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(Gds) "Dallo sfogo di Vlahovic alla mediazione di Danilo con la società fino al mistero Yildiz: 9 i casi in stagione in casa Juventus"

Post in rilievo

23 ore fa, Troy McClure ha scritto:

Sono tutte considerazioni prive di riscontri oggettivi. Non per difendere Motta per partito preso, ma non si può arrivare a certe conclusioni spacciandole come verità senza elementi concreti (che peraltro difficilmente si hanno quando si parla di spogliatoio).

Che poi Vlahovic ,Cambiaso,Danilo e DL andrebbero presi a calci nel sedere visto il campionato che hanno fatto finora.L'allenatore è vittima della loro nullità o è il cattivone che impedisce a cotanti campioni di spaccare le partite ogni domenica?

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23 ore fa, jurgen kohler ha scritto:

L'errore sta già nell'avergli dato la fascia da capitano. All'epoca non so se arrivava ad 80 presenze con la maglia della Juventus.

Dopo è chiaro che due errori non fanno una cosa giusta.

 

Eh va beh, queste sono cose che succedono e magari non è nemmeno colpa di Motta quanto dei suoi collaboratori.

 

Sembra un giocatore tecnicamente molto valido. Non sono ben chiare le sue condizioni atletiche. 

 

La cessione di Danilo ha portato indubbi benefici economici. Danilo è sempre stato un giocatore sopravvalutato alla Juventus.

La carriera che ha fatto al Real Madrid e al City lo vede come un buon rincalzo, uno che in una grande squadra può fare giusto la prima delle riserve, stesso discorso per Rabiot. Danilo e Rabiot eletti a grandi giocatori dalla società Juventus sono il simbolo della Juventus dei quarti posti. Rose infarcite di calciatori mediocri. Per me andava ceduto anni fa. 

 

Fagioli ha avuto tutte le opportunità del mondo alla Juventus, è stato fin troppo coccolato e perdonato.

Che uno si chiami Pogba, Fagioli o chiunque altro, alla Juventus ci si comporta da professionisti.

Fagioli non diventerà mai un grande giocatore.

 

Diciamo che Motta ha fatto cambiamenti continui senza cambiare alcunché?

Il problema più grande di Motta è che non riesce mai a fare cambiamenti tattici in corso d'opera.

Quando la squadra avversaria trova le contromisure e ti annulla, devi saper cambiare a tua volta.

Motta sembra incapace di cambiare a fronte di situazioni svantaggiose.

Durante la partita il suo apporto tattico è pari a zero. Perché?

 

Va be... ora tra tutti i problemi, ma chissene di Perin.

 

Le sostituzioni in Juventus-Atalanta e Fiorentina-Juventus sono incomprensibili. Sotto di 2-0 nel secondo tempo cambi entrambi i terzini. Questo significa due cose: o sei un genio (magari vinci 2-4 con i gol/gli assist dei terzini sefz ) oppure sei in preda a sostanze allucinogene .sisi 

Insomma TM non ha colpe ed è l'allenatore giusto per noi?

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16 minuti fa, dankos2 ha scritto:

Insomma TM non ha colpe ed è l'allenatore giusto per noi?

No, mi sembra di aver scritto tutto chiaramente.

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Mi permane la non tanto vaga impressione che T.Motta sia parte centrale di un progetto a lunga scadenza, specie mirato a cambiare l'aspetto mentale di tutto l'ambiente Juve quindi in linea con le nuove direttive societarie, ossia drastico cambiamento dell'aspetto economico basato sul contenimento delle spese generali a partire dagli stipendi di dirigenti, staff tecnico e del parco giocatori, quindi un totale cambiamento di rotta sulla gestione generale della società e questo atteggiamento potrebbe spiegare meglio la situazione in corso, ossia un tecnico che a differenza di altri noti colleghi viene a costare 1/3, dal carattere caparbio ed autorevole, non disposto a farsi condizionare da nessuno a prescindere dal nome e dal valore, ma nel contempo in pieno accordo con le direttive di percorso imposte dai massimi vertici societari, in primis il gruppo che finanzia e la derivata SPA.

