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Sylar 87

"Corri ragazzo corri" - 30 anni senza Andrea Fortunato

Post in rilievo

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C'è una data che è rimasta impressa ancora oggi nelle pagine più tristi della storia bianconera. Si tratta del 25 aprile 1995 quando Andrea Fortunato, storico difensore della Juventus, muore a soli 23 anni stroncato dalla leucemia. 

Nella giornata di domani (oggi ormai ndr) Giorgio Porrà ricorderà la sua storia su Sky Sport e in streaming su NOW, in occasione della nuova puntata de "L’Uomo della Domenica – Discorso su due piedi".


La storia di Fortunato, prototipo del difensore moderno, viene raccontata dalle voci dei tanti che l'hanno conosciuto e che ne hanno ammirato le doti dentro e fuori dal campo. 

 

Le testimonianze su Andrea Fortunato 

 

Giuseppe Marotta (conobbe Fortunato al Como e lo cedette al Genoa):
“Lo considero un predestinato. È arrivato al Como giovanissimo e ha avuto la fortuna di entrare in uno dei migliori settori giovanili d'Italia di quel momento. Mi colpì di lui, pur essendo giovanissimo, che fosse una persona di grande intelligenza e cultura. Era moderno per quei tempi, in una fase in cui il terzino aveva più compiti di copertura, oggi forse sarebbe stato ancora di più il suo calcio”.

 

Billy Costacurta: “Mi colpì tremendamente la sua passione, la sua energia, la sua vivacità. Emanava una intensità incredibile, strana, aveva questa grande capacità di emozionare. Ciò che mi lascia la morte di Andrea è la fragilità di ognuno di noi”.

 

Fabrizio Ravanelli (ex compagno alla Juventus): "La sua esperienza mi ha cambiato la vita, il mio modo di pensare – dice Fabrizio Ravanelli suo compagno di squadra e amico fraterno - oggi sono molto più attaccato ai sentimenti, ai valori umani, all'educazione, al rispetto, sono molto più attaccato alla famiglia, perché immagino il vuoto che ha lasciato Andrea nella sua famiglia”.

 

Giancarlo Marocchi (ex compagno alla Juventus): "C'era proprio bisogno di lui sulla fascia sinistra: aveva esuberanza, era proprio spavaldo, ma aveva anche buona tecnica, quella fascia sinistra, sin dal primo giorno la macinò tutta”.

 

Tuttojuve.com

♥️

 

Quoto

È difficile spiegare che significato abbia per ognuno di noi questo giorno.

 

Il 25 aprile, da trent'anni a questa parte, per la famiglia bianconera è la giornata del ricordo. È la giornata in cui, caro Andrea, non possiamo fare altro che pensarti ancora più intensamente.

 

Ci hai insegnato che cosa significasse davvero lottare, sul rettangolo verde e, soprattutto, nella vita.

 

In campo non hai mai mollato: sulla corsia di sinistra hai percorso centinaia e centinaia di chilometri con il numero 3 sulla schiena. La tua dedizione ti ha portato a essere a 23 anni il terzino sinistro titolare della Juventus e a debuttare in Nazionale.

 

Il tuo sogno, però, caro Andrea è stato spezzato troppo presto da un destino crudele. Un destino che ti ha messo di fronte a una sfida troppo difficile, ma tu non hai mai perso la speranza e la tua forza d'animo, una volta di più, ha confermato la splendida persona che eri: anche nel momento più complicato sei stato tu a utilizzare parole di conforto con chi è sempre stato al tuo fianco, dalla tua famiglia ai tuoi compagni, sei stato tu a voler stare vicino alla squadra nei momenti più delicati della stagione. La stessa squadra che ti ha voluto dedicare lo Scudetto della stagione 1994/1995.

 

È dal 25 aprile del 1995 che non ci sei più. Ci manchi tremendamente tanto, e così sarà per sempre, ma oggi tutti insieme vogliamo ricordarti con un sorriso e, soprattutto, vogliamo ricordarti con il tuo meraviglioso sorriso, indelebile nei nostri ricordi.

 

Ciao, Andrea.

Juventus.com

 

Quoto

Andrea Fortunato manca, e ci manca, da trent’anni.

Se è vero che ci sono momenti in cui le parole possono sembrare superflue, è altrettanto vero che talvolta sono proprio le parole lo strumento giusto per dipingere un ricordo, un momento, rivivere un’emozione.

E allora, in un’occasione come questa, abbiamo ritenuto giusto affidarci ai pensieri – e appunto, alle parole – di chi Andrea lo ha conosciuto e di chi ad Andrea ha voluto bene.

Come noi.

