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ChL

Aston Villa al centro della nostra storia: il 2 marzo 1983 nasce la Juve che conosciamo

Post in rilievo

Questo è un topic che per forza di cose mischia la passione per la Juve ai ricordi personali al pensiero verso chi non c'è più e al forte legame a tinte bianconere che ci univa ai nostri cari.

Penso al mio babbo nella stanza dove lavorava, la sua radiolina accesa la domenica pomeriggio ma anche il mercoledì sera per le partite di coppa, perché spesso lavorava anche dopo cena.

Sintonizzati sulla Juventus sempre e comunque, e soprattutto con la convinzione forte di essere i migliori.

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La mia è una generazione che era bambino con l'ajax quindi ha vissuto quella vittoria non con piena consapevolezza e poi ha visto na sequela di sconfitte in finale ,prima o poi toccherà pure a noi spero.

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Presente insieme ai “ristoratori” italiani, arrivati col pullman da Londra. Ricordo la camminata dal parcheggio coi simpatici inglesi che cercavano di rubarci le sciarpe. Fino a quel momento, gli ultrà non facevano le trasferte europee in massa. Forse ne avevano fatte solo un paio, come a Liegi un anno prima. Dentro lo stadio mi sono accorto subito che eravamo in tanti. Il settore ero pieno di juventini (e qualche altro italiani che allora andava a vedere le partite anche delle altre italiane, come mio padre che è granata). 
Subito cori per il grande Scirea, che ricambia con un saluto, e giocatori in campo. Dopo qualche secondo, tacco sublime del mio idolo Bobby Gol (proprio davanti al nostro settore), cross del Bell’Antonio, e Pablito subito in rete. Si era capito subito che questa era un’altra Juve rispetto a quella di Highbury nel 1980. Anche dopo il pareggio di Cowans, si aveva la netta sensazione che l’avremmo vinta comunque. Ci pensa le Roi con un passaggio al bacio per Zibi che diventa subito Bello di Notte. La tribuna bianconera in delirio e la fine di una partita indimenticabile.

Poi il ritorno al pullman e la polizia che ci fa aspettare due ore per ritornare a Londra. Erano in cerca di un italiano che avrebbe accoltellato un inglese. In realtà lo aveva fatto difendosi contro chi aveva cercato di accoltellarlo, col coltello dell’aggressore.

Arriviamo tardissimo a Londra, ma chi ha voglia di dormire dopo una trasferta del genere. 

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3 minuti fa, Mr Facchinelli ha scritto:

Presente insieme ai “ristoratori” italiani, arrivati col pullman da Londra. Ricordo la camminata dal parcheggio coi simpatici inglesi che cercavano di rubarci le sciarpe. Fino a quel momento, gli ultrà non facevano le trasferte europee in massa. Forse ne avevano fatte solo un paio, come a Liegi un anno prima. Dentro lo stadio mi sono accorto subito che eravamo in tanti. Il settore ero pieno di juventini (e qualche altro italiani che allora andava a vedere le partite anche delle altre italiane, come mio padre che è granata). 
Subito cori per il grande Scirea, che ricambia con un saluto, e giocatori in campo. Dopo qualche secondo, tacco sublime del mio idolo Bobby Gol (proprio davanti al nostro settore), cross del Bell’Antonio, e Pablito subito in rete. Si era capito subito che questa era un’altra Juve rispetto a quella di Highbury nel 1980. Anche dopo il pareggio di Cowans, si aveva la netta sensazione che l’avremmo vinta comunque. Ci pensa le Roi con un passaggio al bacio per Zibi che diventa subito Bello di Notte. La tribuna bianconera in delirio e la fine di una partita indimenticabile.

Poi il ritorno al pullman e la polizia che ci fa aspettare due ore per ritornare a Londra. Erano in cerca di un italiano che avrebbe accoltellato un inglese. In realtà lo aveva fatto difendosi contro chi aveva cercato di accoltellarlo, col coltello dell’aggressore.

Arriviamo tardissimo a Londra, ma chi ha voglia di dormire dopo una trasferta del genere. 

