
#VSCafe - Lo Spazio Tattico Bianconero - UPDATE: MAXI ANALISI TATTICO FOTOGRAFICA DI ROMA-JUVENTUS
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Dale_Cooper, in Juventus forum
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PRIME RIFLESSIONI TATTICHE POST ROMA-JUVENTUS
Innanzitutto, per dovere istituzionale, io mi complimenterei con i membri del vs cafe che avevano tutti insieme dato spunti e riflessioni che, spesso, si sono rivelate anche azzeccate stasera. Ad esempio (dico la prima roba che mi salta alla memoria): si era insistito sul mettere Nico trequartista e non a tutta fascia. Si era caldeggiato l'impiego di Weah e, proprio nelle ultime ore con polposiscion, avevamo anche parlato di un Weah a sinistra.
Il discorso dei braccetti che praticamente vanno fare i terzini di spinta era già emerso nelle slide che avevo fatto per Juve-Genoa e ne avevamo parlato a più riprese proprio nelle ultime 48 ore, evidenziando come, con questi nostri (non) esterni a tutta fascia di un certo tipo, nascesse la necessità di dare ampiezza proprio da parte dei braccetti.
Venendo ad alcuni punti tattici-chiave della partita:
1) Solo in determinate coppie e frangenti si è visto il caratteristico uomo su uomo. Le coppie erano chiaramente quelle degli esterni di fascia, Veiga sul centravanti e Thuram su Konè. Per il resto si è proseguito con uomo nella zona, più aggressivo che col Genoa, ma pur sempre uomo nella zona 2) zona pura già vista sui corner difensivi e che si è rivista stasera, ahinoi, anche nel gol loro (ma, nel dopo-gara, Tudor ha detto che cambierà qualcosa in merito). Tra l'altro, come ad Eindhoven, anche stasera nel gol è bastato "un banale blocco" per colpirci subito. 3) per dare la suddetta ampiezza ai braccetti, di fatto la Juve, in fase di possesso ultraoffensivo, difendeva praticamente "a uno" col solo Veiga su Dovbik, con il braccetto che in quel momento non era in spinta e uno dei due mediani in preventiva a formare comunque una sorta di 3 dietro (seppure molto alto) 4) la riaggressione immediata era di zona e forte con più uomini, solo la riaggressione media o medio-alta veniva fatta andando sui riferimenti, ma non nel senso di uomo suo uomo, ma nel senso che, posizionatici a quel punto quasi in 4-4-2 difensivo, ecco che lì si prendevano i riferimenti di uomo per la zona di pertinenza. 5) il vero trequartista è stato Nico. Yildiz svariava, ma di base è partito centro-sinistra come suo solito e comunque soffre tantissimo il traffico che c'è in trequarti. Cosa che io ho già rimarcato perfino nel facilissimo 4-0 di coppa Italia col Cagliari, figurarsi in gare più toste come questa. Kenan, per essere forte è chiaramete mooolto forte, ma o lo si mette in un contesto di seconda punta vera, con altri movimenti (suoi e di squadra) e meno campo da coprire ma anche in cui spaziare, o sennò il riferimento "iniziale" del lato sinistro secondo me non è un limitarlo, ma anzi, è una sorta di coperta di linus per lui e infatti avrete notato che nel secondo tempo, con la Roma più "presente in partita", è venuto ancor di più "di suo" a sinistra, soprattutto dopo l'ingresso di Cambiaso. 6) l'approccio è stato aggressivo, ma determinati limiti offensivi che conoscevamo già con Thiago Motta, quelli sono e si sono palesati ancora. Pur mettendo infatti letteralmemente la Roma nella sua metacampo, anzi la propria trequarti bassa, per buoni 20 minuti, l'unica vera palla gol è stata quella di Nico. 7) tornando ai braccetti che facevano quasi più loro (incluso prendere il fondo e crossare), di quanto non facesseo perfino gli "esterni veri", ecco che nel secondo tempo, fra i tanti motivi tattici, fisici e di singoli, per cui la nostra spinta è un pochino calata, c'è anche il fatto che con l'ingresso di Shomurodov, là dietro non potevi più difendere "a uno" come nel primo tempo, ma un braccetto doveva costantemente affiancare Veiga 8 ) stavolta Veiga mi è piaciuto perchè, pur marcando a uomo Dovbik, non ha più commesso l'errore fatto con Pinamonti e lo ha seguito fin dove c'era da seguirlo (e cioè "molto", anche giustamente), ma lo mollava quando questi aveva già scaricato o quando era il momento di presidiare una zona eventualmente scoperta. Questa crescita tattica, se confermata, è molto importante, perchè per il resto la garra, il fisico e il piede, al giovane colombiano di certo