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Furio78

Ritorno al Nucleare

Post in rilievo

È di questi giorni il raggiungimento del quorum di un referendum di iniziativa popolare per la presentazione di un progetto di legge per il ritorno al Nucleare in Italia.

 

Favorevoli o contrari?

 

Personalmente: molto favorevole 

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Super favorevole! Basta con pregiudizi, le centrali a carbone sono decisamente più pericolose per salute e ambiente del nucleare, che è energia pulita e sostenibile. Importante è non costruirle in zone sismiche, ma se pensiamo al Giappone allora non c'è nessun limite a questa risorsa presente dall'alba dei tempi...

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Profondamente contrario. I costi sono talmente alti e i tempi di costruzione delle centrali sono talmente lunghi che dirottando quelle risorse su altre fonti energetiche saremo già energeticamente autonomi per il giorno di inaugurazione della prima centrale.

 

È un investimento a perdere, anche perché saremo giocoforza costretti a progettare centrali con la tecnologia odierna. Spesso si cita la Cina come esempio di nucleare usato in modo strategico, ma si dimentica che loro stanno sviluppando centrali alimentate al torio e non all'uranio come facciamo noi in Occidente. Senza contare che ancora non abbiamo tecnologie valide di stoccaggio delle scorie.

 

Vi lascio questo parere di Nicola Armaroli, dirigente di ricerca del Cnr: https://economiacircolare.com/nucleare-intervista-armaroli/

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13 minuti fa, Teo9 ha scritto:

Profondamente contrario. I costi sono talmente alti e i tempi di costruzione delle centrali sono talmente lunghi che dirottando quelle risorse su altre fonti energetiche saremo già energeticamente autonomi per il giorno di inaugurazione della prima centrale.

 

È un investimento a perdere, anche perché saremo giocoforza costretti a progettare centrali con la tecnologia odierna. Spesso si cita la Cina come esempio di nucleare usato in modo strategico, ma si dimentica che loro stanno sviluppando centrali alimentate al torio e non all'uranio come facciamo noi in Occidente. Senza contare che ancora non abbiamo tecnologie valide di stoccaggio delle scorie.

 

Vi lascio questo parere di Nicola Armaroli, dirigente di ricerca del Cnr: https://economiacircolare.com/nucleare-intervista-armaroli/

I costi non sono superiori alle centinaia di miliardi di incentivi investiti sulle rinnovabili.

 

I tempi lunghi sono una mezza verità: ci metti tanto a produrre una centrale, ma se progetto un parco nucleare poi una volta implementate burocrazia, tecnologie, filiera e know how dimezzi i tempi di costruzione.


Poi non capisco: con quale tecnologia vorresti progettare nuove centrali, con quella che non c’è?

 

Bisogna decarbonizzare massicciamente, quali altre soluzioni proponi?

 

Sullo stoccaggio delle scorie siamo in disaccordo: sono stoccate in cask a prova di missile, e quelle da gestire ad alto potenziale radioattivo sono prodotte in quantità infinitesimale.

O preferiamo le tonnellate di CO2, metalli pesanti e rifiuti tossici che stanno devastando da decenni interi ecosistemi?

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Non ho le conoscenze tecniche per stabilire se il nucleare sia una soluzione definitiva al nostro atavico problema energetico...Però considerando che abbiamo centrali  nucleari francesi vicino al confine che ci vendono energia forse è il caso di darci una mossa!

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1 ora fa, Furio78 ha scritto:

I costi non sono superiori alle centinaia di miliardi di incentivi investiti sulle rinnovabili.

 

I tempi lunghi sono una mezza verità: ci metti tanto a produrre una centrale, ma se progetto un parco nucleare poi una volta implementate burocrazia, tecnologie, filiera e know how dimezzi i tempi di costruzione.


Poi non capisco: con quale tecnologia vorresti progettare nuove centrali, con quella che non c’è?

 

Bisogna decarbonizzare massicciamente, quali altre soluzioni proponi?

