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Dale_Cooper

"Late-Stage Football" - L'Inevitabile Corsa Verso una Superlega Europea

Post in rilievo

Il panorama del calcio europeo (e mondiale) ha raggiunto un punto di non ritorno: una trasformazione monumentale, se pensiamo ad una trentina di anni fa. Questo cambiamento è guidato dalle crescenti disparità finanziarie tra i club, dalle controverse decisioni della UEFA e della FIFA e da una struttura di governance contraddistinta dalla corruzione. Mentre i club vedono una Superlega europea come una sorta di toccasana finanziario, i sostenitori affrontano una lenta perdita dei valori tradizionali del calcio. In questo topic vorrei esaminare i fallimenti di governance della UEFA e della FIFA, le motivazioni finanziarie dietro la Superlega e le potenziali conseguenze per questo sport.

 

Nascondersi con l'ipocrisia - La Superlega esiste già:

La UEFA è stata fondata nel 1954 con l'obiettivo principale di promuovere e sviluppare il calcio in tutta Europa. La FIFA, fondata nel 1904, ha un mandato più ampio che comprende la governance globale del calcio. Inizialmente, entrambe le organizzazioni si concentravano sullo sviluppo dello sport, il fair play e l'organizzazione delle competizioni. Tuttavia, la commercializzazione del calcio, in particolare dagli anni '90, ha alterato significativamente i loro ruoli.

L'introduzione di broadcasting rights, sponsorizzazioni e opportunità sempre più onnipresenti di merchandising ha trasformato il calcio in un'industria multimiliardaria. Questo cambiamento ha spinto la UEFA e la FIFA a dare priorità alle entrate lucrative, spesso a spese dell'integrità dello sport e degli interessi dei supporter sempre più messi da parte ed utilizzati come pedine.

 

Le disparità finanziarie tra i club di calcio si sono ampliate drammaticamente negli ultimi decenni. I grandi club beneficiano sempre più delle entrate "secondarie", essenzialmente quelle descritte nel paragrafo precedente, generando un gap sempre più ampio con i piccoli club. La UEFA e la FIFA promuovono attivamente lo slogan "lo sport è per tutti" e incentivano (a parole) l'equilibrio competitivo, essenziale per la sostenibilità dello sport, ma in realtà hanno alimentato per decenni un sistema che favorisce i grandi club a discapito dei piccoli. Questo ha portato a un divario economico ormai insormontabile. Il calcio sta inevitabilmente seguendo questa direzione, e ciò che fa più male è l'ipocrisia di chi dovrebbe garantire equità.

 

L'avvento della televisione satellitare negli anni '90 ha rivoluzionato ancora di più il calcio. L'accordo che la Premier League inglese prese con Sky Sport nel 1992 stabilì essenzialmente un precedente per i diritti tv che andranno ad influenzare direttamente qualsiasi federazione nazionale, aumentando significativamente le entrate per i grandi club.

Gli accordi di sponsorizzazione hanno ulteriormente potenziato la robustezza finanziaria dei club d'élite.

La disparità delle entrate tra i grandi club e quelli più piccoli ha creato uno squilibrio competitivo. Club come Real Madrid, Barcellona, Manchester United e Bayern Monaco generano enormi entrate commerciali, permettendo loro di attrarre i migliori talenti e investire in strutture all'avanguardia. Al contrario, i club più piccoli faticano a tenere il passo, sia dentro che fuori dal campo.

Di fronte a questo scenario, è inutile nascondersi dietro slogan populisti e privi di senso. È evidente che i grandi club mirano a generare il maggior profitto possibile e a garantire la loro partecipazione costante alle grandi competizioni. La loro priorità è massimizzare le entrate e consolidare la loro posizione di dominanza nel panorama calcistico mondiale, anche se ciò avviene a discapito dell'equità e della competitività globale del calcio.

 

Di fronte a tutto questo, come si può negare che una sorta di Superlega esista già? Basta guardare ai diritti televisivi, alle montagne di magliette vendute in tutto il mondo, e agli sponsor che ormai comprano perfino un angolino di spazio sulla spalla delle divise pur di generare entrate. Certo, non si chiama ufficialmente Superlega e non si gioca come un torneo a parte, ma di fatto, i grandi club e chi governa il calcio l'hanno voluta così.