non mancano e anche l'età è dalla sua parte 9) un'altra finezza veramente "tattica" della cosa già esposta sui braccetti, è l'originalità data dai nostri che appunto vanno apertissimi, a dare sovrapposizione e ampiezza. Perchè solitamente il braccetto, vedasi Kolasinac all'Atalanta, Bastoni all'Inter, o di Lorenzo al Napoli, per quanto sia possibile che in sviluppo si finisca anche larghi talvolta, di base quando avanzano fanno la mezzala aggiunta (si vede anche nelle slide del vscafe di Juve-Inter, con Bastoni che faceva proprio quello), invece i nostri braccetti fan proprio i quinti. Ma Tudor stesso non lo fa di solito, è che, con questa rosa di (non) esterni veri, ha allestito questa soluzione per cui un braccetto a turno e un mediano a turno fanno i braccetti, mentre almeno uno dei due a turno si sgancia in fascia, pesantemente avanzato, sino a prendere addirittura il fondo (vedasi Kalulu in occasione del gol di Locatelli ad esempio) 10) il tanto "uomo nella zona", la difesa totalmente a zona sui piazzati e la mancanza di esterni di ruolo veri a tuttafascia, fanno sì che questa non sia ancora (ed è normale, ovvio) la Juve di Tudor, ma si son visti già progressi notevoli secondo me rispetto al Genoa e infatti per "uno neutrale" immagino che la gara di oggi sia stata più godibile, anche perchè, semplicemente, di più alto livello complessivo. Infine, una nota sulla "testa". Tema chiave di questa squadra. Stasera ottimo primo tempo (come a Napoli).. all'intervallo in vantaggio (come a Napoli) ripresi quasi subito nella ripresa (come a Napoli)... ma stavolta dopo l'1-1 non abbiamo affatto sbracato e anzi, tutto sommato abbiamo molto più cercato noi di vincerla che non loro (e dire che erano in casa e con possibilità di aggancio..). Invece abbiamo tenuto i nervi e le distanze, tranne in un'occasione in cui Tudor e Yildiz si sono incavoati coi 5 dietro, perchè c'erano 5 in pressione e 5 staccatissimi dietro, col risultato, ben noto qui nel vscafe, del verificarsi del tremendo 5-0-5... ma è stato un episodio isolato e questo è incoraggiante. Edit: come già col Genoa abbiamo alternato la costruzione a tre, di cui si occupava Veiga coi braccetti già abbastanza larghi ma ancora "braccetti", con invece la costruzione a 4 con Locatelli che veniva a fare il play di fianco a Veiga e i due braccetti davvero alti e larghi, da "terzini di spinta" molto più che da "braccetti", fin da inizio azione.
Messo in rilievo da
Dale_Cooper
1) Solo in determinate coppie e frangenti si è visto il caratteristico uomo su uomo. Le coppie erano chiaramente quelle degli esterni di fascia, Veiga sul centravanti e Thuram su Konè. Per il resto si è proseguito con uomo nella zona, più aggressivo che col Genoa, ma pur sempre uomo nella zona 2) zona pura già vista sui corner difensivi e che si è rivista stasera, ahinoi, anche nel gol loro (ma, nel dopo-gara, Tudor ha detto che cambierà qualcosa in merito). Tra l'altro, come ad Eindhoven, anche stasera nel gol è bastato "un banale blocco" per colpirci subito. 3) per dare la suddetta ampiezza ai braccetti, di fatto la Juve, in fase di possesso ultraoffensivo, difendeva praticamente "a uno" col solo Veiga su Dovbik, con il braccetto che in quel momento non era in spinta e uno dei due mediani in preventiva a formare comunque una sorta di 3 dietro (seppure molto alto) 4) la riaggressione immediata era di zona e forte con più uomini, solo la riaggressione media o medio-alta veniva fatta andando sui riferimenti, ma non nel senso di uomo suo uomo, ma nel senso che, posizionatici a quel punto quasi in 4-4-2 difensivo, ecco che lì si prendevano i riferimenti di uomo per la zona di pertinenza. 5) il vero trequartista è stato Nico. Yildiz svariava, ma di base è partito centro-sinistra come suo solito e comunque soffre tantissimo il traffico che c'è in trequarti. Cosa che io ho già rimarcato perfino nel facilissimo 4-0 di coppa Italia col Cagliari, figurarsi in gare più toste come questa. Kenan, per essere forte è chiaramete mooolto forte, ma o lo si mette in un contesto di seconda punta vera, con altri movimenti (suoi e di squadra) e meno campo da coprire ma anche in cui spaziare, o sennò il riferimento "iniziale" del lato sinistro secondo me non è un limitarlo, ma anzi, è una sorta di coperta di linus per lui e infatti avrete notato che nel secondo tempo, con la Roma più "presente in partita", è venuto ancor di più "di suo" a sinistra, soprattutto dopo l'ingresso di Cambiaso. 