Tutto questo pone in secondo piano i problemi strettamente tecnici, la squadra e i giocatori sono sotto costante esame, chi non si impegna e non condivide il nuovo percorso viene posto ai margini a costo poi di magre figure, perdite di punti e di posizioni di classifica, l'unico compromesso riguarda qualche giocatore molto costoso il quale deve giocare comunque non tanto per giustificare le spese sostenute, ma per non perdere troppo il valore, specie in vista di una possibile cessione la stagione ventura.

Questa mia ipotesi deriva dalla stretta analisi della attuale stagione, per certi versi inspiegabile specie per gli atteggiamenti della società, a mio avviso volutamente assente, al pari degli esponenti dirigenziali e la cui unica voce presente è quella dell'allenatore indirizzato ad assumersi, come pattuito, ogni responsabilità; pure quella mediatica.

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Il 18/03/2025 Alle 08:22, jurgen kohler ha scritto:

 

Il problema più grande di Motta è che non riesce mai a fare cambiamenti tattici in corso d'opera.

Quando la squadra avversaria trova le contromisure e ti annulla, devi saper cambiare a tua volta.

Motta sembra incapace di cambiare a fronte di situazioni svantaggiose.

Durante la partita il suo apporto tattico è pari a zero

Questo è il punto cruciale.

La narrazione della disgraziata partita di domenica ne è l'esempio lampante.

Come spesso ho scritto in questi giorni in altre discussioni, la mia presenza praticamente a bordo campo, mi ha dato modo di vedere tante cose che dalla TV non si percepiscono

Primo punto la leggenda dei giocatori che giocano contro l'allenatore, un qualcosa che non si percepiva.

La superiorità tecnica che abbiamo avuto nel palleggio e nel creare almeno 3 situazioni per segnare non finalizzate ci ha portato sotto di due gol nei primi venti minuti.

Non sono stati attuati correttivi, pur avendo validissime alternative a disposizione e una partita che non era affatto chiusa.

Koopmeiners ha avuto circa alla mezz'ora la palla per riaprire la partita e ha calciato con il sinistro in Ferrovia.

Lo stupore è stato vedere che si continuava imperterriti a lavorare su quello che si era preparato anche quando era chiaro che non riuscivamo ad essere efficaci.

Nico ad esempio, giustamente molto criticato, aveva in realtà tenuto Dodo a fare il terzino, salvo poi durante il primo tempo spengersi gradualmente e consentire allo stesso esterno dell Fiorentina numerosi inserimenti che lo portavano a ripiegare.

La linea difensiva schierata nel primo tempo

ha commesso un errore gravissimo sul secondo gol nello svuotare (Gudmunson tira via Kalulu) e rie) l'area e riempirla con Mandragora da parte della Fiorentina, un errore inaccettabile a questi livelli.

È un allenatore che per forza di cose dovrà concentrarsi nel suo lavoro, per il futuro, su come reagire alla variabilità e l'imprevedibilità che il calcio propone continuamente.

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Queste sono le cose sotto gli occhi di tutti non oso immaginare cosa sia successo e sta succedendo nello spogliatoio e nelle stanze della cosiddetta dirigenza. Mi chiedo se quando è stato messo sotto contratto Motta abbia anticipato le sue idee e intenzioni verso i calciatori e in generale abbia illustrato il suo modo di allenare e a Giuntoli sia stato bene. 

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Il 18/03/2025 Alle 07:27, robby75 ha scritto:

uno che si crede dio sceso in terra.

fino a un paio di settimane fa non aveva ammesso mezzo errore, anche di fronte all'evidenza diceva "rifarei le stesse scelte".

uno che dice "per mio figlio vorrei un allenatore come me".

uno che manda i suoi agenti ai media a dire "diventerà uno dei migliori al mondo".

ho quasi 50 anni, ne ho visti di esaltati nella mia vita, ma questo è davvero da top5.

e noi gli lasciamo fare senza problemi, un po' come chi con l'avviso iceberg in mano ordinava di accendere anche gli ultimi motori del Titanic.

