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Intercettazioni inchiesta ultrà Inter, Inzaghi: "Chiedo a Marotta e Zanetti più biglietti". Gli ultrà ottennero anche l'ok dalla società per parlare con Skriniar faccia a faccia"

Post in rilievo

52 minuti fa, Verba volant ha scritto:

Articolo interessante sul corriere della sera...non so se si possa riportare il link

Penso sia consentito, basta citate la fonte.

 

Faccio io:

 

Fonte Corriere.it

 

Le inchieste sugli ultrà a Milano, il verbale dell'ex capo della Curva: «Marotta bloccò la denuncia». La replica: «Non è vero»

 

Andrea Beretta, ex capo ultrà dell’Inter. Accusato dell’omicidio di Antonio Bellocco, è anche indagato per associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso. Ha deciso di pentirsi

 

L’ex capo della curva parla dei delitti di Boiocchi e Bellocco e degli affari sui ticket. Il pressing sulla dirigenza dell'Inter per i biglietti in trasferta

«Intendo collaborare e raccontare tutti i fatti da quando ho preso il comando di Curva Nord, il merchandising, i vari ticketing Milan e Inter, i parcheggi, i baracchini del food, queste cose qua...».

 

È il 22 novembre 2024 e in carcere Andrea Beretta, il 49enne capo ultrà dell’Inter arrestato il 4 settembre per l’assassinio del rampollo di ’ndrangheta Antonio Bellocco, inizia la sua nuova vita di collaboratore di giustizia davanti al procuratore aggiunto milanese Alessandra Dolci e ai pm Sara Ombra e Paolo Storari. Le trascrizioni dei primi tre interrogatori registrati, centinaia di pagine spesso omissate sui rapporti con i clan e il delitto nel 2022 dell’altro capo ultrà Vittorio Boiocchi, alla vigilia di Natale sono stati depositati (in vista del giudizio immediato il 20 febbraio 2025) alle difese dei 18 arrestati il 30 settembre per la lucrosa gestione della curva.

 

E fuori dagli omissis affiorano passaggi sulla dirigenza Inter.

«Marotta mi ha salvato una volta», asserisce ad esempio sull’a.d. e presidente. Per un Juve-Inter Beretta fatica a trovare biglietti, apprende che ai rossoneri a Torino era andata meglio perché nei due club i dirigenti addetti ai rapporti con la tifoseria (Slo-Supporter liaison officer) si erano accordati per convogliare su una ricevitoria 2.000 biglietti poi acquistati dagli ultrà, e allora Beretta spinge per lo stesso schema con l’Inter. Ma lo Slo dell’Inter, Massimiliano Silva, si infuria: «Ricevo una chiamata — racconta Beretta — e questo qui comincia a insultarmi (“non me ne fotte un c… di voi, io non passo guai per voi”), nasce una discussione al telefono, io resisto 10 secondi e poi vado giù, “mi hai rotto i co..., vieni qua che ti ammazzo di botte”, solite cose. È degenerata, lui mi chiude il telefono in faccia e va subito alla Digos a dirgli che io lo avevo minacciato al telefono, e la Digos gli dice “ok, noi prendiamo la tua denuncia, però deve essere fatta in carta intestata dalla società”. Allora lui va in società, si mette a scrivere, passa Claudio Sala (dirigente Inter responsabile della sicurezza della prima squadra, ndr) e gli dice “ma cosa stai facendo? Ma lo sa il direttore (Marotta, ndr)? Avvisiamo prima che metti di mezzo la società”. E dopo è passato Marotta e fa (a Silva, ndr): “Guardi, se lei vuole fare la denuncia la fa a nome suo, non con la società”». Pm: «Questo lei come lo sa?». Beretta: «Me l’ha detto Claudio Sala. E quella volta lì (Marotta, ndr) mi ha salvato dal discorso della denuncia».

 

Marotta, replica però l’Inter al Corriere, non solo non ricorda ma anzi esclude un episodio del genere, a suo avviso in contraddizione con la politica di proteggere i propri collaboratori e invitarli a denunciare alla Digos i tentativi di condizionamento. 