Pensateci: i diritti tv portano una valanga di soldi che finiscono, in percentuale, sempre più ai grandi club. E poi ci sono gli accordi di sponsorizzazione che sembrano non finire mai, con le aziende pronte a pagare cifre folli pur di vedere il loro logo addosso ad una maglietta. È un business gigantesco, e a chi importa se i club più piccoli fanno fatica a sopravvivere?

La verità è che una Superlega esiste già nel modo in cui girano i soldi nel calcio e come i club d’élite dominano il panorama calcistico. Non sarà una Superlega ufficiale con partite settimanali tra i top club, ma la realtà dei fatti ci dice che il divario è già enorme. E diciamocelo, i grandi club vogliono partecipare sempre alle grandi competizioni, vogliono sempre più soldi, e sono disposti a tutto pur di rimanere al vertice.

E poi c'è una sorta di surrealismo comico incredibile: quelli che dal 2021 si sono eretti a difensori del popolo calcistico, a paladini della giustizia sportiva, sono gli stessi che hanno costruito questa Superlega invisibile. Non vogliono una lega chiusa, certo, ma stanno bene attenti a non aprire le porte a situazioni in cui i grandi club possano non apparire (espansione dei tornei, dice nulla?) 

Insomma, i tifosi dovrebbero aprire gli occhi e vedere le cose come stanno: il calcio di oggi è un business, e i grandi club sono le multinazionali di entertainment.

 

UEFA e FIFA: è giunta l'ora di un reset?
Nonostante siano classificati come organizzazioni non profit, la UEFA e la FIFA operano in modi che danno priorità alle entrate. Il loro focus sulla massimizzazione delle entrate attraverso tornei espansi e partnership commerciali è in conflitto con la loro missione dichiarata di promuovere e sviluppare il calcio a tutti i livelli.

 

Sia la UEFA che la FIFA generano entrate significative ospitando grandi tornei come la Champions League e la Coppa del Mondo. Ad esempio, la Coppa del Mondo del 2018 ha generato oltre 6 miliardi di dollari di entrate. Tuttavia, la distribuzione di questi fondi è stata criticata per la mancanza di trasparenza.

L'espansione della Champions League e della Coppa del Mondo, nonché l'introduzione della Nations League, sono esempi di decisioni guidate da interessi commerciali. Queste espansioni aumentano il numero di partite, generando così maggiori entrate da trasmissioni e sponsorizzazioni, ma, oltre a contribuire alla fatica dei giocatori, diluiscono sempre più la qualità delle competizioni che stanno diventando sempre più una sorta di blobba inguardabile fino alle fasi finali.

 

L'afflusso di investimenti da parte di aziende di proprietà statale, in particolare dall'Arabia Saudita, ha ulteriormente distorto il panorama calcistico-finanziario. L'incapacità della UEFA e della FIFA di regolamentare questi investimenti ha esacerbato nuovamente la disparità tra i club.

 

Manchester City e Paris Saint-Germain sono esempi emblematici di club che beneficiano di investimenti di proprietà statale. Il Manchester City è di proprietà dell'Abu Dhabi United Group, mentre il PSG è sostenuto dal Qatar Sports Investments. Questi club hanno speso cifre assurde per acquisti di giocatori e infrastrutture, sfruttando le loro vaste risorse finanziarie per dominare le competizioni domestiche ed europee.

La UEFA, in risposta, ha introdotto una serie di regolamenti per promuovere la stabilità finanziaria dei club e la competizione equa tra tutti (il famoso FFP). Tuttavia, questi regolamenti sono stati criticati per essere inefficaci, deboli e applicati in modo selettivo. Il Manchester City, ad esempio, è riuscito a vincere in appello un divieto di due anni dalle competizioni europee per violazione delle regole FFP, sollevando interrogativi sulla robustezza dei regolamenti.

 

Tifosi o pedine?