 

Sullo stoccaggio delle scorie siamo in disaccordo: sono stoccate in cask a prova di missile, e quelle da gestire ad alto potenziale radioattivo sono prodotte in quantità infinitesimale.

O preferiamo le tonnellate di CO2, metalli pesanti e rifiuti tossici che stanno devastando da decenni interi ecosistemi?

I costi per rinnovabili vengono messi a frutto in media un 7 anni a partire dal ciclo autorizzativo, mentre quelli per il nucleare hanno tempi medi (e in Italia voglio vedere) di circa 12 anni dall'approvazione del progetto.

 

Per questo dico che bisogna decarbonizzare nel più breve tempo possibile, e lo puoi fare con altre rinnovabili in un tempo relativamente breve (contiamo che oggi ci sono parchi eolici o fotovoltaici che sono già in fase autorizzativa avanzata e che saranno forse fermati solo dalle conseguenze del decreto aree idonee). Non tra 12 anni quando se va bene sarà pronta la prima centrale. Secondo me questo è il tema principale.

 

Secondo, la tecnologia. Dire che lo faremo con una tecnologia vecchia significa che lo faremo con quella dei nostri partner, all'uranio, e non quella all'avanguardia, al torio come nell'esempio fatto. Tanto che chi ha le centrali parla di dismetterle e al massimo di costruirne nuove più evolute, tipo la Francia.

 

Riguardo alle alternative, la transizione deve trovare il punto di equilibrio su gas come vettore di passaggio, e poi fotovoltaico, eolico (soprattutto eolico galleggiante, perfetto per i mari italiani profondi e frastagliati, che può stare a molta distanza dalla costa e beneficiare le filiere manufatturiere italiane) e biomasse (perché i continui disastri ambientali o malattie come la Xylella ci consegnano migliaia di tonnellate di materia verde improduttiva e da smaltire). 

 

Pensiamo che solo sul fotovoltaico molte regioni raggiungeranno già nel 2024 massimo 2025 gli obiettivi previsti al 2030 in termini di produzione (lo dicono i dati di terna). Su questo c'è un importante tema paesaggistico comunque da considerare.

 

Poi bisogna puntare sulle rendicontazioni di sostenibilità anche per le pmi e le aziende di filiera, fornitrici dei pochi settori in cui siamo ancora forti.

 

Infine, le scorie. Auguri a trovare dove stoccarle, anche in contenitori che so super sicuri. Prevedo grande lavoro per i Tar locali e molti movimenti di protesta (ma quelli ci saranno già al momento della decisione su dove fare la centrale).

 

Quindi riassumendo dal mio punto di vista il gioco non vale la candela. Ma ci sarebbe una montagna di soldi da gestire e quindi capisco che molti portatori di interesse spingano per questa soluzione. Che a mio avviso anziché portarci avanti ci terrebbe indietro.

 

Tutto questo senza dire nulla sulla sicurezza che so aver raggiunto livelli invidiabili.

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Non sono un esperto, ma se mi assicurano che non si corrono rischi per la salute ben venga. Questo è un paese con una tassazione alta, con un costo per l'energia in media superiore ad altri paesi, ma come vogliamo che le aziende vengano qui a produrre? sefz

Ovviamente sono anche favorevole al fotovoltaico e all'eolico, ma non si arriverà mai a coprire il 100% del nostro fabbisogno in questo modo, chi dice il contrario dovrebbe poi dimostrarlo. Investire sul nucleare diventa una necessità.

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15 minuti fa, phoenix ha scritto:

Non sono un esperto, ma se mi assicurano che non si corrono rischi per la salute ben venga. Questo è un paese con una tassazione alta, con un costo per l'energia in media superiore ad altri paesi, ma come vogliamo che le aziende vengano qui a produrre? sefz

Ovviamente sono anche favorevole al fotovoltaico e all'eolico, ma non si arriverà mai a coprire il 100% del nostro fabbisogno in questo modo, chi dice il contrario dovrebbe poi dimostrarlo. Investire sul nucleare diventa una necessità.

È questo il punto.

 

Non si può fare 100% di rinnovabili per tanti motivi di natura tecnica, scientifica ed economica.