TM troppo presuntuoso. Salvato solo dall'orgoglio di Giuntoli che non vuole cambiare idea sul suo operato.

 

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15 ore fa, adon ha scritto:

Secondo me un allenatore deve essere credibile e proporre un qualcosa che convinca i giocatori che li porti alla vittoria. Se una cosa te la propone uno che ha fatto un anno al Bologna e allo Spezia, a meno che non abbia una leadership innata, gli dai un peso. Cosa diversa se te la dice uno che ha vinto scudetti con Juve, Inter, Chelsea, etc. 
Guarda il caso emblematico del Napoli. Lo scorso anno con Garcia i giocatori erano al totale sbaraglio, oggi sono lì a credere nel titolo

Concordo pienamente con quello che dici, però credo ci siano anche un altro paio di fattori, almeno...
Uno è la questione caratteriale e motivazionale: l'allenatore deve motivare i giocatori, saper toccare le corde giuste e spingerli a dare il 101%.
In secondo luogo si deve creare empatia, l'allenatore deve essere anche uno psicologo, deve capire, per ogni singolo caso, che tipo di persona ha di fronte e creare con lui un rapporto ad hoc. C'è chi deve sentire continuamente fiducia per rendere, c'è chi ha bisogno di uno scossone e quindi è meglio farlo rimanere fuori 2-3 partite, e così via.
Devi far sentire i componenti della rosa tutti utili, non devi dare mai la sensazione che qualcuno di loro non possa avere le sue chances di incidere, altrimenti è chiaro che quando li mandi in campo, magari per mera necessità, poi non hanno tutti questi stimoli a far bene.

Dico queste cose perché quando vennero due grandi allenatori che hanno costruito parte della nostra storia, non è che avessero chissà quale curriculum alle spalle: vero, Motta aveva il 4-5° posto col Bologna e un buon campionato con lo Spezia, ma Conte aveva due buone stagioni in serie B e una mezza stagione non brillante con l'Atalanta in A... e Lippi venne alla Juve dopo 2 stagioni di A con Atalanta e Napoli, ben lontane dall'essere quello che sono oggi.
Quindi oltre a un background valido, ci deve essere qualcosa in più che caratterizza quegli allenatori che si dimostrano pronti già al primo impatto con una big.

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53 minuti fa, Dario il grande ha scritto:

Mi permane la non tanto vaga impressione che T.Motta sia parte centrale di un progetto a lunga scadenza, specie mirato a cambiare l'aspetto mentale di tutto l'ambiente Juve quindi in linea con le nuove direttive societarie, ossia drastico cambiamento dell'aspetto economico basato sul contenimento delle spese generali a partire dagli stipendi di dirigenti, staff tecnico e del parco giocatori, quindi un totale cambiamento di rotta sulla gestione generale della società e questo atteggiamento potrebbe spiegare meglio la situazione in corso, ossia un tecnico che a differenza di altri noti colleghi viene a costare 1/3, dal carattere caparbio ed autorevole, non disposto a farsi condizionare da nessuno a prescindere dal nome e dal valore, ma nel contempo in pieno accordo con le direttive di percorso imposte dai massimi vertici societari, in primis il gruppo che finanzia e la derivata SPA.

Tutto questo pone in secondo piano i problemi strettamente tecnici, la squadra e i giocatori sono sotto costante esame, chi non si impegna e non condivide il nuovo percorso viene posto ai margini a costo poi di magre figure, perdite di punti e di posizioni di classifica, l'unico compromesso riguarda qualche giocatore molto costoso il quale deve giocare comunque non tanto per giustificare le spese sostenute, ma per non perdere troppo il valore, specie in vista di una possibile cessione la stagione ventura.