La commercializzazione del calcio ha portato a un aumento significativo dei prezzi dei biglietti, rendendo la partecipazione alle partite sempre meno accessibile per i tifosi. Il prezzo medio dei biglietti per le partite della Premier League, ad esempio, è aumentato notevolmente negli ultimi due decenni.

Ad esempio, il prezzo medio di un biglietto di ingresso è aumentato fino al 700-1000% in alcune circostanze. Nel 2014, il prezzo medio di un abbonamento stagionale per un club di Premier League era di circa £526, con un aumento del 6,5% rispetto agli anni precedenti.
Il Nottingham Forest ha registrato l'aumento del 20% (media a biglietto) per la stagione 2023-2024. Gli abbonamenti del Fulham per la medesima stagione sono aumentati drammaticamente del 18%, rendendolo uno degli incrementi più alti del campionato.

 

Da notare che i costi per ospitare le partite in alcuni casi sono aumentati del 40% dal 2018 (Manchester United) contribuendo all'aumento dei prezzi dei biglietti.

La frammentazione dei diritti tv su più piattaforme ha portato i tifosi a dover sottoscrivere più servizi per guardare le loro squadre preferite. Questo non solo aumenta i costi per i tifosi, ma complica anche l'accesso alle partite in diretta.

I club danno sempre più priorità agli interessi commerciali, spesso a spese dei loro tifosi. L'introduzione di terze maglie, i frequenti cambiamenti nei design e le strategie di marketing aggressive sono esempi di come i club sfruttano la fedeltà dei tifosi per guadagni finanziari.

 

La Superlega, una via di fuga 

Per i club, una Superlega offre entrate prevedibili e stabili, riducendo la dipendenza da profitti basati sulla variabilità delle prestazioni. Questa stabilità finanziaria è allettante in un ambiente economico sempre più volatile.

Una Superlega garantirebbe ai club partecipanti entrate significative dai diritti di trasmissione, dagli accordi di sponsorizzazione e dalle partnership commerciali. Questa sicurezza finanziaria permetterebbe ai club di pianificare investimenti a lungo termine e ridurre le incertezze finanziarie associate alle competizioni tradizionali.

 

Una Superlega vedrebbe inoltre continue partite tra i club d'élite d'Europa, offrendo ai tifosi calcio di alta qualità su base costante. Questa competizione è vista come un modo per risvegliare l'interesse in uno sport che alcuni credono sia diventato stantio a causa della prevedibilità dei campionati nazionali e della Champions League.

La concentrazione di club d'élite in una Superlega garantirebbe presumibilmente calcio di alta qualità, attirando pubblico globale e massimizzando le opportunità commerciali, posizionando il calcio come un prodotto di intrattenimento mondiale tutto l'anno. Questo fatto migliorerebbe le entrate commerciali e migliorerebbe il profilo dello sport in tutto il mondo.

 

E i tifosi?

La formazione di una Superlega minaccia di sbriciolare le ricche tradizioni dei campionati nazionali e delle rivalità storiche, che sono parte integrante della cultura di questo sport.

La Superlega inoltre probabilmente minerebbe l'importanza dei campionati nazionali, relegandoli a uno status secondario.

 

Il focus sui mercati mondiali potrebbe alienare i tifosi locali, che sentono una forte connessione con la storia e la comunità dei loro club. Questo spostamento verso un modello commerciale globalizzato minaccia di minare il legame tra club e tifosi.

Tanti sostenitori hanno opposto fermamente la Superlega, vedendola come un progetto a scopo di lucro che ignora le tradizioni e i valori dello sport. Proteste e boicottaggi sono stati organizzati dai gruppi di sostenitori in tutta Europa, sottolineando il legame profondo che i tifosi hanno con i loro club e la struttura calcistica esistente.

 

La UEFA, la FIFA e le associazioni nazionali hanno condannato fermamente la Superlega, minacciando di bandire i club partecipanti e i giocatori dalle loro competizioni. Ceferin ha descritto la Superlega come un "progetto cinico" guidato dall'avidità. 

Ma cosa c'è di diverso rispetto a quello che vediamo quest'oggi?

