà da ridere. Da sempre, sono i giocatori che fanno grande un allenatore MAI viceversa!

I giudizi con "mai" e "sempre" sono troppo estremi e non fotografano la realtà, che è fatta di prospettive, di punti di vista, di vie di mezzo: i grandi giocatori possono far diventare grande un allenatore, ma un allenatore bravo può far diventare grandi dei giocatori normali; Allegri questo non era in grado di farlo, Lippi e Conte sì, Motta lo spero. 

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Un libro di Veltroni fatto di dialoghi con tanti giocatori soprattutto del passato, da Totti a Platini a Del Piero ma anche uomini  di calcio che non sono numeri 10 e che l'autore ha voluto coinvolgere (Spalletti, Dino Zoff, Cesare Prandelli).

Il caso ha voluto, che chi è stato coinvolto qualche mese fa per scrivere la prefazione, Tiago Motta, sia diventato l'allenatore della Juventus.

Prefazione che non è un manifesto di intenti ma che soprattutto ricorda il passato vissuto di chi la scritta, citando il padre per il legame con Pelé e l' aver giocato in carriera con giocatori di grande talento, Ronaldinho, Rivaldo, Messi...

Spero Tiago mantenga la buona abitudine di Bologna, parlare il minimo indispensabile; perché da noi gli presenteranno il conto per qualsiasi cosa, anche ovvia, che dirà.

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5 ore fa, AJT* Halmaa.. ha scritto:

I 10 del passato,come pure quelli di adesso,non sono super amanti degli schemi.Schemi che secondo molti appassionati di calcio, reputano fondamentali per il famoso "bel gioco".Il bel gioco,è la libertà di fantasia,liberando i fuoriclasse(10) dagli schemi.Non c'è bel gioco senza fuoriclasse,o perlomeno ottimi calciatori,perchè le giocate di un 10(e non solo)non le costruisce un allenatore sulla lavagnetta.

Quindi credo che Motta stia cercando di dire che serve giocatori,altrimenti rischia di far figurucce come ha fatto inevitabilmente Mister Massimiliano Allegri,negli ultimi anni,con squadre più che mediocre (e figc annessa).

 

Tutto questo lo hai dedotto da una prefazione su un libro ?

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2 ore fa, juventino ha scritto:

Ma Thiago Motta non è brasiliano con nazionalità italiana? 

Eh si, ma in Portogallo si parla la stessa lingua del Brasile e si trova in Europa come l’Italia , quindi hanno fatto una via di mezzo per accontentare tutti 😂

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7 ore fa, RogerWaters ha scritto:

Mah...

Le vittorie danno emozioni 

Mi sembra una visione del calcio troppo materialista, dici che i tifosi dell’Atalanta prima della finale di Europa League non si siano mai emozionati a vedere giocare la loro squadra e a vedere ad esempio Ilicic fare numeri assurdi ? A me emozionava anche veder giocare Ronaldinho, Pirlo , Baggio o Del Piero , mi ha emozionato passare il turno al Bernabeu nel 2015 pur perdendo poi la finale o sempre nel 2003 contro il Real … sarò strano io , che ti devo dire 

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7 ore fa, LiamBrady10 ha scritto:

Voliamo bassi che le chiacchiere stanno a zero. Speriamo, piuttosto, nei FATTI che la Juventus non è sicuramente il Bologna e lui è una scommessa.

Speriamo (e preghiamo) di averla azzeccata!

Ciao

 

Non si poteva andare avanti con Allegri all'infinito (e il non gioco visto nelle ultime tre stagioni) oppure con scelte azzardate come Pirlo (che non aveva mai allenato nemmeno la Primavera) o Sarri (non da Juve). 

Auguriamoci, piuttosto, che Motta possa diventare il nuovo Lippi.... 

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4 ore fa, capitangazzella ha scritto:

Beh, però negli anni '90 a un certo punto ci fu una sorta di guerra al numero 10 tradizionale, che non trovarono più posto nelle grandi squadre. Ancelotti, allievo di chi fu capostipite di questa tendenza cioè Arrigo Sacchi, mandò via Zola dal Parma e rifiutò Baggio perché non si adattavano al 4-4-2 fisso che voleva praticare. Del Piero in nazionale soffrì moltissimo perché Sacchi lo schierava a sinistra chiedendogli di svolgere compiti da terzino. E si potrebbe continuare.

 

Quindi... sicuramente Platini, Maradona e Zico le emozioni le regalavano perché erano dei fenomeni. Però all'epoca erano lasciati liberi di esprimersi, spesso con una squadra che era loro totalmente "asservita". Costruire una squadra che protegga il talento è comunque un merito dell'allenatore. Anni dopo proprio Carlo Ancelotti, che si è sempre dichiarato pentito di quei suoi esordi, si inventò il modulo ad albero di Natale per far coesistere Pirlo e Rui Costa. A metà anni '90 uno dei due (presumibilmente Rui Costa perché Pirlo poteva essere il centrale di classe nel centrocampo a 4) molto semplicemente sarebbe stato fatto fuori.

Quel che penso io è che il divertimento lo garantiscono le giocate dei campioni non certo le tattiche degli allenatori...

Ricordo partite noiosissime del Milan di Sacchi (ma pure del faraonico Barcellona di Guardiola) anche perché di solito i santoni si incaponiscono con la loro tattica e se trovano qualcuno che li incarta si perdono in un bicchiere d'acqua.

Poi se vogliamo parlare di tecnica beh allora penso che alcuni calciatori che attualmente giocano in serie A con ingaggi superiori al milione di euro negli anni 90 avrebbero forse trovato uno spazio in B

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Mi è immediatamente venuto in mente la tesi di Pirlo sul bel gioco e sul possesso palla…

Ero tra quelli che avrebbe dato un’altra possibilità ad Andrea anche perché 2 coppe le aveva portate a casa. 

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