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Third stone from the sun

(TS) Cesare Prandelli: gli allenatori bravi sono ancora importanti

Post in rilievo

Riporto uno stralcio di un'ampia intervista che potete trovare oggi pubblicata su Tuttosport.

In particolare sugli aspetti tecnici del lavoro di T. Motta.

"...è forse l'unico giovane non rigido sullo sviluppo del gioco, lavora sui principi e sugli spazi da occupare, ma senza diktat..."

"...l'anno scorso andavo ogni tanto a Bologna perché mio figlio lavorava per il club quindi ci incrociavamo, facevamo due chiacchiere. Fin dalle prime partite ho capito che quella squadra poteva andare lontano. Dissi a mio figlio che gli avversari difficilmente avrebbero trovato le contromisure. Non era facile capire come giocava quel Bologna. Thiago non è un giochista rigido, da tre tocchi, triangoli e profondità sempre quella. No. Il suo è un principio di calcio basilare."

Ha sottolineato una certa propensione a mantenere la squadra equilibrata nel giocare la palla e nell'occupazione degli spazi, e ha citato alcune intuizioni felici con gli esempi di Zirkzee, diventato con lui regista offensivo e di Calafiori spostato centrale da sinistra, nonostante le critiche e le diffidenze iniziali.

Bella intervista, che ha spaziato su tanti argomenti oltre l'oggetto del topic, da parte di una persona per bene, bravo allenatore e con un passato juventino come primo cambio in una formazione straordinaria.

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Sinceramente credo che questa sia l'epoca in cui l'allenatore bravo può fare di più la differenza... sia internazionalmente, sia tanto più in Italia.

L'appianamento di livello tra i giocatori di vertice (trend che negli anni è sempre proseguito, basti vedere il drastico calo di numero di nazionali materasso), fa si che la differenza la faccia sempre di più l'organizzazione della squadra. La caratura dei giocatori naturalmente conta ancora e conterà sempre (si spera), ma a mio avviso in misura minore rispetto al passato.

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14 minuti fa, forzafrabotta ha scritto:

Sinceramente credo che questa sia l'epoca in cui l'allenatore bravo può fare di più la differenza... sia internazionalmente, sia tanto più in Italia.

L'appianamento di livello tra i giocatori di vertice (trend che negli anni è sempre proseguito, basti vedere il drastico calo di numero di nazionali materasso), fa si che la differenza la faccia sempre di più l'organizzazione della squadra. La caratura dei giocatori naturalmente conta ancora e conterà sempre (si spera), ma a mio avviso in misura minore rispetto al passato.

In pratica dici che tutti si accontentano di fare il compitino, sia in allenamento che in partita e quindi per sbloccare una partita ci vuole l'intuizione del bravo allenatore?

 

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Adesso, Gianco ha scritto:

In pratica dici che tutti si accontentano di fare il compitino, sia in allenamento che in partita e quindi per sbloccare una partita ci vuole l'intuizione del bravo allenatore?

No, intendo che mentre negli anni 90 potevi fare un calcio del tipo "organizziamoci dietro, poi davanti i nostri giocatori di qualità qualcosa faranno", adesso una squadra di metà classifica come ad esempio l'Udinese non ha più lo Zico di turno (o senza arrivare ai suoi fasti, non c'è più l'Amoroso, il Sanchez, il Di Natale) e di conseguenza conta molto di più l'organizzazione anche offensiva della squadra. Per intenderci, il napoli recentemente scudettato ha vinto perché ha trovato una grandiosa chimica collettiva, non per la somma dei valori tecnici dei giocatori che non erano sicuramente superiori a quelli della sfinter.

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1 minuto fa, forzafrabotta ha scritto:

No, intendo che mentre negli anni 90 potevi fare un calcio del tipo "organizziamoci dietro, poi davanti i nostri giocatori di qualità qualcosa faranno", adesso una squadra di metà classifica come ad esempio l'Udinese non ha più lo Zico di turno (o senza arrivare ai suoi fasti, non c'è più l'Amoroso, il Sanchez, il Di Natale) e di conseguenza conta molto di più l'organizzazione anche offensiva della squadra. Per intenderci, il napoli recentemente scudettato ha vinto perché ha trovato una grandiosa chimica collettiva, non per la somma dei valori tecnici dei giocatori che non erano sicuramente superiori a quelli della sfinter.

Alla fine i giocatori di qualità fanno sempre la differenza.
Parallelamente al calo di giocatori di vertice, si è assistito all'incremento di allenatori preparati, che se la vogliono giocare con tutti, come dimostrano i risultati a sorpresa, o le partite in cui le squadre favorite sono riuscite a vincere/pareggiare solo nei minuti di recupero.

Alcune squadre favorite sono state a un passo dal gol del ko, e si sono salvate solo grazie a difensori o portiere che hanno compiuto salvataggi decisivi, poi, nei minuti finali, hanno approfittato di 1-2 distrazioni degli avversari per raddrizzare una situazione che sembrava compromessa.