In quegli anni mi sembra che gli italiani fossero come i tedeschi oggi cioè quelli che andavano di più in trasferta 

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1 minute ago, Tifosojuvedasempre said:

In quegli anni mi sembra che gli italiani fossero come i tedeschi oggi cioè quelli che andavano di più in trasferta 

Alle partite in Inghilterra sopratutto chi abitava in UK. Gli articoli dei giornali inglesi spesso facevano riferimento a camerieri italiani. Mio padre ha visto il Milan vincere la coppa dei campioni a Wembley, l’Italia nel 1973, 1977 e anche nella coppa del mondo del 1966. Poi la Juve a Wolverhampton e Derby. Non c’era ancora l’odio tra una squadra italiana e un’altra come c’è adesso 

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11 ore fa, Totik ha scritto:

Ma TMC si vedeva dappertutto in Italia?

Grosse difficoltà di segnale, infatti con mio padre andammo in un ristorante di una località di montagna dove il segnale arrivava e appena arrivati, vedendo che TMC trasmetteva pubblicità, tirammo un sospiro di sollievo, salvo poi accorgerci che durante la pubblicità la Juve aveva segnato un gol lampo 😂.

Un pò come all'epoca dei primi telefoni cellulari, quando ci si spostava come zombie alla ricerca della fatidica tacca che consentisse di telefonare 😂

Oggi, nell'era del digitale, del satellite, del 5G, della copertura del 95% del territorio, sono cose che fanno sorridere.

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Adesso, Mr Facchinelli ha scritto:

Alle partite in Inghilterra sopratutto chi abitava in UK. Gli articoli dei giornali inglesi spesso facevano riferimento a camerieri italiani. Mio padre ha visto il Milan vincere la coppa dei campioni a Wembley, l’Italia nel 1973, 1977 e anche nella coppa del mondo del 1966. Poi la Juve a Wolverhampton e Derby. Non c’era ancora l’odio tra una squadra italiana e un’altra come c’è adesso 

Spe negli stadi non erano rose e fiori e ti dirò che conosco parecchie persone che anche oggi tifano le italiane in Europa ,solo  che fanno rumore sempre i più impresentabili,comunque non mi riferivo solo agli immigrati in Inghilterra,in generale mi sembra di ricordare di aver letto che negli anni 80 gli italiani erano quelli più numerosi nelle trasferte europee

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30 minuti fa, LE6END ha scritto:

Ecco la partita. Platini @@

 

 

A dimostrazione che questa Juve fosse in continuità con quella del '77 c'è la formazione che per 6/11 era la stessa.

Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli, Bettega.

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11 minutes ago, Tifosojuvedasempre said:

Spe negli stadi non erano rose e fiori e ti dirò che conosco parecchie persone che anche oggi tifano le italiane in Europa ,solo  che fanno rumore sempre i più impresentabili,comunque non mi riferivo solo agli immigrati in Inghilterra,in generale mi sembra di ricordare di aver letto che negli anni 80 gli italiani erano quelli più numerosi nelle trasferte europee

Hai ragione perché ad Atene gli italiani hanno riempito quasi tutto lo stadio e a Bruxelles più della metà. Nelle trasferte delle altre squadre spesso si vedevano settori pieni. Adesso è diventato una cosa normale con le trasferte di massa. Però allora c’erano sicuramente meno ultrà in trasferta rispetto alle squadre inglesi. Gli hooligans seguivano la nazionale e le squadre di club in tanti. 

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La diretta di una partita europea era, sicuramente per me, undicenne, una anteprima assoluta. 

Il segnale Tmc in Lombardia si prendeva così così, orientando con qualche tentativo l'antennina del televisore in bianco e nero. 

Partita leggendaria. 

Ieri anche Capello ha subito nostalgicamente ricordato il suo contributo dagli studi di Montecarlo: i commentatori infatti non erano a Birmingham. 

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9 ore fa, FuriaCeka80 ha scritto:

Gran bel racconto....Grazie davvero!

Non concordo sul Comunale...,che sicuramente era una bolgia...ma l'olimpico romanista degl'anni 80 non aveva paragoni (purtroppo)...

Ma....una storia raccontata in maniera egregia....complimenti....questi Topic sono il bello di questo forum...e ci fanno ricordare quanto è bello essere bianconeri!

Grazie ancora...

permettemi di dissentire ......... 

l'Olimpico romanista è sempre stato più colorito e "musicale", ma assolutamente non più bolgia, ma no assoluto.

Hanno sempre avuto più striscioni e coreografie e fatto più canti melodici (inni e canzoni di pubblicità riciclate sefz) ma non hanno mai avuto quell'intensità di Torino nè di Milano.