Questa mia ipotesi deriva dalla stretta analisi della attuale stagione, per certi versi inspiegabile specie per gli atteggiamenti della società, a mio avviso volutamente assente, al pari degli esponenti dirigenziali e la cui unica voce presente è quella dell'allenatore indirizzato ad assumersi, come pattuito, ogni responsabilità; pure quella mediatica.

Bah. Mi sembra una cosa molto più semplice.

Elkann avrà come unico obiettivo di rimettere a posto i conti e non vuole più buonuscite o regalare soldi a nessuno. 

Quindi, si è scelto Giuntoli e si segue la sua strategia. Se il bilancio è ok e la parte sportiva no, non importa. Per ora è importante sanare il bilancio.

Si manca la CL? Nessun problema, si cede Yildiz e siamo pari. 

 

ps: è più grave la mancanza di uno sponsor di maglia rispetto alla qualificazione in CL

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2 minuti fa, zebra67 ha scritto:

Concordo pienamente con quello che dici, però credo ci siano anche un altro paio di fattori, almeno...
Uno è la questione caratteriale e motivazionale: l'allenatore deve motivare i giocatori, saper toccare le corde giuste e spingerli a dare il 101%.
In secondo luogo si deve creare empatia, l'allenatore deve essere anche uno psicologo, deve capire, per ogni singolo caso, che tipo di persona ha di fronte e creare con lui un rapporto ad hoc. C'è chi deve sentire continuamente fiducia per rendere, c'è chi ha bisogno di uno scossone e quindi è meglio farlo rimanere fuori 2-3 partite, e così via.
Devi far sentire i componenti della rosa tutti utili, non devi dare mai la sensazione che qualcuno di loro non possa avere le sue chances di incidere, altrimenti è chiaro che quando li mandi in campo, magari per mera necessità, poi non hanno tutti questi stimoli a far bene.

Dico queste cose perché quando vennero due grandi allenatori che hanno costruito parte della nostra storia, non è che avessero chissà quale curriculum alle spalle: vero, Motta aveva il 4-5° posto col Bologna e un buon campionato con lo Spezia, ma Conte aveva due buone stagioni in serie B e una mezza stagione non brillante con l'Atalanta in A... e Lippi venne alla Juve dopo 2 stagioni di A con Atalanta e Napoli, ben lontane dall'essere quello che sono oggi.
Quindi oltre a un background valido, ci deve essere qualcosa in più che caratterizza quegli allenatori che si dimostrano pronti già al primo impatto con una big.

Il caso Conte però secondo me è un caso limite: giocatore che era stato capitano e anima di una delle Juventus più belle e vincenti, allievo di Lippi, dotato di fame, grinta e leadership già da giocatore. Conosceva benissimo l'ambiente Juve e per lui era un po' come tornare a casa sua (anche se il rischio del nemo propheta in patria è sempre dietro l'angolo). Fu  accolto fin da subito in maniera calorosa e subito circondato da un'aura di ottimismo ed entusiasmo fin dal ritiro. Per il resto sono d'accordo,.anzi in generale sono molti i casi: Trap ad esempio o Capello al Milan non avevano praticamente mai allenato. 

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6 minuti fa, Michel Platini 10 ha scritto:

Il caso Conte però secondo me è un caso limite: giocatore che era stato capitano e anima di una delle Juventus più belle e vincenti, allievo di Lippi, dotato di fame, grinta e leadership già da giocatore. Conosceva benissimo l'ambiente Juve e per lui era un po' come tornare a casa sua (anche se il rischio del nemo propheta in patria è sempre dietro l'angolo). Fu  accolto fin da subito in maniera calorosa e subito circondato da un'aura di ottimismo ed entusiasmo fin dal ritiro. Per il resto sono d'accordo,.anzi in generale sono molti i casi: Trap ad esempio o Capello al Milan non avevano praticamente mai allenato. 

Eccellente sottolineatura, sulla quale concordo totalmente.