 

GIANCARLO MAROCCHI

Ciao Andrea, sono trent'anni che ci hai lasciato, ma i ricordi sono sempre vivi. Io ho avuto un compagno dolcissimo, con uno splendido sorriso, I tifosi hanno amato un grande terzino, con i suoi lunghi capelli, sfrecciava sulla fascia sinistra.

Almeno i ricordi, quelli non ci lasceranno mai.

Ciao.

 

FABRIZIO RAVANELLI

Il ricordo di Andrea vive sempre dentro di me, io lo ricordo con grande affetto: ci eravamo già conosciuti durante il servizio militare e poi, quando è arrivato alla Juve è stata una bella sorpresa per me, perché abbiamo ancora più fortificato la nostra amicizia.

Un ragazzo come lui poteva avere il mondo in mano perché era un giocatore fantastico, aveva una forza esplosiva, incredibile, ma aveva anche qualità tecniche importanti, forse poteva essere considerato un “nuovo Cabrini”, anche per la sua folta chioma.

Aveva iniziato molto forte nella Juventus, aveva conquistato anche la Nazionale, poi è arrivata questa malattia maledetta che ce l'ha portato via.

Penso però che Andrea resterà sempre nel nostro cuore, aveva un carattere molto forte, una forte personalità, aveva tutto per poter riuscire a diventare uno dei terzini sinistri più forti d'Italia.

Questa malattia ce l’ha portato via troppo presto e ha scosso tutti noi: la Juve, la sua Famiglia, mamma Lucia, papà Peppino, suo fratello Candido.

Credo anche che Andrea, con la sua malattia, abbia aiutato a migliorare e a sviluppare la scienza per poter riuscire a salvare tante vite, come dimostra il tema del passaporto ematico, molto importante per la prevenzione: forse, dal cielo, può aiutare tanti ragazzi a salvarsi.

Quindi, “Andri”, ti mando un grande bacio, ti penso sempre e ti porterò sempre nel mio cuore.

 

ANGELO DI LIVIO

Andrea Fortunato se n'è andato troppo presto, purtroppo la malattia ce l'ha portato via, ma il nostro ricordo è indelebile, rimarrà sempre dentro di noi, perché era un ragazzo formidabile, straordinario, gentile, buono.

Calcisticamente aveva veramente un futuro davanti a sé, perché era molto bravo.

Tutti lo portiamo dentro il nostro cuore.

 

MASSIMO CARRERA

Quando Andrea è arrivato alla Juve era giovane, però fin dal primo allenamento abbiamo capito subito che aveva qualcosa di forte, di bello. Ha dimostrato subito, nonostante la sua giovane età, di avere grande personalità, grande carisma. Poi era molto umile, si applicava con professionalità e passione.

Era molto determinato in quello che faceva perché sapeva quello che voleva fare da grande, quindi voleva fare il calciatore. Era un ragazzo intelligente, serio, educato ed era un giocatore tecnico, eclettico. Era un profilo molto interessante e sicuramente sarebbe diventato un grande campione.

 

 

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RIP Andrea.

 

Ricordo quel periodo. Toccò tutti la sua storia

 

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Riposa in pace, Andrea.

Speriamo, un giorno, di poterci davvero tutti incontrare in un'altra vita, liberi da pensieri e malattie

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Riposa in celestiale pace come celestiale sei stato tu Andrea.

Per fortuna non fai parte di questo calcio marcio dove chi sta nelle sedie importanti hanno a cuore quelle e per niente questo meraviglioso sport.

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Consiglio a tutti, ma proprio a tutti, di accedere a questo " link " tratto da " Il Pallone Racconta " del 26 Luglio 2023

https://ilpalloneracconta.blogspot.com/2012/07/andrea-fortunato.html 

 

Oltre all'inesorabile " travaglio " della perfida e letale malattia, in questo " dettagliatissimo riassunto ", incredibile

ma vero, ci sono alcuni " passaggi " in cui, dei totali " Minus Habentes " .. ergo .. " I D I O T I " .. nei confronti di 

Andrea ebbero dei comportamenti assurdi di disdoro ed infamia : mentre lui " soffriva " .. e .. ahimè .. " soffrì tantissimo ", 

Fortunato venne sottoposto ad insulti di ogni sorta e risma .. modo d'agire messo  in atto da veri e propri " INFAMI " - VERGONA !

 

Andrea avresti dovuto sostituire il grande Cabrini .. e .. ne son certo così come sono certo del quotidiano sorgere del sole .. 

tutto lasciava presagire che ciò sarebbe avvenuto : la passione .. la qualità .. il desiderio di essere uno " scudiero " al servizio

della tua amata " Juventus " .. avrebbero di certo permesso che ciò avvenisse .. senza se e senza ma alcuno. 

 

Solo un vigliacco e perfido " Destino " impedì che ciò potesse avverarsi.  