Ed inoltre un'altra caratteristica del tifo juventino che lo mette al di sopra degli altri è di essere costante nei 90 minuti..... a Roma per buona metà della gara si dorme

 

 

 

8 ore fa, Josef.k ha scritto:

Rispetto le emozioni dell'autore, perché sono le stesse che ho provato io in altre partite... come quella che hai citato tu! Nell'assedio finale di Bilbao germoglierà quella Juve "stoica" che avrà la sua definitiva  maturazione in Spagna nel 1982. Ho battuto il Brasile e Maradona con  bergomi e oriali, figurati se temo l'Aston Villa con Boniek, Bettega e Platini... Vinsero la Coppa Campioni, ma disputarono un mediocre campionato, impegnandoci, in quel quarto di finale, meno del Borussia Dortmund nella finale Uefa 1993... e le vittorie sudate lasciano ben altri ricordi...

se hai letto bene non ho parlato di vittorie più sudate e/o più soddisfacenti

ho parlato di una vittoria che ha segnato uno spartiacque nella storia della Juve, e anche del calcio italiano ed europeo in genere.

Questa è la caratteristica che ho evidenziato, e credo sia una cosa oggettiva, non una sensazione personale.

 

Ciò non toglie nulla all'impresa di Bilbao, che sicuramente fu un tassello fondamentale per poi vivere gli anni di Platini.

Si può discutere se senza Platini avremmo mai vissuto quella prima metà degli anni 80 o no, ma sarebbe solo discussione e non osservazione.

Mi limito a quello che si è visto, senza fare gerarchie.

 

 

 

4 ore fa, carlein ha scritto:

Un piccolo aneddoto in più:nella partita di Roma Sergio Brio oltre a segnare il goal fu addentato da un cane lupo (romanista 🤣).

La Juve aveva comunque prima di quella partita già vissuto una grande stagione europea nel 76/77 culminata con la conquista della Coppa UEFA (che all'epoca non era affatto una coppa di consolazione dal momento che vi partecipavano le seconde dei campionati nazionali che soventemente erano in testa l'anno successivo) arrivando a quel traguardo dopo aver eliminato con 2 rimonte casalinghe le due squadre di Manchester.

Era una Juve meno scintillante di quella di Platini ma interamente italiano e d'acciaio... ed è stata quella che per prima mi ha fatto innamorare 

puoi leggere la risposta sopra, in riferimento al paragone con la Juve del 77

 

 

 

 

 

3 ore fa, dankos2 ha scritto:

In quel 1983, avevo 31 anni, ero a Roma allo stadio, tribuna Monte Mario, con mio cognato, romanista accanito, ho saltato come un matto, tanto che un altro po' me le danno,  quando Il Re e Brio hanno ribaltato il goal di Falcao, la gioia fu grandissima anche perche', oltre a prendere per il c..o tutta la sera mio cognato, cena compresa,  gli feci scucire una confezione di sei bottiglie di J&B, un whisky che andava all'epoca, che avevamo scommesso.

beh, complimenti ....

in quegli anni manifestare il tifo in trasferta era forse più pericoloso di oggi

 

 

 

3 ore fa, lbjuve ha scritto:

Io  c'ero, la Juve che amavo più di me stessa e che rivorrei

metteti l'anima in pace ...... non capiterà mai più😔

 

 

 

3 ore fa, romeo benetti ha scritto:

Ero a Torino al ritorno, nei distinti. Un ragazzino emozionatissimo, un ricordo indelebile. Che partita. Che Platini. Il più grande di tutti. Mi emoziono ancora adesso mentre, scrivendo, il pensiero ritorna a quella sera. Il viaggio in pullman, la lunga attesa in piedi (i posti non erano numerati, chi prima arrivava meglio alloggiava), la partita, il ritorno in autobus con lo Juventus Club, esausto ma felice come poche volte ti capita.

bello sentire testimonianze dirette....

è una delle cose belle dei forum, perché altrimenti non saremmo mai capaci di ascoltarle

Una volta c'era uno che diceva di avere abbracciato Platini quando corse sotto la tribuna dopo la punizione al Torino all'89° nel 1984.