 

Possibili alternative

Una riforma completa della UEFA e della FIFA è necessaria per ristabilire la fiducia e l'equità nel calcio europeo. Le riforme della governance dovrebbero concentrarsi sulla trasparenza, sull'orientamento minimo al profitto e sul mettere i club e i tifosi al centro del processo decisionale.

 

L'implementazione di robuste misure di trasparenza, come dichiarazioni finanziarie pubbliche e verifiche indipendenti, potrebbero aiutare a ristabilire la fiducia nella UEFA e nella FIFA. Inoltre, l'istituzione di meccanismi di responsabilità chiari migliorerebbe gli standard di governance. 

 

Riformare la UEFA e la FIFA per operare con un orientamento minimo al profitto garantirebbe che le entrate siano reinvestite nello sviluppo dello sport piuttosto che accumularsi nelle proprie casse. Questo approccio allineerebbe le loro operazioni con la loro missione originale di promuovere e sviluppare il calcio.

 

Rafforzare le regolamentazioni finanziarie, l'esclusione degli investimenti di proprietà statale, può aiutare a far tornare il calcio più equo e garantire una competizione sostenibile.

 

L'introduzione di tetti salariali e limiti alle commissioni di trasferimento limiterebbe la disparità finanziaria tra i club e promuoverebbe una competizione più equa. Queste misure impedirebbero ai club di spendere eccessivamente per acquisizioni di giocatori e stipendi, favorendo la stabilità finanziaria.

 

Incoraggiare i club ad adottare modelli finanziari sostenibili che diano priorità alla stabilità a lungo termine rispetto ai guadagni a breve termine è cruciale per il futuro dello sport. Questo include spese responsabili, investimenti nello sviluppo giovanile e impegno comunitario.

 

Investire nello sviluppo giovanile può fornire ai club un flusso costante di talenti, riducendo la dipendenza da trasferimenti costosi. Accademie di successo, come quelle di Ajax e Barcellona, dimostrano i benefici a lungo termine di coltivare talenti locali.

 

Conclusione:

Il calcio europeo e mondiale si trova di fronte a una crisi di identità e valori. La crescente disparità finanziaria, le decisioni controverse e una governance corrotta stanno trasformando il panorama calcistico in un business multimiliardario, spesso a scapito dei tifosi e dei valori tradizionali dello sport. La Superlega è solo l'ultimo sintomo di un sistema che privilegia il profitto rispetto all'integrità e alla competitività.

Per preservare il futuro del calcio, è necessaria una riforma radicale delle organizzazioni governative come UEFA e FIFA.

E voi, dove vedete questo sport? Credete che sia possibile trovare un equilibrio tra interessi commerciali e valori culturali e comunitari? Come tifosi, quale futuro immaginate per il calcio?

 

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34 minuti fa, Dale_Cooper ha scritto:

La Superlega inoltre probabilmente minerebbe l'importanza dei campionati nazionali, relegandoli a uno status secondario.

magari

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1 ora fa, Dale_Cooper ha scritto:

Pensateci: i diritti tv portano una valanga di soldi che finiscono, in percentuale, sempre più ai grandi club.

In tutta Europa tranne in Italia...... per il resto ottima riflessione.

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Dice molte cose molto molto molto molto discutibili sull'effetto che la Superlega avrebbe su calcio europeo.

 

Le grandi leghe americane seguono le logiche della superlega eppure il pubblico locale è fedelissimo alle squadre locali e i tifosi americani sono MOLTO accaniti.

 

In secondo luogo... prezzi alti per andare allo stadio? NON HA IDEA di quanto costi andare negli USA a vedere una partita di baseball.

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1 ora fa, Ste71 ha scritto:

Dice molte cose molto molto molto molto discutibili sull'effetto che la Superlega avrebbe su calcio europeo.

 

Le grandi leghe americane seguono le logiche della superlega eppure il pubblico locale è fedelissimo alle squadre locali e i tifosi americani sono MOLTO accaniti.

 

In secondo luogo... prezzi alti per andare allo stadio? NON HA IDEA di quanto costi andare negli USA a vedere una partita di baseball.

Ciao,

sono appunto considerazioni ipotetiche. 

