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bidescu

Gaetano Scirea

Post in rilievo

Proprio oggi in un articolo di Repubblica sulla contestazione a Maldini si dice testualmente:

 

"E' stato un indegno attacco al più grande difensore della storia rossonera, il più grande del calcio italiano insieme a Giacinto Facchetti"

(http://www.repubblica.it/2008/12/sport/calcio/serie-a/milan/maldini-contro-curva/maldini-contro-curva.html)

 

VERGOGNA!

 

E Gaetano?

Chi è stato Campione del mondo? Scirea o Facchetti? Scirea o Baresi? Scirea o Maldini?

 

VERGOGNA!

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Grande professionista e grande uomo, purtroppo è venuto a mancare troppo presto, Gaetano Scirea ha rappresentato la figura esemplare del calciatore sia dentro i campi di calcio che fuori, è rimasto un vuoto incolmabile per i familiari e per me come tifoso che l'ha visto giocare sempre con diligenza e disciplina tattica. FORZA JUVENTUS SEMPRE. .sorry .sorry .sorry

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Un vanto per tutto il calcio italiano.

Un signore, un campione, un trascinatore, un esempio.

Avresti dato tanto ancora a questo sport, anche lontano dal terreno di gioco.

Mi illudo che il tuo ricordo possa essere d'esempio e far tornare questo sport bello come era.

Detto da un milanista è ancora + bello!!!!

Grazie!!!

Scirea Campione UNICO!!!!

 

LA SUD LA VERGOGNA D'ITALIA!!! MALDINI CAMPIONE INFINITO!!!!

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La Juve l'ho vista allo stadio tante volte, specie nelle città vicine alla mia. Ma una sola volta, da ragazzina, ho visto la Juve a Torino. Settembre 1989, coppa Italia Juve-Fiorentina, ricordo poco della partita, ma qualcosa mi è rimasto impresso in maniera indelebile: un'enorme corona di fiori al centro del campo prima dell'inizio della gara, e un silenzio di tomba ... tre giorni prima ci aveva lasciati per sempre Gaetano Scirea.

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Nella mia città Matera viene ricordato con in torneo da piu di 10 anni e partecipano squadre giovanili di un certo livello :d

 

E io che conosco chi lo organizza questo torneo ti posso dire che è uno juventino sfegatato. :d

 

Comunque uscendo dall'Off-Topic voglio dire che mi dispiace molto non aver assistito al suo gioco limpido,cristallino,di classe.

 

Non so cosa darei pur do vederlo ancora vivo... @@

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Gaetano_Scirea.jpg

 

Gai

Maledetto quel giorno che ti ha strappato a Mariella e a Riccardo,

che ci ha negato il tuo sorriso malinconico e sincero.

Maledetta quella strada di Polonia

e maledetto sia il fuoco che ha spento la gentilezza dei tuoi modi signorili.

Gaetano, mio capitano, ti mandiamo questo saluto nel vento.

Una carezza, da un mondo infranto.

Ti riaffacci al mio cuore tutte le volte che guardo il numero 6

perché tu sei sempre con noi…





Oggi



sarebbe stato il 56° compleanno di Gaetano



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Ti riaffacci al mio cuore tutte le volte che guardo il numero 6

perché tu sei sempre con noi…

 

sarebbe stato il 56° compleanno di Gaetano

 

Bellissima... mi commuovo... @@

Tanti auguri Gaetano...

Uso una frase scritta sul muro della camera di mio cugino, una frase che ha 20 anni ormai, ma che ho sempre scolpita nel cuore:

"Gaetano, dal tuo piccolo angolo di Paradiso, aiutaci a tornare grandi..."

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Oggi sono vent'anni che è morto Gaetano Scirea.

Quando ha appeso gli scarpini al chiodo, nell'88, avevo undici anni. Mi rendevo conto già allora che si chiudeva un'epoca. Ancora oggi si parla spesso del grande capitano, ma mi accorgo che troppi ragazzini cadono in un equivoco: credono che si parli di lui perché era un gentiluomo raro e perché ci ha lasciati maledettamente presto. Ma per chi non è nato prima del 1980 è davvero difficile capire che dietro la retorica c'è stato anche un fuoriclasse unico.

Ricordo che erano finiti da pochi giorni i mondiali dell'82. Avevo cinque anni e mezzo, giocavo col Super Tele e naturalmente cercavo di emulare i miei idoli, Paolo Rossi e Dino Zoff. Ricordo che mio nonno, follemente malato di Juve dagli anni '30, mi disse: "Rossi fa i gol, ma come Scirea non c'è nessuno". "Perché? Cosa fa Scirea?". Lui mi rispose: "Quando c'è Scirea non si passa. Non è possibile".