Anche se si può immaginare un po' di enfasi (magari era a qualche metro sefz) penso che in queste cose ci sia un po' di verità 

 

 

 

3 ore fa, cuorebianconero-v2.0 ha scritto:

Grande juve quella, ma incredibile fu non aver vinto quella coppa, con i 6 campioni del mondo in carica, non ci sono spiegazioni.... 

guarda, io credo che il mondo non sia limitato al livello materiale e che ci sono altre dinamiche.

Penso che nella storia della Juve con le Finali agiscono anche queste dinamiche, superiori al mondo materiale.

Tuttavia, anche solo a livello materiale, si possono rintracciare elementi che in ognuna delle Finali perse che spieghino la non-vittoria.


Di Atene mi viene in mente il botta-e-erisposta di Platini con Trapattoni dentro lo spogliatoio prima della partita:

Trap "questa partita si vince con la testa"       Platini "no mister, si vince con il cuore"

E poi in campo, con Bettega che salta come un dopolavorista alla finta di Magath prima del suo tiro, e dandogli anche le spalle.

Evidentemente ci fu un approccio sbagliato, oltre alla grande negatività che venne dal resto d'Italia (Andreotti in primis) e che sì, incide.

 

Poi c'è anche da considerare quanto scrive Moeller73 qui sotto:

l'Amburgo era campione di Germania, e il calcio tedesco era al top (campione d'Europa e vicecampione del mondo)

E a quei tempi le squadre di club si equivalevano molto più di adesso.
Anche se non erano famosi, comunque erano tostissimi da battere e sicuramente arrivarono meglio fisicamente e mentalmente alla partita

 

 

3 ore fa, Moeller73 ha scritto:

Anche per me fu la prima gara intera che ho visto della Juve. Una squadra leggendaria che non si sa come perse con l'Amburgo che pure non era una squadretta va detto.

La spiegazione per me è che eravamo a fine stagione e rispetto ai tedeschi, che allora facevano un mese e mezzo di pausa invernale, eravamo cotti. 

d'accordo, 

ho risposto più estesamente nel commento di sopra

 

 

 

3 ore fa, AlexLeStrange ha scritto:

Facevo il liceo.... che goduria andare a vincere in casa dei detentori. Non ho mai più visto la Juve come la vedevo allora... una passione unica e irripetibile

cito te per tutti quelli che richiamano l'eccezionalità di quei tempi ......

e sì, anche la Juve del primo Lippi fu eccezionale e leggendaria, ma quella Juve dei primi anni 80 ha qualcosa di mitico.

 

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3 ore fa, Third stone from the sun ha scritto:

Questo è un topic che per forza di cose mischia la passione per la Juve ai ricordi personali al pensiero verso chi non c'è più e al forte legame a tinte bianconere che ci univa ai nostri cari. Penso al mio babbo nella stanza dove lavorava, la sua radiolina accesa la domenica pomeriggio ma anche il mercoledì sera per le partite di coppa, perché spesso lavorava anche dopo cena.

Sintonizzati sulla Juventus sempre e comunque, e soprattutto con la convinzione forte di essere i migliori.

eh sì, anche a me fa pensare molto a chi non c'è più

ed è incredibile che quella Juve è il primo ricordo che balena in mente associato a quella persona

 

 

 

2 ore fa, Totik ha scritto:

Vorrei chiamare per raccontarci il suo ricordo il mitico @29 MAGGIO 1985.

anche io spero in suo contributo .ok 

 

 

2 ore fa, Mr Facchinelli ha scritto:

Presente insieme ai “ristoratori” italiani, arrivati col pullman da Londra. Ricordo la camminata dal parcheggio coi simpatici inglesi che cercavano di rubarci le sciarpe. Fino a quel momento, gli ultrà non facevano le trasferte europee in massa. Forse ne avevano fatte solo un paio, come a Liegi un anno prima. Dentro lo stadio mi sono accorto subito che

in tanti. Il settore ero pieno di juventini (e qualche altro italiani che allora andava a vedere le partite anche delle altre italiane, come mio padre che è granata). 
Subito cori per il grande Scirea, che ricambia con un saluto, e giocatori in campo. Dopo qualche secondo, tacco sublime del mio idolo Bobby Gol (proprio davanti al nostro settore), cross del Bell’Antonio, e Pablito subito in rete. Si era capito subito che questa era un’altra Juve rispetto a quella di Highbury nel 1980. Anche dopo il pareggio di Cowans, si aveva la netta sensazione che l’avremmo vinta comunque. Ci pensa le Roi con un passaggio al bacio per Zibi che diventa subito Bello di Notte. La tribuna bianconera in delirio e la fine di una partita indimenticabile.