Per ora diciamo che comparare le leghe americane ad un'ipotetica Superlega riguarderebbe più che altro il sistema (torneo chiuso, semichiuso, ecc.). Riguardo alla fedeltà del pubblico locale, hai ragione nel dire che ci sono frange di tifo molto fedeli nelle leghe americane. Tuttavia, penso che sia difficile fare un paragone diretto con la passione che i tifosi hanno per il calcio in molti paesi, dove il senso di appartenenza alla squadra è molto più radicato. 

Sulla situazione prezzi mi sono affidato a dati, prendendo in considerazione anche appunto il fatto che con l'aumento per i tifosi ci sono anche gli aumenti dei costi per le squadre che ospitano le partite. 

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Come sostengo da tempo l'avvento della Superlega sarà solo una questione di tempo... e la corsa vera sarà per chi se ne aggiudicherà i meriti, l'organizzazione e di conseguenza, i profitti. 

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15 ore fa, Dale_Cooper ha scritto:

Ciao,

sono appunto considerazioni ipotetiche. 

Per ora diciamo che comparare le leghe americane ad un'ipotetica Superlega riguarderebbe più che altro il sistema (torneo chiuso, semichiuso, ecc.). Riguardo alla fedeltà del pubblico locale, hai ragione nel dire che ci sono frange di tifo molto fedeli nelle leghe americane. Tuttavia, penso che sia difficile fare un paragone diretto con la passione che i tifosi hanno per il calcio in molti paesi, dove il senso di appartenenza alla squadra è molto più radicato

Sulla situazione prezzi mi sono affidato a dati, prendendo in considerazione anche appunto il fatto che con l'aumento per i tifosi ci sono anche gli aumenti dei costi per le squadre che ospitano le partite. 

E' proprio perché il senso di appartenenza è molto radicato che mi fa ritenere che i discorsi catastrofisti sulla superlega non abbiano minimamente senso.

 

Sui prezzi quello che voglio dire è che i biglietti per il calcio in Europa costano pochissimo rispetto ai prezzi delle leghe sportive americane.

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20 minuti fa, Ste71 ha scritto:

E' proprio perché il senso di appartenenza è molto radicato che mi fa ritenere che i discorsi catastrofisti sulla superlega non abbiano minimamente senso.

 

Sui prezzi quello che voglio dire è che i biglietti per il calcio in Europa costano pochissimo rispetto ai prezzi delle leghe sportive americane.

Non penso di aver fatto discorsi catastrofisti sulla Superlega, è solo un punto di vista personale ed ipotetico. Inoltre tutto il post si basa sul fatto che la Superlega sia inevitabile, quanto il mondo del calcio stia spingendo verso questa strada da decenni, e quanto i tifosi debbano accorgersi di questo shift.

 

Concordo che leghe come NBA e NFL hanno prezzi esorbitanti (andando a naso direi che la media a biglietto superi i 100 dollari) ma, soprattuto il baseball, si aggira su prezzi molto più bassi. Dipende da dove vogliamo prendere il paragone però: paragondando l'NBA ad una Champions League vediamo che i prezzi, in media, sono più bassi nel mondo del calcio ma non di troppo, prezzi magari vicini a quelli della NHL. Paragonando invece i prezzi alle leghe nazionali ovviamente risultano molto più bassi nel calcio. .ok 

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A me non convince la superlega come non convince la UEFA. Per me i campionati nazionali devono restare con la dimensione attuale. E non sono convinto perché si tratta solo di prospettiva. Gli stessi club che oggi si lamentano della disparità finanziaria tra i club, accetterebbero invece di creare una parità finanziaria quando sono loro a guadagnare di più? In Italia i diritti televisivi sono stati appena divisi e l'Inter ha preso 100 milioni, Milan e Juve 87, Empoli 32.. e così via. Perché invece non si comincia a dividere tutto in parti uguali tra le 20 squadre di serie A? I club grandi accetterebbero? 

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Il 17/7/2024 Alle 14:47, Maxbw1964 ha scritto:

In tutta Europa tranne in Italia...... per il resto ottima riflessione.