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2 ore fa, Michel Platini 10 ha scritto:

Il caso Conte però secondo me è un caso limite: giocatore che era stato capitano e anima di una delle Juventus più belle e vincenti, allievo di Lippi, dotato di fame, grinta e leadership già da giocatore. Conosceva benissimo l'ambiente Juve e per lui era un po' come tornare a casa sua (anche se il rischio del nemo propheta in patria è sempre dietro l'angolo). Fu  accolto fin da subito in maniera calorosa e subito circondato da un'aura di ottimismo ed entusiasmo fin dal ritiro. Per il resto sono d'accordo,.anzi in generale sono molti i casi: Trap ad esempio o Capello al Milan non avevano praticamente mai allenato. 

Ma le stesse cose poi Conte le ha confermate all’Inter, al Chelsea e ora al Napoli. 
Il problema vero è che di allenatori come Lippi o Conte nascono una volta ogni 20 anni e sono oggettivamente due fuoriclasse.

A fronte però di un esordiente che ce la fa a vincere subito, ce ne sono decine che falliscono miseramente nel salto nella grande squadra (Motta, Pirlo, Seedorf, Inzaghi F., Leonardo, Di Francesco, Gianpaolo, De Rossi, Del Neri e tanti altri che non mi vengono in mente). Tutto ciò per dire che Lippi, Conte, Trap, Capello sono eccezioni. 

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1 ora fa, adon ha scritto:

Ma le stesse cose poi Conte le ha confermate all’Inter, al Chelsea e ora al Napoli. 
Il problema vero è che di allenatori come Lippi o Conte nascono una volta ogni 20 anni e sono oggettivamente due fuoriclasse.

A fronte però di un esordiente che ce la fa a vincere subito, ce ne sono decine che falliscono miseramente nel salto nella grande squadra (Motta, Pirlo, Seedorf, Inzaghi F., Leonardo, Di Francesco, Gianpaolo, De Rossi, Del Neri e tanti altri che non mi vengono in mente). Tutto ciò per dire che Lippi, Conte, Trap, Capello sono eccezioni. 

Ma certo, Conte è comunque un numero uno come lo sono stati gli altri citati. Era per dire che comunque il suo percorso di allenatore esordiente alla Juve, che veniva solo da esperienze in b.e da una negativa in a, è stato particolare (con tutti i rischi che in ogni caso avrebbe comportato). Ed era anche per dire che non c'è una regola che sancisce che un allenatore con poche esperienze significative sia comunque una scelta inadatta. Dipende sempre da chi è.

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2 ore fa, adon ha scritto:

Il problema vero è che di allenatori come Lippi o Conte nascono una volta ogni 20 anni e sono oggettivamente due fuoriclasse.

Fra Conte e Lippi c'è una differenza abissale, rispetto a Motta chiunque è fuoriclasse.

Basta vedere in Europa tutti i flop di Conte nonchè la sua classica strategia di uscire presto dalle coppe per puntare al campionato, mentalità da provinciale. 

Da due mesi ha la media di un punto a partita giocando una partita a settimana.

A questa squadra serve un allenatore giovane per aprire un ciclo, uno con mentalità europea, non Conte, Mancini, Pioli e simili. 

 

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53 minuti fa, Michel Platini 10 ha scritto:

Ma certo, Conte è comunque un numero uno come lo sono stati gli altri citati. Era per dire che comunque il suo percorso di allenatore esordiente alla Juve, che veniva solo da esperienze in b.e da una negativa in a, è stato particolare (con tutti i rischi che in ogni caso avrebbe comportato). Ed era anche per dire che non c'è una regola che sancisce che un allenatore con poche esperienze significative sia comunque una scelta inadatta. Dipende sempre da chi è.

Se la società è forte anche la scelta azzardata di un allenatore senza esperienza di vertice può funzionare, come è stato per Sacchi, Conte e altri. 

La società diventerà forte quando a fine stagioni i vertici saranno sostiuiti da gente di calcio, come si vocifera. E se Giuntoli imparerà dai suoi errori invece di scaricare tutto sull'allenatore che ha scelto.