Poi il ritorno al pullman e la polizia che ci fa aspettare due ore per ritornare a Londra. Erano in cerca di un italiano che avrebbe accoltellato un inglese. In realtà lo aveva fatto difendosi contro chi aveva cercato di accoltellarlo, col coltello dell’aggressore.

Arriviamo tardissimo a Londra, ma chi ha voglia di dormire dopo una trasferta del genere. 

ahhh...... ma questa è una chicca!!!

ma grazie di questa testimonianza........ già erano preziose quelle di chi era presente a Torino al ritorno e a Roma,

ma uno dal Villa Park non me l'aspettavo proprio!
Non deve essere un caso che dopo più di 40 anni sei sempre qui 

 

 

 

1 ora fa, Alberto Gaucho ha scritto:

Brividi.

 

Grazie di questo bellissimo aneddoto e di averci trasmesso le tue emozioni @ChL, quelle di uno juventino vero. 

grazie a te e a tutti che avete letto e condiviso .ok

 

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Bei ricordi...quando il calcio era appunto  ancora calcio e non rugby come ora

per tutti quelli che "  una volta il calcio era più duro e falloso" balle ovviamente

cme si evince anche  nelle immagini di questo ottimo video, ne dentro l'area ne fuori nessuno si permette di trattenere una maglia,nessun spintone o corpo a corpo , mai un contatto che non fosse spalla spalla tra il difendente e l'attaccante

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Sul primo gol, Pablito ha lasciato di marmo il difensore, lo ha letteralmente bruciato... .chebotta

E Bettega, presente in entrambe le azioni da gol, che nel secondo aveva la posizione da regista, in quanto possedeva piedi adeguati e intelligenza tattica superiore...che giocatore!

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Avevo quasi 13 anni e i nomi delle squadre inglesi mi incutevano sempre timore. Aston Villa! Solo a pronunciarlo evocava un senso di potenza.
Non sapevo nemmeno da che città venisse, e ho certamente guardato la partita in bianco e nero, altro elemento che contribuiva a renderne in qualche modo mitica la visione.

 

Non ho purtroppo ricordi nitidi di quella partita (e sono molto grato a chi ha scritto questo bellissimo post che la rievoca così bene), mentre ahimè ricordo benissimo l’immenso dolore per quel maledetto 1-0 in finale.

Ogni successiva finale persa mi è parsa sempre la stessa partita, quella con l’Amburgo, con la Juve in qualche modo impotente e rassegnata e il cronometro che avanzava inesorabile verso la fine. 
Sogno di vedere finali in cui la Juve stia in campo come con quell’Aston Villa, 41 anni fa.

Modificato da Nash T-63

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1 ora fa, ChL ha scritto:

permettemi di dissentire ......... 

l'Olimpico romanista è sempre stato più colorito e "musicale", ma assolutamente non più bolgia, ma no assoluto.

Hanno sempre avuto più striscioni e coreografie e fatto più canti melodici (inni e canzoni di pubblicità riciclate sefz) ma non hanno mai avuto quell'intensità di Torino nè di Milano.

Ed inoltre un'altra caratteristica del tifo juventino che lo mette al di sopra degli altri è di essere costante nei 90 minuti..... a Roma per buona metà della gara si dorme

 

 

 

se hai letto bene non ho parlato di vittorie più sudate e/o più soddisfacenti

ho parlato di una vittoria che ha segnato uno spartiacque nella storia della Juve, e anche del calcio italiano ed europeo in genere.

Questa è la caratteristica che ho evidenziato, e credo sia una cosa oggettiva, non una sensazione personale.

 

Ciò non toglie nulla all'impresa di Bilbao, che sicuramente fu un tassello fondamentale per poi vivere gli anni di Platini.

Si può discutere se senza Platini avremmo mai vissuto quella prima metà degli anni 80 o no, ma sarebbe solo discussione e non osservazione.

Mi limito a quello che si è visto, senza fare gerarchie.

 

 

 

puoi leggere la risposta sopra, in riferimento al paragone con la Juve del 77

 

 

 

 

 

beh, complimenti ....

in quegli anni manifestare il tifo in trasferta era forse più pericoloso di oggi

 

 

 

metteti l'anima in pace ...... non capiterà mai più😔

 

 

 

bello sentire testimonianze dirette....