Ma questo non é tanto vero o mi sembra basato su opinioni no su fatti, almeno per quelli che conosco io.

Pressoché tutit i soldi dei diritti TV vengono redistribuiti tra i club, con anche una percentuale di sostentamento di quelli minori e dell'attività di base anche in Italia.

I diritti TV poi valgono quello che valgono in Italia, dove tra l'altro la pirateria impera anche più che nel resto d'Europa ma questo é un altro discorso.

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Il 18/07/2024 Alle 13:31, OspiteAzzurro ha scritto:

A me non convince la superlega come non convince la UEFA. Per me i campionati nazionali devono restare con la dimensione attuale. E non sono convinto perché si tratta solo di prospettiva. Gli stessi club che oggi si lamentano della disparità finanziaria tra i club, accetterebbero invece di creare una parità finanziaria quando sono loro a guadagnare di più? In Italia i diritti televisivi sono stati appena divisi e l'Inter ha preso 100 milioni, Milan e Juve 87, Empoli 32.. e così via. Perché invece non si comincia a dividere tutto in parti uguali tra le 20 squadre di serie A? I club grandi accetterebbero? 

In sala operatoria immagino sia giusto che un chirurgo o l'anestesista prendano come l'ultimo degli assistenti.

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13 minuti fa, tv in bianco e nero ha scritto:

In sala operatoria immagino sia giusto che un chirurgo o l'anestesista prendano come l'ultimo degli assistenti.

E allora qual è il problema se dalla uefa real city e barcellona prendono più della Juve? Parlate sempre di lega, superlega, Nba .. evidentemente non sapete come funziona in Nba. In Nba gli ultimi degli "assistenti di sala operatoria" scelgono per primi nel draft, e i primari scelgono per ultimi. Perché non si vuole che il primario faccia sempre più soldi e l'ultimo sempre meno. Perché la UEFA sta morendo per questo motivo. Come la superlega morirà per questo motivo. Perché dopo 30 anni che i ricchi vincono e diventano sempre più ricchi e i poveri perdono e diventano sempre più poveri, poi gli assistenti di sala operatoria si stufano e i chirurghi dovranno fare anche gli assistenti. E comunque hai fatto un esempio sbagliato perché se il chirurgo prende 5000 l'assistente prende 2500 non 900. 

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5 minuti fa, OspiteAzzurro ha scritto:

E allora qual è il problema se dalla uefa real city e barcellona prendono più della Juve? Parlate sempre di lega, superlega, Nba .. evidentemente non sapete come funziona in Nba. In Nba gli ultimi degli "assistenti di sala operatoria" scelgono per primi nel draft, e i primari scelgono per ultimi. Perché non si vuole che il primario faccia sempre più soldi e l'ultimo sempre meno. Perché la UEFA sta morendo per questo motivo. Come la superlega morirà per questo motivo. Perché dopo 30 anni che i ricchi vincono e diventano sempre più ricchi e i poveri perdono e diventano sempre più poveri, poi gli assistenti di sala operatoria si stufano e i chirurghi dovranno fare anche gli assistenti. E comunque hai fatto un esempio sbagliato perché se il chirurgo prende 5000 l'assistente prende 2500 non 900. 

Scusa l'OT ma...5000 euro al mese al chirurgo in quale universo (in Italia)? Se lo sai, mi ci trasferisco subito 😅

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È un'evoluzione che si è avuta in tutti gli sport.

 

Penso che in fondo non sia colpa di nessuno. La FIFA e la UEFA dovranno inevitabilmente farsi da parte. Semplicemente il calcio è una forma di intrattenimento e come tale la gente vuole lo spettacolo e i grandi giocatori.

Le realtà piccole continueranno ad esistere in leghe minori.