6) l'approccio è stato aggressivo, ma determinati limiti offensivi che conoscevamo già con Thiago Motta, quelli sono e si sono palesati ancora. Pur mettendo infatti letteralmemente la Roma nella sua metacampo, anzi la propria trequarti bassa, per buoni 20 minuti, l'unica vera palla gol è stata quella di Nico. 7) tornando ai braccetti che facevano quasi più loro (incluso prendere il fondo e crossare), di quanto non facesseo perfino gli "esterni veri", ecco che nel secondo tempo, fra i tanti motivi tattici, fisici e di singoli, per cui la nostra spinta è un pochino calata, c'è anche il fatto che con l'ingresso di Shomurodov, là dietro non potevi più difendere "a uno" come nel primo tempo, ma un braccetto doveva costantemente affiancare Veiga 8 ) stavolta Veiga mi è piaciuto perchè, pur marcando a uomo Dovbik, non ha più commesso l'errore fatto con Pinamonti e lo ha seguito fin dove c'era da seguirlo (e cioè "molto", anche giustamente), ma lo mollava quando questi aveva già scaricato o quando era il momento di presidiare una zona eventualmente scoperta. Questa crescita tattica, se confermata, è molto importante, perchè per il resto la garra, il fisico e il piede, al giovane colombiano di certo non mancano e anche l'età è dalla sua parte 9) un'altra finezza veramente "tattica" della cosa già esposta sui braccetti, è l'originalità data dai nostri che appunto vanno apertissimi, a dare sovrapposizione e ampiezza. Perchè solitamente il braccetto, vedasi Kolasinac all'Atalanta, Bastoni all'Inter, o di Lorenzo al Napoli, per quanto sia possibile che in sviluppo si finisca anche larghi talvolta, di base quando avanzano fanno la mezzala aggiunta (si vede anche nelle slide del vscafe di Juve-Inter, con Bastoni che faceva proprio quello), invece i nostri braccetti fan proprio i quinti. Ma Tudor stesso non lo fa di solito, è che, con questa rosa di (non) esterni veri, ha allestito questa soluzione per cui un braccetto a turno e un mediano a turno fanno i braccetti, mentre almeno uno dei due a turno si sgancia in fascia, pesantemente avanzato, sino a prendere addirittura il fondo (vedasi Kalulu in occasione del gol di Locatelli ad esempio) 10) il tanto "uomo nella zona", la difesa totalmente a zona sui piazzati e la mancanza di esterni di ruolo veri a tuttafascia, fanno sì che questa non sia ancora (ed è normale, ovvio) la Juve di Tudor, ma si son visti già progressi notevoli secondo me rispetto al Genoa e infatti per "uno neutrale" immagino che la gara di oggi sia stata più godibile, anche perchè, semplicemente, di più alto livello complessivo. Infine, una nota sulla "testa". Tema chiave di questa squadra. Stasera ottimo primo tempo (come a Napoli).. all'intervallo in vantaggio (come a Napoli) ripresi quasi subito nella ripresa (come a Napoli)... ma stavolta dopo l'1-1 non abbiamo affatto sbracato e anzi, tutto sommato abbiamo molto più cercato noi di vincerla che non loro (e dire che erano in casa e con possibilità di aggancio..). Invece abbiamo tenuto i nervi e le distanze, tranne in un'occasione in cui Tudor e Yildiz si sono incavoati coi 5 dietro, perchè c'erano 5 in pressione e 5 staccatissimi dietro, col risultato, ben noto qui nel vscafe, del verificarsi del tremendo 5-0-5... ma è stato un episodio isolato e questo è incoraggiante. Edit: come già col Genoa abbiamo alternato la costruzione a tre, di cui si occupava Veiga coi braccetti già abbastanza larghi ma ancora "braccetti", con invece la costruzione a 4 con Locatelli che veniva a fare il play di fianco a Veiga e i due braccetti davvero alti e larghi, da "terzini di spinta" molto più che da "braccetti", fin da inizio azione.
In rilievo
MAXI ANALISI TATTICO-FOTOGRAFICA DI ROMA-JUVENTUS
PARTE 2:
Cominciamo l'analisi della seconda parte con una chicca (come fatto nella prima).. e con.. un accenno di WM
Qui si vede il secondo tema ricorrente della Juve tudoriana, che alterna una costruzione a 3 coi braccetti certamente aperti, ma ancora "braccetti", ad una costruzione a 4 in cui Loca scende vicino a Veiga per iniziare l'azione e, in questo caso, sì che i braccetti si alzano e aprono tantissimo finendo per essere di fatto dei fluidifacanti da difesa a 4, con Loca e Veiga centrali (vediamo qui i 2 braccetti già "aperti").