Sarà un po' per il fascino di quella frase, sarà perché presto mi sono accorto che la natura mi aveva regalato piedi ben poco gentili, ma da allora ho sempre guardato ai difensori con ammirazione, spesso persino con esaltazione: quella brutta razza che si diverte a rompere le uova altrui, a rovinare le azioni, a distruggere, a fare il cane da guardia. Mi sono innamorato di Jurgen Kohler, ho adorato Montero, ho ammirato, non senza una punta di invidia verso i milanisti, Franco Baresi. Ma Scirea, Gaetano Scirea è sempre stato di un altro pianeta. Con quelle sue spallucce scese, con quel torace da riformato alla leva, comandava un reparto di picchiatori (Brio, Gentile, Favero, Vierchowod o Collovati che fossero) con una grazia che è rimasta sconosciuta da allora. Non che non fosse un lottatore, anzi. Ma la naturalezza dei suoi movimenti, la sua scelta di tempo quasi musicale, in punta di piedi, l'apparente seraficità con cui rubava il pallone agli avversari, ne smascherava un carattere che del calciatore tipico non ha niente: per nulla rissoso, ben poco impertinente, da ragazzino a un primo sguardo dev'essere sembrato uno di quelli che col pallone avrebbero avuto poca fortuna. E invece guardarlo in campo era uno spettacolo, non solo per le sue inarrivabili doti difensive (non credo di ricordare qualcuno che l'abbia mai dribblato), ma anche perché dava del tu al pallone come e meglio di tante mezzale. Ha scritto di lui Luigi Garlando: "E invece nessuno è stato grande come Gaetano, perché gli altri, compresi i sommi Beckenbauer e Baresi, erano difensori che avanzavano, lui era difensore in difesa, centrocampista vero a centrocampo, attaccante vero in attacco. Era unico".

E dietro quell'apparenza schiva, c'era un trascinatore raro. Era uno che rincuorava i compagni dopo l'errore, che spronava alla rimonta, era uno su cui tutti potevano contare. Ma soprattutto era uno che faceva la differenza nei momenti cruciali, nelle grandi partite. Il suo curriculum non lascia spazio a equivoci: 7 Scudetti, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa Uefa, 1 Supercoppa europea, 2 Coppe Italia... Per non parlare del Campionato del Mondo con la Nazionale. A livello di club, Scirea e Antonio Cabrini mi risultano essere gli unici giocatori dell'intera storia del calcio europeo ad aver vinto tutti i trofei disponibili (anche se è giusto citare anche Marco Tardelli, che lasciò la Juve pochi mesi prima della vittoria dell'Intercontinentale). Se pensiamo che fino al 1977 i bianconeri in Europa erano a bocca asciutta e che dieci anni dopo furono insigniti della prestigiosa Targa UEFA, come prima squadra della storia ad aver vinto tutte e tre le grandi competizioni continentali, possiamo renderci conto dello straordinario valore di quella generazione.

Mi ricordo che quel 3 settembre 1989 ero a casa con mio nonno a vedere la Domenica Sportiva. Nel paese dove sono cresciuto, a pochi chilometri da Firenze, era l'ultimo giorno della Fiera di fine estate. Ero rientrato di corsa a casa, subito dopo i fuochi d'artificio, per vedere i gol della Juve che aveva vinto a Verona per 4-1. Ricordo che io e il nonno, all'annuncio di Sandro Ciotti, rimanemmo zitti senza guardarci. Mio nonno si alzò e andò a letto senza dire una parola. Io corsi fuori ad avvertire il babbo. Assieme a lui c'era diversa gente, quasi tutti tifosi viola, tutti a darsi da fare per smontare i banchi e i chioschi della Fiera. Quando diedi loro la notizia, si fermarono tutti e andarono al bar davanti alla televisione. Tutti, in rispettoso silenzio, a ascoltare le parole di Ciotti e a abbassare lo sguardo alle lacrime di Tardelli. L'odiatissima Juve, i ladri bianconeri, i gobbi, quella sera si erano dissolti. Quella sera rimase solo Scirea, il gentiluomo, il campione del mondo, il fuoriclasse.

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Avevo solo tre anni quando sei andato via...ma chi vive come me di juve, non può non conoscerti Gai...il tuo nome è leggenda! Lo stile Juve, l'ho imparato quando ho scoperto chi era Gaetano Scirea .allah.piangi

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Sono un pó troppo giovane (ho 35 anni) per averlo visto dal vivo e per avere vissuto quel periodo dove era lui il libero ed il leader della squadra. Ma l´ho visto in videocassetta e da quello che ho visto era sicuramente un ottimo libero: senso della posizione, tecnica, eleganza, pure fiuto del gol. Del resto il suo curriculum parla da sé. Insieme a Baresi e Facchetti é stato il migliore nel ruolo in Italia.

 

Dal punto di vista umano era sicuramente un signore, cosí come lo é Dino Zoff. Un vero juventino. Non a caso era il secondo di Zoff quando ci ha lasciati dopo un incidente automobilistico in Polonia. Veramente un peccato avere cosí perso un´ottima persona ed un futuro dirigente che ci avrebbe fatto comodo ancora oggi, forse come Presidente.

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