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andreasv

24/01/25 ventidue anni senza l'Avvocato Gianni Agnelli

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juventus.com 

24 gennaio 2025

 

 

22 anni senza l'Avvocato Gianni Agnelli

 

 

La passione non cambia e non invecchia. Questo è sicuro

Gianni Agnelli

 

Neanche il ricordo, che resta vivido nonostante il tempo passato da quel 24 gennaio 2003, il giorno in cui ci ha lasciato l’Avvocato.

 

Giovanni Agnelli è stato il simbolo di una lunga stagione in bianconero andata oltre gli irripetibili risultati raccolti sul campo. Un uomo diventato modello e simbolo per la nostra società, che 22 anni dopo continua a vivere nel suo ricordo e a seguire i suoi insegnamenti.

 

Come l’attaccamento a radici e valori che restano impressi nel DNA della nostra squadra, uno stile inconfondibile che ha lasciato il segno: se dici Juventus, dici Gianni Agnelli.

 

Per tutti l’Avvocato, per noi da sempre e per sempre un riferimento.

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Torinoggi.it

 

Venerdì 24 gennaio 2003 si spegneva l'Avvocato, l'uomo che ha guidato la Fiat (e la Juventus) segnando oltre mezzo secolo di storia.

 

Carisma, classe, eleganza, ironia: l'Avvocato era tutto questo (e molto altro). Nato il 12 marzo 1921, figlio di Edoardo e di Virginia Bourbon del Monte, in gioventù studiò al liceo classico D'Azeglio (lo stesso dei fondatori della Juventus, ndr), poi dopo la guerra divenne per molti anni sindaco di Villar Perosa, nel pinerolese, dove la famiglia aveva la residenza estiva e dove la Juve per decenni ha giocato una storica amichevole di inizio stagione.

 

...

 

L'amore per la Juventus e gli anni della presidenza

 

L'Avvocato divenne presidente della società nel dopoguerra

...

la cosiddetta 'Juve danese', quella con i due Hansen, Prest e il giovane Boniperti è stata sempre quella preferita da Gianni Agnelli, forse perché legata alla sua gioventù e alle prime grandi vittorie.

 

Negli anni Settanta, dopo un decennio poco glorioso, l'Avvocato chiamò alla guida della società Boniperti per inaugurare un nuovo ciclo. L'ex capitano alla presidenza, con Agnelli patron e suggeritore dietro alle quinte: per una quindicina d'anni la Juve face mani basse di vittorie, prima in Italia e poi anche in Europa.

 

Facendo giocare ragazzi del sud come Furino, Causio, Anastasi e Cuccureddu la Juventus diventò la fidanzata d'Italia.

 

...

 

Arrivò invece 'per un tozzo di pane', come disse lo stesso Agnelli, un fenomeno come Michel Platini, grazie alla presenza della Fiat nell'est Europa fu possibile tesserare il polacco Boniek (da lui ribattezzato 'il bello di notte', perché giocava meglio in Europa) quando ancora c'era la 'cortina di ferro'. La Juventus guidata in panchina da Trapattoni vinse tutto, compresa la Coppa Campioni, anche se la notte di Bruxelles è passata alla storia  per la tragedia dei tifosi. Il giorno seguente Agnelli fece una semplice dichiarazione: "In questo momento per la Juventus e i suoi tifosi la coppa è l'ultimo pensiero". Punto.

 

...

 

L'addio il 24 gennaio 2003, da allora molte cose sono cambiate e purtroppo non in meglio, (non solo) per l'auto e per Torino. Chissà cosa direbbe oggi di Stellantis e della sua Juventus...

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Grande presidente e tifosissimo della Juventus,voleva la Juventus sempre al top. Indimenticabili le sue battute ironiche,anche su alcuni calciatori 

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Questa data oltre a ricordarmi la morte di una persona che ha scritto la storia di questo paese, mi viene sempre in mente la fine della vera Juve. Nemmeno quella dei 9 scudetti e delle finali di Berlino e Cardiff si poteva dire tale anche se è stato un grande periodo per noi. Ma la morte dell'avvocato ci ha fatto subire soprusi che è impossibile dimenticare. 