In questa azione però, che di base è un 4-1-2-3, si nota quasi il buon vecchio WM, rispolverato da Guardiola quando vinsero la Champions (a spese dell'inperd ) e infatti si può notare una sorta di "Juve a 4 linee", con i 5 costruttori messi così: 2 in costruzione pura + un centrale di metacampo e due uomini larghi e poi "davanti" ci sono i 5 invasori, composti di nuovo da 2 uomini accentrati in rifinitura, e 3 offensivi puri (un centrale e due larghissimi sulla linea offensiva) ovvero il famoso 2-3-2-3 detto anche appunto WM
PRIMO EPISODIO CLOU: IL NOSTRO GOL
Qui uso immagini mie per le ultime 3 slide.
Questa è l'azione dl gol di Locatelli che ci serve per rimarcare, una volta di più, il tema dei braccetti "terzini di spinta" e "deputati all'ampiezza al posto dei quinti". Diverse cose-chiave da rilevare qui.
1) innanzitutto non è un episodio ma è stata una costante. Già intravista ed evidenziata nelle slide post Genoa, ma ancora più palese a Roma.
2) è indifferente la fascia di azione. Sia Kelly che Kalulu lo hanno fatto ogni volta che potevano e col medesimo meccanismo
3) questo meccanismo è singolare per due motivi: A) perchè solitamente il braccetto che spinge o dà lo scarico in fascia o si avventura da mezzala aggiunta (come dicevo ieri, basta guardare Bastoni all'Inter o Kolasinac all'Atalanta); invece da noi fan proprio fascia, ampiezza e addirittura linea di fondo per il cross. B) lo fanno però, partendo da braccetti e cioè esattamente come i sopracitati Kolasinac e Bastoni e cioè da dentro al campo, salvo dare la VERA E DECISIVA AMPIEZZA solo negli ultimi 20-25 metri.
In questo senso è EMBLEMATICA quest'azione del gol. Perchè appunto si vede tutto quanto descritto. Braccetto che spinge, che dà la profondità in fascia e che metterà addirittura il cross dal fondo, ma come si nota qui e in praticamente tutte le sovrapposizioni di Kelly e Kalulu, lo fanno partendo comunque non larghi ma da braccetti, che solo vicino all'area, sfruttando il riento al centro del tuttafascia e attaccando la profondità esterna che si crea, finiscono praticamente come terzini puri di spinta da 4-4-2, pur essendo braccetti di una difesa a 3. Cosa davvero innovativa questa e che per adesso dà anche risultati apprezzabili.
IL GOL DELLA ROMA
Ancor prima di commentare la slide, vediamo qui una difesa a zona pura sul corner, già vista anche col Genoa o con Motta, ma che ho visto fare stasera anche a Bologna e Napoli ad esempio. Come ha detto Tudor, c'è da lavorarci, lo si faceva anche prima, ecc.. In realtà, come dimostrano gli illustrissimi esponenti di questo tipo di marcatura sui corner, il problema rilevato di nuovo dallo stesso Tudor, è anche di "struttura" dei calciatori e, aggiungo io, di attenzione dei singoli. Non di zona o uomo in sè.
Si può fare quel che si vuole sui corner, ma a zona devi aggredire forte la palla e qui Weah sta fermo, non andando verso la palla e perdendo il suo uomo di zona (Ndicka che infatti colpisce, lì nel rettangolo rosso).
Svantaggi della zona: se uno si addormenta capita questo. Se poi nelle varie "zone" dell'area si crea un mismatch fra un colpitore doc come Ndicka e Weah, chiaro che il danno aumenta.
Svantaggi dell'uomo su uomo: indovina? Esatto, Se uno si addormenta (tipo Weah) sono guai nè più nè meno che a zona e oltretutto se hai l'avverario che porta 5 saltatori forti e tu hai 5 saltatori forti.. ok.. se l'avversario ha 6 saltatori forti e tu ne hai 5 il mismatch c'è lo stesso, per quello si è creata la zona sui corner e messi in posizione di probabile ricaduta della palla proprio i più prestanti.. ma è un discorso immane di cui ho già parlato troppo qui e che lascio a spunti futuri del cafe 😉
Stando sull'attualità. L'uomo di zona di Weah è Ndicka, ma Cimoci (cit. ) non attacca nè la palla nè l'uomo, Ndicka salta indisturbato e sappiamo come finisce la cosa..
Altra chicca, nel rettangolo blu, due blocchi effettuati dalla Roma. Ad Eindhoven per blocco fattoci da piazzato prendemmo il famoso 2-1, qui per blocco anche meno clamoroso, ma sufficiente, abbiamo Nico che (bloccato appunto) non riesce a correre nella posizione mal presidiata da Weah.. con Ndicka che, come detto, salta in libertà.. sui blocchi avversari dobbiamo ancora taaaanto lavorare..