 

Serve una fonte d’energia sicura e stabile per coprire il carico di base.

 

l'ideale sarebbe un 40/50% di nucleare e 60/50% rinnovabili

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Nuculare, si dice nuculare.

 

A parte le citazioni, sono favorevole. Ma credo che il mondo stia andando in una direzione “opposta”, per cui la vedo dura. Poi, non so come gestirebbero e costruirebbero eventuali centrali, in Italia :d 

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57 minuti fa, Teo9 ha scritto:

Per questo dico che bisogna decarbonizzare nel più breve tempo possibile, e lo puoi fare con altre rinnovabili in un tempo relativamente breve (contiamo che oggi ci sono parchi eolici o fotovoltaici che sono già in fase autorizzativa avanzata e che saranno forse fermati solo dalle conseguenze del decreto aree idonee). Non tra 12 anni quando se va bene sarà pronta la prima centrale. Secondo me questo è il tema principale.

Vero, ma visto che parli di PMI, voglio vedere quando certe aziende si muoveranno nel concreto con la decarbonizzazione. Vedo aziende che hanno obbiettivi di carbon neutrality in breve tempo e aziende che manco sa cosa è un inventario GHG..

Detto che, le rinnovabili, non so quanto coprirebbero tutto il manifatturiero europeo

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1 minuto fa, Furio78 ha scritto:

È questo il punto.

 

Non si può fare 100% di rinnovabili per tanti motivi di natura tecnica, scientifica ed economica.

Ma è una cosa talmente banale che mi sembra anche inutile parlarne. Poi leggo che il mondo sta andando da un'altra parte, ma dove? :d

Gli stati uniti ne hanno più di 100, la francia quasi 60, il giappone 50, la russia 32, l'india 20, poi ci sono inghilterra, cina, svezia ecc..

al momento siamo noi l'anomalia

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1 ora fa, Teo9 ha scritto:

I costi per rinnovabili vengono messi a frutto in media un 7 anni a partire dal ciclo autorizzativo, mentre quelli per il nucleare hanno tempi medi (e in Italia voglio vedere) di circa 12 anni dall'approvazione del progetto.

Su questo punto ripeto quello che ho scritto prima: la prima ci metti tanto, poi per le altre i tempi si dimezzano.

 

Quoto

 

Per questo dico che bisogna decarbonizzare nel più breve tempo possibile, e lo puoi fare con altre rinnovabili in un tempo relativamente breve (contiamo che oggi ci sono parchi eolici o fotovoltaici che sono già in fase autorizzativa avanzata e che saranno forse fermati solo dalle conseguenze del decreto aree idonee). Non tra 12 anni quando se va bene sarà pronta la prima centrale. Secondo me questo è il tema principale.

Decarbonizzare con le sole rinnovabili è impossibile se vogliamo tenere i consumi odierni.

 

È impossibile ma pure sconveniente, la Germania lo sta dimostrando: quando il vento non soffia attaccano le centrali a carbone.

 

È il motivo per cui paradossalmente nonostante abbiamo installato interi parchi eolici e solari, non riescono a decarbonizzare, anzi, devono comprare le quote dai paesi UE. Inoltre hanno le bollette più salate al mondo (e l’industria tedesca infatti sta delocalizzando)

 

 

Quoto

 

Secondo, la tecnologia. Dire che lo faremo con una tecnologia vecchia significa che lo faremo con quella dei nostri partner, all'uranio, e non quella all'avanguardia, al torio come nell'esempio fatto. Tanto che chi ha le centrali parla di dismetterle e al massimo di costruirne nuove più evolute, tipo la Francia.

Le centrali di terza generazione (sia base che avanzata) è una tecnologia moderna, sicura, affidabilissima, con un capacity factor del 90% (in pratica la percentuale di energia generata in base alla capacità massima generabile)

 

IMG_8277.png.c32baf46ea842a292b296d6103c6681d.png

 

La Germania ha dismesso le sue centrali e sta pagando un prezzo salatissimo. I Francesi invece ne traggono tanti benefici: bollette basse, esportatore netto e emissioni più basse per kWh generato tra i paesi occidentali.