è una delle cose belle dei forum, perché altrimenti non saremmo mai capaci di ascoltarle

Una volta c'era uno che diceva di avere abbracciato Platini quando corse sotto la tribuna dopo la punizione al Torino all'89° nel 1984.

Anche se si può immaginare un po' di enfasi (magari era a qualche metro sefz) penso che in queste cose ci sia un po' di verità 

 

 

 

guarda, io credo che il mondo non sia limitato al livello materiale e che ci sono altre dinamiche.

Penso che nella storia della Juve con le Finali agiscono anche queste dinamiche, superiori al mondo materiale.

Tuttavia, anche solo a livello materiale, si possono rintracciare elementi che in ognuna delle Finali perse che spieghino la non-vittoria.


Di Atene mi viene in mente il botta-e-erisposta di Platini con Trapattoni dentro lo spogliatoio prima della partita:

Trap "questa partita si vince con la testa"       Platini "no mister, si vince con il cuore"

E poi in campo, con Bettega che salta come un dopolavorista alla finta di Magath prima del suo tiro, e dandogli anche le spalle.

Evidentemente ci fu un approccio sbagliato, oltre alla grande negatività che venne dal resto d'Italia (Andreotti in primis) e che sì, incide.

 

Poi c'è anche da considerare quanto scrive Moeller73 qui sotto:

l'Amburgo era campione di Germania, e il calcio tedesco era al top (campione d'Europa e vicecampione del mondo)

E a quei tempi le squadre di club si equivalevano molto più di adesso.
Anche se non erano famosi, comunque erano tostissimi da battere e sicuramente arrivarono meglio fisicamente e mentalmente alla partita

 

 

d'accordo, 

ho risposto più estesamente nel commento di sopra

 

 

 

cito te per tutti quelli che richiamano l'eccezionalità di quei tempi ......

e sì, anche la Juve del primo Lippi fu eccezionale e leggendaria, ma quella Juve dei primi anni 80 ha qualcosa di mitico.

 

È normale che la prima Juve che hai visto... quella che ti ha fatto innamorare sia anche quella alla quale resterai legato per tutta la vita

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Gran bel racconto non sapevo nulla avevo 2 anni ai tempi

 

Peccato che quell'annata fini con la sconfitta con l'Amburgo e il campionato che nonostante la vittoria con la Roma venne vinto da loro

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2 ore fa, ChL ha scritto:

 

 

 

 

se hai letto bene non ho parlato di vittorie più sudate e/o più soddisfacenti

ho parlato di una vittoria che ha segnato uno spartiacque nella storia della Juve, e anche del calcio italiano ed europeo in genere.

Questa è la caratteristica che ho evidenziato, e credo sia una cosa oggettiva, non una sensazione personale.

 

Ciò non toglie nulla all'impresa di Bilbao, che sicuramente fu un tassello fondamentale per poi vivere gli anni di Platini.

Si può discutere se senza Platini avremmo mai vissuto quella prima metà degli anni 80 o no, ma sarebbe solo discussione e non osservazione.

Mi limito a quello che si è visto, senza fare gerarchie.

 

 

 

 

Ho letto bene e non sono d'accordo, mi è concesso? Non c'è nessun aspetto oggettivo. Erano i detentori che si erano già dimessi arrivando decimi in campionato. Quella Juve deve la sua consapevolezza al mondiale di Spagna, senza il quale si sarebbe smarrita ad Atene qualche mese dopo, come la Roma che , dopo aver eliminato Messi, si squaglia col Liverpool...
Appunto il Liverpool... a lui davamo la caccia, non all'Aston Villa che in Europa è stata una meteora più dei cartonati...
Io sono finito anche in ospedale con la tachicardia per partite della Juve, ma quella di cui parli tu la guardai senza la minima ansia e mi emozionò molto di più la rivincita con i polacchi in semifinale...
Ps: non vorrei ricordare male, ma Platini era già esploso prima di affrontare l'Aston Villa...

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4 ore fa, Totik ha scritto:

A dimostrazione che questa Juve fosse in continuità con quella del '77 c'è la formazione che per 6/11 era la stessa.

Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli, Bettega.

Sì, ma tre degli altri quattro sono Platini, Boniek e Rossi... 

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