ULTIMA CHICCA INTERESSANTE E SU CUI LAVORERA' CERTAMENTE TUDOR
Questa è l'azione della ripresa in cui, seppur moooolto defilato e un po' troppo vincino alla linea di fondo, McKennie arriva a tu per tu con Svilar che però lo chiude in angolo. La cosa interessante è che questo tipo di azione, riproposta pochi minuti dopo anche dal duo Yildiz - Koop ha due caratteristiche chiave:1) è uno sbocco importante e "diretto" per andare in porta e da alternare (anche in ottica contromisure dell'avversario) rispetto alla "solita" ampiezza 2) è una cosa moooolto tudoriana sulla quale lui ha tutto il know how necessario per lavorarci su e che si è vista molto bene e con eccellenti riscontri già a Marsiglia.
Con il problema che abbiamo nel renderci pericolosi perfino quando dominiamo come nei primi 20 minuti di Roma, chiaro che avere una freccia in più nel nostro arco e per di più ben conosciuta e studiata dal nostro mister, potrebbe essere qualcosa di rilevante per arrivare più diretti in porta quando la difesa è chiusa e non si vuole finire sempre per vie esterne.
Messo in rilievo da
Dale_Cooper
PARTE 2:
Cominciamo l'analisi della seconda parte con una chicca (come fatto nella prima).. e con.. un accenno di WM
Qui si vede il secondo tema ricorrente della Juve tudoriana, che alterna una costruzione a 3 coi braccetti certamente aperti, ma ancora "braccetti", ad una costruzione a 4 in cui Loca scende vicino a Veiga per iniziare l'azione e, in questo caso, sì che i braccetti si alzano e aprono tantissimo finendo per essere di fatto dei fluidifacanti da difesa a 4, con Loca e Veiga centrali (vediamo qui i 2 braccetti già "aperti").
In questa azione però, che di base è un 4-1-2-3, si nota quasi il buon vecchio WM, rispolverato da Guardiola quando vinsero la Champions (a spese dell'inperd ) e infatti si può notare una sorta di "Juve a 4 linee", con i 5 costruttori messi così: 2 in costruzione pura + un centrale di metacampo e due uomini larghi e poi "davanti" ci sono i 5 invasori, composti di nuovo da 2 uomini accentrati in rifinitura, e 3 offensivi puri (un centrale e due larghissimi sulla linea offensiva) ovvero il famoso 2-3-2-3 detto anche appunto WM
PRIMO EPISODIO CLOU: IL NOSTRO GOL
Qui uso immagini mie per le ultime 3 slide.
Questa è l'azione dl gol di Locatelli che ci serve per rimarcare, una volta di più, il tema dei braccetti "terzini di spinta" e "deputati all'ampiezza al posto dei quinti". Diverse cose-chiave da rilevare qui.
1) innanzitutto non è un episodio ma è stata una costante. Già intravista ed evidenziata nelle slide post Genoa, ma ancora più palese a Roma.
2) è indifferente la fascia di azione. Sia Kelly che Kalulu lo hanno fatto ogni volta che potevano e col medesimo meccanismo
3) questo meccanismo è singolare per due motivi: A) perchè solitamente il braccetto che spinge o dà lo scarico in fascia o si avventura da mezzala aggiunta (come dicevo ieri, basta guardare Bastoni all'Inter o Kolasinac all'Atalanta); invece da noi fan proprio fascia, ampiezza e addirittura linea di fondo per il cross. B) lo fanno però, partendo da braccetti e cioè esattamente come i sopracitati Kolasinac e Bastoni e cioè da dentro al campo, salvo dare la VERA E DECISIVA AMPIEZZA solo negli ultimi 20-25 metri.
In questo senso è EMBLEMATICA quest'azione del gol. Perchè appunto si vede tutto quanto descritto. Braccetto che spinge, che dà la profondità in fascia e che metterà addirittura il cross dal fondo, ma come si nota qui e in praticamente tutte le sovrapposizioni di Kelly e Kalulu, lo fanno partendo comunque non larghi ma da braccetti, che solo vicino all'area, sfruttando il riento al centro del tuttafascia e attaccando la profondità esterna che si crea, finiscono praticamente come terzini puri di spinta da 4-4-2, pur essendo braccetti di una difesa a 3. Cosa davvero innovativa questa e che per adesso dà anche risultati apprezzabili.
IL GOL DELLA ROMA
Ancor prima di commentare la slide, vediamo qui una difesa a zona pura sul corner, già vista anche col Genoa o con Motta, ma che ho visto fare stasera anche a Bologna e Napoli ad esempio. Come ha detto Tudor, c'è da lavorarci, lo si faceva anche prima, ecc.. In realtà, come dimostrano gli illustrissimi esponenti di questo tipo di marcatura sui corner, il problema rilevato di nuovo dallo stesso Tudor, è anche di "struttura" dei calciatori e, aggiungo io, di attenzione dei singoli. Non di zona o uomo in sè.