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Il 18/03/2025 Alle 03:22, jurgen kohler ha scritto:

 

Fagioli non diventerà mai un grande giocatore.

 

 

Tranne quando gioca contro di noi, pare

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38 minuti fa, Marcello52 ha scritto:

Tranne quando gioca contro di noi, pare

contro di noi hanno fatto figuroni a decine e decine di calciatori semisconosciuti.

non fa testo la prestazione di fagioli di domenica, è facile per chiunque contro dei cadaveri.

facemmo una buona figura contro il verona solo perchè quest'ultimo (sorprendentemente) è venuto a torino a fare volontariamente la vittima sacrificale, ci avessero pressati un minimo avrebbero banchettato anche loro sulla nostra carcassa

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7 ore fa, jurgen kohler ha scritto:

No, mi sembra di aver scritto tutto chiaramente.

se lo dici tu va bene

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8 ore fa, JuveXXXLsempre ha scritto:

Che poi Vlahovic ,Cambiaso,Danilo e DL andrebbero presi a calci nel sedere visto il campionato che hanno fatto finora.L'allenatore è vittima della loro nullità o è il cattivone che impedisce a cotanti campioni di spaccare le partite ogni domenica?

La nullità Vlahovic ha quasi 100 reti in A la nullità Cambiaso ha tirato la carretta da settembre a inizio dicembre giocando ogni 3 giorni ed è richiesto da Guardiola, non proprio l'ultimo arrivato. 

Non saranno fuoriclasse ma probabilmente meglio dei ragazzini del PSV o dell'organico dell'Empoli e di quelli della Fiorentina.

 

Se i giocatori rendono tutti al di sotto delle loro possibilità probabilmente l'allenatore ha gravi colpe, non è stato capace sdi creare un ambiente motivante e positivo ma al contrario ha spaccato il gruppo. 

Che poi è il primo compito di un allenatore quello di gestire, motivare, far sentire tutti importanti. 

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E' un modello gestionale che può funzionare al Bologna, non alla Juve.

Vincenzo Italiano al Bologna sta facendo cose simili (cioè mille formazioni diverse, calciatori interscambiabili, nessun giocatore intoccabile etc.).

 

Finché lo fai là va benissimo, anzi è una maniera per tenere tutti coinvolti.

Alla Juve sta cosa non funziona. Anziché coinvolgere tutti non ne hai coinvolto nessuno.

 

Quando fai l'upgrade verso la big devi poi capire cosa hai davanti.

Chiaramente nel primo periodo di raffreddamento sarebbe utile anche un accompagnamento di qualche figura dirigenziale carismatica.

Qualcuno che con furbizia ti faccia capire che la fascia da capitano itinerante, per esempio, è meglio lasciarla nel cassetto dell'esperienza bolognese.

Ma da noi non c'è una dirigenza. Scavafossa e Ferrero sono due appendiabiti. C'è solo Giuntoli a briglie sciolte al quale è stata appaltata l'intera Juventus F.C. 

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25 minuti fa, Vladimiro ha scritto:

La nullità Vlahovic ha quasi 100 reti in A la nullità Cambiaso ha tirato la carretta da settembre a inizio dicembre giocando ogni 3 giorni ed è richiesto da Guardiola, non proprio l'ultimo arrivato. 

Non saranno fuoriclasse ma probabilmente meglio dei ragazzini del PSV o dell'organico dell'Empoli e di quelli della Fiorentina.

 

Se i giocatori rendono tutti al di sotto delle loro possibilità probabilmente l'allenatore ha gravi colpe, non è stato capace sdi creare un ambiente motivante e positivo ma al contrario ha spaccato il gruppo. 

Che poi è il primo compito di un allenatore quello di gestire, motivare, far sentire tutti importanti. 

tutto giusto eccetto vlahovic.

giocatore da squadre di medio livello, quando l'asticella sale e si deve SOLO VINCERE, soprattutto contro squadre con difese perennemente schierate, SON VENUTI FUORI TUTTI I SUOI ENORMI LIMITI.

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