 

Beretta affronta anche il tema di 160 abbonamenti che la sua associazione «We Are Milano» comprava dall’Inter con regolari documenti di altrettanti tifosi intestatari, ma che poi gli ultrà si facevano consegnare e a ogni partita vendevano («con un ricarico che dipende dalla partita, magari 5 euro se c’è il Lecce o 50 la Juve») a persone tutte diverse, che alla vigilia si facevano mettere in una lista di richiedenti compilata dagli ultrà. Il che apre un problema di sicurezza dello stadio, se non si sa chi davvero entra: «In sostanza potrebbe essere chiunque — domanda il pm —, l’Inter non controlla?». «Siamo sempre là, dottore, quando sei sul campo di battaglia... C’è un cancello adibito dove entrano quelli della curva». Pm: «E vai!». Beretta: «Li fanno passare, basta che hai pagato il biglietto. Ogni tanto facevano passare due in un cancello...». Pm: «La società sa che Paolo non va allo stadio ma (con la tessera di Paolo, ndr) ci va Andrea?». «Sì, se lo immagina, sa che lo facciamo per movimentare tutto il vario folklore, le coreografie...». Pm: «Che significa che “se lo immagina”? Perché lei dice di sì?». «Perché uno poi passa al cancello». Pm: «Ma può essere lo stewart che è uno sciocco... Come fa a dire che la società lo sa, e che sa dei ricarichi?». Beretta: «Lo sa il dirigente addetto ai tifosi, lo sa Claudio Sala che faceva parte della curva, sa come funzionano tutti i vari meccanismi».

 

Cose risapute, dico io.

Che succedono dappertutto. 

Ma ancora una volta tocca rimarcare la differenza di trattamento dei media tradizionali: se di mezzo ci fosse stata la Juve, sarebbe già già partito il linciaggio mediatico a reti unificate. 

Avrebbero persino chiesto di non far partecipare la squadra alla Supercoppa.

Penalizzazione in campionato, squalifiche ai dirigenti già esecutive, multe milionarie. 

Ed invece....

Benvenuti all'inferno, il mondo al contrario, l'Italia degli ipocriti e degli opportunisti, dei ladri e dei lacchè

.

 

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Basterebbe interrogare Silva e farsi confermare la versione.

Non ci vuole molto. 

Io continuo a pensar male. Questi stanno cercando un capro espiatorio per salvare capra e cavoli. Perche in un'indagine serie la dirigenza interista di fronte a infiltrazioni mafiosi non dico che doveva essere commissariata ma almeno sostituita da una dirigenza pro tempore. Quello che abbiamo fatto noi per sospetti molto meno gravi, ossia le plusvalenze. 

Questi invece stanno beati e tranquilli sulle loro poltrone.

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26 minuti fa, juventino milanese ha scritto:

la Digos gli dice “ok, noi prendiamo la tua denuncia, però deve essere fatta in carta intestata dalla società”. Allora lui va in società, si mette a scrivere, passa Claudio Sala (dirigente Inter responsabile della sicurezza della prima squadra, ndr) e gli dice “ma cosa stai facendo? Ma lo sa il direttore (Marotta, ndr)? Avvisiamo prima che metti di mezzo la società”. E dopo è passato Marotta e fa (a Silva, ndr): “Guardi, se lei vuole fare la denuncia la fa a nome suo, non con la società”». Pm: «Questo lei come lo sa?». Beretta: «Me l’ha detto Claudio Sala. E quella volta lì (Marotta, ndr) mi ha salvato dal discorso della denuncia».

Senza parole

Sconcertante 

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42 minuti fa, juventino milanese ha scritto:

Penso sia consentito, basta citate la fonte.

 

Faccio io:

 

Fonte Corriere.it

 

Le inchieste sugli ultrà a Milano, il verbale dell'ex capo della Curva: «Marotta bloccò la denuncia». La replica: «Non è vero»

 

Andrea Beretta, ex capo ultrà dell’Inter. Accusato dell’omicidio di Antonio Bellocco, è anche indagato per associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso. Ha deciso di pentirsi

 

L’ex capo della curva parla dei delitti di Boiocchi e Bellocco e degli affari sui ticket. Il pressing sulla dirigenza dell'Inter per i biglietti in trasferta

«Intendo collaborare e raccontare tutti i fatti da quando ho preso il comando di Curva Nord, il merchandising, i vari ticketing Milan e Inter, i parcheggi, i baracchini del food, queste cose qua...».