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3 ore fa, andreasv ha scritto:

Torinoggi.it

 

Venerdì 24 gennaio 2003 si spegneva l'Avvocato, l'uomo che ha guidato la Fiat (e la Juventus) segnando oltre mezzo secolo di storia.

 

Carisma, classe, eleganza, ironia: l'Avvocato era tutto questo (e molto altro). Nato il 12 marzo 1921, figlio di Edoardo e di Virginia Bourbon del Monte, in gioventù studiò al liceo classico D'Azeglio (lo stesso dei fondatori della Juventus, ndr), poi dopo la guerra divenne per molti anni sindaco di Villar Perosa, nel pinerolese, dove la famiglia aveva la residenza estiva e dove la Juve per decenni ha giocato una storica amichevole di inizio stagione.

 

...

 

L'amore per la Juventus e gli anni della presidenza

 

L'Avvocato divenne presidente della società nel dopoguerra

...

la cosiddetta 'Juve danese', quella con i due Hansen, Prest e il giovane Boniperti è stata sempre quella preferita da Gianni Agnelli, forse perché legata alla sua gioventù e alle prime grandi vittorie.

 

Negli anni Settanta, dopo un decennio poco glorioso, l'Avvocato chiamò alla guida della società Boniperti per inaugurare un nuovo ciclo. L'ex capitano alla presidenza, con Agnelli patron e suggeritore dietro alle quinte: per una quindicina d'anni la Juve face mani basse di vittorie, prima in Italia e poi anche in Europa.

 

Facendo giocare ragazzi del sud come Furino, Causio, Anastasi e Cuccureddu la Juventus diventò la fidanzata d'Italia.

 

...

 

Arrivò invece 'per un tozzo di pane', come disse lo stesso Agnelli, un fenomeno come Michel Platini, grazie alla presenza della Fiat nell'est Europa fu possibile tesserare il polacco Boniek (da lui ribattezzato 'il bello di notte', perché giocava meglio in Europa) quando ancora c'era la 'cortina di ferro'. La Juventus guidata in panchina da Trapattoni vinse tutto, compresa la Coppa Campioni, anche se la notte di Bruxelles è passata alla storia  per la tragedia dei tifosi. Il giorno seguente Agnelli fece una semplice dichiarazione: "In questo momento per la Juventus e i suoi tifosi la coppa è l'ultimo pensiero". Punto.

 

...

 

L'addio il 24 gennaio 2003, da allora molte cose sono cambiate e purtroppo non in meglio, (non solo) per l'auto e per Torino. Chissà cosa direbbe oggi di Stellantis e della sua Juventus...

Sarebbe felice e orgoglioso dei 9 scudetti di fila. Il resto sono seghe mentali. 

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«La Juve è per me l'amo­re di una vita intera, motivo di gioia e orgoglio, ma anche di delusione e frustrazione, comunque emozioni forti, come può dare una vera e infinita storia d'amore».

Manchi tanto avvocato! Eternamente grato🤍🖤

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Manca come l'acqua nel deserto.

Uomo dal carisma fuori dal comune, mai banale, e profondamente legato alla Juventus.

Oggi purtroppo abbiamo una persona che sembra non comprendere appieno l'attaccamento a questa maglia a questi colori, affidando ruoli cruciali all'interno della società a chi non dimostra di avere le competenze necessarie per poter portare la Juventus a competere ad alti livelli.

Mah..

 

 

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Purtroppo mancano persone del suo spessore in società e nella proprietà.

I nipoti valgono sì e no l'unghia del mignolo del nonno, sotto tutti i punti di vista.

Ce ne siamo accorti nel tempo, a partire dal 2006.

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