 

Quoto


 

Riguardo alle alternative, la transizione deve trovare il punto di equilibrio su gas come vettore di passaggio, e poi fotovoltaico, eolico (soprattutto eolico galleggiante, perfetto per i mari italiani profondi e frastagliati, che può stare a molta distanza dalla costa e beneficiare le filiere manufatturiere italiane) e biomasse (perché i continui disastri ambientali o malattie come la Xylella ci consegnano migliaia di tonnellate di materia verde improduttiva e da smaltire). 

 

Pensiamo che solo sul fotovoltaico molte regioni raggiungeranno già nel 2024 massimo 2025 gli obiettivi previsti al 2030 in termini di produzione (lo dicono i dati di terna). Su questo c'è un importante tema paesaggistico comunque da considerare.

1) Il gas è l’elemento più climalterante in assoluto. Inoltre lo devi comprare da paesi poco raccomandabili, oppure lo devi chiedere agli USA, che lo ricavano dal fracking, un metodo devastante per il territorio. Lo devi stoccare, trasportare via oceano e rigassificare. 

 

2) Soddosfare il carico di base di una nazione solo tramite eolico e fotovoltaico è semplicemente utopico per tanti motivi:

 

- intermittenza (il fotovoltaico rende solo di giorno e a determinate condizioni di luce e temperatura, e l’Italia per l’eolico è un paese poco ventoso per avere certe rese).

 

- tecnologia degli accumuli troppo indietro


- esplosione dei costi per gli allacci e sistemi di inerzia di rete

 

- consumo di suolo abnorme

 

Guarda solo la differenza a parità di Gwh generabili con sole rinnovabili e con una semplice centrale nucleare solo considerando la Puglia:

 

 

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Quoto

 

Infine, le scorie. Auguri a trovare dove stoccarle, anche in contenitori che so super sicuri. Prevedo grande lavoro per i Tar locali e molti movimenti di protesta (ma quelli ci saranno già al momento della decisione su dove fare la centrale).

Le scorie non han mai causato incidente alcune e i metodi di stoccaggio e controllo sono over regulated, al contrario della gestione dei rifiuti tossici e dei gas di scarico che causano danni inestimabili agli ecosistemi e alla vita umana che ci assorbiamo tutti i giorni (8 mln di morti all’anno stimati).

 

Una centrale nucleare produce scorie ad alta radioattività in 50 anni pari al volume di una camera da letto.

 

Molto più controllabili dei rifiuti tossici

 

Poi se siamo una nazione di NIMBY antiscientifici con una politica inetta, è un difetto, non un pregio.

 

Quoto

 

Quindi riassumendo dal mio punto di vista il gioco non vale la candela. Ma ci sarebbe una montagna di soldi da gestire e quindi capisco che molti portatori di interesse spingano per questa soluzione. Che a mio avviso anziché portarci avanti ci terrebbe indietro.

 

Tutto questo senza dire nulla sulla sicurezza che so aver raggiunto livelli invidiabili.

L’unico settore che in 15 anni ha bruciato centinaia di miliardi per ricavarne poco è il settore delle rinnovabili, ma nessuno si lamenta di ciò.

 

 

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27 minuti fa, phoenix ha scritto:

Ma è una cosa talmente banale che mi sembra anche inutile parlarne. Poi leggo che il mondo sta andando da un'altra parte, ma dove? :d

Gli stati uniti ne hanno più di 100, la francia quasi 60, il giappone 50, la russia 32, l'india 20, poi ci sono inghilterra, cina, svezia ecc..

al momento siamo noi l'anomalia

La Germania ha chiuso le sue, e sta prendendo tranvate sui denti avendo preferito negli anni legarsi mani e piedi a Putin per il suo gas.

 

Noi stiamo pagando a peso d’oro l’energia dalla Francia che indovina un po’, produce il 70% della sua energia con le centrali nucleari!

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Vivo in Giappone e tendo a passare le vacanze estive in Italia, dove anche ho casa.