 

È il 22 novembre 2024 e in carcere Andrea Beretta, il 49enne capo ultrà dell’Inter arrestato il 4 settembre per l’assassinio del rampollo di ’ndrangheta Antonio Bellocco, inizia la sua nuova vita di collaboratore di giustizia davanti al procuratore aggiunto milanese Alessandra Dolci e ai pm Sara Ombra e Paolo Storari. Le trascrizioni dei primi tre interrogatori registrati, centinaia di pagine spesso omissate sui rapporti con i clan e il delitto nel 2022 dell’altro capo ultrà Vittorio Boiocchi, alla vigilia di Natale sono stati depositati (in vista del giudizio immediato il 20 febbraio 2025) alle difese dei 18 arrestati il 30 settembre per la lucrosa gestione della curva.

 

E fuori dagli omissis affiorano passaggi sulla dirigenza Inter.

«Marotta mi ha salvato una volta», asserisce ad esempio sull’a.d. e presidente. Per un Juve-Inter Beretta fatica a trovare biglietti, apprende che ai rossoneri a Torino era andata meglio perché nei due club i dirigenti addetti ai rapporti con la tifoseria (Slo-Supporter liaison officer) si erano accordati per convogliare su una ricevitoria 2.000 biglietti poi acquistati dagli ultrà, e allora Beretta spinge per lo stesso schema con l’Inter. Ma lo Slo dell’Inter, Massimiliano Silva, si infuria: «Ricevo una chiamata — racconta Beretta — e questo qui comincia a insultarmi (“non me ne fotte un c… di voi, io non passo guai per voi”), nasce una discussione al telefono, io resisto 10 secondi e poi vado giù, “mi hai rotto i co..., vieni qua che ti ammazzo di botte”, solite cose. È degenerata, lui mi chiude il telefono in faccia e va subito alla Digos a dirgli che io lo avevo minacciato al telefono, e la Digos gli dice “ok, noi prendiamo la tua denuncia, però deve essere fatta in carta intestata dalla società”. Allora lui va in società, si mette a scrivere, passa Claudio Sala (dirigente Inter responsabile della sicurezza della prima squadra, ndr) e gli dice “ma cosa stai facendo? Ma lo sa il direttore (Marotta, ndr)? Avvisiamo prima che metti di mezzo la società”. E dopo è passato Marotta e fa (a Silva, ndr): “Guardi, se lei vuole fare la denuncia la fa a nome suo, non con la società”». Pm: «Questo lei come lo sa?». Beretta: «Me l’ha detto Claudio Sala. E quella volta lì (Marotta, ndr) mi ha salvato dal discorso della denuncia».

 

Marotta, replica però l’Inter al Corriere, non solo non ricorda ma anzi esclude un episodio del genere, a suo avviso in contraddizione con la politica di proteggere i propri collaboratori e invitarli a denunciare alla Digos i tentativi di condizionamento. 

 

Beretta affronta anche il tema di 160 abbonamenti che la sua associazione «We Are Milano» comprava dall’Inter con regolari documenti di altrettanti tifosi intestatari, ma che poi gli ultrà si facevano consegnare e a ogni partita vendevano («con un ricarico che dipende dalla partita, magari 5 euro se c’è il Lecce o 50 la Juve») a persone tutte diverse, che alla vigilia si facevano mettere in una lista di richiedenti compilata dagli ultrà. Il che apre un problema di sicurezza dello stadio, se non si sa chi davvero entra: «In sostanza potrebbe essere chiunque — domanda il pm —, l’Inter non controlla?». «Siamo sempre là, dottore, quando sei sul campo di battaglia... C’è un cancello adibito dove entrano quelli della curva». Pm: «E vai!». Beretta: «Li fanno passare, basta che hai pagato il biglietto. Ogni tanto facevano passare due in un cancello...». Pm: «La società sa che Paolo non va allo stadio ma (con la tessera di Paolo, ndr) ci va Andrea?». «Sì, se lo immagina, sa che lo facciamo per movimentare tutto il vario folklore, le coreografie...». Pm: «Che significa che “se lo immagina”? Perché lei dice di sì?». «Perché uno poi passa al cancello». Pm: «Ma può essere lo stewart che è uno sciocco... Come fa a dire che la società lo sa, e che sa dei ricarichi?». Beretta: «Lo sa il dirigente addetto ai tifosi, lo sa Claudio Sala che faceva parte della curva, sa come funzionano tutti i vari meccanismi».