Si può fare quel che si vuole sui corner, ma a zona devi aggredire forte la palla e qui Weah sta fermo, non andando verso la palla e perdendo il suo uomo di zona (Ndicka che infatti colpisce, lì nel rettangolo rosso).
Svantaggi della zona: se uno si addormenta capita questo. Se poi nelle varie "zone" dell'area si crea un mismatch fra un colpitore doc come Ndicka e Weah, chiaro che il danno aumenta.
Svantaggi dell'uomo su uomo: indovina? Esatto, Se uno si addormenta (tipo Weah) sono guai nè più nè meno che a zona e oltretutto se hai l'avverario che porta 5 saltatori forti e tu hai 5 saltatori forti.. ok.. se l'avversario ha 6 saltatori forti e tu ne hai 5 il mismatch c'è lo stesso, per quello si è creata la zona sui corner e messi in posizione di probabile ricaduta della palla proprio i più prestanti.. ma è un discorso immane di cui ho già parlato troppo qui e che lascio a spunti futuri del cafe 😉
Stando sull'attualità. L'uomo di zona di Weah è Ndicka, ma Cimoci (cit. ) non attacca nè la palla nè l'uomo, Ndicka salta indisturbato e sappiamo come finisce la cosa..
Altra chicca, nel rettangolo blu, due blocchi effettuati dalla Roma. Ad Eindhoven per blocco fattoci da piazzato prendemmo il famoso 2-1, qui per blocco anche meno clamoroso, ma sufficiente, abbiamo Nico che (bloccato appunto) non riesce a correre nella posizione mal presidiata da Weah.. con Ndicka che, come detto, salta in libertà.. sui blocchi avversari dobbiamo ancora taaaanto lavorare..
ULTIMA CHICCA INTERESSANTE E SU CUI LAVORERA' CERTAMENTE TUDOR
Questa è l'azione della ripresa in cui, seppur moooolto defilato e un po' troppo vincino alla linea di fondo, McKennie arriva a tu per tu con Svilar che però lo chiude in angolo. La cosa interessante è che questo tipo di azione, riproposta pochi minuti dopo anche dal duo Yildiz - Koop ha due caratteristiche chiave:1) è uno sbocco importante e "diretto" per andare in porta e da alternare (anche in ottica contromisure dell'avversario) rispetto alla "solita" ampiezza 2) è una cosa moooolto tudoriana sulla quale lui ha tutto il know how necessario per lavorarci su e che si è vista molto bene e con eccellenti riscontri già a Marsiglia.
Con il problema che abbiamo nel renderci pericolosi perfino quando dominiamo come nei primi 20 minuti di Roma, chiaro che avere una freccia in più nel nostro arco e per di più ben conosciuta e studiata dal nostro mister, potrebbe essere qualcosa di rilevante per arrivare più diretti in porta quando la difesa è chiusa e non si vuole finire sempre per vie esterne.
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MAXI ANALISI TATTICO-FOTOGRAFICA DI ROMA-JUVENTUS
PARTE 1:
Alcune premesse importanti. Al di là delle slide, che sono frutto di quanto ha preso dallo stadio @tantra (e sappiamo tutti che all'Olimpico ci vuole un teleobiettivo da paparazzi ) e alcune (poche) immagini che ho integrato io stesso da CBS, dopo aver editato quelle di tantra, è chiaro che in una partita così piena di cose e di livello, è difficile riassumere tutto con qualche foto commentata. Diciamo che le chiavi sono state una marcatura mista fatta di uomo nella zona, a tratti zona pura e solo alcuni rigidi uomo su uomo prestabiliti. Aggiungiamo che il cambio tattico importante fatto da Ranieri fra primo e secondo tempo, fa sì che in pratica commentiamo due partite nella partita: una a specchio e una contro le due punte della Roma nella ripresa.
Come ormai noto e ampiamente anticipato qui nel vscafe, la vera chiave tattica della partita sono stati i nostri braccetti in fase propulsiva e, di fatto, aver difeso per larghi tratti a 4 quando la Roma consolidava il possesso (come ha detto anche Tudor in stile Boskov: "McKennie terzino messo destra perchè lì è suo piede naturale"), in quanto di fatto ci mettevamo spesso a quattro con McKennie-Kalulu-Veiga-Kelly, specialmente nella ripresa. Importante il lavoro fatto sulle preventive, vera chiave della solidità difensiva di Tudor e che si vedeva bene quando aggredivamo, pur quasi col solo Veiga nella nostra metacampo difensiva.
Cominciamo con una curiosità sui due calci d'inizio:
Primo tempo:
La Juve comincia "di base" col consueto 3-4-2-1 e, di fatto, nel primo tempo ci troviamo "a specchio con la Roma", dunque si vede la nostra squadra già pronta in 3-4-2-1 al fischio di inizio.