Posso fare un confronto delle spese luce/gas recenti.

 

Bolletta Gas

  • Giappone, agosto/settembre, 13m³: 2,816¥ (17.00€)
  • Italia, luglio/agosto, 11m³: 57.58€

Bolletta Luce

  • Giappone, agosto/settembre, 767kWh: 21,932¥ (132.30€)*
  • Italia, luglio/agosto, 314kWh: 154.37€

 

*La bolletta della luce include almeno 1.000km al mese percorsi con Tesla Model 3.

 

 

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5 ore fa, curvafiladelfia ha scritto:

Non ho le conoscenze tecniche per stabilire se il nucleare sia una soluzione definitiva al nostro atavico problema energetico...Però considerando che abbiamo centrali  nucleari francesi vicino al confine che ci vendono energia forse è il caso di darci una mossa!

Stesso mio pensiero. 

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7 ore fa, Kyary Pamyu Pamyu ha scritto:

Vivo in Giappone e tendo a passare le vacanze estive in Italia, dove anche ho casa.

Posso fare un confronto delle spese luce/gas recenti.

 

Bolletta Gas

  • Giappone, agosto/settembre, 13m³: 2,816¥ (17.00€)
  • Italia, luglio/agosto, 11m³: 57.58€

Bolletta Luce

  • Giappone, agosto/settembre, 767kWh: 21,932¥ (132.30€)*
  • Italia, luglio/agosto, 314kWh: 154.37€

 

*La bolletta della luce include almeno 1.000km al mese percorsi con Tesla Model 3.

 

 

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Qui la gente preferisce il carbone al nucleare pensa te ...

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è un tema molto complesso, l'importante è non sentire discorsi sui reattori di nuova generazione che secondo alcuni si comprano all'ikea e si montano in due giorni nel cortile delle aziende (la battuta non è mia ma rende l'idea)

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11 ore fa, Furio78 ha scritto:

Su questo punto ripeto quello che ho scritto prima: la prima ci metti tanto, poi per le altre i tempi si dimezzano.

 

Decarbonizzare con le sole rinnovabili è impossibile se vogliamo tenere i consumi odierni.

 

È impossibile ma pure sconveniente, la Germania lo sta dimostrando: quando il vento non soffia attaccano le centrali a carbone.

 

È il motivo per cui paradossalmente nonostante abbiamo installato interi parchi eolici e solari, non riescono a decarbonizzare, anzi, devono comprare le quote dai paesi UE. Inoltre hanno le bollette più salate al mondo (e l’industria tedesca infatti sta delocalizzando)

 

 

Le centrali di terza generazione (sia base che avanzata) è una tecnologia moderna, sicura, affidabilissima, con un capacity factor del 90% (in pratica la percentuale di energia generata in base alla capacità massima generabile)

 

IMG_8277.png.c32baf46ea842a292b296d6103c6681d.png

 

La Germania ha dismesso le sue centrali e sta pagando un prezzo salatissimo. I Francesi invece ne traggono tanti benefici: bollette basse, esportatore netto e emissioni più basse per kWh generato tra i paesi occidentali.

 

1) Il gas è l’elemento più climalterante in assoluto. Inoltre lo devi comprare da paesi poco raccomandabili, oppure lo devi chiedere agli USA, che lo ricavano dal fracking, un metodo devastante per il territorio. Lo devi stoccare, trasportare via oceano e rigassificare. 

 

2) Soddosfare il carico di base di una nazione solo tramite eolico e fotovoltaico è semplicemente utopico per tanti motivi:

 

- intermittenza (il fotovoltaico rende solo di giorno e a determinate condizioni di luce e temperatura, e l’Italia per l’eolico è un paese poco ventoso per avere certe rese).

 

- tecnologia degli accumuli troppo indietro


- esplosione dei costi per gli allacci e sistemi di inerzia di rete

 

- consumo di suolo abnorme

 

Guarda solo la differenza a parità di Gwh generabili con sole rinnovabili e con una semplice centrale nucleare solo considerando la Puglia:

 

 

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Le scorie non han mai causato incidente alcune e i metodi di stoccaggio e controllo sono over regulated, al contrario della gestione dei rifiuti tossici e dei gas di scarico che causano danni inestimabili agli ecosistemi e alla vita umana che ci assorbiamo tutti i giorni (8 mln di morti all’anno stimati).