 

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13 minuti fa, paolohjs ha scritto:

Scusa l'OT ma...5000 euro al mese al chirurgo in quale universo (in Italia)? Se lo sai, mi ci trasferisco subito 😅

Ahahha non lo so era un esempio. Ma non penso appunto che un attrezzista prenda un quinto del chirurgo 

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32 minuti fa, OspiteAzzurro ha scritto:

E allora qual è il problema se dalla uefa real city e barcellona prendono più della Juve? Parlate sempre di lega, superlega, Nba .. evidentemente non sapete come funziona in Nba. In Nba gli ultimi degli "assistenti di sala operatoria" scelgono per primi nel draft, e i primari scelgono per ultimi. Perché non si vuole che il primario faccia sempre più soldi e l'ultimo sempre meno. Perché la UEFA sta morendo per questo motivo. Come la superlega morirà per questo motivo. Perché dopo 30 anni che i ricchi vincono e diventano sempre più ricchi e i poveri perdono e diventano sempre più poveri, poi gli assistenti di sala operatoria si stufano e i chirurghi dovranno fare anche gli assistenti. E comunque hai fatto un esempio sbagliato perché se il chirurgo prende 5000 l'assistente prende 2500 non 900. 

Beh, intanto metti sullo stesso piano Real Barca e City, se permetti le prime 2 ok, la terza è 2 giorni che fa le coppe, e vince qualcosa un Premiere, quindi metto davanti la Juventus, poi, vogliamo ripartire meglio il denaro, ok, allora il tuo presidente, invece di avere il calcio come prima realtà di guadagno, visto che con il cinema oramai non fa più una mazza, investisse quello che gli viene dato in più, e con lui anche tutte le altre piccole realta che ne beneficerebbero, invece di faccendieri che cercano di lucrarci sopra, e quando il giochino non porta più soldi si dileguano.....

Quando parli di superlega americana, guarda anche come sono gestiti i contratti, senza procuratori che fanno il bello e il cattivo tempo.....

E comunque non mi sembra che tra baseball football e pallacanestro ci siano cosi tante varianti su chi vince, alla fine....

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2 ore fa, OspiteAzzurro ha scritto:

E allora qual è il problema se dalla uefa real city e barcellona prendono più della Juve? Parlate sempre di lega, superlega, Nba .. evidentemente non sapete come funziona in Nba. In Nba gli ultimi degli "assistenti di sala operatoria" scelgono per primi nel draft, e i primari scelgono per ultimi. Perché non si vuole che il primario faccia sempre più soldi e l'ultimo sempre meno. Perché la UEFA sta morendo per questo motivo. Come la superlega morirà per questo motivo. Perché dopo 30 anni che i ricchi vincono e diventano sempre più ricchi e i poveri perdono e diventano sempre più poveri, poi gli assistenti di sala operatoria si stufano e i chirurghi dovranno fare anche gli assistenti. E comunque hai fatto un esempio sbagliato perché se il chirurgo prende 5000 l'assistente prende 2500 non 900. 

Infatti non c'è  problema se uno prende di più se la torta da dividere è più grande e permette di mangiare tutti abbastanza 

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Il 18/07/2024 Alle 09:36, Ste71 ha scritto:

Sui prezzi quello che voglio dire è che i biglietti per il calcio in Europa costano pochissimo rispetto ai prezzi delle leghe sportive americane.

ma non del baseball eh. Il biglietto per lo stadio, ad esempio a new york ad esempio per agosto lo trovi a 50 euro, molto meno anche. Certo, se vuoi ne spendi 1000 . Le squadre giocano un mare di partite d'altronde.

Ma lo stadio, in champions (anche nei gironi) è carissimo. I prezzi sono già ampiamente paragonabili alle leghe americane. Anche all NBA

E senza considerare gli annessi e connessi. Non so tu ma io quando andavo a Torino per la coppa, con prelazione j1897 che costava già un botto, pagavo il biglietto, quando c era, tra i 70 e gli 80. E parliamo di 7/8 anni fa. Mibsembra strano che tu veda questa grossa differenza di prezzi. 

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5 ore fa, Ste70 ha scritto:

allora il tuo presidente, invece di avere il calcio come prima realtà di guadagno, visto che con il cinema oramai non fa più una mazza, investisse quello che gli viene dato in più, e con lui anche tutte le altre piccole realta che ne beneficerebbero, invece di faccendieri che cercano di lucrarci sopra, e quando il giochino non porta più soldi si dileguano.....

.ok

 

Perfetto !!!

 

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