Secondo tempo:
Nella ripresa però, la Roma inizia 4-4-2 con la bellissima scena di Tudor che "liquida in fretta" il tizio di dazn perchè deve correre in panca a dare istruzioni appena nota che la Roma ha cambiato assetto. E infatti stavolta, fin dal fischio di avvio, vediamo la Juve di fatto 4-4-2 al "pronti via" e nella fattispecie 4-2-4 per andare subito in pressione anche con questo nuovo tipo di assetto.
INIZIALE DIFESA A 3, CHE DIVENTA QUASI A UNO, MA FINISCE PRATICAMENTE A 4
Qui, ad inizio gara, è tutto molto "stabile e preventivato" e dunque si vede la marcatura (nel rettangolino) che ha contraddistinto tutto il primo tempo, fatta di un 1 vs 1 gasperiniano di Veiga su Dovbik e l'assetto che, in fase di rilancio Roma, è praticamente una cosa a metà fra un 5-2-2-1 e uno strettissimo 3-4-2-1 se vogliamo stare sul classico.
Però la Juve, ben presto e per tutti i primi 20 minuti, assume il pieno controllo della gara e porta pressione forte e costante, con uomini che si riversano costantemente nella trequarti avversaria, ecc... e dunque, come anticipavo ieri nella mia primissima analisi a caldo qui nel vscafe, ecco che si lasciava quasi solo Veiga in tutta la nostra metacampo contro Dovbik, in una sorta di difesa a uno 😁
In realtà, sempre come anticipato nella pre-analisi di ieri, c'erano sempre altri due uomini a protezione (nei cerchietti). Solitamente uno dei due braccetti, più uno a turno fra il mediano di parte e il tuttafascia del lato cieco. In questo caso, eccezionalmente, ci sono tutti e tre i centrali in questa sorta di difesa a uno (+ altri 2). Questo per dare sempre la preventiva al centrale. Preventive che, come detto in premessa, sono fondamentali nel calcio moderno e vieppiù in quello di Tudor.
Col passare dei minuti e man mano che la Roma si è meglio riassestata sul campo, la struttura della nostra difesa, diventava sempre meno a uno e sempre più a tre. Qui si arriva già a una difesa di fatto a 4, ma ancora leggermente ibrida a 3 (seppur con la Roma ancora a una sola punta) e lo si vede bene nell'immagine e con l'aiuto dei trattini. Non ancora pura a 4, ma neanche classica coi 3+2 esterni, perchè di fatto, qui l'altro esterno tuttafascia, è già in tipo di pressione da 4-4-2
Nella ripresa, come abbiamo visto sin dal calcio d'inizio, la Roma si mette 4-4-2 che a tratti è perfino 4-2-4 e la Juve di fatto scivola definitivamente a 4 dietro.
Interessante qui come siamo già posizionati in 4-4-2 (sostanzialmente) ma Thuram, che ha preso a uomo tutta la gara Konè, si stacca per andare ad accorciare su di lui (lo vedete nel cerchietto). Di fatto, nel primo tempo la Juve ha giocato zona o uomo nella zona, come già avvenuto col Genoa, ma con 4 duelli fissi uomo su uomo, ovvero: Thuram su Konè Veiga su Dovbik, esterno tuttafascia sinistro e esterno tuttafascia destro sul corrispondente "collega" avversario.
Questa situazione si nota in questa slide dove, in fase di non possesso, finiamo addirittura in una sorta di udite udite.. 4-2-3-1
Questo perchè i duelli si sono ancora più stratificati nel secondo tempo così come la sempre più ben visibile linea a 4, tant'è che, come accennavo all'inizio, lo stesso Tudor ha parlato di "McKennie terzino destro" in sala stampa. Di fatto c'erano i nostri due centrali della difesa ormai a 4 e cioè Kalulu e Veiga che si scambiavano le due punte (seppure principalmente Dovbik fosse di Veiga e Shomurodov di Kalulu, ma se i due punteros riommici si scambiavano, i nostri semplicemente invertivano la marcatura. Ad esempio: l'angolo del loro gol, nasce da una punizone a metacampo per fallo di Kalulu su Dovbik, perchè l'ex Girona era venuto sul centro sinistra e dunque sul nostro centro-destra che era pertinenza di Kalulu, con Veiga giustamente scivolato a uomo su Shomurodov).
Fissa è rimasta la "guardia" di Thuram su Konè e il fatto che McKennie seguisse Elsha e Kelly Soulè.
Per il resto però, come si vede bene da tutte e 3 le foto qui evidenziate di difesa a 4, tolti questi duelli predeterminati, gli altri nostri stavano o a zona o a "uomo nella zona" e si nota anche in quest'ultima slide dove, tolti quegli accoppiamenti fissi, altri non ce ne sono.
Messo in rilievo da
Dale_Cooper
Primo tempo:
La Juve comincia "di base" col consueto 3-4-2-1 e, di fatto, nel primo tempo ci troviamo "a specchio con la Roma", dunque si vede la nostra squadra già pronta in 3-4-2-1 al fischio di inizio.