Vedi Napoli-Parma, partita in cui non possiamo dire che Pecchia è superiore all'allenatore del Napoli: se il Napoli l'ha sfangata è per la qualità superiore dei suoi giocatori.

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"...Thiago non è un giochista rigido, da tre tocchi, triangoli e profondità sempre quella. No. Il suo è un principio di calcio basilare."

 

A quanti è venuto da pensare automaticamente "è molto semplice"?  sefzsefz

 

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Motta è un top player degli allenatori. Il suo Bologna era super organizzato, ma già a La Spezia fece molto bene.

Io ho pochi dubbi che questo tecnico si toglierà grandi soddisfazioni in carriera, non so con che squadra. Spero la mia, ma ho l'impressione che entro il termine della prossima stagione mezza Europa busserà alla porta.

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In un calcio dove il livello medio è decisamente più basso di quello che si vedeva in passato (forse il top della tecnica è stato tra gli anni 90 e i primi 2000) una allenatore capace di far rendere di più dei giocatori messi in un contesto organizzato fa la differenza.

Penso che Motta abbia questa propsettiva, adesso che è in una grande squdra lo può dimostrare, vedremo! io sono fiducioso.

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Io rimango dell idea che piu o meno' aveva ragione Platini quando diceva che l' allenatore conta il 20% 

Per me l allenatore valido è colui che mette le sue idee al servizio dei giocatori e non viceversa,un Sacchi che per esempio voleva mandare via Van Basten (il centravanti per me più forte di sempre) perché non funzionale ai suoi schemi è il perfetto esempio di come un allenatore non deve essere infatti fu cacciato per quello e il Milan(purtroppo) vinse ancora per alcuni anni.

Se l allenatore contasse così tanto vorrei che mi si spiegasse come mai Ancellotti a Napoli è stato cacciato e dopo invece al Real ha vinto un paio di Champion’s...penso sia l esempio più eloquente per smontare certe teorie che vanno così di moda oggi.

A me Motta come ho già detto non dispiace perché mi sembra uno equilibrato,non è un giochista e sa adattarsi infattii le parole di Prandelli a riguardo del principio di calcio basilare confermano questa mia impressione.

L espressione calcio basilare l avevo già sentita da qualche parte 😄

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7 minuti fa, JFabio ha scritto:

In un calcio dove il livello medio è decisamente più basso di quello che si vedeva in passato (forse il top della tecnica è stato tra gli anni 90 e i primi 2000) una allenatore capace di far rendere di più dei giocatori messi in un contesto organizzato fa la differenza.

Penso che Motta abbia questa propsettiva, adesso che è in una grande squdra lo può dimostrare, vedremo! io sono fiducioso.

Sul fatto che Motta sia un bravissimo allenatore e potrà far crescere la Juve, non ho il benché minimo dubbio, tanto che dopo l'allontanamento di Allegri  volevo Motta e solo Motta sulla nostra panchina.
A mio avviso, tuttavia, i giocatori continuano a fare la differenza.
Non abbiamo certo i campioni dell'epoca delle sette sorelle, quando il campionato italiano era una rassegna di star internazionali e tutti i migliori venivano in Italia, però certi aspetti sono rimasti gli stessi.
Se il livello (ipotesi) è passato da 9 a 7, la maggior parte dei calciatori da 7 continuano in ogni caso a venire alla Juve, all'Inter, al Milan, al Napoli, ossia nelle società che in quel momento hanno più soldi, più fascino, più possibilità di vincere.

la cosa che ho notato è che è aumentato il numero di allenatori disposti a giocarsela, che vanno anche sul campo delle big senza troppi timori reverenziali.
 

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2 ore fa, zebra67 ha scritto:

Vedi Napoli-Parma, partita in cui non possiamo dire che Pecchia è superiore all'allenatore del Napoli: se il Napoli l'ha sfangata è per la qualità superiore dei suoi giocatori.

questa qualcuno me la deve spiegare, anche un disegnino va bene

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TM è giovane, vuole imporre il proprio gioco facendolo nel modo migliore. A me piace, e sono sicuro che se un giorno non dovesse andare bene quello su cui ha lavorato troverebbe la giusta alternativa. Rispetta, ma non teme. È l'uomo giusto per una Juve giovane e con un progetto da creare per il presente e il futuro. 

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Il calcio è veramente una cosa semplice.

E' fatto principalmente di spazi e di tempi.

Se hai giocatori buoni questi troveranno gli spazi ed i tempi giusti, e praticamente ogni tattica sarà quella buona.

Motta è un buon allenatore che deve ancora dimostrare di essere vincente e si spera lo faccia con la Juventus.