 

Cose risapute, dico io.

Che succedono dappertutto. 

Ma ancora una volta tocca rimarcare la differenza di trattamento dei media tradizionali: se di mezzo ci fosse stata la Juve, sarebbe già già partito il linciaggio mediatico a reti unificate. 

Avrebbero persino chiesto di non far partecipare la squadra alla Supercoppa.

Penalizzazione in campionato, squalifiche ai dirigenti già esecutive, multe milionarie. 

Ed invece....

Benvenuti all'inferno, il mondo al contrario, l'Italia degli ipocriti e degli opportunisti, dei ladri e dei lacchè

.

 

Mi sembra una cavolata, la denuncia penale è personale, le minacce erano al dirigente, non alla società, non capisco perché la Digos avrebbe dovuto volerla su carta intestata, non funziona cosi.

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1 ora fa, juventino milanese ha scritto:

Ma ancora una volta tocca rimarcare la differenza di trattamento dei media tradizionali: se di mezzo ci fosse stata la Juve, sarebbe già già partito il linciaggio mediatico a reti unificate. 

Avrebbero persino chiesto di non far partecipare la squadra alla Supercoppa.

Penalizzazione in campionato, squalifiche ai dirigenti già esecutive, multe milionarie. 

Ed invece....

Benvenuti all'inferno, il mondo al contrario, l'Italia degli ipocriti e degli opportunisti, dei ladri e dei lacchè

Questo è il punto... a noi per molto meno parte subito la tabula rasa che ti spezza le gambe !

 

La disparità di trattamento... lampante, abbagliante, assurda... quella che certifica il marcio conclamato di chi invece dovrebbe garantire la regolarità !!!

 

Sotto gli occhi di tutti... ma ignorata da tutti... pure dalla stessa società che la subisce sempre !!!

 

Non foraggiare più questo schifo è il minimo che uno juventino vero possa fare!

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16 minuti fa, alex101974 ha scritto:

Mi sembra una cavolata, la denuncia penale è personale, le minacce erano al dirigente, non alla società, non capisco perché la Digos avrebbe dovuto volerla su carta intestata, non funziona cosi.

Grazie al cielo non ho mai ricevuto denunce e non ne ho mai fatte, quindi non so come funziona. 

Ma a me quello che da veramente fastidio, indipendentemente dal fatto che sia vero o meno, è la disparità nel modo di dare le notizie. 

È anche allucinante pensare che a loro basti l'autocertificazione di onestà per cavarsi fuori dagli impicci. 

Veramente peggio del kgb

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Non leggeremo mai niente di questo interrogatorio e di QUANTO GRAVE SIA CIO ' CHE E'  EMERSO...

Purtroppo la classe dei giornalisti attuali  non scrivera' nulla...

Anzi continuera' ad ELOGIARE una squadra 

fallita, PIGNORATA e piena di illeciti.

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ultimamemte a me piu che i media (che in fondo falsi lo sono sempre stati e portano l acqua al loro mulino, vuoi per tifo, per malafede o per qualsiasi altra ragione)

danno fastidio le tifoserie delle altre squadre che in questo casino e con l evidenza del marcio che c'e' dappertutto continuano a ragliare su social e altro su rubentus, rubentini, doping,  fallo di pianic, suarez e simili, specialemnte le zecche napuletane.

sul comportamento della nostra societa' invece preferisco stendere un velo merdoso

  • Grazie 3

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1 ora fa, alex101974 ha scritto:

Mi sembra una cavolata, la denuncia penale è personale, le minacce erano al dirigente, non alla società, non capisco perché la Digos avrebbe dovuto volerla su carta intestata, non funziona cosi.