 

Una centrale nucleare produce scorie ad alta radioattività in 50 anni pari al volume di una camera da letto.

 

Molto più controllabili dei rifiuti tossici

 

Poi se siamo una nazione di NIMBY antiscientifici con una politica inetta, è un difetto, non un pregio.

 

L’unico settore che in 15 anni ha bruciato centinaia di miliardi per ricavarne poco è il settore delle rinnovabili, ma nessuno si lamenta di ciò.

 

 

Non hai risposto alla domanda più importante: cosa facciamo tra oggi e il 2040 quando se va bene avremo la prima centrale?

 

Perché il mio punto sui Nimby non è tanto per il luogo in sé (prima o poi imporranno a qualcuno di farla, come sempre in un paese tendente al regolamentismo), ma per quanto allungherà i tempi di costruzione. Tanto da rendere il nucleare superato al momento dell'apertura.

 

Quindi cosa facciamo per 12-15 anni? Continuiamo con carbone e gas? Perché se potenziano le rinnovabili, per quella data avremo accumuli sufficienti e potenza installata pari al nucleare, anzi probabilmente superiore.

 

Poi hai parlato del fotovoltaico ma non hai detto una parola sul resto dell'energy mix, tra cui l'eolica offshore galleggiante che ho menzionato, considerato che in mari come lo Ionio ci sono 345 giorni di vento sopra i due chilometri dalla costa, ridurresti anche la questione della necessità di batterie e accumuli.

La cui tecnologia, per essere precisi, quando sarà pronta la prima centrale nucleare avrà raggiunto livelli diversi da oggi. Un po' come successo con le batterie dei cellulari dal 90 al 2005.

 

Infine, l'obiettivo deve essere una filiera di produzione dell'idrogeno verde a 15 anni, esattamente il tempo necessario per fare la prima centrale nucleare. Già oggi ci sono centrali termiche in Italia (Ostiglia e Tavazzano, per dirne due) dotate della tecnologia per usare al 100% di idrogeno (ne usano sperimentalmente il 10 oggi). Su questo l'unico settore che vedo in difficoltà è il siderurgico perché il carbonio è parte della chimica dell'acciaio, ma ci arriveremo.

 

Quindi no, il nucleare non mi convince per una questione economica e tecnologica.

 

Sulla Germania, a parte che la congiuntura va vista almeno a 10 anni (e allora diremo se ha avuto torto), magari hanno anche sbagliato a farlo così in fretta, ma poi sono stati fattori esogeni a rallentarli. In tutto ciò resta di gran lunga la locomotiva d'Europa anche su dati 2024. Vedremo nel 2026. Comunque ritengo parziale considerare la recessione solo effetto delle politiche energetiche e non ad esempio del rallentamento della Cina (di cui la Germania è fornitore in molti settori); e anche la centralità dell'automotive nell'industria tedesca (altro settore in declino). 

 

Sul nucleare vedo lo stesso abbaglio che si fa con l'auto elettrica: spingere oggi su una tecnologia che impiegherà anni per essere efficiente, quando i veicoli a combustione inquinano per una percentuale minima dell'impronta di CO2. Ma non si pensa alla fattibilità concreta quando si parla della tecnologia.

 

Poi se vuoi parliamo di produzione e fabbisogno. Quanto produce una centrale nucleare di ultima generazione? Quanti centri abitati può alimentare? Diciamo circa una regione? E gli altri?