Secondo tempo:
Nella ripresa però, la Roma inizia 4-4-2 con la bellissima scena di Tudor che "liquida in fretta" il tizio di dazn perchè deve correre in panca a dare istruzioni appena nota che la Roma ha cambiato assetto. E infatti stavolta, fin dal fischio di avvio, vediamo la Juve di fatto 4-4-2 al "pronti via" e nella fattispecie 4-2-4 per andare subito in pressione anche con questo nuovo tipo di assetto.
INIZIALE DIFESA A 3, CHE DIVENTA QUASI A UNO, MA FINISCE PRATICAMENTE A 4
Qui, ad inizio gara, è tutto molto "stabile e preventivato" e dunque si vede la marcatura (nel rettangolino) che ha contraddistinto tutto il primo tempo, fatta di un 1 vs 1 gasperiniano di Veiga su Dovbik e l'assetto che, in fase di rilancio Roma, è praticamente una cosa a metà fra un 5-2-2-1 e uno strettissimo 3-4-2-1 se vogliamo stare sul classico.
Però la Juve, ben presto e per tutti i primi 20 minuti, assume il pieno controllo della gara e porta pressione forte e costante, con uomini che si riversano costantemente nella trequarti avversaria, ecc... e dunque, come anticipavo ieri nella mia primissima analisi a caldo qui nel vscafe, ecco che si lasciava quasi solo Veiga in tutta la nostra metacampo contro Dovbik, in una sorta di difesa a uno 😁
In realtà, sempre come anticipato nella pre-analisi di ieri, c'erano sempre altri due uomini a protezione (nei cerchietti). Solitamente uno dei due braccetti, più uno a turno fra il mediano di parte e il tuttafascia del lato cieco. In questo caso, eccezionalmente, ci sono tutti e tre i centrali in questa sorta di difesa a uno (+ altri 2). Questo per dare sempre la preventiva al centrale. Preventive che, come detto in premessa, sono fondamentali nel calcio moderno e vieppiù in quello di Tudor.
Col passare dei minuti e man mano che la Roma si è meglio riassestata sul campo, la struttura della nostra difesa, diventava sempre meno a uno e sempre più a tre. Qui si arriva già a una difesa di fatto a 4, ma ancora leggermente ibrida a 3 (seppur con la Roma ancora a una sola punta) e lo si vede bene nell'immagine e con l'aiuto dei trattini. Non ancora pura a 4, ma neanche classica coi 3+2 esterni, perchè di fatto, qui l'altro esterno tuttafascia, è già in tipo di pressione da 4-4-2
Nella ripresa, come abbiamo visto sin dal calcio d'inizio, la Roma si mette 4-4-2 che a tratti è perfino 4-2-4 e la Juve di fatto scivola definitivamente a 4 dietro.
Interessante qui come siamo già posizionati in 4-4-2 (sostanzialmente) ma Thuram, che ha preso a uomo tutta la gara Konè, si stacca per andare ad accorciare su di lui (lo vedete nel cerchietto). Di fatto, nel primo tempo la Juve ha giocato zona o uomo nella zona, come già avvenuto col Genoa, ma con 4 duelli fissi uomo su uomo, ovvero: Thuram su Konè Veiga su Dovbik, esterno tuttafascia sinistro e esterno tuttafascia destro sul corrispondente "collega" avversario.
Questa situazione si nota in questa slide dove, in fase di non possesso, finiamo addirittura in una sorta di udite udite.. 4-2-3-1
Questo perchè i duelli si sono ancora più stratificati nel secondo tempo così come la sempre più ben visibile linea a 4, tant'è che, come accennavo all'inizio, lo stesso Tudor ha parlato di "McKennie terzino destro" in sala stampa. Di fatto c'erano i nostri due centrali della difesa ormai a 4 e cioè Kalulu e Veiga che si scambiavano le due punte (seppure principalmente Dovbik fosse di Veiga e Shomurodov di Kalulu, ma se i due punteros riommici si scambiavano, i nostri semplicemente invertivano la marcatura. Ad esempio: l'angolo del loro gol, nasce da una punizone a metacampo per fallo di Kalulu su Dovbik, perchè l'ex Girona era venuto sul centro sinistra e dunque sul nostro centro-destra che era pertinenza di Kalulu, con Veiga giustamente scivolato a uomo su Shomurodov).
Fissa è rimasta la "guardia" di Thuram su Konè e il fatto che McKennie seguisse Elsha e Kelly Soulè.
Per il resto però, come si vede bene da tutte e 3 le foto qui evidenziate di difesa a 4, tolti questi duelli predeterminati, gli altri nostri stavano o a zona o a "uomo nella zona" e si nota anche in quest'ultima slide dove, tolti quegli accoppiamenti fissi, altri non ce ne sono.