Si ma non si capisce a che pro qualcuno debba mentire su sta roba, compreso Beretta o Sala che glielo riporta

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5 minuti fa, SpaceOddity ha scritto:

Si ma non si capisce a che pro qualcuno debba mentire su sta roba, compreso Beretta o Sala che glielo riporta

Creare confusione, con accuse assurde e magari smentite, non può che aiutare le fogne, nascondendo le vere magagne.

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Incredibile lo schifo che sta venendo fuori. Fosse capitato a noi sarebbero giá partite inchieste in dodici procure diverse...

 

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Okkio che parla di accordo tra juve e milan per dei biglietti da destinare agli ultra come minimo parte la perquisizione nella nostra sede 😂

 

Sono intoccabili!!!

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12 minuti fa, alex101974 ha scritto:

Creare confusione, con accuse assurde e magari smentite, non può che aiutare le fogne, nascondendo le vere magagne.

Si ma Beretta ha interesse a salvare il proprio deretano non quello dell' inter dal momento che si è pentito. E se non è un beota lo sa che se vogliono verificare chiedono ai dirigenti in questione Silva e Sala e se a lui da pentito non conviene proprio dire castronerie...ma poi di cosa parliamo? Marotta smentisce? Quelli che hanno ancora adesso la sorella di Ferdico  che lavora in segreteria?

Io sono molto più perplesso sul fatto che Marotta non è ancora stato convocato in Procura ne altri dirigenti che non siano Zanetti. Come è possibile?

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20 minuti fa, SpaceOddity ha scritto:

Io sono molto più perplesso sul fatto che Marotta non è ancora stato convocato in Procura ne altri dirigenti che non siano Zanetti. Come è possibile?

Hai visto di che colore era la cover del cellulare del procuratore capo, sì? Hai visto di quali poster demmerda è tappezzato il suo ufficio? Hai notato chi siede in tribuna "autorità" (concetto sul quale nutro seri dubbi...) fianco a fianco con i suddetti?

 

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4 minuti fa, Winston Wolf ha scritto:

Hai visto di che colore era la cover del cellulare del procuratore capo, sì? Hai visto di quali poster demmerda è tappezzato il suo ufficio? Hai notato chi siede in tribuna "autorità" (concetto sul quale nutro seri dubbi...) fianco a fianco con i suddetti?

 

In tutto ciò fra federazione politica e tribunali vien da pensare che la ndrangheta sia infiltrata ben più in alto che in una squadra di calcio.

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2 ore fa, alex101974 ha scritto:

Mi sembra una cavolata, la denuncia penale è personale, le minacce erano al dirigente, non alla società, non capisco perché la Digos avrebbe dovuto volerla su carta intestata, non funziona cosi.

Non sano un avvocato e potrei dire una boiata ma, a senso, quelli della Digos gli chiesero di presentarla su carta intestata della società in quanto il tizio è stato minacciato in qualità di dirigente dell'inter e in quanto stava tutelando gli interessi dei cartonati, mica per una lite sotto casa per il parcheggio condominiale. 

Poi, ovvio, poteva pure presentarla su carta da salumiere, però imho perdeva parecchia forza, tanto più se poi Marotta si schierava con Beretta smentendo il suo dirigente. 

 

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4 ore fa, runner ha scritto:

sul Corriere della Sera di oggi dettagli SCONCERTANTI, andate a leggerlo sono esterrefatto. 

 

Sul web sta facendo molto rumore questa notizia e nessuno crede alle "smentite" di Marotta dato che ci sono intercettazioni la società interista compreso Marotta stesso.

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Non è comunque accettabile sto silenzio mediatico e le orecchie da mercante di altri

devono esser obbligati e forzati a trattare sto caso come fecero ai tempi con noi, han rotto le palle

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3 minuti fa, Bob Kelso ha scritto:

Non è comunque accettabile sto silenzio mediatico e le orecchie da mercante di altri

devono esser obbligati e forzati a trattare sto caso come fecero ai tempi con noi, han rotto le palle

io penso che il Dr. Sartori non se ne stia con le mani in mano.

Tutti gli altri, a partire dal procuratore di milano, ultrà dichiarato, a la russa, gravina e tutti gli altri, TOTALMENTE INAFFIDABILI CHE CERCHERANNO DISPERATAMENTE DI GIRARSI DALL'ALTRA PARTE, non vedo non sento non parlo (cit.)

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