 

Ovunque tu adesso sia, probabilmente su quelle tribune sospese tra nuvole e cielo, sebbene la " Vecchia Signora "

stia passando e vivendo un periodo non proprio dei più fausti, sono certo che da .. " Lassù " .. sempre e comunque ..

tu le sia vicino .. anche perchè .. la " JUVENTUS F.C.1897 " .. mai come in questo periodo .. ha bisogno .. assolutamente 

bisogno del supporto e della vicinanza di chi l'ha avuta .. l'ha .. & .. l'avrà sempre avuta a cuore ! 

 

- Parzialmente tratto dal " link " di cui sopra ( anche se, auspico che, chi passa da queste parti, avverta l'obbligo ed il

desiderio di leggere " tutto " .. ma .. " veramente tutto " .. il contenuto di questa appassionata e toccante " MEMORIA "

 di un  Uomo/Giocatore che, per la " Vecchia Signora ", avrebbe dato tutto sè stesso )  ... .ehm 

 

La Juventus è nel suo futuro, lo stesso Andrea non nega: «Arriva un giornalista e mi domanda se mi piacerebbe giocare nella Juventus. Ed io cosa dovrei rispondergli, che mi fa schifo? Figuriamoci, io da ragazzino per i colori bianconeri stravedevo, e anche se sono diventato un calciatore professionista, certi amori ti restano    cuore bianconero (@cuorebiancone15) / X   nel cuore».
 
Nell’estate del 1993 firma il contratto che lo lega al sodalizio bianconero e, per tutti gli addetti ai lavori, Andrea è destinato a diventare il miglior terzino sinistro italiano, raccogliendo l’eredità di Antonio Cabrini, non solo sul campo, ma anche nel cuore delle tifose bianconere: «Mi fa arrabbiare questo paragone con Cabrini, lui è stato il più forte terzino del mondo, vi sembra una cosa logica? A me no; prima di raggiungere i suoi livelli, se mai ci riuscirò, ci vorrà tanto tempo».

 

 

 

  Andrea Fortunato: indimenticabile

 

 

MI .. anzi .. CI MANCHI

 

Stefano .salve!

 

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Ha segnato la mia vita. 

 

Avevo circa 20 anni, a quell'età ci si sente indistruttibili, super ottimisti e non si conoscono ancora molto cose brutte che la vita ci riserva.

Frequentavo lo stadio. Ero un suo grande estimatore. 

Ho visto le sue performance decrescere, l'ho visto molle e "vuoto". Mi rammaricavo con gli amici del rendimento di questo ragazzo, che "forse si è montato la testa, i soldi, la fiha, la bella vita...".

 

Una delle prime volte in cui la realtà dei fatti mi ha insegnato che a volte (spesso?) le cose non sono come sembrano, che a volte ci sono cose che non sappiamo o che non possiamo capire e che arrivare a conclusioni affrettate a volta porta a scelte di cui ci si rammarica.

 

Ciao Andrea, che manco hai mai saputo della mia esistenza, ma che me hai collaborato a plasmarla.

  • Grazie 5

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❤️
 

Ricordo come fosse ieri. Andavo proprio il giorno dopo alla visita per il militare. Avevo appena compiuto 18 anni. Attraversai Milano con una sciarpa della Juve legata penzolante allo zaino come fosse un segno di lutto. 
 

Ciao Andrea. 

  • Grazie 1

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Ricordo che ad un certo punto mi chiedevo ma come è possibile che questo ragazzo giochi così male? Purtroppo dopo qualche mese arrivò la terribile risposta 😔 sembrava si stesse riprendendo e invece arrivò la notizia tremenda della sua morte 😢😢

Andrea Fortunato sempre nel ❤️ di noi juventini non ti dimenticheremo 

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Come lo ho amato. Quando morì mi misi a piangere. Era un treno sulla fascia sinistra

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Già 30 anni?

Al di là di tutto mi colpì il fatto che un coetaneo potesse andarsene così presto.

Tra l'altro se non ricordo male, la morte arrivò inaspettata perché in quel periodo sembrava rispondere alle cure, quindi fu veramente un brutto colpo 

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Incredibile pensare che sono passati 30 anni. Ero un bambino di 8 anni, ricordo ancora gli istanti della notizia. Oggi spesso sui social mi capitano le immagini dei funerali, la lettera di Vialli rotto dalla commozione. Mancano loro 💔  ma saranno sempre nei cuori 🤍🖤

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Ciao Andrea gli anni passano ma noi non ti dimentichiamo. 

24 minuti fa, Roger Keith Barret ha scritto:

Già 30 anni?

Al di là di tutto mi colpì il fatto che un coetaneo potesse andarsene così presto.

Tra l'altro se non ricordo male, la morte arrivò inaspettata perché in quel periodo sembrava rispondere alle cure, quindi fu veramente un brutto colpo 

Esatto 

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