Il lavoro che già sta facendo è quello di cui avevamo bisogno: giocatori allenati, entusiasti, che sanno dove devono stare in campo e che sanno cosa fare.

 

Motta non fa calcio champagne, fa un gioco ampio, organizzato e determinato a tenere la palla lontano dalla nostra porta.

E' con noi da un paio di mesi e già ha riportato passione in una tifoseria depressa.

Facciamolo lavorare, è una persona seria e non vende fumo.

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16 minuti fa, migcar ha scritto:

questa qualcuno me la deve spiegare, anche un disegnino va bene

Pecchia ha saputo incartare bene il Napoli, quindi si è dimostrato un allenatore di un certo valore. Su Conte penso non si siano dubbi.
La differenza è rappresentata da giocatori di caratura superiore che, approfittando di un paio di sbavature della non impeccabile difesa del Parma (vedi marcatura su Lukaku in occasione dell'1-1), hanno consentito al Napoli, nei minuti di recupero, di portare a casa 3 punti che sembravano scontati ma a quel punto erano insperati.

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3 ore fa, forzafrabotta ha scritto:

il napoli recentemente scudettato ha vinto perché ha trovato una grandiosa chimica collettiva

Beh, insomma... il napoli ha vinto anche perché ha trovato un'annata super di Kvara e Osimhen

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"Basilare" ... aggettivo che si presta a diverse interpretazioni al termine di un periodo in cui si vuole contrapporre il calcio di Motta a quello di un "giochista rigido"  .uhm

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9 ore fa, Michael Laudrup,Max per se ha scritto:

Io rimango dell idea che piu o meno' aveva ragione Platini quando diceva che l' allenatore conta il 20% 

Per me l allenatore valido è colui che mette le sue idee al servizio dei giocatori e non viceversa,un Sacchi che per esempio voleva mandare via Van Basten (il centravanti per me più forte di sempre) perché non funzionale ai suoi schemi è il perfetto esempio di come un allenatore non deve essere infatti fu cacciato per quello e il Milan(purtroppo) vinse ancora per alcuni anni.

Se l allenatore contasse così tanto vorrei che mi si spiegasse come mai Ancellotti a Napoli è stato cacciato e dopo invece al Real ha vinto un paio di Champion’s...penso sia l esempio più eloquente per smontare certe teorie che vanno così di moda oggi.

A me Motta come ho già detto non dispiace perché mi sembra uno equilibrato,non è un giochista e sa adattarsi infattii le parole di Prandelli a riguardo del principio di calcio basilare confermano questa mia impressione.

L espressione calcio basilare l avevo già sentita da qualche parte 😄

Condivido tutto  virgole comprese.

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10 ore fa, La Vecchietta di Ceferin ha scritto:

Al di là delle filosofie a me Motta pare bravo soprattutto nel motivare tutti i calciatori ma non come sergente da spogliatoio quanto per intelligenza e carisma.

A me ricorda Velasco per il modo in cui si pone.  

 

Me lo auguro con tutto il cuore, ma andiamoci piano: Velasco è un filosofo dello sport, un gigante con pochi eguali! Basterebbe un decimo!

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12 ore fa, forzafrabotta ha scritto:

Sinceramente credo che questa sia l'epoca in cui l'allenatore bravo può fare di più la differenza... sia internazionalmente, sia tanto più in Italia.

Non credo che esita una epoca nè mai ci sarà dove conta più l'allenatore del materiale umano. 

Ma questo lo hanno detto gli allenatori più vincenti della storia. 

Ogni tanto capitano miracoli sportivi ma non è la regola.

Perchè un allenatore faccia la differenza occorre che il gap sia minimo. 

 

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1 ora fa, nedved666 ha scritto:

Non credo che esita una epoca nè mai ci sarà dove conta più l'allenatore del materiale umano. 

Ma questo lo hanno detto gli allenatori più vincenti della storia. 

Ogni tanto capitano miracoli sportivi ma non è la regola.

Perchè un allenatore faccia la differenza occorre che il gap sia minimo. 

 

Condivido in pieno.... Di Ranieri e Leicester ne capitano 1 o 2 in un secolo. A volte si generano alchimie vere e proprie, che esulano dai meriti personali....

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3 ore fa, Inverness74 ha scritto:

Condivido in pieno.... Di Ranieri e Leicester ne capitano 1 o 2 in un secolo. A volte si generano alchimie vere e proprie, che esulano dai meriti personali....

..un pò come quando Gigi Del Neri Portò la sampdoria in Champions League.

 

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L'allenatore è una figura sempre più importante e determinante, specialmente in un calcio sempre più povero di giocatori di classe in cui l'organizzazione e la mentalità fanno la differenza. Certo poi in campo vanno i giocatori, che tecnicamente devono essere validi se si vogliono ottenere i risultati. Un calcio organizzato con la giusta mentalità aiuta a tirar fuori il meglio, ma una base ci deve essere 

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