 

Intanto ad oggi abbiamo 66,8 GW di capacità installata rinnovabile. In Francia hanno 63 GW di generazione nucleare (compresa la nuova centrale da 1680 MW, top di gamma, per cui ci hanno messo 17 anni a costruirla). Capitolo costi di produzione: produrre 1 kilowattora (kWh) di elettricità con il fotovoltaico nel 2020 è costato in media nel mondo 3,7 dollari, con l'eolico 4,0 dollari. Produrre lo stesso kilowattora con il gas è costato 5,9 dollari, con il carbone 11,2 dollari e con il nucleare 16,3 dollari (dati del World Nuclear Industry Status Report). Sicuri che i prezzi diminuirebbero con una sola centrale? E quanto ci vorrebbe per abbassare davvero i costi? Diciamo 25 anni per avere almeno 4-5 centrali? 

 

Secondo me questo ci dice che da qui a quella data ci saranno soluzioni alternative per raggiungere quel risultato produttivo.

 

Faccio poi una parentesi sulle centrali al torio: il torio è molto più abbondante dell’uranio e si trova facilmente senza scomodare regimi pericolosi, costa meno, non gli serve l’acqua per raffreddare gli impianti quindi puoi mettere gli impianti in posti distantissimi dalla gente, non può essere usato per fare armi nucleari, produce migliaia di volte meno rifiuti radioattivi. Ed è 200 volte più efficiente dell’uranio. E' questa la tecnologia da implementare, nel caso. 

 

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12 ore fa, SuperT ha scritto:

Vero, ma visto che parli di PMI, voglio vedere quando certe aziende si muoveranno nel concreto con la decarbonizzazione. Vedo aziende che hanno obbiettivi di carbon neutrality in breve tempo e aziende che manco sa cosa è un inventario GHG..

Detto che, le rinnovabili, non so quanto coprirebbero tutto il manifatturiero europeo

Esattamente come si fa per non chiudere e non essere comprati dai cinesi: si investe e si innova. Nel giro di 3 anni diventerà obbligatorio inserire nella rendicontazione di sostenibilità delle aziende con più di 100 addetti (non solo delle aziende quotate ma anche di quelle non quotate) l'impatto dei fornitori sulla propria impronta di carbonio. Ed è una legge che già vige in Germania (a cui molto manifatturiero italiano fornisce prodotti). Quindi vedrei che non ci vorrà molto. 

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Io girerei la domanda cosi (senza nota polemica per chi ha iniziato il sondaggio).

Sareste disposti a far aprire una centrale nucleare a 100 metri da casa vostra?

Io sono contrario anche se la costruissero a Lampedusa (e abito quasi al confine con la Svizzera).

Saranno anche piu' sicure di quella di Chernobil (e ricordo bene il panico che ci fu anche qui quasi 40 anni fa) ma se c'è stato recentemente un incidente in Giappone (che è sicuramente piu attento di noi) non siamo ancora a rischio ZERO.

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30 minuti fa, Teo9 ha scritto:

Esattamente come si fa per non chiudere e non essere comprati dai cinesi: si investe e si innova. Nel giro di 3 anni diventerà obbligatorio inserire nella rendicontazione di sostenibilità delle aziende con più di 100 addetti (non solo delle aziende quotate ma anche di quelle non quotate) l'impatto dei fornitori sulla propria impronta di carbonio. Ed è una legge che già vige in Germania (a cui molto manifatturiero italiano fornisce prodotti). Quindi vedrei che non ci vorrà molto. 

Inoltre, dal 2026 parte la direttiva csrd ma vedo tantissime aziende indietro. C’è ancora tanta (troppa) ignoranza sulle impronte di carbonio, Comunque.

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12 minuti fa, SuperT ha scritto:

Inoltre, dal 2026 parte la direttiva csrd ma vedo tantissime aziende indietro. C’è ancora tanta (troppa) ignoranza sulle impronte di carbonio, Comunque.

Sicuramente, ed è anche per queste ragioni che si guarda di sottecchi alla transizione. Il fatto è che oggi è una scelta competitiva, non un vezzo. 

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Discussione molto interessante. Ma ipotizzando che nel 2025 facciano un referendum e vincano i si, secondo voi i tempi per avere una centrale FUNZIONANTE quali potrebbero essere? Io temo che al momento di un'ipotetica inaugurazione potrebbero avere già scoperto nuove fonti di energia alternative...

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